come ha detto qualcuno così magari noi non dobbiamo farci 600 km per stare nella natura.
Grazie a loro che si sbattono così tanto! Al secondo giro sono andato anche io. Si cercava di trovare un attacco più alto... ma troppo ravanage... è stata però una bellissima esperienza...
Qui un commento non certo tipo "impresa" anche perchè il torrente era facilissimo... ma per ciò che ci può essere dietro un bel momento.
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A seguire qualche foto:Camminare… saltare… nuotare… azioni semplici e pensieri semplici.
Due giorni, fa insieme ad alcuni amici ho cercato un nuovo percorso, in esplorazione, al fine di recensire una nuova forra. Sara e Roberto avevano per primi sondato il terreno la settimana precedente. Me ne hanno parlato, sono stato invitato ad unirmi alla loro micro spedizione, in un clima familiare, e siamo partiti alla volta di questa valletta quasi sconosciuta.
È stata una Prima la loro esperienza. Questa seconda ricerca, insieme, ci ha invece permesso di ripercorrere un tratto inesplorato a monte, ed effettuare la prima ripetizione del loro tracciato, a valle. Nel canyoning, come nella speleologia, la componente della ricerca è quanto mai elevata. Mentre solo una ridottissima parte di alpinisti aprono vie nuove ed un’infinitesima degli stessi si aggiudicano delle prime, in luoghi sconosciuti, per i torrentisti attivi questa non è cosa rara.
Il rio che abbiamo esplorato non è nulla di estremo, anzi, probabilmente è il fiume più semplice che io abbia mai ripercorso, eppure, ne è davvero valsa la pena. Respirare in un luogo “remoto” in cui mai alcuno si è mosso, sondare con la propria fantasia un sito naturale e dipingere nuove possibilità in una tela che potremmo chiamare Gea, è una tra le espressioni artistiche di maggior sensibile soddisfazione.
Una calata o due, qualche tuffo, il gioco della scoperta; ci siamo trasformati negli uomini della pietra, negli avventurieri d’un tempo, nei conquistatori delle favole, per poi tornare alla vita d’ogni giorno come se nulla fosse stato.
Il corso d’acqua che a valle solca da migliaia di anni queste lande è stato utilizzato come fonte energetica per i mulini, come veicolo di transito per i vettori o trasporti, come sostanziale fonte di approvvigionamento idrico. Eppure, il rio a monte di questo prestigioso tesoro, recava seco ancora delle potenzialità latenti. Adesso ciò che è sempre stato intuito come un appendice inerte di un vicino corpo utile, è di per se un misterioso luogo importante, dove gli avventurieri possono trovare la loro soddisfazione, celati dalle verde ed antica foresta.
Come asserì Marcel Proust «L’unico vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi»…