interessante... rododendri? Famiglia dei rododentri...? o sono proprio come i nostri ma enormi?roby49 wrote:il serpentone è un cosiddetto "mani" pietre con incise delle preghiere, (di solito Om mani padme um = salve o gioiello nel fiore di loto) mentre gli alberi sono prevalentemente rododendri, che in nepalese si chiamano Lalligurassgecko wrote:Bello!!!
Nella quartultima foto si vede un serpentone di pietre al centro del sentiero, cos'è? e gli alberi intorno cosa sono?
Nepal 2010
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Re: Nepal 2010
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Nepal 2010
Grazie, sto imparando un sacco di cose nuove!!roby49 wrote:il serpentone è un cosiddetto "mani" pietre con incise delle preghiere, (di solito Om mani padme um = salve o gioiello nel fiore di loto) mentre gli alberi sono prevalentemente rododendri, che in nepalese si chiamano Lalligurassgecko wrote:Bello!!!
Nella quartultima foto si vede un serpentone di pietre al centro del sentiero, cos'è? e gli alberi intorno cosa sono?
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
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Re: Nepal 2010
...sono alberiscinty wrote: interessante... rododendri? Famiglia dei rododentri...? o sono proprio come i nostri ma enormi?
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
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Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Nepal 2010
Bellissime foto! Conoscendomi.... Al cospetto di simili montagne credo che il mio lato spirituale sarebbe scosso da sensazioni davvero molto forti! Il paesaggio, le persone e il profondo rispetto del culto religioso locale sono di per sè dei forti catalizzatori. E' già molto emozionante camminare ai piedi delle catene Himalayane... figuriamoci poter raggiungere la cima di un 7000 o di uno dei colossi sopra gli ottomila!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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Re: Nepal 2010
Ramingo wrote: Bellissime foto! Conoscendomi.... Al cospetto di simili montagne credo che il mio lato spirituale sarebbe scosso da sensazioni davvero molto forti! Il paesaggio, le persone e il profondo rispetto del culto religioso locale sono di per sè dei forti catalizzatori. E' già molto emozionante camminare ai piedi delle catene Himalayane... figuriamoci poter raggiungere la cima di un 7000 o di uno dei colossi sopra gli ottomila!
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Re: Nepal 2010
Tutto ciò è bellissimo!
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Re: Nepal 2010
Quarta puntata
Da Digboche (4410m )partiamo molto presto. Siamo gia in quota ed oggi tempo permettendo raggiungeremo i 4910m. di Lobuche. Appena fuori dal Lodge ci aspetta uno strappo in salita di circa 100m., non male per rompere il fiato a questa quota.
Qui il percorso devia bruscamente di direzione , La valle principale è orientata ad est, e noi adesso voltiamo verso nord, verso il ghiacciaio del Kumbu. Lasciamo la vista del Lotze e transitiamo sotto il Chola Tze.
Il percorso è bellissimo, in falsopiano, su stupendi pascoli. Alla nostra destra un contrafforte roccioso coperto dalle nevicate notturne, a sinistra un ripida scarpata sovrasta un pianoro sul quale è adagiato il villaggio di Periche, e più in basso un fiume impetuoso. Dopo circa due ore di cammino si volta a destra ed il paesaggio cambia improvvisamente. Una enorme gola , sul fondo della quale scorre un torrente. Un ponte in ferro permette di superarla e da qui una salita, non eccessivamente ripida, ma lunga e molto faticosa.
Stiamo risalendo il fronte morenico del ghiacciaio del Kumbu..
In cima alla salita Il ghiacciaio, coperto interamente di detriti si spinge sino alle pendici sud dell’Everest. E un posto bellissimo.. Il Chola Tze ci guarda dai suoi 6335 m. Il tempo è brutto, grosse nubi si danno da fare per nascondere le vette, ed il vento soffia insistente e gelido. In questa località vi sono moltissimi mani, piccoli monumenti votivi dedicati alle vittime dell’Everest.. si perde il conto.. troppa gente ha sfidato la montagna e non ha più fatto ritorno..
Da qui si prosegue in piano, per un paio d’ore e si giunge a Lobuche, giusto prima che inizi a piovere.
Dopo il pranzo una schiarita ci permette di fare qualche ripresa, poi, con la stessa velocità con la quale è spuntato, il sole scompare coperto dalle nuvole ed inizia a nevicare.
Il giorno seguente, alle sette siamo già in cammino. Ci accoglie un bel sole, solo poche nubi lontane. All’esterno il sole non è sufficiente a scaldare la temperatura, che stimiamo intorno ai –10° ( termometro di Amadablam all’esterno dello zaino). Procediamo lenti sul percorso ghiacciato. Il nostro portatore Saila ci supera col suo pesante carico e con le infradito ai piedi…
In circa 3 ore, con un percorso pressoché pianeggiante raggiungiamo Gorak Shep m. 5180. Ci concediamo una breve sosta, poi , visto che il tempo tiene ed è abbastanza presto ( sono le 10.20) decidiamo di salire al Kala Pattar, m 5540. Il Kala Pattar è una montagna non difficile, dalla quale si gode, o si dovrebbe godere, un splendido panorama verso l’Everest ed il Nuptze. La salita è abbastanza ripida, ma “bistaro, bistaro, come dicono i nepalesi, arriviamo in cima in meno di un’ora e mezzo.. non male, 360 m oltre i 5000.
Pumori
In vetta c’è una calca pazzesca.. un gruppo di iraniani ha monopolizzato non solo la vetta ma praticamente tutta la montagna, schiamazzano, cantano, fanno foto e si scambiano gagliardetti. Amadablam si fa largo urlando Ins’halla.. qualcuno fa spazio, altri fanno finta di non sentire, altri iniziano a parlarci in arabo, comunque in qualche modo riusciamo ad arrivare in vetta.
Manco a dirlo inizia a nevicare. Qualche foto, un po’ di filmato, un’occhiata alla cima del Re al Pumori e via si scende. All’una siamo nel lodge che cerchiamo di ordinare , in mezzo ad un trambusto infernale, qualcosa da mangiare.
Poco dopo tornano anche Anna e Paolo, che con Ram erano andati a vedere L’EBC. Sono un po’ delusi, non ci sono spedizioni, come prevedibile, ed il campo base altro non è che una enorme spianata di sassi.
Restiamo rinchiusi nel lodge e la notte passa tranquilla a circa –20.
altre foto sul mio sito
http://www.robyrobiglio.it/pagine%20viaggi/nepal.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Da Digboche (4410m )partiamo molto presto. Siamo gia in quota ed oggi tempo permettendo raggiungeremo i 4910m. di Lobuche. Appena fuori dal Lodge ci aspetta uno strappo in salita di circa 100m., non male per rompere il fiato a questa quota.
Qui il percorso devia bruscamente di direzione , La valle principale è orientata ad est, e noi adesso voltiamo verso nord, verso il ghiacciaio del Kumbu. Lasciamo la vista del Lotze e transitiamo sotto il Chola Tze.
Il percorso è bellissimo, in falsopiano, su stupendi pascoli. Alla nostra destra un contrafforte roccioso coperto dalle nevicate notturne, a sinistra un ripida scarpata sovrasta un pianoro sul quale è adagiato il villaggio di Periche, e più in basso un fiume impetuoso. Dopo circa due ore di cammino si volta a destra ed il paesaggio cambia improvvisamente. Una enorme gola , sul fondo della quale scorre un torrente. Un ponte in ferro permette di superarla e da qui una salita, non eccessivamente ripida, ma lunga e molto faticosa.
Stiamo risalendo il fronte morenico del ghiacciaio del Kumbu..
In cima alla salita Il ghiacciaio, coperto interamente di detriti si spinge sino alle pendici sud dell’Everest. E un posto bellissimo.. Il Chola Tze ci guarda dai suoi 6335 m. Il tempo è brutto, grosse nubi si danno da fare per nascondere le vette, ed il vento soffia insistente e gelido. In questa località vi sono moltissimi mani, piccoli monumenti votivi dedicati alle vittime dell’Everest.. si perde il conto.. troppa gente ha sfidato la montagna e non ha più fatto ritorno..
Da qui si prosegue in piano, per un paio d’ore e si giunge a Lobuche, giusto prima che inizi a piovere.
Dopo il pranzo una schiarita ci permette di fare qualche ripresa, poi, con la stessa velocità con la quale è spuntato, il sole scompare coperto dalle nuvole ed inizia a nevicare.
Il giorno seguente, alle sette siamo già in cammino. Ci accoglie un bel sole, solo poche nubi lontane. All’esterno il sole non è sufficiente a scaldare la temperatura, che stimiamo intorno ai –10° ( termometro di Amadablam all’esterno dello zaino). Procediamo lenti sul percorso ghiacciato. Il nostro portatore Saila ci supera col suo pesante carico e con le infradito ai piedi…
In circa 3 ore, con un percorso pressoché pianeggiante raggiungiamo Gorak Shep m. 5180. Ci concediamo una breve sosta, poi , visto che il tempo tiene ed è abbastanza presto ( sono le 10.20) decidiamo di salire al Kala Pattar, m 5540. Il Kala Pattar è una montagna non difficile, dalla quale si gode, o si dovrebbe godere, un splendido panorama verso l’Everest ed il Nuptze. La salita è abbastanza ripida, ma “bistaro, bistaro, come dicono i nepalesi, arriviamo in cima in meno di un’ora e mezzo.. non male, 360 m oltre i 5000.
Pumori
In vetta c’è una calca pazzesca.. un gruppo di iraniani ha monopolizzato non solo la vetta ma praticamente tutta la montagna, schiamazzano, cantano, fanno foto e si scambiano gagliardetti. Amadablam si fa largo urlando Ins’halla.. qualcuno fa spazio, altri fanno finta di non sentire, altri iniziano a parlarci in arabo, comunque in qualche modo riusciamo ad arrivare in vetta.
Manco a dirlo inizia a nevicare. Qualche foto, un po’ di filmato, un’occhiata alla cima del Re al Pumori e via si scende. All’una siamo nel lodge che cerchiamo di ordinare , in mezzo ad un trambusto infernale, qualcosa da mangiare.
Poco dopo tornano anche Anna e Paolo, che con Ram erano andati a vedere L’EBC. Sono un po’ delusi, non ci sono spedizioni, come prevedibile, ed il campo base altro non è che una enorme spianata di sassi.
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...se hai soggezione di qualcuno, immaginalo seduto sul cesso.... Tiziano Terzani.
Cerchiamo di costruire parchi per i nostri bambini, non parcheggi per le nostre auto..
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Re: Nepal 2010
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Nepal 2010
che puntata da brivido sia per le temperature che per le foto
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Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Nepal 2010
il racconto è sempre più interessante
scusate il disturbo, continuate pure.
...a me si sarebbero staccate le dita dei piedi! Ma come fanno?roby49 wrote:... intorno ai –10°... ... con le infradito ai piedi…
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Re: Nepal 2010
....come fanno??? te lo spiego: Saila aveva una brutta piaga al piede, quindi senza scarpe guarisce prima (gli avevamo dato cerotti e disinfettante), se non guarisce=niente lavoro....meglio patire il freddo e guarire che rimanere senza ingaggi futuri....ghibli wrote: ...a me si sarebbero staccate le dita dei piedi! Ma come fanno?
scusate il disturbo, continuate pure.
Oppure=molti portatori usano gli scarponi (regalati da stranieri) solo per i campi alti , gli scarponi se usati sempre si consumano!!!E costano!!! fare di necessità virtù
Namaste
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Re: Nepal 2010
...dentro al lodge di Gorak Shep i vetri erano ghiacciati dentro e fuori...porto sempre il mio termometro Casio, è una curiosità sapere i gradi.....se leggi il topic "allenamento in quota" scrivo che è importantissimo mantenere il corpo caldo. Occorrono buoni materiali (capilene-sacchi-pelo etc) se non dormi dal freddo, non riposi......e in quota fa freddo e secco....gecko wrote:che puntata da brivido sia per le temperature che per le foto
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Re: Nepal 2010
io patisco molto il freddo e purtroppo son costretta a rinunciare alle alte quote sigh!
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Re: Nepal 2010
se è secco è meglio, personalmente patisco un sacco l'umido...amadablam wrote:...dentro al lodge di Gorak Shep i vetri erano ghiacciati dentro e fuori...porto sempre il mio termometro Casio, è una curiosità sapere i gradi.....se leggi il topic "allenamento in quota" scrivo che è importantissimo mantenere il corpo caldo. Occorrono buoni materiali (capilene-sacchi-pelo etc) se non dormi dal freddo, non riposi......e in quota fa freddo e secco....gecko wrote:che puntata da brivido sia per le temperature che per le foto
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Re: Nepal 2010
...occhio al troppo secco in quota: asciuga i bronchi, personalmente, dato che in + ho avuto 3 anni fa una brutta broncopolmonite, il secco in quota a volte mi infastidisce, di notte particolarmente, così mentre dormo mi metto il passamontagna e mi riparo, oltre alla testa-fronte, naso e bocca per creare un poco di aria umida e tiepida...Sub-Comandante wrote:
se è secco è meglio, personalmente patisco un sacco l'umido...
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Re: Nepal 2010
non avevo tenuto conto delle condizioni estreme dell'alta quota!amadablam wrote:...occhio al troppo secco in quota: asciuga i bronchi, personalmente, dato che in + ho avuto 3 anni fa una brutta broncopolmonite, il secco in quota a volte mi infastidisce, di notte particolarmente, così mentre dormo mi metto il passamontagna e mi riparo, oltre alla testa-fronte, naso e bocca per creare un poco di aria umida e tiepida...Sub-Comandante wrote:
se è secco è meglio, personalmente patisco un sacco l'umido...
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Re: Nepal 2010
Sub-Comandante wrote:non avevo tenuto conto delle condizioni estreme dell'alta quota!amadablam wrote:...occhio al troppo secco in quota: asciuga i bronchi, personalmente, dato che in + ho avuto 3 anni fa una brutta broncopolmonite, il secco in quota a volte mi infastidisce, di notte particolarmente, così mentre dormo mi metto il passamontagna e mi riparo, oltre alla testa-fronte, naso e bocca per creare un poco di aria umida e tiepida...Sub-Comandante wrote:
se è secco è meglio, personalmente patisco un sacco l'umido...
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Re: Nepal 2010
gecko wrote:io patisco molto il freddo e purtroppo son costretta a rinunciare alle alte quote sigh!
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Re: Nepal 2010
Aspetto il proseguo del racconto e se magari ne avete voglia finito questo mi piacerebbe leggere di altre vostre avventureamadablam wrote:gecko wrote:io patisco molto il freddo e purtroppo son costretta a rinunciare alle alte quote sigh!
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Re: Nepal 2010
Il Gran Zebrù!!!roby49 wrote:
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Imagine there's no countries.
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Re: Nepal 2010
gecko wrote:
Aspetto il proseguo del racconto e se magari ne avete voglia finito questo mi piacerebbe leggere di altre vostre avventure
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Re: Nepal 2010
soundofsilence wrote:Il Gran Zebrù!!!roby49 wrote:
..e il Rif: Pizzini Frattola...coesci paegiu!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Re: Nepal 2010
Sei fuori strada.. ci sono almeno 10000km di distanza e 3000 m di differenza di quota...soundofsilence wrote:Il Gran Zebrù!!!
...se hai soggezione di qualcuno, immaginalo seduto sul cesso.... Tiziano Terzani.
Cerchiamo di costruire parchi per i nostri bambini, non parcheggi per le nostre auto..
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Re: Nepal 2010
Immaginavo...roby49 wrote:Sei fuori strada.. ci sono almeno 10000km di distanza e 3000 m di differenza di quota...soundofsilence wrote:Il Gran Zebrù!!!
Però assomiglia...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Imagine there's no countries.
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Re: Nepal 2010
.....se lo guardi da vicino, in loco , ti accorgi che non ci assomiglia più!!!!!!!!!!!soundofsilence wrote:Immaginavo...roby49 wrote:Sei fuori strada.. ci sono almeno 10000km di distanza e 3000 m di differenza di quota...soundofsilence wrote:Il Gran Zebrù!!!
Però assomiglia...
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Re: Nepal 2010
Ji ta kyo ei
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Re: Nepal 2010
mazzysan wrote:
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Re: Nepal 2010
Quinta puntata. Il rientro
Dopo le solite operazioni usciamo dal lodge. L’aria è gelida ed il sole deve ancora fare capolino dietro i monti.
Nella notte Paolo e Barbara anno accusato qualche disturbo intestinale. Decidiamo di scendere verso Lukla nel più breve tempo possibile.
Percorreremo a ritroso il percorso fatto all’andata, con un piccola deviazione.
Iniziamo a scendere percorrendo le tormentate pieghe delle morena del Kumbu. Un’alternarsi di brevi sali-scendi che in poco più di un’ora ci portano nella parte pianeggiante della morena. Poco prima di giungere a Lobuche deviamo per andare a vedere la piramide del CNR. ( http://www.evk2cnr.org/cms/" onclick="window.open(this.href);return false; ) Ci accoglie un Tecnico italiano che ci accompagna in una breve visita alla piramide. Ci spiega il perché di questo centro, chi lo ha costruito (Ardito Desio), e tante altre cose molto interessanti.
Dopo circa una mezz’ora riprendiamo a scendere, intanto le nubi iniziano ad addensarsi sulle cime dei monti.
Superiamo Lobuche ed arriviamo alla fine della morena, dove questa inizia a scendere lungo una specie di canalone. La discesa conduce a Kukla, un villaggio situato in una posizione brutta (è l’unico posto che non è piaciuto a nessuno), fredda e ventosa.
L’unico lodge è affollato all’inverosimile e Ram, a forza di spintoni ci mette mezz’ora a portarci due te. Come bambini in castigo proseguiamo senza pranzare, continuiamo la discesa, il tempo peggiora ed arriviamo a Periche sotto la solita pioggerella che si trasforma in breve in acquazzone.
Nella notte Barbara sta male. Anche Paolo non è messo meglio ed io sono stranamente troppo stanco.
Il giorno seguente partiamo per Namche (all’andata avevamo impiegato due giorni a fare questo tratto). Solito tempo, discreto al mattino e peggioramento costante nella giornata.
Oggi va meglio, all’ora di pranzo troviamo posto in un lodge. Nel salone vi sono due porte, un di fronte all’altra, che restano costantemente aperte, risultato:una corrente d’aria bestiale, sembrava di pranzare su una motocicletta lanciata a cento all’ora..
Riprendiamo il cammino nella nebbia ed arriviamo a Namche, manco a dirlo, sotto la solita pioggia.
Barbara e Paolo si stanno riprendendo, ma io mi sento sempre più affaticato, le gambe pesano, e digerisco a stento.
Il giorno seguente l’obbiettivo è Lukla. In mattinata solito sole. Nel pomeriggio, stranamente le nuvole non si trasformano in acqua ed arriviamo a Lukla senza bagnarci.
L’ultimo giorno, in tarda mattinata, saliamo sul nostro Dornier ed in circa un’ora siamo nuovamente a Kathmandù.
I pochi giorni che passeremo a kathmandù saranno per me un supplizio:ho una probabile intossicazione alimentare ed inizio a stare male, stomaco ed intestino, cerco di curarmi come posso, con quei pochi medicinali che ci siamo portati. Ho paura per il viaggio, se dovessi stare male in aereo sarebbe un guaio.
Lentamente mi riprendo, ed anche se non in perfette condizioni rientro a casa tranquillamente.
Dopo le solite operazioni usciamo dal lodge. L’aria è gelida ed il sole deve ancora fare capolino dietro i monti.
Nella notte Paolo e Barbara anno accusato qualche disturbo intestinale. Decidiamo di scendere verso Lukla nel più breve tempo possibile.
Percorreremo a ritroso il percorso fatto all’andata, con un piccola deviazione.
Iniziamo a scendere percorrendo le tormentate pieghe delle morena del Kumbu. Un’alternarsi di brevi sali-scendi che in poco più di un’ora ci portano nella parte pianeggiante della morena. Poco prima di giungere a Lobuche deviamo per andare a vedere la piramide del CNR. ( http://www.evk2cnr.org/cms/" onclick="window.open(this.href);return false; ) Ci accoglie un Tecnico italiano che ci accompagna in una breve visita alla piramide. Ci spiega il perché di questo centro, chi lo ha costruito (Ardito Desio), e tante altre cose molto interessanti.
Dopo circa una mezz’ora riprendiamo a scendere, intanto le nubi iniziano ad addensarsi sulle cime dei monti.
Superiamo Lobuche ed arriviamo alla fine della morena, dove questa inizia a scendere lungo una specie di canalone. La discesa conduce a Kukla, un villaggio situato in una posizione brutta (è l’unico posto che non è piaciuto a nessuno), fredda e ventosa.
L’unico lodge è affollato all’inverosimile e Ram, a forza di spintoni ci mette mezz’ora a portarci due te. Come bambini in castigo proseguiamo senza pranzare, continuiamo la discesa, il tempo peggiora ed arriviamo a Periche sotto la solita pioggerella che si trasforma in breve in acquazzone.
Nella notte Barbara sta male. Anche Paolo non è messo meglio ed io sono stranamente troppo stanco.
Il giorno seguente partiamo per Namche (all’andata avevamo impiegato due giorni a fare questo tratto). Solito tempo, discreto al mattino e peggioramento costante nella giornata.
Oggi va meglio, all’ora di pranzo troviamo posto in un lodge. Nel salone vi sono due porte, un di fronte all’altra, che restano costantemente aperte, risultato:una corrente d’aria bestiale, sembrava di pranzare su una motocicletta lanciata a cento all’ora..
Riprendiamo il cammino nella nebbia ed arriviamo a Namche, manco a dirlo, sotto la solita pioggia.
Barbara e Paolo si stanno riprendendo, ma io mi sento sempre più affaticato, le gambe pesano, e digerisco a stento.
Il giorno seguente l’obbiettivo è Lukla. In mattinata solito sole. Nel pomeriggio, stranamente le nuvole non si trasformano in acqua ed arriviamo a Lukla senza bagnarci.
L’ultimo giorno, in tarda mattinata, saliamo sul nostro Dornier ed in circa un’ora siamo nuovamente a Kathmandù.
I pochi giorni che passeremo a kathmandù saranno per me un supplizio:ho una probabile intossicazione alimentare ed inizio a stare male, stomaco ed intestino, cerco di curarmi come posso, con quei pochi medicinali che ci siamo portati. Ho paura per il viaggio, se dovessi stare male in aereo sarebbe un guaio.
Lentamente mi riprendo, ed anche se non in perfette condizioni rientro a casa tranquillamente.
...se hai soggezione di qualcuno, immaginalo seduto sul cesso.... Tiziano Terzani.
Cerchiamo di costruire parchi per i nostri bambini, non parcheggi per le nostre auto..
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Re: Nepal 2010
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
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Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Nepal 2010
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Imagine there's no countries.
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Re: Nepal 2010
soundofsilence wrote:
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Re: Nepal 2010
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Nepal 2010
soundofsilence wrote:Scusa, ma era una battuta, ho messo la faccina con la risata nel caso non si fosse capito...[/offtopic]
Namaste
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Re: Nepal 2010
Ho letto con estremo interesse il resoconto della vostra avventura e ne sono rimasta affascinata.
Spero di non cadere nell'OT ponendo una domanda personale.
Vedendo quei posti meravigliosi mi è balenata l'idea di ripercorrere i vostri passi.
Pur consapevole di non avere un grande allenamento ed alcuna esperienza di montagna, un trekking del genere sarebbe alla mia portata? Logicamente non in questo periodo, penso eventualmente nella prossima stagione postmonsonica. Nel frattempo avrei anche tempo (spero) di migliorare la mia condizione fisica.
Spero di non cadere nell'OT ponendo una domanda personale.
Vedendo quei posti meravigliosi mi è balenata l'idea di ripercorrere i vostri passi.
Pur consapevole di non avere un grande allenamento ed alcuna esperienza di montagna, un trekking del genere sarebbe alla mia portata? Logicamente non in questo periodo, penso eventualmente nella prossima stagione postmonsonica. Nel frattempo avrei anche tempo (spero) di migliorare la mia condizione fisica.
A presto.
Sonia
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Re: Nepal 2010
Qui trovi un po' di materiale.sonia gasman wrote:Ho letto con estremo interesse il resoconto della vostra avventura e ne sono rimasta affascinata.
Spero di non cadere nell'OT ponendo una domanda personale.
Vedendo quei posti meravigliosi mi è balenata l'idea di ripercorrere i vostri passi.
Pur consapevole di non avere un grande allenamento ed alcuna esperienza di montagna, un trekking del genere sarebbe alla mia portata? Logicamente non in questo periodo, penso eventualmente nella prossima stagione postmonsonica. Nel frattempo avrei anche tempo (spero) di migliorare la mia condizione fisica.
Ji ta kyo ei
Amicizia e mutua prosperità
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Re: Nepal 2010
finito......................che peccato ormai mi ero abituata a farmi un giretto da quelle parti e a curiosare nella vita di altri popoli......................aspetto altri racconmti, anche di vecchi viaggi, tanto quando viaggio con la fantasia il tempo perde il suo valore
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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- sonia gasman
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Re: Nepal 2010
Grazie Mazzisan, le tue risposte sono sempre molto esaurienti.mazzysan wrote:Qui trovi un po' di materiale.
Comunque avevo già letto in rete altri articoli simili.
A presto.
Sonia
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Re: Nepal 2010
La piramide mi ha sempre affascinata così come l'idea di far parte del team di ricercatori....un sogno che resterà tale, ma che ho vissuto per alcuni giorni leggendo il romanzo di Gregoli!
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Re: Nepal 2010
Quando siamo andati alla Pirmide un signore italiano, molto gentile, ci ha accompagnato all'interno per una breve visista guidata. La Piramide è stata un'idea di Ardito Desio che poi si è realizzata grazie alla collaborazione del re del Nepal. Sono stati necessari 2500 portatori. Non ricordo quanto tempo c'è voluto, ma presumo almeno un paio di anni. Sino a poco tempo fa, la gestione dell'impianto era affidata a personale e tecnici italiani. Attualmente è in atto un cambio di guardia, cercando di affidare il tutto a personale nepalese (tecnici, operai, manovali, cuochi ecc.). All'interno gli impianti elettrici sono forniti dalla Ticino. L'energia elettrica è fornita da numerosi pannelli fotovoltaici ed i collegamenti con il resto del mondo tramite una grande parabola satellitare. Alla Piramide non c'è un gruppo fisso di ricercatori, ma si susseguono vari gruppi, che di volta in volta fanno richiesta. Eseguono ricerche praticamente in tutti i campi inerenti alle problematiche dell'alta quota, geologia, glaciologia, meteorologia, medicina, ecc.. La piramide funziona praticamente tutto l'anno.gecko wrote:La piramide mi ha sempre affascinata così come l'idea di far parte del team di ricercatori....un sogno che resterà tale, ma che ho vissuto per alcuni giorni leggendo il romanzo di Gregoli!
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Re: Nepal 2010
..::gecko wrote: finito......................che peccato ormai mi ero abituata a farmi un giretto da quelle parti e a curiosare nella vita di altri popoli......................aspetto altri racconmti, anche di vecchi viaggi, tanto quando viaggio con la fantasia il tempo perde il suo valore
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