Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
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Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Le due Ferrate sono molto vicine, facili e in un bel ambiente
Ma sono concatenabili agevolemente partendo da Santo Stefano d'aveto
Secondo l'altimetro segna zero e la sua spartana cartina sì...ma qualcuno ha idea dei tempi ? dei sentieri da prendere ?
Ma sono concatenabili agevolemente partendo da Santo Stefano d'aveto
Secondo l'altimetro segna zero e la sua spartana cartina sì...ma qualcuno ha idea dei tempi ? dei sentieri da prendere ?
Ma la ferrata Ferrari sarebbe quel sentiero attrezzato dal GAEP..in effetti sembra vicino a guardare la descizione. Io non l'ho mai percorso ma ero intenzionato a farlo. Credo (vado a memoria) che quando sei in cima al Groppo delle Ali, finita la Mazzocchi devi procedere in direzione della Ciapa Liscia, dove vicino sulla cresta parte questo sentiero attrezzato.
Da studiare, sembra interessante!
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Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
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- maurizioweb
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ferrate
Una volta terminata la mazzocchi si puo' tornare al bivacco sacchi (discesa un po' ripida) in 20-25 minuti; poi da li segue il sentiero che torna verso il prato della cipolla (30' scarsi) e poco prima si prende verso il rif.astass e groppo rosso (30'). Si prende il sentiero che scende dal groppo rosso e si incontrano i segnavia che (001a o 197 , non ho la cartina ma ricontrollero' se volete) che indicano direzione ciapa liscia. Si scende per qualche minuto e ci si ritrova sul sentiero principale; ancora 15' circa e sulla destra si trova l'indicazione per il sentiero ferrari.
Non l'ho mai fatto ma mi hanno detto che e' abbastanza facile, lo hanno alcuni miei amici senza imbrago; alcuni di loro non avevano mai fatto ferrate. Si arriva sopra il groppo rosso, da li si puo' scendere al rif.astass dove c'e' il sentiero che porta al posteggio di rocca d'aveto.
Cmq qui http://www.gaep.it/sentieri.html ci sono alcune indicazioni, pero' la partenza e' dal versante piacentino invece che da s.stefano.
Direi che in giornata si possono fare entrambi.
Non l'ho mai fatto ma mi hanno detto che e' abbastanza facile, lo hanno alcuni miei amici senza imbrago; alcuni di loro non avevano mai fatto ferrate. Si arriva sopra il groppo rosso, da li si puo' scendere al rif.astass dove c'e' il sentiero che porta al posteggio di rocca d'aveto.
Cmq qui http://www.gaep.it/sentieri.html ci sono alcune indicazioni, pero' la partenza e' dal versante piacentino invece che da s.stefano.
Direi che in giornata si possono fare entrambi.
- maurizioweb
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Si, vanno bene entrambe le soluzioni; il ferrari e' meno impegnativo della mazzocchi; in ogni caso c'e' sempre un po' di cammino dalla fine di una all'attacco dell'altra ma sono sentieri in buona parte pianeggianti.
quello che pensavo di fare ioem wrote:Partendo da Rocca d'Aveto conviene salire prima la Ferrari e poi la Mazzocchi.
L'uscita della Ferrari e` vicino alla cima del Monte Roncalla da cui si puo` scendere in breve tempo verso il rifugio Astass. Di qui si raggiunge il passo della Roncalla e quindi il bivacco Sacchi.
- Pazzaura
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Oggi con Claudia, Fabio/5 e Delorenzi abbiamo concatenato queste due ferrate, creando un giro molto interessante!
Siamo partiti da Rocca D'Aveto seguendo il triangolo vuoto, fino a raggiungere il bivio per la valle Tribolata, abbandonando il triangolo. Proseguento si raggiunge la pianura e poco dopo il sentiero "Ferrari" che si stacca sulla destra con un evidente cartello (che però arrivando da Rocca D'aveto non si vede perchè è rivolto dall'altra parte).
Lo abbiamo imboccato: un sentiero ripido sale culla cresta/crinale fino a raggiungere i primi cavi. Dopo alcuni metri c'è un bel passo divertente (non proprio da sentiero atrezzato ma da ferrata vera e propria) e poi le difficoltà si mantengono basse fino ad un ultimo tratto che offre una scelta, di pochi metri. A sinistra banale mentre dritti su un bel diedrino/fessura. Ovviamente noi siamo alpinisti di un certo calibro e optiamo per andar dritti... superiamo il passo ed eccoci spuntare sulla cima del M. Roncalla. Molto bella questa salita, panoramica e divertente.
Da qui abbiamo seguito il sentiero che ci ha portato ad un raccordo col sentiero 001, che abbiamo imboccato. Raggiunto il sentiero 011 lo prendiamo e ci dirigiamo verso la "fontana gelata" e dopo, verso il bivacco Sacchi.
Questo tratto di collegamento è molto piacevole, in piano e al fresco, tranne gli ultimi 20 minuti che salgono a bivacco, ripidi.
La ferrata inizia poco dopo il bivacco ed è divertente, si alternano facili tratti a scalette in metallo, per poi giungere alla diramazione. Abbiamo preso la nuova variante più difficile, che ha un passo non banale dove bisogna superare uno spigolo "a cavallo" tenendosi un po con le braccia. Ma senza grossi problemi proseguiamo e l'ultima scala ci porta all'uscita... ma comincia a tuonare!
La ferrata mi è piaciuta, breve ma divertente e impegnativa "il giusto".
Mentre scendiamo verso il Prato della Cipolla comincia a piovere... ci ripariamo un po' sotto una tettoia e appena diminuisce riprendiamo il cammino. La pioggia ci ha accompagnato fino all'auto... ma fra giacche e "ponchi" abbiamo riparato in qualche modo
Poi birretta e acquisto della famosa "crescenza della val D'Aveto".... una roba spettacolare... sta sera a cena ne è andata una intera
Tutto il giro sono circa 11km e 800 metri di salita (cumulativi).
Bella giornata!! Grazie ai compagni di gita, alla prossima
Qualche foto qui: http://www.quotazero.com/album/thumbnails.php?album=405
Ecco il mitico quartetto :
Siamo partiti da Rocca D'Aveto seguendo il triangolo vuoto, fino a raggiungere il bivio per la valle Tribolata, abbandonando il triangolo. Proseguento si raggiunge la pianura e poco dopo il sentiero "Ferrari" che si stacca sulla destra con un evidente cartello (che però arrivando da Rocca D'aveto non si vede perchè è rivolto dall'altra parte).
Lo abbiamo imboccato: un sentiero ripido sale culla cresta/crinale fino a raggiungere i primi cavi. Dopo alcuni metri c'è un bel passo divertente (non proprio da sentiero atrezzato ma da ferrata vera e propria) e poi le difficoltà si mantengono basse fino ad un ultimo tratto che offre una scelta, di pochi metri. A sinistra banale mentre dritti su un bel diedrino/fessura. Ovviamente noi siamo alpinisti di un certo calibro e optiamo per andar dritti... superiamo il passo ed eccoci spuntare sulla cima del M. Roncalla. Molto bella questa salita, panoramica e divertente.
Da qui abbiamo seguito il sentiero che ci ha portato ad un raccordo col sentiero 001, che abbiamo imboccato. Raggiunto il sentiero 011 lo prendiamo e ci dirigiamo verso la "fontana gelata" e dopo, verso il bivacco Sacchi.
Questo tratto di collegamento è molto piacevole, in piano e al fresco, tranne gli ultimi 20 minuti che salgono a bivacco, ripidi.
La ferrata inizia poco dopo il bivacco ed è divertente, si alternano facili tratti a scalette in metallo, per poi giungere alla diramazione. Abbiamo preso la nuova variante più difficile, che ha un passo non banale dove bisogna superare uno spigolo "a cavallo" tenendosi un po con le braccia. Ma senza grossi problemi proseguiamo e l'ultima scala ci porta all'uscita... ma comincia a tuonare!
La ferrata mi è piaciuta, breve ma divertente e impegnativa "il giusto".
Mentre scendiamo verso il Prato della Cipolla comincia a piovere... ci ripariamo un po' sotto una tettoia e appena diminuisce riprendiamo il cammino. La pioggia ci ha accompagnato fino all'auto... ma fra giacche e "ponchi" abbiamo riparato in qualche modo
Poi birretta e acquisto della famosa "crescenza della val D'Aveto".... una roba spettacolare... sta sera a cena ne è andata una intera
Tutto il giro sono circa 11km e 800 metri di salita (cumulativi).
Bella giornata!! Grazie ai compagni di gita, alla prossima
Qualche foto qui: http://www.quotazero.com/album/thumbnails.php?album=405
Ecco il mitico quartetto :
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Grande Paz! Non ho ancora avuto occasione di fare una ferrata.. mi porti un giorno? La crescenza del Val d'Aveto? La devo provare.... Complimenti per il bel giro, queste cose nostrane ed originali mi piacciono sempre molto. Belle le foto di Claudia assicurata al cavo, quelle aeree di Delo sulla scala e forte quella del diedrino. Very Good!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
- Pazzaura
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Io porto te?ramingo wrote: Grande Paz! Non ho ancora avuto occasione di fare una ferrata.. mi porti un giorno? La crescenza del Val d'Aveto? La devo provare.... Complimenti per il bel giro, queste cose nostrane ed originali mi piacciono sempre molto. Belle le foto di Claudia assicurata al cavo, quelle aeree di Delo sulla scala e forte quella del diedrino. Very Good!
Comunque più che volentieri...
Anche a me la gita di oggi ispirava molto e si è rivelata adeguata alle aspettative!
La Crescenza della val d'aveto? non ci sono parole... provare per credere
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
- Claudietta
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Gita molto divertente...mi piacciono particolarmente questo tipo di gite...mani e piedi su roccia,ma con passaggi mai difficili...insomma senza stare troppo a pensare!!!!!
Unica pecca la ramata d'acqua presa...meno male che avevamo già finito la Mazzocchi...ma in qualche modo siamo riusciti ad arrivare alla macchina più o meno asciutti!!
Giornata chiusa in bellezza con sosta allo spaccio di formaggi....
Unica pecca la ramata d'acqua presa...meno male che avevamo già finito la Mazzocchi...ma in qualche modo siamo riusciti ad arrivare alla macchina più o meno asciutti!!
Giornata chiusa in bellezza con sosta allo spaccio di formaggi....
Sciocco! Certo! Ne conosco qualcuna delle più nominate, ma non mi sono mai documentato o deciso a salirne una... non possiedo alcun kit da ferrata ne dissipatori ecc... e poi mi farebbe piacere provare.Pazzaura wrote:Io porto te?
Comunque più che volentieri...
Anche a me la gita di oggi ispirava molto e si è rivelata adeguata alle aspettative!
La Crescenza della val d'aveto? non ci sono parole... provare per credere
Dato che a te vedo che piacciono...
Per la crescenza farò in modo di fare scorta!
@ Claudia: Le volte che mi è capitato di camminare sotto l'acqua su terreni semplici, la cosa non mi è mai dispiaciuta... anzi lo trovavo fin bello.. lo accettavo come una cosa mandata dal cielo, una particolare condizione della natura... quel giorno doveva piovere ed io ero sui monti? La prendevo imperturbato... faceva parte del gioco. Certo non sarei stato così felice in caso di temporale o bufera di neve (non fraintendetemi) anche se... pure quello fa parte del gioco!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
alec wrote:l'hai già provata, tua sorella la compra sempreramingo wrote:La crescenza del Val d'Aveto? La devo provare....
What????? Come posso non ricordarla????? Dovrò dirle di recuperarne ancora allora... per colmare questo imperdonabile vuoto di memoria!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
- soundofsilence
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Martedì 18 Maggio 2010: Priè – Valle Tribolata – Ferrata Ferrari – Monte Roncalla – Passo Roncalla – Bivacco Sacchi – Ferrata Mazzocchi – Monte Bue – Monte Maggiorasca – Prato Cipolla – Rocca d’Aveto – Priè
Partecipanti: Gambeinspalla, Soundofsilence
Lunghezza: 14 Km.
Dislivello: 900 metri circa.
Difficoltà: E, escluse le 2 ferrate, nessuna difficoltà di orientamento né tecnica, solo qualche difficoltà per chi come me ha una cartina dove i sentieri segnati sono molti meno di quelli reali e con segnavia diversi… In ogni caso la buona segnaletica sul posto (ottimi i cartelli indicanti le direzioni) ci ha evitato sbagli irrimediabili.
Le 2 ferrate a me sono parse difficili, nonostante quanto avevo letto in proposito non fosse dello stesso parere. Paragonandole alla classificazione presente nelle dolomiti di ferrate azzurre, rosse e nere, a me queste sono apparse sicuramente rosse e non tra le più facili di questa categoria. Per quanto riguarda la ferrata Ferrari il tratto attrezzato è breve e i passaggi ostici sono pochi, secondo me 2 (più una terza variante in cima, però evitabile), e se si fa una media del percorso ne risulterà un percorso facile, ma se si tiene invece conto, per classificarla, dei passaggi più difficili, a mio parere, il livello si alza molto. Il primo passaggio complicato è costituito da un caminetto leggermente strapiombante che costringe a tirarsi su a forza di braccia, il secondo da una spaccatura, per uscire dalla quale non sono riuscito a trovare alcun appiglio e ho dovuto persino fingermi alpinista (o così almeno è sembrato a me che non mi vedevo…) vincendo l’ostica fessura con una tecnica ad incastro/contrapposizione (quale sarà il termine giusto???) che non so proprio da dove mi sia uscita… Infine il diedro finale (evitabile mediante una variante più semplice) che, pur sembrandomi più facile dei due passaggi testè descritti, innalza comunque la media del percorso… Qualche difficoltà di orientamento poi all’inizio a seguire i bolli gialli nel bosco in assenza di una chiara traccia sul terreno.
La ferrata Mazzocchi, anch’essa non molto lunga, è mediamente molto più difficile, non presentando tratti semplici o non attrezzati come la Ferrari, mentre come massime difficoltà è solo leggermente più difficile della precedente.
In particolare, a me, il passaggio più difficile è sembrato un traverso quasi all’inizio da eseguirsi su cavo (e catena, pare aiuti…) non orizzontali, ma discretamente inclinati e senza alcun appoggio utile per i piedi… A parte questo, vari altri passaggi impegnativi tra cui si distingue l’ultimo per arrivare in cima attraverso una paretina strapiombante di 2 metri, dove occorre di nuovo forza e, magari, velocità, per non stancarsi le braccia, come ho fatto io… Ci sarebbe poi, poco dopo della segnalata via di fuga (bollini gialli) una variante ancora più difficile, a detta di Gambeinspalla, ma di questa non posso dire niente non avendola, direi per fortuna, fatta…
Percorso in macchina: Da Genova si possono scegliere vari percorsi, più o meno tutti equivalenti. Per chi soffre le curve conviene andare in autostrada fino a Lavagna risalire quindi a Borzonasca e poi a Parazzuolo per la Sp586 dove ci si ricongiunge con il percorso alternativo che da Genova arriva a Bargagli e quindi scende in val Fontanabuona per la Galleria delle Ferriere per poi risalire il Passo della Scoglina e arrivare infine al predetto bivio di Parazzuolo. Da Parazzuolo si procede verso Rezzoaglio e ci si ricongiunge, dopo poco, anche con l’altro itinerario alternativo che da Genova porta alla Scoffera e quindi prosegue sulla SS45 della Val Trebbia fino al bivio con Fontanigorda che si imbocca per prendere poi per Casoni e valicare il Passo del Fregarolo per quindi ricongiungersi con il percorso che sto descrivendo. Giunti quindi a Rezzoaglio proprio in corrispondenza del cartello che segna 15 Km da Santo Stefano d’Aveto è estremamente vantaggioso ignorare le segnalazioni che invitano a proseguire dritti a destra e svoltare invece a sinistra fino a ritrovare, 2 km dopo, le segnalazioni per Santo Stefano che indicano di svoltare a destra; questa volta si seguono le indicazioni e in 5 Km si arriva a Santo Stefano, risparmiandone così circa 8… Da Santo Stefano si seguono le indicazioni per Rocca d’Aveto e si lascia la macchina in località Priè, 800 metri prima del parcheggio di Rocca d’Aveto appunto e 150/200 metri prima della biforcazione della strada in 2 carreggiate a senso unico. Qui inizia il sentiero sulla sinistra (poco visibile dalla macchina, a dir la verità), in corrispondenza di un piccolo slargo in cui si può parcheggiare.
Percorso a piedi: Da Priè si segue il sentiero segnato triangolo giallo vuoto fino all’incrocio con le tre palle gialle che proseguono dritte, mentre il triangolo svolta a destra verso il Groppo Rosso; pochi metri prima di giungere alla Valle Tribolata si raggiunge il bivio sulla destra per la Ferrata Ferrari segnalato da un cartello. Si seguono, con qualche difficoltà, i bolli gialli nel bosco che portano alla targa di inizio della ferrata e, quindi, tramite questa, si giunge in cima al Monte Roncalla. Da qui ci si dirige verso destra (sud) con il sentiero che scende a Rocca e Santo Stefano d’Aveto fino a raggiungere un bivio con segnalazione per il Passo Crociglia (sentiero 01) che avremmo dovuto prendere, sbagliando invece proseguiamo fino al bivio (solo 100 metri dopo) per il rifugio Astass che imbocchiamo. Giunti al Rifugio Astass si devono seguire le indicazioni per il Prato della Cipolla, fino da incontrare un bivio dove occorre prendere a destra, sempre per il Prato della Cipolla. Si prosegue quindi fino alla Fontana Gelata (ruscello), dove si seguono le indicazioni per il Bivacco Sacchi che si raggiunge con una ripida salita (Bella vista sul Dente delle Ali); da qui, in breve all’attacco della Ferrata, seguendo i bolli gialli. La ferrata porta in cima al Groppo delle Ali, un ampio prato panoramico. Dalla cima si può proseguire a sinistra (sud), come abbiamo fatto noi, per la Cima del Monte Bue, distante un centinaio scarso di metri di dislivello e una decina di minuti, seguendo gli unici segnavia, oppure si potrebbe proseguire verso ovest, su una traccia non segnata, per giungere al Dente della Cipolla e al suo ponte tibetano. Dal Monte Bue si scende alla sella col Maggiorasca e da qui alla vetta a vista, o seguendo il rombo giallo. Si ritorna quindi alla sella predetta e si scende, col rombo giallo, al Prato della Cipolla, purtroppo rovinato dalle infrastrutture sciistiche… Dal Prato della Cipolla si scende seguendo le indicazioni per Rocca d’Aveto e il cerchio giallo vuoto fino a tornare al punto di partenza a Priè.
Racconto: Il mio rapporto con le ferrate è sempre stato di odio/amore: odio per le difficoltà, amore per i bellissimi posti che spesso mi permettono di raggiungere e attraversare e che altrimenti non sarei in grado…
Sul campo ciò si traduce in un ‘leggero’ terrore che mi fa sperare in qualsiasi evento possa ritardare o impedire il fatale cimento…
All’uopo mi porto dietro una cartina in cui ho opportunamento sostituito i segnavia numerici con i simboli del gioco del tris….
Questo ci permetterà una piacevole, quanto inutile, visita al Rifugio Astass, che però, purtroppo, non basterà a perderci definitivamente…
Chissà perché io, che sono in grado di perdermi persino sull’Altavia, non riesco a farlo proprio adesso che mi servirebbe tanto? Mi tocca dunque rassegnarmi al mio infausto destino? Come un condannato a morte assapora gli ultimi momenti di vita così cerco di perdere il più tempo possibile provando a fare una matassa con l’imbragatura e il kit da ferrata, ma non è proprio giornata…
Non mi resta che levarmi il dente il prima possibile, mando avanti quindi il prode Gambeinspalla e vado incontro al mio destino…
La disperazione però aguzza l’ingegno e approfitto, appena posso, dello sguardo fiero di Gambeinspalla sempre proteso verso la vetta, per sfruttare tutte le vie di fuga a fianco del terribile mostro d’acciaio…
Riuscito quindi così a giungere vivo alla meta, faccio il solito solenne e ‘vano’ giuramento che mai più tocchero ferro, ma come fidarsi di un ‘drogato’ di montagna come me…
Conclusioni: Giro molto bello che permette di toccare, o almeno avvicinare, molti dei punti più suggestivi della Val d’Aveto: con poco sforzo, in effetti, si possono raggiungere oltre alla Valle Tribolata, il Dente delle Ali, il prato della Cipolla e il Maggiorasca anche il Lago Nero e il Groppo Rosso. Panoramicamente però le ferrate aggiungono poco o niente, tanto che, per chi non sia appassionato di tale tipo di percorsi, ritengo molto più suggestivo evitare la ferrata Ferrari e fare il percorso prima attraverso la Valle Tribolata e quindi il crinale Rocca Marsa – Ciappa Liscia – Roncalla. Con questo non voglio dire che la Ferrari non offra un bel panorama (specie sulla valle Tribolata), solo che dal sentiero è migliore… Discorso leggermente diverso per la Ferrata Mazzocchi che percorre un ambiente sicuramente più severo, che qualche emozione la dà, oltre a qualche bella vista sul Dente delle Ali. A rovinare la bellezza degli ambienti purtroppo parecchi scempi ambientali: dai ripetitori del Maggiorasca alle infrastrutture sciistiche, nuove e dismesse, che rovinano il Monte Bue e il Prato della Cipolla.
Link alle foto:
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Partecipanti: Gambeinspalla, Soundofsilence
Lunghezza: 14 Km.
Dislivello: 900 metri circa.
Difficoltà: E, escluse le 2 ferrate, nessuna difficoltà di orientamento né tecnica, solo qualche difficoltà per chi come me ha una cartina dove i sentieri segnati sono molti meno di quelli reali e con segnavia diversi… In ogni caso la buona segnaletica sul posto (ottimi i cartelli indicanti le direzioni) ci ha evitato sbagli irrimediabili.
Le 2 ferrate a me sono parse difficili, nonostante quanto avevo letto in proposito non fosse dello stesso parere. Paragonandole alla classificazione presente nelle dolomiti di ferrate azzurre, rosse e nere, a me queste sono apparse sicuramente rosse e non tra le più facili di questa categoria. Per quanto riguarda la ferrata Ferrari il tratto attrezzato è breve e i passaggi ostici sono pochi, secondo me 2 (più una terza variante in cima, però evitabile), e se si fa una media del percorso ne risulterà un percorso facile, ma se si tiene invece conto, per classificarla, dei passaggi più difficili, a mio parere, il livello si alza molto. Il primo passaggio complicato è costituito da un caminetto leggermente strapiombante che costringe a tirarsi su a forza di braccia, il secondo da una spaccatura, per uscire dalla quale non sono riuscito a trovare alcun appiglio e ho dovuto persino fingermi alpinista (o così almeno è sembrato a me che non mi vedevo…) vincendo l’ostica fessura con una tecnica ad incastro/contrapposizione (quale sarà il termine giusto???) che non so proprio da dove mi sia uscita… Infine il diedro finale (evitabile mediante una variante più semplice) che, pur sembrandomi più facile dei due passaggi testè descritti, innalza comunque la media del percorso… Qualche difficoltà di orientamento poi all’inizio a seguire i bolli gialli nel bosco in assenza di una chiara traccia sul terreno.
La ferrata Mazzocchi, anch’essa non molto lunga, è mediamente molto più difficile, non presentando tratti semplici o non attrezzati come la Ferrari, mentre come massime difficoltà è solo leggermente più difficile della precedente.
In particolare, a me, il passaggio più difficile è sembrato un traverso quasi all’inizio da eseguirsi su cavo (e catena, pare aiuti…) non orizzontali, ma discretamente inclinati e senza alcun appoggio utile per i piedi… A parte questo, vari altri passaggi impegnativi tra cui si distingue l’ultimo per arrivare in cima attraverso una paretina strapiombante di 2 metri, dove occorre di nuovo forza e, magari, velocità, per non stancarsi le braccia, come ho fatto io… Ci sarebbe poi, poco dopo della segnalata via di fuga (bollini gialli) una variante ancora più difficile, a detta di Gambeinspalla, ma di questa non posso dire niente non avendola, direi per fortuna, fatta…
Percorso in macchina: Da Genova si possono scegliere vari percorsi, più o meno tutti equivalenti. Per chi soffre le curve conviene andare in autostrada fino a Lavagna risalire quindi a Borzonasca e poi a Parazzuolo per la Sp586 dove ci si ricongiunge con il percorso alternativo che da Genova arriva a Bargagli e quindi scende in val Fontanabuona per la Galleria delle Ferriere per poi risalire il Passo della Scoglina e arrivare infine al predetto bivio di Parazzuolo. Da Parazzuolo si procede verso Rezzoaglio e ci si ricongiunge, dopo poco, anche con l’altro itinerario alternativo che da Genova porta alla Scoffera e quindi prosegue sulla SS45 della Val Trebbia fino al bivio con Fontanigorda che si imbocca per prendere poi per Casoni e valicare il Passo del Fregarolo per quindi ricongiungersi con il percorso che sto descrivendo. Giunti quindi a Rezzoaglio proprio in corrispondenza del cartello che segna 15 Km da Santo Stefano d’Aveto è estremamente vantaggioso ignorare le segnalazioni che invitano a proseguire dritti a destra e svoltare invece a sinistra fino a ritrovare, 2 km dopo, le segnalazioni per Santo Stefano che indicano di svoltare a destra; questa volta si seguono le indicazioni e in 5 Km si arriva a Santo Stefano, risparmiandone così circa 8… Da Santo Stefano si seguono le indicazioni per Rocca d’Aveto e si lascia la macchina in località Priè, 800 metri prima del parcheggio di Rocca d’Aveto appunto e 150/200 metri prima della biforcazione della strada in 2 carreggiate a senso unico. Qui inizia il sentiero sulla sinistra (poco visibile dalla macchina, a dir la verità), in corrispondenza di un piccolo slargo in cui si può parcheggiare.
Percorso a piedi: Da Priè si segue il sentiero segnato triangolo giallo vuoto fino all’incrocio con le tre palle gialle che proseguono dritte, mentre il triangolo svolta a destra verso il Groppo Rosso; pochi metri prima di giungere alla Valle Tribolata si raggiunge il bivio sulla destra per la Ferrata Ferrari segnalato da un cartello. Si seguono, con qualche difficoltà, i bolli gialli nel bosco che portano alla targa di inizio della ferrata e, quindi, tramite questa, si giunge in cima al Monte Roncalla. Da qui ci si dirige verso destra (sud) con il sentiero che scende a Rocca e Santo Stefano d’Aveto fino a raggiungere un bivio con segnalazione per il Passo Crociglia (sentiero 01) che avremmo dovuto prendere, sbagliando invece proseguiamo fino al bivio (solo 100 metri dopo) per il rifugio Astass che imbocchiamo. Giunti al Rifugio Astass si devono seguire le indicazioni per il Prato della Cipolla, fino da incontrare un bivio dove occorre prendere a destra, sempre per il Prato della Cipolla. Si prosegue quindi fino alla Fontana Gelata (ruscello), dove si seguono le indicazioni per il Bivacco Sacchi che si raggiunge con una ripida salita (Bella vista sul Dente delle Ali); da qui, in breve all’attacco della Ferrata, seguendo i bolli gialli. La ferrata porta in cima al Groppo delle Ali, un ampio prato panoramico. Dalla cima si può proseguire a sinistra (sud), come abbiamo fatto noi, per la Cima del Monte Bue, distante un centinaio scarso di metri di dislivello e una decina di minuti, seguendo gli unici segnavia, oppure si potrebbe proseguire verso ovest, su una traccia non segnata, per giungere al Dente della Cipolla e al suo ponte tibetano. Dal Monte Bue si scende alla sella col Maggiorasca e da qui alla vetta a vista, o seguendo il rombo giallo. Si ritorna quindi alla sella predetta e si scende, col rombo giallo, al Prato della Cipolla, purtroppo rovinato dalle infrastrutture sciistiche… Dal Prato della Cipolla si scende seguendo le indicazioni per Rocca d’Aveto e il cerchio giallo vuoto fino a tornare al punto di partenza a Priè.
Racconto: Il mio rapporto con le ferrate è sempre stato di odio/amore: odio per le difficoltà, amore per i bellissimi posti che spesso mi permettono di raggiungere e attraversare e che altrimenti non sarei in grado…
Sul campo ciò si traduce in un ‘leggero’ terrore che mi fa sperare in qualsiasi evento possa ritardare o impedire il fatale cimento…
All’uopo mi porto dietro una cartina in cui ho opportunamento sostituito i segnavia numerici con i simboli del gioco del tris….
Questo ci permetterà una piacevole, quanto inutile, visita al Rifugio Astass, che però, purtroppo, non basterà a perderci definitivamente…
Chissà perché io, che sono in grado di perdermi persino sull’Altavia, non riesco a farlo proprio adesso che mi servirebbe tanto? Mi tocca dunque rassegnarmi al mio infausto destino? Come un condannato a morte assapora gli ultimi momenti di vita così cerco di perdere il più tempo possibile provando a fare una matassa con l’imbragatura e il kit da ferrata, ma non è proprio giornata…
Non mi resta che levarmi il dente il prima possibile, mando avanti quindi il prode Gambeinspalla e vado incontro al mio destino…
La disperazione però aguzza l’ingegno e approfitto, appena posso, dello sguardo fiero di Gambeinspalla sempre proteso verso la vetta, per sfruttare tutte le vie di fuga a fianco del terribile mostro d’acciaio…
Riuscito quindi così a giungere vivo alla meta, faccio il solito solenne e ‘vano’ giuramento che mai più tocchero ferro, ma come fidarsi di un ‘drogato’ di montagna come me…
Conclusioni: Giro molto bello che permette di toccare, o almeno avvicinare, molti dei punti più suggestivi della Val d’Aveto: con poco sforzo, in effetti, si possono raggiungere oltre alla Valle Tribolata, il Dente delle Ali, il prato della Cipolla e il Maggiorasca anche il Lago Nero e il Groppo Rosso. Panoramicamente però le ferrate aggiungono poco o niente, tanto che, per chi non sia appassionato di tale tipo di percorsi, ritengo molto più suggestivo evitare la ferrata Ferrari e fare il percorso prima attraverso la Valle Tribolata e quindi il crinale Rocca Marsa – Ciappa Liscia – Roncalla. Con questo non voglio dire che la Ferrari non offra un bel panorama (specie sulla valle Tribolata), solo che dal sentiero è migliore… Discorso leggermente diverso per la Ferrata Mazzocchi che percorre un ambiente sicuramente più severo, che qualche emozione la dà, oltre a qualche bella vista sul Dente delle Ali. A rovinare la bellezza degli ambienti purtroppo parecchi scempi ambientali: dai ripetitori del Maggiorasca alle infrastrutture sciistiche, nuove e dismesse, che rovinano il Monte Bue e il Prato della Cipolla.
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Imagine there's no countries.
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Mamma mia che bella giornata avete beccato! Complimenti per il giro!
Mi piacerebbe farlo! Devo sentire il granitico...
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solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
pensa te che la mazzocchi è stata l'ultima ferrata che ho fatto, almeno 6 anni fa...scinty wrote:Mamma mia che bella giornata avete beccato! Complimenti per il giro!
Mi piacerebbe farlo! Devo sentire il granitico...
la ferrari non vedo perchè farla, siamo già scesi dal roncalla via ciapa liscia e rocca marsa e sound dice che è più bello
andremo sul dente della ali
p.s. bravi sound e andrea
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
E ci mancava che la sbagliavamo, potendo scegliere qualsiasi giorno della settimana....scinty wrote:Mamma mia che bella giornata avete beccato!
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Anch'io ho pensato, mentre la facevo, che sarebbe stata l'ultima...alec wrote:pensa te che la mazzocchi è stata l'ultima ferrata che ho fatto, almeno 6 anni fa...
Io non faccio testo, ho gusti un pò particolari...alec wrote:la ferrari non vedo perchè farla, siamo già scesi dal roncalla via ciapa liscia e rocca marsa e sound dice che è più bello
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
soundofsilence wrote:E ci mancava che la sbagliavamo, potendo scegliere qualsiasi giorno della settimana....scinty wrote:Mamma mia che bella giornata avete beccato!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Bravi ,gran belle foto
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Ne ho fatte poche, avevo altro a cui pensare...MAURY76 wrote:Bravi ,gran belle foto
Mi sa che ne ha fatte di più Andrea che sulle ferrate era sempre ad aspettarmi...
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
soundofsilence wrote:Ne ho fatte poche, avevo altro a cui pensare...MAURY76 wrote:Bravi ,gran belle foto
Mi sa che ne ha fatte di più Andrea che sulle ferrate era sempre ad aspettarmi...
Beh poche ma buone si direbbe
Non te la sarai mica fatta sotto?
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
E che problema c'è? Non avevo nessuno dietro/sotto....MAURY76 wrote:Non te la sarai mica fatta sotto?
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
soundofsilence wrote:E che problema c'è? Non avevo nessuno dietro/sotto....MAURY76 wrote:Non te la sarai mica fatta sotto?
Allora Andrea e' stato forunato a salire per primo
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Bravi, bel giro, avete veramente azzeccato una giornata spettacolare; una curiosità: avete visto ancora residui di neve nelle zone in ombra, oppure è ben pulito?
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
No c'è ancora neve in parecchi punti, anche se poca, però all'attacco della Mazzocchi dà pure un pò fastidio...teo-85 wrote:avete visto ancora residui di neve nelle zone in ombra, oppure è ben pulito?
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Bravo Sound, bel racconto!
E comunque tu ti sottovaluti troppo!
Ciao alla prossima!
Andrea
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Gran bel giro, lo ricordo con piacere!
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Oggi abbiamo effettuato questo bel giro, riuscendo a fare entrambe le ferrate presenti in Val d'Aveto.
Siamo partiti da poco sotto Rocca d'Aveto ed abbiamo seguito il sentiero che conduce sul Groppo Rosso fino al bivio per la Conca Tribolata.
A questo punto, abbiamo seguito la deviazione per la Conca Tribolata fino a raggiungere l'evidente cartello che segnala l'inizio del sentiero attrezzato Ferrari.
Al momento il ripido sentiero che conduce al primo dei cavi è ottimamente segnalato da tacche gialle.
Molte delle relazioni che ho letto dicevano che era segnalato in maniera approssimativa ma evidentemente negli anni sono state apportate delle migliorie, ora ci sono tantissime tacche gialle...
Impossibile perdersi
Il sentiero attrezzato Ferrari l'ho trovato facile. Ci sono dei tratti dove ci assicuriamo perché il cavo c'è ma mi rendo conto che ...se non ci fosse ...passeremmo ugualmente senza nemmeno porci il problema.
In un paio di punti invece è stato molto utile (almeno per me)
Siamo usciti in cima al Monte Roncalla dopo circa 40 minuti dall'attacco.
Dal Monte Roncalla siamo scesi al Rifugio Astass e da lì abbiamo raggiunto la Fontana Gelata e il Bivacco Sacchi, dove si trova l'attacco della ferrata Mazzocchi.
La ferrata Mazzocchi mi è piaciuta molto di più del sentiero Ferrari. E'decisamente più ingaggiosa del sentiero Ferrari...specialmente nel tratto di traverso prima dell'ultima scala....quando si deve scavalcare uno spuntone roccioso leggermente aggettante.....
Una volta usciti in vetta al Groppo delle Ali...Vittorio è sceso al Prato della Cipolla a prendere il caffè ...mentre io ...ho fatto il giro largo e sono passata sui Monti Bue e Maggiorasca.....
Mi ha fatto piacere ...da molti anni non andavamo in Val d'Aveto...praticamente abbiamo iniziato a camminare per monti proprio lì
Giornata meteorologicamente molto peggiore rispetto alle previsioni.
A mezzogiorno era già nuvoloso (infatti la Mazzocchi l'abbiamo fatta un po' di corsa.....).
A S.Stefano d'Aveto non è piovuto ma quando siamo venuti via abbiamo visto che invece da Rezzoaglio in giù ...è piovuto e anche tanto.....
Siamo partiti da poco sotto Rocca d'Aveto ed abbiamo seguito il sentiero che conduce sul Groppo Rosso fino al bivio per la Conca Tribolata.
A questo punto, abbiamo seguito la deviazione per la Conca Tribolata fino a raggiungere l'evidente cartello che segnala l'inizio del sentiero attrezzato Ferrari.
Al momento il ripido sentiero che conduce al primo dei cavi è ottimamente segnalato da tacche gialle.
Molte delle relazioni che ho letto dicevano che era segnalato in maniera approssimativa ma evidentemente negli anni sono state apportate delle migliorie, ora ci sono tantissime tacche gialle...
Impossibile perdersi
Il sentiero attrezzato Ferrari l'ho trovato facile. Ci sono dei tratti dove ci assicuriamo perché il cavo c'è ma mi rendo conto che ...se non ci fosse ...passeremmo ugualmente senza nemmeno porci il problema.
In un paio di punti invece è stato molto utile (almeno per me)
Siamo usciti in cima al Monte Roncalla dopo circa 40 minuti dall'attacco.
Dal Monte Roncalla siamo scesi al Rifugio Astass e da lì abbiamo raggiunto la Fontana Gelata e il Bivacco Sacchi, dove si trova l'attacco della ferrata Mazzocchi.
La ferrata Mazzocchi mi è piaciuta molto di più del sentiero Ferrari. E'decisamente più ingaggiosa del sentiero Ferrari...specialmente nel tratto di traverso prima dell'ultima scala....quando si deve scavalcare uno spuntone roccioso leggermente aggettante.....
Una volta usciti in vetta al Groppo delle Ali...Vittorio è sceso al Prato della Cipolla a prendere il caffè ...mentre io ...ho fatto il giro largo e sono passata sui Monti Bue e Maggiorasca.....
Mi ha fatto piacere ...da molti anni non andavamo in Val d'Aveto...praticamente abbiamo iniziato a camminare per monti proprio lì
Giornata meteorologicamente molto peggiore rispetto alle previsioni.
A mezzogiorno era già nuvoloso (infatti la Mazzocchi l'abbiamo fatta un po' di corsa.....).
A S.Stefano d'Aveto non è piovuto ma quando siamo venuti via abbiamo visto che invece da Rezzoaglio in giù ...è piovuto e anche tanto.....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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Re: Sentiero attr. Ferrari + Ferrata Mazzocchi
Domenica con Claudia giro ad anello per concatenare le due ferrate, come da titolo. Quarta volta per me sulla Mazzocchi mentre prima volta sulla Ferrari. Entrambe molto brevi ma così facendo esce un bell'anello vario e panoramico. Sentieri stupendi nella faggeta, e pranzo al rifugio prato cipolla (aperto).
Clima spettacolare!! Sempre bella la zona... peccato sia una noia arrivarci...
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