Monte Poggiasco e Forte Ratti da Marassi

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soundofsilence
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Monte Poggiasco e Forte Ratti da Marassi

Post by soundofsilence »

Sul mio sito la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... giasco.htm

Domenica 3-1-2021: Chiesa Santa Margherita Marassi (10) – Forte Quezzi (275) – Torre Quezzi (320) – Cappella Cacciatori (265) - Monte Longone (435) – Forte Ratti (555) – Monte Poggiasco (545) – Cava Monte Ratti (385) – Cappella Cacciatori (265) - Torre Quezzi (320) – Forte Quezzi (275) – Chiesa Santa Margherita Marassi (10).

Partecipanti: soundofsilence.

Lunghezza: 14 Km. circa, 15,9 quelli fatti da me partendo da casa mia.

Dislivello: 750 m. circa, 800 circa quelli fatti da me.

Difficoltà: tutto E, qualche difficoltà in più per il fango nei tratti ripidi specie presso il Forte che ha reso estremamente scivoloso il percorso. Qualche attenzione è necessaria in queste condizioni anche allo stretto sentiero che costeggia la facciata del Forte Ratti.

Percorso in macchina: Dall’uscita di Genova Est si attraversa il Torrente Bisagno sulla copertura, quindi si prende a destra verso sud e quindi a sinistra in Corso de Stefanis che percorriamo fino allo stadio, prendendo quindi a sinistra in via Bertuccioni, dove cerchiamo parcheggio.

Percorso a piedi: da via Bertuccioni raggiungiamo la Chiesa di Santa Margherita di Marassi, quindi imbocchiamo la ripida salita sulla sinistra della stessa, Via del Camoscio. Saliamo quindi la ripida stradina asfaltata, ignorando un bivio a sinistra ed uno a destra, proseguendo invece dritti su una scalinata a mattoni rossi che termina con una rampa di grigi scalini che sbucano in Viale Bracelli. Attraversiamo Viale Bracelli quindi imboccando la salita dirimpetto, salita dell’aquila, prima asfaltata e che poi si trasfoma in una scalinata in cemento e, successivamente, a mattoni rossi, fino a sbucare su un piazzale presso i Giardini Loria. Dai Giardini saliamo sulla strada asfaltata a sinistra e in breve raggiungiamo via Fratelli Cervi, che percorriamo brevemente verso sinistra fino ad una pensilina per una fermata dell’autobus sul lato opposto della strada, dove imbocchiamo il sentiero, indicato da dei cartelli in legno, oltre che dal segnavia rombo rosso vuoto, che già abbiamo notato nel percorso precedente. Dopo 300 metri di sentiero giungiamo quindi nuovamente sulla strada asfaltata che percorriamo a fianco ad una villetta sulla destra, per giungere quindi ad un bivio, dove proseguiamo dritti, lasciando la strada asfaltata sulla sinistra. Saliamo quindi seguendo i segnavia su una rampa erbosa che ci porta a raggiungere nuovamente la strada asfaltata, sulla quale ci immettiamo scavalcando il guardrail in corrispondenza del soprastante Forte Quezzi. Imbocchiamo quindi la strada asfaltata verso destra e, dopo pochi metri, la lasciamo salendo la ripa sulla sinistra dove troviamo più comodo farlo, trovandoci così a percorrere un sentierino poco distante e parallelo alla strada stessa. Sempre percorrendo il crinale poco sopra la strada giungiamo alla rossa Torre Quezzi che, volendo, possiamo visitare all’interno, cosa che nell’occasione non ho avuto il tempo di fare. Dalla torre continuiamo a percorrere il crinale per quasi 700 metri, giungendo così ad una piazzola asfaltata (possibile parcheggio), presso la Cappella dei Cacciatori. Qui imbocchiamo nuovamente il sentiero di crinale a sinistra della strada, che da qui diventa sterrata. Il sentiero sale quindi fino alla vetta del Monte Longone, dove troviamo i resti di una costruzione. Continuiamo quindi in discesa sul crinale per circa 300 metri, trovando quindi un bivio a sinistra, che imbocchiamo per pochi metri per visitare due piccole grotte nelle quali non sono entrato, anche se non sembrano presentare grosse difficoltà. Per la prima grotta occorre entrare a 4 zampe ed è per questo che in questa occasione ho rinunciato, non avendo voglia di sporcarmi con il tanto fango presente, mentre nella seconda si può entrare in piedi, ma entrambe le grotte sembrano finire dopo pochi metri senza presentare particolari motivi di interesse. Visitate le grotte ritorniamo sui nostri passi e riprendiamo il sentiero di crinale seguendo le indicazioni qui presenti per il Forte Ratti, dato a 20 minuti. Raggiungiamo q uindi il Forte con una ripida salita e percorriamo poi il sentiero che corre sulla destra della lunga costruzione fino a raggiungere il portale di ingresso, posto all’estremità opposta della lunga costruzione. Da qui è possibile visitare il forte, visita piuttosto lunga, date le dimensioni, ma nell’occasione, avendo poco tempo, ho continuato invece scendendo pochi metri dal portale lungo la strada di accesso, e quindi imboccando il sentiero a sinistra, sul quale scendiamo tenendo sempre più o meno il crinale. Dopo 200 metri di discesa giungiamo quindi ad un bivio: a destra si scende verso la cava del Forte Ratti, cosa che faremo al ritorno, mentre noi prendiamo a destra riprendendo a seguire il crinale in salita, giungendo prima a dei tralicci dell’alta tensione e, quindi, alla vetta del Monte Poggiasco. Dalla vetta torniamo quindi sui nostri passi fino al predetto bivio e scendiamo fino alla cava su una delle tante tracce che più avanti troviamo. Dalla cava sono poi passato sul crinale di una ripa di sedime sulla destra del laghetto che si è formato, dopo le insistenti piogge di questo periodo, nella depressione al centro della cava stessa. Al termine della ripa mi sono diretto quindi verso il cancello a sinistra, al fianco del quale un’ampia apertura permette di continuare, imboccando la sterrata verso destra. A questo punto non resta che seguire la sterrata\sentiero, tralasciando le varie deviazioni a destra verso il Forte Ratti, per giungere quindi all’asfalto presso la Cappella dei Cacciatori, dalla quale continuiamo a seguire la strada, ora asfaltata, fino a sotto il Forte Quezzi, da dove torniamo per il percorso dell’andata.

Conclusioni: il Forte Ratti, che nell’occasione non ho visitato, è uno dei due più bei e meglio conservati forti della cinta muraria di Genova, insieme al Diamante, e la visita risulta molto interessante, così come interessante è anche la precedente Torre Quezzi. Si tratta di un percorso classico per i genovesi, che qui ho leggermente ampliato con la visita a due grotte e la salita al Monte Poggiasco, che però non aggiungono molto al percorso, i cui punti di interesse sono indubbiamente le fortificazioni e la vista sulla città.

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Madonna del Monte e Genova salendo verso Forte Quezzi

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Forte Quezzi

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Fratello Minore e Diamante innevati andando a Torre Quezzi

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Monte Fasce andando a Torre Quezzi

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Genova e mare andando a Torre Quezzi

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Torre Quezzi

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Entrata Torre Quezzi

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Genova mare e Torre Quezzi salendo al Monte Longone

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Forte Ratti dal Monte Longone

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Ingresso prima grotta

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Ingresso seconda grotta

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Forte Ratti dallo spigolo

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Garritta in piazzale d'ingresso Forte Ratti e vista Genova

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Portale d'ingresso Forte Ratti

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Forte Ratti d'infilata dal portale

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Forte Ratti visto d'infilata

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Monte Fasce dal Poggiasco

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Forte Richelieu e cava Monte Ratti scendendovi

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Lato corto Forte Ratti scendendo alla Cava

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Cava Monte Ratti

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Picco roccioso in cava Monte Ratti

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Lago e infrastrutture cava Monte Ratti

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Lago e infrastrutture cava Monte Ratti più da lontano

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Lago in cava e Forte Ratti sullo sfondo

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Lago in cava e Forte Ratti sullo sfondo più da vicino

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Picco roccioso in Cava Monte Ratti

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Tunnel in Cava Monte Ratti

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Tunnel in Cava Monte Ratti più da vicino

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Picco roccioso e lago in Cava Monte Ratti

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Picco roccioso e lago in Cava Monte Ratti più da lontano

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Cascatella in Fosso Lagoscuro
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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