Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
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Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Non avendo trovato un topic " generico " sul Beigua , ma solo tanti su specifici tratti di percorso , ne apro uno nuovo per raccontare questa mia escursione con un itinerario piuttosto arzigogolato . E' un giro un po' strano , fatto appositamente per raggiungere in poco tempo ( le giornate sono corte ) una bella serie di cime e cimette secondarie del Beigua , giusto per assecondare la mia smania di "cacciatore di vette" !
8 dicembre : giornata magnifica , come da previsioni . Per evitare il freddo del primo mattino arrivo in auto al Rifugio di Pratorotondo verso le 9,30 , con una mattinata limpida , più che tiepida e soprattutto senza vento . Inizio il giro che ho programmato puntando sul vicino Monte Sciguello e subito si apre una bella visuale sulle Alpi Marittime .
In pochi minuti raggiungo la facile vetta ( 1102 mt. ) , adornata da una croce e da un curioso "monumento" conico
Il panorama è così magnifico sia verso ponente , sino alle Liguri
che verso levante , sino alle Apuane ,
che perdo un po' troppo tempo . Se continuo così non riuscirò a completare il mio giro . Torno sulla sterrata principale dell'Alta Via e mi dirigo a levante , raggiungendo il bivacco della casa della Miniera , con la sottostante cappelletta affacciata sul mare.
La temperatura è decisamente mite tanto che ormai sono in maniche corte , però la nottata dev'essere stata fredda perche tutte le pozzanghere sono ancora ghiacciate e lo resteranno per tutto il giorno ... Mi dirigo adesso alla Cima Fontanaccia ( 1153 mt. ) , che presenta qualche passo di facile arrampicata su rocce , forse evitabile passando ad est .
Da qui si può già ammirare un lontano scorcio delle Alpi Graie valdostane .
In pochi minuti raggiungo poi il contiguo Monte Rama ( 1148 mt. ) , adornato da ben due croci di ferro
Qui mi raggiungono 2 coppie di escursionisti saliti da Sciarborasca in due ore e mezzo . Ne approfitto per fare due parole e per scroccare qualche foto con il grandioso panorama su Genova.
Poi torno indietro all'Alta Via e mi dirigo sul vicino e roccioso Bric Resonnou , che bisogna aggirare e che presenta anch'esso qualche elementare passo di arrampicata con l'uso delle mani . Dalla cima ( 1146 mt . ) bei panorami tutto intorno .
Riprendendo l'Alta Via e poi girando a sinistra raggiungo il Bric Damè ( 1194 mt .) , adornato da una Madonnina e con amplissime visuali sull'arco alpino , dal lontanissimo Adamello al Monte Bianco.
Incuriosito dal successivo rilievo , che sembra ancora più panoramico , mi ci dirigo per prati , fitti boschetti e roccette . E' la Rocca del Turnou ( 1198 mt. ) , che in effetti consente belle viste aperte sui monti valdostani .
Dopo una sosta per mettere qualcosa sotto i denti al riparo dal venticello meridionale che si sta alzando , mi accingo a tornare al Rifugio di Pratorotondo , tagliando per i prati un po' paludosi di Piano Ferretto . Dal Rifugio mi dirigo alla sommità principale del Beigua ( 1287 mt. ) , tutta puntellata di antennoni come un puntaspilli Tra i tanti ripetitori per fortuna c'è spazio anche per la graziosa Chiesetta Alpina .
Ora devo cercare la strada per la mia tappa successiva , il Monte Grosso : proprio a fianco dei ripetitori RAI c'è la stradina per Piampaludo , che si percorre in discesa nel bosco sino all'inizio del pendio sommitale del Monte Grosso ( 1265 mt. ) , cui vetta rocciosa è adornata da una Madonnina .
Qui per la prima volta appare anche il Monviso , prima nascosto dalla mole del Beigua
Torno indietro sull'Alta Via ed arrivo quindi alla gigantesca Croce del Beigua , in una radura tra gli alti alberi .
[/img] http://www.quotazero.com/album/albums/u ... 16_122.JPG" onclick="window.open(this.href);return false; [/img]
E da qui mi dirigo verso l'ultima meta di giornata il Monte Ermetta , seguendo i segnavia " E bianca " . Sulla panoramica cima ( 1267 mt. ), accanto alla croce , c' è anche una bella tavola d'orientamento
e poi scopro che oltre ai nuovi segnavia del " percorso napoleonico " , ci sono sparsi in giro alcuni pannelli didascalici che raccontano le vicende belliche avvenute su queste vette nell'aprile del 1800 . Perciò , tornando indietro , faccio un 'imprevista , brevissima deviazione sul Bric Veciri ( 1264 mt. ) , dove trovo gli evidenti resti di un trinceramento
ed un altro interessante pannello storico sui fatti d'arme combattuti sul posto .
Torno sulla vetta del Beigua che il sole sta già cominciando a tramontare dietro le Alpi Liguri , baciando con gli ultimi suoi raggi la costiera savonese .
A questo punto non mi resta che raggiungere l'auto a Pratorotondo , completando così un giro per me molto soddisfacente ( ho toccato una decina di cime ... ) e neanche tanto da poco come impegno . Se il dislivello complessivo credo sia stato solo sui 700 metri di saliscendi , lo sviluppo totale secondo i miei conti dovrebbe aver superato i 22 chilometri .
Buone gite a tutti !!
8 dicembre : giornata magnifica , come da previsioni . Per evitare il freddo del primo mattino arrivo in auto al Rifugio di Pratorotondo verso le 9,30 , con una mattinata limpida , più che tiepida e soprattutto senza vento . Inizio il giro che ho programmato puntando sul vicino Monte Sciguello e subito si apre una bella visuale sulle Alpi Marittime .
In pochi minuti raggiungo la facile vetta ( 1102 mt. ) , adornata da una croce e da un curioso "monumento" conico
Il panorama è così magnifico sia verso ponente , sino alle Liguri
che verso levante , sino alle Apuane ,
che perdo un po' troppo tempo . Se continuo così non riuscirò a completare il mio giro . Torno sulla sterrata principale dell'Alta Via e mi dirigo a levante , raggiungendo il bivacco della casa della Miniera , con la sottostante cappelletta affacciata sul mare.
La temperatura è decisamente mite tanto che ormai sono in maniche corte , però la nottata dev'essere stata fredda perche tutte le pozzanghere sono ancora ghiacciate e lo resteranno per tutto il giorno ... Mi dirigo adesso alla Cima Fontanaccia ( 1153 mt. ) , che presenta qualche passo di facile arrampicata su rocce , forse evitabile passando ad est .
Da qui si può già ammirare un lontano scorcio delle Alpi Graie valdostane .
In pochi minuti raggiungo poi il contiguo Monte Rama ( 1148 mt. ) , adornato da ben due croci di ferro
Qui mi raggiungono 2 coppie di escursionisti saliti da Sciarborasca in due ore e mezzo . Ne approfitto per fare due parole e per scroccare qualche foto con il grandioso panorama su Genova.
Poi torno indietro all'Alta Via e mi dirigo sul vicino e roccioso Bric Resonnou , che bisogna aggirare e che presenta anch'esso qualche elementare passo di arrampicata con l'uso delle mani . Dalla cima ( 1146 mt . ) bei panorami tutto intorno .
Riprendendo l'Alta Via e poi girando a sinistra raggiungo il Bric Damè ( 1194 mt .) , adornato da una Madonnina e con amplissime visuali sull'arco alpino , dal lontanissimo Adamello al Monte Bianco.
Incuriosito dal successivo rilievo , che sembra ancora più panoramico , mi ci dirigo per prati , fitti boschetti e roccette . E' la Rocca del Turnou ( 1198 mt. ) , che in effetti consente belle viste aperte sui monti valdostani .
Dopo una sosta per mettere qualcosa sotto i denti al riparo dal venticello meridionale che si sta alzando , mi accingo a tornare al Rifugio di Pratorotondo , tagliando per i prati un po' paludosi di Piano Ferretto . Dal Rifugio mi dirigo alla sommità principale del Beigua ( 1287 mt. ) , tutta puntellata di antennoni come un puntaspilli Tra i tanti ripetitori per fortuna c'è spazio anche per la graziosa Chiesetta Alpina .
Ora devo cercare la strada per la mia tappa successiva , il Monte Grosso : proprio a fianco dei ripetitori RAI c'è la stradina per Piampaludo , che si percorre in discesa nel bosco sino all'inizio del pendio sommitale del Monte Grosso ( 1265 mt. ) , cui vetta rocciosa è adornata da una Madonnina .
Qui per la prima volta appare anche il Monviso , prima nascosto dalla mole del Beigua
Torno indietro sull'Alta Via ed arrivo quindi alla gigantesca Croce del Beigua , in una radura tra gli alti alberi .
[/img] http://www.quotazero.com/album/albums/u ... 16_122.JPG" onclick="window.open(this.href);return false; [/img]
E da qui mi dirigo verso l'ultima meta di giornata il Monte Ermetta , seguendo i segnavia " E bianca " . Sulla panoramica cima ( 1267 mt. ), accanto alla croce , c' è anche una bella tavola d'orientamento
e poi scopro che oltre ai nuovi segnavia del " percorso napoleonico " , ci sono sparsi in giro alcuni pannelli didascalici che raccontano le vicende belliche avvenute su queste vette nell'aprile del 1800 . Perciò , tornando indietro , faccio un 'imprevista , brevissima deviazione sul Bric Veciri ( 1264 mt. ) , dove trovo gli evidenti resti di un trinceramento
ed un altro interessante pannello storico sui fatti d'arme combattuti sul posto .
Torno sulla vetta del Beigua che il sole sta già cominciando a tramontare dietro le Alpi Liguri , baciando con gli ultimi suoi raggi la costiera savonese .
A questo punto non mi resta che raggiungere l'auto a Pratorotondo , completando così un giro per me molto soddisfacente ( ho toccato una decina di cime ... ) e neanche tanto da poco come impegno . Se il dislivello complessivo credo sia stato solo sui 700 metri di saliscendi , lo sviluppo totale secondo i miei conti dovrebbe aver superato i 22 chilometri .
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Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Chissà perchè la foto della grande Croce del Beigua non è visibile senza cliccarla ... sarà perchè è in formato verticale ? oppure ho sbagliato qualcosa io ...
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- lupo della steppa
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
gran bel giro .... e ce ne sono ancora altre cime da raggiungere (Avzè , Priafaia ,Argentea,ecc..)
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
, lupo .lupo della steppa wrote:gran bel giro .... e ce ne sono ancora altre cime da raggiungere (Avzè , Priafaia ,Argentea,ecc..)
Lo so che ci sono parecchie altre cimette , ma ci sto lavorando ...
La parte dal Faiallo con Reixa , Vaccaria ed Argentea l'ho fatta un paio di anni fa .
L'Avzè era un'opzione se mi fosse avanzato tempo dopo l'Ermetta , ma era decisamente tardi ...
Prima o poi cerco di farle tutte ! La mia collezione di vette deve essere completa !
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Bel giro e scorpacciata di cime e cimette
La zona è molto bella, se poi capiti in una giornata prenotata........
L'avevamo battuta parecchi anni fa , almeno per quanto riguarda le cime più note e su percorsi classici: Beigua, Rama, Argentea, Sciguelo, Tardia Ponente e forse ancora qualcosa che non ricordo. Belle cime
Ciao
La zona è molto bella, se poi capiti in una giornata prenotata........
L'avevamo battuta parecchi anni fa , almeno per quanto riguarda le cime più note e su percorsi classici: Beigua, Rama, Argentea, Sciguelo, Tardia Ponente e forse ancora qualcosa che non ricordo. Belle cime
Ciao
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Grazie , FRANKIE .FRANKIE@ wrote: Bel giro e scorpacciata di cime e cimette
La zona è molto bella, se poi capiti in una giornata prenotata........
L'avevamo battuta parecchi anni fa , almeno per quanto riguarda le cime più note e su percorsi classici: Beigua, Rama, Argentea, Sciguelo, Tardia Ponente e forse ancora qualcosa che non ricordo. Belle cime
Ciao
Anche voi avete beccato la giornata buona il 10 sul Brec d'Utelle... , mentre qui a Genova il tempo era nuvoloso
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- Littletino
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Giornata favolosa l'8 dicembre, noi eravamo in val Brevenna e si vedeva l'impossibile.
Direi che te la sei spesa bene Dani.
I "miei" monti (anche se quella zona è più territorio del Lupodellasteppa ) emozionano sempre.
Belle foto.
Direi che te la sei spesa bene Dani.
I "miei" monti (anche se quella zona è più territorio del Lupodellasteppa ) emozionano sempre.
Belle foto.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
, little .Littletino wrote:Giornata favolosa l'8 dicembre, noi eravamo in val Brevenna e si vedeva l'impossibile.
Direi che te la sei spesa bene Dani.
I "miei" monti (anche se quella zona è più territorio del Lupodellasteppa ) emozionano sempre.
Belle foto.
Eh si , io miei pochi giorni jolly devo cercare di giocarmeli bene ...
Aspetto le foto della Valbrevenna , allora .
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- paolocerreta
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Bel girone Daniele e giornata azzeccatissima...in effetti l'8 Dicembre è stato un giorno pazzesco e le tue belle foto ben lo ricordano. Dopo così tante vette in un solo giorno, avrai saziato la tua fame di cime?
Secondo me non ancora
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"Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall'erba ho imparato ad apprezzare la persistenza."
[Hal Borland]
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- lupo della steppa
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
...e io quel giorno ero sulla Tardia,ai Belliventi ...nelle "tue" zone ...cima che consiglio a Daniele perchè per me è di una bellezza rara..Littletino wrote:Giornata favolosa l'8 dicembre, noi eravamo in val Brevenna e si vedeva l'impossibile.
Direi che te la sei spesa bene Dani.
I "miei" monti (anche se quella zona è più territorio del Lupodellasteppa ) emozionano sempre.
Belle foto.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Gran bella escursione Daniele Complimenti nell'aver azzeccato la giornata giusta, con vista spaziale in ogni direzione Molto belle le foto verso le Alpi
P.s. ma il Monviso non si riusciva a vedere al di qua del Beigua? sul bric Damè e sulla Rocca del Tournu non si dovrebbe avere la visuale sulla pianura ... poi magari son io che non visualizzo la zona a memoria...
P.s. ma il Monviso non si riusciva a vedere al di qua del Beigua? sul bric Damè e sulla Rocca del Tournu non si dovrebbe avere la visuale sulla pianura ... poi magari son io che non visualizzo la zona a memoria...
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Grazie, paolo.paolocerreta wrote:Bel girone Daniele e giornata azzeccatissima...in effetti l'8 Dicembre è stato un giorno pazzesco e le tue belle foto ben lo ricordano. Dopo così tante vette in un solo giorno, avrai saziato la tua fame di cime?
Secondo me non ancora
Dici bene , è uno di quegli appetiti che non si sazia mai ( almeno spero ) : in giro ci sono ancora così tante vette da raggiungere ....e anche tu ogni tanto me ne mostri qualcuna nuova...
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Grazie del consiglio , lupo . Le Tardie sono in lista d'attesa per qualche bella giornata invernale . Quale itinerario mi consigli ? Io pensavo di salire dal Curlo passando per la Gavetta ed i Belliventi e dopo magari aggiungere qualche cimetta vicina ...lupo della steppa wrote:...e io quel giorno ero sulla Tardia,ai Belliventi ...nelle "tue" zone ...cima che consiglio a Daniele perchè per me è di una bellezza rara..Littletino wrote:Giornata favolosa l'8 dicembre, noi eravamo in val Brevenna e si vedeva l'impossibile.
Direi che te la sei spesa bene Dani.
I "miei" monti (anche se quella zona è più territorio del Lupodellasteppa ) emozionano sempre.
Belle foto.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
, teo .teo-85 wrote:Gran bella escursione Daniele Complimenti nell'aver azzeccato la giornata giusta, con vista spaziale in ogni direzione Molto belle le foto verso le Alpi
P.s. ma il Monviso non si riusciva a vedere al di qua del Beigua? sul bric Damè e sulla Rocca del Tournu non si dovrebbe avere la visuale sulla pianura ... poi magari son io che non visualizzo la zona a memoria...
Io il Monviso l'ho visto solo dal Monte Grosso e dall'Ermetta . Credo che prima sia rimasto coperto dalle cime maggiori del Beigua , che sono un centinaio di metri più alte del Damè e del Turnou ( da cui c'era una splendida vista dal Monte Bianco all'Adamello ! ). Ma potrei anche essere stato io a non averlo notato ...
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
...io ti consiglierei la traversata completa Crevari-Curlo ...ma ti devi organizzare per il rientro al punto di partenzadaniele64 wrote:Grazie del consiglio , lupo . Le Tardie sono in lista d'attesa per qualche bella giornata invernale . Quale itinerario mi consigli ? Io pensavo di salire dal Curlo passando per la Gavetta ed i Belliventi e dopo magari aggiungere qualche cimetta vicina ...lupo della steppa wrote:...e io quel giorno ero sulla Tardia,ai Belliventi ...nelle "tue" zone ...cima che consiglio a Daniele perchè per me è di una bellezza rara..Littletino wrote:Giornata favolosa l'8 dicembre, noi eravamo in val Brevenna e si vedeva l'impossibile.
Direi che te la sei spesa bene Dani.
I "miei" monti (anche se quella zona è più territorio del Lupodellasteppa ) emozionano sempre.
Belle foto.
credo che anche Tino,che è il nume tutelare della zona ,sia d'accordo
la salita da Crevari è lunga ma offre molti spunti interessanti...si parte nell'atmosfera di un borgo ligure marinaro...a poco a poco prendendo quota i segni di civiltà si diradano,il panorama si ampia...fino a sbucare sugli altipiani sommitali,selvaggi e battuti dal vento,con la sensazione di camminare su vere montagne,anche se proiettate sul mare...almeno questo è quello che mi è rimasto impresso...la cresta che va dalla cima della Tardia ai Belliventi poi per me rimane sempre uno dei posti più belli che ho attraversato...in discesa inoltre non ti perdere il passaggio dal ricovero dello Scarpeggin
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Grazie dei consigli , lupo , proverò ad organizzarmi !
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Ho fatto anche io qualche giro sul Beigua quest'autunno e un pò di cime coincidono (Bric Damè, Bric Resonnau per esempio) alla ricerca di laghetti e incisioni rupestri e uno ancora lo farò prossimamente, forse domani, magari poi li pubblico anche qua.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
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- Littletino
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Evocato in qualità di "nume tutelare " dei luoghi confermo in pieno il suggerimento di Lupo sull'itinerario e sulle impressioni che se ne ricavano percorrendolo.lupo della steppa wrote:...io ti consiglierei la traversata completa Crevari-Curlo ...ma ti devi organizzare per il rientro al punto di partenza
credo che anche Tino,che è il nume tutelare della zona ,sia d'accordo
la salita da Crevari è lunga ma offre molti spunti interessanti...si parte nell'atmosfera di un borgo ligure marinaro...a poco a poco prendendo quota i segni di civiltà si diradano,il panorama si ampia...fino a sbucare sugli altipiani sommitali,selvaggi e battuti dal vento,con la sensazione di camminare su vere montagne,anche se proiettate sul mare...almeno questo è quello che mi è rimasto impresso...la cresta che va dalla cima della Tardia ai Belliventi poi per me rimane sempre uno dei posti più belli che ho attraversato...in discesa inoltre non ti perdere il passaggio dal ricovero dello Scarpeggin
Partire dall'Aurelia per raggiungere Crevari aggiunge ulteriore interesse alla traversata e agevola la chiusura del giro rientrando da Arenzano con mezzi pubblici.
Poi ci sarebbero anche altri anelli più brevi dal Curlo, ma qui siamo
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Sarebbe un piacere, ciao Davide.soundofsilence wrote:.... magari poi li pubblico anche qua.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Sabato 15 ottobre 2016: Tenuta Bugastrella (620) – Pietra Scritta (765) – Cima Giassetti (1080) – Cima del Pozzo (1095) – Bric Sciu Gianche (1160) – Bric Damè (1180) – Tenuta Bugastrella (620).
Partecipanti: Piera e Soundofsilence.
Lunghezza: 13 Km. circa il percorso pulito, qualche Km. in più quelli fatti da noi, causa ricerca della Pietra Scritta.
Dislivello: 700 circa, un po’ di più quelli fatti da noi cercando la Pietra Scritta.
Difficoltà: tutto E tranne la salita alla Cima Giassetti, in cui bisogna usare le mani e l’ultimo salto è un poco esposto.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Voltri, dove si continua verso ovest per meno di un Km e quindi si svolta a destra per il Passo del Turchino. Raggiunto il passo si prende a sinistra per il Faiallo, Vara e Urbe. Si sale quindi il passo del Faiallo, passando sotto le pendici del Bric del Dente, e quindi si supera il Passo e si scende fino a Vara Superiore prima ed Inferiore poi. A Vara Inferiore si prende a sinistra una stradina asfaltata per Piampaludo e, subito prima di un ponticello, si parcheggia in uno slargo sulla destra (volendo si può anche passare il ponte e proseguire un centinaio di metri per parcheggiare sulla sinistra in uno slargo presso un cartello recante la scritta Tenuta Bugastrella e di fronte a una sbarra che impedisce l’accesso ad una sterrata, ma, nonostante molti lo facciano, si tratta di zona con divieto di sosta).
Percorso a a piedi: Dal parcheggio si attraversa quindi il ponte e si prosegue un centinaio di metri su asfalto per prendere quindi a sinistra lo sterrato in corrispondenza del cartello: “Tenuta Bugastrella”. Si supera quindi la sbarra che impedisce l’accesso ai veicoli e si continua sulla sterrata. Si incontra quindi il bivio per la “Pietra Scritta”, importante sito di incisioni rupestri si suppone preistoriche, per il quale non dò ulteriori indicazioni, seppure a malincuore perché penso che le bellezze naturali e non siano patrimonio di tutti, perché così mi stato chiesto di fare. Visitata la “Pietra Scritta” si torna sulla sterrata principale e la si segue tagliandone i tornanti tramite un sentiero segnato che permette di abbreviare un poco il percorso.A quota 925 circa si abbandona poi definitivamente la sterrata che piega verso sinistra, mentre noi proseguiamo sul sentiero in direzione nord. Il sentiero sale su un bel pendio prativo. A quota 1020 circa incrociamo quindi l’alta via dei Monti Liguri che imbocchiamo verso destra. Dopo poco meno di 500 metri sul crinale possiamo notare sulla sinistra alcuni cumuli di rocce accatastate, quello più alto, sulla destra, costituisce la cima Giassetti che può valer la pena di salire, seppur con prudenza. Per farlo conviene aggirare la sommità lato mare. Ridiscesi dalla Cima Giassetti si continua sull’AVML in direzione ovest e dopo ulteriori 600 metri possiamo deviare pochi metri a sinistra per salire anche sulla Cima del Pozzo. Continuiamo quindi sull’AVML e giungiamo quindi presso un altare e subito dopo al Riparo Cima del Pozzo. Dopo ulteriori 900 metri ci troviamo pochi metri sotto il Bric Sciu Gianche, che raggiungiamo con una breve deviazione a sinistra (prima si trova una croce in legno e quindi si raggiunge la cima su alcune roccette.). Proseguiamo poi ancora sull’altavia per poco più di 200 metri e giungiamo quindi al bivio sulla destra per tornare verso Vara Inferiore; qui proseguiamo invece praticamente senza traccia (direzione ovest) verso l’elevazione dritta davanti a noi, che raggiungiamo in poco più di 300 metri di cammino con qualche decina di metri di dislivello. Sulla Cima troviamo una Madonnina e una scritta che ci chiarisce che siamo sul Bric Damè, dal quale si ha una bellissima vista su Capo Noli e Mele alternati alle Isole Bergeggi e Gallinara. Torniamo quindi dal Bric Damè al bivio in cui abbiamo lasciato l’altavia e prendiamo a sinistra il sentiero per Vara Inferiore. Seguiamo quindi detto sentiero fino alla terza volta in cui incrociamo l’asfalto della stradina per Piampaludo; qui lasciamo il sentiero e proseguiamo a destra sulla stradina e in 600 metri circa giungiamo al parcheggio.
Conclusioni: veramente interessanti le incisioni rupestri, tra le più belle della liguria e non solo, poste poi su un masso assai suggestivo, che sembra o è, un meteorite spaccato in due. Molto bello poi anche il percorso di crinale che offre bei panorami verso il mare (soprattutto la vista dal Bric Damè su capi e isole che si alternano) e si sviluppa lungo grandi e rilassanti praterie. Infine quasi inaspettate, e forse per questo più suggestive, le rocce di vetta della Cima Giassetti che rendono più alpestre il morbido panorama appenninico.
Link alle foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... critta.htm
Partecipanti: Piera e Soundofsilence.
Lunghezza: 13 Km. circa il percorso pulito, qualche Km. in più quelli fatti da noi, causa ricerca della Pietra Scritta.
Dislivello: 700 circa, un po’ di più quelli fatti da noi cercando la Pietra Scritta.
Difficoltà: tutto E tranne la salita alla Cima Giassetti, in cui bisogna usare le mani e l’ultimo salto è un poco esposto.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Voltri, dove si continua verso ovest per meno di un Km e quindi si svolta a destra per il Passo del Turchino. Raggiunto il passo si prende a sinistra per il Faiallo, Vara e Urbe. Si sale quindi il passo del Faiallo, passando sotto le pendici del Bric del Dente, e quindi si supera il Passo e si scende fino a Vara Superiore prima ed Inferiore poi. A Vara Inferiore si prende a sinistra una stradina asfaltata per Piampaludo e, subito prima di un ponticello, si parcheggia in uno slargo sulla destra (volendo si può anche passare il ponte e proseguire un centinaio di metri per parcheggiare sulla sinistra in uno slargo presso un cartello recante la scritta Tenuta Bugastrella e di fronte a una sbarra che impedisce l’accesso ad una sterrata, ma, nonostante molti lo facciano, si tratta di zona con divieto di sosta).
Percorso a a piedi: Dal parcheggio si attraversa quindi il ponte e si prosegue un centinaio di metri su asfalto per prendere quindi a sinistra lo sterrato in corrispondenza del cartello: “Tenuta Bugastrella”. Si supera quindi la sbarra che impedisce l’accesso ai veicoli e si continua sulla sterrata. Si incontra quindi il bivio per la “Pietra Scritta”, importante sito di incisioni rupestri si suppone preistoriche, per il quale non dò ulteriori indicazioni, seppure a malincuore perché penso che le bellezze naturali e non siano patrimonio di tutti, perché così mi stato chiesto di fare. Visitata la “Pietra Scritta” si torna sulla sterrata principale e la si segue tagliandone i tornanti tramite un sentiero segnato che permette di abbreviare un poco il percorso.A quota 925 circa si abbandona poi definitivamente la sterrata che piega verso sinistra, mentre noi proseguiamo sul sentiero in direzione nord. Il sentiero sale su un bel pendio prativo. A quota 1020 circa incrociamo quindi l’alta via dei Monti Liguri che imbocchiamo verso destra. Dopo poco meno di 500 metri sul crinale possiamo notare sulla sinistra alcuni cumuli di rocce accatastate, quello più alto, sulla destra, costituisce la cima Giassetti che può valer la pena di salire, seppur con prudenza. Per farlo conviene aggirare la sommità lato mare. Ridiscesi dalla Cima Giassetti si continua sull’AVML in direzione ovest e dopo ulteriori 600 metri possiamo deviare pochi metri a sinistra per salire anche sulla Cima del Pozzo. Continuiamo quindi sull’AVML e giungiamo quindi presso un altare e subito dopo al Riparo Cima del Pozzo. Dopo ulteriori 900 metri ci troviamo pochi metri sotto il Bric Sciu Gianche, che raggiungiamo con una breve deviazione a sinistra (prima si trova una croce in legno e quindi si raggiunge la cima su alcune roccette.). Proseguiamo poi ancora sull’altavia per poco più di 200 metri e giungiamo quindi al bivio sulla destra per tornare verso Vara Inferiore; qui proseguiamo invece praticamente senza traccia (direzione ovest) verso l’elevazione dritta davanti a noi, che raggiungiamo in poco più di 300 metri di cammino con qualche decina di metri di dislivello. Sulla Cima troviamo una Madonnina e una scritta che ci chiarisce che siamo sul Bric Damè, dal quale si ha una bellissima vista su Capo Noli e Mele alternati alle Isole Bergeggi e Gallinara. Torniamo quindi dal Bric Damè al bivio in cui abbiamo lasciato l’altavia e prendiamo a sinistra il sentiero per Vara Inferiore. Seguiamo quindi detto sentiero fino alla terza volta in cui incrociamo l’asfalto della stradina per Piampaludo; qui lasciamo il sentiero e proseguiamo a destra sulla stradina e in 600 metri circa giungiamo al parcheggio.
Conclusioni: veramente interessanti le incisioni rupestri, tra le più belle della liguria e non solo, poste poi su un masso assai suggestivo, che sembra o è, un meteorite spaccato in due. Molto bello poi anche il percorso di crinale che offre bei panorami verso il mare (soprattutto la vista dal Bric Damè su capi e isole che si alternano) e si sviluppa lungo grandi e rilassanti praterie. Infine quasi inaspettate, e forse per questo più suggestive, le rocce di vetta della Cima Giassetti che rendono più alpestre il morbido panorama appenninico.
Link alle foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... critta.htm
Last edited by soundofsilence on Mon Dec 19, 2016 11:21, edited 1 time in total.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Ciao , sound . Come al solito , ho letto la tua interessante relazione sul tuo sito . Un gran bel giro di riesplorazione sul "dark side of the Beigua "...
Bella soprattutto la Pietra Scritta . Un piccolo appunto però te lo devo fare . Quello nella foto 95 secondo me non è lo Sciguelo bensì il Bric Resonnou, riconoscibile dalla natura rocciosa e dalla croce con basamento di pietre .
Bella soprattutto la Pietra Scritta . Un piccolo appunto però te lo devo fare . Quello nella foto 95 secondo me non è lo Sciguelo bensì il Bric Resonnou, riconoscibile dalla natura rocciosa e dalla croce con basamento di pietre .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Sì, hai ragione, in effetti quando ho fatto la foto al Resonnau non ci ero ancora stato, ho provveduto però qualche settimana dopo, e non lo conoscevo quindi ancora bene....daniele64 wrote:Ciao , sound . Come al solito , ho letto la tua interessante relazione sul tuo sito . Un gran bel giro di riesplorazione sul "dark side of the Beigua "...
Bella soprattutto la Pietra Scritta . Un piccolo appunto però te lo devo fare . Quello nella foto 95 secondo me non è lo Sciguelo bensì il Bric Resonnou, riconoscibile dalla natura rocciosa e dalla croce con basamento di pietre .
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
belin Daniele, avevo appena finito di leggere un giro praticamente identico su di un altro sito, ed ecco che vengo qui e tu l'hai già fatto !
sei imbattibile!
......o sei tu che l'hai scritto anche di là....
comunque bellissimo giro panoramico, da fare assolutamente, probabilmente durante le vacanze, spero di riuscire
@ sound : molto interessante, ho in programma (a scadenza lunga, tipo primavera) un giro del Beigua dedicato alle incisioni rupestri, i tuoi post sono molto interessanti da qs. punto di vista
sei imbattibile!
......o sei tu che l'hai scritto anche di là....
comunque bellissimo giro panoramico, da fare assolutamente, probabilmente durante le vacanze, spero di riuscire
@ sound : molto interessante, ho in programma (a scadenza lunga, tipo primavera) un giro del Beigua dedicato alle incisioni rupestri, i tuoi post sono molto interessanti da qs. punto di vista
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Anche io ho in programma di tornare sul Beigua, prima o poi, a cercare altre incisioni e qualche altra cimetta (per esempio mi piacerebbero la Rocca del Tuono, il Bricchetto Aguzzo e la Rocca del Tufo a cui sono passato assai vicino in un altro giretto sul Beigua fatto di recente e che pubblicherò a breve), adesso in effetti ho altre cose che mi "attizzano" di più in riviera di levante....psiconauta wrote:@ sound : molto interessante, ho in programma (a scadenza lunga, tipo primavera) un giro del Beigua dedicato alle incisioni rupestri, i tuoi post sono molto interessanti da qs. punto di vista
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Effettivamente potrei essere io perchè posto le mie relazioni anche su di un altro sito .... Se anche le foto fossero quasi le stesse , allora non ci sarebbero più dubbi !psiconauta wrote:belin Daniele, avevo appena finito di leggere un giro praticamente identico su di un altro sito, ed ecco che vengo qui e tu l'hai già fatto !
sei imbattibile!
......o sei tu che l'hai scritto anche di là....
comunque bellissimo giro panoramico, da fare assolutamente, probabilmente durante le vacanze, spero di riuscire
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Sabato 12 Novembre 2016: Piampaludo (900) – Torbiera Laione (970) – Monte Beigua (1280) – Bric Croce di Vie (1155) – Bric da Pata (1140) – Prà Riondo (1110) – Cima Frattin (1140) – Bric Resonau (1140) – Lago della Biscia (950) – Laghetto del Cornello (805) – Ceresole (865) – Piampaludo (900).
Partecipanti: Piera e soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km. circa.
Dislivello: 650 m. circa.
Difficoltà: EE la salita diretta alla Cima Frattin, peraltro evitabile con un giro più lungo, su erba molto ripida; F la salita diretta al Bric Resonau, anche qui evitabile passando andata e ritorno dal sentiero segnato con bolli arancioni, che prevede un tratto di arrampicata di I grado, e forse qualcosa in più, abbastanza esposta. Infine EE, anche se niente di particolarmente difficile, la visita ai laghetti del Rio della Serra, in particolare per arrivare alla cascata del primo. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Voltri, dove si continua verso ovest per meno di un Km e quindi si svolta a destra per il Passo del Turchino. Raggiunto il passo si prende a sinistra per il Faiallo, Vara e Urbe. Si sale quindi il passo del Faiallo, passando sotto le pendici del Bric del Dente, e quindi si supera il Passo e si scende fino a Vara Superiore prima ed Inferiore poi. A Vara Inferiore si può seguire il cartello in legno che indica sulla sinistra una stretta stradina asfaltata che in 7 Km. porta Piampaludo, oppure proseguire sulla Sp40 verso San Pietro d’Olba e, quindi, poco prima di giungervi, girare a sinistra seguendo le indicazioni ufficiali per Piampaludo; la prima opzione è più corta ma anche più tortuosa. Giunti a Piampaludo si passa subito una strettoia tra le casa e si prosegue sulla strada principale, ignorando alcune deviazioni a destra e a sinistra (una anche segnalata con cartelli dei sentieri), e si giunge al centro del paese, passato il quale troviamo un bivio: a destra Alberola, a sinistra Beigua e Prà Riondo; prendiamo quindi a sinistra e proseguiamo per circa 1 Km. per raggiungere un bivio in corrispondenza del quale possiamo parcheggiare presso una torretta Enel sulla sinistra
Percorso a a piedi: Dal Parcheggio torniamo brevemente alla strada da cui siamo venuti e continuiamo a percorrere l’asfalto in salita, seguendo il segnavia X Gialla che comunque taglia i tornanti più larghi con alcune scorciatoie.
Dopo circa 700 metri, una breve deviazione a destra (segnalata) ci consente di visitare il bel laghetto morenico del Laione e il fiume di pietra (blockstream) che ne costituisce lo sbarramento verso sud. Continuiamo quindi sulla X Gialla e in breve giungiamo alla Torbiera del Laione, 200 metri dopo la quale, lasciamo definitivamente l’asfalto per piegare a destra, seguendo sempre i segnavia X gialla che ci portano, dopo quasi 2,5 Km, a un crocevia dove troviamo l’AVML; Imbocchiamo quindi l’altavia verso sinistra e giungiamo in breve sulla strada asfaltata e, dopo pochi metri, possiamo fare una breve deviazione a sinistra per giungere sulla vetta del Beigua, dove sorge una chiesetta. Proseguiamo poi sull’asfalto seguendo i segnavia biancorossi dell’altavia che ci portano a scorciarlo in due punti. Dopo il secondo taglio è possibile deviare brevemente a sinistra due volte per raggiungere, senza sentiero due vette, il Bric Croce di Vie e il Bric da Pata, anche se, sinceramente, non ne vale la pena, visto che non offrono nessun panorama ed è anche difficile individuarne la sommità. Visitate o no le due vette giungiamo in breve al Rifugio Prà Riondo e da qui continuiamo sull’altavia che da qui in poi diventa assai panoramica. Superata una caratteristica lama di roccia sulla destra del sentiero possiamo deviare a sinistra, senza traccia, dove ci sembra che il ripido pendio lo consenta, onde guadagnare la vetta della panoramica Cima Frattin. Dalla Cima continuiamo verso est, costeggiando un recinto, fino a che il digradante terreno ci riporta sull’altavia. Giungiamo poi in breve al bivio per Piampaludo, ma, prima di imboccarlo sulla sinistra vale la pena di continuare sull’AVML per salire il Bric Resonau che si staglia davanti a noi sulla sinistra, dirimpetto al Monte Rama.
Proseguiamo quindi sull’AVML lasciando a destra i bivi per il Monte Rama e il Rifugio Padre Rino e quindi giungiamo nei pressi della parete nord-ovest del Bric Resonau. Qui io sono salito direttamente superando un breve tratto infrascato e quindi per roccette che presentano un passaggio esposto in cui prestare attenzione, ma bastava in effetti avanzare una cinquantina di metri sull’AVML per trovare il bivio ufficiale segnato con bolli arancioni. Giunti in vetta torniamo quindi al bivio per Piampaludo che imbocchiamo verso destra, traversando la caratteristica zona di Prato Ferretto. Seguiamo quindi il nuovo sentiero, segnato + giallo, fino a giungere nei pressi del Lago della Biscia che si raggiunge con una breve deviazione a sinistra. Cinquecento metri dopo il Lago della Biscia il sentiero guada il Rio Zeretto e 450 metri circa dopo il guado ci immettiamo su una sterrata proveniente da sinistra; da qui percorriamo circa 170 metri, trovandoci così a quota 835 circa, qui possiamo notare che il pendio sulla destra del sentiero digrada dolcemente verso il torrente e la scarsa vegetazione permette di scegliere il percorso che preferiamo per raggiungerlo al fine di visitare alcuni bei laghetti che il Rio della Serra forma in questo punto. Percorrendo quindi circa 100 metri verso est dal sentiero e quindi piegando verso sud per 80 raggiungiamo un primo laghetto basso e lungo che, volendo, possiamo costeggiare sulla destra e quindi guadare (con qualche difficoltà) per giungere ad un secondo laghetto, più piccolo e profondo, in cui si getta una bella cascatella. Visitato questo primo laghetto occorre tornare indietro 80 metri verso nord e quindi continuare verso est per altri 120 metri e, quindi, scendere al più grande e profondo Laghetto del Cornello, in cui si getta una bella cascata. Visitati i laghetti torniamo al sentiero segnato e riprendiamo a seguirlo per soli 120 metri, per prendere quindi una sterrata sulla sinistra. Percorriamo la nuova sterrata per circa 200 metri e quindi imbocchiamo una nuova strada prendendo verso destra; altri 130 metri quindi e prendiamo a sinistra su asfalto in località Ceresole, quindi, dopo altri 110 metri, prendiamo ancora a sinistra e seguiamo la strada asfaltata in salita, che, in poco meno di 600 metri, ci riporta al parcheggio.
Conclusioni: il tratto di altavia, Cima Frattin e il Bric Resonau offrono, specie nelle nitide giornate autunnali ed invernali, un panorama di prim’ordine, il percorso sul versante padano è reso poi più interessante dai vari laghetti ivi presenti, in particolare interessante, il pur piccolo Laghetto del Laione; non si tratta certamente di laghi che possono nemmeno lontanamente competere con quelli che ammiriamo in alta montagna, ma per lo standard della liguria, assai povera di laghi naturali, sono già qualcosa, e rendono più piacevole il paesaggio.
Link alle foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... esonau.htm
Partecipanti: Piera e soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km. circa.
Dislivello: 650 m. circa.
Difficoltà: EE la salita diretta alla Cima Frattin, peraltro evitabile con un giro più lungo, su erba molto ripida; F la salita diretta al Bric Resonau, anche qui evitabile passando andata e ritorno dal sentiero segnato con bolli arancioni, che prevede un tratto di arrampicata di I grado, e forse qualcosa in più, abbastanza esposta. Infine EE, anche se niente di particolarmente difficile, la visita ai laghetti del Rio della Serra, in particolare per arrivare alla cascata del primo. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Voltri, dove si continua verso ovest per meno di un Km e quindi si svolta a destra per il Passo del Turchino. Raggiunto il passo si prende a sinistra per il Faiallo, Vara e Urbe. Si sale quindi il passo del Faiallo, passando sotto le pendici del Bric del Dente, e quindi si supera il Passo e si scende fino a Vara Superiore prima ed Inferiore poi. A Vara Inferiore si può seguire il cartello in legno che indica sulla sinistra una stretta stradina asfaltata che in 7 Km. porta Piampaludo, oppure proseguire sulla Sp40 verso San Pietro d’Olba e, quindi, poco prima di giungervi, girare a sinistra seguendo le indicazioni ufficiali per Piampaludo; la prima opzione è più corta ma anche più tortuosa. Giunti a Piampaludo si passa subito una strettoia tra le casa e si prosegue sulla strada principale, ignorando alcune deviazioni a destra e a sinistra (una anche segnalata con cartelli dei sentieri), e si giunge al centro del paese, passato il quale troviamo un bivio: a destra Alberola, a sinistra Beigua e Prà Riondo; prendiamo quindi a sinistra e proseguiamo per circa 1 Km. per raggiungere un bivio in corrispondenza del quale possiamo parcheggiare presso una torretta Enel sulla sinistra
Percorso a a piedi: Dal Parcheggio torniamo brevemente alla strada da cui siamo venuti e continuiamo a percorrere l’asfalto in salita, seguendo il segnavia X Gialla che comunque taglia i tornanti più larghi con alcune scorciatoie.
Dopo circa 700 metri, una breve deviazione a destra (segnalata) ci consente di visitare il bel laghetto morenico del Laione e il fiume di pietra (blockstream) che ne costituisce lo sbarramento verso sud. Continuiamo quindi sulla X Gialla e in breve giungiamo alla Torbiera del Laione, 200 metri dopo la quale, lasciamo definitivamente l’asfalto per piegare a destra, seguendo sempre i segnavia X gialla che ci portano, dopo quasi 2,5 Km, a un crocevia dove troviamo l’AVML; Imbocchiamo quindi l’altavia verso sinistra e giungiamo in breve sulla strada asfaltata e, dopo pochi metri, possiamo fare una breve deviazione a sinistra per giungere sulla vetta del Beigua, dove sorge una chiesetta. Proseguiamo poi sull’asfalto seguendo i segnavia biancorossi dell’altavia che ci portano a scorciarlo in due punti. Dopo il secondo taglio è possibile deviare brevemente a sinistra due volte per raggiungere, senza sentiero due vette, il Bric Croce di Vie e il Bric da Pata, anche se, sinceramente, non ne vale la pena, visto che non offrono nessun panorama ed è anche difficile individuarne la sommità. Visitate o no le due vette giungiamo in breve al Rifugio Prà Riondo e da qui continuiamo sull’altavia che da qui in poi diventa assai panoramica. Superata una caratteristica lama di roccia sulla destra del sentiero possiamo deviare a sinistra, senza traccia, dove ci sembra che il ripido pendio lo consenta, onde guadagnare la vetta della panoramica Cima Frattin. Dalla Cima continuiamo verso est, costeggiando un recinto, fino a che il digradante terreno ci riporta sull’altavia. Giungiamo poi in breve al bivio per Piampaludo, ma, prima di imboccarlo sulla sinistra vale la pena di continuare sull’AVML per salire il Bric Resonau che si staglia davanti a noi sulla sinistra, dirimpetto al Monte Rama.
Proseguiamo quindi sull’AVML lasciando a destra i bivi per il Monte Rama e il Rifugio Padre Rino e quindi giungiamo nei pressi della parete nord-ovest del Bric Resonau. Qui io sono salito direttamente superando un breve tratto infrascato e quindi per roccette che presentano un passaggio esposto in cui prestare attenzione, ma bastava in effetti avanzare una cinquantina di metri sull’AVML per trovare il bivio ufficiale segnato con bolli arancioni. Giunti in vetta torniamo quindi al bivio per Piampaludo che imbocchiamo verso destra, traversando la caratteristica zona di Prato Ferretto. Seguiamo quindi il nuovo sentiero, segnato + giallo, fino a giungere nei pressi del Lago della Biscia che si raggiunge con una breve deviazione a sinistra. Cinquecento metri dopo il Lago della Biscia il sentiero guada il Rio Zeretto e 450 metri circa dopo il guado ci immettiamo su una sterrata proveniente da sinistra; da qui percorriamo circa 170 metri, trovandoci così a quota 835 circa, qui possiamo notare che il pendio sulla destra del sentiero digrada dolcemente verso il torrente e la scarsa vegetazione permette di scegliere il percorso che preferiamo per raggiungerlo al fine di visitare alcuni bei laghetti che il Rio della Serra forma in questo punto. Percorrendo quindi circa 100 metri verso est dal sentiero e quindi piegando verso sud per 80 raggiungiamo un primo laghetto basso e lungo che, volendo, possiamo costeggiare sulla destra e quindi guadare (con qualche difficoltà) per giungere ad un secondo laghetto, più piccolo e profondo, in cui si getta una bella cascatella. Visitato questo primo laghetto occorre tornare indietro 80 metri verso nord e quindi continuare verso est per altri 120 metri e, quindi, scendere al più grande e profondo Laghetto del Cornello, in cui si getta una bella cascata. Visitati i laghetti torniamo al sentiero segnato e riprendiamo a seguirlo per soli 120 metri, per prendere quindi una sterrata sulla sinistra. Percorriamo la nuova sterrata per circa 200 metri e quindi imbocchiamo una nuova strada prendendo verso destra; altri 130 metri quindi e prendiamo a sinistra su asfalto in località Ceresole, quindi, dopo altri 110 metri, prendiamo ancora a sinistra e seguiamo la strada asfaltata in salita, che, in poco meno di 600 metri, ci riporta al parcheggio.
Conclusioni: il tratto di altavia, Cima Frattin e il Bric Resonau offrono, specie nelle nitide giornate autunnali ed invernali, un panorama di prim’ordine, il percorso sul versante padano è reso poi più interessante dai vari laghetti ivi presenti, in particolare interessante, il pur piccolo Laghetto del Laione; non si tratta certamente di laghi che possono nemmeno lontanamente competere con quelli che ammiriamo in alta montagna, ma per lo standard della liguria, assai povera di laghi naturali, sono già qualcosa, e rendono più piacevole il paesaggio.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Bel giro partendo dal lato B del Beigua , che non conosco ... Carini i laghetti .
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Beh il Beigua parte dal lato B e finisce col lato A comunque...daniele64 wrote: Bel giro partendo dal lato B del Beigua , che non conosco ... Carini i laghetti .
Mi rimangono però da fare il lato E, quello I, G e U....
Last edited by soundofsilence on Tue Jan 03, 2017 16:52, edited 1 time in total.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
soundofsilence wrote:Beh il Beigua parte dal lato B e finisce col lato A comunque...daniele64 wrote: Bel giro partendo dal lato B del Beigua , che non conosco ... Carini i laghetti .
Mi rimangono però da fare il lato, quello i, g e u....
Insomma una montagna esagonale
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Lo scorso 6 Gennaio ,malgrado l'assenteismo dei miei usuali compari di gite e il freddo glaciale che ci sta attanagliando, decido di compiere comunque un mio antico pallino rimasto per anni incompiuto....Bric Resonau e Bric Damè....
Così malgrado la mia auto indichi che alla partenza siano 0° mi metto in marcia da Lerca Loc. Piana seguendo il sentieo A rossa su fondo bianco,pallino rosso e uguale rosso.
Giunto ad un bivio abbandono l'uguale (dal quale arriverò al ritorno) per seguire il sentiero a sinistra con i due restanti segnavia.
Fra la vegetazione ,di tanto in tanto si scorge qualcosa
Arrivo quindi alle pendici del Bric Camulà e decido di raggiungerne la cima su traccia
Tornato sul sentiero principale raggiungo in breve il Passo Camulà dove trascuro la deviazione per la "Direttissima al Rama" e procedo ancora sul sentiero principale.Giungo poi ad un bivio ,dove trascuro la A a destra e proseguo dritto sul solo pallino rosso
In breve raggiungo la vetta del Monte Rama ,che già raggiunsi anni fa agli albori della mia passione escursionistica
Proseguo sul sentiero riportante vari segnavia che mi conduce alla base della Cima Fontanaccia ,che ovviamente raggiungo con modesta deviazione
Tornato sul sentiero mi dirigo al Colle Sud Resonau ( l'ho visto scritto in tutti i modi e ora non so quale sia quello giusto..Resunnou ,Resonau, Resunau, Resonou )
Seguo qui l'Alta Via verso il Passo del Faiallo ed in breve raggiungo la deviazione per la cima.
La traccia attraversa un boschetto e poi procede su pietraia fino alla vetta
Tornato sull'AV la seguo attraversando una graziosa pineta fino a sbucare su crinale al Pian Damè.....dove il freddo a causa del forte vento si fa sentire
Qui piego a sinistra e senza alcuna traccia mi dirigo all'evidente Bric Damè
Il tempo di qualche foto alla madonnina e fuggo verso la pineta, superata la quale ,in un punto assolato, faccio una doverosa pausa pranzo.
Riprendo il cammino dirigendomi verso il Colle ,che raggiungo e piego a sinistra seguendo l'uguale rosso.
Raggiungo Casa Carbuneè
Procedo ancora dritto sull'uguale rosso ed in breve approdo alla Fonte Spinsu ,dove vengo raggiunto dalla telefonata di mia figlia che mi richiede per andare ai baracconi....il giro prevedeva ora il A rossa su fondo bianco fino al Rifugio Padre Rino ,quindi Segace e con un sentierino di raccordo avrei raggiunto l'uguale all'altezza del casottino dell'acquedotto...invece ,dilaniato dal rimorso di averla "abbandonata" all'Epifania ho preferito accorciare per farla contenta e sono sceso direttamente sull'uguale rosso fino al casottino dell'acquedotto e da questo fino al punto di partenza.
Gran bel giro che avevo in mente da tanto tempo
Qui trovate la descrizione del percorso con foto ,traccia gps e grafici : http://www.finoincima.altervista.org/Ra ... 20Dame.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Qui invece tutte le foto dell'album : https://plus.google.com/u/0/photos/1050 ... 3042665009" onclick="window.open(this.href);return false;
Così malgrado la mia auto indichi che alla partenza siano 0° mi metto in marcia da Lerca Loc. Piana seguendo il sentieo A rossa su fondo bianco,pallino rosso e uguale rosso.
Giunto ad un bivio abbandono l'uguale (dal quale arriverò al ritorno) per seguire il sentiero a sinistra con i due restanti segnavia.
Fra la vegetazione ,di tanto in tanto si scorge qualcosa
Arrivo quindi alle pendici del Bric Camulà e decido di raggiungerne la cima su traccia
Tornato sul sentiero principale raggiungo in breve il Passo Camulà dove trascuro la deviazione per la "Direttissima al Rama" e procedo ancora sul sentiero principale.Giungo poi ad un bivio ,dove trascuro la A a destra e proseguo dritto sul solo pallino rosso
In breve raggiungo la vetta del Monte Rama ,che già raggiunsi anni fa agli albori della mia passione escursionistica
Proseguo sul sentiero riportante vari segnavia che mi conduce alla base della Cima Fontanaccia ,che ovviamente raggiungo con modesta deviazione
Tornato sul sentiero mi dirigo al Colle Sud Resonau ( l'ho visto scritto in tutti i modi e ora non so quale sia quello giusto..Resunnou ,Resonau, Resunau, Resonou )
Seguo qui l'Alta Via verso il Passo del Faiallo ed in breve raggiungo la deviazione per la cima.
La traccia attraversa un boschetto e poi procede su pietraia fino alla vetta
Tornato sull'AV la seguo attraversando una graziosa pineta fino a sbucare su crinale al Pian Damè.....dove il freddo a causa del forte vento si fa sentire
Qui piego a sinistra e senza alcuna traccia mi dirigo all'evidente Bric Damè
Il tempo di qualche foto alla madonnina e fuggo verso la pineta, superata la quale ,in un punto assolato, faccio una doverosa pausa pranzo.
Riprendo il cammino dirigendomi verso il Colle ,che raggiungo e piego a sinistra seguendo l'uguale rosso.
Raggiungo Casa Carbuneè
Procedo ancora dritto sull'uguale rosso ed in breve approdo alla Fonte Spinsu ,dove vengo raggiunto dalla telefonata di mia figlia che mi richiede per andare ai baracconi....il giro prevedeva ora il A rossa su fondo bianco fino al Rifugio Padre Rino ,quindi Segace e con un sentierino di raccordo avrei raggiunto l'uguale all'altezza del casottino dell'acquedotto...invece ,dilaniato dal rimorso di averla "abbandonata" all'Epifania ho preferito accorciare per farla contenta e sono sceso direttamente sull'uguale rosso fino al casottino dell'acquedotto e da questo fino al punto di partenza.
Gran bel giro che avevo in mente da tanto tempo
Qui trovate la descrizione del percorso con foto ,traccia gps e grafici : http://www.finoincima.altervista.org/Ra ... 20Dame.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Qui invece tutte le foto dell'album : https://plus.google.com/u/0/photos/1050 ... 3042665009" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
gran bel giro e gran belle foto
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"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Le cime sono le stesse del mio giro ma , chissà perchè , nelle tue foto sembrano più belle ....
Per farmi un'idea , quanto ci hai messo a salire da Lerca al Rama ? Sai , il Camulà mi manca ...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Eran molto belle anche le tue ,inoltre averle viste mi ha solleticato il giro in questionedaniele64 wrote:
Le cime sono le stesse del mio giro ma , chissà perchè , nelle tue foto sembrano più belle ....
Allora per il Rama partendo da Loc. Piana ho impiegato 2 ore e 5 min. compresa la deviazione al Bric Camulà che comporta circa 15 min. (10 a salire 5 a scendere).La deviazione per il Camulà si incontra dopo meno di un'ora dalla partenzadaniele64 wrote:Per farmi un'idea , quanto ci hai messo a salire da Lerca al Rama ? Sai , il Camulà mi manca ...
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Complimenti Maury, bellissime foto che rendono bene la bellezza dei posti a me molto cari.
La traversata al rif. Padre Rino avrebbe dato ancora più respiro al Gran Tour, ma direi che di cime ne avevi già fatto abbastanza.
La traversata al rif. Padre Rino avrebbe dato ancora più respiro al Gran Tour, ma direi che di cime ne avevi già fatto abbastanza.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Littletino wrote:Complimenti Maury, bellissime foto che rendono bene la bellezza dei posti a me molto cari.
La traversata al rif. Padre Rino avrebbe dato ancora più respiro al Gran Tour, ma direi che di cime ne avevi già fatto abbastanza.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Vedo ora... complimenti, davvero gran bella attraversata Nonostante il freddo glaciale, il meteo è stato fantastico, viste a 360° e cielo spaziale! Per curiosità, dal Rama fin dove spaziava lo sguardo sull'arco Alpino La riviera invece mi sembrava in qualche foto con un po' di foschia...
P.s. ho visto un discreto manto nevoso sul lato nord in alcuni punti, era abbastanza dura o mollava?
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"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Ciao , dal Rama il panorama sull'arco Alpino era limitato alle sole Liguri e le Marittime fino all'Argentera ,il panorama diventa decisamente più ampio sul crinale e quindi dal Bric Damè ,dove e' quasi completo (quasi perchè il Beigua preclude la visuale verso il Monviso).teo-85 wrote:Vedo ora... complimenti, davvero gran bella attraversata Nonostante il freddo glaciale, il meteo è stato fantastico, viste a 360° e cielo spaziale! Per curiosità, dal Rama fin dove spaziava lo sguardo sull'arco Alpino La riviera invece mi sembrava in qualche foto con un po' di foschia...
P.s. ho visto un discreto manto nevoso sul lato nord in alcuni punti, era abbastanza dura o mollava?
La neve era poca ma durissima ,e penso che la situazione a distanza di dieci giorni sia similare
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Grazie, si per la neve immaginavo che gelasse un po'...quasi da ramponiMaury76 wrote:Ciao , dal Rama il panorama sull'arco Alpino era limitato alle sole Liguri e le Marittime fino all'Argentera ,il panorama diventa decisamente più ampio sul crinale e quindi dal Bric Damè ,dove e' quasi completo (quasi perchè il Beigua preclude la visuale verso il Monviso).teo-85 wrote:Vedo ora... complimenti, davvero gran bella attraversata Nonostante il freddo glaciale, il meteo è stato fantastico, viste a 360° e cielo spaziale! Per curiosità, dal Rama fin dove spaziava lo sguardo sull'arco Alpino La riviera invece mi sembrava in qualche foto con un po' di foschia...
P.s. ho visto un discreto manto nevoso sul lato nord in alcuni punti, era abbastanza dura o mollava?
La neve era poca ma durissima ,e penso che la situazione a distanza di dieci giorni sia similare
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Qualcuno saprebbe dirmi com'è il pendio tra la Rocca del Tournou e il Lago della Biscia?
Mi farebbe piacere collegare le due cose, ma non ricordo bene la zona.....
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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