Non avendo trovato un topic " generico " sul Beigua , ma solo tanti su specifici tratti di percorso , ne apro uno nuovo per raccontare questa mia escursione con un itinerario piuttosto arzigogolato .

E' un giro un po' strano , fatto appositamente per raggiungere in poco tempo ( le giornate sono corte ) una bella serie di cime e cimette secondarie del Beigua , giusto per assecondare la mia smania di "cacciatore di vette" !
8 dicembre : giornata magnifica , come da previsioni .

Per evitare il freddo del primo mattino arrivo in auto al Rifugio di Pratorotondo verso le 9,30 , con una mattinata limpida , più che tiepida e soprattutto senza vento . Inizio il giro che ho programmato puntando sul vicino Monte Sciguello e subito si apre una bella visuale sulle Alpi Marittime .

In pochi minuti raggiungo la facile vetta ( 1102 mt. ) , adornata da una croce e da un curioso "monumento" conico

Il panorama è così magnifico sia verso ponente , sino alle Liguri

che verso levante , sino alle Apuane ,

che perdo un po' troppo tempo . Se continuo così non riuscirò a completare il mio giro

. Torno sulla sterrata principale dell'Alta Via e mi dirigo a levante , raggiungendo il bivacco della casa della Miniera , con la sottostante cappelletta affacciata sul mare.

La temperatura è decisamente mite tanto che ormai sono in maniche corte , però la nottata dev'essere stata fredda perche tutte le pozzanghere sono ancora ghiacciate e lo resteranno per tutto il giorno ... Mi dirigo adesso alla Cima Fontanaccia ( 1153 mt. ) , che presenta qualche passo di facile arrampicata su rocce , forse evitabile passando ad est .

Da qui si può già ammirare un lontano scorcio delle Alpi Graie valdostane .

In pochi minuti raggiungo poi il contiguo Monte Rama ( 1148 mt. ) , adornato da ben due croci di ferro

Qui mi raggiungono 2 coppie di escursionisti saliti da Sciarborasca in due ore e mezzo . Ne approfitto per fare due parole e per scroccare qualche foto con il grandioso panorama su Genova.

Poi torno indietro all'Alta Via e mi dirigo sul vicino e roccioso Bric Resonnou , che bisogna aggirare e che presenta anch'esso qualche elementare passo di arrampicata con l'uso delle mani . Dalla cima ( 1146 mt . ) bei panorami tutto intorno .

Riprendendo l'Alta Via e poi girando a sinistra raggiungo il Bric Damè ( 1194 mt .) , adornato da una Madonnina e con amplissime visuali sull'arco alpino , dal lontanissimo Adamello al Monte Bianco.

Incuriosito dal successivo rilievo , che sembra ancora più panoramico , mi ci dirigo per prati , fitti boschetti e roccette . E' la Rocca del Turnou ( 1198 mt. ) , che in effetti consente belle viste aperte sui monti valdostani .

Dopo una sosta per mettere qualcosa sotto i denti al riparo dal venticello meridionale che si sta alzando , mi accingo a tornare al Rifugio di Pratorotondo , tagliando per i prati un po' paludosi di Piano Ferretto . Dal Rifugio mi dirigo alla sommità principale del Beigua ( 1287 mt. ) , tutta puntellata di antennoni come un puntaspilli

Tra i tanti ripetitori per fortuna c'è spazio anche per la graziosa Chiesetta Alpina .

Ora devo cercare la strada per la mia tappa successiva , il Monte Grosso : proprio a fianco dei ripetitori RAI c'è la stradina per Piampaludo , che si percorre in discesa nel bosco sino all'inizio del pendio sommitale del Monte Grosso ( 1265 mt. ) , cui vetta rocciosa è adornata da una Madonnina .

Qui per la prima volta appare anche il Monviso , prima nascosto dalla mole del Beigua

Torno indietro sull'Alta Via ed arrivo quindi alla gigantesca Croce del Beigua , in una radura tra gli alti alberi .
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E da qui mi dirigo verso l'ultima meta di giornata il Monte Ermetta , seguendo i segnavia " E bianca " . Sulla panoramica cima ( 1267 mt. ), accanto alla croce , c' è anche una bella tavola d'orientamento

e poi scopro che oltre ai nuovi segnavia del " percorso napoleonico " , ci sono sparsi in giro alcuni pannelli didascalici che raccontano le vicende belliche avvenute su queste vette nell'aprile del 1800 . Perciò , tornando indietro , faccio un 'imprevista , brevissima deviazione sul Bric Veciri ( 1264 mt. ) , dove trovo gli evidenti resti di un trinceramento

ed un altro interessante pannello storico sui fatti d'arme combattuti sul posto .

Torno sulla vetta del Beigua che il sole sta già cominciando a tramontare dietro le Alpi Liguri , baciando con gli ultimi suoi raggi la costiera savonese .

A questo punto non mi resta che raggiungere l'auto a Pratorotondo , completando così un giro per me molto soddisfacente ( ho toccato una decina di cime ...

) e neanche tanto da poco come impegno . Se il dislivello complessivo credo sia stato solo sui 700 metri di saliscendi , lo sviluppo totale secondo i miei conti dovrebbe aver superato i 22 chilometri .
Buone gite a tutti !!
