Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
bel giro, bravo !
senza scendere nei dettagli, come ti sei trovato negli alberghi ?
senza scendere nei dettagli, come ti sei trovato negli alberghi ?
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Si mangia bene in entrambi.
Il personale è gentile in entrambi.
La Nuvola è un bell'albergo, mentre il Beigua è un po' vecchiotto, anche nelle stanze.
Alla Nuvola il personale è un po' più informato sugli itinerari ed ho potuto consultare delle guide per decidere l'itinerario per l'indomani. Al Beigua li ho visti un po' carenti.
Il personale è gentile in entrambi.
La Nuvola è un bell'albergo, mentre il Beigua è un po' vecchiotto, anche nelle stanze.
Alla Nuvola il personale è un po' più informato sugli itinerari ed ho potuto consultare delle guide per decidere l'itinerario per l'indomani. Al Beigua li ho visti un po' carenti.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Riprendendo il discorso sulle incisioni, martedì scorso ho fatto qualche passo avanti.
Tornato al Bric della Biscia e trovate le incisioni del Masso della Biscia, ma non la Roccia del Dolmen, che erroneamente era segnalata come nello stesso posto dal sito the modern antiquarian (http://www.themodernantiquarian.com/sit ... iscia.html" onclick="window.open(this.href);return false;), tornerò quindi a cercare nuova collinetta vicina al Bric della Biscia, sperando che sia effettivamente vicina....
Nessun risultato invece per la Pietra Scritta: esplorati gli affluenti ad est del Rio Traversa senza risultato, restano da fare quelli a ovest.
Tornato al Bric della Biscia e trovate le incisioni del Masso della Biscia, ma non la Roccia del Dolmen, che erroneamente era segnalata come nello stesso posto dal sito the modern antiquarian (http://www.themodernantiquarian.com/sit ... iscia.html" onclick="window.open(this.href);return false;), tornerò quindi a cercare nuova collinetta vicina al Bric della Biscia, sperando che sia effettivamente vicina....
Nessun risultato invece per la Pietra Scritta: esplorati gli affluenti ad est del Rio Traversa senza risultato, restano da fare quelli a ovest.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Martedì 25 aprile 2017: Masso della Biscia (975).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 1,6 Km. circa.
Dislivello: 140 circa.
Difficoltà: E, ma con attenzione sulla sommità del Bric della Biscia in caso di roccia bagnata e\o scivolosa.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Voltri, dove si continua verso ovest per meno di un Km e quindi si svolta a destra per il Passo del Turchino. Raggiunto il passo si prende a sinistra per il Faiallo, Vara e Urbe. Si sale quindi il passo del Faiallo, passando sotto le pendici del Bric del Dente, e quindi si supera il Passo e si scende fino a Vara Superiore prima ed Inferiore poi. A Vara Inferiore si può seguire il cartello in legno che indica sulla sinistra una stretta stradina asfaltata che in 7 Km. porta a Piampaludo, oppure proseguire sulla Sp40 verso San Pietro d’Olba e, quindi, poco prima di giungervi, girare a sinistra seguendo le indicazioni ufficiali per Piampaludo; la prima opzione è più corta ma anche più tortuosa. Giunti a Piampaludo si passa subito una strettoia tra le casa e si prosegue sulla strada principale, ignorando alcune deviazioni a destra e a sinistra (una anche segnalata con cartelli dei sentieri), e si giunge al centro del paese, passato il quale troviamo un bivio: a destra Alberola, a sinistra Beigua e Prà Riondo; prendiamo quindi a sinistra e proseguiamo per circa 3,5 Km e a quota 1080, dove parcheggiamo in uno slargo sulla destra (subito dopo ce n’è anche uno a sinistra).
Percorso a piedi: sono piuttosto in dubbio se scrivere le indicazioni precise per giungere in questo sito. In passato per altri siti archeologici non ho pubblicato le indicazioni precise, in quanto mi era stato richiesto da chi mi aveva dato indicazioni in proposito, qui l’ho trovato da solo e, quindi, in questo senso mi sento più libero, ma anche più responsabile, della scelta. In teoria penso che le bellezze naturali e anche archeologiche siano patrimonio di tutti e sia quindi giusto divulgare e non farle essere patrimonio sterile di una ristretta elite, d’altronde neanche voglio però che qualcuno le deturpi con altre scritte e\o incisioni, come purtroppo troppo spesso accade. Per conciliare le due esigenze ho deciso quindi di non scrivere qui, ma di dare indicazioni personalmente a chi mi contatterà, che dopotutto fa anche piacere se qualcuno ogni tanto ti fa un saluto, seppur interessato.
Conclusioni: Belle, ma poche incisioni, almeno quelle che ho trovato io, nei dintorni dovrebbe anche esserci la Roccia del dolmen, che ne presenta molte di più e più “scenografiche”. Spero prossimamente di riuscire a trovarla.
Masso della Biscia rappresentazioni sessuali
Masso della Biscia 2 piccole croci
Masso della Biscia incisioni cruciformi
Masso della Biscia coppella rettangolare
Masso della Biscia coppelle rettangolari e croci
Sommità Bric della Biscia da sopra
Masso della Biscia incisione fertilità
Masso della Biscia 2 piccole croci e incisione fertilità
Masso della Biscia rappresentazioni sessuali
Masso della Biscia incisioni cruciformi
Masso della Biscia incisioni cruciformi più da vicino
Masso della Biscia incisione cruciforme primo piano
Sommità Bric della Biscia da sotto
Casella in pietra presso Bric della Biscia
Casella in pietra presso Bric della Biscia vista di fronte
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 1,6 Km. circa.
Dislivello: 140 circa.
Difficoltà: E, ma con attenzione sulla sommità del Bric della Biscia in caso di roccia bagnata e\o scivolosa.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Voltri, dove si continua verso ovest per meno di un Km e quindi si svolta a destra per il Passo del Turchino. Raggiunto il passo si prende a sinistra per il Faiallo, Vara e Urbe. Si sale quindi il passo del Faiallo, passando sotto le pendici del Bric del Dente, e quindi si supera il Passo e si scende fino a Vara Superiore prima ed Inferiore poi. A Vara Inferiore si può seguire il cartello in legno che indica sulla sinistra una stretta stradina asfaltata che in 7 Km. porta a Piampaludo, oppure proseguire sulla Sp40 verso San Pietro d’Olba e, quindi, poco prima di giungervi, girare a sinistra seguendo le indicazioni ufficiali per Piampaludo; la prima opzione è più corta ma anche più tortuosa. Giunti a Piampaludo si passa subito una strettoia tra le casa e si prosegue sulla strada principale, ignorando alcune deviazioni a destra e a sinistra (una anche segnalata con cartelli dei sentieri), e si giunge al centro del paese, passato il quale troviamo un bivio: a destra Alberola, a sinistra Beigua e Prà Riondo; prendiamo quindi a sinistra e proseguiamo per circa 3,5 Km e a quota 1080, dove parcheggiamo in uno slargo sulla destra (subito dopo ce n’è anche uno a sinistra).
Percorso a piedi: sono piuttosto in dubbio se scrivere le indicazioni precise per giungere in questo sito. In passato per altri siti archeologici non ho pubblicato le indicazioni precise, in quanto mi era stato richiesto da chi mi aveva dato indicazioni in proposito, qui l’ho trovato da solo e, quindi, in questo senso mi sento più libero, ma anche più responsabile, della scelta. In teoria penso che le bellezze naturali e anche archeologiche siano patrimonio di tutti e sia quindi giusto divulgare e non farle essere patrimonio sterile di una ristretta elite, d’altronde neanche voglio però che qualcuno le deturpi con altre scritte e\o incisioni, come purtroppo troppo spesso accade. Per conciliare le due esigenze ho deciso quindi di non scrivere qui, ma di dare indicazioni personalmente a chi mi contatterà, che dopotutto fa anche piacere se qualcuno ogni tanto ti fa un saluto, seppur interessato.
Conclusioni: Belle, ma poche incisioni, almeno quelle che ho trovato io, nei dintorni dovrebbe anche esserci la Roccia del dolmen, che ne presenta molte di più e più “scenografiche”. Spero prossimamente di riuscire a trovarla.
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Masso della Biscia coppella rettangolare
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Sommità Bric della Biscia da sopra
Masso della Biscia incisione fertilità
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Masso della Biscia incisioni cruciformi
Masso della Biscia incisioni cruciformi più da vicino
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
bella, sound !
direi che hai fatto la cosa giusta, anche perchè se è il Parco stesso a celare indicazioni, sembrerebbe forse anche un poco assurdo andare contro la loro scelta, giusta o sbagliata che sia
Posso anche comprenderla, anche se l'idea dei calchi mi mette un po' tristezza......
Comunque hai MP
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Sinceramente non mi sono proprio posto il problema di seguire le regole del parco, ma solo il problema morale di cosa fosse giusto.... alle regole scritte da burocrati sono sempre un pò allergico.psiconauta wrote:
bella, sound !
direi che hai fatto la cosa giusta, anche perchè se è il Parco stesso a celare indicazioni, sembrerebbe forse anche un poco assurdo andare contro la loro scelta, giusta o sbagliata che sia
Posso anche comprenderla, anche se l'idea dei calchi mi mette un po' tristezza......
Comunque hai MP
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Per quel che può valere mi sembra che la tua sia una decisione corretta......soundofsilence wrote:Sinceramente non mi sono proprio posto il problema di seguire le regole del parco, ma solo il problema morale di cosa fosse giusto.... alle regole scritte da burocrati sono sempre un pò allergico.psiconauta wrote:
bella, sound !
direi che hai fatto la cosa giusta, anche perchè se è il Parco stesso a celare indicazioni, sembrerebbe forse anche un poco assurdo andare contro la loro scelta, giusta o sbagliata che sia
Posso anche comprenderla, anche se l'idea dei calchi mi mette un po' tristezza......
Comunque hai MP
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Da un Parco all’altro, non si salva nessuno.
L’orientamento del Parco del Beigua è di proteggere alcuni siti semplicemente nascondendoli alla vista, limitandone l’esposizione.
Il timore di atti vandalici o furti è reale e comunque la sorveglianza, ove esistente, avrebbe poca efficacia. Basti dire che non si riesce neppure ad evitare che a Roma qualche turista incline all’esibizionismo faccia il bagno nella Fontana di Trevi, pur in presenza di agenti.
Ma non tutto si può nascondere.
E’ il caso del prato di narcisi presso Casa del Romano, Parco dell’Antola, trasformato domenica scorsa in un parcheggio e depredato a piene mani, senza farsi mancare neppure le moto impegnate in derapate.
Multe salate in quantità, ma a guidare alcune delle molte auto c’erano degli adulti padri di famiglia con moglie e prole al seguito. Grave danno e pessimo esempio che prelude al ripetersi del fatto.
Giusta la repressione, che però genera rancore e non fa prevenzione.
Io credo che il problema sia anche culturale: mancanza del concetto di proprietà comune, vale a dire che quel che è di tutti è anche mio e va rispettato.
E allora i signori vandali potrebbero essere obbligati a seguire, a loro spese, un bel corso di ri-educazione ambientale programmato ad hoc.
Proposta utopistica avanzata da chi da molti anni corre sui sentieri del Righi, Parco del Peralto, tra cessi, lavandini, scheletri di elettrodomestici, mobili fracassati,…
zac
L’orientamento del Parco del Beigua è di proteggere alcuni siti semplicemente nascondendoli alla vista, limitandone l’esposizione.
Il timore di atti vandalici o furti è reale e comunque la sorveglianza, ove esistente, avrebbe poca efficacia. Basti dire che non si riesce neppure ad evitare che a Roma qualche turista incline all’esibizionismo faccia il bagno nella Fontana di Trevi, pur in presenza di agenti.
Ma non tutto si può nascondere.
E’ il caso del prato di narcisi presso Casa del Romano, Parco dell’Antola, trasformato domenica scorsa in un parcheggio e depredato a piene mani, senza farsi mancare neppure le moto impegnate in derapate.
Multe salate in quantità, ma a guidare alcune delle molte auto c’erano degli adulti padri di famiglia con moglie e prole al seguito. Grave danno e pessimo esempio che prelude al ripetersi del fatto.
Giusta la repressione, che però genera rancore e non fa prevenzione.
Io credo che il problema sia anche culturale: mancanza del concetto di proprietà comune, vale a dire che quel che è di tutti è anche mio e va rispettato.
E allora i signori vandali potrebbero essere obbligati a seguire, a loro spese, un bel corso di ri-educazione ambientale programmato ad hoc.
Proposta utopistica avanzata da chi da molti anni corre sui sentieri del Righi, Parco del Peralto, tra cessi, lavandini, scheletri di elettrodomestici, mobili fracassati,…
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
...........mercoledì sortita un po' deludente in quel del Beigua.....
come al solito parto con poche idee ma ben confuse, sono convinto di aver caricato una traccia che il buon Sound mi ha passato, ma ahimè no, non l'avevo fatto............il waypoint invece però l'avevo inserito, peccato che, toccandolo sul telefono, non ho capito ben come, l'ho spostato !
parto quindi già preventivamente con le pive nel sacco..........parcheggio presso la Torbiera del Laione e mi dirigo verso il Beigua, in un ulteriore tentativo di rintracciare sta famosa Pietra Scritta (che poi, siam sicuri che sia ancora li? comincia a venirmi il dubbio che se la siano portata in qualche scantinato per farne il calco e sia rimasta là..... )
piccola deviazione per salire almeno su una vetta (il Monte Grosso mt.1265 slm..........oddio, avrò mica contratto la daniele64ite ? ) da cui vedo principalmente nuvole molto poco invitanti salire dal mare.....
...salendo verso il Monte Grosso
verso la sommità del Beigua comincio a curiosare in giro
...curiosone !
seguendo le fumose indicazioni trasmessemi da un medium ubriaco in sogno durante la luna strapiena di ottembre, ravano qui e là, provo anche a esplorare un po' il Rio Traversa, ma nulla di nulla.............quando anche lui comincia a guardarmi perplesso, della serie : "...ma checcacchio stai cercando?"
allora pianto lì e prendo una traccia in discesa che si rivela essere un tracciato da MTB, con scivoli, salti e parabole abbastanza inquietanti, che ogni tanto mi guardo le spalle per assicurarmi non stia piombando giù dalla vetta qualche ciclista forsennato a velocità folle.....
giunto sull'asfalto, scendo verso la Casa del Che............già il percorso si prefigura quasi interamente nel bosco, cosa che non era proprio ciò che avevo intenzione di fare............vabbè, ormai siam qui.....e visto che siam qui, mi viene perfino voglia di andare a vedere dove ho spostato il famoso waypoint......che combinazione in effetti mi porta davanti ad un'interessante roccia, molto mineralizzata, con diversi aspetti particolari, ma zero incisioni....
proseguo quindi sulla traccia che mi ero creato per fare un giro in zona, ma nonostante vari ravanaggi, le uniche incisioni che trovo sono quelle della "Pietra sul Sentiero", il cui nome spiega già come le ho trovate... ..anzi, a dire il vero per notarle ho dovuto piazzarmici a cavalcioni sopra con un panino in bocca.....
un consiglio che mi sento di darvi è di fare diversi scatti, perchè ho notato che ad occhio nudo se ne notano molte meno di quelle che poi si vedono sulle foto
vabbè, perlomeno qualcosa ho trovato, ma il cielo nel frattempo si è coperto e fa pure frescolino, pensa te !
proseguo verso il Bricchettino Aguzzo,
ma il sentiero dopo poco si perde (cioè, scusate, IO lo perdo ), solo grazie al gps riesco a recuperare una rotta che mi riporta dalla roccia sostituita di cui sopra.....
da qui continuo verso la Casa del Che, e poi prendo il "Sentiero Archeologico", che consiste in una serie di calchi (con pannelli esplicativi) di queste maledette incisioni che vengono spostate dai folletti ogni notte.......il risultato è di una tristezza così pregnante che capirei persino i vandali, a sto punto.....
sono così sconfortato dalla gita che alla fine, giusto per respirare un po' di spazio e di luce, tornato alla macchina tirando dritto su da una riva per farla finita (la passeggiata, intendo ), mi viene d'istinto andare sino a Pratorotondo e salire sul Monte Sciguelo
qui, tutto sommato, mi placo e riesco a pacificarmi quanto basta per tornare a casa pari e patta
vabbè, capita, no ?
Aloha
come al solito parto con poche idee ma ben confuse, sono convinto di aver caricato una traccia che il buon Sound mi ha passato, ma ahimè no, non l'avevo fatto............il waypoint invece però l'avevo inserito, peccato che, toccandolo sul telefono, non ho capito ben come, l'ho spostato !
parto quindi già preventivamente con le pive nel sacco..........parcheggio presso la Torbiera del Laione e mi dirigo verso il Beigua, in un ulteriore tentativo di rintracciare sta famosa Pietra Scritta (che poi, siam sicuri che sia ancora li? comincia a venirmi il dubbio che se la siano portata in qualche scantinato per farne il calco e sia rimasta là..... )
piccola deviazione per salire almeno su una vetta (il Monte Grosso mt.1265 slm..........oddio, avrò mica contratto la daniele64ite ? ) da cui vedo principalmente nuvole molto poco invitanti salire dal mare.....
...salendo verso il Monte Grosso
verso la sommità del Beigua comincio a curiosare in giro
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seguendo le fumose indicazioni trasmessemi da un medium ubriaco in sogno durante la luna strapiena di ottembre, ravano qui e là, provo anche a esplorare un po' il Rio Traversa, ma nulla di nulla.............quando anche lui comincia a guardarmi perplesso, della serie : "...ma checcacchio stai cercando?"
allora pianto lì e prendo una traccia in discesa che si rivela essere un tracciato da MTB, con scivoli, salti e parabole abbastanza inquietanti, che ogni tanto mi guardo le spalle per assicurarmi non stia piombando giù dalla vetta qualche ciclista forsennato a velocità folle.....
giunto sull'asfalto, scendo verso la Casa del Che............già il percorso si prefigura quasi interamente nel bosco, cosa che non era proprio ciò che avevo intenzione di fare............vabbè, ormai siam qui.....e visto che siam qui, mi viene perfino voglia di andare a vedere dove ho spostato il famoso waypoint......che combinazione in effetti mi porta davanti ad un'interessante roccia, molto mineralizzata, con diversi aspetti particolari, ma zero incisioni....
proseguo quindi sulla traccia che mi ero creato per fare un giro in zona, ma nonostante vari ravanaggi, le uniche incisioni che trovo sono quelle della "Pietra sul Sentiero", il cui nome spiega già come le ho trovate... ..anzi, a dire il vero per notarle ho dovuto piazzarmici a cavalcioni sopra con un panino in bocca.....
un consiglio che mi sento di darvi è di fare diversi scatti, perchè ho notato che ad occhio nudo se ne notano molte meno di quelle che poi si vedono sulle foto
vabbè, perlomeno qualcosa ho trovato, ma il cielo nel frattempo si è coperto e fa pure frescolino, pensa te !
proseguo verso il Bricchettino Aguzzo,
ma il sentiero dopo poco si perde (cioè, scusate, IO lo perdo ), solo grazie al gps riesco a recuperare una rotta che mi riporta dalla roccia sostituita di cui sopra.....
da qui continuo verso la Casa del Che, e poi prendo il "Sentiero Archeologico", che consiste in una serie di calchi (con pannelli esplicativi) di queste maledette incisioni che vengono spostate dai folletti ogni notte.......il risultato è di una tristezza così pregnante che capirei persino i vandali, a sto punto.....
sono così sconfortato dalla gita che alla fine, giusto per respirare un po' di spazio e di luce, tornato alla macchina tirando dritto su da una riva per farla finita (la passeggiata, intendo ), mi viene d'istinto andare sino a Pratorotondo e salire sul Monte Sciguelo
qui, tutto sommato, mi placo e riesco a pacificarmi quanto basta per tornare a casa pari e patta
vabbè, capita, no ?
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
vabbè ma se uno parte da casa con simili intenti ( ricerca di pietre scritte et similia) ha alte probabilità di deprimersi girovagando inutilmente nella macchia.
Scherzo ovviamente, ma alla fine per fortuna hai rimediato con la balconata Sciguelo Rama, che é un vero toccasana per stati depressivo-confusionali. Quando non c'è la nebbia però.
Maaaaa.. come ci sei tornato alla Torbiera dallo Sciguelo? La valle del rio Ferretto non so perché ma come viale del tramonto a me piace tantissimo, e completa la terapia di cui sopra.
Buone esplorazioni.
Scherzo ovviamente, ma alla fine per fortuna hai rimediato con la balconata Sciguelo Rama, che é un vero toccasana per stati depressivo-confusionali. Quando non c'è la nebbia però.
Maaaaa.. come ci sei tornato alla Torbiera dallo Sciguelo? La valle del rio Ferretto non so perché ma come viale del tramonto a me piace tantissimo, e completa la terapia di cui sopra.
Buone esplorazioni.
Last edited by Littletino on Mon Jun 05, 2017 9:58, edited 1 time in total.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Ehi , ma allora sto diventando importante anch'io , ho dato persino il nome ad una temibile malattia contagiosa !!psiconauta wrote:
piccola deviazione per salire almeno su una vetta (il Monte Grosso mt.1265 slm..........oddio, avrò mica contratto la daniele64ite ? )
Ottimo sistema , consigliabilissimo , in cui il panino riveste un ruolo insostituibile di catalizzatore di concentrazione e di energie cosmiche !psiconauta wrote:
le uniche incisioni che trovo sono quelle della "Pietra sul Sentiero", il cui nome spiega già come le ho trovate... ..anzi, a dire il vero per notarle ho dovuto piazzarmici a cavalcioni sopra con un panino in bocca.....
Effettivamente , il panorama dallo Sciguelo è spesso la panacea di tanti mali ...psiconauta wrote:
mi viene d'istinto andare sino a Pratorotondo e salire sul Monte Sciguelo
qui, tutto sommato, mi placo e riesco a pacificarmi quanto basta per tornare a casa pari e patta
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
....hai ragione anche teLittletino wrote:vabbè ma se uno parte da casa con simili intenti ( ricerca di pietre scritte et similia) ha alte probabilità di deprimersi girovagando inutilmente nella macchia.
...in effetti, terrò presenteLittletino wrote:La valle del rio Ferretto non so perché ma come viale del tramonto a me piace tantissimo, e completa la terapia di cui sopra.
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
daniele64 wrote:Ottimo sistema , consigliabilissimo , in cui il panino riveste un ruolo insostituibile di catalizzatore di concentrazione e di energie cosmiche !psiconauta wrote:le uniche incisioni che trovo sono quelle della "Pietra sul Sentiero", il cui nome spiega già come le ho trovate... ..anzi, a dire il vero per notarle ho dovuto piazzarmici a cavalcioni sopra con un panino in bocca.....
...è vero, forse devo portarmi più panini....
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Venerdì 26 maggio 2017: Grande Roccia (765) – Venere (760) – Roccia del Dolmen (970) – Masso della Biscia (965) – Incisioni presso Rio Traversa (1165).
Partecipanti: Stefano e Soundofsilence.
Lunghezza: 5,9 Km circa per la Grande Roccia e la Venere, 2 Km circa per Roccia del Dolmen e Masso della Biscia e 3,6 Km circa per le incisioni del Rio Traversa. In totale 11,5 Km. circa.
Dislivello: 190 m. circa per la Grande Roccia e la Venere, 70 m. circa per Roccia del Dolmen e Masso della Biscia, 120 circa per le incisioni del Rio Traversa. In totale 380 m. circa.
Difficoltà: tutto E, con qualche difficoltà di orientamento specie nella zona del Rio Traversa. Un po’ di attenzione, specie in caso di umido, sul Bric della Biscia, che può risultare scivoloso.
Percorso in macchina: Si tratta di 3 posti diversi, piuttosti vicini però, perlomeno in macchina, ci siamo così spostati usufruendo di 3 parcheggi diversi e ritornando per un’altra strada rispetto all’andata.
Per raggiungere il primo sito si va quindi da Genova in autostrada fino a Voltri, dove si continua verso ovest per meno di un Km e quindi si svolta a destra per il Passo del Turchino. Raggiunto il passo si prende a sinistra per il Faiallo, Vara e Urbe. Si sale quindi il passo del Faiallo, passando sotto le pendici del Bric del Dente, e quindi si supera il Passo e si scende fino a Vara Superiore prima ed Inferiore poi. A Vara Inferiore si prende a sinistra una stradina asfaltata per Piampaludo e, subito prima di un ponticello, si parcheggia in uno slargo sulla destra (volendo si può anche passare il ponte e proseguire un centinaio di metri per parcheggiare sulla sinistra in uno slargo presso un cartello recante la scritta Tenuta Bugastrella e di fronte a una sbarra che impedisce l’accesso ad una sterrata, ma, nonostante molti lo facciano, si tratta di zona con divieto di sosta).
Visitao il primo sito si riprende la macchina e si continua sulla strada su cui abbiamo parcheggiato, fino a raggiungere Piampaludo, dove troviamo un bivio: a destra Alberola, a sinistra Beigua e Prà Riondo; prendiamo quindi a sinistra e proseguiamo per circa 3,5 Km raggiungendo a quota 1080, dove parcheggiamo in uno slargo sulla destra (subito dopo ce n’è anche uno a sinistra).
Visitato il secondo sito continuiamo sulla strada che stavamo percorrendo e raggiungiamo quindi il rifugio Prà Riondo e, quindi, la vetta del Beigua e, pochi metri dopo la deviazione per la stessa, parcheggiamo in un ampio slargo sterrato sulla destra.
Per il ritorno continuiamo sempre sulla strada che stavamo percorrendo, iniziando la discesa dal Beigua verso Alpicella, da cui poi giungiamo a Varazze, dove proseguiamo sull’Aurelia in direzione est, per prendere quindi l’autostrada ai Piani d’Invrea e seguirla quindi fino a Genova.
Percorso a a piedi: sono piuttosto in dubbio se scrivere le indicazioni precise per raggiungere questi siti. In passato per altri siti archeologici non ho pubblicato le indicazioni precise, in quanto mi era stato richiesto da chi mi aveva dato indicazioni in proposito, qui li ho trovati da solo e, quindi, in questo senso mi sento più libero, ma anche più responsabile, della scelta. In teoria penso che le bellezze naturali e anche archeologiche siano patrimonio di tutti e sia quindi giusto divulgarle e non farle essere patrimonio sterile di una ristretta elite, d’altronde neanche voglio che qualcuno le deturpi con altre scritte e\o incisioni, come, purtroppo, troppo spesso accade. Per conciliare le due esigenze ho deciso quindi di non scrivere qui, ma di dare indicazioni personalmente a chi mi contatterà, che dopotutto fa anche piacere se qualcuno ogni tanto ti fa un saluto, seppur interessato.
Conclusioni: incisioni veramente notevoli, specie quelle spettacolari della Roccia del Dolmen e della Grande Roccia, in boschi suggestivi e affascinanti.
Sole Luna e spaccatura Grande Roccia più da vicino
Casa con uomo dentro in Grande Roccia
Spaccatura e Sole e Luna in Grande Roccia
Coppelle e incisioni minori in Grande Roccia
Casa e Segno a Phi su Grande Roccia
Scritte su Grande Roccia
Chiesa su Grande Roccia
Incisioni puntiformi in Grande Roccia più da vicino
Sole Luna e spaccatura Grande Roccia più da vicino
Primo piano Sole e Luna in Grande Roccia
Casa e Segno a Phi su Grande Roccia più da vicino
Iris Susino andando verso Venere più da vicino
Incisione della Venere
Incisione a griglia
Croci incise
Croci incise più da lontano
2 Iris Susini più da vicino
2 Iris Susini più da vicino
Rudere tornando al sentiero
2 Coppelle Raggiate contigue
Roccia del Dolmen
Camera del Dolmen
Primo piano Roccia del Dolmen
Roccia del Dolmen più da vicino
Primo piano Roccia del Dolmen
Roccia del Dolmen più da vicino
Croci in Roccia del Dolmen
Segno a Phi in lato Roccia del Dolmen
Primo piano Roccia del Dolmen
Primo piano Roccia del Dolmen
Incisione Fertilità presso Bric della Biscia
Simboli sessuali presso Bric della Biscia
Simboli sessuali e croci presso Bric della Biscia
Croci presso il Bric della Biscia
Primo piano Croce potenziata presso Bric della Biscia
Scritte sul Bric della Biscia
Camera del Dolmen
Camera del Dolmen più da lontano
Simbolo sessuale presso Rio Traversa
Numero presso Rio Traversa
Vista globale incisioni presso Rio Traversa
Scritte presso Rio Traversa
Cabana du Squarzin
Partecipanti: Stefano e Soundofsilence.
Lunghezza: 5,9 Km circa per la Grande Roccia e la Venere, 2 Km circa per Roccia del Dolmen e Masso della Biscia e 3,6 Km circa per le incisioni del Rio Traversa. In totale 11,5 Km. circa.
Dislivello: 190 m. circa per la Grande Roccia e la Venere, 70 m. circa per Roccia del Dolmen e Masso della Biscia, 120 circa per le incisioni del Rio Traversa. In totale 380 m. circa.
Difficoltà: tutto E, con qualche difficoltà di orientamento specie nella zona del Rio Traversa. Un po’ di attenzione, specie in caso di umido, sul Bric della Biscia, che può risultare scivoloso.
Percorso in macchina: Si tratta di 3 posti diversi, piuttosti vicini però, perlomeno in macchina, ci siamo così spostati usufruendo di 3 parcheggi diversi e ritornando per un’altra strada rispetto all’andata.
Per raggiungere il primo sito si va quindi da Genova in autostrada fino a Voltri, dove si continua verso ovest per meno di un Km e quindi si svolta a destra per il Passo del Turchino. Raggiunto il passo si prende a sinistra per il Faiallo, Vara e Urbe. Si sale quindi il passo del Faiallo, passando sotto le pendici del Bric del Dente, e quindi si supera il Passo e si scende fino a Vara Superiore prima ed Inferiore poi. A Vara Inferiore si prende a sinistra una stradina asfaltata per Piampaludo e, subito prima di un ponticello, si parcheggia in uno slargo sulla destra (volendo si può anche passare il ponte e proseguire un centinaio di metri per parcheggiare sulla sinistra in uno slargo presso un cartello recante la scritta Tenuta Bugastrella e di fronte a una sbarra che impedisce l’accesso ad una sterrata, ma, nonostante molti lo facciano, si tratta di zona con divieto di sosta).
Visitao il primo sito si riprende la macchina e si continua sulla strada su cui abbiamo parcheggiato, fino a raggiungere Piampaludo, dove troviamo un bivio: a destra Alberola, a sinistra Beigua e Prà Riondo; prendiamo quindi a sinistra e proseguiamo per circa 3,5 Km raggiungendo a quota 1080, dove parcheggiamo in uno slargo sulla destra (subito dopo ce n’è anche uno a sinistra).
Visitato il secondo sito continuiamo sulla strada che stavamo percorrendo e raggiungiamo quindi il rifugio Prà Riondo e, quindi, la vetta del Beigua e, pochi metri dopo la deviazione per la stessa, parcheggiamo in un ampio slargo sterrato sulla destra.
Per il ritorno continuiamo sempre sulla strada che stavamo percorrendo, iniziando la discesa dal Beigua verso Alpicella, da cui poi giungiamo a Varazze, dove proseguiamo sull’Aurelia in direzione est, per prendere quindi l’autostrada ai Piani d’Invrea e seguirla quindi fino a Genova.
Percorso a a piedi: sono piuttosto in dubbio se scrivere le indicazioni precise per raggiungere questi siti. In passato per altri siti archeologici non ho pubblicato le indicazioni precise, in quanto mi era stato richiesto da chi mi aveva dato indicazioni in proposito, qui li ho trovati da solo e, quindi, in questo senso mi sento più libero, ma anche più responsabile, della scelta. In teoria penso che le bellezze naturali e anche archeologiche siano patrimonio di tutti e sia quindi giusto divulgarle e non farle essere patrimonio sterile di una ristretta elite, d’altronde neanche voglio che qualcuno le deturpi con altre scritte e\o incisioni, come, purtroppo, troppo spesso accade. Per conciliare le due esigenze ho deciso quindi di non scrivere qui, ma di dare indicazioni personalmente a chi mi contatterà, che dopotutto fa anche piacere se qualcuno ogni tanto ti fa un saluto, seppur interessato.
Conclusioni: incisioni veramente notevoli, specie quelle spettacolari della Roccia del Dolmen e della Grande Roccia, in boschi suggestivi e affascinanti.
Sole Luna e spaccatura Grande Roccia più da vicino
Casa con uomo dentro in Grande Roccia
Spaccatura e Sole e Luna in Grande Roccia
Coppelle e incisioni minori in Grande Roccia
Casa e Segno a Phi su Grande Roccia
Scritte su Grande Roccia
Chiesa su Grande Roccia
Incisioni puntiformi in Grande Roccia più da vicino
Sole Luna e spaccatura Grande Roccia più da vicino
Primo piano Sole e Luna in Grande Roccia
Casa e Segno a Phi su Grande Roccia più da vicino
Iris Susino andando verso Venere più da vicino
Incisione della Venere
Incisione a griglia
Croci incise
Croci incise più da lontano
2 Iris Susini più da vicino
2 Iris Susini più da vicino
Rudere tornando al sentiero
2 Coppelle Raggiate contigue
Roccia del Dolmen
Camera del Dolmen
Primo piano Roccia del Dolmen
Roccia del Dolmen più da vicino
Primo piano Roccia del Dolmen
Roccia del Dolmen più da vicino
Croci in Roccia del Dolmen
Segno a Phi in lato Roccia del Dolmen
Primo piano Roccia del Dolmen
Primo piano Roccia del Dolmen
Incisione Fertilità presso Bric della Biscia
Simboli sessuali presso Bric della Biscia
Simboli sessuali e croci presso Bric della Biscia
Croci presso il Bric della Biscia
Primo piano Croce potenziata presso Bric della Biscia
Scritte sul Bric della Biscia
Camera del Dolmen
Camera del Dolmen più da lontano
Simbolo sessuale presso Rio Traversa
Numero presso Rio Traversa
Vista globale incisioni presso Rio Traversa
Scritte presso Rio Traversa
Cabana du Squarzin
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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- soundofsilence
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Trovata la Roccia del Dolmen e varie altre incisioni minori, manca solo la Pietra Scritta, ma proprio oggi ho trovato nuove indicazioni che spero finalmente giuste. Forse Venerdì vado a vedere.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Ciao a tutti
Grazie alle indicazioni fornitemi da Sound, giovedì 3 ho fatto un bel giro in quel del Beigua alla ricerca delle incisioni.
Sarò vago.
Sono partito dalle parti di Vara per giungere dalle parti del Passo di Lerca, ho continuato dalle parti del crinale (vento molto freddo) dove ho fatto merenda dalle parti del Riparo Cima del Pozzo, sino a giungere dalle parti di Prato Ferretto (con salita dalle parti del Bric Resonau), quindi sono sceso dalle parti della Casa del Che, per continuare poi dalle parti di una sterrata che a un certo punto si interrompeva da qualche parte costringendomi a un piccolo ravanamento sino a recuperare l’asfalto dalle parti dell’accesso al Campo Scout, dove fortunatamente due eroi mi hanno dato un passaggio evitandomi gli ultimi chilometri di asfalto (era ormai pressochè buio).
In totale circa 14 km (+ il pezzo in auto), per un dislivello di circa 600 metri.
Bellissime (per me) le incisioni, tutte in luoghi molto magici, specialmente la Grande Roccia (molto suggestiva), ma anche il Masso della Biscia e la Roccia del Dolmen hanno un loro profondo fascino e, lo ripeterò sino alla nausea, il Beigua è bellissimo.
Foto ci ha già inondato Sound, ne aggiungo qualcuna delle mie giusto per confondere le idee.
spaccatura Grande Roccia
anfratto Grande Roccia
presso la Venere
vedere attraverso il passato
Prato Ferretto
Masso della Biscia
Roccia del Dolmen
felce del Dolmen
Aloha
Grazie alle indicazioni fornitemi da Sound, giovedì 3 ho fatto un bel giro in quel del Beigua alla ricerca delle incisioni.
Sarò vago.
Sono partito dalle parti di Vara per giungere dalle parti del Passo di Lerca, ho continuato dalle parti del crinale (vento molto freddo) dove ho fatto merenda dalle parti del Riparo Cima del Pozzo, sino a giungere dalle parti di Prato Ferretto (con salita dalle parti del Bric Resonau), quindi sono sceso dalle parti della Casa del Che, per continuare poi dalle parti di una sterrata che a un certo punto si interrompeva da qualche parte costringendomi a un piccolo ravanamento sino a recuperare l’asfalto dalle parti dell’accesso al Campo Scout, dove fortunatamente due eroi mi hanno dato un passaggio evitandomi gli ultimi chilometri di asfalto (era ormai pressochè buio).
In totale circa 14 km (+ il pezzo in auto), per un dislivello di circa 600 metri.
Bellissime (per me) le incisioni, tutte in luoghi molto magici, specialmente la Grande Roccia (molto suggestiva), ma anche il Masso della Biscia e la Roccia del Dolmen hanno un loro profondo fascino e, lo ripeterò sino alla nausea, il Beigua è bellissimo.
Foto ci ha già inondato Sound, ne aggiungo qualcuna delle mie giusto per confondere le idee.
spaccatura Grande Roccia
anfratto Grande Roccia
presso la Venere
vedere attraverso il passato
Prato Ferretto
Masso della Biscia
Roccia del Dolmen
felce del Dolmen
Aloha
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Ci andrò , ci andrò ... , se le troverò non so ma ci andrò ...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Ciao, quella della foto è la Pietra Collina, vicinissima al Dolmen. Le altre le hai trovate?
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Opss... Pietra dei Canalini, meglio non far ulteriore confusione.Stefs wrote:Ciao, quella della foto è la Pietra Collina, vicinissima al Dolmen. Le altre le hai trovate?
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
ah, ecco, infatti.....Stefs wrote:Opss... Pietra dei Canalini, meglio non far ulteriore confusione.Stefs wrote:Ciao, quella della foto è la Pietra Collina, vicinissima al Dolmen. Le altre le hai trovate?
sì, quelle del Dolmen le ho viste, se ti riferisci a queste
e ad altre minori tutt'intorno....
invece la Roccia Collina non so dove sia, così come le incisioni di Martina d'Olba e Acquabianca.......ma farò altre spedizioni, tanto ogni giro in Beigua è ben speso
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Sapete che bivacchi sono agibili attualmente nel massiccio del Beigua?
Il bivacco Casa della Miniera?
Il Gilwell?
L'Argentea quando e' chiuso non ha un bivacco?
Disponibilità acqua nelle vicinanze?
Grazie
Boris
Il bivacco Casa della Miniera?
Il Gilwell?
L'Argentea quando e' chiuso non ha un bivacco?
Disponibilità acqua nelle vicinanze?
Grazie
Boris
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Il Gilwell dovrebbe essere sempre aperto. C'è una fonte appena sopra il rifugio.boris wrote:Sapete che bivacchi sono agibili attualmente nel massiccio del Beigua?
Il bivacco Casa della Miniera?
Il Gilwell?
L'Argentea quando e' chiuso non ha un bivacco?
Disponibilità acqua nelle vicinanze?
Grazie
Boris
L' Argentea il locale invernale dovrebbe essere aperto sempre ma ti conviene sentire il CAI di Arenzano
La Casa della Miniera non lo so.
Per l' acqua meglio sempre non fare affidamento sulle fonti che potrebbero essere secche.
Ti segnalo anche il Padre Rino o ex Casa Leveasso sotto l' Argentea che è sempre aperto.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Il Padre Rino al momento è chiuso per problemi statici alla struttura.delorenzi wrote: Ti segnalo anche il Padre Rino o ex Casa Leveasso sotto l' Argentea che è sempre aperto.
L'esperienza della marcia decentra da sé e ripristina il mondo,
inscrivendo l'uomo nei limiti che lo richiamano alla sua fragilità e alla sua forza. (DLB)
inscrivendo l'uomo nei limiti che lo richiamano alla sua fragilità e alla sua forza. (DLB)
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
aggiungo il Riparo Cima del Pozzo , tra Passo Pian di Lerca e Passo Notua
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... iafaia.htm
Sabato 23 febbraio 2019: Alpicella (400) – Rocca Sant’Anna (655) – Bric Vultui (760) – Bric Montebe (965) – Monte Priafaia (950) – Monte Cavalli (1100) – Monte Beigua (1285) – Bric dell’Aquila (1050) – Sentiero megalitico (670) – Monte Greppino (665) - Alpicella (400)
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 20,5 Km. circa.
Dislivello: 1100 m. circa.
Difficoltà: tutto E. forse al limite dell’EE il breve tratto dalla Cappella alla Grotta di Sant’Anna, in cui si scende un paio di metri su roccia senza una chiara traccia.
Percorso in macchina: Da Genova a Varazze in autostrada A10, quindi si devia a destra sulla SP542, seguendo le indicazioni per Alpicella, dove si parcheggia nella piazza principale del paese.
Percorso a piedi: dal parcheggio prendiamo la strada asfaltata sulla destra (Via Ceresa) e, dopo 200 metri, ad un bivio, prendiamo a sinistra seguendo sempre via Ceresa e lasciando a destra Via Belvedere. Percorriamo quindi 1,6 Km di asfalto e giungiamo ad un crocevia, poco dopo un tornante, dove prendiamo dritti continuando a seguire Via Ceresa, come da cartello, mentre comunque a sinistra in salita continua un altro ramo di Via Cersa.
Altri 900 metri quindi e giungiamo al termine della strada asfaltata e qui imbocchiamo davanti a noi una rampa cementata in salita, dove iniziano anche i segnavia (noi prendiamo il segnavia L, lasciando a destra la N, da cui arriveremo al ritorno):
La sterrata termina con una curva a sinistra che porta alla Cappella di Sant’Anna, posta su un grosso roccione a picco. Dalla Cappella continuiamo scendendo con attenzione alle rocce sottostanti, quindi una traccia piega a sinistra passando davanti all’anfratto denominato Grotta di Sant’Anna. Dalla Grotta continuiamo a costeggiare le rocce e quindi pieghiamo a sinistra risalendo alla sterrata appena percorsa, che seguiamo a ritroso, fino al primo bivio a sinistra, che imbocchiamo.
La nuova sterrata compie subito una curva a sinistra e, quindi, si dirige in direzione nord-ovest ed in 500 metri circa raggiunge il sentiero segnato con un triangolo rosso. Qui, invece di imboccare il triangolo verso destra, facciamo una breve deviazione a sinistra per raggiungere la vetta del Bric Vultui, dopodichè torniamo sui nostri passi ed iniziamo a seguire il sentiero segnato.
Passiamo quindi in prossimità delle pareti rocciose del Bric Montebe e le superiamo sulla sinistra; al primo bivio prendiamo però a destra una traccia non segnata per raggiungerne la vetta. Raggiunta questa prima vetta continuiamo sulla chiara traccia fino alla vetta del Monte Priafaia, sormontata da una croce; torniamo poi sui nostri passi e riprendiamo a seguire il triangolo rosso verso destra.
A quota 1065 circa ci immettiamo sul sentiero napoleonico (segnato con un cappello stilizzato rosso), che imbocchiamo verso destra e, dopo 300 metri, ci troviamo ad un incrocio, dove il sentiero napoleonico va sia a destra che a sinistra: noi lo imbocchiamo verso destra fino alla vetta del Monte Cavalli, dove troviamo un pannello informativo su una roccia, per poi tornare sui nostri passi e riprendere a seguire il sentiero napoleonico in direzione opposta, verso la vetta del Beigua. Dopo 700 metricirca giungiamo all’asfalto della rotabile che sale in vetta, e la imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi l’asfalto fino alla chiesetta posta in vetta al Beigua, quindi torniamo sui nostri passi per circa 370 metri e, a quota 1270 circa, imbocchiamo a sinistra il sentiero segnato + rosso, che seguiamo fino a quota 1050, circa, dove possiamo fare una breve deviazione a sinistra, fino all’anonima vetta del Bric dell’Aquila. Riprendiamo quindi a scendere sul triangolo rosso e lo seguiamo lungamente fino a quota 685, dove troviamo un incrocio, qui prendiamo a destra il sentiero segnato con una N rossa. Prima di imboccarlo però esploriamo la zona notando una specie di circolo megalitico sulla sinistra, o almeno così dovrebbe essere, che proprio un cerchio completo non sono riuscito a vederlo.
Finita la strada megalitica, a 630 circa di quota, troviamo un bivio a sinistra, segnato con una T rossa, che imbocchiamo per andare in vetta al Monte Greppino.
Ignorato un primo bivio a destra, continuiamo sulla T rossa, arrivando quindi, pressochè in piano ad un’edicola votiva, dove il sentiero si biforca e noi imbocchiamo a destra seguendo sempre la T Rossa fino in vetta al Monte Greppino. Torniamo quindi sui nostri passi e riimbocchiamo la N in discesa verso sinistra, ed, in circa 600 metri, ci riimettiamo sul sentiero dell’andata che imbocchiamo verso sinistra, praticamente alla fine della rampa cementata dopo le case di Ceresa e, da qui, torniamo sui nostri passi fino al parcheggio.
Conclusioni: gita che andrebbe fatta in una giornata tersa, se no il panorama ne perde molto, ed, in effetti, non avendola trovata, sono rimasto un po’ deluso, Per quanto riguarda gli altri punti di interesse direi che la cosa più interessante è la strada megalitica, la Rocca di Sant’Anna e la omonima grotta non sono in effetti molto spettacolari, mentre tutte le vette, senza grande panorama, perdono molto; un po’ più interessanti il Montebe ed il Greppino, un poco più rocciosi degli altri.
Cappella Sant'Anna da via Ceresa più da vicino
Case a Ceresa
Inizio strada cementata verso Rocca Sant'Anna
Casa in pietra ad inizio strada per Rocca Sant'Anna
Cappella Sant'Anna e lapide
Cappella Sant'Anna vista verticale
Alpicella da Rocca Sant'Anna
Grotta Sant'Anna
Volta Grotta Sant'Anna
Uscita Grotta Sant'Anna
Bric Montebe da Bric Vultui
Monte Greppino dal Bric Vultui
Bric Montebe da sud più da lontano
Monte Priafaia dal Montebe
Vista sud dal Montebe
Monte Sciguelo dal Montebe
Sciguelo e ometti di pietra sul Bric Montebe
Monte Priafaia andandovi
Croce vetta Monte Priafaia e Beigua
Vetta Monte Cavalli
Chiesetta in vetta al Beigua
Muretto in pietra avvicinandosi a strada megalitica
Segnavia N ad inizio strada megalitica
Strada megalitica dall'inizio
Strada megalitica dall'inizio
Triliti in inizio strada megalitica
Triliti in inizio strada megalitica più da vicino
Parte destra circolo megalitico con altare di pietra
Tre megaliti in circolo megalitico
Circolo megalitico parte sinistra
Pietra altare e circolo megalitico
Pietra altare e circolo megalitico più da lontano
Pietra altare e circolo megalitico
Strada megalitica
Strada megalitica guardando indietro
Edicola votiva andando al Greppino
Crinale sommitale Monte Greppino
Alpicella dal Greppino
Vetta Monte Greppino
Alpicella dal Monte Greppino più da vicino
Casa diroccata tornando a Ceresa vista verticale
Casa nel bosco a Ceresa
Casa di pietra e Monte Greppino a Ceresa
Monte Greppino da Ceresa
Cappella Sant'Anna e Bric Vultui tornando ad Alpicella più da vicino
Sabato 23 febbraio 2019: Alpicella (400) – Rocca Sant’Anna (655) – Bric Vultui (760) – Bric Montebe (965) – Monte Priafaia (950) – Monte Cavalli (1100) – Monte Beigua (1285) – Bric dell’Aquila (1050) – Sentiero megalitico (670) – Monte Greppino (665) - Alpicella (400)
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 20,5 Km. circa.
Dislivello: 1100 m. circa.
Difficoltà: tutto E. forse al limite dell’EE il breve tratto dalla Cappella alla Grotta di Sant’Anna, in cui si scende un paio di metri su roccia senza una chiara traccia.
Percorso in macchina: Da Genova a Varazze in autostrada A10, quindi si devia a destra sulla SP542, seguendo le indicazioni per Alpicella, dove si parcheggia nella piazza principale del paese.
Percorso a piedi: dal parcheggio prendiamo la strada asfaltata sulla destra (Via Ceresa) e, dopo 200 metri, ad un bivio, prendiamo a sinistra seguendo sempre via Ceresa e lasciando a destra Via Belvedere. Percorriamo quindi 1,6 Km di asfalto e giungiamo ad un crocevia, poco dopo un tornante, dove prendiamo dritti continuando a seguire Via Ceresa, come da cartello, mentre comunque a sinistra in salita continua un altro ramo di Via Cersa.
Altri 900 metri quindi e giungiamo al termine della strada asfaltata e qui imbocchiamo davanti a noi una rampa cementata in salita, dove iniziano anche i segnavia (noi prendiamo il segnavia L, lasciando a destra la N, da cui arriveremo al ritorno):
La sterrata termina con una curva a sinistra che porta alla Cappella di Sant’Anna, posta su un grosso roccione a picco. Dalla Cappella continuiamo scendendo con attenzione alle rocce sottostanti, quindi una traccia piega a sinistra passando davanti all’anfratto denominato Grotta di Sant’Anna. Dalla Grotta continuiamo a costeggiare le rocce e quindi pieghiamo a sinistra risalendo alla sterrata appena percorsa, che seguiamo a ritroso, fino al primo bivio a sinistra, che imbocchiamo.
La nuova sterrata compie subito una curva a sinistra e, quindi, si dirige in direzione nord-ovest ed in 500 metri circa raggiunge il sentiero segnato con un triangolo rosso. Qui, invece di imboccare il triangolo verso destra, facciamo una breve deviazione a sinistra per raggiungere la vetta del Bric Vultui, dopodichè torniamo sui nostri passi ed iniziamo a seguire il sentiero segnato.
Passiamo quindi in prossimità delle pareti rocciose del Bric Montebe e le superiamo sulla sinistra; al primo bivio prendiamo però a destra una traccia non segnata per raggiungerne la vetta. Raggiunta questa prima vetta continuiamo sulla chiara traccia fino alla vetta del Monte Priafaia, sormontata da una croce; torniamo poi sui nostri passi e riprendiamo a seguire il triangolo rosso verso destra.
A quota 1065 circa ci immettiamo sul sentiero napoleonico (segnato con un cappello stilizzato rosso), che imbocchiamo verso destra e, dopo 300 metri, ci troviamo ad un incrocio, dove il sentiero napoleonico va sia a destra che a sinistra: noi lo imbocchiamo verso destra fino alla vetta del Monte Cavalli, dove troviamo un pannello informativo su una roccia, per poi tornare sui nostri passi e riprendere a seguire il sentiero napoleonico in direzione opposta, verso la vetta del Beigua. Dopo 700 metricirca giungiamo all’asfalto della rotabile che sale in vetta, e la imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi l’asfalto fino alla chiesetta posta in vetta al Beigua, quindi torniamo sui nostri passi per circa 370 metri e, a quota 1270 circa, imbocchiamo a sinistra il sentiero segnato + rosso, che seguiamo fino a quota 1050, circa, dove possiamo fare una breve deviazione a sinistra, fino all’anonima vetta del Bric dell’Aquila. Riprendiamo quindi a scendere sul triangolo rosso e lo seguiamo lungamente fino a quota 685, dove troviamo un incrocio, qui prendiamo a destra il sentiero segnato con una N rossa. Prima di imboccarlo però esploriamo la zona notando una specie di circolo megalitico sulla sinistra, o almeno così dovrebbe essere, che proprio un cerchio completo non sono riuscito a vederlo.
Finita la strada megalitica, a 630 circa di quota, troviamo un bivio a sinistra, segnato con una T rossa, che imbocchiamo per andare in vetta al Monte Greppino.
Ignorato un primo bivio a destra, continuiamo sulla T rossa, arrivando quindi, pressochè in piano ad un’edicola votiva, dove il sentiero si biforca e noi imbocchiamo a destra seguendo sempre la T Rossa fino in vetta al Monte Greppino. Torniamo quindi sui nostri passi e riimbocchiamo la N in discesa verso sinistra, ed, in circa 600 metri, ci riimettiamo sul sentiero dell’andata che imbocchiamo verso sinistra, praticamente alla fine della rampa cementata dopo le case di Ceresa e, da qui, torniamo sui nostri passi fino al parcheggio.
Conclusioni: gita che andrebbe fatta in una giornata tersa, se no il panorama ne perde molto, ed, in effetti, non avendola trovata, sono rimasto un po’ deluso, Per quanto riguarda gli altri punti di interesse direi che la cosa più interessante è la strada megalitica, la Rocca di Sant’Anna e la omonima grotta non sono in effetti molto spettacolari, mentre tutte le vette, senza grande panorama, perdono molto; un po’ più interessanti il Montebe ed il Greppino, un poco più rocciosi degli altri.
Cappella Sant'Anna da via Ceresa più da vicino
Case a Ceresa
Inizio strada cementata verso Rocca Sant'Anna
Casa in pietra ad inizio strada per Rocca Sant'Anna
Cappella Sant'Anna e lapide
Cappella Sant'Anna vista verticale
Alpicella da Rocca Sant'Anna
Grotta Sant'Anna
Volta Grotta Sant'Anna
Uscita Grotta Sant'Anna
Bric Montebe da Bric Vultui
Monte Greppino dal Bric Vultui
Bric Montebe da sud più da lontano
Monte Priafaia dal Montebe
Vista sud dal Montebe
Monte Sciguelo dal Montebe
Sciguelo e ometti di pietra sul Bric Montebe
Monte Priafaia andandovi
Croce vetta Monte Priafaia e Beigua
Vetta Monte Cavalli
Chiesetta in vetta al Beigua
Muretto in pietra avvicinandosi a strada megalitica
Segnavia N ad inizio strada megalitica
Strada megalitica dall'inizio
Strada megalitica dall'inizio
Triliti in inizio strada megalitica
Triliti in inizio strada megalitica più da vicino
Parte destra circolo megalitico con altare di pietra
Tre megaliti in circolo megalitico
Circolo megalitico parte sinistra
Pietra altare e circolo megalitico
Pietra altare e circolo megalitico più da lontano
Pietra altare e circolo megalitico
Strada megalitica
Strada megalitica guardando indietro
Edicola votiva andando al Greppino
Crinale sommitale Monte Greppino
Alpicella dal Greppino
Vetta Monte Greppino
Alpicella dal Monte Greppino più da vicino
Casa diroccata tornando a Ceresa vista verticale
Casa nel bosco a Ceresa
Casa di pietra e Monte Greppino a Ceresa
Monte Greppino da Ceresa
Cappella Sant'Anna e Bric Vultui tornando ad Alpicella più da vicino
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Bello ! a me invece era piaciuto un sacco, ma era appunto una bella giornata e avevo fatto un giro diverso, che ho postato da qualche parte (ah, qui viewtopic.php?p=312062#p312062" onclick="window.open(this.href);return false;) partendo Ns. Signora delle Grazie, Greppino, Priafaia, Sant'Anna..........soprattutto il Monte Priafaia mi era piaciuto molto.............però a memoria mi pare di non aver visto quel cerchio di pietre con altare ..........dove rimarrebbe, in cima al sentiero megalitico?
Vabbè, tanto avevo già in mente di tornarci, prima o poi, partendo da Alpicella questa volta, per vedere altre cose
Vabbè, tanto avevo già in mente di tornarci, prima o poi, partendo da Alpicella questa volta, per vedere altre cose
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Ma ""grotta"" di Sant'Anna è un nome che hai dato te... perchè i segni di magnesite che si vedono sono miei, io li ci vado a fare boulder!
Comunque in zona ci sono anche menhir (l"Orologio" è il più bello), discrete incisioni, affilatoi, coppelle e soprattutto l'Altare del Priafaia che devo ancora cercare, sarà per la prossima volta che passo di li.
Non ho capito bene il giro fatto, mi sembra contorto
Comunque in zona ci sono anche menhir (l"Orologio" è il più bello), discrete incisioni, affilatoi, coppelle e soprattutto l'Altare del Priafaia che devo ancora cercare, sarà per la prossima volta che passo di li.
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Sì, è in cima alla strada megalitica, però a vederci un cerchio completo ci vuole parecchia fantasia....psiconauta wrote:molto.............però a memoria mi pare di non aver visto quel cerchio di pietre con altare ..........dove rimarrebbe, in cima al sentiero megalitico?
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
No, Grotta di Sant'Anna l'ho trovato su un libro, per la magnesite non ti preoccupare, non l'ho toccata...Stefs wrote:Ma ""grotta"" di Sant'Anna è un nome che hai dato te... perchè i segni di magnesite che si vedono sono miei, io li ci vado a fare boulder!
Sicuramente, una specie di 8 per passare in tutti i punti dove non ero stato....Stefs wrote:Non ho capito bene il giro fatto, mi sembra contorto
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
soundofsilence wrote:Sì, è in cima alla strada megalitica, però a vederci un cerchio completo ci vuole parecchia fantasia....psiconauta wrote:molto.............però a memoria mi pare di non aver visto quel cerchio di pietre con altare ..........dove rimarrebbe, in cima al sentiero megalitico?
sì, vabbè, non mi pronuncio sulle pietre e l'altare, però non ricordo proprio di averli visti........ora provo a rivedere le foto che avevo fatto se ne trovo traccia......
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Non sei l'unico, neanche io con maury e sub-comandante li avevamo visti la prima volta che ci eravamo passati, li vedi se sai che ci sono, anche se non è che siano nascosti.psiconauta wrote:soundofsilence wrote:Sì, è in cima alla strada megalitica, però a vederci un cerchio completo ci vuole parecchia fantasia....psiconauta wrote:molto.............però a memoria mi pare di non aver visto quel cerchio di pietre con altare ..........dove rimarrebbe, in cima al sentiero megalitico?
sì, vabbè, non mi pronuncio sulle pietre e l'altare, però non ricordo proprio di averli visti........ora provo a rivedere le foto che avevo fatto se ne trovo traccia......
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Alla fine siamo andati al rifugio Gilwell, del gruppo scout di Arenzano (https://www.cngeiarenzano.info/rifugio-Gilwell" onclick="window.open(this.href);return false;). L'acqua era stata ripristinata qualche giorno prima e sgorga la fonte, è un po' lenta ma sgorga. C'è della legna (da tagliare con sega e piccone) per far andare la stufa. La struttura è a due piani: al pian terreno si pranza sui tavoli e c'è la stufa, utilizzabile anche come fornello; al piano superiore si dorme: non c'è nulla, a parte la canna fumaria della stufa che ci scalda un po', pertanto è necessario portare sacco a pelo e materassino per dormire.boris wrote:Sapete che bivacchi sono agibili attualmente nel massiccio del Beigua?
Il bivacco Casa della Miniera?
Il Gilwell?
L'Argentea quando e' chiuso non ha un bivacco?
Disponibilità acqua nelle vicinanze?
Grazie
Boris
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Dal Beigua a Punta Martin
Ho fatto una escursione di due giorni nel gruppo del Beigua e della Punta Martin, tra le splendide ofioliti del gruppo di Voltri, posti di gran lunga nella lista dei miei preferiti per la varietà e bellezza di paesaggi (in sintesi, sembra di essere in alta montagna e invece si è ad un passo dal mare). Sono partito dalla stazione ferroviaria di Arenzano e ho raggiunto la stazione ferroviaria di Genova Acquasanta, dormendo all'albergo Nuvola sul Mare al Passo del Faiallo.
Questo è l'itinerario seguito:
Arenzano - Terralba - Lerca - Diretta - Bric Camulà - Direttissima - M. Rama - Sella Bric Resonau - Alta Via - M. Pian del Pozzo - Albergo Faiallo - Bric del Dente - Forte Geremia - Passo del Turchino - M. Penello - sentiero Carlo Poggio - GE Acquasanta
Non mi sono fatto mancare sentieri poco gettonati, come l'ultima parte della Direttissima al Monte Rama e il sentiero Carlo Poggio ai piedi di Punta Martin.
Avrei voluto pure raggiungere la Punta Martin e scenderla dalla direttissima, ma ho percorso troppo lentamente la prima parte della seconda tappa (dal Faiallo al Passo Turchino) e quindi ho optato per raggiungere solo il Monte Penello e scendere da un percorso più veloce.
Ho fatto una escursione di due giorni nel gruppo del Beigua e della Punta Martin, tra le splendide ofioliti del gruppo di Voltri, posti di gran lunga nella lista dei miei preferiti per la varietà e bellezza di paesaggi (in sintesi, sembra di essere in alta montagna e invece si è ad un passo dal mare). Sono partito dalla stazione ferroviaria di Arenzano e ho raggiunto la stazione ferroviaria di Genova Acquasanta, dormendo all'albergo Nuvola sul Mare al Passo del Faiallo.
Questo è l'itinerario seguito:
Arenzano - Terralba - Lerca - Diretta - Bric Camulà - Direttissima - M. Rama - Sella Bric Resonau - Alta Via - M. Pian del Pozzo - Albergo Faiallo - Bric del Dente - Forte Geremia - Passo del Turchino - M. Penello - sentiero Carlo Poggio - GE Acquasanta
Non mi sono fatto mancare sentieri poco gettonati, come l'ultima parte della Direttissima al Monte Rama e il sentiero Carlo Poggio ai piedi di Punta Martin.
Avrei voluto pure raggiungere la Punta Martin e scenderla dalla direttissima, ma ho percorso troppo lentamente la prima parte della seconda tappa (dal Faiallo al Passo Turchino) e quindi ho optato per raggiungere solo il Monte Penello e scendere da un percorso più veloce.
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Lunedì 18 maggio ho fatto un bel giro , magari un po' confuso , sulle pendici del Beigua per cercare di vedere un po' di posti ( e di cime ) che mi mancavano ... La giornata non è un granchè , è calda , con foschia sul mare e con gaigo intorno alle vette più alte ... ma ormai ho deciso . Arrivo con qualche titubanza alla borgata di Ceresa , sopra Alpicella . La segnaletica stradale non abbonda , ma ci arrivo e parcheggio alla meno peggio prima delle ultime case . Imbocco la rampa cementata e trovo quasi subito una deviazione "NT rosse" a destra mentre a sinistra " L rossa " sarà la via di discesa . Entro nel bosco seguendo la " N " che è il segnavia del sentiero megalitico . L' inverno ha fatto dei danni lungo la mulattiera ma si passa ...
Arrivo quindi nella parte più scenografica
che sarà sì e no 200 metri ... In fondo trovo un bel pannello esplicativo ma non è chiarissimo . Infatti io non vedo il quasi cerchio di pietre infisse che dovrebbe essere lì . E' vero che il bosco è molto sporco , con tronchi , rami e foglie cadute in quantità ... Mi dirigo allora , in discesa lungo il sentiero " + rossa " verso Faie per raggiungere il Monte Greppino. Il tracciato è molto spettacolare , con quel filare di grandi faggi ad affiancarlo per un bel pezzo ...
Arrivo ad un' edicola sacra , sopra ad un edificio rurale in un grande spiazzo erboso
Dallo spiazzo prendo subito un sentiero a destra che mi fa salire sino ad un' altra edicoletta dove inizia il sentiero " T rossa " per la cima del Greppino .
Sul crinale scoperto c'è un vento che porta via e la vista oggi non è granchè per la foschia ...
Ritorno su percorrendo lo stesso sentiero tra i faggi ...
e sempre seguendo il " + rossa " arrivo al termine dell' antica mulattiera .
Il sentiero prosegue nel bosco toccando l'anonimo Bric del Vento ( nomen omen ! ) e raggiunge il bivio per la vetta del monte Priafaia .
Secondo voi , me la faccio sfuggire ? Mi inerpico nel ripido prato
e con un po' di fatica raggiungo la cima del Priafaia , con la sua croce .
Il vento porta via ed i panorami sono sempre guastati dalla foschia .... sia verso Varazze ed il Greppino
che verso il Bric Montebe ed il monte Cavalli
e pure verso Savona
Scendo sull' altro versante dirigendomi sull' anonimo Bric Montebe ( è pur sempre una vetta che mi manca ... ) da cui si vede solo il vicino Priafaia
e poi cerco di ritornare un po' ad occhio sul sottostante sentiero " + rossa " . Con un po' di ravanage ci riesco e riprendo la salita che rientra in un bel bosco . La zona è molto ricca di acque che tracimano spesso anche al di fuori degli alvei dei rii
Durante la ripida salita passo accanto ad un caratteristico , antico riparo in pietre
e , alla fine , sudatissimo arrivo sulla vetta del Beigua con la chiesetta della regina Pacis
Il gaigo siè parzialmente dissolto ma le nuvolaglie restano basse . Già che ci sono mi dirigo pure alla grande croce del Beigua , lì vicina ...
e poi mi fermo per lo spuntino nella grande area pic nic . Ci sono solo un paio di ragazzi saliti in auto che si arrostiscono della carne alla brace . Dopo la pausa cerco il vicino sentiero napoleonico " omega rossa " che mi fa scendere sino al sottostante Monte Cavalli , con il suo pannello esplicativo .
e con il suo , oggi modesto , panorama su Varazze ...
Dopo mi inserisco sul tracciato " triangolo rosso " che scende verso Alpicella , con un sentiero parecchio pietroso e rovinato . Passo accanto ad un caratteristico blockfield
e poi raggiungo il sottostante , anonimo Bric Voltui , da cui l' unica visuale è all' indietro verso il versante boscoso del Priafaia
e verso il Monte Greppino , con la Madonna della Guardia sullo sfondo
Qui c' è da fare attenzione ad abbandonare il " triangolo rosso " che scende a destra verso Alpicella ed imboccare invece una malconcia stradella sterrata a sinistra , che in breve porterà al bivio per la Cappella della Rocca di Sant' Anna ( L rossa ) . Vista la mediocre giornata , evito la non breve deviazione ( un po' a malincuore , ma le ginocchia cominciano a lamentarsi ... ) e scendo direttamente al punto da cui ero partito in mattinata ....
Assolutamente nessuno in giro per sentieri , giornata così così ma bella camminata di oltre 16 km per un migliaio di metri di dislivello .
Arrivo quindi nella parte più scenografica
che sarà sì e no 200 metri ... In fondo trovo un bel pannello esplicativo ma non è chiarissimo . Infatti io non vedo il quasi cerchio di pietre infisse che dovrebbe essere lì . E' vero che il bosco è molto sporco , con tronchi , rami e foglie cadute in quantità ... Mi dirigo allora , in discesa lungo il sentiero " + rossa " verso Faie per raggiungere il Monte Greppino. Il tracciato è molto spettacolare , con quel filare di grandi faggi ad affiancarlo per un bel pezzo ...
Arrivo ad un' edicola sacra , sopra ad un edificio rurale in un grande spiazzo erboso
Dallo spiazzo prendo subito un sentiero a destra che mi fa salire sino ad un' altra edicoletta dove inizia il sentiero " T rossa " per la cima del Greppino .
Sul crinale scoperto c'è un vento che porta via e la vista oggi non è granchè per la foschia ...
Ritorno su percorrendo lo stesso sentiero tra i faggi ...
e sempre seguendo il " + rossa " arrivo al termine dell' antica mulattiera .
Il sentiero prosegue nel bosco toccando l'anonimo Bric del Vento ( nomen omen ! ) e raggiunge il bivio per la vetta del monte Priafaia .
Secondo voi , me la faccio sfuggire ? Mi inerpico nel ripido prato
e con un po' di fatica raggiungo la cima del Priafaia , con la sua croce .
Il vento porta via ed i panorami sono sempre guastati dalla foschia .... sia verso Varazze ed il Greppino
che verso il Bric Montebe ed il monte Cavalli
e pure verso Savona
Scendo sull' altro versante dirigendomi sull' anonimo Bric Montebe ( è pur sempre una vetta che mi manca ... ) da cui si vede solo il vicino Priafaia
e poi cerco di ritornare un po' ad occhio sul sottostante sentiero " + rossa " . Con un po' di ravanage ci riesco e riprendo la salita che rientra in un bel bosco . La zona è molto ricca di acque che tracimano spesso anche al di fuori degli alvei dei rii
Durante la ripida salita passo accanto ad un caratteristico , antico riparo in pietre
e , alla fine , sudatissimo arrivo sulla vetta del Beigua con la chiesetta della regina Pacis
Il gaigo siè parzialmente dissolto ma le nuvolaglie restano basse . Già che ci sono mi dirigo pure alla grande croce del Beigua , lì vicina ...
e poi mi fermo per lo spuntino nella grande area pic nic . Ci sono solo un paio di ragazzi saliti in auto che si arrostiscono della carne alla brace . Dopo la pausa cerco il vicino sentiero napoleonico " omega rossa " che mi fa scendere sino al sottostante Monte Cavalli , con il suo pannello esplicativo .
e con il suo , oggi modesto , panorama su Varazze ...
Dopo mi inserisco sul tracciato " triangolo rosso " che scende verso Alpicella , con un sentiero parecchio pietroso e rovinato . Passo accanto ad un caratteristico blockfield
e poi raggiungo il sottostante , anonimo Bric Voltui , da cui l' unica visuale è all' indietro verso il versante boscoso del Priafaia
e verso il Monte Greppino , con la Madonna della Guardia sullo sfondo
Qui c' è da fare attenzione ad abbandonare il " triangolo rosso " che scende a destra verso Alpicella ed imboccare invece una malconcia stradella sterrata a sinistra , che in breve porterà al bivio per la Cappella della Rocca di Sant' Anna ( L rossa ) . Vista la mediocre giornata , evito la non breve deviazione ( un po' a malincuore , ma le ginocchia cominciano a lamentarsi ... ) e scendo direttamente al punto da cui ero partito in mattinata ....
Assolutamente nessuno in giro per sentieri , giornata così così ma bella camminata di oltre 16 km per un migliaio di metri di dislivello .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Un bel ghirigoro di sentieri Dani, in quello che io, nella mia visione arenzanocentrica, chiamo "il settore centrale del Beigua", e che grossomodo è quello con i percorsi che salgono da Varazze e Alpicella.
Lo scorso anno anche a me era capitato in quella zona di fare un groviglio del genere, ma non ero poi salito in vetta perchè c'era troppo vento, neve marcia ed ero partito in basso da Varazze.
Consigliabile è anche un anello nel settore che io chiamo " the dark side of the beigua" e che comprende i sentieri che salgono in vetta partendo da San Martino e da Santa Giustina. Poco frequentato e molto selvaggio.
Lo scorso anno anche a me era capitato in quella zona di fare un groviglio del genere, ma non ero poi salito in vetta perchè c'era troppo vento, neve marcia ed ero partito in basso da Varazze.
Consigliabile è anche un anello nel settore che io chiamo " the dark side of the beigua" e che comprende i sentieri che salgono in vetta partendo da San Martino e da Santa Giustina. Poco frequentato e molto selvaggio.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
, Little . Ti dirò che a guardarlo poi sulla mappa il mio giro non è stato poi così intricato . Solo all'inizio tra sentiero megalitico e Greppino ho fatto un po' di rigiri ... Il resto è stato un bell'anellone completo . Non conosco i sentieri da San Martino e Santa Giustina . Lì guarderò sulle mappe ma non vorrei che , essendo poco frequentati , fossero troppo infrascati e male indicati... Sai dirmi qualcosa ?
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Il Monte Beigua, data la sua vicinanza a dove abito, lo avevo salito negli anni un pò da tutte le parti.
Dal mare di Varazze, dai fitti boschi del Sassello, per gli aspri pendii da Lerca, per l'AVML da levante e da ponente, da Sciarborasca, da Piampaludo e da Alpicella.
Mancava tuttavia un settore, orientato a circa sud ovest dalla vetta, che mi sfuggiva, e pertanto lo avevo battezzato "The Dark Side of the Beigua".
Pur essendo percorso da ben due sentieri segnalati FIE nessuno mai ne parlava, mai un topic su questa zona "oscura".
Mi ero fatto quindi l'idea che fossero posti molto selvaggi, con sentieri scassati e ormai in disuso, evitati dai camminatori e percorsi solamente da Locals in cerca di funghi e da cinghiali.
Lo scorso anno decisi che era venuto il momento di andare a vedere di persona, e trovai i cinghiali, i posti molto selvaggi e nessun camminatore in giro tranne noi. Ma in compenso i sentieri erano ben percorribili e chiaramente segnati, i paesaggi stupendi e ne era venuto fuori un bell'anellone di 18,5 km pur senza arrivare in vetta al Beigua.
Il percorso fatto è in pratica il concatenamento del sentiero marcato tondo rosso barrato, che partendo da Stella S.Martino risale tendosi alto le valli dei torrenti Teiro - Frassinelle e arriva alla Sella del Beigua in prossimità della grande croce monumentale degli Alpini, con il sentiero marcato tondo vuoto rosso che segue il corso del torrente Sansobbia con destinazione Stella S. Giustina.
In discesa si rimane sempre in sponda destra e si costeggia il selvaggio corso d'acqua che si fa via via più ampio e profondo, facendo sorgere la domanda di come si farà poi a guadarlo per tornare alla partenza.
Quando infine il sentiero si aggrappa a pareti sempre più alte e verticali e il torrente schiuma impetuoso a una decina di metri sotto di noi ecco che magicamente compare dal nulla il "Ponte Saccone", che con un balzo in cemento e grate metalliche scavalca l'orrido e ci conduce sani e salvi sulla via di casa.
Da qui in avanti si segue una comoda sterrata che pianeggiando ci porterà a ritrovare il sentiero tondo barrato e quindi a S.Martino.
Nella mappa che allego è segnato in blu il percorso che abbiamo fatto noi (più breve e senza arrivare alla Sella del Beigua) e in rosso la parte alta dell'anello (che avevamo già esplorato poco tempo prima e non ci interessava ripetere).
Qualche foto tanto per dare un'idea:
Stella S.Martino
Prati del Prezzemolo
sentiero in salita
Guado torrente Frassinelle
Sentiero discesa
pozze torrente
casa nel bosco
Torrente Sansobbia
Il Ponte Saccone
Torrente Sansobbia al Ponte Saccone
all'improvviso San Martino
Dal mare di Varazze, dai fitti boschi del Sassello, per gli aspri pendii da Lerca, per l'AVML da levante e da ponente, da Sciarborasca, da Piampaludo e da Alpicella.
Mancava tuttavia un settore, orientato a circa sud ovest dalla vetta, che mi sfuggiva, e pertanto lo avevo battezzato "The Dark Side of the Beigua".
Pur essendo percorso da ben due sentieri segnalati FIE nessuno mai ne parlava, mai un topic su questa zona "oscura".
Mi ero fatto quindi l'idea che fossero posti molto selvaggi, con sentieri scassati e ormai in disuso, evitati dai camminatori e percorsi solamente da Locals in cerca di funghi e da cinghiali.
Lo scorso anno decisi che era venuto il momento di andare a vedere di persona, e trovai i cinghiali, i posti molto selvaggi e nessun camminatore in giro tranne noi. Ma in compenso i sentieri erano ben percorribili e chiaramente segnati, i paesaggi stupendi e ne era venuto fuori un bell'anellone di 18,5 km pur senza arrivare in vetta al Beigua.
Il percorso fatto è in pratica il concatenamento del sentiero marcato tondo rosso barrato, che partendo da Stella S.Martino risale tendosi alto le valli dei torrenti Teiro - Frassinelle e arriva alla Sella del Beigua in prossimità della grande croce monumentale degli Alpini, con il sentiero marcato tondo vuoto rosso che segue il corso del torrente Sansobbia con destinazione Stella S. Giustina.
In discesa si rimane sempre in sponda destra e si costeggia il selvaggio corso d'acqua che si fa via via più ampio e profondo, facendo sorgere la domanda di come si farà poi a guadarlo per tornare alla partenza.
Quando infine il sentiero si aggrappa a pareti sempre più alte e verticali e il torrente schiuma impetuoso a una decina di metri sotto di noi ecco che magicamente compare dal nulla il "Ponte Saccone", che con un balzo in cemento e grate metalliche scavalca l'orrido e ci conduce sani e salvi sulla via di casa.
Da qui in avanti si segue una comoda sterrata che pianeggiando ci porterà a ritrovare il sentiero tondo barrato e quindi a S.Martino.
Nella mappa che allego è segnato in blu il percorso che abbiamo fatto noi (più breve e senza arrivare alla Sella del Beigua) e in rosso la parte alta dell'anello (che avevamo già esplorato poco tempo prima e non ci interessava ripetere).
Qualche foto tanto per dare un'idea:
Stella S.Martino
Prati del Prezzemolo
sentiero in salita
Guado torrente Frassinelle
Sentiero discesa
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Torrente Sansobbia
Il Ponte Saccone
Torrente Sansobbia al Ponte Saccone
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
Moolto interessante . Poi me lo leggo con attenzione e lo valuto come opzione . Grazie .
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Re: Monte Beigua , un massiccio con tante cime ...
La primavera è un periodo in cui a volte mia moglie si lascia coinvolgere in qualche facile gitarella in montagna , purchè sia elementare , pianeggiante e con lauto pasto incluso ( ma va bene anche un bel pic nic al sole ... ) . Quest' anno poi mi sta sorprendendo ... Stavolta , avvantaggiato dalla bella giornata tiepida , limpida e senza vento , ho pensato di portarla a fare un giretto sul pianoro del Beigua , molto panoramico . Così domenica 12 marzo siamo arrivati in auto al Rifugio Pratorotondo ( strapieno ) e ci siamo avviati sul pianeggiante percorso verso levante . Qualche piccolo nevaio sul limitare del tracciato ha reso più pittoresco il tutto . La mia intenzione era di farla arrivare alla cima del Monte Rama ma , già poco dopo la deviazione per la vetta , ho capito che non era il caso . Ci siamo quindi fermati in una piccola radura tra le rocce con bella vista sulla costiera savonese . Dopo il picnic , l' ho abbandonata sola soletta a prendere il sole e ho fatto una veloce puntatina sulla vetta del Rama . Dopodichè ci siamo lentamente avviati verso la macchina e siamo scesi a Varazze a fare due passi ed a gustarci un ottimo gelatone . Ecco un po' di foto ...
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