Monte Foscallo e Bric Orologio anello per Lago Manzù dai Piani di Praglia

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soundofsilence
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Monte Foscallo e Bric Orologio anello per Lago Manzù dai Piani di Praglia

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3700

Monte Foscallo e Bric Orologio anello per Lago Manzù dai Piani di Praglia

Domenica 7 aprile 2024:Strada Piani di Praglia (875) – Lago Manzù (685) – Colle Gandolfi (940) – Monte Foscallo (988) – Bric dell’Orologio (939) – Strada Piani di Praglia (870-875).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 14,5 Km. circa.
Dislivello: 530 m. circa.
Difficoltà: Tutto E, per escursionisti medi, tranne le esplorazioni presso il Lago Manzù per visitare la cascata soprastante e quella sottostante, che sono EE, per escursionisti esperti, data la ripidità dei pendii erbosi da affrontare, soprattutto quelli per la cascata superiore. Per il resto potrei classificare EE anche la discesa dal Bric dell’Orologio, effettuata fuori sentiero per visitarne le guglie rocciose, ma si tratta comunque di pendio semplice e senza problemi di orientamento.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada fino all’uscita di Bolzaneto, quindi si continua verso nord in direzione Pontedecimo, attraverso Via Romairone, quindi Via Semini, quindi, giunti a Pontedecimo, si imbocca la SP4 per Campomorone. Giunti a Campomorone continuiamo sulla SP4 verso i Piani di Praglia, giungendo quindi al ristorante La Chelina, sulla destra. Da qui proseguiamo ancora per un Km. fino a trovare un parcheggio sulla destra, in corrispondenza di una sterrata sulla sinistra.
Percorso a piedi: dal parcheggio imbocchiamo la sterrata antistante e la seguiamo per 850 metri circa fino ad un bivio, dove continuiamo dritti sulla sterrata di sinistra. Ancora poco meno di 700 metri e lasciamo la sterrata sulla sinistra, per proseguire dritti su sentiero. Il nuovo sentiero, segnato con un cerchio giallo (a volte anche rosso), scende nel bosco fino a giungere al Laghetto Manzù. Giunti al laghetto ne percorriamo la sponda sinistra, quindi risaliamo, in corrispondenza della fine del lago, un ripido pendio erboso e sassoso, fino al punto in cui diventa più agevole piegare a destra e svalicare oltre la barra rocciosa che impedisce la prosecuzione dal lago. Una volta svalicato scendiamo ripidamente verso destra, fino a raggiungere la cascata soprastante il lago. Qui esploriamo un po’ i dintorni per avere viste del lago e della cascata insieme, quindi torniamo sui nostri passi fino al lago. Qui seguiamo il torrente in sponda destra fino a raggiungere il salto della sottostante imponente cascata. Qui possiamo anche scendere qualche gradino roccioso per vedere meglio la cascata di profilo. Invertiamo quindi marcia notando subito un bel masso con marmitta rotonda, quindi traversiamo il torrente per sporgerci anche sul ciglio sinistro della cascata, con vista anche più bella che da destra. Visitato il secondo ciglio risaliamo il torrente senza cambiare sponda, fino a raggiungere il sentiero segnato, che imbocchiamo verso destra in corrispondenza del lago. Poco più di 100 metri dal lago, lasciamo il sentiero, per scendere a sinistra il ripido pendio erboso, che scendiamo seguendo i punti più facili e cercando di capire dove è meglio arrivare al torrente. Giunti in breve in vista dello stesso, si può scendere dritti ad una spiaggetta, o traversare a destra verso la grande cascata. Giunti comunque al torrente si possono esplorare a piacimento la cascata ed i due laghetti sottostanti, per poi risalire sui nostri passi fino al sentiero segnato cerchio giallo, ed imboccarlo verso destra. Seguiamo quindi il sentiero ed i segni, cercando di non perderli, fino a giungere a dei ruderi, quindi proseguiamo in direzione sud fino ad un guado, dopo il quale occorre prestare ancora più attenzione ai segni, in quanto la traccia diventa più evanescente. Se tutto va bene arriveremo comunque ad incrociare il sentiero segnato triangolo rosso e AVML in corrispondenza del cartello di legno indicante per il Lago Manzù appunto. Imbocchiamo quindi l’AVML verso sinistra, e saliamo prima verso una bella casella in pietra, e quindi fino al Colle Gandolfi. Al Colle continuiamo sull’altavia dei monti liguri verso sinistra. Percorriamo quindi l’ampia sterrata segnata AVML e volendo, possiamo variarla salendo ad una prima elevazione senza nome sulla destra, ma con visibile ometto sulla cima. Saliti all’elevazione scendiamo sull’altro versante e ritorniamo alla sterrata, ma la lasciamo subito per salire a sinistra al Monte Foscallo, che in breve raggiungiamo. Dal Foscallo scendiamo sull’altro versante, traversando verso la sterrata, fino a raggiungerla nuovamente ed imboccarla verso sinistra. Proseguiamo quindi per circa 800 metri sulla sterrata, fino a trovare sulla sinistra il bivio segnalato per il Bric dell’Orologio, che imbocchiamo. Saliamo quindi fino al predetto Bric, dove troviamo una croce sopra una piramide di pietra. Dal Bric, invece di scendere per la stessa via continuiamo qualche metro su un sentierino quindi pieghiamo a sinistra scendendo a piacimento il pendio disseminato di guglie rocciose, cercando di passare vicino a quelle più interessanti. Terminate le guglie pieghiamo decisamente a sinistra e scendiamo verso la sterrata, paralleli alla via di salita. Raggiunta la sterrata la imbocchiamo quindi verso sinistra, raggiungendo un bivio dopo poco meno di 500 metri, dove continuiamo dritti sulla sterrata di sinistra. Continuiamo quindi su sterrata fino a giungere ad una sbarra, oltre la quale troviamo un ampio parcheggio e la strada diventa asfaltata. Proseguiamo quindi su asfalto alternato a sterrato, fino a giungere ad una accentuata curva a destra della strada, qui proseguiamo invece dritti su stradina sterrata, che in poco meno di 100 metri ci porta all’asfalto della strada dei Piani di Praglia, che imbocchiamo verso sinistra e seguiamo per oltre 2 Km fino al parcheggio.
Conclusioni: Protagonista del giro dovrebbe essere il bello e grande Lago Manzù, ma, in effetti, ho trovato molto più bella e meritevole la sottostante cascata, alta ben 25 metri… una cascata che ci aspetteremmo più di trovare in Valdaosta che in Liguria….A parte la zona del Manzù ho trovato poi decisamente interessante anche il Bric dell’Orologio, con i suoi pendii sommitali disseminati di torrioni, magari non arditissimi, ma comunque abbastanza scenografici.

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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