Monti Crociato Carignone e Cavallino da Santa Maria del Taro

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soundofsilence
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Monti Crociato Carignone e Cavallino da Santa Maria del Taro

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Venerdì 2 giugno 2017: Squeri (760) – Monte Carignone (1285) – Monte Crociato (1470) – Monte Cavallino (1185) – Menta (855) - Squeri (760).

Partecipanti: Piera e soundofsilence.

Lunghezza: 15,5 Km. circa.

Dislivello: 900 m. circa

Difficoltà: EE la salita al Monte Crociato, ripida e senza traccia, in particolare gli ultimi metri che si possono affrontare a sinistra attaccandosi ad un albero che ostacola il cammino, o a destra risalendo un canalino di I grado in cui occorre aiutarsi con le mani. Tutto il resto E, pur con qualche difficoltà di orientamento dati i sentieri non sempre segnati ed evidenti, al limite dell’EE la pur facile cresta del Cavallino, ma piuttosto ripida e leggermente esposta a seconda di dove si passa, e anche la discesa dalla cresta del Carignone, anche qui indubbiamente a seconda di dove si passa.

Percorso in macchina: Da Genova a Lavagna in autostrada a 12, quindi si prende a nord per Carasco e si prosegue per il Passo del Bocco (prendere a destra al bivio con la val d’Aveto a Borgonovo Ligure). Giunti al Passo si continua dritti in discesa fino a Santa Maria del Taro. A Santa Maria svoltiamo a sinistra per entrare in paese, passiamo una strettoia a destra della chiesa e quindi troviamo un bivio dove prendiamo a destra in salita. Dopo poco meno di 350 metri troviamo quindi un parcheggio sulla sinistra (posto per 4-5 macchine), con in realtà scritto proprietà privata, ma possiamo chiedere il permesso alla casa di fronte, se c’è qualcuno; in caso di insuccesso occorrerà parcheggiare più in basso che la strada finisce pochi metri dopo in una casa successiva.

Percorso a a piedi: dal parcheggio continuiamo sulla strada asfaltata e giungiamo ad un casa, di cui dobbiamo attraversare il giardino per continuare sulla strada che si trasforma in carrareccia (Volendo evitare la casa è possibile passare a destra della stessa risalendo una rampa erbosa e poi imboccando una carrareccia da seguire verso sinistra per una trentina di metri, per imboccare quindi un sentierino verso destra che, in pochi metri, ci porta sulla carrareccia proveniente dalla casa). Dopo 400 metri dalla casa troviamo una curva a sinistra e qui dobbiamo lasciare la carrareccia per prendere a sinistra una traccia non visibilissima, ma che, risalita la breve rampa erbosa, diventa decisamente più chiara. Dopo 150 metri troviamo un altro bivio, dove continuiamo sulla destra (probabilmente comunque le due tracce si ricongiungono poco dopo). Si continua quindi sul sentiero che adesso è anche segnato e si giunge poi ad una radura con fondo in parte roccioso, dove è facile perdere la traccia; in effetti noi l’abbiamo persa, seguendo una traccetta nell’erba alta, via via sempre più infrascata, finche non si perde definitivamente nei pressi di un crinale roccioso, che risalito facilmente fino al crinale principale, porta qui ad incrociare il sentiero segnato che si imbocca verso sinistra. Niente vieta, indubbiamente, di seguire invece il sentiero giusto, che incrocia la via da noi seguita proprio in corrispondenza dell’inizio della cresta sommitale del Monte Carignone. Qui lasciamo leggermente a destra il sentiero segnato per seguire la cresta su tracce abbastanza evidenti, che in 90 m. circa ci portano sulla vetta a quota 1285. La discesa può continuare sul filo di cresta che si può seguire quasi sempre fedelmente, con qualche difficoltà, o decidere di passare più a lato. Ci ricongiungiamo quindi al sentiero segnato, che comunque abbiamo sempre avuto parallelo e vicino, in corrispondenza di una bella radura, già notata dalla vetta.
Dalla radura parte una strada forestale, che percorriamo in leggera salita, tralasciando subito un bivio sulla sinistra con un’altra forestale. Dopo 700 metri incontriamo un nuovo bivio con una nuova strada forestale, dove prendiamo a sinistra. Altri 800 metri e nuovo bivio con l’ennesima forestale e qui prendiamo a destra, proseguendo sulla sterrata per altri 190 metri, e, in corrispondenza di un cartello di divieto raccolta funghi, prendiamo a destra risalendo il bosco alle pendici del Monte Crociato senza traccia, cercando di evitare i punti più ripidi. Giunti ad una specie di sella tra due zone rocciose, ci dirigiamo verso quella di destra, che è la più alta. Gli ultimi metri sono sbarrati da un albero e li possiamo quindi superare attaccandoci allo stesso o cercando un canalino roccioso più a sinistra. La discesa può avvenire per la stessa via o a piacere dove sembra più agevole il terreno, che comunque non è mai né infrascato, né troppo ripido. Ritornati quindi alla forestale torniamo sui nostri passi fino alla radura prima del Monte Carignone, dove prendiamo a sinistra la traccia segnata che passa a fianco della cresta. Percorriamo quindi il sentiero a fianco della cresta e ci ricongiungiamo al percorso dell’andata, ma invece di prendere a destra il tratto fuori sentiero da cui siamo venuti, continuiamo dritti sul sentiero segnato che si dirige verso il Monte Cavallino. Giunti alla base del Monte Cavallino, caratterizzato da 3 cime di roccia vulcanica, lasciamo il sentiero segnato per seguirne il filo di cresta. Superiamo quindi le 3 cime e continuiamo ancora in cresta fino ad un cippo. Da qui sarebbe possibile scendere per facili prati al sottostante sentiero segnato, ma avendo lasciato lo zaino prima di iniziare la cresta, ci tocca tornare indietro e continuare sul sentiero segnato che contorna la base del Monte Cavallino.
Dopo 1,7 Km. di sentiero giungiamo nei pressi del paese di Menta (cartello indicatore), dove prendiamo a destra in direzione Santa Maria del Taro. Dopo 350 metri troviamo un bivio dove prendiamo a destra in salita, mentre il sentiero di sinistra si perde dopo poco. Dopo 900 metri dal bivio, prevalentemente in salita, si giunge ad un guado e, risalito il versante, ci si ricongiunge al sentiero dell’andata, che percorriamo a ritroso fino al parcheggio.

Conclusioni: giro insolito e assai poco frequentato, che ci mostra, per così dire, l’altra faccia della Val d’Aveto (anche se siamo in Val di Taro a dir la verità..), altra faccia che ho trovato comunque interessante, soprattutto la zona del Monte Cavallino, zona caratterizzata da varie rocce vulcaniche, su cui domina la mole caratteristica del Monte, con una suggestiva cresta, sempre di rocce vulcaniche. Ho trovato invece indubbiamente meno interessante il poco panoramico Monte Crociato, mentre ho trovato più bella la vetta del Carignone, più aperta e panoramica e con una cresta abbastanza rocciosa ed affilata.

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Affioramenti di rocce vulcaniche salendo al Carignone

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Affioramenti di rocce vulcaniche stratificate salendo al Carignone

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Monte Cavallino salendo al Carignone

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Monte Cavallino salendo al Carignone più da lontano

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Monte Carignone e Monte Penna

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Penna e Trevine salendo al Carignone

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Monte Carignone e Monte Penna più da lontano

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Penna Trevine e Crociato dal Carignone

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Penna e Trevine dal Carignone

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Penna Trevine e Crociato dal Carignone

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rato andando verso Monte Crociato

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rato andando verso Monte Crociato con Penna sullo sfondo

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Strada forestale andando verso Monte Crociato

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Monte Groppetto dal Crociato

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Vetta Monte Crociato

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Trevine dal Crociato

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Penna dal Crociato

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Penna e Trevine dal Crociato

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Massi nel bosco scendendo dal Crociato

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Faggi scendendo dal Crociato

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Monte Cavallino con Monte Porcile sullo sfondo più da lontano

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Monte Cavallino andandovi

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Torrione salendo al Monte Cavallino

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Monte Cavallino dalla cresta

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Affioramenti rocciosi alle pendici del Monte Carignone

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Rocce vulcaniche sulla cresta del Cavallino

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Canalino vulcanico sulla cresta del Cavallino

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Fiori gialli su cresta Cavallino

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Seconda cima Cavallino

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Seconda cima Cavallino con Penna e Carignone sullo sfondo

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Quarta cima Cavallino da vetta

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Seconda cima Cavallino con Penna e Carignone sullo sfondo

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Fasce rocciose e Carignone da cresta Cavallino

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Rocce vulcaniche dalla cresta del Cavallino

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Rocce affioranti da cippo Monte Cavallino

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Cippo Monte Cavallino con Porcile sullo sfondo

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Rocce affioranti e discesa verso sentiero da cippo Cavallino

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Rocce vulcaniche da cresta Cavallino

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Rocce vulcaniche da cresta Cavallino

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Cresta Cavallino con Penna e Carignone sullo sfondo

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Cresta Cavallino e vista sud

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Rocce vulcaniche in cresta Cavallino

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Monte Cavallino dal sentiero sottostante

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Prati e Monte Cavallino dal sentiero sottostante

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Roccione scendendo verso Menta

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Rocce affioranti tornado a Squeri
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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