Sentier des Douaniers anello per Etangs Villepey da Saynt Aygulf

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soundofsilence
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Sentier des Douaniers anello per Etangs Villepey da Saynt Aygulf

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: http://www.luoghidasogno.altervista.org ... ynt+Aygulf

Sentier des Douaniers anello per Etangs Villepey da Saynt Aygulf

Sabato 2 Marzo 2024:Saint Aygulf (0) - Plage de la Galiote (0) - Calanque du Pont de Bois () – Calanque MGM (0) - Calanque des Louvans (0) - Pointe des Louvans (0) - Plage du Pébrier (0) - Pointe de la Lauvette (0) - Plage du Petit Boucharel (0) - Pointe de la Tete Noire (0) - Plage du Grand Boucharel (0) – Pointe de la Tourterelle (0) - Plage de la Gaillarde (0) – Sentier des Roches – Les Avelans (260) – Camping Le Castelet (55) – Etangs Villepey (5) – Saint Aygulf (0).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 21 Km. circa.
Dislivello: 550 m. circa.
Difficoltà: il percorso senza deviazioni fuori sentiero sarebbe E, per escursionisti medi, con magari qualche breve tratto al limite dell’EE, per escursionisti esperti, nella seconda parte del Sentier Littoral, dove passa un po’ più sulle scogliere. Le deviazioni invece su scogliera, lungo il Sentier Littoral, sono tutte EE, e in alcuni punti anche F (alpinistico facile), ma si tratta comunque di deviazioni non obbligatorie, anche se consigliate, soprattutto le due deviazioni per la Pointe de la Tete Noire. Qualche difficoltà, anche se non alpinistica, anche nella facoltativa variante fuori sentiero presso gli Stagni Villepey, in quanto mi sono trovato ad attraversare una zona paludosa, bagnandomi un po’ i piedi.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada a10 fino a Ventimiglia, quindi in Francia con l’autostrada A8 fino all’uscita 38 (Saint-Rhapael), quindi imbocchiamo la D37 in direzione Frejus, quindi proseguiamo dritti in Avenue de l’Agachon (DN7), per imboccare poi a sinistra Avenue du 8 Mai 1945, con la quale ci immettiamo sulla D559, che imbocchiamo verso destra, direzione Saint-Aygulf. Superiamo quindi su un ponte il Fiume Argens e raggiungiamo la costa, dove proseguiamo tra la riva e gli stagni sulla destra, per un Km. circa, e subito prima di un cavalcavia (e dell’ingresso in Saint-Aygulf), parcheggiamo sulla destra in un parcheggio gratuito in inverno.
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo attraversando il ponte\cavalcavia che separa il mare dagli stagni, quindi pieghiamo a sinistra imboccando una scalinata in discesa, dove vi sono cartelli del Sentier Littoral, da qui in avanti segnato con tacche gialle. Iniziamo quindi a seguire la linea di costa passando a fianco al porto e, subito dopo, continuiamo su sentiero, lasciando l’asfalto. Seguiamo quindi la linea di costa in direzione ovest, sempre guidati dalle tacche gialle, su un percorso comunque evidente, in quanto quasi sempre attaccato il più possibile al mare. Passiamo così in successione varie spiagge o Calanques, nonché tratti di scogliera, dove a volte è possibile lasciare il sentiero per cercare punti di interesse più vicini al mare, il che comunque allunga i tempi di percorrenza, che la scogliera, per quanto quasi mai difficile, richiede comunque un’andatura più attenta. Dopo circa 2 Km di Sentier Littoral arriviamo alla parte forse più interessante, dove, salita una scaletta in cemento, posizionata quasi in mare, possiamo ammirare una serie di scogli allineati che formano una sorta di grande piscina naturale. Superata questa zona arriviamo quindi alla successiva spiaggia du Pebrier e, quindi, alla successiva Pointe de La Lauvette, dove si può anche lasciare il sentiero per esplorare un poco la punta. Esplorata la punta arriviamo alla Plage du Petit Boucharel, quindi, più avanti, giungiamo in un punto il cui il Sentier Littoral lascia la costa, per percorrere un tratto di strada asfaltata. Qui è possibile invece continuare lungo la scogliera, pur con qualche difficoltà, e raggiungere la Pointe de la Tete Noire, oltre la quale è possibile quasi una raggiungere una bella spiaggia, direi la più bella del percorso, che però non è raggiungibile, seppur per pochi metri, se non passando in acqua. Vista quindi la spiaggia sono tornato indietro a riprendere il Sentier Littorale ed ho seguito la strada asfaltata per circa 150 metri, per poi riscendere alle scogliere, sempre seguendo i segni gialli del Sentier Littoral. Qui ho fatto un’ulteriore deviazione, per percorrere il tratto di scogliera saltato fino alla spiaggia avvicinata fino a pochi metri in precedenza. Questo tratto di scogliera si percorre abbastanza bene, ma indubbiamente è più difficile del Sentier Littoral e presenta un guado da fare saltellando su alcune pietre che in caso di mare mosso immagino risulti proibitivo. Raggiunta comunque la bella spiaggetta, torniamo indietro a riprendere il Sentier Littoral e continuiamo verso ovest. Arriviamo così subito alla Plage du Grand Boucharel, 500 metri circa dopo la quale, in corrispondenza della Pointe de la Tourterelle, il Sentier Littoral gira a destra lasciando la scogliera, ma è possibile invece raggiungere la predetta punta e, quindi, continuare a seguire la costa piegando verso destra. Dopo 150 metri circa di scogliera raggiungiamo una spiaggetta, sopra la quale ritroviamo il sentier Littoral, col quale raggiungiamo in breve l’adiacente grande spiaggia de la Gaillarde. Dalla Plage de la Gaillarde pieghiamo a destra e raggiungiamo l’asfalto, dove, in corrispondenza dell’estremità est della spiaggia, imbocchiamo una stradina (Rue du Gattilier), che corre verso l’interno. Seguiamo quindi la stradina per quasi un Km, per poi proseguire dritti su sterrata chiusa da una barra. Dopo 280 metri di sterrata arriviamo ad un bivio segnalato, dove prendiamo a destra e, pochi metri dopo, al bivio successivo, prendiamo invece a sinistra, seguendo le segnalazioni per il Sentier Histoire. Ancora neanche 200 metri e vi è un nuovo bivio, dove prendiamo a destra il Sentier des Roches, che sale non molto ripidamente, prima dritto e poi a lunghi tornanti. Giunti al quarto tornante, in un largo spiazzo, troviamo un bivio, a destra il Sentier Agriculture, mentre noi continuiamo a sinistra. 300 metri più avanti troviamo un nuovo bivio, dove a destra è indicato Gaillarde ed a sinistra Col Bougnon, e noi prendiamo a sinistra. 80 metri dopo arriviamo in uno spiazzo, dove il sentiero principale compie un tornante a destra e possiamo seguire anche quello, ma io ho preferito scorciarlo con un sentierino, poco evidente all’inizio, che corre parallelo al sentiero principale, ma sale qualche metro. Percorro quindi il sentierino e in circa 270 metri mi riimetto sul sentiero principale, che riprendo a seguire verso destra. Poco più avanti si incontro un trivio, dove credo sia abbastanza indifferente quale strada si prende, in ogni caso io ho preso la sterrata di sinistra, mentre al centro c’è un sentierino ed a destra un’altra sterrata. In 250 metri arriviamo sulla poco appariscente vetta chiamata Les Avelans, dove troviamo una table d’orientation e, mi pare, una panchina. Dalla vetta proseguiamo per oltre 600 metri, raggiungendo un recinto di corda da scavalcare, o aprire, quindi troviamo un bivio dove prendiamo a destra, immettendoci nella sottostante sterrata, che costituisce il sentiero segnato. Seguiamo la nuova sterrata verso sinistra per circa 900 metri, dove incontriamo un bivio segnalato da cartelli, qui continuiamo dritti lasciando a destra per la Ruine de Chieusse. Poco meno di 300 metri e troviamo un altro bivio, stavolta non segnalato, ma è indifferente prendere la sterrata di destra o quella di sinistra, io ho preso comunque quella di destra, sperando in una vista sugli stagni di Villepey. Dopo 900 metri le due sterrata si riuniscono e qui ho tentato una deviazione a destra, fuori sentiero, per cercare un punto di vista sugli stagni, ma con scarso successo, continuando invece sulla sterrata, dopo 350 metri, troviamo un bivio a destra, che avrei fatto bene ad imboccare, credo, in quanto avrebbe accorciato il percorso, evitato l’attraversamento un po’ problematico del camping e, probabilmente, offerto qualche bella vista sugli stagni. Proseguendo invece dritti come ho fatto io, dopo poco più di 200 metri, si scavalca nuovamente il recinto di rete e, dopo poco meno di 600 metri, troviamo un bivio con un sentiero sulla destra, che può essere un’altra opzione, probabilmente meno panoramica, per evitare il camping. Continuando invece dritti il sentiero passa sulla destra delle prime attrezzature del camping, tra cui un campo da tennis e prosegue tra vari cartelli indicanti la proprietà privata sempre parallelo alla recinzione. Dopo il campo da tennis la mia traccia prevedeva di girare a destra e scendere agli stagni, ma i continui cartelli di divieto e di proprietà privata, seppur chiaramente non ufficiali, nonché la presenza di abitazioni e macchine, mi hanno sconsigliato questa direzione, e ho continuato dritto, trovandomi a costeggiare la stradina asfaltata del camping, che ho imboccato deviando a sinistra. Ho proseguito quindi dritto finche la stradina gira a sinistra e quindi l’ho seguita in discesa fino al cancello del camping, chiuso, ma facilmente superabile, per poi imboccare la successiva strada asfaltata verso destra e, in circa 60 metri, immettermi sulla strada principale, che ho preso in direzione destra. Seguiamo quindi la strada principale (volendo vi è un sentierino parallelo sulla destra) fino a giungere ad una rotonda, dove continuiamo dritti. Proseguiamo quindi su asfalto per circa un Km alla rotonda, quindi prendiamo a sinistra la stradina sterrata degli stagni, chiusa da una sbarra. Continuiamo sulla stradina per circa 300 metri, fino ad un bivio a destra: qui proseguendo dritti per circa 200 metri possiamo giungere ad un ponte panoramico sugli stagni, per poi tornare al bivio e prenderea sinistra. Il nuovo sentiero costeggia lo stagno e ne percorre tutta la sponda ovest, con alcune piccole deviazioni a sinistra che permettono di vederlo un po’ meglio. Superato questo primo stagno il sentiero principale presenta un paio di deviazioni a sinistra chiuse alla meglio da recinti e cancelli, ma con chiari segni che molti non rispettano questi divieti, che peraltro non sembrano granchè ufficiali, ma piuttosto un’esortazione. Al primo cancello resisto e decido di non passare, ma al secondo mi faccio tentare e vi passo a sinistra, come d’altronde fa la mia traccia scaricata da internet. Il sentiero “vietato” raggiunge quindi un secondo stagno, poi lo costeggia verso destra, ma nel punto in cui dovrebbe rientrare sul sentiero principale si perde, e mi costringe ad uno slalom non sempre riuscito su terreno paludoso, prima di riuscire a tornare sulla “terraferma”, forse avrei dovuto in effetti continuare a costeggiare fino a trovare una qualche traccia più chiara. Ritornato quindi sul sentiero principale, opportunamente dotato di passerelle, raggiungo in breve un bivio, dove prendendo a sinistra si raggiunge una costruzione in legno con feritoie, una specie di centro di osservazione, suppongo della fauna locale, che però da me non si fa vedere. Dall’osservatorio continuiamo e ci ricolleghiamo al sentiero che abbiamo lasciato al precedente bivio e, dopo 50 metri, vi è un prima breve deviazione a sinistra che permette un punto di vista sullo stagno che stiamo fiancheggiando. Ulteriori 130 metri ed una nuova piccolissima deviazione a sinistra, di fronte a un isolotto, permette di vedere, oltre all’isolotto, l’acqua dello stagno che in questo punto ribolle, fenomeno non so se occasionale o sempre presente in questo punto. Altri 130 metri ed arriviamo nei pressi di una bella spiaggetta, che si può raggiungere con una deviazione pochi metri prima, che comporta però di mettere i piedi in acqua, seppur molto bassa. Superata la spiaggetta il sentiero sfocia in una più grande spiaggia, a metà tra gli stagni ed il mare, la Plage de la Galiote, dove risaliamo una ripa sulla destra, per giungere a delle scalette che ci portano nel dehors di un un bar\ristorante, dal quale accediamo alla strada principale, che, imboccata verso sinistra, ci riporta ad attraversare il ponte\cavalcavia iniziale ed al parcheggio.
Conclusioni: parte costiera interessante, anche se non sensazionale come altre zone nei dintorni, mentre la parte interna non mi ha detto molto, a parte la zona degli stagni di Villepey, abbastanza interessanti. Peccato aver sbagliato la discesa verso gli stagni passando attraverso il camping, soluzione più lunga, credo più brutta e anche più complicata, probabilmente passando per un’altra via, di cui accenno nel percorso a piedi e segnalo con un waypoint nella traccia GPS, si sarebbe potuto godere di una bella vista degli stagni dall’alto. Le parti inedite riguardano essenzialmente le varianti al sentiero Littoral, in particolare la Pointe de la Tete Noire. In ultimo sconsiglio di provare a fare questo percorso col mare mosso perché, come d’abitudine, il Sentier Littoral passa molto vicino al mare, se non praticamente dentro, il che è un notevole pregio finche le condizioni meteomarine ne consentono la percorrenza…

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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