Vabeh ho capito lo scrivo anche qui, sennò non mi ca..a nessuno e poi dai un topic sulla camminata ci vuole! Mica solo i percorsi da 10 ore valgono!
Inoltre ho passato una bella giornata, la camminata sul percorso Nordic Walking mi è piaciuta per le zone attraversate e perchè ci ha permesso di raggiungere il rifugio la cui inaugurazione è stata un'ottima scusa per muoversi un po' nonostante le previsioni non felici per questo w.e.
scinty wrote:Missione compiuta
Avrei voluto aprire un topic apposta sulla bella camminata tuttavia il percorso è già stato descritto da Giorgio e gli omini azzurri guidano l'escursionista molto bene. L'unica differenza con la descrizione di Giorgio riguardo il pezzetto qui sottoè che quasi terminato l'asfalto siamo finiti in casa di un signore perchè l'omino effettua una piccola deviazione ma poi lo ritroviamo sotto nuovamente sulla strada asfaltata. Imbocchiamo la sterrata e solo dopo un bel po' l'omino azzurro si inerpica sù per il ripido sentiero che ci porta al Bric Carrè.giorgio.mazzarello wrote:Una volta che raggiungi quasi il termine dell'asfalto (100m prima che inizi la sterrata - localita' Trepexi - quota 380m), lasci definitivamente la strada per imboccare un sentiero a SX che sale lungo il crinale e raggiunge prima il Bric Carre'
Ho letto in altro topic che i sentieri sono stati puliti e vengono curati dall'associazione nordic walking Croce di Vie (presente all'appuntamento) che ringrazio sentitamente per aver creato l'opportunità di vivere queste zone stupende vicino a casa, tra campi, frutteti e casette di campagna (la mia voglia di evadere dalla città in queste occasioni cresce a dismisura..).
La camminata è stata davvero piacevole, la mattinata soleggiata. Arriviamo al rifugio e saliamo sulla vetta del Rostegasso, incontriamo i cari mitici P e B del CAI Bolzaneto e partecipiamo allo scoprimento della targa che ricorda il vigile del fuoco Giorgio Lorefice, a cui è dedicato il rifugio, deceduto durante un intervento a Serra Riccò nel 2005. La commozione tra colleghi, amici e parenti è viva al suo ricordo..
Suona la banda, i VdF fanno dimostrazioni di ritrovamento con i cani e alle 13 gli Alpini sono pronti a servire il rancio, ci mettiamo in coda e ci viene servito, dietro offerta libera, un vassoio con polenta al sugo, un pezzo di formaggio, un panino e una fetta di pandolce, il vino è sui tavoli. Tutto molto buono, peccato che come da tradizione, noi che al calduccio sui monti non riusciamo mai a mangiare (sempre vento o nuvole al momento meno opportuno) arriva la nuvola di Fantozzi e inizia a sgocciolare, siamo seduti fuori ma ce ne freghiamo, ormai siamo lì con la polenta e sopportiamo anche due gocce di pioggia...
Finito il desinare mettiamo le nostre cose in ordine al riparo del rifugio e riprendiamo il nostro cammino sulla via del ritorno. Passiamo da una simpatica capannetta in legno avvistata anche all'andata, costruita utilizzando il sostegno di alcuni alberi, i cui tronchi infatti si vedono anche dentro: all'interno c'è un tavolo, una stufa, mensole, persino un orologio funzionante e con l'ora giusta! Divertenti le scritte sopra e dentro la porta:
"Benvenuto in questo capanno tu che non fai alcun danno e poi senza tante balle ti riporti i tuoi rifiuti a valle"
"uomo o donna che lasci sto locale senza aver fatto alcun male io ti ringrazio di cuore, però fammi l'ultimo favore: quando vai via chiudi la porta così il vento non ce la ridurrà tutta storta"
Sul sentiero del ritorno imbocchiamo una diramazione diversa rispetto all'andata, non ci mettiamo molto ad accorgercene ma il granitico non ne vuole sapere di tornare indietro. Gli faccio notare che i quadrati verde-blu che vediamo sugli alberi non sono certo gli omini blu anzi a un certo punto sono sicura di vedere che uno di quei quadrati nasconde un omino probabilmente dipinto in precedenza! Ma Alec cerca l'avventura.. arrivati infine sull'asfalto ci rendiamo conto di esser sulla strada giusta e di aver tagliato addirittura un pezzo rispetto all'andata. Il sentiero era un pochino meno curato ma evidente e ben percorribile e si sviluppava sul crinale, sarà stato un sentiero precedentemente usato da Croce di Vie?
L'ultimo pezzo sulle discesine in cemento sembra insaponato a causa del muschio bagnato dalla pioggia, ma riusciamo a non volare per terra; mentre ammiriamo le campagne con galline, pecorelle e alberi avvolti da nuvolette di fiori bianchi continua a piovere, ma noi procediamo tranquilli e sereni come se ci fosse ancora il sole, ho ancora il buon gustino della polenta nel palato, l'erba bagnata che struscia sui pantaloni completa l'opera ma chissenefrega.. mi son mangiata la polentina... e che pru che mi ha fatto! E poi questi posti trasmettono così tanta serenità..
Siamo quasi alla macchina e l'acqua ci si mette ancora un po' di più, abbiamo i pantaloni bagnati fin quasi al sedere.... quando entriamo in macchina si mette forte forte! Ma noi siamo arrivati... polenti e contenti
p.s. Il rifugio Lorefice, gestito da alpini e volontari, sarà aperto nei fine settimana. Per prenotazioni ci han detto di chiamare il Comune di Sant'Olcese, in ogni caso prima di partire una telefonata è meglio darla, per sicurezza. Al piano di sotto si trova la stanza con i tavoli e sopra i letti e una bella e ampia terrazza.
Un'idea carina per una passeggiata tranquilla e un bel piatto di salumi per pranzo o merenda
p.p.s volevo mettere giusto due fotine ma... dal momento che, come da consigli ricevuti , ho impostato il raw... se qualcuno non mi spiega che cavolo è 'sto NEF non mi sarà possibile perchè non riesco nemmeno a vederle sul mio pc