Giro del Mont Glacier
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Giro del Mont Glacier
Dopo tante gite effettuate in giornata, quest'anno io e Sub decidiamo di dedicare 3 giorni per un trekking. Avevamo diverse idee in testa ma alla fine, su consiglio della nostra guida di fiducia Mario Obert, decidiamo di affrontare il giro del Mont Glacier (valle di Champorcher) con qualche variante in aggiunta al percorso classico (percorso tra l'altro segnalato sulla guida CAI/TCI Emilius Rosa dei Banchi).
Finalmente giunge il 16 agosto, giorno programmato per la partenza!
I giorno: Lasciamo la macchina a La Cort, frazione di Champorcher e iniziamo il nostro cammino in mezzo ad una mandria di persone dirette verso il Rifugio Barbustel e i suoi bei laghi. Raggiungiamo in breve il Lac Muffé.
Da lì ci stacchiamo dal flusso costante di persone e ci dirigiamo verso il Col de la Croix da cui si gode di un ottimo panorama sui Breithorn, Polluce e Castore.
In breve raggiungiamo Cima Piana (2512 m) famosa per il suo panorama: noi ovviamente riusciamo a scorgere veramente poco (ma tra questo poco c'è la nostra amata Val d'Ayas!)
Una volta tornati al Col de la Croix prendiamo il sentiero che scende nella valle di Champdepraz diretti al Rifugio Barbustel. Nel pomeriggio sonnellino nei pressi dei vicini Lac Blanc (in foto) e Lac Noir.
Nota molto positiva: al Rifugio Barbustel siamo stati davvero bene! Il gestore è molto cordiale e il cibo è ottimo e abbondante.
Questa prima giornata non è stata faticosa: abbiamo deciso così per non dover partire troppo presto da Genova e per non affaticarci troppo in vista del giorno successivo, il giorno chiave del giro; quindi dopo un ottimo grappino siamo subito andati a dormire.
II giorno: Partenza dal rifugio alle 7.25 per cercare di camminare al fresco (che poi tanto fresco non era nemmeno a quell'ora per via di un'umidità a livelli altissimi...). Superiamo in breve i laghi vicino al rifugio (tra cui il Lac Cornu, molto suggestivo: in questa foto sembra che sia piccolissimo, invece non è così!)
e raggiungiamo il Gran Lac, il più esteso della serie. Il giro prevede lo svalicamento di tre colli, e nei pressi del primo ci appare il Mont Glacier in tutta la sua maestosità.
Eccoci dunque al Col Medzove!
Da lì scendiamo verso il Lago Margheron e ci colleghiamo al sentiero per il secondo colle della giornata (sentiero che cerchiamo per un po'...). Raggiungiamo quindi il Col d'Eyele e sotto di noi si apre la Val Clavalité.
A questo punto ci manca l'ultimo colle: dopo 4 ore e mezza di cammino totali raggiungiamo il Col Fussi a 2912 m (nella foto è al centro).
Breve pausa per un pezzetto di cioccolato e attacchiamo subito il sentiero per la vetta principale del giro: il Mont Glacier (3186 m), raggiunto in 40 minuti dal colle!
Ovviamente anche questa volta non riusciamo a godere di nessun panorama mozzafiato ma almeno non c'è vento e mangiamo tranquilli in vetta. Dopo il pranzo ritorniamo al colle e iniziamo la discesa verso il Rifugio Dondena, tappa per questo secondo giorno, nuovamente nella Valle d Champorcher.
Giungiamo, dopo 7 ore di cammino, nel fondovalle, al torrente Ayasse: ormai manca poco al Dondena ma non ci basta il lungo giro appena terminato! , infatti decidiamo di allungare il percorso dirigendoci verso il Rifugio Miserin e il lago omonimo lungo la strada sterrata chiamata Chemin du roi: la fatica aggiuntiva è ricompensata dalla bellezza del luogo per fortuna!
Come ciliegina sulla torta scegliamo di percorrere il sentiero verso Dondena per evitare la carrareccia: finalmente dopo 9 ore e un quarto di marcia raggiungiamo la nostra seconda tappa, il Rifugio Dondena!
Cena con polenta concia, génépi e poi subito a nanna stanchi morti perché non è ancora finita!
III giorno: Il Rifugio Dondena è raggiungibile a piedi dall'abitato di Dondena in poco più di un quarto d'ora di cammino, il resto del percorso fino alla macchina sarebbe stato su una carrareccia aperta al transito veicolare e la cosa non ci ispirava molto, quindi optiamo per il sentiero alto.
Tocchiamo il Lago Giasset e in breve raggiungiamo un colletto sopra all'alpe e lago Raty: abbiamo la possibilità così di raggiungere le tre quote del Bec Raty!
Continuiamo il percorso e perdendo pochi minuti saliamo anche sul Bec Barmasse.
Per ultimo tocchiamo il lago Vernouille e ad un certo punto scorgiamo tra le nuvole Cima Piana!
Dopo 3 ore e mezza arriviamo al bivio che chiude il nostro anello, ancora una ventina di minuti e saremo di nuovo a La Cort.
Che dire, la stanchezza alla fine si è fatta sentire ma ora quello che rimane è l'indelebile ricordo di questi 3 meravigliosi giorni passati insieme in un angolo di VdA incantevole e a noi sconosciuto.
Finalmente giunge il 16 agosto, giorno programmato per la partenza!
I giorno: Lasciamo la macchina a La Cort, frazione di Champorcher e iniziamo il nostro cammino in mezzo ad una mandria di persone dirette verso il Rifugio Barbustel e i suoi bei laghi. Raggiungiamo in breve il Lac Muffé.
Da lì ci stacchiamo dal flusso costante di persone e ci dirigiamo verso il Col de la Croix da cui si gode di un ottimo panorama sui Breithorn, Polluce e Castore.
In breve raggiungiamo Cima Piana (2512 m) famosa per il suo panorama: noi ovviamente riusciamo a scorgere veramente poco (ma tra questo poco c'è la nostra amata Val d'Ayas!)
Una volta tornati al Col de la Croix prendiamo il sentiero che scende nella valle di Champdepraz diretti al Rifugio Barbustel. Nel pomeriggio sonnellino nei pressi dei vicini Lac Blanc (in foto) e Lac Noir.
Nota molto positiva: al Rifugio Barbustel siamo stati davvero bene! Il gestore è molto cordiale e il cibo è ottimo e abbondante.
Questa prima giornata non è stata faticosa: abbiamo deciso così per non dover partire troppo presto da Genova e per non affaticarci troppo in vista del giorno successivo, il giorno chiave del giro; quindi dopo un ottimo grappino siamo subito andati a dormire.
II giorno: Partenza dal rifugio alle 7.25 per cercare di camminare al fresco (che poi tanto fresco non era nemmeno a quell'ora per via di un'umidità a livelli altissimi...). Superiamo in breve i laghi vicino al rifugio (tra cui il Lac Cornu, molto suggestivo: in questa foto sembra che sia piccolissimo, invece non è così!)
e raggiungiamo il Gran Lac, il più esteso della serie. Il giro prevede lo svalicamento di tre colli, e nei pressi del primo ci appare il Mont Glacier in tutta la sua maestosità.
Eccoci dunque al Col Medzove!
Da lì scendiamo verso il Lago Margheron e ci colleghiamo al sentiero per il secondo colle della giornata (sentiero che cerchiamo per un po'...). Raggiungiamo quindi il Col d'Eyele e sotto di noi si apre la Val Clavalité.
A questo punto ci manca l'ultimo colle: dopo 4 ore e mezza di cammino totali raggiungiamo il Col Fussi a 2912 m (nella foto è al centro).
Breve pausa per un pezzetto di cioccolato e attacchiamo subito il sentiero per la vetta principale del giro: il Mont Glacier (3186 m), raggiunto in 40 minuti dal colle!
Ovviamente anche questa volta non riusciamo a godere di nessun panorama mozzafiato ma almeno non c'è vento e mangiamo tranquilli in vetta. Dopo il pranzo ritorniamo al colle e iniziamo la discesa verso il Rifugio Dondena, tappa per questo secondo giorno, nuovamente nella Valle d Champorcher.
Giungiamo, dopo 7 ore di cammino, nel fondovalle, al torrente Ayasse: ormai manca poco al Dondena ma non ci basta il lungo giro appena terminato! , infatti decidiamo di allungare il percorso dirigendoci verso il Rifugio Miserin e il lago omonimo lungo la strada sterrata chiamata Chemin du roi: la fatica aggiuntiva è ricompensata dalla bellezza del luogo per fortuna!
Come ciliegina sulla torta scegliamo di percorrere il sentiero verso Dondena per evitare la carrareccia: finalmente dopo 9 ore e un quarto di marcia raggiungiamo la nostra seconda tappa, il Rifugio Dondena!
Cena con polenta concia, génépi e poi subito a nanna stanchi morti perché non è ancora finita!
III giorno: Il Rifugio Dondena è raggiungibile a piedi dall'abitato di Dondena in poco più di un quarto d'ora di cammino, il resto del percorso fino alla macchina sarebbe stato su una carrareccia aperta al transito veicolare e la cosa non ci ispirava molto, quindi optiamo per il sentiero alto.
Tocchiamo il Lago Giasset e in breve raggiungiamo un colletto sopra all'alpe e lago Raty: abbiamo la possibilità così di raggiungere le tre quote del Bec Raty!
Continuiamo il percorso e perdendo pochi minuti saliamo anche sul Bec Barmasse.
Per ultimo tocchiamo il lago Vernouille e ad un certo punto scorgiamo tra le nuvole Cima Piana!
Dopo 3 ore e mezza arriviamo al bivio che chiude il nostro anello, ancora una ventina di minuti e saremo di nuovo a La Cort.
Che dire, la stanchezza alla fine si è fatta sentire ma ora quello che rimane è l'indelebile ricordo di questi 3 meravigliosi giorni passati insieme in un angolo di VdA incantevole e a noi sconosciuto.
Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
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Di quali aromi opimo odore non si sa:
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- Marco S.
- Quotazerino doc
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Re: Giro del Mont Glacier
Posti SPETTACOLARI e foto bellissime! Grande Martina! Il lavacro di genepy ti ha fatto bene!!
(non picchiarmi)
..Io ho salito d'inverno la Punta o Cima Piana.. gran panorama. Ho una foto identica alla tua panoramica, scattata in quella occasione!
Questa invece è da La Volla..
E che bello il Miserin. Avevo dormito anche al Dondena. Bellissimi posti davvero!
Un saluto carissimo, spero di rivedervi al più presto tutti e due.
(non picchiarmi)
..Io ho salito d'inverno la Punta o Cima Piana.. gran panorama. Ho una foto identica alla tua panoramica, scattata in quella occasione!
Questa invece è da La Volla..
E che bello il Miserin. Avevo dormito anche al Dondena. Bellissimi posti davvero!
Un saluto carissimo, spero di rivedervi al più presto tutti e due.
Marco S.
una salus victis, nullam sperare salutem
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http://oneshottoofar.blogspot.com/" onclick="window.open(this.href);return false;
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- amadablam
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Re: Giro del Mont Glacier
che bei posti......
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Tibet libero!!!
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Re: Giro del Mont Glacier
Proprio un bel girone!!! Alla faccia delle nuvole!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Giro del Mont Glacier
peccato per i nuvoloni che ci hanno tolto il panorama, però almeno ci hanno protetto un po' dal sole e in ogni caso è andata bene che non ha piovuto!scinty wrote: Proprio un bel girone!!! Alla faccia delle nuvole!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Giro del Mont Glacier
Spesso si ringrazia la presenza delle nuvole... le due volte che ho percorso il Vallone di Stroppia era nuvoloso ed è stato un bene, essendo così lungo e aperto!Sub-Comandante wrote:peccato per i nuvoloni che ci hanno tolto il panorama, però almeno ci hanno protetto un po' dal sole e in ogni caso è andata bene che non ha piovuto!scinty wrote: Proprio un bel girone!!! Alla faccia delle nuvole!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Giro del Mont Glacier
complimenti , gran bel giro , peccato per le nuvole .
conosco la zona , è molto panoramica , soprattutto il Glacier ,
merita comunque una puntatina in giornata .
conosco la zona , è molto panoramica , soprattutto il Glacier ,
merita comunque una puntatina in giornata .
- Sub-Comandante
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Re: Giro del Mont Glacier
in giornata si possono fare bellissime escursioni come il Glacier o la più breve Cima Pianapol3969 wrote:complimenti , gran bel giro , peccato per le nuvole .
conosco la zona , è molto panoramica , soprattutto il Glacier ,
merita comunque una puntatina in giornata .
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Giro del Mont Glacier
Complimenti x il bel giretto, non è però che solo in due vi siete annoiati... la prossima volta ditemelo... oppure è meglio di no dopo tanta dolcezza potrei diventare diabetico...
pace con l'alpe
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Re: Giro del Mont Glacier
pontefice wrote:Complimenti x il bel giretto, non è però che solo in due vi siete annoiati... la prossima volta ditemelo... oppure è meglio di no dopo tanta dolcezza potrei diventare diabetico...
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Re: Giro del Mont Glacier
Sub-Comandante wrote:pontefice wrote:Complimenti x il bel giretto, non è però che solo in due vi siete annoiati... la prossima volta ditemelo... oppure è meglio di no dopo tanta dolcezza potrei diventare diabetico...
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Re: Giro del Mont Glacier
qui il mio resoconto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... lacier.htm
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... lacier.htm
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Imagine there's no countries.
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Re: Giro del Mont Glacier
purtroppo la nebbie è una costante in questa zona, peccato perchè il panorama meriterebbe tanto
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Giro del Mont Glacier
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... acier1.htm
Domenica 23 settembre 2018: Dondena (2100) – Col Fussy (2910) – Mont Glacier (3180) - Col Fussy (2910) – Col Etsely (2805) – Lago Medzove (2385) – Colle Medzove (2614) – Colle Gran Rossa (2750) - Dondena (2100).
Partecipanti: Maury76 (http://finoincima.altervista.org/" onclick="window.open(this.href);return false;) e Soundofsilence.
Lunghezza: 17,9 Km. circa.
Dislivello: 1500 m. circa
Difficoltà: EE, ma al limite dell’E la salita dal col Fussy alla vetta, sempre ben tracciata e senza difficoltà. EE l’attraversamento di pietraie che abbiamo fatto noi per tagliare l’aggiramento del lago Medzove, non necessario comunque e direi neanche consigliabile, perché scomodo e se fa fare meno strada probabilmente non fa guadagnare tempo, e se si segue invece il sentiero segnato. EE la assai ripida salita dei ghiaioni per il Colle della Gran Rossa. EE anche il ritorno fino al sentiero segnato per Dondena, non tanto per le difficoltà che, in effetti, non ve ne sono, ma per la necessità di orientarsi data la mancanza di traccia e le segnalazioni non facili da seguire (consigliabile avere GPS al seguito), essendo tra l’altro i segni gialli in gran parte stati cancellati con vernice grigia. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova con l’A10 fino a Voltri, dove si prende l’A26 (Alessandria-Torino) e la si segue fino a poco oltre Casale Monferrato, dove si prende per Santhià e Aosta e si prosegue fino ad Ivrea, dove si continua sulla Aosta-Torino (A5) fino alla prima uscita (Pont Saint-Martin). Da Pont Saint-Martin si prosegue sulla statale verso nord fino ad Hone, dove si svolta a sinistra per la valle di Champorcher. Giunti a Champorcher si seguono le indicazioni per il Rifugio Dondena. Gli ultimi 6 Km sono sterrati e non in buonissime condizioni e portano fino ad un parcheggio a circa 700 metri dal predetto rifugio e a quota 2150 metri.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo sulla sterrata che scende brevemente ad un ponte per guadare il torrente Ayasse, mentre la sterrata a destra è quella da cui torneremo. Passiamo quindi sulla sinistra di una casa incastonata in una rupe e quindi alle altre case di Dondena e, centotrenta metri dopo il ponte, in corrispondenza di una casa diroccata e prima che la sterrata affronti una breve discesina, la lasciamo a sinistra, per imbocare una traccia tra i prati sulla destra. La traccia punta ad una costruzione più lunga delle altre (probabilmente una malga con annessa stalla), e, giuntivi, guadiamo il rio che stavamo costeggiando su una pietra piatta e, quindi, seguiamo una traccia sulla destra, che attraverso una rampa erbosa, raggiunge una carrareccia con ometti, che, in pochi metri, si immette nel sentiero segnato, costituito da una più ampia sterrata. Seguiamo quindi la sterrata per 900 metri, fino a giungere ad un bivio segnalato da cartelli, dove prendiamo a destra per il Mont Glacier. Si scende quindi subito ad un ponte sul torrente Ayasse e, quindi, occorre fare attenzione a non proseguire dritti, ma a piegare a sinistra costeggiando il torrente, come da segnavia gialli. Il sentiero poi piega verso destra, lasciando il torrente che si addentra in una gola, per raggiungere un pendio erboso che viene risalito a tornanti, ma con scarsa pendenza. Passati i tornanti quando il sentiero si accinge a compiere un lungo traverso verso destra, troviamo un bivio dove prendiamo a destra appunto sull’8c, lasciando a sinistra il sentiero 8. Prima che il sentiero riinizi a salire a tornanti, troviamo un nuovo bivio dove dobbiamo prendere ancora a destra seguendo le indicazioni per il Col Fussy. Saliamo quindi i numerosi, ma non ripidi, tornanti e, poco prima di quota 2800, compare per la prima volta la vetta del Mont Glacier al quale stiamo puntando, e l’erba incomincia a cedere il passo alle pietraie. Passiamo quindi sopra e contorniamo a sinistra il Lago Gelato per giungere quindi al Col Fussy. Dal Col Fussy prendiamo a destra la traccia per il Mont Glacier che traversa sopra una zona di pietraie e, quindi, giunge allo spallone in discesa dalla vetta, dove piega a sinistra e risale più ripidamente il pendio sommitale. Giunti in vetta torniamo poi sui nostri passi fino al Col Fussy, dove prendiamo a destra per il Col Etsely, come da cartelli segnalatori. Iniziamo quindi a scendere leggermente fino a trovare un bivio, dove teniamo il sentiero di destra (nr. 5), lasciando a sinistra un sentiero che scende verso la Val Clavalitè (5c). Il nostro sentiero invece risale alcuni metri in una zona erbosa fino ad attraversare uno sporgente sperone roccioso su una cengia. Da qui in poi il sentiero si trasforma in ampia strada pressochè pianeggiante o in leggera discesa, che seguiamo fino al Col Etsely, incontrando però, 5 minuti prima, un ulteriore bivio a sinistra che ignoriamo. Dal colle scendiamo a destra su sentiero a tornanti fino a quota 2540 circa, qui noi abbiamo abbandonato il sentiero che compie un ampio giro intorno al Lago Medzove, per traversare invece le pietraie sulla destra e tagliare un po’ di strada. Consiglierei invece di seguire il sentiero che seppur decisamente più lungo e con qualche perdita di quota in più, è sicuramente più veloce e comodo delle pietraie. Per quanto riguarda comunque l’attraversamento delle pietraie occorre puntare a destra, sopra al Lago Medzove, onde non perdere troppa quota e, quindi, traversare lungamente, in direzione est, i pendii sopra lo specchio d’acqua, onde intercettare il sentiero segnato, che si imbocca verso destra in salita verso il Colle Medzove. Il sentiero segnato sale quindi piuttosto dolcemente fino al Colle Medzove, dove continuiamo sull’altro versante, sempre su sentiero segnato, per poi piegare a destra, senza traccia, all’istmo che separa i primi due laghi. Giunti all’istmo costeggiamo il lago superiore sulla sponda nord e, quindi, alla fine dell’istmo, pieghiamo a destra, costeggiando ora lo stesso lago sulla sponda est, seguendo anche segni gialli e ometti di pietra che da qui abbiamo cominciato a scorgere. Purtroppo i segni gialli più avanti sono cancellati con vernice grigia e non è molto facile vederli, il che ha complicato un poco questo tratto di percorso. Ci siamo trovati in effetti, poco dopo il lago, la strada sbarrata da una assai ripida ripa di sfasciumi, che abbiamo risalito con fatica, avendovi scorto un ometto in cima, che però, probabilmente, andava raggiunto per altra via. Dalla sommità della ripa seguiamo un chiaro costolone, seguendo altresì ometti e bolli grigi, in direzione del Colle della Gran Rossa. Poco prima del termine del costolone sfasciumoso, gli ometti e i segni piegano a sinistra salendo il ripidissimo pendio leggermente a sinistra dell’imbuto in discesa dal Colle della Gran Rossa. Da qui in poi si segue facilmente il percorso per il colle, ma il pendio è in alcuni tratti ripidissimo e con pericolo di caduta pietre. Giunti al colle troviamo sull’altro versante un pendio molto più amichevole, che iniziamo a scendere seguendone la conformazione naturale, nonché i soliti segni grigi cancellati e gli ometti. Scendiamo quindi tenendo pressochè la direzione sud, pur con qualche zig-zag per seguire i segnavia. Giunti in un punto in cui il pendio sembra diventare più ripido, i segnavia ci guidano verso destra, fino al limitare di ripide pietraie, per scendere invece una zona erbosa.
Da qui in poi a guidarci nella direzione anche il Lago Giasset sulla sinistra, anche se molto distante; da lago infatti passa un sentiero segnato che traversa orizzontale sulla destra verso Dondena e che, quindi, dobbiamo andare ad intercettare. Giunti ormai in vista della pietraia che digrada al Lago Giasset, abbandoniamo i segnavia che sembrano andare ad attraversarla, per proseguire dritti su un costolone erboso percorso da una traccia. Vedremo poi dall’alto che i segnavia si mantenevano comunque al margine della pietraia senza attraversarla e, quindi, esaurito il costolone erboso, scendiamo a sinistra per riprendere i segnavia dopo il guado di un torrentello. Continuiamo quindi seguendo i segnavia fino ad intercettare il sentiero segnato poco a valle del lago Giasset. Imbocchiamo quindi il sentiero segnato verso destra e in discesa fino ad immetterci su una sterrata nei pressi di una fattoria. Scendiamo quindi dalla sterrata che ci porta in breve al parcheggio.
Conclusioni: Bellissimo panorama di vetta sui sottostanti laghi che sembra quasi di poter toccare e classica vista su Monterosa e Cervino. Rispetto alla classica salita andata e ritorno sulla stessa via, l’anello aggiunge la visita ad alcuni dei suggestivi laghi visti dall’alto, assolutamente consigliabile, anche se decisamente più lungo e faticoso, soprattutto la salita al Colle della Gran Rossa. Peccato non aver avuto tempo per deviare al lago ancora parzialmente ghiacciato visto dalla cima sulla destra del Colle della Gran Rossa, nonché al Lago Giasset.
Case Dondena
Casa incastonata in una rupe a Dondena più da vicino
Profilo casa di Dondena e serie di crinali
Ruderi e serie di crinali salendo da Dondena
Serie di crinali salendo da Dondena
Sterrata con sullo sfondo Tour Ponton Mont Moussaillon e Mont Dela
Cubo di roccia sopra la sterrata percorrendola
Torrente Ayasse e Tour Ponton dal ponte
Sentiero con torrente Ayasse luccicante sullo sfondo guardando indietro
Serie di crinali sentiero e torrente Ayasse luccicante dall'alto
Serie di crinali salendo verso il Col Fussy
Lungo traverso in sentiero verso Col Fussy
Prime pietraie salendo al Col Fussy
Lago Miserin dal Lago Gelato
Lago Gelato salendo al Col Fussy più da vicino
Lago Gelato salendo al Col Fussy primo piano
Primo piano Lago Gelato con nube iridescente riflessa
Lago Gelato con nube iridescente riflessa
Punta Garin e Mont Emilius da Col Fussy
Mont Dela e Grand Paradiso salendo al Glacier
Lago Miserin con Monviso sullo sfondo salendo al Glacier
Gran Paradiso e Punta Tersiva
8 Laghi dal crinale del Mont Glacier
8 Laghi dal crinale Mont Glacier con Cervino e Monterosa sullo sfondo
Monterosa da crinale Mont Glacier
Cervino e Monterosa da crinale Mont Glacier
Croce vetta Mont Glacier andandovi
7 Laghi dal Mont Glacier
8 Laghi dal Mont Glacier
Lago Medzove dal Mont Glacier
9 Laghi dal Mont Glacier
Lago Miserin e Monviso sullo sfondo dal Mont Glacier
Lago con icebergs dal Mont Glacier primo piano
7 Laghi dal Mont Glacier e lago con icebergs
9 Laghi dal Mont Glacier
8 Laghi dal Mont Glacier più da vicino
7 Laghi dal Mont Glacier
7 Laghi dal Mont Glacier
9 Laghi dal Mont Glacier
9 Laghi dal Mont Glacier
Croce vetta Mont Glacier con Monterosa sullo sfondo
Cervino e Monterosa da Mont Glacier
Gran Paradiso e Punta Tersiva dal Mont Glacier
Punta Garin e Monte Emilius dal Mont Glacier
Mont Rafray dal Mont Glacier
Lago Miserin e Monviso sullo sfondo dal Mont Glacier più da vicino
Lago Gelato scendendo dal Mont Glacier
Sentiero in pietraia verso Col Etsely
Inizio strada verso Col Etsely con Emilius sullo sfondo
Strada per Col Etsely e Mont Rafray
Lago Medzove andando al Col Etsely
Mont Rafray andando al Col Etsely
Lago Medzove dal Col Etsely
Guglia di roccia e Mont Rafray dal Col Etsely
Lago Medzove scendendovi
Lago Medzove scendendovi più da vicino
Lago Medzove andando al Colle
Lago Medzove andando al Colle più da vicino
Fiume di pietre e Mont Rafray andando al Colle Medzove
2 Laghi sotto Gran Rossa
2 Laghi andando all'istmo che li separa
Acque trasparenti lago andando al Colle Gran Rossa
Vista parziale lago da sponda nord andando al Colle Gran Rossa
Lago e Gran Rossa dalla sponda nord vista verticale
Altro lago a nord dall'istmo andando al Colle Gran Rossa
Lago da fine istmo andando al Colle Gran Rossa
Lago e Gran Rossa da fine istmo
Lago da fine istmo andando al Colle Gran Rossa
Lago da sponda est andando al Colle Gran Rossa
2 Laghi salendo al Colle Gran Rossa
4 Laghi salendo al Colle Gran Rossa più da lontano
2 Laghi salendo al Colle Gran Rossa
4 Laghi salendo al Colle Gran Rossa
Nebbie verso il fondovalle scendendo dal Colle Gran Rossa
Percorso effettuato da Colle Gran Rossa guardando indietro
Parcheggio a Dondena e nebbia sul fondovalle
Domenica 23 settembre 2018: Dondena (2100) – Col Fussy (2910) – Mont Glacier (3180) - Col Fussy (2910) – Col Etsely (2805) – Lago Medzove (2385) – Colle Medzove (2614) – Colle Gran Rossa (2750) - Dondena (2100).
Partecipanti: Maury76 (http://finoincima.altervista.org/" onclick="window.open(this.href);return false;) e Soundofsilence.
Lunghezza: 17,9 Km. circa.
Dislivello: 1500 m. circa
Difficoltà: EE, ma al limite dell’E la salita dal col Fussy alla vetta, sempre ben tracciata e senza difficoltà. EE l’attraversamento di pietraie che abbiamo fatto noi per tagliare l’aggiramento del lago Medzove, non necessario comunque e direi neanche consigliabile, perché scomodo e se fa fare meno strada probabilmente non fa guadagnare tempo, e se si segue invece il sentiero segnato. EE la assai ripida salita dei ghiaioni per il Colle della Gran Rossa. EE anche il ritorno fino al sentiero segnato per Dondena, non tanto per le difficoltà che, in effetti, non ve ne sono, ma per la necessità di orientarsi data la mancanza di traccia e le segnalazioni non facili da seguire (consigliabile avere GPS al seguito), essendo tra l’altro i segni gialli in gran parte stati cancellati con vernice grigia. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova con l’A10 fino a Voltri, dove si prende l’A26 (Alessandria-Torino) e la si segue fino a poco oltre Casale Monferrato, dove si prende per Santhià e Aosta e si prosegue fino ad Ivrea, dove si continua sulla Aosta-Torino (A5) fino alla prima uscita (Pont Saint-Martin). Da Pont Saint-Martin si prosegue sulla statale verso nord fino ad Hone, dove si svolta a sinistra per la valle di Champorcher. Giunti a Champorcher si seguono le indicazioni per il Rifugio Dondena. Gli ultimi 6 Km sono sterrati e non in buonissime condizioni e portano fino ad un parcheggio a circa 700 metri dal predetto rifugio e a quota 2150 metri.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo sulla sterrata che scende brevemente ad un ponte per guadare il torrente Ayasse, mentre la sterrata a destra è quella da cui torneremo. Passiamo quindi sulla sinistra di una casa incastonata in una rupe e quindi alle altre case di Dondena e, centotrenta metri dopo il ponte, in corrispondenza di una casa diroccata e prima che la sterrata affronti una breve discesina, la lasciamo a sinistra, per imbocare una traccia tra i prati sulla destra. La traccia punta ad una costruzione più lunga delle altre (probabilmente una malga con annessa stalla), e, giuntivi, guadiamo il rio che stavamo costeggiando su una pietra piatta e, quindi, seguiamo una traccia sulla destra, che attraverso una rampa erbosa, raggiunge una carrareccia con ometti, che, in pochi metri, si immette nel sentiero segnato, costituito da una più ampia sterrata. Seguiamo quindi la sterrata per 900 metri, fino a giungere ad un bivio segnalato da cartelli, dove prendiamo a destra per il Mont Glacier. Si scende quindi subito ad un ponte sul torrente Ayasse e, quindi, occorre fare attenzione a non proseguire dritti, ma a piegare a sinistra costeggiando il torrente, come da segnavia gialli. Il sentiero poi piega verso destra, lasciando il torrente che si addentra in una gola, per raggiungere un pendio erboso che viene risalito a tornanti, ma con scarsa pendenza. Passati i tornanti quando il sentiero si accinge a compiere un lungo traverso verso destra, troviamo un bivio dove prendiamo a destra appunto sull’8c, lasciando a sinistra il sentiero 8. Prima che il sentiero riinizi a salire a tornanti, troviamo un nuovo bivio dove dobbiamo prendere ancora a destra seguendo le indicazioni per il Col Fussy. Saliamo quindi i numerosi, ma non ripidi, tornanti e, poco prima di quota 2800, compare per la prima volta la vetta del Mont Glacier al quale stiamo puntando, e l’erba incomincia a cedere il passo alle pietraie. Passiamo quindi sopra e contorniamo a sinistra il Lago Gelato per giungere quindi al Col Fussy. Dal Col Fussy prendiamo a destra la traccia per il Mont Glacier che traversa sopra una zona di pietraie e, quindi, giunge allo spallone in discesa dalla vetta, dove piega a sinistra e risale più ripidamente il pendio sommitale. Giunti in vetta torniamo poi sui nostri passi fino al Col Fussy, dove prendiamo a destra per il Col Etsely, come da cartelli segnalatori. Iniziamo quindi a scendere leggermente fino a trovare un bivio, dove teniamo il sentiero di destra (nr. 5), lasciando a sinistra un sentiero che scende verso la Val Clavalitè (5c). Il nostro sentiero invece risale alcuni metri in una zona erbosa fino ad attraversare uno sporgente sperone roccioso su una cengia. Da qui in poi il sentiero si trasforma in ampia strada pressochè pianeggiante o in leggera discesa, che seguiamo fino al Col Etsely, incontrando però, 5 minuti prima, un ulteriore bivio a sinistra che ignoriamo. Dal colle scendiamo a destra su sentiero a tornanti fino a quota 2540 circa, qui noi abbiamo abbandonato il sentiero che compie un ampio giro intorno al Lago Medzove, per traversare invece le pietraie sulla destra e tagliare un po’ di strada. Consiglierei invece di seguire il sentiero che seppur decisamente più lungo e con qualche perdita di quota in più, è sicuramente più veloce e comodo delle pietraie. Per quanto riguarda comunque l’attraversamento delle pietraie occorre puntare a destra, sopra al Lago Medzove, onde non perdere troppa quota e, quindi, traversare lungamente, in direzione est, i pendii sopra lo specchio d’acqua, onde intercettare il sentiero segnato, che si imbocca verso destra in salita verso il Colle Medzove. Il sentiero segnato sale quindi piuttosto dolcemente fino al Colle Medzove, dove continuiamo sull’altro versante, sempre su sentiero segnato, per poi piegare a destra, senza traccia, all’istmo che separa i primi due laghi. Giunti all’istmo costeggiamo il lago superiore sulla sponda nord e, quindi, alla fine dell’istmo, pieghiamo a destra, costeggiando ora lo stesso lago sulla sponda est, seguendo anche segni gialli e ometti di pietra che da qui abbiamo cominciato a scorgere. Purtroppo i segni gialli più avanti sono cancellati con vernice grigia e non è molto facile vederli, il che ha complicato un poco questo tratto di percorso. Ci siamo trovati in effetti, poco dopo il lago, la strada sbarrata da una assai ripida ripa di sfasciumi, che abbiamo risalito con fatica, avendovi scorto un ometto in cima, che però, probabilmente, andava raggiunto per altra via. Dalla sommità della ripa seguiamo un chiaro costolone, seguendo altresì ometti e bolli grigi, in direzione del Colle della Gran Rossa. Poco prima del termine del costolone sfasciumoso, gli ometti e i segni piegano a sinistra salendo il ripidissimo pendio leggermente a sinistra dell’imbuto in discesa dal Colle della Gran Rossa. Da qui in poi si segue facilmente il percorso per il colle, ma il pendio è in alcuni tratti ripidissimo e con pericolo di caduta pietre. Giunti al colle troviamo sull’altro versante un pendio molto più amichevole, che iniziamo a scendere seguendone la conformazione naturale, nonché i soliti segni grigi cancellati e gli ometti. Scendiamo quindi tenendo pressochè la direzione sud, pur con qualche zig-zag per seguire i segnavia. Giunti in un punto in cui il pendio sembra diventare più ripido, i segnavia ci guidano verso destra, fino al limitare di ripide pietraie, per scendere invece una zona erbosa.
Da qui in poi a guidarci nella direzione anche il Lago Giasset sulla sinistra, anche se molto distante; da lago infatti passa un sentiero segnato che traversa orizzontale sulla destra verso Dondena e che, quindi, dobbiamo andare ad intercettare. Giunti ormai in vista della pietraia che digrada al Lago Giasset, abbandoniamo i segnavia che sembrano andare ad attraversarla, per proseguire dritti su un costolone erboso percorso da una traccia. Vedremo poi dall’alto che i segnavia si mantenevano comunque al margine della pietraia senza attraversarla e, quindi, esaurito il costolone erboso, scendiamo a sinistra per riprendere i segnavia dopo il guado di un torrentello. Continuiamo quindi seguendo i segnavia fino ad intercettare il sentiero segnato poco a valle del lago Giasset. Imbocchiamo quindi il sentiero segnato verso destra e in discesa fino ad immetterci su una sterrata nei pressi di una fattoria. Scendiamo quindi dalla sterrata che ci porta in breve al parcheggio.
Conclusioni: Bellissimo panorama di vetta sui sottostanti laghi che sembra quasi di poter toccare e classica vista su Monterosa e Cervino. Rispetto alla classica salita andata e ritorno sulla stessa via, l’anello aggiunge la visita ad alcuni dei suggestivi laghi visti dall’alto, assolutamente consigliabile, anche se decisamente più lungo e faticoso, soprattutto la salita al Colle della Gran Rossa. Peccato non aver avuto tempo per deviare al lago ancora parzialmente ghiacciato visto dalla cima sulla destra del Colle della Gran Rossa, nonché al Lago Giasset.
Case Dondena
Casa incastonata in una rupe a Dondena più da vicino
Profilo casa di Dondena e serie di crinali
Ruderi e serie di crinali salendo da Dondena
Serie di crinali salendo da Dondena
Sterrata con sullo sfondo Tour Ponton Mont Moussaillon e Mont Dela
Cubo di roccia sopra la sterrata percorrendola
Torrente Ayasse e Tour Ponton dal ponte
Sentiero con torrente Ayasse luccicante sullo sfondo guardando indietro
Serie di crinali sentiero e torrente Ayasse luccicante dall'alto
Serie di crinali salendo verso il Col Fussy
Lungo traverso in sentiero verso Col Fussy
Prime pietraie salendo al Col Fussy
Lago Miserin dal Lago Gelato
Lago Gelato salendo al Col Fussy più da vicino
Lago Gelato salendo al Col Fussy primo piano
Primo piano Lago Gelato con nube iridescente riflessa
Lago Gelato con nube iridescente riflessa
Punta Garin e Mont Emilius da Col Fussy
Mont Dela e Grand Paradiso salendo al Glacier
Lago Miserin con Monviso sullo sfondo salendo al Glacier
Gran Paradiso e Punta Tersiva
8 Laghi dal crinale del Mont Glacier
8 Laghi dal crinale Mont Glacier con Cervino e Monterosa sullo sfondo
Monterosa da crinale Mont Glacier
Cervino e Monterosa da crinale Mont Glacier
Croce vetta Mont Glacier andandovi
7 Laghi dal Mont Glacier
8 Laghi dal Mont Glacier
Lago Medzove dal Mont Glacier
9 Laghi dal Mont Glacier
Lago Miserin e Monviso sullo sfondo dal Mont Glacier
Lago con icebergs dal Mont Glacier primo piano
7 Laghi dal Mont Glacier e lago con icebergs
9 Laghi dal Mont Glacier
8 Laghi dal Mont Glacier più da vicino
7 Laghi dal Mont Glacier
7 Laghi dal Mont Glacier
9 Laghi dal Mont Glacier
9 Laghi dal Mont Glacier
Croce vetta Mont Glacier con Monterosa sullo sfondo
Cervino e Monterosa da Mont Glacier
Gran Paradiso e Punta Tersiva dal Mont Glacier
Punta Garin e Monte Emilius dal Mont Glacier
Mont Rafray dal Mont Glacier
Lago Miserin e Monviso sullo sfondo dal Mont Glacier più da vicino
Lago Gelato scendendo dal Mont Glacier
Sentiero in pietraia verso Col Etsely
Inizio strada verso Col Etsely con Emilius sullo sfondo
Strada per Col Etsely e Mont Rafray
Lago Medzove andando al Col Etsely
Mont Rafray andando al Col Etsely
Lago Medzove dal Col Etsely
Guglia di roccia e Mont Rafray dal Col Etsely
Lago Medzove scendendovi
Lago Medzove scendendovi più da vicino
Lago Medzove andando al Colle
Lago Medzove andando al Colle più da vicino
Fiume di pietre e Mont Rafray andando al Colle Medzove
2 Laghi sotto Gran Rossa
2 Laghi andando all'istmo che li separa
Acque trasparenti lago andando al Colle Gran Rossa
Vista parziale lago da sponda nord andando al Colle Gran Rossa
Lago e Gran Rossa dalla sponda nord vista verticale
Altro lago a nord dall'istmo andando al Colle Gran Rossa
Lago da fine istmo andando al Colle Gran Rossa
Lago e Gran Rossa da fine istmo
Lago da fine istmo andando al Colle Gran Rossa
Lago da sponda est andando al Colle Gran Rossa
2 Laghi salendo al Colle Gran Rossa
4 Laghi salendo al Colle Gran Rossa più da lontano
2 Laghi salendo al Colle Gran Rossa
4 Laghi salendo al Colle Gran Rossa
Nebbie verso il fondovalle scendendo dal Colle Gran Rossa
Percorso effettuato da Colle Gran Rossa guardando indietro
Parcheggio a Dondena e nebbia sul fondovalle
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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