Un bel giro nel Tigullio

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manfred
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Un bel giro nel Tigullio

Post by manfred »

Si parte da Monte S. Giacomo, Ca' da Gurpe; lo sterrato arriva subito ad una svolta verso un sentiero che attraversa le nevaie (dove anticamente lasciavano e pressavano la neve per farne ghiaccio), le miniere di ardesia ormai inutilizzate e rapidamente arriva sulla cresta: incredibili panorami verso il golfo del Tigullio, da Portofino a Sestri Levante con Chiavari e Lavagna non ancora accarezzati dal sole e l’arco montuoso delle Alpi in lontananza, più vicino il Ramacelo e lo Zatta.

In breve il sentiero con leggera salita ci porta sul Capenardo, abbiamo sulla destra il paesino di Loto, sulla sinistra la valle di Ne.
Scendiamo in una colla attrezzata di acqua (occhio che in momenti di siccità sarà l’unica sul tragitto che andremo a fare), tavolone di ardesia, panche e… barbecue.
Subito dopo la colla saliamo sul Monte Domenico, facendo la cresta con qualche difficoltà perché non presenta segnavia, ci teniamo sempre sullo spartiacque; quando il terreno comincia a scendere teniamo leggermente la sinistra e arriviamo in un piccolo fondovalle dove poco avanti sulla destra c’è una freccia incisa da qualcuno su un faggio; seguiamo agevolmente il sentiero fino ad arrivare ad una casa, il cane abbaia ma non morde...
Volendo, dalla colla dove c'è acqua e tavolone di ardesia, sulla sinistra scende una carrareccia, si percorre fino a raggiungere un bivio a destra e si arriva alla casa del can che abbaia.
Dalla casa andiamo verso sinistra 20 metri e sulla destra (poco visibile, ma metteremo un segnale che indicherà la 5T, c’è una pianta con attualmente delle macchie gialle), scendiamo e ci indirizziamo verso il pilone dell’alta tensione dove poco oltre si arriva ad una edicola attraversata da un sentiero segnato. Ignoriamo il sentiero e andiamo dritti, questo tratto è molto agevole, tutto in piano con un ponticello di legno, alla fine arriviamo ad una strada asfaltata, Passo Bargone.
Percorriamo 20 metri verso destra e incrociamo uno sterrato con segnavia “rombo rosso orizzontale”; qui inizia una carrareccia lunghissima, 4 km, bisogna tenere la sinistra ad un bivio (controllare sempre il rombo), quando siamo quasi in cima, sulla destra su un masso ci viene indicato di svoltare a destra, seguiamo la traccia che ci porta prima sulla diagonale nord di una collina, quindi sempre seguendo il segnavia ci fa scendere verso una valle, per poi farci risalire fino al raggiungimento della 5T che ci porta direttamente al Passo del Bocco di Bargone.
Noi subito dopo il sasso abbiamo si voltato a destra lungo il sentiero, ma abbiamo preferito uscire dal sentiero, prendendo come riferimento una baracca per cacciatori e sempre salendo siamo arrivati sul Monte Bianco (!!), abbiamo posato il nostro sasso alla maniera tibetana per ringraziare di essere al valico dopo tanta fatica e seguendo un sentiero in diagonale siamo arrivati sulla 5T molto prima che facendo il sentiero tracciato. Sarà nostra cura segnare in qualche modo la variante perché più bella dal punto di vista paesaggistico.
Arrivati al Passo del Bocco di Bargone si continua sulla 5T avendo sulla destra il Monte Verruca e il Porcile, restiamo sulla carrareccia, superiamo il rifugio del Monte Porcile (un porcile..) e circondati da una magnifica pineta arriviamo al Passo Biscia.
Se non é tardi si può fare il Chiappozzo che ha una bellissima sella che lo congiunge allo Zatta, comunque siamo scesi lungo la strada asfaltata e siamo giunti ad Arzeno, qui nel ristorante da Rosa, ci siamo rifocillati….
Ci hanno accompagnato a Cogorno una coppia di genovesi (grazie!) perché l’ultimo autobus da Arzeno era alle 19,25...

E' un bel trekking, non impegnativo ma come allenamento è l'ideale, da Passo del Bocco di Bargone si può scendere verso il mare, in alternativa toccando M. Zenone, M. Alpe, valico Velva, M. Groppi, M. San Nicolao.... fino a Moneglia.
Ma per questo tratto bisogna essere bel allenati perchè da Cogorno a Moneglia si dovrebbe superare i 40 km

Sono disposto ad accompagnare chi volesse fare questi tragitti
manfred




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wolf
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Post by wolf »

Complimenti per il bel giro.
E' la prima volta che vedo citato il paesino di Loto,nome orientaleggiante... :o
Lì io, cittadino purosangue, ho vissuto un intero anno, quello della mia prima elementare. I ricordi potrebbero riempire qualche numero della nuova rivista Quotazero.com...
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delorenzi
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Post by delorenzi »

wolf wrote:Complimenti per il bel giro.
E' la prima volta che vedo citato il paesino di Loto,nome orientaleggiante... :o
Lì io, cittadino purosangue, ho vissuto un intero anno, quello della mia prima elementare. I ricordi potrebbero riempire qualche numero della nuova rivista Quotazero.com...
allora gli aspettiamo..... :wink:
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Post by wolf »

Primo ricordo:
A Loto tutti si chiamavano (di cognome) Nicolini o ... DELORENZI!!!

:idea: Vuoi vedere che...!?! :!: :?:
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manfred
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LOTO

Post by manfred »

Si dice il LOTO porti all'amnesia.... vedo che tu invece cominci a ricordare........... potresti venire con noi la prosima volta che ci andiamo, chissà che non ci offrono un buon bicchiere
manfred




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manfred
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Post by manfred »

AH ! DE LORENZI !!!!!!!! NON AVEVO AFFERRATO !
manfred




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penna76
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Post by penna76 »

se volete, della gita che ha raccontato Manfred, ci sono le foto a questo link:

http://www.montagneazzurre.info/071013.htm
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