Domenica 12 febbraio, viste le ottime previsioni del tempo , avevo in progetto un bel trekking urbano sul crinale della Val Polcevera a toccare tutti i forti di ponente . Alle 8 però tutta la città è sotto una coltre di nuvole basse e grigie che mi fa venire forti dubbi sull' opportunità di fare questa gita . Così tergiverso , aspetto cambiamenti del meteo e guardo un po' di webcam in giro . Siccome non sembra che su Genova ci siano miglioramenti in arrivo mentre altrove è tutto sereno

, improvviso un' escursione alternativa tra le tante in programma . La scelta cade su questo anellino che avevo messo in lista ben 7 anni fa . Lungo il tragitto ho la conferma di un tempo decisamente migliore nell' entroterra : già a Traso è tutto limpido e sereno , anche se la temperatura segna 1° ! Arrivo a Torriglia verso le 9,30 con un bel sole che comincia a scaldare . Dal parcheggio vicino al campo da tennis la croce del Monte Spigo appare già vicina .

Salgo lungo l' ombrosa scalinata accanto alla rimessa dei bus , seguendo i " due pallini gialli " . Il rio che scorre lì accanto ( che dovrebbe essere lo Scrivia ) ha persino qualche chiazza di ghiaccio .

Uscendo dall' abitato , la vista si apre sul crinale del Monte Spigo , che dovrò raggiungere .

La bella mulattiera , pulita di recente , prosegue a salire in direzione di Donetta ,

la supera e raggiunge il bivio in cui si biforca : a destra si sale verso il Monte Prelà e l' Antola mentre a sinistra ci si dirige verso Pentema .

Imboccando il ramo di sinistra , la mulattiera sale dolcemente tra gli alberi senza foglie , mentre la temperatura ormai è tale che posso stare in maniche corte .


Giungo in prossimità del Colle di Donetta ( 1155 m. ) e lascio la mulattiera diretta a Pentema , imboccando il sentiero a sinistra con indicazione Anello di Torriglia e segnavia " T gialla ". Da lì si comincia a dominare l' amena conca di Torriglia ma la posizione del sole non mi permette foto decenti .

Il tracciato segue in pratica la dorsale , dove sono presenti ancora piccole chiazze di neve ghiacciata . Salgo sino all' altura soprastante , che sarà il punto più alto di giornata ( 1210 m. ) .

La vista è notevole anche sull' altro versante , con in lontananza un' ampia porzione di Alpi innevate , dal Pizzo d' Ormea al Monte Rosa .




Continuo la mia passeggiata sul poco ondulato crinale verso il Monte Spigo , sempre con notevoli panorami da tutti i lati .


Il sentiero scende quindi al Colletto di Pentema ( 1115 m. ) , dove incrocia la strada provinciale .

Superato l' asfalto , c'è una veloce risalita al Monte Chiappa ( 1156 m. )

prima di arrivare alla vetta del Monte Spigo o Astazzone ( 1126 m. ) , con la sua vistosa croce di legno , installata dagli alpini di Torriglia nel 2007 . Qui , sotto il bel sole , mi fermo sulla panchetta per mangiare e per godermi i rilassanti panorami .





Dopo la piacevole sosta , il tracciato scende al colletto sottostante , dove sorge la Cappella di Panteca ( 993 m. ) .

La " T gialla " continua verso Marzano e Laccio , ma io voglio scendere direttamente a Torriglia . Prima però intendo affrontare la salita alla boscosa vetta del Monte Moro di Torriglia , che si trova dietro alla chiesina . Nell' erba c'è una traccia visibile che s' inerpica sulle sue pendici a raggiungere la dorsalina che , andando a destra , conduce rapidamente sulla cima ( 1049 m. - bastone ) , anonima perchè avvolta da una pineta .

Torno sui miei passi arrivando alla radura dietro alla cappella ed imbocco un ampio sentiero segnato " X gialla " che percorre il bosco in discesa verso Torriglia .

Il tracciato mi conduce alle borgate superiori di Torriglia ( Porcarezze e Pietra ) , dove trovo l' asfalto che , non individuando le scorciatoie , seguo in discesa sino alla via principale del paese . Ancora pochi minuti e sono alla macchina a terminare il bel giretto .

Secondo Strava , ne è venuto fuori un' anellino di poco superiore ai 9 km per un dislivello di 450 metri . Secondo me però il dislivello è un po' sottostimato e dovrebbe essere in realtà di almeno 550 metri . Segnalo altresì che i vari segnavia gialli del tracciato sono generalmente piuttosto stinti . Già il colore non è il massimo della visibilità , se non li si rinfresca con una vernice più brillante , rimangono poco appariscenti

. Nonostante la magnifica giornata , in giro quasi nessuno ; per fortuna ho visto invece un paio di cerbiatti sfuggenti .
