La risposta Appenninica ai giorni bianchi di quiete di Alexander...
Il bianco e la quiete (e che quiete!) non sono mancati nemmeno nel nostro entroterra la settimana scorsa!
Domenica 3 gennaio, dopo il bel Capodanno quotazerino e dopo adeguato rifornimento di cibo, partiamo per salire in valle.
Ci aspetta una settimana con temperature rigide, senza acqua in casa, armati di sola stufa a legna e una stufina elettrica in bagno da usare con moderazione, visto il consumo che la piccina produce!
Il primo giorno l'accoglienza è freddina! Ruscello e dintorni sono ghiacciati, decorati da candelotti e fantasiose colate cristalline. In pratica si gela!
Solo nei giorni successivi la casa comincia ad acquistare un certo tepore e anche le temperature esterne salgono man mano!
Questa volta mi ero organizzata con ogni ben di Dio per una degna accoglienza a chi si fosse trovato a passare da quelle parti...
: sapori per il vin brulè, tè, cioccolata calda, biscottini made in scinty cotti nel forno della stufa e glassati di cioccolato... e avevo anche organizzato un invito a cena nonostante le perplessità di alec dovute alla mancanza di acqua corrente... ma quale momento è migliore dell'inverno per stare seduti a tavola a mangiare e chiacchierare, davanti al calduccio della stufa?
Purtroppo ho dovuto ridimensionare le mie "manie di accoglienza" a un po' di riso preparato con il grasso del prosciutto e un po' di latte a una micia che (pur bella pasciuta
) veniva a zampettare nella neve nei dintorni della casa... come resistere a tanta tenerezza?
Anche gli uccellini hanno molto gradito le briciole e qualche resto di verdure buttati nella neve...
Per il resto... il nulla!
La stessa notte del giorno di arrivo ha iniziato a nevicare, il primo risveglio è stato ben ben imbiancato! E... praticamente non ha più smesso! Solo una piccola tregua giovedì 7 gennaio, quando la neve si è abbassata permettendoci di fare un piccolo rifornimento ad Avosso e una passeggiata a Pian dei Curli. La strada è rimasta sporca tutto il tempo, limitando (anzi impedendo) l'arrivo dei villeggianti.
In una settimana abbiamo visto passare una macchina (di sfuggita), mentre durante una passeggiata abbiamo visto un tentativo di salita prima in auto e poi a piedi, seguito da una veloce ritirata... il tutto testimoniato solo da tracce e impronte...
Anche i nostri progetti di gite si sono ridotti, per esempio quello di andare a visitare il presepe di Pentema svalicando direttamente a piedi... il tempo di percorrenza rallentato dalla neve presente sui sentieri ha battuto la mia volontà coalizzandosi con la mia pigrizia... e poi mi dispiaceva proprio abbandonare la stufa per molto tempo arrivando così alla sera e trovare la casa fredda...
Il 5 pomeriggio decidiamo per una passeggiata a Piancassina... il vuoto!
Solo le lucine colorate della cappelletta animavano il piazzale desolato... e una genuina decorazione natalizia fatta di rami d'abete, rossi ovari di rose sfiorite e mele abbelliva la porta di una casetta silenziosa. Alcuni piccoli muti abitanti facevano capolino da qualche giardino curato nei più piccoli dettagli...
In giro... la solita micia le cui impronte erano visibili anche lungo il sentiero da noi percorso... "ancora tu?".. "ancora voi?"
Il giorno dopo, all'Epifania, decidiamo di verificare la situazione a Senarega. Con grande sorpresa (in un giorno di festa e con lo spazzaneve che per lo meno si degna di pulire costantemente la strada fino lì) troviamo un paese fantasma!
Le solite impronte di qualche sospettoso micio che ti guarda da lontano e mantiene le distanze, niente più. Silenzio... passeggiamo tra le case per ammirare il bellissimo borgo e facciamo ritorno. Siamo gli unici matti nel raggio di chilometri? Beh... più o meno... quando telefoniamo la sera alle rispettive famiglie ci chiedono "ma che ci fate ancora lì?"
Allora è bello essere matti... godersi lo spettacolo della neve che incessante scende dal cielo, a volte più mansueta, a tratti volteggiando in una bufera di vento, affumicarsi davanti a una stufa che ogni tanto fa i capricci per sentire il suo calore appena chiusa la porta e lasciato il freddo alle spalle. Cucinare profumati sughetti e assaporare la polenta fumante mentre fuori continua a fioccare...
In quei momenti io mi dimentico persino della normalità... regnano una pace e un silenzio così surreali che quando per un attimo di lucidità penso di lavorare in un ufficio (e di doverci tornare a breve...) mi rendo conto di riemergere da un mondo molto molto lontano... mi sembra sia passato molto più tempo...
In tutta la settimana abbiamo incontrato solamente una coppia venuta sù con le ciaspole per fare due passi. Anche noi eravamo in giro e avendoli notati poco indietro li abbiamo aspettati per fare due parole. Nel fine settimana anche i vicini sono arrivati a darci man forte e domenica lo spazzaneve è passato aprendo la strada verso... la quotidianità.
Anche le più belle cose finiscono e le immagazziniamo nel libro dei ricordi, visto che queste vacanze per me hanno un sapore speciale, ho cercato di dare un tono più ricco anche alle foto, con cornicette e ritagli. Buona visione e grazie per l'ascolto
in trappola
freddino...
il nostro acquedotto... ci si arrangia come si può..
..ripagati da alcune dolcezze (sbafate più che altro da alec
)
e da rare visite
su questi resti di briciole e spinaci sembra addirittura esserci stata una folla
una nota di colore in mezzo al bianco manto...
in giro nessuno...
solo questi due strani figuri...
e qualche muto abitante
barbe di ghiaccio...
angoli fatati
e in giro... il silenzio
non c'è un cane di nessuno
posti conosciuti, irriconoscibili
un classico ricordo per salutare una vacanza sulla neve... o meglio sotto la neve