Monte Sobretta per Canyon dell’Alpe e laghi alti dal Ponte dell’Alpe

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soundofsilence
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Monte Sobretta per Canyon dell’Alpe e laghi alti dal Ponte dell’Alpe

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: http://www.luoghidasogno.altervista.org ... 0%2599Alpe

Monte Sobretta per Canyon dell’Alpe e laghi alti dal Ponte dell’Alpe

Martedì 5 Settembre 2023:Ponte dell’Alpe (2280) – Canyon dell’Alpe (2350) – Ponte di Pietra (2570) – Inferno dell’Alpe (2630) – Laghetto dell’Alpe (2750) – Laghi alti (2950-3050) – Monte Sobretta (3296) – Lago ghiacciaio Sobretta (3150) - Laghetto dell’Alpe (2750) - Inferno dell’Alpe (2630) - Ponte di Pietra (2570) - Canyon dell’Alpe (2350) - Ponte dell’Alpe (2280).

Partecipanti: Silvia e soundofsilence.*

Lunghezza: 17 Km. circa.*

Dislivello: 1100 m. circa.*

Difficoltà: EE, per escursionisti esperti i guadi del torrente Alpe, specie in periodi di piena come abbiamo trovato noi il torrente. EE anche la risalita (e la discesa al ritorno) alla testata del canyon dell’Alpe su pendii erbosi molto ripidi e senza traccia. Da segnalare poi tra le difficoltà, più speleo che escursionistiche, l’essersi infilati sotto il Ponte di Pietra in una specie di grotta, in cui bisogna strisciare per pochi metri. Infine ancora EE, in quanto senza traccia e con qualche tratto ripido, le deviazioni fuori sentiero per i laghi alti e soprattutto quello del ghiacciaio, che comporta una breve ripida discesa su pietraia insidiosa. Tutto il resto E, per escursionisti medi.

Percorso in macchina: da Bormio a Santa Caterina Valfurva, dove imbocchiamo la strada per il Gavia, che seguiamo fino alla località Ponte dell’Alpe, dove troviamo un ampio parcheggio a sinistra e cartelli indicatori.

Percorso a piedi: dal parcheggio attraversiamo la strada ed imbocchiamo la stradina sterrata tra i due sentieri segnati, quello a destra per la Sunny Valley e quello a sinistra per il Passo dell’Alpe. Percorriamo quindi la stradina pianeggiante sulla destra del torrente, fino al suo termine presso una chiusa, qui attraversiamo il torrente dove possibile e risaliamo la ripida rampa erbosa sull’altra sponda, per poi seguire una delle tante tracce che corrono parallele al torrente (volendo si può raggiungere più a sinistra il sentiero per il Passo dell’Alpe). Proseguiamo quindi vicini e paralleli al torrente fino all’inizio di un canyon, qui scendiamo al torrente e, in condizioni non di piena, è possibile risalire il canyon (EE comunque) senza attraversarlo, ma nelle condizioni in cui l’abbiamo trovato noi l’unica possibilità era guadarlo con un salto nel punto più stretto. Raggiunta l’altra sponda si sale la ripa erbosa fino ad incrociare una chiara traccia che corre alta e parallela sopra il torrente, e la imbocchiamo verso sinistra. In breve e senza difficoltà giungiamo alla testata del canyon, dove scendiamo il ripido pendio erboso per raggiungere la cascata all’inizio del Canyon. Ammirata la cascata ed i marmi colorati risaliamo la ripida rampa erbosa sulla destra (sinistra idrografica del torrente) per raggiungere il sentiero segnato che imbocchiamo verso sinistra. La sterrata che costituisce il sentiero, passa prima sopra un torrente, quindi giunge ad un bivio, segnalato a destra per la Sunny Valley e per la Grotta Edelweiss, volendo lo possiamo imboccare senza allungare il percorso, cosa che tutto sommato consiglio, ma noi invece abbiamo proseguito dritti sulla sterrata. Continuiamo quindi sulla sterrata per altri 550 metri circa, fino al punto in cui scende brevemente ad un ponte sul torrente Alpe, qui prendiamo la ripa erbosa sulla destra, scavalcando un recinto per il bestiame, e tenendoci poi paralleli e alla destra dello stesso. Si risale quindi il ripido pendio erboso senza traccia, ma anche senza difficoltà, paralleli al recinto fino a che questo gira verso destra: qui prendiamo a sinistra, scavalcando il recinto (o passandovi sotto), per poi continuare nella stessa direzione fino a raggiungere il soprastante sentiero, proveniente dalla Grotta Edelweiss, che imbocchiamo verso sinistra. Proseguiamo quindi sul nuovo sentiero per poco meno di 200 metri, fino ad incrociarne un altro. Qui prendiamo a sinistra scendendo al vicino torrente, nel punto in cui un ponte naturale di pietra consente di scavalcarlo (in realtà i ponti di pietra sono due) e visitata l’interessante formazione rocciosa, scendiamo con prudenza, in quanto un poco esposto, sotto il ponte più a valle dei due, dove notiamo un’apertura nella roccia che consente di infilarsi sotto il ponte di pietra e godere dello spettacolo dell’acqua che rimbalza sulla roccia (per vedere bene occorre infilarsi anche nella seconda strettoia). Visitata la particolare grotta risaliamo la ripa erbosa sulla destra del torrente fino al punto in cui esce da un’altra grotta, qui risaliamo ancora qualche metro e ci troviamo in un punto che ho chiamato qua “Inferno dell’Alpe”, che sicuramente meritava un nome… Qui il torrente si getta con una o più cascate in una serie di anfratti e spaccature spettacolari che sbucano poi nella sottostante grotta. Visitata anche questa meraviglia, ci si dirige a destra (guardando verso monte) raggiungendo in breve il sentiero segnato, che imbocchiamo verso sinistra. Giungiamo quindi in vista del Laghetto dell’Alpe (o uno dei due in quanto dovrebbe essercene un altro poco più in alto) e qui tagliamo a sinistra verso il laghetto e quindi, superatolo sulla riva sinistra, continuiamo a salire nella stessa direzione, raggiungendo nuovamente il sentiero segnato, che imbocchiamo verso sinistra (questo permette una buona scorciatoia, ma fa saltare il secondo laghetto dell’alpe, ammesso che esista, che ho qualche dubbio.). Da qui in poi seguiamo scrupolosamente il sentiero segnato fino ad arrivare in vista di un nuovo lago sulla destra, a quota 2950 circa. Qui ci dirigiamo a destra verso il lago e ne percorriamo la sponda sinistra, quindi pieghiamo a destra, seguendo la sponda nord per un tratto, per poi risalire il pendio di sfasciumi retrostante il lago, che, in breve, ci porta in vista del secondo lago. Scendiamo quindi al secondo lago, di cui percorriamo la sponda destra, per poi prendere, piegando a sinistra, il crinale di sfasciumi che ci porta al terzo lago, che passiamo sulla sponda sinistra. Qui, sulla sinistra del lago, notiamo un grosso ometto di pietra, che ci rincuora sul fatto di poter continuare senza dover tornare indietro, ma di altri ometti o di tracce da seguire non vi è nemmeno l’ombra. Saliamo quindi il ripido pendio sfasciumoso, ma che comunque non crea problemi, alla sinistra del lago (direzione ovest) e, giunti in cima, pieghiamo verso verso sinistra e, giunti sul ciglio della rupe in cima alla quale ci troviamo, prendiamo a destra raggiungendo un quarto lago. Dal lago, dirigendosi in discesa verso sinistra (sud-ovest) è possibile raggiungere senza difficoltà il sentiero segnato, ma se non si vuole perdere quota, è possibile, come ho fatto io, salire sulle rocce soprastanti, sfruttando uno stretto passaggio di ghiaia e sfasciumi (non difficile), che porta al soprastante pianoro, da cui si raggiunge senza difficoltà il sentiero segnato che si imbocca verso destra. Seguiamo quindi il facile sentiero segnato, quasi un’autostrada, fino alla croce di vetta, da cui, diregendosi a sinistra, si può raggiungere in breve la vera vetta. Scendiamo quindi sul percorso dell’andata i tornanti finali per la vetta, quindi, giunti all’inizio del pianoro sottostante, ci si dirige a destra, senza traccia, verso un lago giallo-verde, che ho scorto dalla vetta. Si traversano quindi alcuni ghiaioni, prima in salita, quindi in ripida discesa per alcuni metri, per giungere quindi al bel lago in questione, sormontato dai resti del ghiacciaio del Sobretta. Al lago si giunge dall’alto e si passa quindi sulla sponda sinistra (nord) e, traversando ancora a sinistra nell’impluvio sottostante, si raggiunge una chiara traccia, che, percorsa, ci riporta al sentiero segnato dell’andata, che imbocchiamo in discesa, intercettandolo poco sotto in punto in cui l’abbiamo ritrovato provenendo dai laghi alti. Seguiamo quindi il sentiero segnato nel tratto non percorso all’andata, giungendo poi al primo dei laghetti alti, dove avevamo lasciato il sentiero segnato, e da qui torniamo sui nostri passi, fino al Ponte di Pietra. Dal Ponte continuiamo sul sentiero sottostante, che passa alla sinistra del torrente Alpe. Il nuovo sentiero passa acconta ad una galleria nella roccia, che si può brevemente visitare, per scendere poi ad un ponticello in legno su cui traversiamo il torrente. Poco dopo il ponte lasciamo (o sarebbe meglio dire perdiamo...) il sentiero segnato per scendere direttamente i pendii erbosi dirigendoci verso un altro ponticello a fondovalle, quello prima del quale avevamo lasciato il sentiero all’andata, risalendo paralleli al recinto del bestiame. In breve giungiamo quindi a detto ponte, compiendo così una buona scorciatoia del sentiero segnato e, attraversatolo, continuiamo sulla sterrata percorsa all’andata, fino ad arrivare sopra alla testata del canyon dell’alpe, per compiervi una seconda, non necessaria, visita in condizioni di luce migliori, dove scendiamo alla meglio i ripidi pendii erbosi fino alla cascata; quindi risaliamo brevemente e prendiamo a destra la traccia (anche questa percorsa all’andata) che traversa sopra il torrente e la seguiamo verso il fondovalle, per una sessantina di metri, fino ad un punto in cui scorgiamo sopra e vicino il sentiero segnato, che raggiungiamo risalendo la ripa erbosa sulla sinistra senza difficoltà. Seguiamo quindi il sentiero segnato verso destra ed in discesa, fino a giungere al parcheggio.

Conclusioni: Già le meraviglie del Canyon e del torrente Alpe, con i suoi marmi fantasticamente istoriati e colorati, basterebbero a rendere questa escursione indimenticabile, aggiungervi poi la visita ai laghi alti ed il panorama di vetta del Sobretta ne è un degno completamento. Unico rammarico non essere passati dalla Grotta Edelweiss, cosa che non avrebbe allungato il percorso e avrebbe aggiunto un'altra interessante visita, ma già così si tratta probabilmente della migliore escursione che si può fare nel comprensorio della “Magnifica Terra” di Bormio e non è poco.

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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