il versante sconosciuto del Beigua
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il versante sconosciuto del Beigua
approffitto che sono brasato a casa pieno di catarro (con queste giornate ) per fare una specie di resoconto di alcuni giri esplorativi che ho fatto in primavera
alla fine,collegando tutti i vari tratti che ho fatto,arrivandoci da sopra,da sotto e di lato,ne viene fuori un bel gitone con notevole sviluppo e dislivello
il versante sconosciuto (almeno per me ) a cui mi riferisco è quello ovest,che guarda a ponente..quel versante che ho sempre osservato con curiosità dal finestrino dell'auto andando "in giù" ,verso il mare da Sassello,ma che per un motivo o per l'altro non mi ero mai deciso a scoprire...
di quella distesa di boschi enorme e misteriosa avevo sempre sentito parlare dai fungai della zona,che la descrivevano come un eldorado,poco frequentato,a differenza delle orde che assaltano il sassellese,che nascondeva tesori simili ai nostri...motivo in più per esplorarlo finalmente..e facendolo in primavera,quando gli alberi sono ancora privi di foglie,scoprendone gli accessi e i collegamenti ai vari sentieri..
cosi ai primi di marzo,dopo gli unici giorni veramente invernali di una strana stagione,ho incominciato ad osservare dalle pendici dell'Ermetta questo versante,incominciando a capirne i segreti che celava alla fine penso che il miglior posto da cui partire sia la casa delle Ortensie,che si raggiunge in breve dal Giovo,lasciando a sinistra l'AV,e inoltrandosi nella valle del Sansobbia.. il Sansobbia appunto...una presenza che ci accompagna fino alla cima del Beigua;qui in basso il fiume ha scavato una forra vera e propria,sovrastata da un ponticello caratteristico
un amico geologo,che su questo ha fatto la sua tesi,mi ha svelato che questo torrente che sfocia dopo un lungo giro tra le Stelle ad Albisola,milioni di anni fa svoltava invece a destra verso la pianura padana,e quello che si vede oggi è il risultato dell'erosione
il fondo della valle,a differenza della alta via che scorre più in alto sulla cresta boschiva,è stretto,intricato,quasi sempre all'ombra,immerso tra fitti boschi...vi si accede seguendo un segnavia (3 pallini rossi) che si abbandona quando attraversa il fiume (da qui si passerà al ritorno per chiudere l'anello)
ho percorso invece il tratturo ormai in rovina che costeggia il fiume,seguendo lungamente un segnavia (cerchio rosso vuoto) non sempre ben visibile,camminando con difficoltà avendo sempre come riferimento il fiume alla destra,con i suoi laghetti, le cascatelle e casette dell'acquedotto quando finalmente il vallone si allarga un pò e cominciano i faggi, la traccia volge decisamente a sinistra verso la costa dell'AV,andando poi infine ad incrociare la sterrata che proviene dalle "casermette"
anche i panorami si aprono,ora che i boschi sono meno fitti
qui siamo in pieno "consorzio del Giancardo",posto da funghi dei varazzini e alpicellesi,dove noi di Sassello in stagione non osiamo quasi mai avventurarci,anche se i nostri posti sono appena aldilà del crinale che chiude la valle a nord
seguendo la sterrata si arriva ad un guado del Sansobbia senza attraversarlo ho continuato a seguire lo stesso segnavia che si inerpica sotto una lunga serie di torrioni rocciosi
le "rocche dei Parlati"
posto mitico,di cui avevo sempre sentito parlare nei racconti dei fungai più audaci
contornandone alla base la cresta si risale verso l'AV in un ambiente magico,fatto di piccole paludi,praterie,radure in cui troneggiano grossi esemplari di faggi,un ambiente in cui si percepisce la presenza degli animali selvatici...
una volta sbucati in costa basta poco per vedere meravigliosi scorci i posti dei sassellesi aldilà del crinale segue
alla fine,collegando tutti i vari tratti che ho fatto,arrivandoci da sopra,da sotto e di lato,ne viene fuori un bel gitone con notevole sviluppo e dislivello
il versante sconosciuto (almeno per me ) a cui mi riferisco è quello ovest,che guarda a ponente..quel versante che ho sempre osservato con curiosità dal finestrino dell'auto andando "in giù" ,verso il mare da Sassello,ma che per un motivo o per l'altro non mi ero mai deciso a scoprire...
di quella distesa di boschi enorme e misteriosa avevo sempre sentito parlare dai fungai della zona,che la descrivevano come un eldorado,poco frequentato,a differenza delle orde che assaltano il sassellese,che nascondeva tesori simili ai nostri...motivo in più per esplorarlo finalmente..e facendolo in primavera,quando gli alberi sono ancora privi di foglie,scoprendone gli accessi e i collegamenti ai vari sentieri..
cosi ai primi di marzo,dopo gli unici giorni veramente invernali di una strana stagione,ho incominciato ad osservare dalle pendici dell'Ermetta questo versante,incominciando a capirne i segreti che celava alla fine penso che il miglior posto da cui partire sia la casa delle Ortensie,che si raggiunge in breve dal Giovo,lasciando a sinistra l'AV,e inoltrandosi nella valle del Sansobbia.. il Sansobbia appunto...una presenza che ci accompagna fino alla cima del Beigua;qui in basso il fiume ha scavato una forra vera e propria,sovrastata da un ponticello caratteristico
un amico geologo,che su questo ha fatto la sua tesi,mi ha svelato che questo torrente che sfocia dopo un lungo giro tra le Stelle ad Albisola,milioni di anni fa svoltava invece a destra verso la pianura padana,e quello che si vede oggi è il risultato dell'erosione
il fondo della valle,a differenza della alta via che scorre più in alto sulla cresta boschiva,è stretto,intricato,quasi sempre all'ombra,immerso tra fitti boschi...vi si accede seguendo un segnavia (3 pallini rossi) che si abbandona quando attraversa il fiume (da qui si passerà al ritorno per chiudere l'anello)
ho percorso invece il tratturo ormai in rovina che costeggia il fiume,seguendo lungamente un segnavia (cerchio rosso vuoto) non sempre ben visibile,camminando con difficoltà avendo sempre come riferimento il fiume alla destra,con i suoi laghetti, le cascatelle e casette dell'acquedotto quando finalmente il vallone si allarga un pò e cominciano i faggi, la traccia volge decisamente a sinistra verso la costa dell'AV,andando poi infine ad incrociare la sterrata che proviene dalle "casermette"
anche i panorami si aprono,ora che i boschi sono meno fitti
qui siamo in pieno "consorzio del Giancardo",posto da funghi dei varazzini e alpicellesi,dove noi di Sassello in stagione non osiamo quasi mai avventurarci,anche se i nostri posti sono appena aldilà del crinale che chiude la valle a nord
seguendo la sterrata si arriva ad un guado del Sansobbia senza attraversarlo ho continuato a seguire lo stesso segnavia che si inerpica sotto una lunga serie di torrioni rocciosi
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contornandone alla base la cresta si risale verso l'AV in un ambiente magico,fatto di piccole paludi,praterie,radure in cui troneggiano grossi esemplari di faggi,un ambiente in cui si percepisce la presenza degli animali selvatici...
una volta sbucati in costa basta poco per vedere meravigliosi scorci i posti dei sassellesi aldilà del crinale segue
Last edited by lupo della steppa on Mon May 19, 2014 19:04, edited 1 time in total.
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
Bello. Molto bello!!!!!
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
la cima del Beigua ormai incombe,il segnavia torna ancora verso il centro del vallone e il fiume,in direzione di un roccione posto come una sentinella dall'altra parte,alla testata della valle
evitando di andare dalla selva di ripetitori,si scende,subito dopo una baita all'area pic-nic.dove si recepisce una traccia,con segnavia cerchio rosso vuoto barrato,che ho seguito per il ritorno... in questo pratone ha origine il Sansobbia (...e io non lo sapevo ) che non ha vere e proprie sorgenti,infatti spesso in estate non riesce neanche ad arrivare al mare..
in breve però,in primavera,diventa già torrente,basta arrivare al roccione che si vedeva salendo,e lo si sente già spumeggiare al di sotto
scendendo decisamente si è a breve distanza dalla strada asfaltata,qui ho incrociato qualche bikers,altrimenti non ho mai incontrato nessuno
una veduta delle rocche dei Parlati ambiente sommitale si perde quota più decisamente ora fino ad incrociare nuovamente sempre la stessa sterrata che viene dalle casermette...
qui inizia il tratto che mi è piaciuto di piu
avvistata fra l'altro una lontra appenninica segue l'ultima parte
comincia qui l'ultima faggeta,che ammanta il pendio finale,e si sbuca dalla gigantesca croce..evitando di andare dalla selva di ripetitori,si scende,subito dopo una baita all'area pic-nic.dove si recepisce una traccia,con segnavia cerchio rosso vuoto barrato,che ho seguito per il ritorno... in questo pratone ha origine il Sansobbia (...e io non lo sapevo ) che non ha vere e proprie sorgenti,infatti spesso in estate non riesce neanche ad arrivare al mare..
in breve però,in primavera,diventa già torrente,basta arrivare al roccione che si vedeva salendo,e lo si sente già spumeggiare al di sotto
scendendo decisamente si è a breve distanza dalla strada asfaltata,qui ho incrociato qualche bikers,altrimenti non ho mai incontrato nessuno
una veduta delle rocche dei Parlati ambiente sommitale si perde quota più decisamente ora fino ad incrociare nuovamente sempre la stessa sterrata che viene dalle casermette...
qui inizia il tratto che mi è piaciuto di piu
avvistata fra l'altro una lontra appenninica segue l'ultima parte
Last edited by lupo della steppa on Mon May 19, 2014 19:07, edited 1 time in total.
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
Come sguazza il cane!
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
il cane sguazza sempre alla grande .....(p.s. grazie Ago)
si continua a seguire lo stesso segnavia lungo un costone
laggiù il vallone risalito all'andata qui la vegetazione cambia e ci si immerge in foreste di pini che fanno pensare alla Sierra a sinistra scendendo si apre una nuova vallata,è quella del Teiro che nasce da qualche parte li sopra e dopo essere sceso parallelo al Sansobbia per un pò ,fa una brusca svolta e si dirige verso Varazze (ed è qui che verrò ad esplorare la prossima volta)
la vista abbraccia boschi a perdita d'occhio che si estendono verso Alpicella il segnavia seguito fino in fondo porta alle pale eoliche sopra a Stella S.Martino,anni fa avevo fatto questo pezzo in mtb,ma ormai l'acqua ha distrutto e dilavato quai tutto,lasciando un lungo tubo dell'acqua allo scoperto..
per chiudere l'anello è meglio però trovare un bivio veramente poco visibile dove si ritovano i 3 pallini rossi
qui mi sono perso varie volte e ho ravanato parecchio prima di capire come muovermi intorno ad una specie di acrocoro roccioso ,che emerge all'improvviso tra i boschi il posto è bellissimo e il panorama si apre su di un enorme bosco di castagni sottostante,che si attraversa tutto di colpo infatti i pini ,piccoli e contorti finiscono,e ci si ritrova immersi nell'ombra,scendendo fino ad una baracca di boscaioli/bracconieri evitando di continuare a scendere verso S.Giustina si continuano a seguire i 3 pallini rossi,che dopo un altro bivio poco visibile nel fitto del bosco,riportano,con un ampio semicerchio nella vallata del Sansobbia ,al guado e in breve alla casa delle Ortensie
in tutti questi giri,oltre a non incontrare nessuno,ho visto la neve ritirarsi a poco a poco,il verde avanzare,le nuvole galoppare,ho sentito il vento soffiare e i cinghiali grufolare,scoperto nuovi posti e nuove visuali
soprattutto mi sono ancora una volta reso conto della grande estensione di questo massiccio,che non si finisce mai di girare e che non smette mai di stupirmi
si continua a seguire lo stesso segnavia lungo un costone
laggiù il vallone risalito all'andata qui la vegetazione cambia e ci si immerge in foreste di pini che fanno pensare alla Sierra a sinistra scendendo si apre una nuova vallata,è quella del Teiro che nasce da qualche parte li sopra e dopo essere sceso parallelo al Sansobbia per un pò ,fa una brusca svolta e si dirige verso Varazze (ed è qui che verrò ad esplorare la prossima volta)
la vista abbraccia boschi a perdita d'occhio che si estendono verso Alpicella il segnavia seguito fino in fondo porta alle pale eoliche sopra a Stella S.Martino,anni fa avevo fatto questo pezzo in mtb,ma ormai l'acqua ha distrutto e dilavato quai tutto,lasciando un lungo tubo dell'acqua allo scoperto..
per chiudere l'anello è meglio però trovare un bivio veramente poco visibile dove si ritovano i 3 pallini rossi
qui mi sono perso varie volte e ho ravanato parecchio prima di capire come muovermi intorno ad una specie di acrocoro roccioso ,che emerge all'improvviso tra i boschi il posto è bellissimo e il panorama si apre su di un enorme bosco di castagni sottostante,che si attraversa tutto di colpo infatti i pini ,piccoli e contorti finiscono,e ci si ritrova immersi nell'ombra,scendendo fino ad una baracca di boscaioli/bracconieri evitando di continuare a scendere verso S.Giustina si continuano a seguire i 3 pallini rossi,che dopo un altro bivio poco visibile nel fitto del bosco,riportano,con un ampio semicerchio nella vallata del Sansobbia ,al guado e in breve alla casa delle Ortensie
in tutti questi giri,oltre a non incontrare nessuno,ho visto la neve ritirarsi a poco a poco,il verde avanzare,le nuvole galoppare,ho sentito il vento soffiare e i cinghiali grufolare,scoperto nuovi posti e nuove visuali
soprattutto mi sono ancora una volta reso conto della grande estensione di questo massiccio,che non si finisce mai di girare e che non smette mai di stupirmi
Last edited by lupo della steppa on Mon May 19, 2014 19:09, edited 1 time in total.
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
Davvero interessante questo topic.
Molto belle le foto e la descrizione del percorso.
Complimenti Lupo, un degno tributo alle meraviglie del nostro Massiccio.
Anche per me il versante del Sansobbia é sempre stato " The dark side of the Beigua" e avrei voluto esplorarlo prima o poi.
Grazie per averci portato con te.
Molto belle le foto e la descrizione del percorso.
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Anche per me il versante del Sansobbia é sempre stato " The dark side of the Beigua" e avrei voluto esplorarlo prima o poi.
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"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: il versante sconosciuto del Beigua
Molto interessante la descrizione di questa tua esplorazione,caro Lupo,in una zona per me sconosciuta,tanto che per capirci qualcosa ho dovuto cercare di seguire i tuoi giri su Open Street Map! ,dove sono segnate delle tracce che non so se sono quelle che hai percorso tu. Complimenti vivissimi anche per la scelta di andare da solo in zone con sentieri pochissimo frequentati e mal segnalati .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: il versante sconosciuto del Beigua
Quanta bellezza!! Mi piacciono davvero i tuoi posti ma è da troppo che latito (e tu ne sai qualcosa ricordi che dovevamo organizzare un giro..?).
Ma.... cosa mi sai dire di più sulla casa delle Ortensie? C'è qualcosa di familiare ma magari mi sbaglio...
Ma.... cosa mi sai dire di più sulla casa delle Ortensie? C'è qualcosa di familiare ma magari mi sbaglio...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: il versante sconosciuto del Beigua
Ciao ragazzi, bel giro. Segnalo che in gran parte si tratta dell'itinerario n° 8 di Andrea Parodi nel suo libro "Beigua Geopark", che lui fa partire da Santa Giustina. Qui invece si inizia dal Giovo per poi intersecarlo sotto la Costa del Giancardo. Dalle sue caratteristiche direi che è fattibile anche in estate, nel senso che non si deve temere troppo il caldo. O sbaglio? Te lo chiedo, Lupo, perchè anche io ho un cane come il tuo e se sapesse che ha delle pozze in cui tuffarsi impazzirebbe!!! Ciao
pace e bene
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
bello "the dark side of the Beigua"Littletino wrote:Davvero interessante questo topic.
Molto belle le foto e la descrizione del percorso.
Complimenti Lupo, un degno tributo alle meraviglie del nostro Massiccio.
Anche per me il versante del Sansobbia é sempre stato " The dark side of the Beigua" e avrei voluto esplorarlo prima o poi.
Grazie per averci portato con te.
mi sarebbe piaciuto anche un titolo del topic tipo "in mezzo scorre il fiume"
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
sai che non so cos'è open street mapdaniele64 wrote:Molto interessante la descrizione di questa tua esplorazione,caro Lupo,in una zona per me sconosciuta,tanto che per capirci qualcosa ho dovuto cercare di seguire i tuoi giri su Open Street Map! ,dove sono segnate delle tracce che non so se sono quelle che hai percorso tu. Complimenti vivissimi anche per la scelta di andare da solo in zone con sentieri pochissimo frequentati e mal segnalati .
per chi come te non conosce i luoghi però ben vengano ste nuove tecnologie...
io per ora vado ancora a sensazioni,a vista,a naso..a volte mi piace perdermi un pò (in sicurezza s'intende),di solito poi si fanno sempre delle scoperte emozionanti
in questo caso ho usato solo questa cartina del parco,non proprio precisa direi,ma per me va bene cosi
Last edited by lupo della steppa on Tue May 20, 2014 19:53, edited 1 time in total.
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
p.s. prima o poi faremo un bel giro insieme dalle mie parti,a volte mi guardo in giro e penso "qua a Scinty piacerebbe sicuro..."scinty wrote:Quanta bellezza!! Mi piacciono davvero i tuoi posti ma è da troppo che latito (e tu ne sai qualcosa ricordi che dovevamo organizzare un giro..?).
Ma.... cosa mi sai dire di più sulla casa delle Ortensie? C'è qualcosa di familiare ma magari mi sbaglio...
la casa ...non saprei...in questa foto si vede un pò meglio quando non c'è fango ci si arriva in macchina,penso che d'estate sia abitata...
è una vecchia casa di contadini,avevo letto un libro (molto simpatico)che mi sembra che ne parlasse...http://www.libriliguria.it/art/d/175/la ... e-cam.html
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
non sapevo del libro di Parodi,ma immaginavo...terralba wrote:Ciao ragazzi, bel giro. Segnalo che in gran parte si tratta dell'itinerario n° 8 di Andrea Parodi nel suo libro "Beigua Geopark", che lui fa partire da Santa Giustina. Qui invece si inizia dal Giovo per poi intersecarlo sotto la Costa del Giancardo. Dalle sue caratteristiche direi che è fattibile anche in estate, nel senso che non si deve temere troppo il caldo. O sbaglio? Te lo chiedo, Lupo, perchè anche io ho un cane come il tuo e se sapesse che ha delle pozze in cui tuffarsi impazzirebbe!!! Ciao
per quanto riguarda l'estate direi di si..certo quando c'è macaia si soffre il caldo anche li..
io però non ci andrei con Isotta,c'è molto sporco (nel senso che i sentieri sono molto inselvatichiti)..e avrei paura per le vipere,visto che lei (come tutti i cani) infila il muso ovunque,infatti d'estate preferisco fare altri giri ...
se vai primavera c'è acqua e fango ovunque e per la tua labrador sarebbe una festa
(ma anche inverno e tardo autunno..)
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
Grazie, anch'io quando comincia a far caldo non porto per monti Joey proprio per la questione vipere. Seguirò il tuo suggerimento per i periodi migliori. Ciao
pace e bene
Re: il versante sconosciuto del Beigua
Bella zona e poco frequentata. Da quelle parti c'è il Bric Aliberti dove sono presenti delle incisioni rupestri a "polissoire" e dove la declinzione magnetica raggiunge valori da "esorcismo"...
Bella passeggiatona!
Bella passeggiatona!
Guido
Re: il versante sconosciuto del Beigua
grazie per la foto, no me ne ricordavo una piccolina carina di Piampaludo dove ero stata a mangiare, non è questa. Molto divertenti le cose appiccicate al muro in maniera varia!!!
dai che un giorno o l'altro, sono fiduciosa, riusciremo!!!
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
lunedi pomeriggio sono andato a gironzolare sulla sterrata che dalle pale eoliche sbuca sulla strada per Alpicella,sotto al M.Castellaro
in pratica alla base di questi enormi boschi che cingono il versante dimenticato del Beigua,in una specie di terra di mezzo,dove guardando a monte sembra di essere in una "piccola Svizzera",mentre volgendo lo sguardo verso il mare e i "prati del prezzemolo",l'impressione è quella di vedere un paesaggio toscano/umbro
molto bello,specialmente in questa stagione con le fioriture dei prati al loro apice
in pratica alla base di questi enormi boschi che cingono il versante dimenticato del Beigua,in una specie di terra di mezzo,dove guardando a monte sembra di essere in una "piccola Svizzera",mentre volgendo lo sguardo verso il mare e i "prati del prezzemolo",l'impressione è quella di vedere un paesaggio toscano/umbro
molto bello,specialmente in questa stagione con le fioriture dei prati al loro apice
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
Che paesaggio meraviglioso!!
Mentre il luoghi visibili nelle foto della prima esplorazione erano assolutamente riconoscibili come "Beigua Zone" questi sono davvero sorprendenti.
Sarà la stagione, vabbè, però se mi avessi detto che erano "un angolo di Svizzera in Toscana" ti avrei creduto ciecamente.
Da dove sei partito per arrivarci?
Mentre il luoghi visibili nelle foto della prima esplorazione erano assolutamente riconoscibili come "Beigua Zone" questi sono davvero sorprendenti.
Sarà la stagione, vabbè, però se mi avessi detto che erano "un angolo di Svizzera in Toscana" ti avrei creduto ciecamente.
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
Trovato!
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
esatto..in questa cartina si vedono molto bene i luoghi ..(ma cos'è ? open street map?... ...molto ben fatto)
volendo c'è anche uno stradone bianco di accesso alle pale che parte tra Stella S.M e "il salto"
secondo me questo è il periodo migliore per andarci e trovare paesaggi davvero sorprendenti
adesso aspetto il prossimo inverno,ormai fa già troppo caldo.. e poi mi lancio ad esplorare la misteriosa valle del Teiro
volendo c'è anche uno stradone bianco di accesso alle pale che parte tra Stella S.M e "il salto"
secondo me questo è il periodo migliore per andarci e trovare paesaggi davvero sorprendenti
adesso aspetto il prossimo inverno,ormai fa già troppo caldo.. e poi mi lancio ad esplorare la misteriosa valle del Teiro
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Re: il versante sconosciuto del Beigua
Davvero bello, ribadisco!!
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