Monte Fenera

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soundofsilence
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Monte Fenera

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://www.luoghidasogno.altervista.or ... ara+da+Ara

Monte Fenera anello per Giardino di Pietra e Ciota Ciara da Ara

Domenica 14 Gennaio 2024:Ara (420) – Chiesa Sant’Agata (435) – Chiesa San Grato (410) – Ruderi San Quirico (585) – Grotta Uomo Libero (630) – Ciota Ciara (665) – Buco della Bondaccia (700) – Monte Fenera (899) – San Bernardo da Mentone (896) – Alpe Fenera (815) – Chiesa Sant’Antonio Abate (680) – Chiesa Santa Maria Maddalena a Colma (680) – Giardino di Pietra (400) - Chiesa San Grato (410) - Ara (420).
Partecipanti: Mauro, Stella Polare, Ornella, Daniela, Patrizia, Maury76 e soundofsilence.
Lunghezza: 11,5 Km. circa.
Dislivello: 700 m. circa.
Difficoltà: Tutto E, per escursionisti medi, tranne il tratto di sentiero attrezzato prima della Grotta dell’Uomo Libero, attrezzato con ringhiera corrimano e scalette, ma che presenta comunque una discesa assai ripida e assai scivolosa, tratto sicuramente EE, per escursionisti esperti. Per quanto riguarda le grotte servono casco (non indispensabile a dire il vero, ma sempre consigliato) e lampada, nonché stivali per l’attraversamento completo della Grotta C della Magiaiga, dove abbiamo trovato parecchia acqua, Grotta che vale sicuramente la pena per le due uscite da cui si vede l’arco naturale al centro del Giardino di Pietra.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada A10 fino a Voltri, quindi si prende la A26 per Alessandria e Gravellona Toce, e la seguiamo fino all’uscita di Romagnano-Ghemme. Usciti dall’A26 continuiamo per la Valsesia e Grignasco, giunti quindi a Grignasco lo attraversiamo e, poco dopo, prendiamo a destra il bivio per la frazione Ara. Saliamo quindi alla predetta frazione e parcheggiamo nell’apposito parcheggio sulla destra, subito prima del paese.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo sulla strada asfaltata verso il paese e, dopo 80 metri circa troviamo un incrocio, dove prendiamo a sinistra per visitare brevemente la Chiesa di Sant’Agata. Torniamo quindi all’incrocio e prediamo a sinistra Via Martiri della Libertà, che seguiamo per circa 200 metri, giungendo al bivio con Via Cavour sulla destra, ma noi continuiamo ancora dritti in Via Martiri, giungendo subito ad un nuovo bivio sulla sinistra, dove continuiamo sempre in Via Martiri, arrivando subito alla Chiesa di San Grato. Alla Chiesa troviamo un bivio, dove imbocchiamo il sentiero sulla destra. Settanta metri dopo troviamo un nuovo bivio, dove prendiamo a sinistra il sentiero 771, lasciando a destra il 779, da cui torneremo (noi in realtà abbiamo fatto una breve deviazione sul 779 per andare a visitare una prima volta il vicino Giardino di Pietra). Saliamo quindi sul nuovo sentiero, dove troviamo anche vari avvisi per un sentiero chiuso (dovrebbe essere il 771 che sale più direttamente in vetta al Fenera, per giungere quindi ad un nuovo bivio, dove lasciamo il 771 appunto, per prendere a sinistra il 767, che in breve confluisce nel 780. Poco dopo incontriamo un’area picnic panoramica sulla sinistra, quindi proseguiamo ancora sul 780 fino ad incrociare il sentiero 770, che sale a destra verso i ruderi di San Quirico, ai quali facciamo una breve visita. Visitato San Quirico, riprendiamo a seguire il sentiero 780, verso il Rifugio Gasb. Pochi metri dopo troviamo un bivio non segnalato sulla sinistra, attrezzato anche con ringhiera, ma noi proseguiamo a destra sul 780. Poco più di 450 metri più avanti il sentiero presenta una scaletta di legno in discesa e, da qui, inizia il tratto più difficile, si scende infatti molto ripidamente, pur aiutati da una ringhiera per una sessantina di metri, quindi si trova una nuova scaletta di legno e si raggiunge la Grotta dell’Uomo Libero sulla destra. Da qui in poi il sentiero torna più facile e, più avanti, troviamo un bivio, in effetti non chiarissimo, ma sulla falesia soprastante scorgiamo una scritta Gasb, che ci fa capire che per raggiungere il rifugio avremmo dovuto imboccare la cengia sottostante la falesia sulla destra, mentre noi abbiamo proseguito dritti sul sentiero. Così facendo arriviamo ad una scala metallica piuttosto esposta sulla destra, in corrispondenza di un buco nella roccia, che, presumibilmente, porta al Rifugio Gasb. Noi ignoriamo anche questa e giungiamo subito al Riparo Belvedere, che sarebbe anche bello, ma la cui vista è rovinata purtroppo da cartelli ed altre infrastrutture, mentre la sottostante omonima grotta è pure chiusa da un cancello. Visitato il riparo continuiamo sul sentiero passando a sinistra della Grotta della Volpe e quindi raggiungiamo le due aperture, chiuse ancora da cancelli, della Ciota Ciara. Qui, per fortuna, il secondo cancello presenta un’apertura e possiamo visitare la prima sala della grotta, mentre per continuare è necessaria esperienza ed attrezzatura speleo. Visitata la grotta continuiamo sul sentiero che inizia a salire verso destra. In breve raggiungiamo il Buco della Bondaccia, anche questo chiuso da un cancello non superabile, continuiamo quindi la salita, abbastanza ripida, fino ad arrivare sul crinale, dove troviamo vari sentieri; qui noi prendiamo a destra, per raggiungere in breve la vetta del Monte Fenera, sormontata da una grande croce. Visitata la vetta torniamo all’incrocio e proseguiamo dritti per visitare brevemente la Chiesa di San Bernardo di Mentone, posta su una seconda vetta del Monte Fenera, più bassa di 3 metri di quella principale. Visitata anche la Chiesa torniamo quindi all’incrocio dove prendiamo il sentierino segnato (nr. 772) sulla sinistra, ignorando un sentiero immediatamente precedente, sempre a sinistra, ma non segnato. Scendiamo quindi sul nuovo sentiero, giungendo in breve ai ruderi dell’Alpe Fenera, dove troviamo anche un’edicola votiva. Poco dopo troviamo un bivio non segnalato, dove continuiamo sulla destra e, dopo 400 metri, sbuchiamo su una sterrata, che imbocchiamo verso sinistra. In breve giungiamo alla Chiesa di Sant’Antonio Abate, che visitiamo brevemente, per continuare quindi su mulattiera, che, quasi subito, diventa asfaltata. Su asfalto quindi incontriamo le prime case della frazione Colma e visitiamo la successiva Chiesa di Santa Maria Maddalena, che presenta un campanile rosa. Raggiunta la Chiesa, continuiamo sulla destra della stessa, attraversando così la parte vecchia del paese. In breve sbuchiamo nuovamente sull’asfalto della strada principale, in corrispondenza di un tornante, ma noi proseguiamo dritti su una carrareccia, che, neanche 100 metri dopo, torna sull’asfalto della strada. Seguiamo quindi la strada asfaltata per un altro centinaio di metri, per trovare quindi un bivio, dove continuiamo dritti a destra, lasciando a sinistra la strada per Castagnola. Continuiamo quindi su asfalto che poi si trasforma in crosa tra le case della frazione Cerianelli, seguendo comunque sempre i segnavia del sentiero 772. La crosa si trasfroma quindi in sentiero, con il quale passiamo un bel ponte in pietra. Più avanti troviamo un bivio a destra non segnalato, dove noi continuiamo a sinistra sul sentiero segnato (ma anche a destra dovrebbe andare bene e dovrebbe risultare anche un po’ più corto). Troviamo poi un bivio con una sterrata a sinistra che porta a Bertasacco, mentre noi continuiamo sul sentiero a destra, trovando quindi un nuovo bivio, dove lasciamo a sinistra il sentiero 772, per continuare invece sul 779, che in breve ci porta al recinto che racchiude il Giardino di Pietra. Qui entriamo dal primo cancello sulla destra e ci troviamo subito al cospetto di una prima grotta (Grotta D della Magiaiga), che possiamo visitare brevemente. Dalla Grotta scendiamo quindi al sottostante torrente Magiaiga, dove possiamo visitare le altre grotte del Giardino di Pietra. Difficile descrivere il percorso tra le grotte, ma indubbiamente ognuno è libero di esplorare a piacimento la zona, per poi risalire, sulla sinistra della casa delle Grotte, ad un secondo e più grande cancello, dal quale usciamo ed imbocchiamo il sentiero verso destra, giungendo in poco più di 200 metri al bivio iniziale dell’andata, dal quale torniamo sui nostri passi fino al parcheggio.
Conclusioni: bellissimo il Giardino di Pietra, labirinto di grotte e cunicoli, anche se una foto ci aveva tratto in inganno, facendo sembrare grande un arco naturale in realtà minuscolo, ma per fortuna ce n’è un altro di dimensioni notevoli, tra l’altro visibile anche uscendo dalla Grotta C della Magiaiga, il che rappresenta probabilmente la vista più bella della gita. Per il resto interesssante la visita alla prima sala della Ciota Ciara, a cui ci siamo limitati, ma tutto il resto è sicuramente molto meno interessante, solo qualche Chiesa ed una vista di vetta aperta, ma non particolarmente spettacolare. Peccato non essere riusciti a vedere il Cappuccio di San Giulio, ardita guglia di pietra, purtroppo il sentiero 766 che dovrebbe raggiungerlo non esiste più e provare a percorrerlo, come abbiamo fatto noi, è decisamente difficile e pericoloso per la ripidità ed instabilità del terreno, ma se avessimo saputo di esserci arrivati così vicini, probabilmente saremmo riusciti a raggiungerlo.

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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