Pic du Cap Roux anello sud.
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Pic du Cap Roux anello sud.
Sabato 12/2/2010: Anello sud al Pic du Cap Roux.
Partecipanti: Soundofsilence.
Lunghezza: Io ho fatto 17 Km., ma ho ripetuto due volte buona parte dell’anello, con un giro più logico si dovrebbero fare circa 12 Km.
Dislivello: Io ho fatto circa 950 metri, che si potevano ridurre a circa 700.
Difficoltà: E tutto, tranne l’eventuale salita alla Rocher Saint-Barthelemy che, seppur non difficile (gradini nella roccia) è assai repellente per la notevolissima esposizione, per la quale propenderei per una valutazione F, però, non essendo arrivato in cima, la mia non è certo un’opinione particolarmente illuminante in merito.
Percorso in macchina: Da Genova con l’A10 fino a Ventimiglia per poi continuare sull’autostrada Francese fin oltre Cannes e si esce a Mandelieu-la-Napoule. Da Mandelieu si continua lungo il mare in direzione ovest per raggiungere Theoule sur mer e quindi Trayas, seguendo la magnifica strada ‘en bord de mer’ che offre meravigliose viste sui rossi Calanques de l’esterel. Si supera Cap Roux, l’adiacente Pointe de l’Observatoire e quindi, dopo poco più di un Km si raggiunge il Calanque di Saint-Barthelemy, 250 metri dopo il quale si trova un ampio parcheggio (forse c’è spazio anche in corrispondenza del Calanque, ma non mi ricordo, ma, in ogni caso, d’inverno i parcheggi non sono un problema…).
Percorso a piedi: Dal parcheggio si torna indietro 200 metri lungo la strada per trovare un sentierino nascosto dalla vegetazione che si dirige verso l’evidente grotta che si apre alla base del Rocher de Saint-Barthelemy. La vera partenza del sentiero è probabilmente 20 metri più avanti lungo la strada, ma non avendolo percorso, non lo posso garantire, in ogni caso dopo una cinquantina di metri i 2 sentieri si riuniscono e, guarda caso, finisce anche l’infrascamento. Alla congiunzione dei 2 sentieri, se invece di prendere a sinistra si continua dritti per un centinaio di metri, su una vaga traccia sempre più infrascata, si raggiunge la grotta di cui ho parlato in precedenza; può valere la pena di battagliare con qualche spina per visitare la predetta grotta, anche se è sicuramente più bella vista da sotto.
Continuando invece sul sentiero a sinistra si inizia a salire a fianco dell’imponente Rocher de Saint Barthelemy si giunge dopo 500 metri a incrociare la strada asfaltata. Qui è possibile ‘tentare’ l’esposta, ma breve, salita alla Rocher de Saint Barthelemy; il sentiero continua invece, attraversata la strada, verso nord ovest. Dopo 500 metri una deviazione verso sud, un poco esposta la stretta cresta, permette di raggiungere in breve la vetta del Rocher Cabrier, dal quale vi è una bella vista sull’imponente guglia di fronte. Da quest’ultimo bivio in 400 metri si giunge al bivio col Sentier Balcon (così almeno mi è parso di leggere sulle rocce, ma sicuramente è comunque un nome appropriato). Il bivio non è evidentissimo, anche perché il nuovo sentiero è parallelo, ma in direzione opposta e a pochissima distanza, a quello che stiamo percorrendo. Molto più facile è individuare il successivo incrocio sul crinale (appena a 40 metri di distanza) col sentiero proveniente dal Plateau d’Antheor dal quale, eventualmente, si può tornare indietro pochi metri per percorrere l’assai più interessante Sentier Balcon. Si percorre quindi il bellissimo sentiero pressoché pianeggiante fino a raggiungere un primo bivio sulla destra, dove si incrocia il sentiero del ritorno; si continua quindi a sinistra per raggiungere dopo 200 metri, nuovamente il crinale, dove si incrocia nuovamente il sentiero proveniente dal Plateau d’Antheor. Si imbocca quest’ultimo sentiero verso destra per giungere in breve sulla vetta del Pic de Cap Roux (453 m.). Goduta della magnifica vista si ridiscende qualche decina di metri e si continua sullo stesso sentiero verso nord (almeno nella prima parte), per giungere poi ad un bivio sulla destra, seguito immediatamente da un altro (entrambi comunque vanno verso il Col de Lentisques, essendo il primo nient’altro che una breve scorciatoia, pur recando un segnavia diverso) che useremo per il ritorno. Proseguendo a sinistra si giunge, dopo 700 metri, a un nuovo bivio, dove prendiamo a sinistra per visitare i ruderi dell’Eremo di Saint Honorat. Si torna quindi indietro fino al primo bivio, dove si prende a sinistra. Dopo 300 metri si incrocia un nuovo sentiero, che imbocchiamo verso destra (sud-est). Si procede per 400 metri in tale direzione per incrociare il sentiero proveniente dalla Pointe Maubois. Si imbocca tale sentiero verso destra e percorsolo per 500 metri bisogna prestare attenzione a non svoltare a sinistra perchè così facendo scenderemmo verso il mare. Bisogna invece proseguire dritti e in piano sulla traccia davanti a noi, che, però, in questo punto è nascosta dalla vegetazione. Se, in ogni caso, si sbaglia si può anche rimediare più che decentemente prendendo a destra al successivo bivio, proprio dove il sentiero segnato piega in direzione opposta; così facendo si imbocca un sentiero non perfettamente pulito ed evidente (segnato comunque con qualche macchia verde) ma su cui è facile orientarsi seguendo sempre la direzione ovest. Quest’ultimo sentiero porta, in 500 metri assai panoramici, sulla strada asfaltata che abbiamo incrociato all’andata, seppur 800 metri più a est e da qui si può velocemente ritornare al punto di partenza. Avendo invece indovinato il sentiero giusto, in poco più di un Km ci si ritrova al bivio dove all’andata ci si è diretti verso Cap Roux. Da qui è possibile percorrere a ritroso il sentiero dell’andata, o seguire il meno interessante sentiero a nord del Saint-Pilon che bisogna comunque lasciare quando si arriva al bivio pochi metri sopra a quello col Sentier Balcon imboccato all’andata; qui si prende a sinistra e si ridiscende sul percorso dell’andata.
Racconto: Nei miei sogni più sfrenati da escursionista terminale le Dolomiti sono rosse e sorgono dal mare, proprio di fronte a casa mia…
L’Esterel avrà pure il piccolo difetto di non essere propriamente di fronte a casa mia, ma, per il resto, direi che ci siamo in pieno…
Cosa saranno mai, quindi, 250 Km di distanza e, soprattutto, quasi 50 euro (A/R) di pedaggio, in confronto alla realizzazione dei propri sogni?
Per me niente, ma per i miei abituali compagni di gita, evidentemente molo più materialisti e attaccati alla vile pecunia di me, sono, probabilmente, un ostacolo insormontabile, tanto che, per l’ennesima volta, all’Esterel ci vado da solo…
Peggio per loro, mi viene da dire, io invece dovrò consolarmi con la compagnia dei ‘randonneurs’ (e delle ‘randonneuses’…) d’oltralpe. Mi ci vorrà un po’ però per riuscire a rompere il ghiaccio, ma grazie al fatto di aver percorso più volte lo stesso percorso, diventerò una presenza talmente abituale che, dopo avermi incontrato per la terza volta in senso opposto, saranno i francesi stessi a rivolgermi la parola, forse preoccupati di non riuscire a liberarsi di me…
Così, con l’entusiasmo di chi non vuol perdersi niente e non si preoccupa di ripartire alle 15,30 dal punto di partenza per un nuovo giro di 5 Km, in cui, in realtà, di nuovo c’è solo 1 Km, si conclude una magnifica gita che, in realtà, così bene non era iniziata…
Già al parcheggio, infatti, consumerò la mia solita battaglia con quell’aggeggio infernale che io chiamo affettuosamente ‘catetere’ e che mi permette di bere dalla bottiglia infilata nello zaino, tramite una cannuccia di plastica applicata al tappo. Me la caverò, comunque, anche stavolta, più che egregiamente, solo una macchia bagnata sui pantaloni, seppur in un punto un po’ compromettente…
Poi la delusione della grotta, non così bella come speravo vista dall’interno…
Infine il vano assalto al Rocher de Saint-Barthelemy: sempre un po’ pauroso quando sono da solo (e anche quando sono in compagnia…) e scoraggiato dal forte Mistral sull’esile ed espostissimo filo di cresta, decido che mi basta la soddisfazione interiore di sapere che ce la posso fare, il resto è solo un’inutile dimostrazione esteriore, che lascio ai più vanagloriosi e aridi collezionisti di vette…
Tenterò comunque, per fare un po’ di invidia a Maury (così impara a non venire…) anche l’ascesa alla successiva Rocher Cabrier: il GPS mi dirà che l’ho raggiunta, ma l’ardita guglia che mi è comparsa di fronte come dal nulla, proprio quando ero convinto di essere sul punto più alto, mi ha fatto venire, sul momento, qualche dubbio…
Dopo di ciò soltanto l’estasi delle rosse guglie dolomitiche….
Conclusioni: L’anno scorso ero già salito al Pic de Cap Roux, ma a parte lo splendido panorama di vetta, ero rimasto un po’ deluso dalla gita: non che fosse brutta, ma dall’Esterel mi aspettavo ben altro… In effetti i sentieri da nord sono ben al di fuori dal ‘cuore’ rosso delle cime sorgenti dall’acque, e protagonista di quella gita era stato molto di più il bel Canyon del Mal Infernet che non le maestose e tormentate vette. I sentieri da sud, invece, penetrano in tutti gli anfratti più nascosti rivelando aspetti e prospettive che le pur belle viste dalla strada della ‘corniche d’or, non fanno intuire…
Insomma l’Esterel, sia mare che montagna, è un posto da non perdere e, a mio parere, vale sicuramente quanto la più celebrata, escursionisticamente parlando, zona dei Calanques dei Marsiglia.
link a tutte le foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... apRoux.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
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Lunghezza: Io ho fatto 17 Km., ma ho ripetuto due volte buona parte dell’anello, con un giro più logico si dovrebbero fare circa 12 Km.
Dislivello: Io ho fatto circa 950 metri, che si potevano ridurre a circa 700.
Difficoltà: E tutto, tranne l’eventuale salita alla Rocher Saint-Barthelemy che, seppur non difficile (gradini nella roccia) è assai repellente per la notevolissima esposizione, per la quale propenderei per una valutazione F, però, non essendo arrivato in cima, la mia non è certo un’opinione particolarmente illuminante in merito.
Percorso in macchina: Da Genova con l’A10 fino a Ventimiglia per poi continuare sull’autostrada Francese fin oltre Cannes e si esce a Mandelieu-la-Napoule. Da Mandelieu si continua lungo il mare in direzione ovest per raggiungere Theoule sur mer e quindi Trayas, seguendo la magnifica strada ‘en bord de mer’ che offre meravigliose viste sui rossi Calanques de l’esterel. Si supera Cap Roux, l’adiacente Pointe de l’Observatoire e quindi, dopo poco più di un Km si raggiunge il Calanque di Saint-Barthelemy, 250 metri dopo il quale si trova un ampio parcheggio (forse c’è spazio anche in corrispondenza del Calanque, ma non mi ricordo, ma, in ogni caso, d’inverno i parcheggi non sono un problema…).
Percorso a piedi: Dal parcheggio si torna indietro 200 metri lungo la strada per trovare un sentierino nascosto dalla vegetazione che si dirige verso l’evidente grotta che si apre alla base del Rocher de Saint-Barthelemy. La vera partenza del sentiero è probabilmente 20 metri più avanti lungo la strada, ma non avendolo percorso, non lo posso garantire, in ogni caso dopo una cinquantina di metri i 2 sentieri si riuniscono e, guarda caso, finisce anche l’infrascamento. Alla congiunzione dei 2 sentieri, se invece di prendere a sinistra si continua dritti per un centinaio di metri, su una vaga traccia sempre più infrascata, si raggiunge la grotta di cui ho parlato in precedenza; può valere la pena di battagliare con qualche spina per visitare la predetta grotta, anche se è sicuramente più bella vista da sotto.
Continuando invece sul sentiero a sinistra si inizia a salire a fianco dell’imponente Rocher de Saint Barthelemy si giunge dopo 500 metri a incrociare la strada asfaltata. Qui è possibile ‘tentare’ l’esposta, ma breve, salita alla Rocher de Saint Barthelemy; il sentiero continua invece, attraversata la strada, verso nord ovest. Dopo 500 metri una deviazione verso sud, un poco esposta la stretta cresta, permette di raggiungere in breve la vetta del Rocher Cabrier, dal quale vi è una bella vista sull’imponente guglia di fronte. Da quest’ultimo bivio in 400 metri si giunge al bivio col Sentier Balcon (così almeno mi è parso di leggere sulle rocce, ma sicuramente è comunque un nome appropriato). Il bivio non è evidentissimo, anche perché il nuovo sentiero è parallelo, ma in direzione opposta e a pochissima distanza, a quello che stiamo percorrendo. Molto più facile è individuare il successivo incrocio sul crinale (appena a 40 metri di distanza) col sentiero proveniente dal Plateau d’Antheor dal quale, eventualmente, si può tornare indietro pochi metri per percorrere l’assai più interessante Sentier Balcon. Si percorre quindi il bellissimo sentiero pressoché pianeggiante fino a raggiungere un primo bivio sulla destra, dove si incrocia il sentiero del ritorno; si continua quindi a sinistra per raggiungere dopo 200 metri, nuovamente il crinale, dove si incrocia nuovamente il sentiero proveniente dal Plateau d’Antheor. Si imbocca quest’ultimo sentiero verso destra per giungere in breve sulla vetta del Pic de Cap Roux (453 m.). Goduta della magnifica vista si ridiscende qualche decina di metri e si continua sullo stesso sentiero verso nord (almeno nella prima parte), per giungere poi ad un bivio sulla destra, seguito immediatamente da un altro (entrambi comunque vanno verso il Col de Lentisques, essendo il primo nient’altro che una breve scorciatoia, pur recando un segnavia diverso) che useremo per il ritorno. Proseguendo a sinistra si giunge, dopo 700 metri, a un nuovo bivio, dove prendiamo a sinistra per visitare i ruderi dell’Eremo di Saint Honorat. Si torna quindi indietro fino al primo bivio, dove si prende a sinistra. Dopo 300 metri si incrocia un nuovo sentiero, che imbocchiamo verso destra (sud-est). Si procede per 400 metri in tale direzione per incrociare il sentiero proveniente dalla Pointe Maubois. Si imbocca tale sentiero verso destra e percorsolo per 500 metri bisogna prestare attenzione a non svoltare a sinistra perchè così facendo scenderemmo verso il mare. Bisogna invece proseguire dritti e in piano sulla traccia davanti a noi, che, però, in questo punto è nascosta dalla vegetazione. Se, in ogni caso, si sbaglia si può anche rimediare più che decentemente prendendo a destra al successivo bivio, proprio dove il sentiero segnato piega in direzione opposta; così facendo si imbocca un sentiero non perfettamente pulito ed evidente (segnato comunque con qualche macchia verde) ma su cui è facile orientarsi seguendo sempre la direzione ovest. Quest’ultimo sentiero porta, in 500 metri assai panoramici, sulla strada asfaltata che abbiamo incrociato all’andata, seppur 800 metri più a est e da qui si può velocemente ritornare al punto di partenza. Avendo invece indovinato il sentiero giusto, in poco più di un Km ci si ritrova al bivio dove all’andata ci si è diretti verso Cap Roux. Da qui è possibile percorrere a ritroso il sentiero dell’andata, o seguire il meno interessante sentiero a nord del Saint-Pilon che bisogna comunque lasciare quando si arriva al bivio pochi metri sopra a quello col Sentier Balcon imboccato all’andata; qui si prende a sinistra e si ridiscende sul percorso dell’andata.
Racconto: Nei miei sogni più sfrenati da escursionista terminale le Dolomiti sono rosse e sorgono dal mare, proprio di fronte a casa mia…
L’Esterel avrà pure il piccolo difetto di non essere propriamente di fronte a casa mia, ma, per il resto, direi che ci siamo in pieno…
Cosa saranno mai, quindi, 250 Km di distanza e, soprattutto, quasi 50 euro (A/R) di pedaggio, in confronto alla realizzazione dei propri sogni?
Per me niente, ma per i miei abituali compagni di gita, evidentemente molo più materialisti e attaccati alla vile pecunia di me, sono, probabilmente, un ostacolo insormontabile, tanto che, per l’ennesima volta, all’Esterel ci vado da solo…
Peggio per loro, mi viene da dire, io invece dovrò consolarmi con la compagnia dei ‘randonneurs’ (e delle ‘randonneuses’…) d’oltralpe. Mi ci vorrà un po’ però per riuscire a rompere il ghiaccio, ma grazie al fatto di aver percorso più volte lo stesso percorso, diventerò una presenza talmente abituale che, dopo avermi incontrato per la terza volta in senso opposto, saranno i francesi stessi a rivolgermi la parola, forse preoccupati di non riuscire a liberarsi di me…
Così, con l’entusiasmo di chi non vuol perdersi niente e non si preoccupa di ripartire alle 15,30 dal punto di partenza per un nuovo giro di 5 Km, in cui, in realtà, di nuovo c’è solo 1 Km, si conclude una magnifica gita che, in realtà, così bene non era iniziata…
Già al parcheggio, infatti, consumerò la mia solita battaglia con quell’aggeggio infernale che io chiamo affettuosamente ‘catetere’ e che mi permette di bere dalla bottiglia infilata nello zaino, tramite una cannuccia di plastica applicata al tappo. Me la caverò, comunque, anche stavolta, più che egregiamente, solo una macchia bagnata sui pantaloni, seppur in un punto un po’ compromettente…
Poi la delusione della grotta, non così bella come speravo vista dall’interno…
Infine il vano assalto al Rocher de Saint-Barthelemy: sempre un po’ pauroso quando sono da solo (e anche quando sono in compagnia…) e scoraggiato dal forte Mistral sull’esile ed espostissimo filo di cresta, decido che mi basta la soddisfazione interiore di sapere che ce la posso fare, il resto è solo un’inutile dimostrazione esteriore, che lascio ai più vanagloriosi e aridi collezionisti di vette…
Tenterò comunque, per fare un po’ di invidia a Maury (così impara a non venire…) anche l’ascesa alla successiva Rocher Cabrier: il GPS mi dirà che l’ho raggiunta, ma l’ardita guglia che mi è comparsa di fronte come dal nulla, proprio quando ero convinto di essere sul punto più alto, mi ha fatto venire, sul momento, qualche dubbio…
Dopo di ciò soltanto l’estasi delle rosse guglie dolomitiche….
Conclusioni: L’anno scorso ero già salito al Pic de Cap Roux, ma a parte lo splendido panorama di vetta, ero rimasto un po’ deluso dalla gita: non che fosse brutta, ma dall’Esterel mi aspettavo ben altro… In effetti i sentieri da nord sono ben al di fuori dal ‘cuore’ rosso delle cime sorgenti dall’acque, e protagonista di quella gita era stato molto di più il bel Canyon del Mal Infernet che non le maestose e tormentate vette. I sentieri da sud, invece, penetrano in tutti gli anfratti più nascosti rivelando aspetti e prospettive che le pur belle viste dalla strada della ‘corniche d’or, non fanno intuire…
Insomma l’Esterel, sia mare che montagna, è un posto da non perdere e, a mio parere, vale sicuramente quanto la più celebrata, escursionisticamente parlando, zona dei Calanques dei Marsiglia.
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Last edited by soundofsilence on Thu Feb 24, 2011 21:28, edited 1 time in total.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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- soundofsilence
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
E ancora:
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
E non finisce qua:
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
E infine...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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- Marco S.
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
Magnifiche.
Marco S.
una salus victis, nullam sperare salutem
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- soundofsilence
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
E meno male che qualcuno se ne accorge che l'Esterel è magnifico, di solito, appena lo nomino, scappano tutti....Marco S. wrote:Magnifiche.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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- Littletino
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
Molto bello.
Gita ideale per chi non ama troppo la neve (e quindi non scia) da fare nei mesi invernali dal tempo incerto.
Che luce, e che colori!
Sono pienamente d'accordo sul fatto che il costo della trasferta debba essere considerato irrilevante quando si decide la meta di una escursione.
L'importante sono il percorso ed i panorami, che possono giustificare ampiamente trasferte lunghe, diverse centinaia di km in giornata e anche penose code in macchina al ritorno.
L'emozione ed il ricordo di una bella gita non ha prezzo, e ci accompagnerà per tutta la vita.
Tutto il resto è noja.
Complimenti Davide.
Gita ideale per chi non ama troppo la neve (e quindi non scia) da fare nei mesi invernali dal tempo incerto.
Che luce, e che colori!
Sono pienamente d'accordo sul fatto che il costo della trasferta debba essere considerato irrilevante quando si decide la meta di una escursione.
L'importante sono il percorso ed i panorami, che possono giustificare ampiamente trasferte lunghe, diverse centinaia di km in giornata e anche penose code in macchina al ritorno.
L'emozione ed il ricordo di una bella gita non ha prezzo, e ci accompagnerà per tutta la vita.
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Complimenti Davide.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
- soundofsilence
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
A parte il non sciare e il non amare troppo la neve, che, dopotutto, a me, non è che mi calzi perfettamente nessuna delle due cose (solo che per me sciare è uno sport e della neve nelle escursioni ho paura...), i mesi invernali sono certamente l'ideale per la solitudine e la luce nitida di questo periodo....Littletino wrote:Molto bello.
Gita ideale per chi non ama troppo la neve (e quindi non scia) da fare nei mesi invernali dal tempo incerto.
Che luce, e che colori!
Poi anche ci va in cerca esclusivamente della neve, cosa che, tra l'altro mi sembra un pò una moda (qualche anno fa si facevano molte più gite colorate e molto meno bianche, anche solo a guardare la rivista e i programmi del CAI, e nessuno neanche sapeva cosa fossero le ciaspole...), penso che non abbia che da guadagnarci per trovare il tempo di andare, almeno una volta, in certi posti, sempre che sia un 'vero' appassionato di escursionismo...
Ottima descrizione! Sono d'accordo in pieno, tanto più quando si potrebbe andare in compagnia in modo da ridurre assai i costi e anche la noia di una eventuale coda...Littletino wrote:Sono pienamente d'accordo sul fatto che il costo della trasferta debba essere considerato irrilevante quando si decide la meta di una escursione.
L'importante sono il percorso ed i panorami, che possono giustificare ampiamente trasferte lunghe, diverse centinaia di km in giornata e anche penose code in macchina al ritorno.
L'emozione ed il ricordo di una bella gita non ha prezzo, e ci accompagnerà per tutta la vita.
Tutto il resto è noja.
Aggiungerei solo che, anche il viaggio di andata, se fatto con un sogno in tasca, è molto più allegro e leggero...
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- Maury76
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
Ah....finalmente ce l'hai fatta ad inserire sta relazione...alla buon'ora Per scrivere qualcosa sul Grammondo pensi che entro Marzo ci riuscirai?
Indubbiamente sono dei bei posti....pero'.....lontanucci
Indubbiamente sono dei bei posti....pero'.....lontanucci
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
Che rocce, bellissime, sembra un paesaggio marziano
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Pic du Cap Roux anello sud.
Grandioso e bellissimi posti!!!soundofsilence wrote:Nei miei sogni più sfrenati da escursionista terminale le Dolomiti sono rosse e sorgono dal mare, proprio di fronte a casa mia…
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
Sul mio sito la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... tPilon.htm
Domenica 1-5- 2022: Trayas (10) – Pointe de l’Observatoire (20) – Rocher de Saint-Barthelemy (203) – Col Saint-Pilon (310) – Saint-Pilon (442) – Col Saint-Pilon (310) – Col du Cap Roux (360) - Pic du Cap Roux (454) – Col de l’Eveque (159) – Trayas (10).
Partecipanti: Ornella, Daniela, Ivonne, Marco, Ratasuira, Maury76, Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 16,5 km. circa.
Dislivello: 700 m. circa.
Difficoltà: F- (alpinistico facile inferiore) la salita alla Rocher de Saint Barthelemy, che non presenta passaggi difficili, essendo tutta praticamente su scalini intagliati nella roccia, ma che è assai vertiginosa ed esposta. F- anche la salita al Saint-Pilon, che presenta una paretina di I+ (un poco esposta) poco prima della vetta, EE, per escursionisti esperti, il resto del sentiero dal Col Saint-Pilon alla vetta, non sempre evidente e con alcuni tratti di ripida pietraia non stabilissima, seppur tracciata. Tutto il resto E, per escursionisti medi, anche se eventuali (non obbligatorie) discese a mare nel tratto costiero possono presentare difficoltà maggiori.
Percorso in macchina: Autostrada A10 da Genova fino a Ventimiglia, quindi si continua su autostrada francese A8 fino all’uscita n° 40 dopo Cannes (Mandelieu – La Napoule). Da qui si prosegue seguendo la costa verso ovest passando prima Theoule sur mer, quindi il Col de l’Esquillon, la Plage Abel Baliff quindi parcheggiamo sulla sinistra nello slargo subito prima del Relais des Calanques.
Percorso a piedi: dal parcheggio prendiamo il sentierino verso il mare per visitare lo stupendo arco naturale, dopodichè riprendiamo l’asfalto in direzione ovest. Da qui alla Pointe de l’Observatoire sono possibili alcune deviazioni verso la costa, che si possono fare a piacimento a seconda del tempo a disposizione. Giunti comunque su asfalto alla Pointe de l’Observatoire, appena superatala, imbocchiamo la strada asfaltata sulla destra, chiusa da una sbarra, e la seguiamo fino a giungere ai piedi della Rocher Saint-Barthelemy (2 km. circa da quando abbiamo abbandonato la Corniche d’Or). Qui possiamo salire a sinistra, con attenzione data l’esposizione, alla predetta vetta. Saliti e ridiscesi dalla Rocher de Saint-Barthelemy lasciamo la strada per proseguire dritti su sentiero in direzione nord-ovest e compiamo quindi una curva a sinistra che ci porta a pochi passi dalla vetta della Rocher Cabrier, che si può salire con deviazione a sinistra. Continuiamo quindi la salita fino a giungere quasi al Col Saint-Pilon, dove, pochi metri prima del colle, un sentiero piega indietro (Sentiero Balcon) compiendo un tornante con quello che stavamo percorrendo, procedendo quindi, nel primo tratto, in direzione opposta e assai vicino alla traccia appena percorsa; questo è il sentiero su cui dobbiamo proseguire, ma, prima, possiamo fare una deviazione per salire al Saint-Pilon, per fare ciò occorre individuare tracce di sentiero subito a monte del Sentier Balcon, tracce che poi diventano più evidenti, e segnate anche con ometti, man mano che si procede in direzione del Saint-Pilon Giungiamo quindi a salire una pietraia, con traccia evidente comunque, per poi piegare a destra, sempre su pietraia, fino a giungere ad un colletto tra le rocce, dove, prendendo a destra si supera una paretina di I grado un poco esposta, quindi si prosegue su traccia (attenzione al pietrame che la rende insidiosa) per arrivare in breve alla vetta. Dalla vetta torniamo sui nostri passi per imboccare quindi il Sentier Balcon, che seguiamo in piano per poco meno di un Km., per poi prendere a sinistra in salita per il Col du Cap Roux, che in breve raggiungiamo. Al colle prendiamo a destra per arrivare quindi in breve alla deviazione a sinistra che consente di raggiungere facilmente la vetta. Dalla vetta riscendiamo al sentiero principale e riprendiamo a seguirlo fino a giungere ad un bivio: a sinistra si va verso la Sainte-Baume, mentre noi prendiamo a destra verso il Col de l’Eveque. Dopo 250 metri troviamo un nuovo bivio, dove prendiamo a sinistra, scendendo così al Col de l’Eveque dove troviamo la strada asfaltata, che imbocchiamo verso destra in discesa. Dopo neanche 500 metri lasciamo quindi l’asfalto per prendere a destra una pista sterrata, che seguiamo in discesa fino a giungere ad un passaggio a livello. Attraversati i binari arriviamo i n breve su strada asfaltata ad immetterci sulla Corniche d’Or che imbocchiamo verso sinistra, giungendo in breve al parcheggio.
Conclusioni: stupendo giro che permette di unire la miglior parte montana a quella “marina” dell’Esterel. La parte cosiddetta marina si svolge però in buona parte (o totalmente se si vuole far prima) sull’asfalto della Corniche d’Or, ma la strada offre comunque stupendi scorci panoramici e vale comunque la pena di percorrerla, piuttosto che l’adiacente sentiero che passa un poco più all’interno ma che non offre gli stessi panorami. E’ possibile comunque, avendo tempo a disposizione, esplorare meglio la costa lasciando l’asfalto tutte le volte che scorgiamo qualche sentierino che si dirige verso il mare, ne vale sicuramente la pena.
Pointe du Trayas dall'arco naturale
Arco naturale Trayas e mare
Primo piano arco naturale Trayas
Vista ovest da arco naturale Trayas
Arco naturale Trayas da dietro
Vista ovest da punta ad ovest arco naturale Trayas
Arco naturale Trayas e punta
Arco naturale Trayas da dietro più da lontano
Punta rossa e Pic d'Aurelle da scogliera a ovest arco Trayas
Punta rossa e Pic d'Aurelle da scogliera a ovest arco Trayas più da lontano
Buchetto in scogliera ad ovest arco Trayas
Caletta con isolotti andando verso Rocher Morland
Punta con isolotto andando verso Rocher Morland
Isolotti e Pointe du Trayas
Punte in controluce andando verso Rocher Morland
Isolotti e Punta Maupas
Isolotto Rocher Morland e Pointe Maupas
Isolotti andando verso Rocher Morland più da vicino
Isolotti andando verso Rocher Morland
Rocher Morland e Punta Maupas più da vicino
Caletta e vista est andando a Plage Aurelle
Punta e isolotto andando a Plage Aurelle
Scogliera da percorrere andando a Plage Aurelle
Scogliera da percorrere andando a Plage Aurelle più da vicino
Vista est andando a Plage Aurelle
Trincea andando a Plage Aurelle
Plage Aurelle andandovi
Plage Aurelle da sopra più da lontano
Pic d'Aurelle andando a Cap Roux
Caletta da sopra andando a Cap Roux
Pointe Maubois
Plage Maubois
Pointe Maubois più da vicino
Cap Roux andandovi
Vista est scendendo a spiaggia naturisti Cap Roux
Spiaggia villa con faraglioni
Antheor e Rocher Saint Barthelemy da Pointe Observatoire
Caletta a Pointe de l'Observatoire
Cap Roux da Pointe de l'Observatoire
Vista ovest da Pointe de l'Observatoire
Caletta a Pointe de l'Observatoire più da vicino
Vista ovest da Pointe de l'Observatoire più da vicino
Antheor e Ile Vielles da punto panoramico andando verso Rocher Saint-Barthelemy
Rocher Saint Barthelemy e Antheor da punto panoramico
Saint-Pilon da punto panoramico
Rocher Saint Barthelemy e Antheor da punto panoramico più da vicino
Cap Roux andando verso Rocher Saint-Barthelemy
Cap Roux andando verso Rocher Saint-Barthelemy
Saint-Pilon andando verso Rocher Saint-Barthelemy
Antheor andando a Rocher Saint-Barthelemy
Ornella Ivonne e Marco salendo Rocher Saint-Barthelemy
Antheor da Rocher Saint-Barthelemy primo piano
Antheor da Rocher Saint-Barthelemy
Antheor da Rocher Saint-Barthelemy primo piano
Vetta Rocher Saint-Barthelemy e vista verso Cap Roux
Saint-Pilon e Cap Roux da Rocher Saint-Barthelemy
Antheor da Rocher Saint-Barthelemy primo piano più da lontano
Saint-Pilon salendo al Col
Torrioni salendo al Col Saint-Pilon
Rocher Saint-Barthelemy salendo al Col Saint-Pilon
Rocher Cabrier e Antheor salendo al Saint-Pilon
Parete Saint-Pilon con sullo sfondo Antheor e Cap Dramont
Cap Dramont dal Saint-Pilon
Bastionate Cap Roux dal Saint -Pilon
Cap Roux dal Saint-Pilon
Antheor e Cap Dramont dal Saint-Pilon
Antheor dal Saint-Pilon
Vista sud dal Saint-Pilon
Cap Roux dal Saint-Pilon più da vicino
Saint-Pilon da Sentier Balcon
Rocher Cabrier e Antheor da Sentier Balcon
Bastionate Cap Roux da Sentier Balcon
Torrioni rossi su Sentier Balcon più da vicino
Cresta torrioni rossi Sentier Balcon e Antheor sullo sfondo
Saint-Pilon da torrion rossi Sentier Balcon
Bastionate Cap Roux da torrioni rossi Sentier Balcon
Torrioni rossi su Sentier Balcon primissimo piano
Torrioni rossi Sentier Balcon scendendo cresta
Torrioni rossi Sentier Balcon scendendo cresta più da lontano
Torrione verso Col Cap Roux da cresta torrioni rossi
Bastionate Cap Roux da cresta torrioni rossi
Saint-Pilon da cresta torrioni rossi
Torrioni rossi Sentier Balcon scendendo cresta ancora più da lontano
Torrioni rossi Sentier Balcon primissimo piano da cresta
Cresta e torrioni rossi Sentier Balcon
Torrioni rossi Sentier Balcon risalendo cresta
Torrioni rossi Sentier Balcon risalendo cresta più da vicino
2 Tozzi torrioni salendo a Col Cap Roux
Saint-Pilon salendo a Col Cap Roux
Parete tafonata salendo al Pic du Cap Roux più da vicino
Quercia da sughero salendo al Pic du Cap Roux
Saint-Pilon e Antheor salendo al Pic du Cap Roux
Saint-Pilon e Antheor salendo al Pic du Cap Roux più da lontano
Saint-Pilon e Antheor salendo al Pic du Cap Roux ancora più da lontano
Saint-Pilon e Cap Dramont salendo al Pic du Cap Roux
Saint-Pilon e Cap Dramont dal Pic du Cap Roux
Cap Roux dal Pic
Pic d'Aurelle da Cap Roux
Iles Lerins dal Pic du Cap Roux
Pic d'Aurelle andando al Col de l'Eveque più da vicino
Pointe du Trayas scendendo
Arco Trayas dall'alto scendendovi
Domenica 1-5- 2022: Trayas (10) – Pointe de l’Observatoire (20) – Rocher de Saint-Barthelemy (203) – Col Saint-Pilon (310) – Saint-Pilon (442) – Col Saint-Pilon (310) – Col du Cap Roux (360) - Pic du Cap Roux (454) – Col de l’Eveque (159) – Trayas (10).
Partecipanti: Ornella, Daniela, Ivonne, Marco, Ratasuira, Maury76, Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 16,5 km. circa.
Dislivello: 700 m. circa.
Difficoltà: F- (alpinistico facile inferiore) la salita alla Rocher de Saint Barthelemy, che non presenta passaggi difficili, essendo tutta praticamente su scalini intagliati nella roccia, ma che è assai vertiginosa ed esposta. F- anche la salita al Saint-Pilon, che presenta una paretina di I+ (un poco esposta) poco prima della vetta, EE, per escursionisti esperti, il resto del sentiero dal Col Saint-Pilon alla vetta, non sempre evidente e con alcuni tratti di ripida pietraia non stabilissima, seppur tracciata. Tutto il resto E, per escursionisti medi, anche se eventuali (non obbligatorie) discese a mare nel tratto costiero possono presentare difficoltà maggiori.
Percorso in macchina: Autostrada A10 da Genova fino a Ventimiglia, quindi si continua su autostrada francese A8 fino all’uscita n° 40 dopo Cannes (Mandelieu – La Napoule). Da qui si prosegue seguendo la costa verso ovest passando prima Theoule sur mer, quindi il Col de l’Esquillon, la Plage Abel Baliff quindi parcheggiamo sulla sinistra nello slargo subito prima del Relais des Calanques.
Percorso a piedi: dal parcheggio prendiamo il sentierino verso il mare per visitare lo stupendo arco naturale, dopodichè riprendiamo l’asfalto in direzione ovest. Da qui alla Pointe de l’Observatoire sono possibili alcune deviazioni verso la costa, che si possono fare a piacimento a seconda del tempo a disposizione. Giunti comunque su asfalto alla Pointe de l’Observatoire, appena superatala, imbocchiamo la strada asfaltata sulla destra, chiusa da una sbarra, e la seguiamo fino a giungere ai piedi della Rocher Saint-Barthelemy (2 km. circa da quando abbiamo abbandonato la Corniche d’Or). Qui possiamo salire a sinistra, con attenzione data l’esposizione, alla predetta vetta. Saliti e ridiscesi dalla Rocher de Saint-Barthelemy lasciamo la strada per proseguire dritti su sentiero in direzione nord-ovest e compiamo quindi una curva a sinistra che ci porta a pochi passi dalla vetta della Rocher Cabrier, che si può salire con deviazione a sinistra. Continuiamo quindi la salita fino a giungere quasi al Col Saint-Pilon, dove, pochi metri prima del colle, un sentiero piega indietro (Sentiero Balcon) compiendo un tornante con quello che stavamo percorrendo, procedendo quindi, nel primo tratto, in direzione opposta e assai vicino alla traccia appena percorsa; questo è il sentiero su cui dobbiamo proseguire, ma, prima, possiamo fare una deviazione per salire al Saint-Pilon, per fare ciò occorre individuare tracce di sentiero subito a monte del Sentier Balcon, tracce che poi diventano più evidenti, e segnate anche con ometti, man mano che si procede in direzione del Saint-Pilon Giungiamo quindi a salire una pietraia, con traccia evidente comunque, per poi piegare a destra, sempre su pietraia, fino a giungere ad un colletto tra le rocce, dove, prendendo a destra si supera una paretina di I grado un poco esposta, quindi si prosegue su traccia (attenzione al pietrame che la rende insidiosa) per arrivare in breve alla vetta. Dalla vetta torniamo sui nostri passi per imboccare quindi il Sentier Balcon, che seguiamo in piano per poco meno di un Km., per poi prendere a sinistra in salita per il Col du Cap Roux, che in breve raggiungiamo. Al colle prendiamo a destra per arrivare quindi in breve alla deviazione a sinistra che consente di raggiungere facilmente la vetta. Dalla vetta riscendiamo al sentiero principale e riprendiamo a seguirlo fino a giungere ad un bivio: a sinistra si va verso la Sainte-Baume, mentre noi prendiamo a destra verso il Col de l’Eveque. Dopo 250 metri troviamo un nuovo bivio, dove prendiamo a sinistra, scendendo così al Col de l’Eveque dove troviamo la strada asfaltata, che imbocchiamo verso destra in discesa. Dopo neanche 500 metri lasciamo quindi l’asfalto per prendere a destra una pista sterrata, che seguiamo in discesa fino a giungere ad un passaggio a livello. Attraversati i binari arriviamo i n breve su strada asfaltata ad immetterci sulla Corniche d’Or che imbocchiamo verso sinistra, giungendo in breve al parcheggio.
Conclusioni: stupendo giro che permette di unire la miglior parte montana a quella “marina” dell’Esterel. La parte cosiddetta marina si svolge però in buona parte (o totalmente se si vuole far prima) sull’asfalto della Corniche d’Or, ma la strada offre comunque stupendi scorci panoramici e vale comunque la pena di percorrerla, piuttosto che l’adiacente sentiero che passa un poco più all’interno ma che non offre gli stessi panorami. E’ possibile comunque, avendo tempo a disposizione, esplorare meglio la costa lasciando l’asfalto tutte le volte che scorgiamo qualche sentierino che si dirige verso il mare, ne vale sicuramente la pena.
Pointe du Trayas dall'arco naturale
Arco naturale Trayas e mare
Primo piano arco naturale Trayas
Vista ovest da arco naturale Trayas
Arco naturale Trayas da dietro
Vista ovest da punta ad ovest arco naturale Trayas
Arco naturale Trayas e punta
Arco naturale Trayas da dietro più da lontano
Punta rossa e Pic d'Aurelle da scogliera a ovest arco Trayas
Punta rossa e Pic d'Aurelle da scogliera a ovest arco Trayas più da lontano
Buchetto in scogliera ad ovest arco Trayas
Caletta con isolotti andando verso Rocher Morland
Punta con isolotto andando verso Rocher Morland
Isolotti e Pointe du Trayas
Punte in controluce andando verso Rocher Morland
Isolotti e Punta Maupas
Isolotto Rocher Morland e Pointe Maupas
Isolotti andando verso Rocher Morland più da vicino
Isolotti andando verso Rocher Morland
Rocher Morland e Punta Maupas più da vicino
Caletta e vista est andando a Plage Aurelle
Punta e isolotto andando a Plage Aurelle
Scogliera da percorrere andando a Plage Aurelle
Scogliera da percorrere andando a Plage Aurelle più da vicino
Vista est andando a Plage Aurelle
Trincea andando a Plage Aurelle
Plage Aurelle andandovi
Plage Aurelle da sopra più da lontano
Pic d'Aurelle andando a Cap Roux
Caletta da sopra andando a Cap Roux
Pointe Maubois
Plage Maubois
Pointe Maubois più da vicino
Cap Roux andandovi
Vista est scendendo a spiaggia naturisti Cap Roux
Spiaggia villa con faraglioni
Antheor e Rocher Saint Barthelemy da Pointe Observatoire
Caletta a Pointe de l'Observatoire
Cap Roux da Pointe de l'Observatoire
Vista ovest da Pointe de l'Observatoire
Caletta a Pointe de l'Observatoire più da vicino
Vista ovest da Pointe de l'Observatoire più da vicino
Antheor e Ile Vielles da punto panoramico andando verso Rocher Saint-Barthelemy
Rocher Saint Barthelemy e Antheor da punto panoramico
Saint-Pilon da punto panoramico
Rocher Saint Barthelemy e Antheor da punto panoramico più da vicino
Cap Roux andando verso Rocher Saint-Barthelemy
Cap Roux andando verso Rocher Saint-Barthelemy
Saint-Pilon andando verso Rocher Saint-Barthelemy
Antheor andando a Rocher Saint-Barthelemy
Ornella Ivonne e Marco salendo Rocher Saint-Barthelemy
Antheor da Rocher Saint-Barthelemy primo piano
Antheor da Rocher Saint-Barthelemy
Antheor da Rocher Saint-Barthelemy primo piano
Vetta Rocher Saint-Barthelemy e vista verso Cap Roux
Saint-Pilon e Cap Roux da Rocher Saint-Barthelemy
Antheor da Rocher Saint-Barthelemy primo piano più da lontano
Saint-Pilon salendo al Col
Torrioni salendo al Col Saint-Pilon
Rocher Saint-Barthelemy salendo al Col Saint-Pilon
Rocher Cabrier e Antheor salendo al Saint-Pilon
Parete Saint-Pilon con sullo sfondo Antheor e Cap Dramont
Cap Dramont dal Saint-Pilon
Bastionate Cap Roux dal Saint -Pilon
Cap Roux dal Saint-Pilon
Antheor e Cap Dramont dal Saint-Pilon
Antheor dal Saint-Pilon
Vista sud dal Saint-Pilon
Cap Roux dal Saint-Pilon più da vicino
Saint-Pilon da Sentier Balcon
Rocher Cabrier e Antheor da Sentier Balcon
Bastionate Cap Roux da Sentier Balcon
Torrioni rossi su Sentier Balcon più da vicino
Cresta torrioni rossi Sentier Balcon e Antheor sullo sfondo
Saint-Pilon da torrion rossi Sentier Balcon
Bastionate Cap Roux da torrioni rossi Sentier Balcon
Torrioni rossi su Sentier Balcon primissimo piano
Torrioni rossi Sentier Balcon scendendo cresta
Torrioni rossi Sentier Balcon scendendo cresta più da lontano
Torrione verso Col Cap Roux da cresta torrioni rossi
Bastionate Cap Roux da cresta torrioni rossi
Saint-Pilon da cresta torrioni rossi
Torrioni rossi Sentier Balcon scendendo cresta ancora più da lontano
Torrioni rossi Sentier Balcon primissimo piano da cresta
Cresta e torrioni rossi Sentier Balcon
Torrioni rossi Sentier Balcon risalendo cresta
Torrioni rossi Sentier Balcon risalendo cresta più da vicino
2 Tozzi torrioni salendo a Col Cap Roux
Saint-Pilon salendo a Col Cap Roux
Parete tafonata salendo al Pic du Cap Roux più da vicino
Quercia da sughero salendo al Pic du Cap Roux
Saint-Pilon e Antheor salendo al Pic du Cap Roux
Saint-Pilon e Antheor salendo al Pic du Cap Roux più da lontano
Saint-Pilon e Antheor salendo al Pic du Cap Roux ancora più da lontano
Saint-Pilon e Cap Dramont salendo al Pic du Cap Roux
Saint-Pilon e Cap Dramont dal Pic du Cap Roux
Cap Roux dal Pic
Pic d'Aurelle da Cap Roux
Iles Lerins dal Pic du Cap Roux
Pic d'Aurelle andando al Col de l'Eveque più da vicino
Pointe du Trayas scendendo
Arco Trayas dall'alto scendendovi
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Pic du Cap Roux anello sud.
Un vero spettacolo della Natura ....
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]