Sci-escursionismo appenninico
Moderator: Moderatori
Sci-escursionismo appenninico
Tobbio, Antola, Giarolo, Beigua,ecc.....quale attrezzature è meglio usare ???
Scialp classico.
Telemark.
Sciescursionismo.........
Grazie e ciao
Scialp classico.
Telemark.
Sciescursionismo.........
Grazie e ciao
Belin !
Re: Sciescursionismoappenninico
Io di solito uso gli sci da telemark, raramente quelli da fondo escursionismo se il percorso e` pianeggiante (cioe` un continuo saliscendi ) e su stradina/sentiero nel bosco.
Re: Sciescursionismoappenninico
io solo sci da scialp...ma penso che il giusto mezzo siano i telemark...
Re: Sciescursionismoappenninico
Brevemente potete spiegare perchè ?????dags1972 wrote:io solo sci da scialp...ma penso che il giusto mezzo siano i telemark...
Belin !
Re: Sciescursionismoappenninico
L'attrezzatura da fondo escursionismo classica e` sicuramente piu` adatta su percorsi "pianeggianti" (o con frequenti saliscendi) e "rettilinei" (stradine e sentieri). Generalmente in discesa si fa raspa o si curva a spazzaneve ma con condizioni di neve adatte si puo` anche scendere a telemark o con curve a sci paralleli.
L'attrezzatura da telemark e` un po' meno adatta ai tratti pianeggianti ma permette di scendere senza problemi a telemark o con curve a sci paralleli sulla maggior parte dei pendii appenninici compresi quelli +o- boscati.
Oltre al fatto di permettere il telemark il vantaggio rispetto a quelli da sci alpinismo dovrebbe essere la possibilita` di affrontare tratti pianeggianti e risalite senza dover bloccare/sbloccare il tallone.
L'attrezzatura da telemark e` un po' meno adatta ai tratti pianeggianti ma permette di scendere senza problemi a telemark o con curve a sci paralleli sulla maggior parte dei pendii appenninici compresi quelli +o- boscati.
Oltre al fatto di permettere il telemark il vantaggio rispetto a quelli da sci alpinismo dovrebbe essere la possibilita` di affrontare tratti pianeggianti e risalite senza dover bloccare/sbloccare il tallone.
Re: Sciescursionismoappenninico
em wrote:L'attrezzatura da fondo escursionismo classica e` sicuramente piu` adatta su percorsi "pianeggianti" (o con frequenti saliscendi) e "rettilinei" (stradine e sentieri). Generalmente in discesa si fa raspa o si curva a spazzaneve ma con condizioni di neve adatte si puo` anche scendere a telemark o con curve a sci paralleli.
L'attrezzatura da telemark e` un po' meno adatta ai tratti pianeggianti ma permette di scendere senza problemi a telemark o con curve a sci paralleli sulla maggior parte dei pendii appenninici compresi quelli +o- boscati.
Oltre al fatto di permettere il telemark il vantaggio rispetto a quelli da sci alpinismo dovrebbe essere la possibilita` di affrontare tratti pianeggianti e risalite senza dover bloccare/sbloccare il tallone.
io pensavo proprio a questo....
- Sub-Comandante
- Sub-Titano Valdostano
- Posts: 5346
- Joined: Sun Mar 09, 2008 0:05
- Location: Alta Valle Scrivia / bassa val di Vara
Re: Sciescursionismoappenninico
domanda da ignorante in materia: con gli sci da alpinismo non si può usare la tecnica telemark?
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Sciescursionismoappenninico
Sub-Comandante wrote:domanda da ignorante in materia: con gli sci da alpinismo non si può usare la tecnica telemark?
? se ti vuoi male...
Re: Sciescursionismoappenninico
ok bloccare e sboccare
ma il problema grosso del saliscendi "serio" non sono le pelli?
con i telemark come si ovvia
ma il problema grosso del saliscendi "serio" non sono le pelli?
con i telemark come si ovvia
Re: Sciescursionismoappenninico
non so nulla di telemark, penso ci siano le pelli anche lì.topo wrote:ok bloccare e sboccare
ma il problema grosso del saliscendi "serio" non sono le pelli?
con i telemark come si ovvia
nei saliscendi le pelli si tengono...vanno anche in discesa
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
- Sub-Comandante
- Sub-Titano Valdostano
- Posts: 5346
- Joined: Sun Mar 09, 2008 0:05
- Location: Alta Valle Scrivia / bassa val di Vara
Re: Sciescursionismoappenninico
Solo curiosità... il motivo tecnico?dags1972 wrote:Sub-Comandante wrote:domanda da ignorante in materia: con gli sci da alpinismo non si può usare la tecnica telemark?
? se ti vuoi male...
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Sciescursionismoappenninico
Mandiamo un MP a Wolf?
Re: Sci-escursionismo appenninico
Il problema non e` tanto lo sci ma l'attacco e lo scarpone (spesso si montano attacchi da telemark su sci da scialpinismo o freeride).
Con un attacco da Telemark il tallone e` sempre non bloccato (qualche attacco prevede un blocco parziale per la discesa) e lo scarpone, se in plastica, ha un soffietto-snodo nel piede. Questo rende possibile la posizione "inginocchiata" del telemark. Con attacco e scarpone da scialpinismo, anche con tallone sbloccato, credo sarebbe impossibile premere con l'avanpiede sullo sci posteriore nella posizione a telemark.
Per le risalite serie (e i saliscendi) si usano le pelli.
Con un attacco da Telemark il tallone e` sempre non bloccato (qualche attacco prevede un blocco parziale per la discesa) e lo scarpone, se in plastica, ha un soffietto-snodo nel piede. Questo rende possibile la posizione "inginocchiata" del telemark. Con attacco e scarpone da scialpinismo, anche con tallone sbloccato, credo sarebbe impossibile premere con l'avanpiede sullo sci posteriore nella posizione a telemark.
Per le risalite serie (e i saliscendi) si usano le pelli.
Re: Sci-escursionismo appenninico
ciao a tutti
esprimo alcune considerazioni personali
per le gite appenniniche, sia con lunghi tratti pianeggianti (tipo Forestale del Penna - Re di coppe, diversi km su strada pianeggiante), sia su pendii anche boscosi (tipo passo Incisa - vetta del Penna) ho trovato un ottimo compromesso con sci da telemark un po' vecchiotti, quindi ancora lunghi e stretti, attacco a cavo (Riva 3, economico, leggerissimo ma stabile), e scarpone in cuoio abbastanza pesante (decisamente più pesante e rigido di quello da sci-escursionismo, ma molto più leggero e morbido dello scarpone in plastica).
Con questa attrezzatura per anni ho sciato anche su pista, con la famiglia, anche su piste difficili e ghiacciate, con la tecnica "telemark" (quando riuscivo) o a spazzaneve - cristiania - sci paralleli ecc. senza particolari problemi - anche se il tallone non è mai bloccato si ha comunque un discreto controllo sullo sci, lo scarpone non esce lateralmente come con scarpette da fondo o scarponcini da sci-escursionismo. La velocità di esecuzione delle curve a sci paralleli è forse un po' più lenta, per il cristiania non sento differenza - sono comunque un "lento naturale" (non un "talento", ahimé) e per questo forse amo il telemark.
Gli sci un po' più stretti vanno un po' meglio in piano o quando si trova un binario: si può seguirlo senza distruggerlo.
Gli scarponi in cuoio (Arkos, con stringhe e due ganci, parti laterali del gambaletto in plastica) hanno la suola vibram, rigida (ho usato i ramponi), col tempo e con l'umidità della neve la tomaia si ammorbidisce, in appennino sono perfetti: anche quando mi è capitato di trovare poca neve e camminare parecchio sci in spalla.
Ricordo la soddisfazione quando anni va vidi un documentario dall'Islanda o dalla Groenlandia, un tizio usciva di casa, infilava sci e attacchi uguali ai miei, legava i cani alla slitta e partiva per una battuta di caccia all'orso.
Recentemente ho comprato un paio di sci più larghi e scarponi telemark in plastica, Scarpa T2, uno dei modelli più usati: a parte la taglia 46, sono enormi, alti, tecnologici, vistosi: perfetti in pista/fuori pista sulle alpi, non li porterei mai sul Penna.
Comunque anche questi scarponi sia pure massicci sono sempre molto più flessibili di qualunque tipo di scarponi e attrezzature da sci alpinismo: un universo totalmente diverso.
L'attrezzatura da scialp, che pure possiedo e talvolta uso (usavo ) è (mi perdonino i puristi se banalizzo) sostanzialmente un'attacco - scarpa da discesa in cui si può staccare il tallone (dell'attacco, non dello scarpone) per la salita.
In questo modo il blocco attacco-scarpone ruota su un perno (avanzato rispetto alla punta del piede) consentendo di trascinare lo sci in salita.
Non si ha alcuna possibilità di far pressione coll'avampiede della gamba piegata, come nel telemark, ho provato per curiosità, si può solo appoggiarsi alle unghie del piede senza alcun effetto (se non.... .... .... dolore!).
L'attrezzatura da scialp è adatta a gite con una lunga salita e successivamente una lunga discesa, che si affronta con lo stile consueto, a talloni bloccati. Secondo me è un po' troppo pesante per le gite classiche in appennino, comunque mi è capitato spesso di vedere sci-alpinisti sull'Aiona, dove prevale il pianeggiante - e tutti erano felici perchè si godevano la gita.
A chi dovesse 'farsi' un'attrezzatura nuova per l'appennino, consiglierei:
- attacco tipo "Rottefella Riva" - il classico, deriva dagli attacchi da fondo di 60 anni fa, indistruttibile e versatile;
- scarpone in cuoio o plastica, suola abbastanza rigida, col quale si possa eventualmente anche camminare un paio d'ore a piedi (adatto all'attacco, punta squadrata 75 mm);
- sci economici (vecchi sci da alpinismo, fondi di magazzino a pochi euro, non larghi, anche dritti e non sciancrati) per le pietre e i rami dei nostri sentieri.
Le pelli si usano come nello sci alpinismo - nei leggeri saliscendi un po' di sciolina di tenuta (i fondisti sanno cos'è) consente di salire comodamente senza pelli.
scusate la prolissità, la neve c'è, buone gite!
esprimo alcune considerazioni personali
per le gite appenniniche, sia con lunghi tratti pianeggianti (tipo Forestale del Penna - Re di coppe, diversi km su strada pianeggiante), sia su pendii anche boscosi (tipo passo Incisa - vetta del Penna) ho trovato un ottimo compromesso con sci da telemark un po' vecchiotti, quindi ancora lunghi e stretti, attacco a cavo (Riva 3, economico, leggerissimo ma stabile), e scarpone in cuoio abbastanza pesante (decisamente più pesante e rigido di quello da sci-escursionismo, ma molto più leggero e morbido dello scarpone in plastica).
Con questa attrezzatura per anni ho sciato anche su pista, con la famiglia, anche su piste difficili e ghiacciate, con la tecnica "telemark" (quando riuscivo) o a spazzaneve - cristiania - sci paralleli ecc. senza particolari problemi - anche se il tallone non è mai bloccato si ha comunque un discreto controllo sullo sci, lo scarpone non esce lateralmente come con scarpette da fondo o scarponcini da sci-escursionismo. La velocità di esecuzione delle curve a sci paralleli è forse un po' più lenta, per il cristiania non sento differenza - sono comunque un "lento naturale" (non un "talento", ahimé) e per questo forse amo il telemark.
Gli sci un po' più stretti vanno un po' meglio in piano o quando si trova un binario: si può seguirlo senza distruggerlo.
Gli scarponi in cuoio (Arkos, con stringhe e due ganci, parti laterali del gambaletto in plastica) hanno la suola vibram, rigida (ho usato i ramponi), col tempo e con l'umidità della neve la tomaia si ammorbidisce, in appennino sono perfetti: anche quando mi è capitato di trovare poca neve e camminare parecchio sci in spalla.
Ricordo la soddisfazione quando anni va vidi un documentario dall'Islanda o dalla Groenlandia, un tizio usciva di casa, infilava sci e attacchi uguali ai miei, legava i cani alla slitta e partiva per una battuta di caccia all'orso.
Recentemente ho comprato un paio di sci più larghi e scarponi telemark in plastica, Scarpa T2, uno dei modelli più usati: a parte la taglia 46, sono enormi, alti, tecnologici, vistosi: perfetti in pista/fuori pista sulle alpi, non li porterei mai sul Penna.
Comunque anche questi scarponi sia pure massicci sono sempre molto più flessibili di qualunque tipo di scarponi e attrezzature da sci alpinismo: un universo totalmente diverso.
L'attrezzatura da scialp, che pure possiedo e talvolta uso (usavo ) è (mi perdonino i puristi se banalizzo) sostanzialmente un'attacco - scarpa da discesa in cui si può staccare il tallone (dell'attacco, non dello scarpone) per la salita.
In questo modo il blocco attacco-scarpone ruota su un perno (avanzato rispetto alla punta del piede) consentendo di trascinare lo sci in salita.
Non si ha alcuna possibilità di far pressione coll'avampiede della gamba piegata, come nel telemark, ho provato per curiosità, si può solo appoggiarsi alle unghie del piede senza alcun effetto (se non.... .... .... dolore!).
L'attrezzatura da scialp è adatta a gite con una lunga salita e successivamente una lunga discesa, che si affronta con lo stile consueto, a talloni bloccati. Secondo me è un po' troppo pesante per le gite classiche in appennino, comunque mi è capitato spesso di vedere sci-alpinisti sull'Aiona, dove prevale il pianeggiante - e tutti erano felici perchè si godevano la gita.
A chi dovesse 'farsi' un'attrezzatura nuova per l'appennino, consiglierei:
- attacco tipo "Rottefella Riva" - il classico, deriva dagli attacchi da fondo di 60 anni fa, indistruttibile e versatile;
- scarpone in cuoio o plastica, suola abbastanza rigida, col quale si possa eventualmente anche camminare un paio d'ore a piedi (adatto all'attacco, punta squadrata 75 mm);
- sci economici (vecchi sci da alpinismo, fondi di magazzino a pochi euro, non larghi, anche dritti e non sciancrati) per le pietre e i rami dei nostri sentieri.
Le pelli si usano come nello sci alpinismo - nei leggeri saliscendi un po' di sciolina di tenuta (i fondisti sanno cos'è) consente di salire comodamente senza pelli.
scusate la prolissità, la neve c'è, buone gite!
.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
Re: Sci-escursionismo appenninico
interessante
a livello didattico: ipotizzando una discreta capacità di scendere ovunque pista/fuoripista/scialpinisismo...a passare dal tallone bloccato al tallone libero
a livello economico: quanto ? sia nuovo che usato?
a livello didattico: ipotizzando una discreta capacità di scendere ovunque pista/fuoripista/scialpinisismo...a passare dal tallone bloccato al tallone libero
a livello economico: quanto ? sia nuovo che usato?
Re: Sci-escursionismo appenninico
Per wolf: ci sono modelli di scarponi in plastica piu` leggeri degli Scarpa T2 come, ad esempio, gli Scarpa T3 e T4 e i Garmont Excursion. Sul Penna mi sono trovato meglio con i Garmont Libero (modello ora fuori produzione e sostituito dagli Excursion) che con i vecchi scarponi in cuoio.
Re: Sci-escursionismo appenninico
speravo in un tuo intervento: molto puntuale, per nulla prolissowolf wrote: scusate la prolissità, la neve c'è, buone gite!
grazie!
certo che a vedere i tuoi, mi fai venir voglia di provare gli sci di mio padre,
appesi in sala come cimelio
dags1972 wrote:a livello economico: quanto ? sia nuovo che usato?
- Sub-Comandante
- Sub-Titano Valdostano
- Posts: 5346
- Joined: Sun Mar 09, 2008 0:05
- Location: Alta Valle Scrivia / bassa val di Vara
Re: Sci-escursionismo appenninico
Ora ho davvero capito, grazie!wolf wrote:L'attrezzatura da scialp, che pure possiedo e talvolta uso (usavo ) è (mi perdonino i puristi se banalizzo) sostanzialmente un'attacco - scarpa da discesa in cui si può staccare il tallone (dell'attacco, non dello scarpone) per la salita.
In questo modo il blocco attacco-scarpone ruota su un perno (avanzato rispetto alla punta del piede) consentendo di trascinare lo sci in salita.
Non si ha alcuna possibilità di far pressione coll'avampiede della gamba piegata, come nel telemark, ho provato per curiosità, si può solo appoggiarsi alle unghie del piede senza alcun effetto (se non.... .... .... dolore!).
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
- skeno
- Titano di Quotazero
- Posts: 2640
- Joined: Wed Aug 02, 2006 13:48
- Location: Genova Quarto
- Contact:
Re: Sci-escursionismo appenninico
Ci hai scoperti!!!wolf wrote: L'attrezzatura da scialp è adatta a gite con una lunga salita e successivamente una lunga discesa, che si affronta con lo stile consueto, a talloni bloccati. Secondo me è un po' troppo pesante per le gite classiche in appennino, comunque mi è capitato spesso di vedere sci-alpinisti sull'Aiona, dove prevale il pianeggiante - e tutti erano felici perchè si godevano la gita.
Penso anch'io che per la Liguria il miglior compromesso sia il telemark, cambio veloce fra assetto salita e discesa, maggiore versatilità. Il problema è imparare...
Ciao
Skeno
Re: Sci-escursionismo appenninico
veloce ricerca su ebaydags1972 wrote:interessante
a livello didattico: ipotizzando una discreta capacità di scendere ovunque pista/fuoripista/scialpinisismo...a passare dal tallone bloccato al tallone libero
a livello economico: quanto ? sia nuovo che usato?
diversi sci telemark TUA (la marca d'eccellenza fino a pochi anni fa, esportava in USA, li vedevi nelle foto di reportage da tutto i mondo, ora mediamente tutti a meno di 100 euro - eccellenti)
attacco Riva 3, scarpa Arkos o Scarpa T3 o T4, penso abbiano qualcosa da Longo a Certosa incrocio via Brin - via Fillak.
.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
- Conte Ugolino
- Titano di Quotazero
- Posts: 5466
- Joined: Wed Jan 11, 2006 22:00
- Contact:
Re: Sci-escursionismo appenninico
Maniman che dopo vent'anni che non tocco più sci,quasi quasi...
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Re: Sci-escursionismo appenninico
Per dags1972 e skeno: Se gia` si sa sciare in fuoripista utilizzare l'attrezzatura da telemark al posto di quella da scialpinismo non dovrebbe essere un grosso problema. Chiaramente qualche differenza c'e`perche` con il tallone libero la "risposta" dello sci e` meno immediata (pensate ad esempio alle curve saltate) ma a parita` di sci normalmente si riescono a fare le stesse cose che con il tallone bloccato. Per imparare la curva a telemark consiglierei invece di prendere qualche lezione in pista di discesa.
Riguardo l'attrezzatura mi sembra che Longo, a Certosa, l'affitti anche. Potrebbe essere utile per chi magari volesse provare.
Riguardo l'attrezzatura mi sembra che Longo, a Certosa, l'affitti anche. Potrebbe essere utile per chi magari volesse provare.
Last edited by em on Thu Jan 14, 2010 10:56, edited 1 time in total.
Re: Sci-escursionismo appenninico
impegno fisico.... a livello di ginocchia e tricipite/quadricipite femorale immagino sia un'altra cosa...
- skeno
- Titano di Quotazero
- Posts: 2640
- Joined: Wed Aug 02, 2006 13:48
- Location: Genova Quarto
- Contact:
Re: Sci-escursionismo appenninico
già... le mie ginocchia di cristallo e la mia volontà di burro mi inpediscono anche solo di pensare ad imparare il telemark!dags1972 wrote:impegno fisico.... a livello di ginocchia e tricipite/quadricipite femorale immagino sia un'altra cosa...
Ciao
Skeno
Re: Sci-escursionismo appenninico
Aumentare il carico con i bilanceri...........si fa comodamente a casa........
Belin !
Con gli sci al Faiallo sognando Vancouver
Guardate cosa c'e` oggi sulla prima pagina dalla cronaca genovese di Repubblica
- Attachments
-
- Con gli sci al Faiallo sognando Vancouver .jpg (8.13 KiB) Viewed 15675 times
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
- Contact:
Re: Sci-escursionismo appenninico
E' un po piccolino...
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Sci-escursionismo appenninico
Ri-posto qui questo raccontino, nell'intento di far conoscere a più persone questo bellissimo itinerario, sempre pochissimo frequentato e invece meritevole di più attenzione. E' nato come risposta nel topic 'salite invernali al monte Dente', ma in realtà è un percorso molto lungo, ed io personalmente sono sempre arrivato sotto il Dente senza mai salirlo.
Se i Mods ritengono inutile il doppione possono senz'altro eliminare uno dei due post.
Probabilmente ci vorrebbe una sottosezione "Sci-appenninismo" o "sci-appenninico" dove raccontare queste avventure al limite tra sci escursionismo e sci alpinismo, sparpagliate in topic diversi, caratterizzate dall'ambiente ligure, reso fatato dalla neve per brevi periodi dell'anno - cosa che rende queste gite molto "speciali". Penso che sarebbe una 'chicca' di Quotazero.
Da molti anni non ripetevo questo itinerario, che usualmente frequentavo con due carissimi amici e colleghi, entrambi ottimi concertisti di chitarra classica, che il destino aveva fatto incontrare e che non vedo da molto tempo. Uno dei due, originario di Campoligure, figlio di un comandante parigiano, conosceva passo per passo, pietra per pietra l'itinerario, che percorrevamo lentamente ascoltando i suoi aneddoti di molti anni prima: la compagnia di Alpini Sciatori di stanza a Campoligure, che su questi monti si allenava; i treni d'anteguerra che portavano da Genova a Campoligure i turisti, gli sci lunghi e di legno esposti fuori dai negozi del paese, per essere noleggiati per la salita e discesa del Pavaglione; i racconti del padre alpino che era ritornato sano e salvo dalla Russia grazie a quegli sci di hickory che l'amico ancora usa, insuperabili su questi terreni; e ancora le coppie di buoi che trascinavano pesanti carichi affondando nella neve fino alle spalle; le storie delle "masche", dei contrabbandieri, delle armi nascoste dopo la guerra e mai restituite agli americani; delle gerle stracolme di porcini di questi boschi, da spezzare le spalle a portarle; le prime gare di salto con gli sci svolte in Italia, proprio lì a Campoligure che una volta si chiamava Campofreddo ed un motivo c'era, qualcuno diceva derivasse da Campo Libero (Campofreo) ma non è vero... e i tetti di scandole, come in Trentino, e Campoligure era l'ultimo avamposto dell'Impero d'Austria prima della repubblica di Genova, e ancora il dialetto è un tedesco, così diverso dal genovese... e l'amico parlava perfettamente il genovese, ma anche il dialetto di Campoligure, dalle consonanti impronunciabili - fatevi pronunciare da uno del posto il nome del M.te "Pracaban"... e guardatelo mentre arrota la erre, quasi in una smorfia...
Tempo di raccontare ce n'era, perchè la gita è lunga, lunghissima e tranquilla, un succedersi di falsopiani e dolci saliscendi. Ogni roccia ha un nome e una storia o un aneddoto da raccontare, Colla dei Ferri, dove arrivavano i chiodi fabbricati in valle Stura per essere scambiati col sale, da cui Bric Saliera o Salera, e passo di Femminamorta, e Cian d'Avran (Piano della lepre), dove una volta trovammo le penne e macchie di sangue della ghiandaia: la volpe s'era acquattata nell'acqua gelata del torrentello per ghermire l'uccello venuto a bere in una delle rare pozze. Qualche volta le tracce del lupo, più spesso della volpe o della lepre, proprio dove l'amico aveva sparato alla sua ultima pernice, tanti anni fa, e da allora non aveva sparato mai più...
Domenica ero solo, e l'aria tersa e ferma lasciava correre i pensieri, e i pensieri correvano a quando tanti anni fa attraversavo un periodo particolarmente difficile e le poche gite, sempre su questo percorso, erano una rara boccata di ossigeno, e all'altro amico che non sarebbe potuto venire oggi con me, perchè sta vivendo lui un periodo brutto e difficile, da cui spero che si riprenda al più presto, per tornare insieme su questi passi...
Così noi passiamo, le nostre passioni e amori e amicizie passano, e le stagioni, e siamo come le tracce degli sci sulla neve, effimeri, ma le montagne sono sempre lì, immobili e pazienti, come i pini grassi degli ultimi pianori, che l'amico ricorda di avere visto così, sempre uguali, fin da bambino, lui che è in pensione da un bel po'...
Ecco il Cervino e il M. Rosa nella luce del mattino: la mia strada Passo di Fremamorta, mi volto indietro ed ecco il Monviso Luci sulla neve La mia unica compagna, dalle lunghe gambe Il vento ha soffiato forte, nei pressi del colle Cima di Masca Penso di essere solo, ma non è così Sul ramo di questo "pino grasso" ogni volta, anche oggi, mi sono seduto a mangiare: è sempre alto il giusto, per quanta neve ci sia, e particolarmente comodo. Non sono salito in cima al Dente, avrei visto il mare e forse anche più in là. A malincuore, ma solo un pochino, ho girato gli sci e sono tornato a casa, dove mi si aspettava. E' un giro che consiglio a chi, come me, ama 'perdersi' un po' nel tempo, nello spazio e nella neve.
Paolo
Se i Mods ritengono inutile il doppione possono senz'altro eliminare uno dei due post.
Probabilmente ci vorrebbe una sottosezione "Sci-appenninismo" o "sci-appenninico" dove raccontare queste avventure al limite tra sci escursionismo e sci alpinismo, sparpagliate in topic diversi, caratterizzate dall'ambiente ligure, reso fatato dalla neve per brevi periodi dell'anno - cosa che rende queste gite molto "speciali". Penso che sarebbe una 'chicca' di Quotazero.
Domenica 7 febbraio, in una mattina di aria tersa come cristallo, che si è aperta in una splendida giornata di sole e senza vento, ho percorso lo stesso itinerario: una splendida, aerea, panoramica e facile cavalcata sul crinale tra Valle Stura e Valle Orba, a pochi passi dal mare, perfetta per sci escursionismo o ciaspole...em wrote:Sabato lunga gita sci fondo escursionistica dalla Crocetta di Tiglieto al Monte Dente e ritorno.
Neve molto bella e poco "appenninica" (un palmo di farina su fondo duro) e tempo tutto sommato buono. Abbiamo avuto quasi sempre solo a parte un veloce (10 minuti) 'rovescio" di neve poco prima del Birc Saliera e nebbia (nuvole basse sulla cima).
Ho visto sull'altro topic ( viewtopic.php?f=5&t=1326&start=80" onclick="window.open(this.href);return false; ) che la cima sabato era piuttosto frequentata. Noi siamo arrivati in vetta un po' prima delle 13 e ho intravisto nella nebbia qualcuno che scendeva dal versante opposto.
Da molti anni non ripetevo questo itinerario, che usualmente frequentavo con due carissimi amici e colleghi, entrambi ottimi concertisti di chitarra classica, che il destino aveva fatto incontrare e che non vedo da molto tempo. Uno dei due, originario di Campoligure, figlio di un comandante parigiano, conosceva passo per passo, pietra per pietra l'itinerario, che percorrevamo lentamente ascoltando i suoi aneddoti di molti anni prima: la compagnia di Alpini Sciatori di stanza a Campoligure, che su questi monti si allenava; i treni d'anteguerra che portavano da Genova a Campoligure i turisti, gli sci lunghi e di legno esposti fuori dai negozi del paese, per essere noleggiati per la salita e discesa del Pavaglione; i racconti del padre alpino che era ritornato sano e salvo dalla Russia grazie a quegli sci di hickory che l'amico ancora usa, insuperabili su questi terreni; e ancora le coppie di buoi che trascinavano pesanti carichi affondando nella neve fino alle spalle; le storie delle "masche", dei contrabbandieri, delle armi nascoste dopo la guerra e mai restituite agli americani; delle gerle stracolme di porcini di questi boschi, da spezzare le spalle a portarle; le prime gare di salto con gli sci svolte in Italia, proprio lì a Campoligure che una volta si chiamava Campofreddo ed un motivo c'era, qualcuno diceva derivasse da Campo Libero (Campofreo) ma non è vero... e i tetti di scandole, come in Trentino, e Campoligure era l'ultimo avamposto dell'Impero d'Austria prima della repubblica di Genova, e ancora il dialetto è un tedesco, così diverso dal genovese... e l'amico parlava perfettamente il genovese, ma anche il dialetto di Campoligure, dalle consonanti impronunciabili - fatevi pronunciare da uno del posto il nome del M.te "Pracaban"... e guardatelo mentre arrota la erre, quasi in una smorfia...
Tempo di raccontare ce n'era, perchè la gita è lunga, lunghissima e tranquilla, un succedersi di falsopiani e dolci saliscendi. Ogni roccia ha un nome e una storia o un aneddoto da raccontare, Colla dei Ferri, dove arrivavano i chiodi fabbricati in valle Stura per essere scambiati col sale, da cui Bric Saliera o Salera, e passo di Femminamorta, e Cian d'Avran (Piano della lepre), dove una volta trovammo le penne e macchie di sangue della ghiandaia: la volpe s'era acquattata nell'acqua gelata del torrentello per ghermire l'uccello venuto a bere in una delle rare pozze. Qualche volta le tracce del lupo, più spesso della volpe o della lepre, proprio dove l'amico aveva sparato alla sua ultima pernice, tanti anni fa, e da allora non aveva sparato mai più...
Domenica ero solo, e l'aria tersa e ferma lasciava correre i pensieri, e i pensieri correvano a quando tanti anni fa attraversavo un periodo particolarmente difficile e le poche gite, sempre su questo percorso, erano una rara boccata di ossigeno, e all'altro amico che non sarebbe potuto venire oggi con me, perchè sta vivendo lui un periodo brutto e difficile, da cui spero che si riprenda al più presto, per tornare insieme su questi passi...
Così noi passiamo, le nostre passioni e amori e amicizie passano, e le stagioni, e siamo come le tracce degli sci sulla neve, effimeri, ma le montagne sono sempre lì, immobili e pazienti, come i pini grassi degli ultimi pianori, che l'amico ricorda di avere visto così, sempre uguali, fin da bambino, lui che è in pensione da un bel po'...
Ecco il Cervino e il M. Rosa nella luce del mattino: la mia strada Passo di Fremamorta, mi volto indietro ed ecco il Monviso Luci sulla neve La mia unica compagna, dalle lunghe gambe Il vento ha soffiato forte, nei pressi del colle Cima di Masca Penso di essere solo, ma non è così Sul ramo di questo "pino grasso" ogni volta, anche oggi, mi sono seduto a mangiare: è sempre alto il giusto, per quanta neve ci sia, e particolarmente comodo. Non sono salito in cima al Dente, avrei visto il mare e forse anche più in là. A malincuore, ma solo un pochino, ho girato gli sci e sono tornato a casa, dove mi si aspettava. E' un giro che consiglio a chi, come me, ama 'perdersi' un po' nel tempo, nello spazio e nella neve.
Paolo
.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
- skeno
- Titano di Quotazero
- Posts: 2640
- Joined: Wed Aug 02, 2006 13:48
- Location: Genova Quarto
- Contact:
Re: Sci-escursionismo appenninico
Urca... Wolf, gran racconto corredato da foto bellissime.
Post da incorniciare!
Ciao
Skeno
Post da incorniciare!
Ciao
Skeno
Re: Sci-escursionismo appenninico
Articolo completo (dal sito genovese di Repubblica)Pazzaura wrote:E' un po piccolino...
Al Faiallo come a Vancouver Due metri di neve vista mare
e foto
- skeno
- Titano di Quotazero
- Posts: 2640
- Joined: Wed Aug 02, 2006 13:48
- Location: Genova Quarto
- Contact:
Re: Sci-escursionismo appenninico
Due metriem wrote:Al Faiallo come a Vancouver Due metri di neve vista mare
...possibile che i giornali non riescano a fare un titolo con la semplice verità?
Ciao
Skeno
Re: Sci-escursionismo appenninico
A giudicare dalle foto ( http://genova.repubblica.it/multimedia/ ... 94908/1/14" onclick="window.open(this.href);return false; ) in qualche punto i 2 metri di neve ci sono.
Re: Sci-escursionismo appenninico
direi un bel accumuloem wrote:A giudicare dalle foto ( http://genova.repubblica.it/multimedia/ ... 94908/1/14" onclick="window.open(this.href);return false; ) in qualche punto i 2 metri di neve ci sono.
Re: Sci-escursionismo appenninico
il 2 febbraio, salendo al Faiallo dal Turchino, in alcuni punti il muro di neve accanto alla strada superava abbondantemente i 2 metri.
.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
- giorgio.mazzarello
- Quotazerino doc
- Posts: 1234
- Joined: Fri Mar 21, 2008 9:56
- Location: GENOVA Molassana
- Contact:
Re: Sci-escursionismo appenninico
Bello Wolf !!wolf wrote:Ri-posto qui questo raccontino, nell'intento di far conoscere a più persone questo bellissimo itinerario.............
Giorgio
Re: Sci-escursionismo appenninico
skeno wrote:Urca... Wolf, gran racconto corredato da foto bellissime.
Post da incorniciare!
Ciao
Skeno
grazie, troppo buoni.giorgio.mazzarello wrote:
Bello Wolf !!
Giorgio
E' la neve sui nostri monti che mi ispira... era dal 1985 che non vedevamo inverni freddi e nevosi come l'attuale e lo scorso... quasi tutti gli anni, per due decenni, ho visto le temperature in città sempre sopra i 10 gradi, ed lo scirocco dominare incontrastato... sono andato a cercare la neve spesso senza trovarla. Purtroppo in questi ultimi due inverni motivi familiari mi limitano nel tempo libero, e la neve la osservo dal lungomare di Quarto tutte le mattine: le Marittime, le Liguri, e via via l'Appennino fino ai contrafforti di Voltri e dei Piani di Praglia... se passeranno altri 25 anni, ormi 75enne, spero di avere un po' più di tempo libero
.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
- giorgio.mazzarello
- Quotazerino doc
- Posts: 1234
- Joined: Fri Mar 21, 2008 9:56
- Location: GENOVA Molassana
- Contact:
Re: Sci-escursionismo appenninico
Come hai ragione Wolf, anch'io (egoisticamente) sono quansi contento che in questi ultimi due anni ci siano stati inverni più "rigidi".wolf wrote:E' la neve sui nostri monti che mi ispira... era dal 1985 che non vedevamo inverni freddi e nevosi come l'attuale e lo scorso... quasi tutti gli anni, per due decenni, ho visto le temperature in città sempre sopra i 10 gradi, ed lo scirocco dominare incontrastato... sono andato a cercare la neve spesso senza trovarla. Purtroppo in questi ultimi due inverni motivi familiari mi limitano nel tempo libero, e la neve la osservo dal lungomare di Quarto tutte le mattine: le Marittime, le Liguri, e via via l'Appennino fino ai contrafforti di Voltri e dei Piani di Praglia... se passeranno altri 25 anni, ormi 75enne, spero di avere un po' più di tempo libero
Ma dire inverni "rigidi" è solo un'invenzione moderna causata dal clima fin troppo mite di questi ultimi anni. Noi ci meravigliamo che sul Faiallo ci siano 2 metri di neve e che se sul Forte Diamante ce ne sia 1 metro, ma non bisogna dimenticare che tutti i monti appena sopra Genova portano ancora i segni degli inverni più "naturali" come la antiche neviere che sono presenti già nella zone attorno ai Forti.
I nostri avi (e non troppo lontani, basta andare ai nostri padri e nonni) hanno sempre vissuto stagioni più "naturali", quando l'inverno con la neve era più normale.
Giorgio
Re: Sci-escursionismo appenninico
wolf wrote:ciao a tutti
esprimo alcune considerazioni personali
per le gite appenniniche, sia con lunghi tratti pianeggianti (tipo Forestale del Penna - Re di coppe, diversi km su strada pianeggiante), sia su pendii anche boscosi (tipo passo Incisa - vetta del Penna) ho trovato un ottimo compromesso con sci da telemark un po' vecchiotti, quindi ancora lunghi e stretti, attacco a cavo (Riva 3, economico, leggerissimo ma stabile), e scarpone in cuoio abbastanza pesante (decisamente più pesante e rigido di quello da sci-escursionismo, ma molto più leggero e morbido dello scarpone in plastica).
Con questa attrezzatura per anni ho sciato anche su pista, con la famiglia, anche su piste difficili e ghiacciate, con la tecnica "telemark" (quando riuscivo) o a spazzaneve - cristiania - sci paralleli ecc. senza particolari problemi - anche se il tallone non è mai bloccato si ha comunque un discreto controllo sullo sci, lo scarpone non esce lateralmente come con scarpette da fondo o scarponcini da sci-escursionismo. La velocità di esecuzione delle curve a sci paralleli è forse un po' più lenta, per il cristiania non sento differenza - sono comunque un "lento naturale" (non un "talento", ahimé) e per questo forse amo il telemark.
Gli sci un po' più stretti vanno un po' meglio in piano o quando si trova un binario: si può seguirlo senza distruggerlo.
Gli scarponi in cuoio (Arkos, con stringhe e due ganci, parti laterali del gambaletto in plastica) hanno la suola vibram, rigida (ho usato i ramponi), col tempo e con l'umidità della neve la tomaia si ammorbidisce, in appennino sono perfetti: anche quando mi è capitato di trovare poca neve e camminare parecchio sci in spalla.
Ricordo la soddisfazione quando anni va vidi un documentario dall'Islanda o dalla Groenlandia, un tizio usciva di casa, infilava sci e attacchi uguali ai miei, legava i cani alla slitta e partiva per una battuta di caccia all'orso.
Recentemente ho comprato un paio di sci più larghi e scarponi telemark in plastica, Scarpa T2, uno dei modelli più usati: a parte la taglia 46, sono enormi, alti, tecnologici, vistosi: perfetti in pista/fuori pista sulle alpi, non li porterei mai sul Penna.
Comunque anche questi scarponi sia pure massicci sono sempre molto più flessibili di qualunque tipo di scarponi e attrezzature da sci alpinismo: un universo totalmente diverso.
L'attrezzatura da scialp, che pure possiedo e talvolta uso (usavo ) è (mi perdonino i puristi se banalizzo) sostanzialmente un'attacco - scarpa da discesa in cui si può staccare il tallone (dell'attacco, non dello scarpone) per la salita.
In questo modo il blocco attacco-scarpone ruota su un perno (avanzato rispetto alla punta del piede) consentendo di trascinare lo sci in salita.
Non si ha alcuna possibilità di far pressione coll'avampiede della gamba piegata, come nel telemark, ho provato per curiosità, si può solo appoggiarsi alle unghie del piede senza alcun effetto (se non.... .... .... dolore!).
L'attrezzatura da scialp è adatta a gite con una lunga salita e successivamente una lunga discesa, che si affronta con lo stile consueto, a talloni bloccati. Secondo me è un po' troppo pesante per le gite classiche in appennino, comunque mi è capitato spesso di vedere sci-alpinisti sull'Aiona, dove prevale il pianeggiante - e tutti erano felici perchè si godevano la gita.
A chi dovesse 'farsi' un'attrezzatura nuova per l'appennino, consiglierei:
- attacco tipo "Rottefella Riva" - il classico, deriva dagli attacchi da fondo di 60 anni fa, indistruttibile e versatile;
- scarpone in cuoio o plastica, suola abbastanza rigida, col quale si possa eventualmente anche camminare un paio d'ore a piedi (adatto all'attacco, punta squadrata 75 mm);
- sci economici (vecchi sci da alpinismo, fondi di magazzino a pochi euro, non larghi, anche dritti e non sciancrati) per le pietre e i rami dei nostri sentieri.
Le pelli si usano come nello sci alpinismo - nei leggeri saliscendi un po' di sciolina di tenuta (i fondisti sanno cos'è) consente di salire comodamente senza pelli.
scusate la prolissità, la neve c'è, buone gite!
ciao, molto interessante questa tua guida. io mi sto interessando ora al mondo dell'escursionismo-telemark e mi interessa la soluzione che hai proposto tu, cioè uno scarpone di cuoio abbastanza rigido ma piu comodo di uno di plastica da telemark. su ebay ho visto questo attacco universale: http://www.ebay.it/itm/Attacchi-da-sci- ... _500wt_665" onclick="window.open(this.href);return false;
lo ritieni/ritenete valido?
Re: Sci-escursionismo appenninico
http://www.alicosport.it/telemark.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
altrimenti ho trovato questi scarponi che mi sembrano simili ai tuoi wolf
altrimenti ho trovato questi scarponi che mi sembrano simili ai tuoi wolf
- lupo della steppa
- Quotazerino doc
- Posts: 1506
- Joined: Wed Jan 27, 2010 20:38
- Location: sassello
- Contact:
Re: Sci-escursionismo appenninico
metto 2 foto qui del giro che abbiamo fatto stamattina
prima però vorrei dire ad Aluz che il mio omonimo Wolf ultimamente si vede poco sul forum ...forse qui viewtopic.php?f=8&t=8479 puoi trovare qualche dritta che ti interessa...)
comunque dicevo con Steva e Isotta siamo andati a gironzolare sui bellissimi pendii da sci-escursionismo che si estendono da Vara Sup. verso il Faiallo su quei mammelloni a saliscendi che sovrastano lo stradone
volevamo fare la traversata poi fino a Tiglieto,passando sotto al Dente (quella descritta da Wolf prima) ed eravamo andati li prima a lasciare una macchina,ma arrivati al Faiallo non abbiamo trovato un collegamento possibile sci ai piedi..in pratica avremmo dovuto scarpinare su asfalto per 2 km in discesa fino al tornantone .cosi siamo tornati sui nostri passi tenendoci un po più in alto rispetto all'andata,seguendo le 2 croci e il cerchio vuoto giallo
partiti dal trivio in località Vassuria,verso colla Cianetti,all'andata siamo andati un pò a naso,per radure,boschetti,stradine
neve tanta ancora e all'ombra bellissima dura appena trasformata al sole un pò pappa...
io con scietti con scaglie,Stefano con sci da pattinato (ma lui è zueno )...Isotta con zampe palmate
peccato che da domani piove e te saluto laggiù il costone che avremmo dovuto seguire per arrivare a Tiglieto
prima però vorrei dire ad Aluz che il mio omonimo Wolf ultimamente si vede poco sul forum ...forse qui viewtopic.php?f=8&t=8479 puoi trovare qualche dritta che ti interessa...)
comunque dicevo con Steva e Isotta siamo andati a gironzolare sui bellissimi pendii da sci-escursionismo che si estendono da Vara Sup. verso il Faiallo su quei mammelloni a saliscendi che sovrastano lo stradone
volevamo fare la traversata poi fino a Tiglieto,passando sotto al Dente (quella descritta da Wolf prima) ed eravamo andati li prima a lasciare una macchina,ma arrivati al Faiallo non abbiamo trovato un collegamento possibile sci ai piedi..in pratica avremmo dovuto scarpinare su asfalto per 2 km in discesa fino al tornantone .cosi siamo tornati sui nostri passi tenendoci un po più in alto rispetto all'andata,seguendo le 2 croci e il cerchio vuoto giallo
partiti dal trivio in località Vassuria,verso colla Cianetti,all'andata siamo andati un pò a naso,per radure,boschetti,stradine
neve tanta ancora e all'ombra bellissima dura appena trasformata al sole un pò pappa...
io con scietti con scaglie,Stefano con sci da pattinato (ma lui è zueno )...Isotta con zampe palmate
peccato che da domani piove e te saluto laggiù il costone che avremmo dovuto seguire per arrivare a Tiglieto
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)