Monte Tardia Levante anello per Passo Gava e Sentiero M da Arenzano

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soundofsilence
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Monte Tardia Levante anello per Passo Gava e Sentiero M da Arenzano

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://www.luoghidasogno.altervista.or ... a+Arenzano

Monte Tardia Levante anello per Passo Gava e Sentiero M da Arenzano

Giovedì 4 Gennaio 2024:Via Alighieri ad Arenzano (30) – Fonte Bulla (450) – Fonte Brassetto (535) – Passo Gavetta (720) – Passo Gava (750) – Passo Tardia (862) – Monte Tardia di Levante (979) – Passo Tardia (862) – Sentiero X rossa – Canova (400) - Sentiero M – Via Bicocca – Santuario Olivette (35) - Via Alighieri ad Arenzano (30).
Partecipanti: Silvia, Federica e soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km. circa.
Dislivello: 1000 m. circa.
Difficoltà: E, per escursionisti medi, le uniche difficoltà sono nel seguire il percorso giusto.
Percorso in macchina: Da Genova in autrostrada A10 fino all’uscita di Arenzano, dall’uscita scendiamo quindi verso il mare e continuiamo sul lungomare verso est per circa 600 metri, svoltando quindi a sinistra in via Vittorio Veneto, quindi continuiamo in Via Trento fino a sbucare in Piazza della Vittoria, dove è presente qualche parcheggio, ma, nell’occasione, li abbiamo trovati occupati, quindi abbiamo svoltato a sinistr ain via Dante Alighieri, dove invece abbiamo trovato un posto.
Percorso a piedi: dal parcheggio percorriamo Via Alighieri fino a raggiungere una traversa lato monte, Via Giuseppe Mina (la prima traversa venendo da Piazza della Vittoria), che imbocchiamo. Seguiamo quindi la strada finche va dritta, per poi scorciarne una curva a sinistra, con delle scalette poste sulla destra. Salite le scalette ci ritroviamo quindi in Via Mina, che attraversiamo per prendere delle nuove scalette, con le quali arriviamo a dei box per auto. Usciamo quindi dai box imboccando a sinistra Via Costa Boera. Seguiamo quindi Via Costa Boera fino a che questa non si immette in Via Costa Frati, che imbocchiamo verso destra in salita. Seguiamo quindi la stretta stradina asfaltata fino al terzo tornante, dove proseguiamo dritti su sentiero (in alternativa è possibile continuare su Via Costa Frati, percorso che, in effetti, risulta anche più corto). Proseguiamo quindi sul nuovo sentiero fino ad arrivare ad un primo ponte sul Rio Seilughi dove è presente un bivio per percorrere il lungo torrente e scorciare il sentiero che stiamo percorrendo, ma noi proseguiamo invece sul sentiero principale, raggiungendo un secondo ponte sul Rio Seilughi. Una trentina di metri dopo il ponte, occorre deviare a destra per risalire il pendio boscoso dove appare più sgombro di vegetazione (in realtà vi si trova anche una traccetta), per circa un centinaio di metri, fino a sbucare nuovamente in Via Costa Frati, che imbocchiamo verso sinistra in salita (è necessario fare questa deviazione fuori sentiero in quanto il vecchio sentiero di collegamento è impercorribile). Proseguiamo quindi in Via Costa Frati per circa 150 metri, fino a notare una scorciatoia sulla destra (scorciatoia che presenta due attacchi, di cui il secondo è più facile), che imbocchiamo per scorciare un lungo tornante. Finita la scorciatoia ci ritroviamo su asfalto, che imbocchiamo brevemente verso sinistra, trovandoci così ad un trivio, dove riprendiamo Via Costa Frati in salita, che è la strada di mezzo, a sinistra di una sterrata. Percorriamo via Costa Frati per ancora una cinquantina di metri, quindi prendiamo a destra un’altra strada asfaltata che porta verso un cantiere di una casa in costruzione; qui nuove indicazioni per il Passo Vaccaria (V bianca) consigliano di lasciare la strada per evitare il cantiere, ma noi non le abbiamo seguite…. Continuiamo così fino a giungere al termine della strada asfaltata, dove imbocchiamo una sterrata sulla sinistra, ma dobbiamo lasciarla subito per salire la ripa erbosa a sinistra e individuare il vecchio sentiero, ora in disuso. Il sentiero è comunque percorribile e dopo poco ci si riimette, con un passaggio un po’ ripido a dire il vero, nel nuovo sentiero, che imbocchiamo verso destra. Saliamo quindi lungamente sul sentiero segnato con una V Bianca, incontrando un paio di fonti (Fotne Bulla e Fonte Brassettu). Poco dopo la Fonte Brassettu troviamo un bivio, dove dobbiamo continuare a seguire la V Bianca sulla sinistra, lasciando a destra il sentieroA. Giungiamo così al Passo Gavetta, oltre il quale il sentiero continua in leggera discesa, per poi risalire brevemente fino al Passo della Gava, crocevia di molti sentieri: qui troviamo in effetti 3 sentieri a sinistra e 3 a destra, noi dobbiamo prendere quello di centro tra quelli di destra (il più a destra sale al soprastante Monte Tardia di Ponente, mentre quello più a sinistra scende a Sambuco). Il nuovo sentiero sale attraversando a mezzacosta le pendici del Monte Tardia di Ponente fino al Passo Tardia. Giunti al passo una breve deviazione a sinistra consente di raggiungere la cima del monte Tardia di Levante, dalla quale torniamo al Passo, per iniziare la discesa verso mare su sentiero segnato X rossa, che dovremo seguire lungamente fino a quando volteremo a destra sul sentiero a mezzacosta che ci permetterà il ritorno ad Arenzano dalle alture di Crevari. Scendiamo quindi seguendo la X Rossa, passando prima sotto le pendici del Monte Pidocchio, dove è presente una costruzione che rasentiamo, la ex Casa del Dazio. Superata la Casa del Dazio, la X rossa compie l’aggiramento del Monte successivo, il monte Pennone, passando a sinistra dello stesso, mentre del Pidocchio eravamo passati a destra. In questo tratto di sentiero può occorrere un po’ più di attenzione in quanto siamo sul lato nord e le rocce possono essere più umide e scivolose, se non ghiacciate. Completato quindi l’aggiramento torniamo sul versante sud e continuiamo a seguire la X rossa, ignorando ogni altro bivio. A quota 380 circa, poco dopo essere passati nei pressi un metanodotto, e subito dopo anche un bivio a sinistra (per case Brigna), troviamo una sterrata sulla destra, che imbocchiamo. Seguiamo quindi la sterrata fino al primo tornante, dove troviamo un’altra sterrata che continua dritta e che imbocchiamo. La nuova sterrata termina in breve davanti ad una grande casa, qui occorre prendere una traccia in discesa a sinistra. Scendiamo quindi per un centinaio di metri fino a raggiungere un sentiero che imbocchiamo verso destra. Il nuovo sentiero supera subito un guado e poi continua sempre chiaro, anche se non segnato, fino a raggiungere una fonte scolpita a testa di uccello ed un adiacente paese abbandonato (Canova). Superati i ruderi del paese affrontiamo ancora un paio di guadi, per giungere quindi ad immetterci sulla sterrata che costituisce il sentiero M, che imbocchiamo verso sinistra. Seguiamo quindi lungamente la sterrata, ostacolati ogni tanto da pietre ingabbiate forse per rafforzare il pendio, fino a giungere ad un punto in cui la sterrata inizia a scendere a tornanti, qui occorre lasciarla per risalire una ripa a destra (indicata da una M e freccia bianche) con cui si raggiunge un sentiero che iniziamo a seguire in direzione ovest. Dopo 250 metri troviamo quindi un bivio, dove a sinistra scende un sentiero segnato a tacche gialle, mentre noi continuiamo dritti sulla M, ora affiancata dalle tacche gialle. Poco più avanti troviamo un tratto in cui il sentiero è un po’ dilavato e tende a perdersi, ma tenendoci sempre alla stessa quota riusciamo a ritrovare la traccia. Più avanti ancora troviamo il bivio segnalato sulla destra per il Belvedere 2000, ma non abbiamo tempo di andare a vederlo e continuiamo dritti seguendo segni gialli e M bianca. Ancora 250 metri e ci immettiamo quindi sul sentiero A, che imbocchiamo a sinistra in discesa. Scendiamo quindi ripidamente, seguendo i segnavia A e M, per raggiungere una stradina asfaltata, che imbocchiamo verso destra, giungendo in breve ad immetterci in Via della Bicocca, che imbocchiamo verso sinistra in discesa. Seguiamo quindi Via della Bicocca ed i segnavia (sempre A ed M) fino a giungere ad un cavalcavia con cui scavalchiamo l’autostrada, dopodichè scendiamo per crose e scalette fino al Santuario delle Olivette. Dal Santuario continuiamo a scendere dritti seguendo Via delle Olivette fino a raggiungere Via Buonarroti, che imbocchiamo verso destra. Con Via Buonarroti giungiamo quindi fino ad incrociare Via Alighieri, dove abbiamo posteggiato.*
Conclusioni: Belle viste sul mare e su Genova, ma non molto altro, interessante comunque il collegamento a mezzacosta tra Crevari e Arenzano, sempre panoramico e sicuramente più rapido e piacevole del ritorno sull’Aurelia, anche se quest’ultimo è scorciabile andando per crose da Campenave a Vesima.

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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