Sabato 28 ottobre ho fatto un' escursione su questo erboso crinale a cavallo tra Piemonte , Emilia e Lombardia . Purtroppo poco dopo la partenza è accaduto un fatto drammatico che mi farà conservare un pessimo ricordo di questa esperienza , che era cominciata bene . Il punto di partenza da me scelto è Capanne di Cosola , ritenuto da me come più comodo e veloce da raggiungere da Genova rispetto all' alta Val Curone . In realtà ci metterò un po' di più dell' ora e mezza sperata , per il traffico e per la strada assai tortuosa .
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Lasciata l' auto nel piccolo parcheggio del borgo di valico ( 1502 m. ) , riesco a partire intorno alle 9 , in una bella mattinata limpida e senza vento ma ancora fredda ( 5° ) . Il tracciato parte proprio davanti al posteggio , ben indicato da frecce e da segnavia biancorossi . Per fortuna dopo soli 5 minuti esco dall' ombra ed il tiepido sole comincia a scaldarmi un po' . Mi sorpassa subito una coppia di ragazzi , con lui in pantaloncini e maglietta con maniche corte .
![Esclamativo :esclamativo:](./images/smilies/icon_exclaim1.gif)
Risalgo il panettone erboso e raggiungo in una mezz'oretta la cima del Monte Chiappo ( 1699 m. ) , su cui ero già stato anni fa in un' andata e ritorno primaverile dal Monte Giarolo . Il rifugio è chiuso ed io mi fermo un po' a fare foto con i bei panorami che la giornata limpida permette . Si vede bene gran parte dell' arco alpino , dal Monviso al Monte Rosa e pure oltre ...
![Thumbup : Thumbup :](./images/smilies/thumbup.gif)
Purtroppo la mia vecchia macchina fotografica soffre il freddo e la batteria risulta già quasi scarica ...
![indiavolato :evil1:](./images/smilies/icon_evil1.gif)
Dovrò quindi centellinarne l' uso . La dorsale qui si biforca : a sinistra ( nord ovest ) va verso l' Ebro ed il Giarolo , mentre a destra ( nord ) in leggera discesa punta sui meno evidenti monti Bagnolo e Boglelio . In questa direzione non ci sono indicazioni , ma è evidente che ci sia da seguire un ampio tracciato per MTB che scende sul crinale . Nel colletto sottostante ci sono un paio di fuoristrada di cacciatori , perchè c'è una ripida carrareccia che lo raggiunge da Capannette di Pej . Trovo anche un capanno di caccia ( presidiato ) ed un gran numero di gabbiette ( almeno 20 ) appese agli alberi con dentro uccelli vivi a fare da richiamo per i loro ancor più sfortunati simili ...
![Neutral :neutral:](./images/smilies/icon_neutral.gif)
Avendo notato gli sguardi scocciati dei cacciatori presenti mi allontano sui miei passi e risalgo il facile crinale che mi conduce sul successivo panettone erboso , il Monte Rotondo ( 1564 m. ) . Non sono nemmeno le 10,30 ma il cielo incomincia piano piano a velarsi un pochino .
![Pensoso :pensoso:](./images/smilies/icon_rolleyes1.gif)
Scendendo nel successivo avvallamento ( colle della Mula ) noto un paio di cacciatori in appostamento con le loro sgargianti pettorine arancioni e con i loro cani . Sento 2 o 3 spari e mi avvicino ad uno di loro che sta lasciando la sua postazione per raggiungere il compare . Parlottano alla radio e l' altro dice che ha preso una lepre . Siccome il primo è piuttosto lento , lo sorpasso salutandolo e mi avvio verso il secondo , posizionato dietro uno dei pochi alberi della dorsale . Quando arrivo da lui , lo trovo riverso per terra , immobile in mezzo al sentiero , con accanto la lepre morta .... Non ci vuole molto a capire che ha appena avuto un malore , probabilmente un arresto cardiaco , visto che non respira e non sento il battito . Chiedo informazioni all' altro cacciatore che però è piuttosto sconvolto , naturalmente ... Per fortuna c'è campo e chiamo subito il 112 spiegando l' accaduto e dove siamo . Nel frattempo arriva una coppia di escursionisti e cominciamo a fare il massaggio cardiaco al malcapitato ( che ha 83 anni ) , alternandoci . Il 112 ci comunica che sta partendo l' elicottero con i soccorsi da Alessandria e noi continuiamo il nostro compito anche se ci rendiamo conto che tutto sembra inutile . Poco dopo l' elicottero atterra a breve distanza e ne scendono i soccorritori con la loro attrezzatura . Attaccano il poveretto ad un apparecchio che fa il massaggio cardiaco meccanico e poi anche al defibrillatore , ma non lo azionano . Infine portano uno strumento che fa la tracciatura cardiaca , ed il diagramma conferma che non c'è più niente da fare .... La tragica vicenda finisce con i soccorritori che sbaraccano la loro attrezzatura e chiedono per radio cosa fare del corpo . Avuto il consenso , lo caricano sul loro mezzo e lo portano via .
Io sono piuttosto sconvolto e non so se tornare a casa o continuare l' escursione . Alla fine decido di proseguire , anche se l' umore è ben diverso da quello della partenza . Mentre il cielo si vela sempre più , tocco l' anonimo Monte Garavè ( 1549 m. ) , poi il Colle della Seppa ( 1485 m. ) e quindi il panoramico Monte Bagnolo ( 1547 m. ) . Da lì faccio una veloce deviazione ad ovest verso il Monte Carmo ( 1461 m. ) con il suo ripetitore ottico . Da lì aggiro il Bagnolo a sinistra seguendo un sentiero non segnato che mi fa passare accanto ad una bella fonte nel bosco . Poco dopo mi reinserisco sul tracciato di crinale in corrispondenza del Bivacco Laguione e dell' edicoletta di Sant' Anna . Proseguo sulla sterrata della dorsale verso il prossimo dosso , il Monte Boglelio ( 1492 m. ) , la cui vetta assai anonima è coperta da una pineta . Per avere qualche visuale più aperta continuo sulla carrareccia in discesa per qualche centinaio di metri , arrivando su un bel pratone con un paio di antenne . Purtroppo ormai le velature hanno ridotto parecchio i panorami verso la pianura . Non rimane ora che tornare indietro sulla stessa strada , con l' unica variante dell' aggiramento ad ovest della cima del Monte Rotondo . Del resto la gita è stata molto lunga , più di quanto pensavo , e nel pomeriggio si è pure alzato un forte vento davvero assai fastidioso . Durante il rientro mi sorpassano due giovanotti che sono partiti da Varzi per completare la Via del Sale in 3 giorni . La prima sosta sarà a Capanne di Cosola , la seconda a Torriglia , per arrivare infina e Recco , tempo permettendo , perchè le previsioni non sono molto favorevoli , anzi ... Io mi eviterò comunque la risalita al Monte Chiappo , imboccando la sterrata per Capannette di Pej e da lì seguendo un buon km di asfalto sino alla macchina . Alla fine mi risulterà comunque una bella faticaccia di 22 km per quasi 900 metri di dislivello complessivo , oltre ad un brutto ricordo ...
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Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]