Quella che descriverò è una gita molto più facile, vi prego di perdonarmi.Era già da un po’ di tempo che mio fratello Michele voleva salire al Barba Ferrero. L’hanno scorso lo aveva messo in programma nel percorso del tour del Monte Rosa ma lui e il suo amico Giorgio non erano riusciti ad andarci. Vi era stato anche un secondo tentativo il primo giugno scorso, ma a causa del brutto tempo il rifugio era chiuso tanto che Michele e un gruppo di colleghi informatici erano tornati indietro a metà strada....
Insomma, alla fine lunedì io lui e Guglielmina, la nostra cagnolina (che è stata trovata da Michele l’anno scorso nei pressi del rifugio – definito da qualcuno anche albergo – che le ha dato il nome) siamo partiti alle 7.30 alla volta di Alagna Valsesia. Saranno state più o meno le dieci quando siamo arrivati. Dopo una piccola pausa al bar e a comprar tabacco (per mio fratello), siam partiti.
Arrivare al Barba Ferrero è veramente molto semplice. Dalla località Wold (che bello ad Alagna i nomi sono tutti in dialetto Walser...mi sembra quasi di essere in Germania
) , un po’ sopra Alagna è possibile prendere sia a piedi che in autobus una piccola strada asfaltata che porta fino al piazzale Acqua Bianca. Noi siamo andati a piedi anche se in effetti camminare sull’asfalto non è così piacevole come su un bel setiero...Guglielmina ci seguiva felicissima....e ora cito la descrizione inserita sul sito del Barba Ferrero dal momento che è molto chiara (vedi: www.barbaferrero.com)
„Dal Piazzale Acqua Bianca si imbocca la mulattiera che, attraversando il bosco, diventa poi sentiero. Uscendo dalla boscaglia si trovano poi le indicazioni per i vari rifugi: si segue quella per il rifugio Barba Ferrero, sentiero n° 7.
Lungo il percorso si costeggia il Sesia e si prosegue immersi in un bel bosco di Larici per il comodo e facile sentiero che prosegue senza particolari pendenze per un lungo tratto, finché, attraversati due piccoli ponti in legno, comincia a salire.
Si prosegue per il sentiero sempre ben tracciato e segnato (la segnaletica è stata rifatta nel 2004) che permette di guadagnare quota. Il rifugio non è visibile fino “all’ultimo”, ma dopo larghe svolte la pendenza si attenua e si arriva all’ Alpe Vigne Superiore: siete arrivati al Barba Ferrero!!!“
Dal piazzale Acqua Bianca ci abbiamo messo circa 1h e 45 minuti. Michele avrebbe impiegato anche meno tempo...io ero un po’ lenta (causa tesi non sto facendo praticamente più niente, che vergogna!) e ogni tanto lui si doveva fermare ad aspettarmi...
Al rifugio ci siamo rinfocillati con un piatto di polenta al formaggio e una bella fetta di torta. Seduti al tavolo di fuori abbiamo ammirato le vette del Rosa, alcune coperte dalle nuvole (per un momento abbiam potuto vedere la Capanna Margherita) anche se il resto del cielo era blu e faceva abbastanza caldo.
Bella la cucina solare del rifugio, e qui cito ancora dal sito: „una parabola riflette le radiazioni solari convogliandole verso la grande pentola nera, permettendo all’acqua di raggiungere la temperatura di ebollizione e di cucinare liberamente all’aria aperta non utilizzando il gas (inquinante e costoso poiché le bombole da 50 kg possono essere trasportate solo con l’elicottero). La sua efficacia è realmente sorprendente!“
Dopo due orette di riposo, siam scesi giù. In un’ora eravamo al piazzale, dove stava partendo proprio in quel momento la navetta per Alagna...non avendo voglia di farci nuovamente il pezzo d’asfalto, l’abbiamo presa contenti della nostra piccola gita.
Foto, purtroppo non ne ho...(ho dimenticato la macchina fotografica in Germania...
)
