Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... mpelli.htm
Sabato 20-6-2020: Piani di Bobbio (1645) – Bocchetta Ferrata (2110) – Zuccone Campelli (2160) – Zucco Pesciola (2080) – Casera Campelli (1780) – Colletto di Faggio (1840) – Bocchetta Pesciola (1780) – Rifugio Lecco (1775) – Piani di Bobbio (1645).
Partecipanti: Em, soundofsilence.
Lunghezza: 12 km. circa.
Dislivello: 800 m. circa.
Difficoltà: Esclusa la ferrata, tutto E. La prima parte della ferrata lungo il canalone fino alla Bocchetta della Ferrata non è particolarmente difficile e può essere anche evitata camminando all’interno del canalone, invece di seguire le attrezzature sul lato sinistro. Dalla Bocchetta si affronta subito una parete verticale, dove si incontra, a mio parere, il punto più difficile di tutta la ferrata, un singolo passaggio reso difficile da una roccia sporgente. Altri punti difficili si incontrano poi nella discesa che porta sotto la cupola sommitale ed, infine, in alcuni traversi assai esposti per giungere alla vetta, in cui è un po’ complicato il cambio di moschettone. Nel complesso una ferrata con alcuni punti decisamente difficili, di difficoltà media nel resto del percorso.
Percorso in macchina: Da Genova a Milano sull’autostrada A7, quindi si prende la tangenziale est, seguendo le indicazioni per Como e Lecco, si imbocca quindi la A4 Milano-Venezia e la si percorre fino a Cinisello Balsamo dove usciamo, seguendo sempre le indicazioni per Lecco. Proseguiamo quindi verso nord sulla superstrada SS36 fino a giungere a Lecco, dove prendiamo l’uscita segnata per la Valsassina. Continuiamo quindi in direzione Valsassina , attraversando Ballabio e giunti quindi a Balisio, troviamo un bivio, con segnalato Barzio in entrambe le direzioni. Qui prendiamo a sinistra, e, al successivo bivio, a destra, seguendo prima per Barzio e, giunti a Barzio, per la Funivia, giungendo così a parcheggiare nell’ampio piazzale. Il parcheggio costa 4 euro da pagare al ritorno in cassa automatica, ma è anche possibile parcheggiare sul lato sinistro della strada qualche centinaio di metri prima del piazzale, a patto di non andarci di inverno quando è vietato invece.
Percorso a piedi: dall’arrivo della funivia proseguiamo sulla strada sterrata, ignorando un bivio sulla destra per il Ristorante Martino, e troviamo quindi un successivo bivio a destra, dove continuiamo dritti, anche se la via più logica sarebbe a destra, come anche segnalato da cartelli, ma, così facendo, possiamo avere una vista migliore dei torrioni sullo sfondo. Continuiamo quindi sulla stradina, ignorando un bivio a sinistra e quindi giungiamo ad un trivio, dove prendiamo a destra per prati, verso una chiesetta, che in breve raggiungiamo.
Dalla chiesetta continuiamo nella stessa direzione, giungendo in breve su una stradina che seguiamo verso sinistra, trovando quasi subito un bivio, dove prendiamo a sinistra la traccia non segnata che si mantiene alta (in realtà una pista da sci) ma più panoramica, rispetto al sentiero segnato che segue il fondovalle. La traccia sale fino ad un casottino dello skilift, presso il quale troviamo a sinistra il bivio per lo Zucco Barbesino (interessante alternativa, anche se più lunga, per arrivare all’attacco della ferrata). Trecento metri dopo arriviamo in vista della fine della traccia che stiamo seguendo, quindi prendiamo un bivio a destra che scende brevemente fino al sottostante sentiero segnato, che seguiamo verso sinistra in salita.
Dopo oltre 400 metri del nuovo sentiero, giungiamo ad un nuovo bivio, col sentiero a sinistra che scende da un canalino erboso e proviene dallo Zucco Barbesino. Qui continuiamo dritti a destra e giungiamo a percorrere una stretta cengia, in cui attraversiamo un arco naturale, formato da un masso appoggiato, e poi imbocchiamo un canalino attrezzato sulla sinistra. Qui possiamo imbragarci anche se non si tratta del vero e proprio inizio della ferrata, tanto più che i cavi si possono evitare passando più facilmente sul fondo del canalone. Giunti in ogni caso alla Bocchetta della ferrata, in cima al canalone, la ferrata inizia subito sulla destra con una parete difficile, forse la più difficile del percorso. Sulla sinistra notiamo anche un ulteriore sentiero proveniente in cresta dallo Zucco Barbesino, altra interessante alternativa per giungere alla ferrata.
Iniziamo quindi a salire la ferrata, che alterna impegnative paretine a tratti di sentiero in cresta, fino a giungere ad una impegnativa discesa, dalla quale saliamo la cupola sommitale.
Dalla vetta continuiamo quindi in cresta su più facile sentiero, fino a giungere ad un bivio, dove prendiamo a destra per lo Zucco Pesciola. Dopo una cinquantina di metri notiamo sulla destra un arco naturale, che possiamo raggiungere traversando con prudenza un ghiaone. Visitata la finestra continuiamo verso lo Zucco Pesciola, giungendo sulla sommità di un’elevazione erbosa, sormontata da un’immagine sacra. Da questa vetta scendiamo verso una parete attrezzata, non elementare, da scendere con prudenza. Scesa la parete si scende ancora pochi metri e si risale quindi alla vicina sommità dello Zucco Pesciola.
Torniamo quindi indietro sui nostri passi e riprendiamo a percorrere la cresta in discesa dallo Zuccone Campelli verso destra e seguendola digradiamo dolcemente sui verdi prati che portano verso il Rifugio Cazzaniga.
Giungiamo quindi ad un piccolo laghetto artificiale sulla destra, poco dopo il quale avremmo dovuto prendere una traccia a sinistra, ma invece continuiamo verso destra nella stessa direzione (sud-est) su vaga traccia nei prati, per poi imboccare un facile canalino in cui si individuano anche tracce di sentiero. Superato il canalino proseguiamo ancora su tracce di sentiero dirigendoci verso l’evidente laghetto e l’adiacente costruzione della Casera Campelli, dove ritroviamo un’ampia traccia, che iniziamo a seguire verso destra.
Iniziamo quindi a seguire il Sentiero degli Stradini, seguendo le indicazioni per il Rifugio Lecco e i Piani di Bobbio, ignorando quindi alcune deviazioni a destra verso i Piani di Artavaggio.
Giungiamo quindi ad un primo colletto prativo, denominato Colletto di Faggio e quindi proseguiamo in falsopiano, e poi in leggera discesa, passando alcuni facili tratti attrezzati, fino a giungere alla Bocchetta Pesciola, dalla quale vediamo il sottostante lago artificiale. Qui prendiamo a destra e raggiungiamo il Rifugio Lecco, dal quale scendiamo sul sentiero segnato verso i Piani di Bobbio, che attraversa i prati, a sinistra e poco distante della stradina seguita all’andata, per poi raggiungerla e seguirla fino al bivio dove all’andata siamo passati dalla chiesetta, mentre adesso prendiamo a sinistra, trovando poi un successivo bivio, dove prendiamo invece a destra, passando presso una costruzione (Rifugio Sora), per poi riimmetterci sugli ultimi metri del percorso dell’andata.
Conclusioni: bellissimo giro in ambiente dolomitico, tanti torrioni e archi naturali, valgono sicuramente il prezzo della funivia, che consiglio comunque di prendere, per avere il tempo di godersi l’ambiente. Per il ritorno abbiamo scelto di scendere verso il Rifugio Cazzaniga, data la molta neve ancora presente nel Canale dei Camosci e della Madonna, vie più brevi di ritorno, ma non ci siamo pentiti della scelta, che il percorso è comunque molto suggestivo per bei pascoli e prati e, quindi, sotto i torrioni con belle viste sugli stessi, sul sentiero degli Stradini. Assolutamente consigliabile.
Corna Grande e Cornetta dai Piani di Bobbio
Primo piano Cornetta dai Piani di Bobbio
Primo piano Cornetta dai Piani di Bobbio più da vicino
Pizzo dei 3 Signori dai Piani di Bobbio
Grignone dai Piani di Bobbio
Zucco Barbesino dai Piani di Bobbio
Zuccone Campelli e Zucco Pesciola salendo dai Piani di Bobbio
Due torrioni sentiero e Zuccone Campelli
Rifugio Lecco Grignetta e pianura padana
Due torrioni salendo a ferrata Minonzio
Zuccone Campelli salendo a Ferrata Minonzio
Risalendo pista sci verso Ferrata Minonzio con Zuccone Campelli e Zucco Pesciola sullo sfondo
Rifugio Lecco e Grignetta salendo a Ferrata Minonzio
Grignone salendo a ferrata Minonzio
Torrioni in pendici Zucco Barbesino più da vicino
Zucco Pesciola salendo alla Ferrata Minonzio
Torrioni e contrafforti Zucco Barbesino salendo a Ferrata Minonzio
Torrioni e contrafforti Zucco Barbesino salendo a Ferrata Minonzio più da lontano
Primo piano contrafforti Zucco Pesciola
Torrioni Zucco Barbesino
Torrioni Zucco Barbesino più da lontano
Zucco Pesciola salendo alla Ferrata Minonzio più da vicino
Torrione Zucco Barbesino
Gruppo torrioni Zucco Barbesino più da vicino
Canale dei Camosci e della Madonna
Torrioni cresta Zuccone Campelli in controluce
Contrafforti Zucco Pesciola e Grignetta
Torrioni cresta Zuccone Campelli in controluce più da vicino
Grignetta e Grignone salendo a ferrata Minonzio
Torrioni cresta Zuccone Campelli in controluce primo piano
Torrioni cresta Zuccone Campelli in controluce ancora più da vicino
Zucco Pesciola e Grignetta salendo a Ferrata Minonzio
Sole nascosto da torrione in cresta Zuccone Campelli
Enrico sotto arco naturale in cengia verso Ferrata Minonzio
Arco naturale in cengia verso Ferrata Minonzio
Cresta Zuccone Campelli da arco naturale in cengia verso Ferrata Minonzio
Grignone e due torrioni che spuntano da pendici Zucco Barbesino
Grignone e due torrioni che spuntano da pendici Zucco Barbesino più da vicino
Enrico ad inizio canale Ferrata Minonzio
Enrico in primi passaggi attrezzati ferrata Minonzio
Guglia di roccia in canale ferrata Minonzio
Canale Ferrata Minonzio guardando indietro
Zuccone Campelli e Zucco Pesciola da canale Ferrata Minonzio
Enrico in uscita canale Ferrata Minonzio
Enrico ad inizio Ferrata Minonzio
Arco naturale in cresta Zucco Barbesino
Arco naturale in cresta Zucco Barbesino più da lontano
Torrione da cresta Zuccone Campelli
Torrione da cresta Zuccone Campelli
Torrione da cresta Zuccone Campelli più da lontano
Vista verso il Disgrazia da Ferrata Minonzio
Caminetto attrezzato in Ferrata Minonzio
Torrione da sopra in Ferrata Minonzio
Zucco Barbesino da Ferrata Minonzio
Zuccone Campelli da Ferrata Minonzio
Zuccone Campelli da Ferrata Minonzio più da vicino
Piccolo torrione e cupola sommitale Zuccone Campelli da Ferrata Minonzio
Laghetto artificiale e Grigne da ferrata Minonzio
Piccolo torrione e cupola sommitale Zuccone Campelli da Ferrata Minonzio più da vicino
Canale erboso con in mezzo torrione e Grignetta da Ferrata Minonzio
Torrione da sotto in Ferrata Minonzio
Gruppo in cima a torrione in Ferrata Minonzio
Primo piano grosso torrione in Ferrata Minonzio più da lontano
Formazioni rocciose in ferrata Minonzio
Doppio arco naturale in Ferrata Minonzio vista verticale
Enrico sopra doppio arco naturale in Ferrata Minonzio
Doppio arco naturale in Ferrata Minonzio
Persona in cima a doppio arco naturale in Ferrata Minonzio
Doppio arco naturale in Ferrata Minonzio vista verticale
Doppio arco naturale in Ferrata Minonzio
Doppio arco naturale in Ferrata Minonzio vista verticale panoramica
Torrioni in Ferrata Minonzio con Grigne sullo sfondo
Torrioni verso cupola sommitale Zuccone Campelli
Torrione storto e cupola sommitale Zuccone Campelli
Cupola sommitale Zuccone Campelli da Ferrata Minonzio
Enrico in discesa in Ferrata Minonzio
Ferrata Minonzio in cupola sommitale Zuccone Campelli
Grande fessura in Ferrata Minonzio
Traverso in Ferrata Minonzio e vetta Zuccone Campelli
Cengia in cupola sommitale Zuccone Campelli
Torrioncino lago artificiale e Grignone da Ferrata Minonzio
Enrico in cengia finale Ferrata Minonzio
Vista verso la vetta da cengia finale Ferrata Minonzio
Enrico in cengia finale Ferrata Minonzio
Enrico in caminetto finale Ferrata Minonzio
Passaggio stretto salendo a vetta Zuccone Campelli
Primo piano passaggio stretto salendo a vetta Zuccone Campelli
Croce di vetta Zuccone Campelli tra le Grigne
Resegone da Zuccone Campelli
Zucco Barbesino e Pizzo 3 Signori da Zuccone Campelli
Lago artificiale e Grigne da Zuccone Campelli
Resegone e Grignetta da Zuccone Campelli
Primo piano Resegone da Zuccone Campelli
Resegone e Grignetta da Zuccone Campelli
Cresta scendendo da Zuccone Campelli
Fessura scendendo da Zuccone Campelli
Finestra andando verso Zucco Pesciola primo piano
Finestra andando verso Zucco Pesciola vista verticale più da vicino
Finestra andando verso Zucco Pesciola vista verticale primo piano parte superore
Finestra andando verso Zucco Pesciola vista verticale panoramica
Finestra quadrata andando a Zucco Pesciola
Torrione andando a Zucco Pesciola
Immagine sacra tra le Grigne andando a Zucco Pesciola
Zuccone Campelli andando a Zucco Pesciola
Zucco Pesciola andandovi
Enrico in parete attrezzata andando a Zucco Pesciola
Zuccone Campelli andando a Zucco Pesciola più da vicino
Torrione andando a Zucco Pesciola
Parete attrezzata scesa andando a Zucco Pesciola
Torrione e Resegone andando a Zucco Pesciola più da vicino
Gruppo di torrioni andando a Zucco Pesciola
Zuccone Campelli da Zucco Pesciola
Zucco Barbesino e Zuccone Campelli da Zucco Pesciola
Crinale Zucco Pesciola discendente verso Rifugio Lecco
Gruppo di torrioni tornando da Zucco Pesciola
Casera Campelli e Lago dall'alto
Cornetta andando verso Rifugio Cazzaniga
Monte Sodadura andando verso Rifugio Cazzaniga
Laghetto artificiale andando verso Rifugio Cazzaniga
Cresta dentellata andando verso Rifugio Cazzaniga
Grosso masso andando verso Rifugio Cazzaniga
Lago e Casera Campelli scendendovi
Lago e Casera Campelli dall'alto con Grignetta sullo sfondo
Lago e Casera Campelli da sopra
Lago Campelli con Resegone sullo sfondo
Sentiero Stradini
Torrione squadrato sopra sentiero Stradini
Torrioni sotto sentiero Stradini
Torrioni sotto sentiero Stradini più da vicino
Torrioni spuntano guardando indietro da Sentiero Stradini
Torrione con masso incastrato da Sentiero Stradini
Torrione con masso incastrato da Sentiero Stradini più da lontano
Canalone e grotta da Sentiero Stradini
Torrioni soprastanti Sentiero Stradini primo piano
Torrioni soprastanti Sentiero Stradini più da lontano
Torrioni soprastanti Sentiero Stradini
Giglio Rosso su Sentiero Stradini
Contrafforti e torrioni Zucco Pesciola da Sentiero Stradini
Torrioni contrapposti da Sentiero Stradini
Torrione sopra Sentiero Stradini
Torrione panciuto da Sentiero Stradini
Lago artificiale andando al Rifugio Lecco
Vipera su Sentiero Stradini
Zuccone Campelli e Zucco Pesciola
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Zuccone Campelli e Zucco Pesciola
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Zuccone Campelli e Zucco Pesciola
Bello Ambiente grignesco ma ferrata difficile ....
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Zuccone Campelli e Zucco Pesciola
Veramente ampio e splendido il paesaggio, complimenti
Molto scenografici i torrioni
Molto scenografici i torrioni
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...