notturna al sentiero naturalistico Laghi del Gorzente

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icci
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notturna al sentiero naturalistico Laghi del Gorzente

Post by icci »

Essendo il CAI apartitico e apolitico, in questa sede tralascio ogni riferimento storico in merito a lapidi e steli commemorative a ricordo dei martiri di fine guerra, per occuparmi esclusivamente di riferimenti naturalistici.
Se vi sono errori di descrizione o di comprensione da parte mia, ogni rettifica sara’ gradita da parte di chi mi vorra’ correggere.
(Lascio a Fabio tutta la descrizione della parte propriamente tecnica).
La gita notturna organizzata sabato notte dal CAI di Bolzaneto per gli allievi EE, è stata indicata innanzitutto come evento eccezionale: istruttori e capogita, che conoscono a memoria il percorso, hanno consigliato a noi allievi di non avventurarci mai nel buio, poiché le insidie potrebbero essere numerose e si potrebbero verificare situazioni di panico (nebbie improvvise, perdita del sentiero, cadute accidentali…).
Considerato quindi un momento eccezionale da non ripetere da soli, la gita notturna, in condizioni atmosferiche serene, è stata occasione di ripasso di molte nozioni apprese durante il corso e di conoscenze nuove.
Innanzitutto ci è stato spiegato l’ambiente: tra Passo Mezzano e Passo Prato Leone si inquadra la presenza dei laghi del Gorzente, e cioè i laghi artificiali Lungo e Bruno, divenuti tali alla fine dell’Ottocento, mentre il Badana solo ad inizio Novecento fa parte degli altri due invasi; il tutto è alimentato dal torrente Gorzente.
Tra i monti alle spalle dei laghi, i principali sono il Taccone e il monte delle Figne; quest’ultimo è localizzato tra la valle del Gorzente e la val di Lemme, in zona padana: ha la forma a gobba d’asino ed è il piu’ alto della zona (ben oltre 1100 m.).
Le diverse segnaletiche incontrate indicano lo spartiacque appenninico tra la val Polcevera e la valle del Gorzente (zona Prato Leone); al di la’ si trovano San Martino di Paravanico e Praglia.
Il sentiero naturalistico dei Laghi del Gorzente è un anello di circa 14 km., di cui noi ne abbiamo percorso circa 10.
Tale sentiero è del CAI di Bolzaneto, che lo ha in cura, grazie all’opera dei soci volontari.
Lungo tale sentiero, in un punto dell’AV, si erge il cosiddetto “rifugetto”, un osservatorio naturalistico, gestito dal CAI, aperto tutte le domeniche, mentre nei giorni feriali è aperto solo il ricovero.
Un piccolo museo interno propone qualche teschio di animale ritrovato in loco: cinghiale, capriolo.; sopra il tavolo con l’album fotografico sono appese le resine delle piante locali, con la descrizione della loro essenza, in forma di piccoli ceppi.

Per prima cosa, alla partenza, ci è stata indicata la volta stellare: abbiamo individuato il Grande Carro, il Piccolo con la stella Polare; a destra Cassiopea; e poi ancora la costellazione del Cigno e quella dello Scorpione.
Flora: vi sono piante endemiche carnivore significative, come la drosera e la pinguicola; quest’ultima è molto comune lungo il sentiero ed in un ciglio sono apparse pinguicole con i loro splendidi fiori viola-fucsia.
Altre specie della zona sono i lilium di fiume, incontrati alcune volte nel primo tratto, ed i gladioli palustri.
Non sono riuscita a vedere la dafne.
Tra gli alberi spicca il bosco misto, dove all’antico castagno si alterna il nocciolo selvatico; si incontrano anche conifere, come il pino silvestre.
In prossimita’ dell’acqua sono presenti salici, e risalendo ho visto faggi e querce.
Sono presenti anche le felci.
Si estendono in zona piu’ a monte muschi e licheni.
Animali: siamo nel regno dei piccoli carnivori: faina, tasso, donnola, ma vi abitano anche le volpi; alle Capanne è presente anche il lupo.
Tra gli erbivori spicca il capriolo, il cui rauco abbaiare ci ha seguiti per tutta la notte.
Vivono in zona anche cinghiali e lepri.
Tra gli uccelli primeggia il biancone, ma anche rapaci tra cui astore, allocco, civetta; sono presenti anche garzette e aironi.

La gita è stata occasione di approfondimento meteorologico: essendovi uno spartiacque, il clima è mutevole, nonostante la quota non eccessiva dei monti; infatti correnti caldo-umide provenienti dal mare (sud), si incontrano con i venti padani piu’ freddi.
Vi sono percio’ precipitazioni notevoli, venti forti-moderati e nebbie improvvise.

Tra le curiosita’: il CAI ha ottenuto che venisse lasciata in loco una vecchia lincia dismessa, una volta adibita al trasporto di legna e sabbia: caratteristici i due vagoncini arancioni.
Lungo l’anello abbiamo incontrato i resti di una neviera, costruzione artificiale circolare, in cui la neve veniva compressa e ricoperta di paglia e fieno, per la conservazione del ghiaccio.
Poco piu’ in la’ è presente una carbonaia, adibita alla raccolta del carbone, ed ancora la fontana del Segaggin (in dialetto il segaggin era il falciatore d’erba, quello che usava il falcetto corto, con manico in legno a lama ricurva, per tagliare l’erba infestante in una zona dove pietre e rocce abbondavano).
Significativa la Pietra del Grano, un masso posto in zona commerciale di scambio: Genova procurava sale e olio, mentre i padani offrivano in cambio grano e altri cereali, attraverso mulattiere percorse in groppa a muli ed asini, le quali collegavano l’entroterra padano con il mare.

Localita’ significativa: il Tuggettu, parola probabilmente che deriva dal nome Tobbio, in genovese “Tuggiu”, che si alza al di la’ delle Figne.
Il Tuggettu presenta i resti di case di pietra, abbandonate meno di 100 anni fa, di cui esistono fotografie in bianco e nero: ora i ruderi sono immersi in un bosco misto, mentre un tempo le case erano circondate da prati, che servivano da pascolo per il bestiame.
Punti molto panoramici: il Bric Nasciu, alla sommita’ della salita, il quale presenta una cima dolce, caratterizzata da una panchina in legno per l’osservazione.

La gita è stata magica, a dir poco, il top delle escursioni sia per la sua peculiarita’ (il buio), sia per la particolarita’ dell’ambiente del sentiero naturalistico del CAI di Bolzaneto.
Molto coreografiche le luci delle pile del gruppo che spiccavano nella notte!
Ringraziamenti al capogita Mauro, agli istruttori Mimmo, Elio, Massimo, Eros, tutti instancabili nelle spiegazioni precise ed inesauribili, e ad Omar e Pier che ci hanno accolti nel rifugio, offrendo caffè, tè, biscotti e … tanta cordialita’.
Anche questo è il CAI!!!
Last edited by icci on Tue May 22, 2007 7:28, edited 1 time in total.
icci
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delorenzi
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Post by delorenzi »

qualche foto ?????????
Nicky
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Post by Nicky »

Bellissimo :smt026 :smt026
Anche se è un peccato capitale.......Ti invidio tantissimo:smt010 :smt010
Vorrei poter fare anch'io cose simili ma finchè i bimbi sono piccoli purtroppo :( :( :(
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bade
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Post by bade »

Deve essere stata proprio una bella esperienza! :wink:
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icci
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foto, figli, e co.

Post by icci »

Foto non ne ho fatte, perchè avevo in una mano il bastoncino e nell'altra la pila e il telefonino, caso mai mi chiamassero figli e/o anziani; credo che nessuno avesse la macchina; le soste erano comunque brevissime; sarebbe stato bello immortalare il corteo di "lucciole" che risaliva a zig zag il sentiero e le pendici. Alla prossima...

Per anni Fabio ed io non ci siamo mossi da soli, vivendo in funzione dei figli (neppure in pizzeria, perchè quando loro erano piccoli si poteva fumare).
Facevamo escursioni sempre, a loro misura, sin da quando una era nello zaino sulle spalle di Fabio e l'altro era tenuto da lui stesso col cordino; io trasportavo uno zaino con le diverse pappe nel termos, l'acqua, il ricambio, e tutto il resto.
Sono state faticacce, ma era bello stare tutti e 4 assieme; ora vanno da soli e a me mancano sempre un po' quegli anni...
Forse allora abbiamo esagerato, perchè oggi nessuno dei 2 vuol piu' camminare!
icci
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