Bric del Dente - Salite invernali
Moderator: Moderatori
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
- Contact:
Bric del Dente - Salite invernali
Ho aperto questo topic perchè non ne ho trovato uno già esistente... Usiamolo per le salite con neve a questo monte tanto caro a molti di noi
Stamattina ero in festa... alle 13 vado in negozio ma un mio amico del Cai mi manda un sms... voleva far un giretto... Così chiedo un cambioturno con venerdì pomeriggio... e me ne vado a casa a cambiarmi Oggi ho lavorato 15 minuti
Alle 14 ci vediamo e decidiamo di andare sul Dente.
Ma poco dopo il Turchino troviamo la strada chiusa... più o meno all'altezza del sacrario dei martiri. A sto punto siamo delusi... però io dico "perchè non andiamo a piedi??"
Così partiamo e con un lungo tragitto su asfalto misto neve raggiungiamo la Sella del Barnè, in circa un oretta. A sto punto comincia il divertimento... saliamo per il contrafforte sud-est, ma evitiamo il sentiero della direttissima che è molto innevato (si sprofonda) andando a cercare dei divertenti e facili passaggetti di misto.
Nel frattempo il cielo si è scurito ed in lontananza vediamo arrivare dei nuvoloni neri...
Dopo circa 40 minuti siamo in vetta! E NEVICA!
Stupendo... SIamo davvero soddisfatti, la nevicata di vetta rende il tutto più magico...
Scendiamo così dalla via normale, trovando molta neve nel tratto a mezzacosta che a volte ci impegna in qualche traverso non banale, anche se la neve è morbida e siamo in tutta sicurezza. Però forse ci stava avere una picca...
Arriviamo alla strada che è praticamente buio... ricomincia a piovere (in vetta nevicava... qui piove ) e ci aspetta il rientro... al buio, bagnati e infreddoliti... però ero esaltato, mi sembrava di aver fatto una bella avventura!
Ringrazio Luca e.. alla prossima
Qualche foto:
Salendo su asfalto...
La nostra meta!
Salendo il Dente...
La cresta finale sotto la nevicata!
Ed eccoci in vetta!
La via normale a scendere...
Tratti un po delicati lungo il sentiero a mezzacosta...
E eccoci sulla via del ritorno... verso l'auto... e piove
Stamattina ero in festa... alle 13 vado in negozio ma un mio amico del Cai mi manda un sms... voleva far un giretto... Così chiedo un cambioturno con venerdì pomeriggio... e me ne vado a casa a cambiarmi Oggi ho lavorato 15 minuti
Alle 14 ci vediamo e decidiamo di andare sul Dente.
Ma poco dopo il Turchino troviamo la strada chiusa... più o meno all'altezza del sacrario dei martiri. A sto punto siamo delusi... però io dico "perchè non andiamo a piedi??"
Così partiamo e con un lungo tragitto su asfalto misto neve raggiungiamo la Sella del Barnè, in circa un oretta. A sto punto comincia il divertimento... saliamo per il contrafforte sud-est, ma evitiamo il sentiero della direttissima che è molto innevato (si sprofonda) andando a cercare dei divertenti e facili passaggetti di misto.
Nel frattempo il cielo si è scurito ed in lontananza vediamo arrivare dei nuvoloni neri...
Dopo circa 40 minuti siamo in vetta! E NEVICA!
Stupendo... SIamo davvero soddisfatti, la nevicata di vetta rende il tutto più magico...
Scendiamo così dalla via normale, trovando molta neve nel tratto a mezzacosta che a volte ci impegna in qualche traverso non banale, anche se la neve è morbida e siamo in tutta sicurezza. Però forse ci stava avere una picca...
Arriviamo alla strada che è praticamente buio... ricomincia a piovere (in vetta nevicava... qui piove ) e ci aspetta il rientro... al buio, bagnati e infreddoliti... però ero esaltato, mi sembrava di aver fatto una bella avventura!
Ringrazio Luca e.. alla prossima
Qualche foto:
Salendo su asfalto...
La nostra meta!
Salendo il Dente...
La cresta finale sotto la nevicata!
Ed eccoci in vetta!
La via normale a scendere...
Tratti un po delicati lungo il sentiero a mezzacosta...
E eccoci sulla via del ritorno... verso l'auto... e piove
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
- Contact:
Si sale fino a poco dopo, dal Sacrario del Martiri. Lì c'è una montagna di neve messa apposta ed un cartello di strada chiusa. Abbiamo fatto a piedi tutta la restante strada fino alla Sella del Barnè.. ma era tranquillamente agibile anche in auto... era pulita.Ago wrote:Suggestivo
Ma al Turchino non veniva segnalata la strada chiusa
Last edited by Pazzaura on Wed Dec 03, 2008 20:42, edited 1 time in total.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Pensare che questa mattina guardando le cime sopra Genova innevate, mi è venuto in mente il Dente con la neve.
Avete avuto una bella idea
Grande Paz
Avete avuto una bella idea
Grande Paz
Video e foto panoramiche a 360° in Montagna e non solo --> Colsub.it
Colsub TV in onda 24 ore su 24
-----------------------------
Do you speak English?
Belandi!
(by Origone)
- rikkytikkytavi
- Quotazerino doc
- Posts: 1662
- Joined: Thu Mar 01, 2007 18:42
- Location: Arenzano
Perchè non siete passati dal sentiero che parte da La Cappelletta?Pazzaura wrote:Si sale fino a poco dopo, dal Sacrario del Martiri. Lì c'è una montagna di neve messa apposta ed un cartello di strada chiusa. Abbiamo fatto a piedi tutta la restante strada fino alla Sella del Barnè.. ma era tranquillamente agibile anche in auto... era pulita.
Tanto lavoro e niente spasso il morale scende in basso!
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
- Contact:
Perchè c'era molta neve, e dei signori che erano appena tornati ci hanno detto che senza ciaspole saremmo sprofondati.rikkytikkytavi wrote:Perchè non siete passati dal sentiero che parte da La Cappelletta?Pazzaura wrote:Si sale fino a poco dopo, dal Sacrario del Martiri. Lì c'è una montagna di neve messa apposta ed un cartello di strada chiusa. Abbiamo fatto a piedi tutta la restante strada fino alla Sella del Barnè.. ma era tranquillamente agibile anche in auto... era pulita.
@bade e topo: la cresta non sembrava molto innevata... probabilmente il vento ha spazzato un po... comunque era molto invitante
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
- giorgio.mazzarello
- Quotazerino doc
- Posts: 1234
- Joined: Fri Mar 21, 2008 9:56
- Location: GENOVA Molassana
- Contact:
Bel percorso e bel servizio fotografico.
Ma per il ritorno avevate le torce??
Peccato che la strada era sbarrata, non capisco come mai. Pur essendo una provinciale è strano che sia chiusa!!
Comunque complimenti.
Bade he scritto
Giorgio
Ma per il ritorno avevate le torce??
Peccato che la strada era sbarrata, non capisco come mai. Pur essendo una provinciale è strano che sia chiusa!!
Comunque complimenti.
Bade he scritto
Concordo con Bade che ha centrato una delle bellezze dei nostri monti cittadini!!!Bellissimo
Il Dente non lascia mai delusi..
Sono queste le cose che secondo me mostrano tutta la potenzialità dell'appennino. Hai mezza giornata libera, prendi parti e ti ritrovi a viver un'avventura per monti sempre diversa dalla precedente.
Giorgio
-
- Utente Molto Attivo
- Posts: 274
- Joined: Wed Oct 22, 2008 15:58
Vedendo la vostra gita invernale al Dente, mi viene in mente una vecchia gita sciistica con il mitico Ginko (che non è quello di Diakolik...). Se guardate i versanti sud del Dente e del vicino Monte Giallo, quando nevica abbondantemente, magari aiutata dal vento, la neve mette in evidenza alcuni canaloni piuttosto ripidi e molto eleganti, che tagliano la strada del Faiallo. Quella volta partimmo da Voltri in corriera (con sci, piccozza e zaini!) per il Turchino. Poi con le pelli sulla sterrata innevata che taglia il lato nord (Alta Via dei Monti Liguri) e infine sulla strada del Faiallo. Il tempo era nebbioso e non capivamo bene dove eravamo. Ogni tanto sbattevamo il naso in mucchi di neve alti due o tre metri, accumulati dal vento sulla strada. Un raggio di sole ci mostrò un canale ripido proprio sotto di noi (in seguito ricostruii che eravamo sul lato sud del Monte Giallo). Ginko disse la mitica frase: "Guarda Andrea, si schiarisce!" e cominciò a nevicare. Non si vedeva più nulla... Ci cacciammo giù per il canale che iniziava ripidissimo (lì senza neve c'è un muro di sostegno della strada...) e continuava per varie centinaia di metri tra le rocce, poi finiva in un torrente. La neve era parecchia e per un bel tratto anche il torrente era coperto, poi ci dovemmo togliere gli sci per superare una pietraia e un labirinto di cespugli. Ma più in basso incontrammo una bella mulattiera ancora ben innevata e scivolammo veloci verso il fondo della Val Cerusa, passando davanti a due case isolate di contadini, che ci guardarono in silenzio come fossimo fantasmi. Mezz'ora a piedi con gli sci in spalla e fine della gita nella trattoria di Fiorino (c'è ancora?) davanti a un piatto di ravioli e una bottiglia di rosso. Ritorno a Voltri in autobus con la gente che ci guardava stranamente... In seguito ho visto varie volte i canali del Dente innevati: in particolare ce n'è uno bellissimo che scende subito a sinistra della cima (per chi guarda la montagna da sud), taglia la strada e prosegue lungamente verso il fondo della Val Cerusa. Era un mio progetto di sci ripido ma non l'ho mai realizzato; però magari, quando c'è neve e fa freddo può essere carino anche in salita partendo da Fiorino.
Qualcuno li ha già individuatiVedendo la vostra gita invernale al Dente, mi viene in mente una vecchia gita sciistica con il mitico Ginko (che non è quello di Diakolik...). Se guardate i versanti sud del Dente e del vicino Monte Giallo, quando nevica abbondantemente, magari aiutata dal vento, la neve mette in evidenza alcuni canaloni piuttosto ripidi e molto eleganti, che tagliano la strada del Faiallo. Quella volta partimmo da Voltri in corriera (con sci, piccozza e zaini!) per il Turchino. Poi con le pelli sulla sterrata innevata che taglia il lato nord (Alta Via dei Monti Liguri) e infine sulla strada del Faiallo. Il tempo era nebbioso e non capivamo bene dove eravamo. Ogni tanto sbattevamo il naso in mucchi di neve alti due o tre metri, accumulati dal vento sulla strada. Un raggio di sole ci mostrò un canale ripido proprio sotto di noi (in seguito ricostruii che eravamo sul lato sud del Monte Giallo). Ginko disse la mitica frase: "Guarda Andrea, si schiarisce!" e cominciò a nevicare. Non si vedeva più nulla... Ci cacciammo giù per il canale che iniziava ripidissimo (lì senza neve c'è un muro di sostegno della strada...) e continuava per varie centinaia di metri tra le rocce, poi finiva in un torrente. La neve era parecchia e per un bel tratto anche il torrente era coperto, poi ci dovemmo togliere gli sci per superare una pietraia e un labirinto di cespugli. Ma più in basso incontrammo una bella mulattiera ancora ben innevata e scivolammo veloci verso il fondo della Val Cerusa, passando davanti a due case isolate di contadini, che ci guardarono in silenzio come fossimo fantasmi. Mezz'ora a piedi con gli sci in spalla e fine della gita nella trattoria di Fiorino (c'è ancora?) davanti a un piatto di ravioli e una bottiglia di rosso. Ritorno a Voltri in autobus con la gente che ci guardava stranamente... In seguito ho visto varie volte i canali del Dente innevati: in particolare ce n'è uno bellissimo che scende subito a sinistra della cima (per chi guarda la montagna da sud), taglia la strada e prosegue lungamente verso il fondo della Val Cerusa. Era un mio progetto di sci ripido ma non l'ho mai realizzato; però magari, quando c'è neve e fa freddo può essere carino anche in salita partendo da Fiorino.
Quà viewtopic.php?t=5132
Belin !
-
- Utente Molto Attivo
- Posts: 274
- Joined: Wed Oct 22, 2008 15:58
canali reixa e dente
Nel link che mi hai mandato ho visto soprattutto foto del Reixa e anche una del Dente, ma con poca neve e ravvicinata: mi sembra che il canale più bello sia appena più a sinistra. A proposito del Reixa: nel lontano 1986, col citato Ginko, eravamo scesi con gli sci anche per il vallone della Malanotte sul lato est del Reixa. Una favola: all'inizio è un pendio largo e non troppo ripido, poi continua ad imbuto e finisce in una gola rocciosa (c'è anche su gulliver: l'ha fatta in salita quest'anno il mio amico giancuni) che nel febbraio 1986 era completamente piena di neve portata dal vento. Sai cosa vuol dire scendere con gli sci dentro una gola: ad ogni svolta pensi di doverteli togliere o di finire tra le rocce e invece la neve continuava fino sopra la cascata che si vede salendo da Sambuco alla Gava. Ho anche delle foto, ma sono dia e no ho lo scanner... Nel "liguria a zigzag" c'è la foto di Ginko che scende nel primo tratto di pendio ampio, verso l'imbuto...
Grandi !!! Oltre vent'anni fa..............dei veri PionieriNel link che mi hai mandato ho visto soprattutto foto del Reixa e anche una del Dente, ma con poca neve e ravvicinata: mi sembra che il canale più bello sia appena più a sinistra. A proposito del Reixa: nel lontano 1986, col citato Ginko, eravamo scesi con gli sci anche per il vallone della Malanotte sul lato est del Reixa. Una favola: all'inizio è un pendio largo e non troppo ripido, poi continua ad imbuto e finisce in una gola rocciosa (c'è anche su gulliver: l'ha fatta in salita quest'anno il mio amico giancuni) che nel febbraio 1986 era completamente piena di neve portata dal vento. Sai cosa vuol dire scendere con gli sci dentro una gola: ad ogni svolta pensi di doverteli togliere o di finire tra le rocce e invece la neve continuava fino sopra la cascata che si vede salendo da Sambuco alla Gava. Ho anche delle foto, ma sono dia e no ho lo scanner..
Si, ho il libro e conosco bene la foto. Ci credi se ti dico che è una foto sulla quale ho fantasticato un mucchio di volte ???... Nel "liguria a zigzag" c'è la foto di Ginko che scende nel primo tratto di pendio ampio, verso l'imbuto...
Prima o poi mi toglierò la soddisfazione di sciare con Genova ai piedi
Ciao.
Belin !
QUOTOgranpasso wrote:Grandi !!! Oltre vent'anni fa..............dei veri PionieriNel link che mi hai mandato ho visto soprattutto foto del Reixa e anche una del Dente, ma con poca neve e ravvicinata: mi sembra che il canale più bello sia appena più a sinistra. A proposito del Reixa: nel lontano 1986, col citato Ginko, eravamo scesi con gli sci anche per il vallone della Malanotte sul lato est del Reixa. Una favola: all'inizio è un pendio largo e non troppo ripido, poi continua ad imbuto e finisce in una gola rocciosa (c'è anche su gulliver: l'ha fatta in salita quest'anno il mio amico giancuni) che nel febbraio 1986 era completamente piena di neve portata dal vento. Sai cosa vuol dire scendere con gli sci dentro una gola: ad ogni svolta pensi di doverteli togliere o di finire tra le rocce e invece la neve continuava fino sopra la cascata che si vede salendo da Sambuco alla Gava. Ho anche delle foto, ma sono dia e no ho lo scanner..
Si, ho il libro e conosco bene la foto. Ci credi se ti dico che è una foto sulla quale ho fantasticato un mucchio di volte ???... Nel "liguria a zigzag" c'è la foto di Ginko che scende nel primo tratto di pendio ampio, verso l'imbuto...
Prima o poi mi toglierò la soddisfazione di sciare con Genova ai piedi
Ciao.
fatto, scendendo dal fascedags1972 wrote:QUOTOgranpasso wrote:Grandi !!! Oltre vent'anni fa..............dei veri PionieriNel link che mi hai mandato ho visto soprattutto foto del Reixa e anche una del Dente, ma con poca neve e ravvicinata: mi sembra che il canale più bello sia appena più a sinistra. A proposito del Reixa: nel lontano 1986, col citato Ginko, eravamo scesi con gli sci anche per il vallone della Malanotte sul lato est del Reixa. Una favola: all'inizio è un pendio largo e non troppo ripido, poi continua ad imbuto e finisce in una gola rocciosa (c'è anche su gulliver: l'ha fatta in salita quest'anno il mio amico giancuni) che nel febbraio 1986 era completamente piena di neve portata dal vento. Sai cosa vuol dire scendere con gli sci dentro una gola: ad ogni svolta pensi di doverteli togliere o di finire tra le rocce e invece la neve continuava fino sopra la cascata che si vede salendo da Sambuco alla Gava. Ho anche delle foto, ma sono dia e no ho lo scanner..
Si, ho il libro e conosco bene la foto. Ci credi se ti dico che è una foto sulla quale ho fantasticato un mucchio di volte ???... Nel "liguria a zigzag" c'è la foto di Ginko che scende nel primo tratto di pendio ampio, verso l'imbuto...
Prima o poi mi toglierò la soddisfazione di sciare con Genova ai piedi
Ciao.
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
-
- Utente Molto Attivo
- Posts: 274
- Joined: Wed Oct 22, 2008 15:58
Magari l'ha battezzata così lui... La difficoltà F "invernale" mi fa pensare ad uno dei canali che solcano il versante sud del Dente, salito con la neve. Poi sulle vie facili succede che magari credi di averla fatta per primo e invece ci sono già passati chissà quante volte. Nel Beigua ho trovato chiodi arrugginiti anche negli angoli più nascosti (Rocca da Ciappa, ovest della Tuschetti, Rocche dell'Agugia...). Ad esempio i canalini della Rocca del Lago (vicino al Monte Rama) che sono qui nel forum di Quotazero: il mio amico Franco uno lo chiama "Canale del Carabiniere" (che poi sarebbe lui stesso...) e gli alpinisti di Cogoleto lo conoscono con quel nome che per gli altri non vuol dire nulla... E ancora: il canalino sud delle Saline (chiamato localmente Gola delle Masche): quelli di Arenzano lo chiamano "Canalino degli Arenzanesi" e quelli di Savona "Canalino dei Savonesi"......
Quoto! Per esempio, noi a Bolzaneto chiamiamo,il canale che sale in vetta al Bric di Guana (ben visibile dal sentiero che sale da casa Volpe), Canale Superina, dopo che un nostro socio una quindicina d'anni fa lo ha "misurato" tutto, per fortuna senza gravi conseguenze !andreaparodi wrote:Magari l'ha battezzata così lui... La difficoltà F "invernale" mi fa pensare ad uno dei canali che solcano il versante sud del Dente, salito con la neve. Poi sulle vie facili succede che magari credi di averla fatta per primo e invece ci sono già passati chissà quante volte. Nel Beigua ho trovato chiodi arrugginiti anche negli angoli più nascosti (Rocca da Ciappa, ovest della Tuschetti, Rocche dell'Agugia...). Ad esempio i canalini della Rocca del Lago (vicino al Monte Rama) che sono qui nel forum di Quotazero: il mio amico Franco uno lo chiama "Canale del Carabiniere" (che poi sarebbe lui stesso...) e gli alpinisti di Cogoleto lo conoscono con quel nome che per gli altri non vuol dire nulla... E ancora: il canalino sud delle Saline (chiamato localmente Gola delle Masche): quelli di Arenzano lo chiamano "Canalino degli Arenzanesi" e quelli di Savona "Canalino dei Savonesi"......
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
Un piccolo OT per dare ancora un merito a Quotazero: ha riunito un gruppo di giovani e giovanissimi realmente appassionati del nostro Appennino (e non solo!) che sta ri-scoprendo tutta una serie di "salite" che appassionati più "maturi", Andrea Parodi ed altri (in piccolissima parte anch'io) avevano già percorso molti anni fa, permettendo, tramite il forum, uno scambio di notizie una volta impensabile, stimolo per cercare ancora nuove "avventure" dietro casa.andreaparodi wrote:Magari l'ha battezzata così lui... La difficoltà F "invernale" mi fa pensare ad uno dei canali che solcano il versante sud del Dente, salito con la neve. Poi sulle vie facili succede che magari credi di averla fatta per primo e invece ci sono già passati chissà quante volte. Nel Beigua ho trovato chiodi arrugginiti anche negli angoli più nascosti (Rocca da Ciappa, ovest della Tuschetti, Rocche dell'Agugia...). Ad esempio i canalini della Rocca del Lago (vicino al Monte Rama) che sono qui nel forum di Quotazero: il mio amico Franco uno lo chiama "Canale del Carabiniere" (che poi sarebbe lui stesso...) e gli alpinisti di Cogoleto lo conoscono con quel nome che per gli altri non vuol dire nulla... E ancora: il canalino sud delle Saline (chiamato localmente Gola delle Masche): quelli di Arenzano lo chiamano "Canalino degli Arenzanesi" e quelli di Savona "Canalino dei Savonesi"......
Una sola raccomandazione, rispettiamo questi siti, e, come più volte è stato detto, prepariamoci noi ad affrontarli piuttosto che "adattarli" alle nostre attuali capacità, pur facendo tutto il possibile per renderli percorribili senza rischi inutili e sproporzionati.
Un saluto, Walter.
"Conoscere i propri limiti è il mezzo per progredire"
Una Gran Cosa direi..........Un piccolo OT per dare ancora un merito a Quotazero: ha riunito un gruppo di giovani e giovanissimi realmente appassionati del nostro Appennino (e non solo!) che sta ri-scoprendo tutta una serie di "salite" che appassionati più "maturi", Andrea Parodi ed altri (in piccolissima parte anch'io) avevano già percorso molti anni fa, permettendo, tramite il forum, uno scambio di notizie una volta impensabile, stimolo per cercare ancora nuove "avventure" dietro casa.
Una sola raccomandazione, rispettiamo questi siti, e, come più volte è stato detto, prepariamoci noi ad affrontarli piuttosto che "adattarli" alle nostre attuali capacità, pur facendo tutto il possibile per renderli percorribili senza rischi inutili e sproporzionati.
Un saluto, Walter.
Belin !
-
- Utente Molto Attivo
- Posts: 274
- Joined: Wed Oct 22, 2008 15:58
adattare o non adattare?
Forse questo non è il posto adatto, visto che è un forum sul dente e io che divago sempre ho già parlato del reixa... Ma Walter ha tirato fuori un argomento che richiederebbe un forum tutto per lui: sono gli alpinisti che si devono adattare alla montagna o la montagna agli alpinisti (non l'aveva già detto Maometto qualcosa di simile?)? Secondo me ci sono casi e casi. Prendi per esempio la FLY: se non fosse tutta spittata e segnalata con frecce, come via non esisterebbe neppure. Poi anch'io che volevo fare il purista, alla fine percorsi come la via dell'Acqua, i Geki, i Guaranì, se non li chiodavo e segnalavo almeno un po' non li faceva nessuno... L'importante secondo me è non esagerare, lasciare certi posti (come ad es. la zunino di destra) intatti per chi ama l'avventura e anche negli altri non fare segnavia giganti e scale di chiodi... Comunque è vero che grazie a siti e forum come Quotazero e Gulliver e altri, oggi si comunica molto meglio: basta non fare troppa confusione (come faccio io che mischio sempre gli argomenti...)
andreaparodi
Re: adattare o non adattare?
ancora un piccolo OT: credo che quello che stai facendo insieme al tuo gruppo non sia assolutamente esagerato,anzi, è solamente la naturale evoluzione......i tempi, giustamente, cambiano (mai avrei pensato di ritrovarmi a scrivere in un forum.....invece....)andreaparodi wrote:Forse questo non è il posto adatto, visto che è un forum sul dente e io che divago sempre ho già parlato del reixa... Ma Walter ha tirato fuori un argomento che richiederebbe un forum tutto per lui: sono gli alpinisti che si devono adattare alla montagna o la montagna agli alpinisti (non l'aveva già detto Maometto qualcosa di simile?)? Secondo me ci sono casi e casi. Prendi per esempio la FLY: se non fosse tutta spittata e segnalata con frecce, come via non esisterebbe neppure. Poi anch'io che volevo fare il purista, alla fine percorsi come la via dell'Acqua, i Geki, i Guaranì, se non li chiodavo e segnalavo almeno un po' non li faceva nessuno... L'importante secondo me è non esagerare, lasciare certi posti (come ad es. la zunino di destra) intatti per chi ama l'avventura e anche negli altri non fare segnavia giganti e scale di chiodi... Comunque è vero che grazie a siti e forum come Quotazero e Gulliver e altri, oggi si comunica molto meglio: basta non fare troppa confusione (come faccio io che mischio sempre gli argomenti...)
"Conoscere i propri limiti è il mezzo per progredire"
Re: Bric del Dente - Salite invernali
Sabato lunga gita sci fondo escursionistica dalla Crocetta di Tiglieto al Monte Dente e ritorno.
Neve molto bella e poco "appenninica" (un palmo di farina su fondo duro) e tempo tutto sommato buono. Abbiamo avuto quasi sempre solo a parte un veloce (10 minuti) 'rovescio" di neve poco prima del Birc Saliera e nebbia (nuvole basse sulla cima).
Ho visto sull'altro topic ( viewtopic.php?f=5&t=1326&start=80" onclick="window.open(this.href);return false; ) che la cima sabato era piuttosto frequentata. Noi siamo arrivati in vetta un po' prima delle 13 e ho intravisto nella nebbia qualcuno che scendeva dal versante opposto.
Neve molto bella e poco "appenninica" (un palmo di farina su fondo duro) e tempo tutto sommato buono. Abbiamo avuto quasi sempre solo a parte un veloce (10 minuti) 'rovescio" di neve poco prima del Birc Saliera e nebbia (nuvole basse sulla cima).
Ho visto sull'altro topic ( viewtopic.php?f=5&t=1326&start=80" onclick="window.open(this.href);return false; ) che la cima sabato era piuttosto frequentata. Noi siamo arrivati in vetta un po' prima delle 13 e ho intravisto nella nebbia qualcuno che scendeva dal versante opposto.
Re: Bric del Dente - Salite invernali
...come detto in altro topic sabato lo stato del versante sud (lato strada) era davvero da salita con picozza e ramponi...poca neve ma bella dura
Re: Bric del Dente - Salite invernali
Domenica 7 febbraio, in una mattina di aria tersa come cristallo, che si è aperta in una splendida giornata di sole e senza vento, ho percorso lo stesso itinerario: una splendida, aerea, panoramica e facile cavalcata sul crinale tra Valle Stura e Valle Orba, a pochi passi dal mare, perfetta per sci escursionismo o ciaspole...em wrote:Sabato lunga gita sci fondo escursionistica dalla Crocetta di Tiglieto al Monte Dente e ritorno.
Neve molto bella e poco "appenninica" (un palmo di farina su fondo duro) e tempo tutto sommato buono. Abbiamo avuto quasi sempre solo a parte un veloce (10 minuti) 'rovescio" di neve poco prima del Birc Saliera e nebbia (nuvole basse sulla cima).
Ho visto sull'altro topic ( viewtopic.php?f=5&t=1326&start=80" onclick="window.open(this.href);return false; ) che la cima sabato era piuttosto frequentata. Noi siamo arrivati in vetta un po' prima delle 13 e ho intravisto nella nebbia qualcuno che scendeva dal versante opposto.
Da molti anni non ripetevo questo itinerario, che usualmente frequentavo con due carissimi amici e colleghi, entrambi ottimi concertisti di chitarra classica, che il destino aveva fatto incontrare e che non vedo da molto tempo. Uno dei due, originario di Campoligure, figlio di un comandante parigiano, conosceva passo per passo, pietra per pietra l'itinerario, che percorrevamo lentamente ascoltando i suoi aneddoti di molti anni prima: la compagnia di Alpini Sciatori di stanza a Campoligure, che su questi monti si allenava; i treni d'anteguerra che portavano da Genova a Campoligure i turisti, gli sci lunghi e di legno esposti fuori dai negozi del paese, per essere noleggiati per la salita e discesa del Pavaglione; i racconti del padre alpino che era ritornato sano e salvo dalla Russia grazie a quegli sci di hickory che l'amico ancora usa, insuperabili su questi terreni; e ancora le coppie di buoi che trascinavano pesanti carichi affondando nella neve fino alle spalle; le storie delle "masche", dei contrabbandieri, delle armi nascoste dopo la guerra e mai restituite agli americani; delle gerle stracolme di porcini di questi boschi, da spezzare le spalle a portarle; le prime gare di salto con gli sci svolte in Italia, proprio lì a Campoligure che una volta si chiamava Campofreddo ed un motivo c'era, qualcuno diceva derivasse da Campo Libero (Campofreo) ma non è vero... e i tetti di scandole, come in Trentino, e Campoligure era l'ultimo avamposto dell'Impero d'Austria prima della repubblica di Genova, e ancora il dialetto è un tedesco, così diverso dal genovese... e l'amico parlava perfettamente il genovese, ma anche il dialetto di Campoligure, dalle consonanti impronunciabili - fatevi pronunciare da uno del posto il nome del M.te "Pracaban"... e guardatelo mentre arrota la erre, quasi in una smorfia...
Tempo di raccontare ce n'era, perchè la gita è lunga, lunghissima e tranquilla, un succedersi di falsopiani e dolci saliscendi. Ogni roccia ha un nome e una storia o un aneddoto da raccontare, Colla dei Ferri, dove arrivavano i chiodi fabbricati in valle Stura per essere scambiati col sale, da cui Bric Saliera o Salera, e passo di Femminamorta, e Cian d'Avran (Piano della lepre), dove una volta trovammo le penne e macchie di sangue della ghiandaia: la volpe s'era acquattata nell'acqua gelata del torrentello per ghermire l'uccello venuto a bere in una delle rare pozze. Qualche volta le tracce del lupo, più spesso della volpe o della lepre, proprio dove l'amico aveva sparato alla sua ultima pernice, tanti anni fa, e da allora non aveva sparato mai più...
Domenica ero solo, e l'aria tersa e ferma lasciava correre i pensieri, e i pensieri correvano a quando tanti anni fa attraversavo un periodo particolarmente difficile e le poche gite, sempre su questo percorso, erano una rara boccata di ossigeno, e all'altro amico che non sarebbe potuto venire oggi con me, perchè sta vivendo lui un periodo brutto e difficile, da cui spero che si riprenda al più presto, per tornare insieme su questi passi...
Così noi passiamo, le nostre passioni e amori e amicizie passano, e le stagioni, e siamo come le tracce degli sci sulla neve, effimeri, ma le montagne sono sempre lì, immobili e pazienti, come i pini grassi degli ultimi pianori, che l'amico ricorda di avere visto così, sempre uguali, fin da bambino, lui che è in pensione da un bel po'...
Ecco il Cervino e il M. Rosa nella luce del mattino: la mia strada Passo di Fremamorta, mi volto indietro ed ecco il Monviso Luci sulla neve La mia unica compagna, dalle lunghe gambe Il vento ha soffiato forte, nei pressi del colle Cima di Masca Penso di essere solo, ma non è così Sul ramo di questo "pino grasso" ogni volta, anche oggi, mi sono seduto a mangiare: è sempre alto il giusto, per quanta neve ci sia, e particolarmente comodo. Non sono salito in cima al Dente, avrei visto il mare e forse anche più in là. A malincuore, ma solo un pochino, ho girato gli sci e sono tornato a casa, dove mi si aspettava. E' un giro che consiglio a chi, come me, ama 'perdersi' un po' nel tempo, nello spazio e nella neve.
Paolo
.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
Re: Bric del Dente - Salite invernali
Non c'è che dire wolf: i tuoi topic sono un pentagramma!
Bel percorso! Peccato non saper sciare.... con le ciaspole non sarebbe la stessa cosa.... bello ugualmente.... ma non la stessa cosa...! Bravo!
Bel percorso! Peccato non saper sciare.... con le ciaspole non sarebbe la stessa cosa.... bello ugualmente.... ma non la stessa cosa...! Bravo!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Bric del Dente - Salite invernali
Quoto ramingo, i tuoi racconti e le tue parole mi toccano sempre il cuore!
Quand'è che scrivi un libro?
Quand'è che scrivi un libro?
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Bric del Dente - Salite invernali
Tocchi delle corde cui sono sensibilissimo. Grazie
Re: Bric del Dente - Salite invernali
Il week end scorso entrambi i giorni giretto sul dente.
Sabato io e mio fratello abbiamo deciso di seguire una traiettoria a scelta partendo direttamente dalla strada e ne è uscita fuori una bella salita quasi dal sapore alpinistico, anche se ci siamo arrangiati senza particolare attrezzatura.
Ecco alcune foto:
Sabato io e mio fratello abbiamo deciso di seguire una traiettoria a scelta partendo direttamente dalla strada e ne è uscita fuori una bella salita quasi dal sapore alpinistico, anche se ci siamo arrangiati senza particolare attrezzatura.
Ecco alcune foto: