Monte Dego da Gramizzola e discesa su Toveraia

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lmmt
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Monte Dego da Gramizzola e discesa su Toveraia

Post by lmmt »

Ciao : Welcome :
Qualche settimana fa sono salito sul Monte Dego: lasciata la macchina alle case più alte di Gramizzola (frazione del Comune di Ottone che si trova a 645 metri s.l.m. e si raggiunge lasciando la "45" appena dopo il ponte di Rocca dei Corvi), s'inizia una sterrata che attraversa amplissimi prati da sfalcio intramezzati da qualche campo di patate. Oltre un robusto cancello chiuso da un lucchetto (siamo in area faunistico-venatoria e la strada è chiusa ai non aventi diritto), si entra nel bosco: castagno, poi carpino, poi faggio. Uno e due daini, ma ho il cellulare scarico e lo tengo in tasca, spento, per risparmiare batteria: quindi niente foto. Nella faggeta segata vedo anche il capriolo, che taglia il monte velocissimo. La strada sale ripida, attraversa un paio di piccoli pascoli e raggiunge un cancello con un quadrivio (45'): a sinistra scende il sentiero che porterà a Toveraia; dritto oltre il cancello la strada prosegue sino ad innestarsi nella sterrata che si stacca dalla strada provinciale Ottone-Frassi-Fabbrica per Orezzoli o Rovereto/Cariseto; a destra sale un sentierino che, sempre nel bosco, ripido e a fianco di un rio, in dieci minuti riporta fuori dal bosco. A sinistra c'è la sterrata del Dego (a destra un pascolo con vacche): si segue la sterrata, in salita a destra. In breve si raggiunge un capanno aperto, con stufa: diritto prosegue un sentiero in direzione monte Veri; la strada, invece, effettua un tornante e conduce alla chiesetta del Dego, chiusa. Per prati e seguendo qualche tratto di antiche mulattiere si può evitare di ritornare sui propri passi e si può riguadagnare la sterrata che scende verso Frassi: però, dopo poche centinaia di metri si prende il bivio a sinistra, in ripida discesa, che ci riporta in breve al cancello e al quadrivio. Adesso si imbocca il sentiero (segnavia biancorosso, indicazione Ottone): dapprima pulito, passa sul crinale, per un bosco di rovere; poi gira a destra, si incava e si infrasca un poco, nei tratti meno ripidi e più vicini ai rii. La discesa dura quasi un'ora: si giunge ad un cancelletto per il bestiame, c'è un passaggio panoramico presso una roccia e poco oltre il sentiero sfocia su una sterrata. Cinque minuti dopo siamo a Toveraia di sopra (quattro case presidiate e mantenute - orti, fieno) e con altri cinque minuti si è a Toveraia vera e propria (una quindicina di costruzioni). Un anziano, una fontana e si riparte per Gramizzola: la via da seguire è indicata dai cartelli marroni che indicano un percorso pedonale che immagino parta da Bobbio, ma che ritengo abbandonato. Infatti, oltre i campi di Toveraia (altro daino che, molestato da un canide, esce dal bosco e si dirige verso di me, poi vira alla sua sinistra e mi passa davanti a grandi balzi eleganti: purtroppo, niente foto), la via prosegue da trattori, in piano, dopo un bivio dove si tiene la destra, e raggiunge una costa soleggiata e alcune vecchie fasce. Qui termina e prosegue mulattiera: d'ora in avanti sconsiglio vivamente il transito, certamente in estate, ma anche d'inverno visto la quantità dei bivi (almeno altri 4), che ho azzeccato soltanto "a naso" (quasi tutti a destra). La mulattiera continua nel bosco per circa venti minuti, sino ad arrivare in vista di Gramizzola: muri a secco, i resti di una cascina, di un paio di casoni e di alcuni vecchi reti (immagino antichi vivai di cacciatori). Si esce dal bosco per un breve tratto e poi si scende verso il rio che ci separa dal paese. Qui la mulattiera si perde a causa di una frana, ma per non più di cinque o sei metri: oltre, ecco il ponte, un ponte che pare di quelli antichi, e che pare anche sia stato, una volta, reso carrabile. Ma ecco la parte peggiore: oltre il ponte, la mulattiera, subito ampia, s'infratta immediatamente e viene inglobata dalla vegetazione. Non perdete la calma: se si tiene la sinistra, si riesce a capire come proseguire. Sono 20 metri, dal ponte alle case di Gramizzola, ma per carità: vietato l'accesso d'estate. Nei campi sotto Gramizzola, due lepri (ma niente foto). Di seguito, finalmente qualche foto :)
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giglio di San Giovanni (?)
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l'Aveto visto dal Dego
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i soldati della parrocchia di Fabbrica - 1919-1920
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capanno sotto il Dego
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chiesa del Dego dal pascolo di fronte
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strada Gramizzola-Dego
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daniele64
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Re: Monte Dego da Gramizzola e discesa su Toveraia

Post by daniele64 »

=D> =D> Interessante percorso alternativo per raggiungere il Dego ed il crinale dell'Oramara . : Thumbup :
Come hai detto , però non in questa stagione .... :risata:
:smt006
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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