Grande Tete anello per Anse Figuerolles e Arche Terrevaine dal Parc du Mugel

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soundofsilence
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Grande Tete anello per Anse Figuerolles e Arche Terrevaine dal Parc du Mugel

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://www.luoghidasogno.altervista.or ... c+du+Mugel

Sabato 24 Febbraio 2024:Park du Mugel (15) – Anse du Grand Mugel (0) – Anse du Petit Mugel (0) – Anse du Sec (0) – Impluvium (55-85) – Parc du Mugel (15) – Anse de Figuerolles (0) – Chapelle Notre Dame de la Garde (95) – Semaphore de l’Aigle (310) – Grande Tete (400) – Col du Faucon (300) – Tete de l’Elephant (300) – Col du Faucon (300) – Route des Cretes (300-330) – Arche du Bau Rous (300) – Grande Arche de Terrevaine (250) – Chemin des Jonquieres (105-85) – Chemin de Fardeloup (90-85) – Avenue de la Fade – Avenue Camusso – Avenue Billoux – Avenue du Mugel – Park du Mugel (15).
Partecipanti: Ornella, Daniela, Maury76, Stella Polare, Leonardo, Laura e Soundofsilence.
Lunghezza: 18 Km. circa.
Dislivello: 800 m. circa.
Difficoltà: E, per escursionisti medi fino all’Impluvium, F (alpinistico facile) la salita, e discesa, facoltativa per l’Impluvium, assai ripida e un poco esposta con passaggi mai superiori al I grado, in ogni caso attrezzata con spit e moschettoni che permettono, se non ci si sente sicuri, di fare sicurezza con una corda. E nuovamente fino a Figuerolles. PD (alpinistico poco difficile) da Figuerolles alla Chapelle de Notre Dame, per un percorso che presenta 3 passaggi tra il II ed il III grado (il secondo in discesa), anche un po’ esposti e vari altri di I. Il primo passaggio difficile si trova subito salendo dalla spiaggia, ci si può quindi subito fare un’idea se si è in grado di affrontare il percorso. EE, per escursionisti esperti, dalla Chapelle al Semaphore, con un passaggio attrezzato un po’ stretto ed esposto. E dal Semaphore al Col du Faucon. EE dal Col du Faucon alla Tete de l’Elephant, salire alla quale, a seconda del percorso, può essere valutata anche F, alpinistico facile, per un terreno assai ripido in cui può convenire usare le mani. E poi dal Col du Faucon all’inizio della cresta del Bau Rous, che è EE, parimenti E fino alla Crete de Terrevaine, la cui esplorazione è EE. Infine E, se non T, per turisti, il ritorno dal Grande Arche de Terrevaine fino al parcheggio del Parc du Mugel.
Percorso in macchina: Da Genova si prende l’autostrada A10 e la si segue fino a Ventimiglia, quindi si prosegue in Francia, sempre su autostrada. In Francia percorriamo l’A8, passando Nizza, Cannes e quindi Saint-Raphael e Frejus, per giungere quindi al bivio per la A57 (direzione Toulon e la Seyne sur Mer) che imbocchiamo, lasciando quindi la A8.
Con la A57 attraversiamo il centro di Toulon e quindi continuiamo fino all’uscita nr. 9 (La Ciotat). Usciti a La Ciotat giungiamo subito ad una rotonda, dove proseguiamo dritti sulla strada principale (D40B per la Ciotat Centre). Alla rotonda successiva continuiamo sempre in direzione La Ciotat Centre sulla D40B imboccando il Chemin du Puits de Brunet, e, subito dopo, troviamo un’altra rotonda dove iniziamo a seguire le segnalazioni per la Route des Cretes. Alle successive 4 rotonde continuiamo dritti sempre seguendo l’indicazione Calanques – Route des Cretes, quindi, al primo semaforo, continuiamo ancora dritti per l’Avenue Francois Billoux (seguiamo comunque le indicazioni per i parcheggi, prima il Vieux Port e poi quello del Mugel che è la nostra destinazione) che seguiamo lungamente per poi svoltare a sinistra in Avenue Marc Sangnier e quindi a destra in Avenue du Cardinal Maurin, infine a sinistra nell’Avenue du Mugel, che seguiamo fin quasi al mare, per prendere quindi a sinistra per il parcheggio (gratuito fino a fine aprile).
Percorso a piedi: Usciamo dal parcheggio e imbocchiamo la strada verso destra, da dove siamo venuti, quindi prendiamo a sinistra il Chemin du Calanque du Mugel, con il quale raggiungiamo la spiaggia dell’Anse du Grand Mugel, quindi continuiamo raggiungendo l’entrata del Parc du Mugel, nel quale entriamo e continuiamo seguendo la costa. Raggiunta in breve la spiaggetta dell’Anse du Petit Mugel, vi scendiamo e risaliamo sull’altro lato, continuando lungo la costa per il sentiero fuori e a sinistra delle mura del parco. Lungo il sentiero possiamo fare deviazioni a piacimento per raggiungere punti di vista sul mare, per arrivare poi ad uno steccato che scavalchiamo dove preferiamo per rientrare sul percorso del parco, col quale scendiamo sulla linea di costa con bella vista sull’Anse du Sec. Da qui risaliamo, su ripida traccia appena distinguibile, verso la piazzola panoramica sulla predetta Anse du Sec. Dalla piazzola torniamo indietro qualche metro e seguiamo il sentiero verso sinistra e, quando inizia a girare verso destra, lo lasciamo per attraversare un brevissimo boschetto e raggiungere la base dell’Impluvium, evidente canale di scolo cementato. Qui possiamo fare la meritevole, ma facoltativa, deviazione lungo il predetto Impluvium, che seguiamo in ripida salita fino al suo termine. Al termine dell’Impluvium una traccetta permette di continuare a salire il ripido pendio, fino ad un boschetto, che attraversiamo su traccia più chiara, per uscirne in prossimità di un colletto sotto la vertiginosa cresta del Bec de l’Aigle. Essendo troppo pericolosa la salita alla vetta ci limitiamo ad ammirare il panorama da qui, magari facendo qualche passo verso destra per raggiungere la cima di una piccola elevazione. Torniamo quindi sui nostri passi, con attenzione (volendo si può fare sicurezza con una corda attaccandosi ai vari moschettoni presenti sul percorso) fino alla base dell’Impluvium, quindi continuiamo dritti per poi prendere il primo sentiero che taglia verso sinistra, giungendo così ad uno dei viali del parco, che imbocchiamo verso sinistra. Giunti quindi al primo bivio, prendiamo a destra, per poi continuare nella stessa direzione fino all’uscita del Parco. Usciti dal parco torniamo sui nostri passi fino al bivio per il parcheggio sulla destra, mentre noi invece continuiamo dritti sull’Avenue du Mugel, che percorriamo fino ad incrociare Avenue de Figuerolles, che imbocchiamo verso sinistra. Con la nuova Avenue scendiamo in breve all’Anse de Figuerolles, che possiamo esplorare a piacimento, per poi portarci sul versante destro, in corrispondenza della linea di battigia, dove possiamo notare un gradino nella roccia e, più su, un piccolo paletto di ferro, che facilitano la salita nell’inizio del sentiero alpinistico (presenti vari spit lungo il percorso) che vogliamo percorrere. Saliamo quindi la paretina di II/III grado, seguendo anche degli sbiaditi segni blu, quindi continuiamo su traccia fino ad un punto in cui occorre disarrampicare in discesa. Passato questo punto troviamo una nuova paretina da scalare (due o 3 metri) per poi continuare su sentiero più facile per un tratto, sentiero che poi si irripidisce fino a presentare una facile paretina di I grado, ma un poco esposta, oltre la quale le difficoltà terminano e, passati sotto un tetto di roccia, si raggiunge un pianoro panoramico, che attraversiamo per giungere quindi al recinto presso la Chapelle di Notre Dame de la Garde, che scavalchiamo facilmente. Dalla Chapelle è possibile andare a visitare l’archetto naturale alla base dell’elevazione soprastante. Dall’archetto è possibile salire direttamente su roccia (F, alpinistico facile) fino alla vetta, dalla quale scendiamo poi per il sentiero normale. Percorriamo quindi pochi metri in discesa del viale di accesso alla Chapelle, per prendere quindi un chiaro sentiero a sinistra, che dovrebbe essere segnato con tacche verdi, perlomeno più avanti. Seguiamo quindi le tacche verdi evitando varie deviazioni a destra che riportano verso la strada asfaltata, mentre possiamo, più avanti, fare alcune deviazioni a sinistra che portano su punti panoramici a picco sul mare. Incontriamo quindi un tratto esposto e stretto attrezzato con corda, quindi ignoriamo ancora qualche bivio a destra e giungiamo infine ad un bivio a sinistra, dove continuiamo invece a destra seguendo i segni verdi, con i quali arriviamo nei pressi di un rudere di una villa. Qui passiamo a a sinistra della villa e continuiamo sulla chiara traccia che ci riporta alla strada asfaltata, che imbocchiamo verso sinistra. Dopo pochi metri ci troviamo ad un bivio, dove prendiamo la strada asfaltata di destra in salita (segni gialli). La strada si trasforma presto in sentiero, che sguiamo fino al Semaphore de l’Aigle. Da qui continuiamo sul sentiero giallo che segue il ciglio delle falesie verso ovest, dal quale si possono fare varie deviazioni sul ciglio appunto, per godere di miglior panorama. Saliamo quindi le falesie fino alla loro sommità (Grande Tete) a 400 metri circa, per poi scendere fino alla Route des Cretes, da dove riprendiamo la salita, verso una grande roccia a forma di fungo, seguendo sempre i segnavia gialli sul ciglio delle falesie. Dopo una breve salita scendiamo quindi al successivo Col du Faucon, dove un sentiero segnato con tacche nere, scende sulla sinistra e noi lo imbocchiamo per compiere la facoltativa, ma assai interessante, visita alla Tete de l’Elephant. Si scende quindi ripidamente sul sentiero nero, per poi svoltare a sinistra in piano, dove il sentiero passa subito sotto una prima grotta, che, volendo, è interessante visitare (nell’occasione non ne abbiamo avuto il tempo). Pochi passi dopo la grotta, più o meno in corrispondenza di uno slargo nel sentiero, notiamo una traccia a sinistra, che imbocchiamo, salendo ripidamente verso l’arco naturale chiamato Testa dell’Elefante. Giunti quasi alla testa la traccia sembra biforcarsi, e noi ci teniamo a sinistra in ripida salita verso l’arco, che in pochi passi raggiungiamo (possibile prima di giungervi fare una breve deviazione in un anfratto alla base dell’arco). Giunti all’arco, per averne miglior panorama, occorre piegare a destra in salita e raggiungere la base delle pareti, dalle quali scendiamo su traccia, ricongiungendoci al percorso dell’andata in corrispondenza del bivio incontrato in salita. Ritornati quindi al sentiero nero principale torniamo sui nostri passi al Col du Faucon (in alternativa è possibile proseguire ancora pochi metri sul sentiero nero, che sarebbe la Vire des Immortelles, per raggiungere e visitare la soprastante Grotte des Emigrès, descritta in altra pagina di questo sito). Dal Col du Faucon imbocchiamo la Route des Cretes verso destra e la seguiamo fino al primo tornante, dove continuiamo dritti su sentiero, per giungere ad un colletto sotto la cresta rocciosa del Bau Rous. Facciamo quindi una nuova deviazione facoltativa verso sinistra per visitare la predetta cresta. Saliamo quindi lungo la cresta, per giungere quindi ad una grotticella sulla destra, che, percorsa, si rivela essere un doppio tunnel con cui possiamo sbucare sull’altro versante. Superata la grotticella continuiamo una quarantina di metri fino a giungere ad un bivio: sulla sinistra scende il sentiero principale, mentre noi dobbiamo tenerci a destra, sulla sommità della cresta, giungendo così ad una specie di piccolo canyon, nel quale scorgiamo un arco naturale. Scendiamo quindi nel canyon, passiamo sulla sinistra dell’arco\grotta e continuiamo dentro il canyon fino a raggiungere un nuovo grande arco. Visitato l’arco torniamo quindi sui nostri passi fino alla base della cresta e prendiamo quindi a sinistra in discesa il sentiero principale. Scendiamo quindi fino a giungere ad un bivio, dove ci teniamo a sinistra in discesa, mentre a destra si sale alle falesie, che può essere interessante visitare, ma nell’occasione non avevamo tempo. Dopo una breve discesa il sentiero prosegue quasi in piano, passando subito a sinistra di una grotta, che possiamo visitare, caratterizzata da 3 buchi oltre l’apertura principale. Visitata la grotta continuiamo sul sentiero sempre pressochè in piano, giungendo sotto alcune evidenti aperture nella falesia soprastante. Qui lasciamo la traccia principale per deviare a destra verso le aperture, tralasciando quella pià a sinistra, che è solo una nicchia, ci dirigiamo a quella centrale, che presenta un passaggio che consentirebbe di raggiungere l’altro lato della falesia, ma, essendo un po’ stretto, per questa volta abbiamo rinunciato. Visitata questa prima grotta risaliamo quindi qualche metro ancora lungo la falesia, per trovare un buchetto in cui ci infiliamo e con un passa di arrampicata possiamo uscirne ed esplorare la cresta soprastante. Esplorata la cresta torniamo al sentiero principale e continuiamo a percorrerlo fino al Grande Arche de Terrevaine ( o de la Ciotat), al quale saliamo, per poi scendere sull’altro versante ed imboccare il sentiero sottostante verso sinistra. Proseguiamo quindi fino ad un bivio, dove prendiamo a destra, trovando quindi subito un nuovo bivio, dove invece ci teniamo a sinistra. Continuiamo quindi su sentiero fino ad immetterci sull’asfalto del Chemin des Jonquieres, che imbocchiamo verso sinistra. Continuiamo quindi su questo Chemin fino ad un bivio, dove prendiamo a destra il Chemin du Jonquet, con il quale ci immettiamo nello Chemin de Fardeloup, che imbocchiamo verso destra. Compiuto un quasi tornante a sinistra col Chemin de Fardeloup, raggiungiamo un sentiero segnato sulla destra che imbocchiamo, per sbucare quindi in Avenue de la Fade. Seguiamo quindi l’Avenue fino ad incrociare la Route des Cretes, che imbocchiamo verso sinistra, dove prende il nome di Avenue Camusso. Seguiamo quindi Avenue Marcel Camusso fino ad un incrocio, dove prendiamo a destra Avenue Billoux. Seguiamo la lunga Avenue fino ad incrociare Avenue Marc Sangnier, che imbocchiamo verso sinistra. Arriviamo quindi ad incrociare Avenue du Cardinal Maurin, che imbocchiamo verso destra, per immetterci quindi in Avenue de Figuerolles, che seguiamo brevemente, per imboccare quindi a sinistra l’Avenue du Mugel, con la quale torniamo sui nostri passi fino al parcheggio.*
Conclusioni: Favoloso anello, forse il migliore che si può fare da La Ciotat, anche se, dato i tempi ristretti, abbiamo saltato qualche punto di interesse lungo il percorso, punti comunque descritti in altre pagine di questo sito.

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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