Monte Reixa - dintorni
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- skeno
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Monte Reixa - dintorni
Oggi, visto che in occasione della gita Quotazero di dicembre non si era visto nulla... siamo tornati in zona ed abbiamo fatto un giretto da Sambuco al Reixa passando per il Rio della Gava ed il passo omonimo, ritorno dal Gilwell con viste sul Rio Malanotte e Rio Secco. Giornata dai panorami eccezionali, 360°, tutto: Apuane, Aiona, Antola, Capo Noli, Marittime, Monviso, Rosa e tutto quello che c'è di mezzo.
In queste giornate la zona del Beigua è qualcosa di unico.
Comunque ho scritto perchè avrei 3 domande per gli storici-ricercatori del forum:
1- cosa sono i cippi in pietra che si vedono nella zona del passo Saiardo fra la Gava ed il Reixa?
2- ma sulla "parete nord" del Tardia non c'è nulla da arrrampicare? Se la risposta è negativa, come è che a nessuno è mai venuto in mente di tracciare qualche via alpinistica? La roccia fa schifo?
3- stessa domanda per i crestoni che si trovano nella zona del Rio Malanotte e salgono fino al passo Saiardo e per i contrafforti che salgono dal Rio Secco verso il Reixa.
CIAO!
In queste giornate la zona del Beigua è qualcosa di unico.
Comunque ho scritto perchè avrei 3 domande per gli storici-ricercatori del forum:
1- cosa sono i cippi in pietra che si vedono nella zona del passo Saiardo fra la Gava ed il Reixa?
2- ma sulla "parete nord" del Tardia non c'è nulla da arrrampicare? Se la risposta è negativa, come è che a nessuno è mai venuto in mente di tracciare qualche via alpinistica? La roccia fa schifo?
3- stessa domanda per i crestoni che si trovano nella zona del Rio Malanotte e salgono fino al passo Saiardo e per i contrafforti che salgono dal Rio Secco verso il Reixa.
CIAO!
La madonnina sulla vetta dell'Argentea...
vista di genova dall'alto..
mare...e neve...
Tante altre foto le ho messe qui...
http://www.quotazero.com/gallery/catego ... cat_id=110
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- skeno
- Titano di Quotazero
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Lo riscrivo perchè mi sa che è sfuggito.
Avrei 3 domande per gli storici-ricercatori del forum:
1- cosa sono i cippi in pietra che si vedono nella zona del passo Saiardo fra la Gava ed il Reixa?
2- ma sulla "parete nord" del Tardia non c'è nulla da arrrampicare? Se la risposta è negativa, come è che a nessuno è mai venuto in mente di tracciare qualche via alpinistica? La roccia fa schifo?
3- stessa domanda per i crestoni che si trovano nella zona del Rio Malanotte e salgono fino al passo Saiardo e per i contrafforti che salgono dal Rio Secco verso il Reixa.
Avrei 3 domande per gli storici-ricercatori del forum:
1- cosa sono i cippi in pietra che si vedono nella zona del passo Saiardo fra la Gava ed il Reixa?
2- ma sulla "parete nord" del Tardia non c'è nulla da arrrampicare? Se la risposta è negativa, come è che a nessuno è mai venuto in mente di tracciare qualche via alpinistica? La roccia fa schifo?
3- stessa domanda per i crestoni che si trovano nella zona del Rio Malanotte e salgono fino al passo Saiardo e per i contrafforti che salgono dal Rio Secco verso il Reixa.
- Conte Ugolino
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I cippi potrebbero essere degli antichi termini confinari legati alla fienagione su cui poi è stao impostato il discorso foresta demaniale attorno agli anni trenta.skeno wrote: 1- cosa sono i cippi in pietra che si vedono nella zona del passo Saiardo fra la Gava ed il Reixa?
2- ma sulla "parete nord" del Tardia non c'è nulla da arrrampicare? Se la risposta è negativa, come è che a nessuno è mai venuto in mente di tracciare qualche via alpinistica? La roccia fa schifo?
3- stessa domanda per i crestoni che si trovano nella zona del Rio Malanotte e salgono fino al passo Saiardo e per i contrafforti che salgono dal Rio Secco verso il Reixa.
La roccia è molto buona, c'è una vecchia via sulla nord del Tardia. Ma se non mi sbaglio li siamo in ZPS indi niente arrampicata
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Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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http://www.parks.it/parco.beigua/biodiv ... chino.htmlskeno wrote:ZPS = ????
- Conte Ugolino
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devo veder meglio su di una carta.bade wrote:ah, quindi è vietato chiodare e arrampicare...
Non è vietato tanto il chiodare ma l'arrampicare, indi anche se ci vai in free solo ( supoposto che non mi bagli e che li non sia ZPs. Il tardià lo è probabilmente , il malanotte boh).
intendiamoci cartelli non ne trovi, io ti suggerisco modalità di comportamento.. Ad es la Rocca dei Gatti non è in ZPS.
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- skeno
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Nel link indicato da em si vede una ZPS che praticamente coincide col parco del beigua. Il che mi fa chiedere: e il Rama? e il Camulà? Non sono in ZPS?
Sia chiaro che queste cose le chiedo non per contestare qualcosa sulal ZPS ma per capire bene come funzionano le cose e dove si può andare e dove no.
Ciao
Skeno
Sia chiaro che queste cose le chiedo non per contestare qualcosa sulal ZPS ma per capire bene come funzionano le cose e dove si può andare e dove no.
Ciao
Skeno
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No il Rama e il camulà non sono in ZPS, la Rocca Turchina che fa parte dell'Argentea neppure, ma poco sopra tutto il crinale che va all'Argentea vera e propria si. C'è una pubblicazione disponibile gratuitamente presso il muvita sulla ZPS. Bisognerebbe andare ad Arenzano
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- skeno
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me la spiegate questa?
http://www.parcobeigua.it/biodiversita/ ... s-high.jpg
(è quella nel link riportato da em)
quello in verde dovrebbe essere il parco, quella in blu la ZPS. Come fanno ad essere fuori il rama e l'argentea???
http://www.parcobeigua.it/biodiversita/ ... s-high.jpg
(è quella nel link riportato da em)
quello in verde dovrebbe essere il parco, quella in blu la ZPS. Come fanno ad essere fuori il rama e l'argentea???
- Conte Ugolino
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Forse ho chiarito l'arcano. all'interno della Zps ci sono tre zone di cui una , percosì dire prioritaria, è questo il motivo per cui arrampichi sul Rama e non sulla Rocca da Ciappa. Come ripeto non ho la carta.
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trattasi di Rocca du Fo in corso di ri-chiodatura
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- soundofsilence
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4 Aprile 2009: Sambuco – Reixa – Passo Gava – Sambuco
Partecipante: Davide
Un’altra grave lacuna colmata, c’era indubbiamente da vergognarsi a non essere mai stati sul Reixa…
E, per di più, neanche a Sambuco ero mai stato e sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’aspetto alpestre del paesino circondato da verdi prati e aspre cime (suppongo la Rocca dell’Erxo sulla sinistra e il Bric Malanotte in lontananza sulla destra). La giornata era iniziata col solito dubbio sulla destinazione: l’alternativa era il sentiero dell’Acquapendente per il Reopasso, forse più appropriato data la scarsa nitidezza della giornata, ma scartato alla fine dovendo tornare a casa il più presto possibile e non potendo, quindi, rischiare su un sentiero che mi risulta un po’ incerto.
Per l’andata seguo il sentiero segnato con un quadrato rosso, fino ad avvistare interessanti (almeno per me…) roccette sulla destra (vedi foto 3) e mi ci dirigo su una traccia abbastanza evidente, lasciando il sentiero principale. In breve arrivo sopra alle roccette su una bella crestina panoramica (da cui si domina un bel torrente con numerose cascate), la traccia, arrivata qui con percorso a mezza costa sul ciglio della cresta, cambia bruscamente direzione e inizia a salire lungo la stessa sulla massima pendenza; sarei tentato di seguirla, d’altronde sembra poter andare avanti parecchio senza problemi, ma decido che, prima di esplorare, è buona regola dell’escursionista diligente conoscere i sentieri segnati e rimando la deviazione al ritorno. Ritornato quindi sulla traccia principale riprendo la salita raggiungendo presto la vetta del Bric Malanotte (almeno credo sia quello…) in un piacevole ambiente alpestre allietato da roccette sparse in ogni dove. Il sentiero prosegue poi verso il crinale del Reixa, allontanandosi però progressivamente dalla vetta, tanto che sarebbe probabilmente più interessante e più veloce salire direttamente sulla linea di massima pendenza, cosa che, a prima vista, non mi sembra difficile. Giungo invece lungo il sentiero fino allo sconfinato altopiano sommitale e come i marinai in acqua da 3 mesi gridano terra ad ogni riflesso sulle onde così pure io mi fermo più volte ad ogni sassolino in rilievo convinto di aver raggiunto l’agognata vetta…
Solo il land navigator sul mio GPS riuscirà a convincermi poi che il grande cippo a metà altopiano non è ancora la vetta, ma che dovrò proseguire fino all’estremità dello stesso…
Raggiunta infine la croce di vetta, cerco ancora, tra una miriade di targhe e scritte, incredulo di aver raggiunto il culmine della mia ascensione, quella indicante il nome del monte….
Una volta ottenuta conferma della meta raggiunta mi concedo finalmente il premio di uno spuntino.
Giunti nel frattempo in vetta altri escursionisti raccolgo i loro preziosi consigli di compiere un anello e tornare a Sambuco scendendo al Passo della Gava e quindi su sentiero non molto segnato proseguire lungo il torrente omonimo fino alla macchina. Decido che vale la pena di tentare, se non altro questo percorso sembra molto più diretto e si dovrebbe risparmiare discretamente tempo. Arrivo quindi in breve al Passo della Gava e non ho difficoltà a reperire il sentiero, indicato anche da una freccia su una tavola (o meglio una ruota) di orientamento; dopo alcuni metri compaiono anche alcuni segni rossi, talvolta bianchi e alcune volte addirittura biancorossi che aiutano a non perdere il percorso, che, seppur labile, è sempre discretamente evidente, soprattutto se si sa che bisogna seguire il torrente…
Quasi alla fine qualche bivio non segnalato mi crea qualche dubbio, risolto brillantemente fidandomi di un gregge di pecore che mi precede (occorre comunque seguire la traccia che scende di più) e che non riuscirò a superare fino all’arrivo, data la strettezza del sentiero…
In conclusione, nonostante la scarsa nitidezza, che ha ristretto notevolmente il panorama di vetta, la gita è stata piacevole, in un ambiente reso suggestivo da numerose roccette (che su di me fanno sempre colpo…) anche nella via del ritorno fino al Passo della Gava; Detto questo, sicuramente, il pano-Rama è un’altra cosa e resta il mio preferito della zona, ma, sicuramente la zona intorno al Reixa, più che la vetta stessa (troppo tondeggiante per i miei gusti) hanno certamente qualcosa da offrire ad ulteriori esplorazioni…
Link ad alcune foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... /Reixa.htm
Partecipante: Davide
Un’altra grave lacuna colmata, c’era indubbiamente da vergognarsi a non essere mai stati sul Reixa…
E, per di più, neanche a Sambuco ero mai stato e sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’aspetto alpestre del paesino circondato da verdi prati e aspre cime (suppongo la Rocca dell’Erxo sulla sinistra e il Bric Malanotte in lontananza sulla destra). La giornata era iniziata col solito dubbio sulla destinazione: l’alternativa era il sentiero dell’Acquapendente per il Reopasso, forse più appropriato data la scarsa nitidezza della giornata, ma scartato alla fine dovendo tornare a casa il più presto possibile e non potendo, quindi, rischiare su un sentiero che mi risulta un po’ incerto.
Per l’andata seguo il sentiero segnato con un quadrato rosso, fino ad avvistare interessanti (almeno per me…) roccette sulla destra (vedi foto 3) e mi ci dirigo su una traccia abbastanza evidente, lasciando il sentiero principale. In breve arrivo sopra alle roccette su una bella crestina panoramica (da cui si domina un bel torrente con numerose cascate), la traccia, arrivata qui con percorso a mezza costa sul ciglio della cresta, cambia bruscamente direzione e inizia a salire lungo la stessa sulla massima pendenza; sarei tentato di seguirla, d’altronde sembra poter andare avanti parecchio senza problemi, ma decido che, prima di esplorare, è buona regola dell’escursionista diligente conoscere i sentieri segnati e rimando la deviazione al ritorno. Ritornato quindi sulla traccia principale riprendo la salita raggiungendo presto la vetta del Bric Malanotte (almeno credo sia quello…) in un piacevole ambiente alpestre allietato da roccette sparse in ogni dove. Il sentiero prosegue poi verso il crinale del Reixa, allontanandosi però progressivamente dalla vetta, tanto che sarebbe probabilmente più interessante e più veloce salire direttamente sulla linea di massima pendenza, cosa che, a prima vista, non mi sembra difficile. Giungo invece lungo il sentiero fino allo sconfinato altopiano sommitale e come i marinai in acqua da 3 mesi gridano terra ad ogni riflesso sulle onde così pure io mi fermo più volte ad ogni sassolino in rilievo convinto di aver raggiunto l’agognata vetta…
Solo il land navigator sul mio GPS riuscirà a convincermi poi che il grande cippo a metà altopiano non è ancora la vetta, ma che dovrò proseguire fino all’estremità dello stesso…
Raggiunta infine la croce di vetta, cerco ancora, tra una miriade di targhe e scritte, incredulo di aver raggiunto il culmine della mia ascensione, quella indicante il nome del monte….
Una volta ottenuta conferma della meta raggiunta mi concedo finalmente il premio di uno spuntino.
Giunti nel frattempo in vetta altri escursionisti raccolgo i loro preziosi consigli di compiere un anello e tornare a Sambuco scendendo al Passo della Gava e quindi su sentiero non molto segnato proseguire lungo il torrente omonimo fino alla macchina. Decido che vale la pena di tentare, se non altro questo percorso sembra molto più diretto e si dovrebbe risparmiare discretamente tempo. Arrivo quindi in breve al Passo della Gava e non ho difficoltà a reperire il sentiero, indicato anche da una freccia su una tavola (o meglio una ruota) di orientamento; dopo alcuni metri compaiono anche alcuni segni rossi, talvolta bianchi e alcune volte addirittura biancorossi che aiutano a non perdere il percorso, che, seppur labile, è sempre discretamente evidente, soprattutto se si sa che bisogna seguire il torrente…
Quasi alla fine qualche bivio non segnalato mi crea qualche dubbio, risolto brillantemente fidandomi di un gregge di pecore che mi precede (occorre comunque seguire la traccia che scende di più) e che non riuscirò a superare fino all’arrivo, data la strettezza del sentiero…
In conclusione, nonostante la scarsa nitidezza, che ha ristretto notevolmente il panorama di vetta, la gita è stata piacevole, in un ambiente reso suggestivo da numerose roccette (che su di me fanno sempre colpo…) anche nella via del ritorno fino al Passo della Gava; Detto questo, sicuramente, il pano-Rama è un’altra cosa e resta il mio preferito della zona, ma, sicuramente la zona intorno al Reixa, più che la vetta stessa (troppo tondeggiante per i miei gusti) hanno certamente qualcosa da offrire ad ulteriori esplorazioni…
Link ad alcune foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... /Reixa.htm
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Beh quando l'ho visto dal vivo pensavo fosse il Cerusa, poi riguardando a casa il tracciato GPS ho visto che sembrava essere il Rio Secco, anche se il nome mi ha fatto venire qualche dubbio...skeno wrote:Il torrente pieno di cascate che hai visto salendo è il Rio Secco.
Mi sapresti invece dire se quello della foto 4 è il Bric Malanotte e quello della 5 il Bric Saiardo?
Ciao.
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Dimenticavo, ho riletto il tuo messaggio, visto che non mi ricordavo che l'itinerario coincidesse e, in effetti, devo dire che io non sono passato dal Gilwell anche se ho visto la deviazione e, prima, credo di averlo intravisto in lontananza.skeno wrote:Hai fatto lo stesso giro (ma in senso antiorario) che avevamo fatto noi e descritto nel primo messaggio del topic.
Sempre a proposito del primo messaggio, hai ragione, non è ormai più la stagione giusta da frequentare questa zona, purtroppo non ho potuto scegliere la meta libero da condizionamenti, ma mi riprometto di non frequentare più il gruppo di Arenzano prima del prossimo inverno, quando conto di provare con i ramponi, se necessario (in effetti ci sono stato più volte in inverno e i ramponi non ho mai dovuto metterli, non mi dispiacerebbe però andarci con un poco di neve e ghiaccio modellati dal vento...); Avrei sì ancora in programma il sentiero del Collain - e stavo per farlo proprio sabato, con la variante che volevo terminarlo al Reixa, appunto, ma, poi ho pensato che (dato anche lo scarso tempo a disposizione e l'incertezza del tracciato), mi conveniva fare prima il sentiero normale per andare al Reixa, all'Argentea, dopo tutto, ci sono già stato 2 volte.... -, però ormai si stanno accumulando un pò troppi progetti e non voglio portarmi quelli dell'inverno in primavera, ormai, se fa bel tempo, posso incominciare a puntare a quote maggiori e, se fa brutto, non vale la pena andare lì, dove il panorama lontano è così tanto protagonista...
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Ho letto il tuo resoconto: ho notato anch'io la simpatica cascatella alla confluenza dei due torrenti e ho avuto anch'io l'idea di cercare un punto per fotografarla, ma sperando che il sentiero una volta guadato vi ci si avvicinasse sono passato oltre senza poi tornare indietro, data la scarsità di tempo a disposizione....locontim wrote:se vuoi altre info sull'anello di Sambuco puoi vedere questo
viewtopic.php?t=1228
ciao
maurizio
Credo comunque non non dovrebbe essere impossibile proseguire sulla riva destra del rio Gava, invece di guadare, per arrivare di fronte alla cascata.
Ciao
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- Lusciandro
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Sabato ero in zona e alle 8e30 ero già in maglietta, avevo caldo ma per ora si resiste.soundofsilence wrote:
Ho letto il tuo resoconto: ho notato anch'io la simpatica cascatella alla confluenza dei due torrenti e ho avuto anch'io l'idea di cercare un punto per fotografarla, ma sperando che il sentiero una volta guadato vi ci si avvicinasse sono passato oltre senza poi tornare indietro, data la scarsità di tempo a disposizione....
Credo comunque non non dovrebbe essere impossibile proseguire sulla riva destra del rio Gava, invece di guadare, per arrivare di fronte alla cascata.
Ciao
Ho visto una bella cascata a circa un chilometro in linea d'aria dalla Gava; percorrendo il sentiero A in senso antiorario poco dopo il Rifugio Levee (raggiungibile con scorciatoia in pochi minuti dalla Gava) si guada un Rio che forma una cascata con dislivello di una dozzina di metri. Per avvicinarsi da sotto si può scendere usando il sentiero 'Rocca Spaccà' (palina indicatrice in legno 30m dopo il guado); questo sentiero dovrebbe collegarsi al sottostante C2 (io l'ho seguito per un pò per poi tornare su e a casa mi sono accorto di essere arrivato a 70m dal C2); volendo potresti proseguire sul C2 e in circa 45' arriveresti all'attacco inferiore del Colain.
Lusciandro
- skeno
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E' il Rio Leone, poco sotto c'è una cascata di 25 metri.Lusciandro wrote: Sabato ero in zona e alle 8e30 ero già in maglietta, avevo caldo ma per ora si resiste.
Ho visto una bella cascata a circa un chilometro in linea d'aria dalla Gava; percorrendo il sentiero A in senso antiorario poco dopo il Rifugio Levee (raggiungibile con scorciatoia in pochi minuti dalla Gava) si guada un Rio che forma una cascata con dislivello di una dozzina di metri.
Lusciandro
www.cicarudeclan.com/ita/a5_leone.htm
Ciao
Skeno
- Lusciandro
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Sì, mi era chiaro, ho voluto segnalare un'altra cascata in zona.locontim wrote:sicuramente non è quello che diciamo
infatti dal passo della gava bisogna scendere in dirizione di Sambuco e non di Arenzano....
Grazie per la info; guardando ad Ovest se ne vedeva un'altra, si tratta di un altro ramo del Rio Leone o è il Rio Gava?skeno wrote: E' il Rio Leone, poco sotto c'è una cascata di 25 metri.
www.cicarudeclan.com/ita/a5_leone.htm
Ciao
Skeno
Lusciandro
"locontim ha scritto:
se vuoi altre info sull'anello di Sambuco puoi vedere questo
viewtopic.php?t=1228
ciao
maurizio
Ho letto il tuo resoconto: ho notato anch'io la simpatica cascatella alla confluenza dei due torrenti e ho avuto anch'io l'idea di cercare un punto per fotografarla, ma sperando che il sentiero una volta guadato vi ci si avvicinasse sono passato oltre senza poi tornare indietro, data la scarsità di tempo a disposizione....
Credo comunque non non dovrebbe essere impossibile proseguire sulla riva destra del rio Gava, invece di guadare, per arrivare di fronte alla cascata.
Ciao"
La cascata del rio malanotte \ rio gava che si vede dal sentiero di salita Sambuco Passo Gava dovrebbe essere uno dei salti qui riportati... credo....
http://www.cicarudeclan.com/ita/a5_malanottegava.htm#
se vuoi altre info sull'anello di Sambuco puoi vedere questo
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ciao
maurizio
Ho letto il tuo resoconto: ho notato anch'io la simpatica cascatella alla confluenza dei due torrenti e ho avuto anch'io l'idea di cercare un punto per fotografarla, ma sperando che il sentiero una volta guadato vi ci si avvicinasse sono passato oltre senza poi tornare indietro, data la scarsità di tempo a disposizione....
Credo comunque non non dovrebbe essere impossibile proseguire sulla riva destra del rio Gava, invece di guadare, per arrivare di fronte alla cascata.
Ciao"
La cascata del rio malanotte \ rio gava che si vede dal sentiero di salita Sambuco Passo Gava dovrebbe essere uno dei salti qui riportati... credo....
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Chi ha il testo "le spiagge dell'Appennino" trova descrizione esauriente e completa su come andarci ed evidentemente di come fare anche le foto
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Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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Vedo che siete pratici di torrenti...
Non ci sarebbe invece qualcuno pratico di cime tanto da sapermi rispondere?
Non ci sarebbe invece qualcuno pratico di cime tanto da sapermi rispondere?
soundofsilence wrote:Mi sapresti invece dire se quello della foto 4 è il Bric Malanotte e quello della 5 il Bric Saiardo?
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Imagine there's no countries.
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- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
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Oggi io e Claudia siamo partiti alle 19 dal Faiallo, abbiamo raggiunto il reixa dal versante nord-est e poi abbiamo proseguito verso Rocca Vaccaria, imboccando poi l'alta via che ci ha riportato all'albergo Faiallo.
Abbiamo fatto tante foto, abbiamo aspettato il tramonto. E' stato molto carino, anche se il meteo non era granchè. Questo piccolo giretto mi piace molto, i sentieri sembrano fiabeschi, tanto più se percorsi in serata.
Ecco qualche foto:
Abbiamo fatto tante foto, abbiamo aspettato il tramonto. E' stato molto carino, anche se il meteo non era granchè. Questo piccolo giretto mi piace molto, i sentieri sembrano fiabeschi, tanto più se percorsi in serata.
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"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota