Pizzo Corzene

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soundofsilence
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Pizzo Corzene

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: http://www.luoghidasogno.altervista.org ... +Presolana

Pizzo Corzene anello per Canale del Dito e Grotta Pagani dal Passo Presolana

Domenica 24 Dicembre 2023:Hotel Spampatti (1255) – Rifugio Cassinelli (1565) – Canale del Dito – Colletto del Dito (2165) – Pizzo Corzene (2195) – Passo Pozzera (2130) – Grotta dei Pagani (2220) – Grotta superiore Pagani (2280) – Cappella Savina (2070) –Bivacco Città di Clusone (2045) - Laghetto (1960) - Rifugio Cassinelli (1565) - Hotel Spampatti (1255).
Partecipanti: Em, Maury76, Leonardo e soundofsilence.
Lunghezza: 10,5 Km. circa.
Dislivello: 1100 m. circa.
Difficoltà: E, per escursionisti medi fino al Canale del Dito (nel nostro caso EAI, per escursionisti con attrezzatura invernale, l’ultimo tratto in cui abbiamo usato i ramponi). F, alpinistico facile, il canale del Dito, da fare con i ramponi se innevato, ripido, ma non al punto da usare anche picozza. EEAI, per escursionisti esperti con attezzatura invernale la salita al Pizzo Corzene e la discesa dallo stesso fino al Passo Pozzera, facile ma con tratti stretti ed esposti. EAI, per escursionisti medi con attrezzatura invernale il tratto successivo fino alla Grotta dei Pagani, più semplice del precedente tratto, ma comunque su sentiero innevato che non è sempre un’autostrada. PD- (alpinistico poco difficile inferiore, valutazione riferita alle condizioni invernali in cui abbiamo trovato il percorso, altrimenti direi F+, alpinistico facile superiore), la successiva salita alla Grotta superiore, che presenta una paretina con passaggi di II di circa 10 metri e quindi un ripido tratto innevato fino alla grotta, per accedere alla quale troviamo ancora una saltino di II. Il ritorno poi dalla grotta dei Pagani fino al parcheggio è EAI, per escursionisti con attrezzatura invernale, tranne la variante da noi effettuata scendendo per il torrente sotto il laghetto che è in generale EEAI, per escursionisti esperti con attrezzatura invernale, ma che presenta un saltino di 2 metri che è il passaggio più difficile di tutto il percorso, trattandosi di uno scivolo liscio e quasi verticale di III grado, ma, che essendo in discesa, può essere anche superato, almeno parzialmente, saltando, o aiutandosi con una corda.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada A7 fino a Milano, poi tangenziale ovest e quindi l’A4 Milano-Venezia fino all’uscita di Bergamo, da dove seguiamo le indicazioi per la Val Seriana e, in seguito, per il Passo della Presolana. Passiamo quindi da Castione della Presolana e quindi da Clusone, per continuare quindi verso il passo, e ci fermiamo 900 metri prima del passo, in uno slargo sulla destra in corrispondenza dell’Hotel Spampatti a sinistra, o in un più grande parcheggio pochi metri prima.
Percorso a piedi: dal parcheggio imbocchiamo la stradina asfaltata dirimpetto sulla sinistra, segnalata da cartelli e con segnavia- Dopo poco più di una cinquantina di metri incontriamo un bivio sulla destra, sormontato da una costruzione a torre, che imbocchiamo. Seguiamo quindi il nuovo sentiero, segnato in biancorosso, con il quale saliamo senza bivi fino a quota 1500 circa, dove prendiamo a sinistra per il Rifugio Cassinelli, mentre a destra si scende al Passo della Presolana. In breve giungiamo al Rifugio, subito dopo il quale, sulla destra, vi è il bivio per il Monte Visolo, mentre noi continuiamo dritti per pcr poco meno di 100 metri, fino ad un nuovo bivio: qui prendiamo a sinistra il sentiero per il Passo Pozzera, mentre a destra si va verso la Grotta dei Pagani e la Presolana, sentiero da cui saremmo dovuti tornare, ma che invece non abbiamo percorso, decidendo invece di andare a visitare un laghetto. 250 Metri più avanti troviamo un nuovo bivio, dove continuiamo a destra, lasciando a sinistra il sentiero 319a per il Rifugio Olmo. Continuiamo quindi sul sentiero segnato, o dove troviamo le tracce più evidenti in caso di neve (noi in effetti siamo passati a sinistra del percorso segnato, seguendo le tracce che seguivano il torrente, torrente completamente invisibile comunque in quanto sotto la neve); volendo è anche possibile passare su un sentiero ancora più a sinistra, che passa immediatamente sotto le rocce e i canali in discesa dal gruppo del Pizzo Corzene, ma noi invece abbiamo seguito le tracce al centro della vallata, per poi piegare a sinistra per infilarci nel Canale del Dito, riconoscibile per i 3 torrioni al centro. Saliamo quindi il canale, che si fa più ripido quando si raggiungono i torrioni (il più grande è appunto il Dito), e, quindi, prendiamo il ramo di destra (in effetti anche il ramo sinistro sembra fattibile, ma avevamo indicazioni di prendere quello di destra, che era comunque quello dove vi erano le tracce) fino a sbucare ad un colletto, dove prendiamo a sinistra, per salire in breve le roccette che portano alla vetta del Pizzo Corzene, vetta da percorrere con attenzione, dato che è stretta ed esposta, ma senza difficoltà. Continuiamo poi la discesa direttamente lungo la cresta (noi più in basso abbiamo fatto una deviazione per evitarne un pezzo, pensando che la discesa fosse alla sinistra della stessa, ma invece no, si passa sulla destra) e poi sulla destra della stessa, seguendo le tracce, fino a scendere al Passo Pozzera. Dal Passo Pozzera si continua per poco più di 100 metri fino ad un bivio dove ci teniamo in alto sul sentiero a sinistra, lasciando a destra il sentiero che taglia via la Grotta Pagani per ricollegarsi direttamente a quello del ritorno. Saliamo quindi fino al livello della grotta e poi continuiamo in piano fino a raggiungerla. Dalla grotta si può seguire la via di salita alla Presolana per raggiungere la già visibile grotta superiore. Dalla Grotta dei Pagani si prosegue dritti e poi a sinistra seguendo i segnavia per la Presolana; appena svoltiamo a sinistra dobbiamo affrontare una paretina di una decina di metri in arrampicata tra il I ed il II grado, per poi sbucare in un ripido pendio prativo o nevoso, che conduce all’imbocco della grotta, che si raggiunge superando ancora un basso saltino in cui usare le mani. Torniamo quindi sui nostri passi fino alla Grotta dei Pagani e prendiamo il sentiero che scende di fronte alla stessa. Scesi per poco meno di 200 metri incontriamo il bivio sulla destra proveniente dal Passo Pozzera, mentre noi continuiamo dritti a sinistra, fino a giungere ad una cappella con croce (Cappella Savina). Dalla Cappella continuiamo la discesa fino al Bivacco Città di Clusone. Continuando sul sentiero subito dopo il Bivacco, notiamo a destra, sotto di noi, un laghetto ghiacciato, al quale scendiamo seguendo prima un sentiero e poi senza traccia. Dal laghetto si prosegue seguendone l’emissario che scorre (quando non ghiacciato o secco) in un piccolo canyon in cui ci inoltriamo. Il piccolo canyon termina con un ostico saltino non facile da superare. Passato il saltino in breve raggiungiamo il percorso dell’andata che possiamo seguire fino alla macchina, o seguire un paio di varianti come fatto da me, ma che non cambiano granchè.
Conclusioni: indubbiamente se avessimo trovato le grotte al massimo, e non al minimo, delle concrezioni di ghiaccio, a causa del periodo di caldo eccezionale in montagna, la gita sarebbe stata ancora più bella, ma già cosi è stata decisamente interessante, sia per il Canale del Dito, sia per i panorami sulla Presolana e sul Pizzo Corzene, nonché, comunque, per le belle grotte.

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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