M.te Avic
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Re: M.te Avic
sembra strano , ma le foto le ho fatte io (la maggior parte)scinty wrote:Bello!
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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- amadablam
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Re: M.te Avic
...belin, voi che siete in ferie in VDA, cosa spettate a toccare la croce dell'Avic??? Coraggio, perchè non organizzate una spedizione QZ ?
Namaste
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- soundofsilence
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Re: M.te Avic
Mercoledì 16 Agosto 2017: Clavalitè (1535) – Grand Bellalanaz (2300) – Colle Raye Chevrere (2705) – Monte Avic (3007) – Bivacco Verthuy (2625) - Lac Gelè (2610) – Lac des Heures (2765) – Punta Medzove (2835) – Lago Leita (2540) – Colle Medzove (2615) – Lago Medzove (2400) – Savoney (2140) – Bioley (1530) – Clavalitè (1535).
Partecipanti: Em e soundofsilence.
Lunghezza: 24,5 Km. il percorso pulito, 25,2 Km quelli fatti da noi con un paio di indecisioni di percorso.
Dislivello: 2000 m. dislivello circa contando tutti i saliscendi, noi abbiamo fatto 50 metri in più per un errore di percorso.
Difficoltà: Tutto E tranne la salita all’Avic, che, nella prima parte dal colle Raye Chevrere fino al colletto sotto la cupola sommitale, è EE, anche andando fuori sentiero all’andata come abbiamo fatto noi, mentre l’ultima parte si può definire F, essendo un poco esposta e con passaggi di arrampicata di I, II e anche, a mio parere, un breve passo di III. Sempre a mio parere quello che viene definito il punto chiave, cioè una paretina di 5-6 metri poco prima della vetta, non è il punto più difficile, essendo in effetti molto ben appigliata e pure divisa in due da un piccolo terrazzino, seppur verticale, mentre si trova in precedenza una placchetta di circa un metro e mezzo che scarseggia molto di appigli e appoggi e che forse non viene considerata troppo nelle relazioni perché si tratta di un passaggio piuttosto basso e che, per esempio, in discesa può essere reso molto più semplice con un salto, ma che a mio avviso se affrontato arrampicando presenta difficoltà di III grado. Detto passaggio può anche essere evitato imboccando un canalino sulla destra poco prima dello stesso, ma le difficoltà non sembrano molto diverse e il passaggio sembra più scomodo.
Percorso in macchina: Da Genova a Voltri sull’autostrada dei Fiori, quindi si prende l’A26 Alessandria-Torino e la si segue fino a poco dopo Casale Monferrato, dove si prende l’A4 per Santhià. A Santhià si prende l’A5 per la Valdaosta che si segue fino all’uscita di Nus, dove prendiamo a sinistra per Fenis e, quindi, in tale località, imbocchiamo la strada comunale Clavalitè, che seguiamo fino al divieto di circolazione, a quota 1535 circa.
Percorso a a piedi: dal parcheggio continuiamo sulla strada prima asfaltata, e poi sterrata, Dopo un breve tratto in piano la strada incomincia a scendere e subito troviamo una deviazione a sinistra per Petit Bellalanaz, che ignoriamo, scendendo ancora per una ventina di metri, passando a destra di un bel laghetto artificiale. Riprendiamo quindi a camminare in piano sulla sterrata (quota 1500 circa), e, 800 metri dopo, il primo bivio, ne troviamo un secondo a sinistra (sentiero 3 per Grand Bellalanaz), che imbocchiamo. Seguendo i segni gialli per poco meno di 300 metri giungiamo nei pressi di una casotto in cemento dell’acquedotto, qui dobbiamo prendere un’evidente traccia a sinistra, ma bisogna prestare attenzione perché non vi sono più i segni gialli del sentiero, che ricompariranno più avanti. Il sentiero sale assai ripidamente, e lungamente, nel bosco senza presentare bivi per quasi 2,5 Km. Dopo tale distanza troviamo infatti un bivio a destra (sentiero 4b) che traversa verso il sentiero 4, proveniente dal Colle e dal Lago Medzove; ignoriamo tale bivio e continuiamo a salire nel bosco e dopo poco più di 600 metri, usciti finalmente dal bosco, arriviamo in località Grand Bellalanaz, dove troviamo a sinistra il sentiero proveniente dalla Petit Bellalanaz. Noi continuiamo invece dritti verso il Colle Raye Chevrere, che raggiungiamo seguendo ometti e segni gialli, nella prima parte non sempre chiarissimi, dati i vari cambiamenti di direzione, senza alcuna difficoltà. Al Colle abbiamo preso a sinistra, cercando di mantenere la quota, traversando senza sentiero le pietraie verso il Monte Avic. Occorre quindi traversare pressochè in piano (noi in realtà abbiamo preso una trentina di metri di quota), cercando di passare dove il terreno è più agevole, e dirigendosi verso l’intaglio tra la cupola sommitale del Monte Avic e la precedente cresta rocciosa (Monte Raye Chevrere). Non è strettamente necessario effettuare tale percorso perché il sentiero corre al massimo una cinquantina di metri più in basso ed è sicuramente più comodo, tuttavia questo fuori sentiero consente di non ripetere lo stesso percorso al ritorno e di vedere i sottostanti laghetti dall’alto. Arrivati infine ad intercettare la via normale per l’Avic, proveniente dai sottostanti laghetti, iniziamo a seguirla, salendo ripidamente verso il colletto sotto la cupola sommitale dell’Avic. Il sentiero è segnato con ometti, ma è comunque sempre ben tracciato e non è difficile seguirlo. Giunti infine a quota 2935 al predetto colletto, prendiamo a destra, iniziando subito ad usare le mani. Da qui in poi occorre attenzione nel seguire gli ometti, onde non trovarci in punti difficili e/o esposti. Con percorso un po’ articolato giungiamo quindi alla Madonnina di vetta. Dalla vetta torniamo sui nostri passi fino al punto in cui avevamo incrociato la via normale, che continuiamo poi a seguire in discesa giungendo ai bei laghetti che avevamo ammirato dall’alto. Giunti ai laghetti possiamo procedere a piacimento, onde ammirarli meglio sfruttando le piccole elevazioni soprastanti, per poi intercettare il sentiero segnato in discesa dal Colle Raye Chevrere, che imbocchiamo verso sinistra in discesa.
Seguiamo quindi il nuovo sentiero che, con qualche piccolo saliscendi, ci porta al Bivacco Verthuy, dal quale scendiamo brevemente al Lac Gelè. Costeggiamo quindi sula lato sinistro il predetto lago e quindi saliamo la ripa successiva che ci porta ad un pianoro di sfasciumi, dove possiamo ammirare il bellissimo Lac des Heures, ai piedi del Mont Iverta. Dal Lac des Heures prendiamo a sinistra, seguendo sempre i segnavia gialli del sentiero n. 6, per salire in breve alla Punta Medzove. Dalla Punta scendiamo abbastanza ripidamente sempre sul sentiero 6 verso il Grand Lac. Giunti a quota 2635 noi abbiamo lasciato il sentiero segnato per traversare a destra per prati verso il Lago Leita; si può invece continuare a scendere fin quasi ad un rifugio privato (quota 2530 circa), dove si prende a destra il sentiero 5c per il Lago Leita e il Colle Medzove. Raggiunto quindi il Lago Leita, in un modo o nell’altro, continuiamo sul sentiero segnato verso il Colle Medzove, che raggiungiamo con poco dislivello.
Dal colle iniziamo a scendere, seguendo il sentiero 4, verso il bel Lago Medzove, che giungiamo a costeggiare sulla sponda destra. Subito dopo il lago troviamo un bivio, dove dobbiamo prendere a destra (a sinistra si va verso il Col Etsely), in salita verso un grosso cippo. Raggiunto il cippo, dove sono presenti varie segnalazioni, continuiamo in discesa verso nord sul sentiero 4. A quota 2250 troviamo un cartello indicante un albero monumentale, qui il sentiero segnato piega all’indietro sulla sinistra e scende poi verso il torrente, ma è possibile invece continuare verso l’abero monumentale, in quanto i due sentieri più avanti si riuniscono e pare che anche quest’ultimo sia segnato in giallo. Seguendo invece il sentiero a sinistra si giunge ad un guado su un ponticello in parte sommerso che occorre guadare con molta attenzione, in quanto scivolosissimo. Al successivo ponticello, in buono stato, ci ricolleghiamo al sentiero proveniente dall’Albero Monumentale e, quindi, arriviamo alle malghe della località Savoney a quota 2140 circa. Contiuiamo quindi a scendere a lungo, sempre con pendenza moderata, fino a raggiungere la strada della Val Clavalitè, che imbocchiamo sulla destra in leggera discesa. Continuiamo quindi sulla bella sterrata, ignorando alcune deviazioni segnalate a sinistra, attraversando varie località con belle case nei prati. La sterrata, in leggera discesa e poi in piano ci porta a raggiungere quindi il bivio imboccato all’andata per Grand Bellalanaz, da quale continuiamo sui nostri passi fino al parcheggio.
Conclusioni: giro assai lungo e faticoso, ma sempre bello e panoramico, a parte la salita iniziale nel bosco. Peccato per la giornata non nitidissima che ha influito probabilmente sul colore di alcuni laghi, in particolare del Lac Gelè, con colore molto più smorto rispetto al giro che avevo fatto l’anno scorso e non ha permesso di ammirare al completo la corona delle altissime vette valdostane. Purtroppo anche il Lago Medzove è risultato molto meno colorato dello splendido lago ammirato da distante l’anno scorso, pur restando indubbiamente molto bello. A parte questi piccoli lati negativi, a cui spero di rimediare tornando il prossimo anno, la gita è indubbiamente splendida per i tantissimi i bei laghi che ci permette di ammirare, alcuni veramente splendidi (Lac des Heures, Lago Medzove, Lac Gelè e anche alcuni dei laghetti nelle pietraie sotto il Monte Avic) e per il bel panorama che si gode dalle vette....
Laghetto artificiale in val Clavalitè
Punta Tersiva dalla Val Clavalitè
Laghetto artificiale e casa in Val Clavalitè
Mont Rafrey da Grand Bellalanaz primo piano
Epilobi a Grand Bellalanaz
Epilobi a Grand Bellalanaz più da vicino
Mont Rafrey salendo da Grand Bellalanaz
Colle Raye Chevrere salendovi
Sentiero e Colle Raye Chevrere
Due laghetti salendo all'Avic
Monti Raye Chevrere e Avic
Due laghetti salendo all'Avic più da vicino
Monte Avic salendolo
Due laghetti salendo all'Avic più da vicino
Laghetti in pietraia salendo all'Avic più da vicino
Laghetti in pietraia salendo all'Avic più da vicino
Laghetti in pietraia salendo all'Avic più da vicino
Laghetto salendo all'Avic
Laghetto e Lac Gelè salendo all'Avic
Due laghetti salendo all'Avic primo piano
Primo piano laghetto salendo all'Avic
Laghetto e Lac Gelè tra Monti Belpla e Iverta più da lontano
Sentiero in canalino salendo al Monte Avic
Piccola guglia di roccia salendo al Monte Avic
Sentiero in canalino salendo al Monte Avic
Anticima Monte Avic salendolo
Anticima Monte Avic salendolo più da lontano
Anticima Monte Avic e Colle Raye Chevrere salendo il primo
Castello sommitlae Monte Avic
Enrico in arrampicata sull'Avic
Vetta Monte Avic avvicinandovisi
Grivola dall'Avic
Monte Ruvic dall'Avic
Cresta Avic e fondovalle
Punta Tersiva dall'Avic
Mont Emilius dall'Avic
Lago Raye Chevrere dall'Avic
Punta Tersiva dall'Avic
Lac Gelè dall'Avic
Cresta Avic e fondovalle
Madonnina vetta Avic e Punta Tersiva sulla sinistra
Laghetti in pietraia dall'Avic
Grivola e Emilius dall'Avic
Madonnina vetta Avic con Grivola ed Emilius sullo sfondo
Enrico in discesa da punto chiave Avic
Placca terzo grado per l'Avic
Castello vetta Avic da inizio percorso alpinistico
Vetta Avic scendendo
Monte Avic dal ghiaione sottostante
Laghetto in pietraia e Mont Belpla sullo sfondo
Laghetto in pietraie sotto il Monte Avic
Laghetto in pietraie sotto il Monte Avic dalla sponda
Laghetto in pietraia e Monte Avic
Laghetto in pietraia sotto Monte Avic e Belpla sullo sfondo
Laghetto in pietraia sotto Monte Avic e Belpla sullo sfondo
Torrente multicolore in pietraie sotto Monte Avic
Torrente multicolore in pietraie sotto Monte Avic più da vicino
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto lungo in pietraia sotto Monte Avic
Laghetto lungo in pietraia sotto Monte Avic più da lontano
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic più da vicino
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic primo piano
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic primo piano
Laghetto in pietraia sotto Monte Avic da sopra
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto con Eriofori in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto con Eriofori in pietraie sotto Monte Avic
Due laghetti in pietraie sotto Monte Avic più da vicino
Laghetto e Monte Avic
Laghetto andando verso Lac Gelè
Due stambecchi al bivacco Verthuy
Laghetto e Lac Gelè scendendovi
Laghetto e Lac Gelè scendendovi
Bivacco Verthuy
Laghetto prima del Lac Gelè
Laghetti presso il Lac Gelè
Laghetto presso il Lac Gelè da sopra
Lac Gelè dalla sponda sud
Lac Gelè salendo
Lac Gelè da sopra
Lac Gelè e Monte Avic
Lac des Heures Mont Iverta e Avic che spunta
Laghetto salendo alla Punta Medzove
Lac des Heures salendo alla Punta Medzove
Lac des Heures salendo alla Punta Medzove
Mont Iverta Avic e Lac des Heures
Lac des Heures salendo alla Punta Medzove
Mont Iverta e Avic dalla Punta Medzove
Lago Leita e altri 3 dalla Punta Medzove
Grand Lac dalla Punta Medzove
Grand Lac e altri due dalla Punta Medzove
Grand Lac e altri due dalla Punta Medzove
Lago Leita e altri 3 dalla Punta Medzove
Vista globale laghi scendendo dalla Punta Medzove
Prati e torrente andando verso Lago Leita
Laghetto dall'alto andando verso Lago Leita
Laghetto e Grand Lac andando verso Lago Leita
Lago Leita andandovi
Laghetti tra le rocce andando verso Leita
Lago Leita dalla sponda ovest
Lago successivo al Leita con sullo sfondo Mont Nery e Becca Torche
Lago successivo al Leita dall'alto
Laghi sotto il Mont Glacier da punto panoramico
Lago sotto il Mont Glacier da punto panoramico
Laghi sotto il Mont Glacier da punto panoramico
Laghi sotto il Mont Glacier da punto panoramico più da vicino
Laghi sotto il Mont Glacier da punto panoramico
Laghi sotto il Mont Glacier salendo al Colle Medzove
Laghi e Gran Rossa salendo al Colle Medzove
Lago Medzove
Lago Medzove e Mont Rafrey
Lago Medzove
Lago Medzove
Lago Medzove
Enrico in piana Lago Medzove
Baracche in piana Lago Medzove
Sentiero in piana Lago Medzove
Punta di roccia sopra piana Lago Medzove
Laghetto scendendo dal Lago Medzove
Cascata in torrente Savoney
Alpeggi a Savoney
Carrareccia avvicinandosi alla Val Clavalitè
Torrente e Enrico in Val Clavalitè
Val Clavalitè con monti sullo sfondo
Punta Tersiva al tramonto dalla Val Clavalitè
Partecipanti: Em e soundofsilence.
Lunghezza: 24,5 Km. il percorso pulito, 25,2 Km quelli fatti da noi con un paio di indecisioni di percorso.
Dislivello: 2000 m. dislivello circa contando tutti i saliscendi, noi abbiamo fatto 50 metri in più per un errore di percorso.
Difficoltà: Tutto E tranne la salita all’Avic, che, nella prima parte dal colle Raye Chevrere fino al colletto sotto la cupola sommitale, è EE, anche andando fuori sentiero all’andata come abbiamo fatto noi, mentre l’ultima parte si può definire F, essendo un poco esposta e con passaggi di arrampicata di I, II e anche, a mio parere, un breve passo di III. Sempre a mio parere quello che viene definito il punto chiave, cioè una paretina di 5-6 metri poco prima della vetta, non è il punto più difficile, essendo in effetti molto ben appigliata e pure divisa in due da un piccolo terrazzino, seppur verticale, mentre si trova in precedenza una placchetta di circa un metro e mezzo che scarseggia molto di appigli e appoggi e che forse non viene considerata troppo nelle relazioni perché si tratta di un passaggio piuttosto basso e che, per esempio, in discesa può essere reso molto più semplice con un salto, ma che a mio avviso se affrontato arrampicando presenta difficoltà di III grado. Detto passaggio può anche essere evitato imboccando un canalino sulla destra poco prima dello stesso, ma le difficoltà non sembrano molto diverse e il passaggio sembra più scomodo.
Percorso in macchina: Da Genova a Voltri sull’autostrada dei Fiori, quindi si prende l’A26 Alessandria-Torino e la si segue fino a poco dopo Casale Monferrato, dove si prende l’A4 per Santhià. A Santhià si prende l’A5 per la Valdaosta che si segue fino all’uscita di Nus, dove prendiamo a sinistra per Fenis e, quindi, in tale località, imbocchiamo la strada comunale Clavalitè, che seguiamo fino al divieto di circolazione, a quota 1535 circa.
Percorso a a piedi: dal parcheggio continuiamo sulla strada prima asfaltata, e poi sterrata, Dopo un breve tratto in piano la strada incomincia a scendere e subito troviamo una deviazione a sinistra per Petit Bellalanaz, che ignoriamo, scendendo ancora per una ventina di metri, passando a destra di un bel laghetto artificiale. Riprendiamo quindi a camminare in piano sulla sterrata (quota 1500 circa), e, 800 metri dopo, il primo bivio, ne troviamo un secondo a sinistra (sentiero 3 per Grand Bellalanaz), che imbocchiamo. Seguendo i segni gialli per poco meno di 300 metri giungiamo nei pressi di una casotto in cemento dell’acquedotto, qui dobbiamo prendere un’evidente traccia a sinistra, ma bisogna prestare attenzione perché non vi sono più i segni gialli del sentiero, che ricompariranno più avanti. Il sentiero sale assai ripidamente, e lungamente, nel bosco senza presentare bivi per quasi 2,5 Km. Dopo tale distanza troviamo infatti un bivio a destra (sentiero 4b) che traversa verso il sentiero 4, proveniente dal Colle e dal Lago Medzove; ignoriamo tale bivio e continuiamo a salire nel bosco e dopo poco più di 600 metri, usciti finalmente dal bosco, arriviamo in località Grand Bellalanaz, dove troviamo a sinistra il sentiero proveniente dalla Petit Bellalanaz. Noi continuiamo invece dritti verso il Colle Raye Chevrere, che raggiungiamo seguendo ometti e segni gialli, nella prima parte non sempre chiarissimi, dati i vari cambiamenti di direzione, senza alcuna difficoltà. Al Colle abbiamo preso a sinistra, cercando di mantenere la quota, traversando senza sentiero le pietraie verso il Monte Avic. Occorre quindi traversare pressochè in piano (noi in realtà abbiamo preso una trentina di metri di quota), cercando di passare dove il terreno è più agevole, e dirigendosi verso l’intaglio tra la cupola sommitale del Monte Avic e la precedente cresta rocciosa (Monte Raye Chevrere). Non è strettamente necessario effettuare tale percorso perché il sentiero corre al massimo una cinquantina di metri più in basso ed è sicuramente più comodo, tuttavia questo fuori sentiero consente di non ripetere lo stesso percorso al ritorno e di vedere i sottostanti laghetti dall’alto. Arrivati infine ad intercettare la via normale per l’Avic, proveniente dai sottostanti laghetti, iniziamo a seguirla, salendo ripidamente verso il colletto sotto la cupola sommitale dell’Avic. Il sentiero è segnato con ometti, ma è comunque sempre ben tracciato e non è difficile seguirlo. Giunti infine a quota 2935 al predetto colletto, prendiamo a destra, iniziando subito ad usare le mani. Da qui in poi occorre attenzione nel seguire gli ometti, onde non trovarci in punti difficili e/o esposti. Con percorso un po’ articolato giungiamo quindi alla Madonnina di vetta. Dalla vetta torniamo sui nostri passi fino al punto in cui avevamo incrociato la via normale, che continuiamo poi a seguire in discesa giungendo ai bei laghetti che avevamo ammirato dall’alto. Giunti ai laghetti possiamo procedere a piacimento, onde ammirarli meglio sfruttando le piccole elevazioni soprastanti, per poi intercettare il sentiero segnato in discesa dal Colle Raye Chevrere, che imbocchiamo verso sinistra in discesa.
Seguiamo quindi il nuovo sentiero che, con qualche piccolo saliscendi, ci porta al Bivacco Verthuy, dal quale scendiamo brevemente al Lac Gelè. Costeggiamo quindi sula lato sinistro il predetto lago e quindi saliamo la ripa successiva che ci porta ad un pianoro di sfasciumi, dove possiamo ammirare il bellissimo Lac des Heures, ai piedi del Mont Iverta. Dal Lac des Heures prendiamo a sinistra, seguendo sempre i segnavia gialli del sentiero n. 6, per salire in breve alla Punta Medzove. Dalla Punta scendiamo abbastanza ripidamente sempre sul sentiero 6 verso il Grand Lac. Giunti a quota 2635 noi abbiamo lasciato il sentiero segnato per traversare a destra per prati verso il Lago Leita; si può invece continuare a scendere fin quasi ad un rifugio privato (quota 2530 circa), dove si prende a destra il sentiero 5c per il Lago Leita e il Colle Medzove. Raggiunto quindi il Lago Leita, in un modo o nell’altro, continuiamo sul sentiero segnato verso il Colle Medzove, che raggiungiamo con poco dislivello.
Dal colle iniziamo a scendere, seguendo il sentiero 4, verso il bel Lago Medzove, che giungiamo a costeggiare sulla sponda destra. Subito dopo il lago troviamo un bivio, dove dobbiamo prendere a destra (a sinistra si va verso il Col Etsely), in salita verso un grosso cippo. Raggiunto il cippo, dove sono presenti varie segnalazioni, continuiamo in discesa verso nord sul sentiero 4. A quota 2250 troviamo un cartello indicante un albero monumentale, qui il sentiero segnato piega all’indietro sulla sinistra e scende poi verso il torrente, ma è possibile invece continuare verso l’abero monumentale, in quanto i due sentieri più avanti si riuniscono e pare che anche quest’ultimo sia segnato in giallo. Seguendo invece il sentiero a sinistra si giunge ad un guado su un ponticello in parte sommerso che occorre guadare con molta attenzione, in quanto scivolosissimo. Al successivo ponticello, in buono stato, ci ricolleghiamo al sentiero proveniente dall’Albero Monumentale e, quindi, arriviamo alle malghe della località Savoney a quota 2140 circa. Contiuiamo quindi a scendere a lungo, sempre con pendenza moderata, fino a raggiungere la strada della Val Clavalitè, che imbocchiamo sulla destra in leggera discesa. Continuiamo quindi sulla bella sterrata, ignorando alcune deviazioni segnalate a sinistra, attraversando varie località con belle case nei prati. La sterrata, in leggera discesa e poi in piano ci porta a raggiungere quindi il bivio imboccato all’andata per Grand Bellalanaz, da quale continuiamo sui nostri passi fino al parcheggio.
Conclusioni: giro assai lungo e faticoso, ma sempre bello e panoramico, a parte la salita iniziale nel bosco. Peccato per la giornata non nitidissima che ha influito probabilmente sul colore di alcuni laghi, in particolare del Lac Gelè, con colore molto più smorto rispetto al giro che avevo fatto l’anno scorso e non ha permesso di ammirare al completo la corona delle altissime vette valdostane. Purtroppo anche il Lago Medzove è risultato molto meno colorato dello splendido lago ammirato da distante l’anno scorso, pur restando indubbiamente molto bello. A parte questi piccoli lati negativi, a cui spero di rimediare tornando il prossimo anno, la gita è indubbiamente splendida per i tantissimi i bei laghi che ci permette di ammirare, alcuni veramente splendidi (Lac des Heures, Lago Medzove, Lac Gelè e anche alcuni dei laghetti nelle pietraie sotto il Monte Avic) e per il bel panorama che si gode dalle vette....
Laghetto artificiale in val Clavalitè
Punta Tersiva dalla Val Clavalitè
Laghetto artificiale e casa in Val Clavalitè
Mont Rafrey da Grand Bellalanaz primo piano
Epilobi a Grand Bellalanaz
Epilobi a Grand Bellalanaz più da vicino
Mont Rafrey salendo da Grand Bellalanaz
Colle Raye Chevrere salendovi
Sentiero e Colle Raye Chevrere
Due laghetti salendo all'Avic
Monti Raye Chevrere e Avic
Due laghetti salendo all'Avic più da vicino
Monte Avic salendolo
Due laghetti salendo all'Avic più da vicino
Laghetti in pietraia salendo all'Avic più da vicino
Laghetti in pietraia salendo all'Avic più da vicino
Laghetti in pietraia salendo all'Avic più da vicino
Laghetto salendo all'Avic
Laghetto e Lac Gelè salendo all'Avic
Due laghetti salendo all'Avic primo piano
Primo piano laghetto salendo all'Avic
Laghetto e Lac Gelè tra Monti Belpla e Iverta più da lontano
Sentiero in canalino salendo al Monte Avic
Piccola guglia di roccia salendo al Monte Avic
Sentiero in canalino salendo al Monte Avic
Anticima Monte Avic salendolo
Anticima Monte Avic salendolo più da lontano
Anticima Monte Avic e Colle Raye Chevrere salendo il primo
Castello sommitlae Monte Avic
Enrico in arrampicata sull'Avic
Vetta Monte Avic avvicinandovisi
Grivola dall'Avic
Monte Ruvic dall'Avic
Cresta Avic e fondovalle
Punta Tersiva dall'Avic
Mont Emilius dall'Avic
Lago Raye Chevrere dall'Avic
Punta Tersiva dall'Avic
Lac Gelè dall'Avic
Cresta Avic e fondovalle
Madonnina vetta Avic e Punta Tersiva sulla sinistra
Laghetti in pietraia dall'Avic
Grivola e Emilius dall'Avic
Madonnina vetta Avic con Grivola ed Emilius sullo sfondo
Enrico in discesa da punto chiave Avic
Placca terzo grado per l'Avic
Castello vetta Avic da inizio percorso alpinistico
Vetta Avic scendendo
Monte Avic dal ghiaione sottostante
Laghetto in pietraia e Mont Belpla sullo sfondo
Laghetto in pietraie sotto il Monte Avic
Laghetto in pietraie sotto il Monte Avic dalla sponda
Laghetto in pietraia e Monte Avic
Laghetto in pietraia sotto Monte Avic e Belpla sullo sfondo
Laghetto in pietraia sotto Monte Avic e Belpla sullo sfondo
Torrente multicolore in pietraie sotto Monte Avic
Torrente multicolore in pietraie sotto Monte Avic più da vicino
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto diviso in due in pietraie sotto Monte Avic
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto lungo in pietraia sotto Monte Avic
Laghetto lungo in pietraia sotto Monte Avic più da lontano
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic più da vicino
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic primo piano
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic primo piano
Laghetto in pietraia sotto Monte Avic da sopra
Laghetti comunicanti in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto con Eriofori in pietraie sotto Monte Avic
Laghetto con Eriofori in pietraie sotto Monte Avic
Due laghetti in pietraie sotto Monte Avic più da vicino
Laghetto e Monte Avic
Laghetto andando verso Lac Gelè
Due stambecchi al bivacco Verthuy
Laghetto e Lac Gelè scendendovi
Laghetto e Lac Gelè scendendovi
Bivacco Verthuy
Laghetto prima del Lac Gelè
Laghetti presso il Lac Gelè
Laghetto presso il Lac Gelè da sopra
Lac Gelè dalla sponda sud
Lac Gelè salendo
Lac Gelè da sopra
Lac Gelè e Monte Avic
Lac des Heures Mont Iverta e Avic che spunta
Laghetto salendo alla Punta Medzove
Lac des Heures salendo alla Punta Medzove
Lac des Heures salendo alla Punta Medzove
Mont Iverta Avic e Lac des Heures
Lac des Heures salendo alla Punta Medzove
Mont Iverta e Avic dalla Punta Medzove
Lago Leita e altri 3 dalla Punta Medzove
Grand Lac dalla Punta Medzove
Grand Lac e altri due dalla Punta Medzove
Grand Lac e altri due dalla Punta Medzove
Lago Leita e altri 3 dalla Punta Medzove
Vista globale laghi scendendo dalla Punta Medzove
Prati e torrente andando verso Lago Leita
Laghetto dall'alto andando verso Lago Leita
Laghetto e Grand Lac andando verso Lago Leita
Lago Leita andandovi
Laghetti tra le rocce andando verso Leita
Lago Leita dalla sponda ovest
Lago successivo al Leita con sullo sfondo Mont Nery e Becca Torche
Lago successivo al Leita dall'alto
Laghi sotto il Mont Glacier da punto panoramico
Lago sotto il Mont Glacier da punto panoramico
Laghi sotto il Mont Glacier da punto panoramico
Laghi sotto il Mont Glacier da punto panoramico più da vicino
Laghi sotto il Mont Glacier da punto panoramico
Laghi sotto il Mont Glacier salendo al Colle Medzove
Laghi e Gran Rossa salendo al Colle Medzove
Lago Medzove
Lago Medzove e Mont Rafrey
Lago Medzove
Lago Medzove
Lago Medzove
Enrico in piana Lago Medzove
Baracche in piana Lago Medzove
Sentiero in piana Lago Medzove
Punta di roccia sopra piana Lago Medzove
Laghetto scendendo dal Lago Medzove
Cascata in torrente Savoney
Alpeggi a Savoney
Carrareccia avvicinandosi alla Val Clavalitè
Torrente e Enrico in Val Clavalitè
Val Clavalitè con monti sullo sfondo
Punta Tersiva al tramonto dalla Val Clavalitè
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Imagine there's no countries.
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Re: M.te Avic
Salendo al monte Avic dal Vallone Clavalite` si riesce a limitare il dislivello complessivo a circa 1500 m (naturalmente senza fare tutto l'anello che abbiamo fatto noi).
Dispiace un po' non aver visto piu` da vicino il Lago Raye Chevrere ma il nostro giro era gia` fin troppo lungo, magari sara` per un'altra volta.
Dispiace un po' non aver visto piu` da vicino il Lago Raye Chevrere ma il nostro giro era gia` fin troppo lungo, magari sara` per un'altra volta.
Re: M.te Avic
Bella gita in un vallone poco conosciuto (la val Clavalitè)
Non immaginavo invece quella quantità di laghetti e pozze...
Non immaginavo invece quella quantità di laghetti e pozze...
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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