Monte Barilaro.

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soundofsilence
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Monte Barilaro.

Post by soundofsilence »

Sabato 12/12/2009: Pertuso – Costa Camisola – Monte Barilaro – Rivarossa – Le Strette – Pertuso

Partecipanti: Davide

Lunghezza: 13,5 Km

Dislivello: 680m andata e ritorno (100 m circa al ritorno).

Difficoltà: EE la costa Camisola, ma senza particolari problemi: il sentiero per la Costa Camisola è parecchio ripido ma le mani non si usano mai, forse solo in un punto; un pochettino di esposizione in cima alla cresta ma niente di particolare; piuttosto qualche difficoltà a seguire il sentiero, pressochè inesistente fino al bivio col 208: il terreno spoglio aiuta l’orientamento e la direzione da seguire è chiara ma una vera e propria traccia distinguibile non esiste proprio; qualche difficoltà in più in cima alla Costa Camisola dove i segnavia spariscono a rintracciare il sentiero (da qui un po’ più evidente, basta trovarlo…) che svolta bruscamente a sinistra in discesa, ma ritornando sulla cresta lo si ritrova.

Giornata anche più bella del previsto, probabilmente si poteva andare anche decisamente più in alto senza grossi problemi di ghiaccio e neve, non è però quello che pensavo arrivato a Pertuso, nell’ampio parcheggio all’ingresso del paese proprio sotto alla stele partigiana, alle 9 circa (partenza da Genova alle 8, uscita A7 a Vignole) dove la temperatura segna –4… Penso invece che, forse, non ho portato abbastanza vestiti e che il sentiero potrebbe anche essere un po’ ghiacciato. Indosso quindi tutto quello che ho: una termica aggiunta all’ultimo momento, sopra una maglietta a maniche lunghe e ancora la giacca impermeabile leggera più guanti e cappello; non c’è vento e così bardato non ho freddo, infilo i ramponi e gli scarponi ramponabili nello zaino e senza troppo entusiamo parto; le possibilità sono 2: la traversata per Roccaforte o il Monte Barilaro, decido infine per quest’ultimo perché sembra batterci più sole… Seguo quindi a ritroso la strada asfaltata percorsa con la macchina per circa 250 metri, fin dove segni biancorossi guidano a salire il versante di puddinga. Subito qualche incertezza, dopo pochissimi metri i segni scompaiono e se si può intuire che il sentiero svolta a sinistra niente però lo conferma; mi fermo ad osservare nessun segno dopo i primi 2 dalla strada, provo quindi a svoltare a sinistra, risalgo una decina di metri e, per fortuna, i segni riappaiono. L’erba è ghiacciata dalla brina, la traccia praticamente inesistente ma si procede senza grossi problemi. Dopo un centinaio di metri a mezza costa il sentiero piega decisamente a destra per seguire, da qui in poi, fedelmente la linea di massima pendenza (che qui comunque non è poca e il sentiero risulterà parecchio faticoso per chi non è allenato) e il filo di cresta. La traccia non è chiaramente distinguibile né univoca, ma i segni rossi si scorgono in lontananza, data la scarsità di vegetazione e il filo di cresta fa da guida precisa.Belle viste sul Borbera e le Strette, peccato sia tutto in ombra e sia difficile fotografare…Bella anche la vista sulla Chiesetta di Rivarossa su una ardita cresta di puddinga. Man mano che si sale la giornata nitida offre sempre più bei panorami su serie di crinali che si susseguono pian piano sfumandosi fino alle Marittime, belle anche le anse del Borbera nella pianura a sudest. La cresta si fa più rocciosa e sottile ma non ci sono problemi; in prossimità della cima della Costa Camisola si entra nel bosco e, come già accennato, è difficile reperire i segnavia; bisogna comunque piegare a sinistra (sud-ovest) in discesa fino a raggiungere la sottostante sterrata che costituisce il sentiero 208 proveniente dalla Chiesetta di Rivarossa, che può far da guida per trovare la giusta direzione. Raggiunta la sterrata la si segue in direzione nord, prima in salita e poi in discesa (circa 100 m di dislivello) passando sotto le pendici del poco panoramico (ma più alto del Barilaro, 911 contro 804 m) Monte Gavasa. Si giunge quindi alla Forcella sud del Monte Barilaro, da dove si nota un deciso affioramente di puddinga sul versante est del monte in questione, e, in 5 minuti, in vetta. La vetta che si eleva di poche decine di metri dalla strada non offre panorami nuovi, rispetto a quelli osservati durante il percorso; Mangio e quindi ritorno al bivio 208-209 per dirigermi verso la Chiesetta di Rivarossa e quindi all’omonimo paesino abbandonato, dove una vecchia casa è stata adibita a rifugio. Le case diroccate in una bella radura erbosa conservano qualche fascino, al contrario del sentiero che da qui alla strada asfaltata sarà tutto nel bosco e non offrirà più nessun panorama. Più interessanti invece i circa 2Km sulla provinciale, grazie ai begli scorci sul torrente che scorre tra massi di puddinga e alla possibilità di percorrere il vecchio ponte presso le Strette, infine bello anche il nuovo ponte all’inizio del sentiero per Roccaforte. In conclusione: i posti non mi hanno entusiasmato, pur meritando comunque una visita, forse più interessante dovrebbe essere il sentiero per Roccaforte (sul quale, comunque, ho notato la presenza di qualche placca di ghiaccio, che potrebbe consigliare di portarsi picozza e ramponi per chi volesse percorrerlo d’ora in avanti…), però la nitidissima giornata invernale mi ha comunque offerto scorci di rara bellezza e la gita è stata allietata dall’incontro con un gruppo di escursionisti, con i quali ho condiviso idee e emozioni, nonché parte del percorso, cosa già di per sé abbastanza eccezionale dati i posti strani che frequento io e resa praticamente incredibile da fatto che conoscessero pure il mio sito… Per quanto riguarda i tempi di percorrenza, la mia idea è che, dati dislivello, difficoltà e lunghezza ognuno potrebbe/dovrebbe valutare da sé molto meglio che sulla base di indicazioni soggettive, però, se volete avere un’idea di quello che ci ho messo io, posso dire che da Pertuso al bivio per Rivarossa ci ho messo circa 1h e 20 (contro le 1.45 indicate) nonostante varie indecisioni, ritorni indietro e cambiamenti di vestito, mentre per il resto del percorso, fatto, tra l’altro, in gruppo, ho più o meno rispettato i tempi di percorrenza: 45 minuti dal bivio al Barilaro e altrettanti per il ritorno, 40 minuti per scendere alla provinciale e mezz’ora di strada asfaltata per tornare alla macchina, in tutto, quindi, circa 3h e 15.

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Alec
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Re: Monte Barilaro.

Post by Alec »

Bello! :D

Era già nei miei programmi salire Gavasa e Barilaro e vedere Rivarossa :D
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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soundofsilence
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Re: Monte Barilaro.

Post by soundofsilence »

alec wrote:Bello! :D
Era già nei miei programmi salire Gavasa e Barilaro e vedere Rivarossa :D
Salire dalle Strette non dovrebbe dare problemi anche con la neve, ma la salita dalla Costa Camisola, sicuramente più interessante, mi sa che d'ora in avanti necessiterà dei ramponi...
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giorgio.mazzarello
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Re: Monte Barilaro.

Post by giorgio.mazzarello »

Mi sembra che la gita che Ti eri proposto sia riuscita pienamente :lol: !!

Ma eri solo???

Giorgio
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soundofsilence
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Re: Monte Barilaro.

Post by soundofsilence »

giorgio.mazzarello wrote:Ma eri solo???Giorgio
Beh sono partito solo e tornato solo, ma ho incontrato un gruppo di escursionisti dell'Amt che era salito dalle Strette e abbiamo fatto la maggior parte del percorso insieme, grazie anche al fatto che, almeno uno, mi conosceva...

P.S.: Sei riuscito a scaricare l'unlocker?
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giorgio.mazzarello
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Re: Monte Barilaro.

Post by giorgio.mazzarello »

soundofsilence wrote:
P.S.: Sei riuscito a scaricare l'unlocker?
Si grazie ma non ho ancora avuto il tempo di provarlo.

Giorgio
Daniele
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Re: Monte Barilaro.

Post by Daniele »

Bello che qualcuno si interessi anche di queste zone, praticamente casa mia.

Se a qualcuno può interessare ecco qualcosa su Rivarossa:

Pietre che raccontano

La suggestione che accoglie il visitatore tra queste poche case è data, oltre che dal fatto di trovarsi in un cosiddetto “paese fantasma”, dalla spettacolare posizione estremamente panoramica. Rivarossa è infatti la frazione più elevata racchiusa nei confini del comune di Borghetto di Borbera, trovandosi a 738 m slm.
Fino al 1928 faceva parte del comune di Molo di Borbera, poi soppresso ed inglobato in quello di Borghetto; curiosamente la cappella, voluta e costruita dagli abitanti a metà del XIX sec.poco più a monte del paese a755 m slm, ricade nel territorio comunale di Cantalupo Ligure, la parrocchia è quella di Merlassino.
Le poche case che ne compongono il nucleo sono in rapido deterioramento ma è lecito supporre, confortati dalle vecchie mappe catastali, che esse ci diano comunque un’ immagine di quello che doveva essere il paese prima del suo abbandono avvenuto nel 1956 quando anche l’ ultima tenace famiglia si trasferì. Sicuramente diversi erano i dintorni del paese, oggi boscaglia e rovi, coltivati ad orti, campi di patate ed erba per il bestiame con qualche filare d’ uva a dividere gli appezzamenti e numerosi, indispensabili castagni. Curiosando nei boschi a valle del paese si possono ancora notare resti di quelli che potevano essere terrazzamenti ed altre costruzioni, probabilmente piccole cascine mentre altre suggestive pietre sono sistemate a sostegno del bellissimo tracciato che scende verso la loc. “Le Baracche” nelle strette, presso la “Casa Cantoniera”: un tempo permetteva il passaggio della “Lesa” una sorta di slitta trainata da buoi. Allora erano pochi i passaggi verso valle: uno era il tracciato menzionato l’ altro scendeva verso Merlassino; la strada oggi percorribile con mezzi idonei è cosa dei giorni nostri.
Andando più indietro nel tempo altri elementi ci aiutano in questa scoperta, primo fra tutti un documento risalente agli inizi
del sec XIX in cui compaiono i sedici capi famiglia e le sei abitazioni “…sei piccole capanne la maggior parte coperte di paglia…” mentre incerta ma probabile è l’ attribuzione della visita pastorale del 1657 dalla quale si ha che “…la parrocchia recava 45 fuochi… 8 alla Riva…”.
Importante è osservare la continuità
nel tempo della presenza, unica e costante, di un solo cognome: quello dei “Marchesotti”. Perciò si può ipotizzare un iniziale insediamento monofamigliare poi ampliatosi fino al suo massimo nella seconda meta del XIX secolo per incominciare così, in seguito alle guerre ed all’ industrializzazione, un rapido declino fino all’ abbandono che tuttavia non è definitiva dimenticanza visto che ogni anno, la seconda domenica di settembre, vi si celebra la festa, con tanto di Messa, grazie ad un gruppo di affezionati personaggi.
Una posizione tanto scenografica ha però un “altro lato della medaglia” o, se vogliamo, più d’ uno. Il primo tuttavia è quello della scarsità di acqua corrente, perciò gli abitanti si ingegnarono per approvvigionarsi del prezioso elemento perché nelle immediate vicinanza non vi sono sorgenti; le case avevano al loro interno una vasca nella quale si convogliava l’ acqua piovana, mentre due pozzi scavati nella dura roccia di conglomerato sorgevano all’ esterno delle abitazioni, un'altra vasca si trovava verso la cappella. Al centro del paese, in quella che oggi è un’ amena piazza erbosa vi era un'altra pozza, utilizzata come le altre esterne alle abitazioni per l’ abbeveraggio degli animali, che dava all’ insieme un aspetto suggestivo, come di un simpatico laghetto. Essa era osservabile ancora nei primi anni ottanta così come il forno situato lì vicino.
Le sorgenti, due quelle importanti, erano più lontane in direzione della Gava e spesso vi si recavano con la lesa trainata dai buoi e caricata con le botti da riempire, un viaggio, sicuramente difficoltoso coi parametri odierni, di circa un’ ora andata e ritorno.
Altro aspetto negativo di tanto originale posizione è stata quella di attirare i sospetti riguardo all’ essere nascondiglio di fuggiaschi, poco di buono e Partigiani. I sospetti su questi ultimi si concretizzarono in un rastrellamento violento ed indelebilmente impresso nella memoria dei superstiti da parte delle pattuglie tedesche negli anni tristi della seconda guerra mondiale. Tedeschi e fascisti giunsero a Rivarossa da Fontana e presero posizione costituendo così una spina nel fianco per la lotta partigiana locale con la quale si scontrarono in modo rocambolesco al Passo della Teleferica, a Nord della cima della Gava. Questa era una posizione preziosa perché si poteva controllare agevolmente Cantalupo mentre le pattuglie partigiane li fronteggiavano dalle montagne di fronte, oltre il solco della Borbera.
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soundofsilence
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Re: Monte Barilaro.

Post by soundofsilence »

Daniele wrote:Bello che qualcuno si interessi anche di queste zone, praticamente casa mia.

Se a qualcuno può interessare ecco qualcosa su Rivarossa:

Pietre che raccontano....
Grazie del contributo, sicuramente ci sono molti a cui il lato storico/antropologico delle escursioni interessa parecchio e penso abbiano gradito molto il tuo intervento.
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lmmt
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Re: Monte Barilaro.

Post by lmmt »

Ciao! provo ad allegare qualche foto...
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mulattiera che sale dalle Baracche, in un tratto in cui conserva ancora tracce della "pavimentazione" in risseu
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Re: Monte Barilaro.

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Re: Monte Barilaro.

Post by mando1980 »

Sabato 31/07/10: Escursione LE BARACCHE – RIFUGIO RIVAROSSA – MONTE BARILARO

Località di partenza: Casa Cantoniera Le Baracche 362m
Località di arrivo: Monte Barilaro 804m
Segnavia: 208
Dislivello in salita: 440 m
Tempo di percorrenza: ore 2,00
Periodo consigliato: marzo-novembre
Abbigliamento: da escursionismo normale

Escursione piacevole, relativamente impegnativa e notevolmente suggestiva per i meravigliosi scorci panoramici sulla Val Borbera e su Montebore.

Descrizione itinerario: http://www.cainoviligure.it/208_rivarossa.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Fotografie scattate: http://www.quotazero.com/album/thumbnai ... 846&page=1" onclick="window.open(this.href);return false;
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daniele64
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Re: Monte Barilaro.

Post by daniele64 »

Per sabato 25 marzo le previsioni non sono granchè sulla costa ma sembrano invitanti in alcune zone dell' entroterra . Al risveglio infatti le webcam confermano il bel tempo in questa zona e così imbocco l' autostrada per uscire a Vignole Borbera e raggiungere ( occhio ai tanti autovelox , veri o finti che siano ... ) le Strette di Pertuso . La giornata è davvero bella e calda e verso le 9,30 parcheggio facilmente in una piazzola a picco sul torrente un centinaio di metri prima della grande stele partigiana , con bella vista sul sottostante ponte di legno ( ancora chiuso con catenella ) .

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Tornando indietro sulla Provinciale per una cinquantina di metri , segnato dalle evidenti tacche numerate biancorosse , si stacca a destra il sentiero 209 , che si inerpica tra le roccette , puntando quasi subito a sinistra .

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Il tracciato è pietroso e non agevolissimo ed inizia subito a salire con forte pendenza una volta raggiunta la linea di crinale :imbarazzo: . Intanto si cominciano ad aprire le belle visuali attorno .

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La temperatura è calda , si sta bene in maniche corte : Thumbup : , anche se sulla dorsale si fa sentire un certo venticello . Si sale con fatica tra cespugli di timo ed i resti delle buche scavate dai partigiani nella battaglia combattuta qui nell' agosto del 1944 .

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Dopo il primo tratto molto ripido c'è un breve intermezzo pianeggiante , che conduce alla parte finale della dorsale , un po' meno ripida e sempre più panoramica : Thumbup : .

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Si giunge così in cima alla Costa Camisola ( 850 m. ) ed il paesaggio cambia . Da qui in avanti si attraversa un bosco invernale e spoglio . Il sentiero si biforca : a sinistra si scende verso Rivarossa e a destra , restando sul sentiero 209 , ci si dirige verso il Monte Gavasa .

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Io vado a destra perchè naturalmente voglio raggiungere l' agognata cima , punto più alto dell' odierno itinerario ... :pensoso: C' è un discreto dedalo di sentieri , tracce e stradine forestali ed in qualche incrocio perdo pure di vista i segnavia . :evil1: Superata un' area appena disboscata , arrivo comunque sulla vetta ( 911 m. ) , anonima che più anonima non si può . Poi scendo sul versante opposto raggiungendo un quadrivio alla Sella del Gavasa ( cartellone didattico ) . Per raggiungere il Monte Barilaro , l' ottima segnaletica invita ad andare a destra lungo la sterrata ( percorso 208 ) che scende nel bosco di castagni , rallegrato da tante belle primule in fiore .

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Tra gli alberi ogni tanto si apre qualche interessante scorcio panoramico

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prima di giungere in vista del Monte Barilaro , che sovrasta di pochi metri la strada .

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Una soleggiata piccola radura sulla sommità ( 804 m. ) consente ottime visuali specialmente a nord e a levante .

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Siccome è ancora presto per fermarmi a mangiare , riprendo la strada all' indietro in leggera salita sino alla Sella del Gavasa e poi proseguo sempre sulla sterrata in discesa verso Rivarossa . Arrivo così alla bianca chiesina della Madonna ( 755 m. ) , in ottima posizione panoramica .

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Scendo ancora di pochi passi arrivando ai ruderi del minuscolo borgo di Rivarossa , con il bel rifugio Marchesotti unico edificio in piedi .

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Qui su di un' improvvisata panchina al sole , mi fermo a soddisfare i miei appetiti . :risata: Durante la sosta passa quella che è stata l' unica presenza umana della giornata ( a parte un po' di motocrossisti ) , un uomo con una bimba di circa 10 anni . Visto che sembra della zona , ne approfitto per chiedergli informazioni sui 2 sentieri indicati ( 208 e 208 a ) che da lì scendono verso la Provinciale e sull' esistenza di un terzo , indicato solo su OSM . Del terzo non sa nulla , degli altri 2 mi dice che poi si riuniscono in basso e che uno è più ripido dell' altro . Dopo il lauto pasto e dopo aver fatto una bella scorta di timo per mia moglie , scendo lungo il sentiero 208 ( quello più ripido ) .

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Il tratto centrale di questo tracciato è decisamente ripido e pietroso , da fare con attenzione per non scivolare già in condizioni di terreno asciutto , figurarsi con il bagnato . Dopo una mezz' ora si sbocca sulla provinciale nei pressi del Pub La Tana e della vecchia casa cantoniera . Non mi resta che seguire l' asfalto per un paio di km , godendomi anche le belle visuali sulle selvagge Strette del Borbera , anche se spesso il sole non favorisce le fotografie .

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Arrivo infine all' auto a chiudere un bell' anellino che risulta di 13 km per oltre 700 metri di dislivello totale . : Thumbup :

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Re: Monte Barilaro.

Post by daniele64 »

Ecco il tracciato gps del mio giretto ....
Rivarossa.png
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Re: Monte Barilaro.

Post by Andrea Bezimen »

aria di casa : Love : (anche se ora non la è più...)
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daniele64
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Re: Monte Barilaro.

Post by daniele64 »

In Val Borbera ci sono stato poche volte ma sono posti che mi piacciono , specialmente camminare tra le Strette del Borbera e gli agglomerati di puddinga .... ma pure quando la valle si allarga è molto rilassante . : Thumbup :
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