Monte Tardia di Ponente
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Re: Monte Tardia di Ponente
Indubbiamente quella zona ha del fascino ,così vicino al mare ma dall'aspetto a tratti alpino
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Re: Monte Tardia di Ponente
Gran bella cimetta il tardia!
Bella meta!
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MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
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Re: Monte Tardia di Ponente
Bravo Maury, a volte è un piacere colmare le "Lagune".
Il giro che hai fatto è una bella combinazione di sentieri segnati dell'entroterra arenzanese.
Ce ne sono tanti di itinerari dalle nostre parti, che per andare sullo stesso monte hai solo l'imbarazzo della scelta!
Se non l'hai mai provato è bello anche arrivare dal passo Tardia salendo dal Santuario delle Olivette (seguendo dapprima la A e poi passando dalla casetta del dazio) oppure da Voltri via Crevari per la X rossa.
E per il ritorno pso Gava - pso Ruggi - pso Gua - Curlo - Stazione FS
Oppure pso Gavetta e poi sentiero V bianca fino al Santuario Bambin di Praga
Buone gite.
Il giro che hai fatto è una bella combinazione di sentieri segnati dell'entroterra arenzanese.
Ce ne sono tanti di itinerari dalle nostre parti, che per andare sullo stesso monte hai solo l'imbarazzo della scelta!
Se non l'hai mai provato è bello anche arrivare dal passo Tardia salendo dal Santuario delle Olivette (seguendo dapprima la A e poi passando dalla casetta del dazio) oppure da Voltri via Crevari per la X rossa.
E per il ritorno pso Gava - pso Ruggi - pso Gua - Curlo - Stazione FS
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Re: Monte Tardia di Ponente
Ciao LittleLittletino wrote:Bravo Maury, a volte è un piacere colmare le "Lagune".
Il giro che hai fatto è una bella combinazione di sentieri segnati dell'entroterra arenzanese.
Ce ne sono tanti di itinerari dalle nostre parti, che per andare sullo stesso monte hai solo l'imbarazzo della scelta!
Se non l'hai mai provato è bello anche arrivare dal passo Tardia salendo dal Santuario delle Olivette (seguendo dapprima la A e poi passando dalla casetta del dazio) oppure da Voltri via Crevari per la X rossa.
E per il ritorno pso Gava - pso Ruggi - pso Gua - Curlo - Stazione FS
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Dei sentieri che hai citato per ora ho percorso solo la x rossa da Crevari fino al Pennone e Pidocchio...in futuro studierò qualche altro giretto in zona (basta infilarci qualche cimetta )
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Re: Monte Tardia di Ponente
Maury76 wrote::
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...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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Re: Monte Tardia di Ponente
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Re: Monte Tardia di Ponente
Con qualche dubbio posto qui l'ultima mia escursione del 2016 . In fin dei conti la Tardia di Ponente è la vetta più alta di questo bell'anello che mi è stato consigliato qualche settimana fa dagli esperti locali di QZ , Lupodella steppa e Littletino .... Il 28 dicembre , in una bella mattinata calda e senza vento ( ma con un po' di foschia ... ) arrivo a Voltri e cerco con difficoltà un parcheggio , dopodichè inizio la salita per Crevari verso le 8,45 . Il segnavia " Ics rossa" è ben presente e mi fa attraversare il grazioso borgo con le sue caratteristiche creuse .
Mi dirigo quindi alla Tardia di Levante , costeggiando le Rocche del Malpertuso e raggiungendo la cima in pochi minuti . La visuale si allarga sino al Rama , mentre appaiono nitide le vette dell'Appennino Genovese ( Tobbio , Figne , Taccone , Martin ed Antola ) Un ultimo piccolo sforzo ed arrivo alla Tardia di Ponente , con la sua croce , il punto più alto del giro odierno. Da lassù appaiono ben nitide anche la lontane cime delle Alpi Liguri baciate dal sole di mezzogiorno Seguendo poi il crinale sud arrivo alla vicinissimo costone denominato Rocca dell' Erxo , su cui non trovo la statuina del Bambino di Praga vista in alcune foto ma solo un anonimo mucchietto di sassi Immediatamente dopo giungo al bel riparo Ai Belli Venti , che per una volta non mantiene fede al suo nome , vista la giornata calda e con pochissima aria , tanto che sono stato tutto il giorno in maniche corte ... : Thumbup :La posizione è magnificamente panoramica
Ora però devo interrompere la cronaca perchè più di 10 foto per sessione non si possono scaricare ... Ne approfitto per scusarmi per aver pubblicato le foto in formato "ridotto" ma non avevo il tempo per ridurle e metterle in "gallery" . Comunque , come noto , cliccandoci sopra si possono ingrandire abbondantemente
Con grande stupore trovo addirittura un minuscolo castagneto a pochi metri in linea d'aria dal mare Superato Campenave lascio l'asfalto ed entro nel bosco con un bel sentiero parzialmente lastricato a mulattiera . Più in alto il tracciato è rovinato dall'acqua , che evidentemente lo usa come alveo durante le piogge . Superata una bella fontana costruita dai cinghialisti locali esco sulle pendici pietrose del Pennone . Un po' più in su , appena vedo qualche pendio prativo abbastanza invitante , lascio il sentiero per dirigermi verso le vette del Monte Pennone .Arrivo così ad un' anticima e poi risalgo la cresta ( anche con qualche passetto di arrampicata ) sino alla vetta est con il suo ometto di pietre
La posizione è molto panoramica , peccato per la foschia che non consente una visuale ottimale verso le coste . Scendo alla successiva insellatura e raggiungo pure la cima ovest , anch'essa con il suo ometto .
Scendo allora al sottostante colletto , nei pressi della casetta dell'ex dazio , e mi avvio per prati al vicino Bric Pidocchio , con la sua caratteristica campana costruta dagli scout di Arenzano .
I retrostanti monti da Bric del Dente
alla Rocca Vaccaria sono in pieno sole e con qualche labile traccia di neve , mentre anche la visuale sul mare migliora . Mi dirigo quindi alla Tardia di Levante , costeggiando le Rocche del Malpertuso e raggiungendo la cima in pochi minuti . La visuale si allarga sino al Rama , mentre appaiono nitide le vette dell'Appennino Genovese ( Tobbio , Figne , Taccone , Martin ed Antola ) Un ultimo piccolo sforzo ed arrivo alla Tardia di Ponente , con la sua croce , il punto più alto del giro odierno. Da lassù appaiono ben nitide anche la lontane cime delle Alpi Liguri baciate dal sole di mezzogiorno Seguendo poi il crinale sud arrivo alla vicinissimo costone denominato Rocca dell' Erxo , su cui non trovo la statuina del Bambino di Praga vista in alcune foto ma solo un anonimo mucchietto di sassi Immediatamente dopo giungo al bel riparo Ai Belli Venti , che per una volta non mantiene fede al suo nome , vista la giornata calda e con pochissima aria , tanto che sono stato tutto il giorno in maniche corte ... : Thumbup :La posizione è magnificamente panoramica
Ora però devo interrompere la cronaca perchè più di 10 foto per sessione non si possono scaricare ... Ne approfitto per scusarmi per aver pubblicato le foto in formato "ridotto" ma non avevo il tempo per ridurle e metterle in "gallery" . Comunque , come noto , cliccandoci sopra si possono ingrandire abbondantemente
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Tardia di Ponente
Ecco il seguito della narrazione ...
Ai Belli Venti la vista è impagabile su Voltri e niente male anche su Arenzano Trovo anche compagnia , con una coppia di genovesi ed un quartetto di piemontesi . Ne approfitto per una lunghissima sosta al sole , mangio e mi godo il bel panorama
Quindi scendo seguendo il segnavia "tre pallini rossi " sino al Passo della Gavetta . Breve deviazione per arricchire il mio palmares di cacciatore di cime , raggiungendo in 5 minuti il soprastante Bricco Gavetta , con la sua Madonnina . Dopo mi avvio in discesa verso Arenzano , confluendo più sotto nella sterrata e dimenticando che volevo fare un salto anche al riparo Scarpaggin Lungo la strada mi leggo tutti gli interessanti cartelli esplicativi del Parco del Beigua , mentre Arenzano si avvicina Arrivo così all'area pic nic del Curlo ed imbocco un breve sentiero ( segnavia " M bianca" ) che mi porta in Località Ciliegia , dove imbocco l'asfalto e lo seguo sino al santuario del Bambino di Praga .
Raggiunto il lungomare di Arenzano posso scegliere tra diverse opzioni : bus ( la più logica ) , treno e passeggiatona per rientrare a Voltri . Indovinate cosa decide il mio spirito masochista ? Ma la camminata , naturalmente ... Il fatto è che avevo valutato male la distanza da coprire : credevo fossero 3/4 km ed invece erano 5/6
Niente di male , comunque . In fin dei conti la giornata era molto buona per fare ancora " due passi" in riva al mare
L'ampio marciapiede sempre protetto , mi ha consentito belle visuali sulla costa genovese ed infine sul borgo di Crevari baciato dal sole al tramonto oltre ad incontrare Renzo Piano a passeggio sull'Aurelia vicino al suo laboratorio ....
In conclusione gran bell'anellone di almeno 21 chilometri con un dislivello approssimativo di oltre 1000 metri . Sono contento di aver seguito il consiglio dei "veci" di QZ e mi sono goduto ogni metro di questo itinerario molto panoramico e caratteristico , con paesaggi rocciosi ed alpestri a pochi passi dalla costa ...
Buon anno e buone gite a tutti !
Ai Belli Venti la vista è impagabile su Voltri e niente male anche su Arenzano Trovo anche compagnia , con una coppia di genovesi ed un quartetto di piemontesi . Ne approfitto per una lunghissima sosta al sole , mangio e mi godo il bel panorama
Quindi scendo seguendo il segnavia "tre pallini rossi " sino al Passo della Gavetta . Breve deviazione per arricchire il mio palmares di cacciatore di cime , raggiungendo in 5 minuti il soprastante Bricco Gavetta , con la sua Madonnina . Dopo mi avvio in discesa verso Arenzano , confluendo più sotto nella sterrata e dimenticando che volevo fare un salto anche al riparo Scarpaggin Lungo la strada mi leggo tutti gli interessanti cartelli esplicativi del Parco del Beigua , mentre Arenzano si avvicina Arrivo così all'area pic nic del Curlo ed imbocco un breve sentiero ( segnavia " M bianca" ) che mi porta in Località Ciliegia , dove imbocco l'asfalto e lo seguo sino al santuario del Bambino di Praga .
Raggiunto il lungomare di Arenzano posso scegliere tra diverse opzioni : bus ( la più logica ) , treno e passeggiatona per rientrare a Voltri . Indovinate cosa decide il mio spirito masochista ? Ma la camminata , naturalmente ... Il fatto è che avevo valutato male la distanza da coprire : credevo fossero 3/4 km ed invece erano 5/6
Niente di male , comunque . In fin dei conti la giornata era molto buona per fare ancora " due passi" in riva al mare
L'ampio marciapiede sempre protetto , mi ha consentito belle visuali sulla costa genovese ed infine sul borgo di Crevari baciato dal sole al tramonto oltre ad incontrare Renzo Piano a passeggio sull'Aurelia vicino al suo laboratorio ....
In conclusione gran bell'anellone di almeno 21 chilometri con un dislivello approssimativo di oltre 1000 metri . Sono contento di aver seguito il consiglio dei "veci" di QZ e mi sono goduto ogni metro di questo itinerario molto panoramico e caratteristico , con paesaggi rocciosi ed alpestri a pochi passi dalla costa ...
Buon anno e buone gite a tutti !
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Re: Monte Tardia di Ponente
Gran bel giro
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Re: Monte Tardia di Ponente
Già, bel giro davvero, l'ho fatto anni fa al contrario con il gruppo 'multietnico' di LiguriaHiking.
Ma in realtà ora chiuderlo a piedi passando a mare sarebbe proibito a causa della frana. So che moltissimi pedoni passano lo stesso, spesso ignari, ma paradossalmente il tratto di passeggiata e spiaggia sottostanti sono transennati
Ma in realtà ora chiuderlo a piedi passando a mare sarebbe proibito a causa della frana. So che moltissimi pedoni passano lo stesso, spesso ignari, ma paradossalmente il tratto di passeggiata e spiaggia sottostanti sono transennati
Re: Monte Tardia di Ponente
, Maury .Maury76 wrote:Gran bel giro
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Tardia di Ponente
Grazie , luga .luga wrote:Già, bel giro davvero, l'ho fatto anni fa al contrario con il gruppo 'multietnico' di LiguriaHiking.
Ma in realtà ora chiuderlo a piedi passando a mare sarebbe proibito a causa della frana. So che moltissimi pedoni passano lo stesso, spesso ignari, ma paradossalmente il tratto di passeggiata e spiaggia sottostanti sono transennati
In effetti il passaggio a piedi è ancora vietato per i 100 metri sotto il costone franato. Credo che però manchi poco alla riapertura perchè i lavori mi sembrano piuttosto avanzati .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Tardia di Ponente
Bene, non credo comunque sia molto pericoloso, il rischio più concreto penso sia al limite quello di multe..
daniele64 wrote:luga wrote:Già, bel giro davvero, l'ho fatto anni fa al contrario con il gruppo 'multietnico' di LiguriaHiking.
Grazie , luga .
In effetti il passaggio a piedi è ancora vietato per i 100 metri sotto il costone franato. Credo che però manchi poco alla riapertura perchè i lavori mi sembrano piuttosto avanzati .
- paolocerreta
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Re: Monte Tardia di Ponente
Gran bel giro daniele Eppoi dici che non riesci a fare 28 km e 1500m di dislivello quando ne fai 21 con oltre 1000 di dislivello e altri 5-6 km di marciapiede per concludere la giornatona
Una curiosità: quanto e' alta cima del Tardia di ponente?
Complimenti per le foto, riesci sempre a studiare giri molto panoramici
Una curiosità: quanto e' alta cima del Tardia di ponente?
Complimenti per le foto, riesci sempre a studiare giri molto panoramici
"Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall'erba ho imparato ad apprezzare la persistenza."
[Hal Borland]
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Re: Monte Tardia di Ponente
paolocerreta wrote:Gran bel giro daniele Eppoi dici che non riesci a fare 28 km e 1500m di dislivello quando ne fai 21 con oltre 1000 di dislivello e altri 5-6 km di marciapiede per concludere la giornatona
Una curiosità: quanto e' alta cima del Tardia di ponente?
Complimenti per le foto, riesci sempre a studiare giri molto panoramici
, paolo .
La Tardia di ponente dovrebbe essere 928 metri .
Come tanti , penso , i percorsi li studio a tavolino guardando le mie cartine ed i sentieri di OSM e leggendo altre relazioni con foto . Così mi faccio già un'idea di quello che posso trovare . Stavolta poi ho seguito anche le indicazioni di lupo e tinin
Il mio giro però è stato di 21 km COMPRESO il tratto di marciapiede Diciamo che mi sto allenando per arrivare ai 28 km ...
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Re: Monte Tardia di Ponente
Grande Daniele, chiudendo l'anello a piedi lungo l'Aurelia hai ripercorso bordo mare il ventaglio di cime che hai "spazzolato" nella grande Traversata Voltri - Arenzano.
Credo tu abbia potuto apprezzare la varietà e la suggestione degli ambienti attraversati, la salita dal borgo Crevari"sospeso" sul mare fino alle praterie in quota delle Tardie, e poi la discesa a volo planato su Arenzano con arrivo al Santuario e poi al Lungomare.
E' una sequenza che adoro.
Una domanda: dal passo della Gavetta hai seguito il sentiero due bolli fino a Prato Liseu vero? Molto bello comunque, come alternativa allo Scarpeggin.
Complimenti.
Credo tu abbia potuto apprezzare la varietà e la suggestione degli ambienti attraversati, la salita dal borgo Crevari"sospeso" sul mare fino alle praterie in quota delle Tardie, e poi la discesa a volo planato su Arenzano con arrivo al Santuario e poi al Lungomare.
E' una sequenza che adoro.
Una domanda: dal passo della Gavetta hai seguito il sentiero due bolli fino a Prato Liseu vero? Molto bello comunque, come alternativa allo Scarpeggin.
Complimenti.
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Re: Monte Tardia di Ponente
Accidenti, bel giro (e bel mazzo ) Gran belle visuali dalle varie cime, e direi con nessun problema di neve lungo i sentieri... dalle foto sembra aprile avanzato
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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Re: Monte Tardia di Ponente
, little. E' stato un bel giretto davvero Proprio dall' inizio alla fine ( compresa l'Aurelia ! )Littletino wrote:Grande Daniele, chiudendo l'anello a piedi lungo l'Aurelia hai ripercorso bordo mare il ventaglio di cime che hai "spazzolato" nella grande Traversata Voltri - Arenzano.
Credo tu abbia potuto apprezzare la varietà e la suggestione degli ambienti attraversati, la salita dal borgo Crevari"sospeso" sul mare fino alle praterie in quota delle Tardie, e poi la discesa a volo planato su Arenzano con arrivo al Santuario e poi al Lungomare.
E' una sequenza che adoro.
Una domanda: dal passo della Gavetta hai seguito il sentiero due bolli fino a Prato Liseu vero? Molto bello comunque, come alternativa allo Scarpeggin.
Complimenti.
Del resto , se non erro , me l'avevi consigliato proprio tu .
Dal Passo della Gavetta sono salito al vicino Bricco Gavetta e da lì sono sceso per sentierino di crinale ( con qualche ometto ) proprio sino al Prato Lisieu , dove mi sono inserito sulla sterrata che ho seguito ( con qualche scorciatoia ) sino al Curlo . Forse è proprio perchè non sono tornato al Passo che mi sono scordato la deviazione per lo Scarpeggin , che mi avevate raccomandato ...
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Re: Monte Tardia di Ponente
teo-85 wrote:Accidenti, bel giro (e bel mazzo ) Gran belle visuali dalle varie cime, e direi con nessun problema di neve lungo i sentieri... dalle foto sembra aprile avanzato
Grazie , teo . Il giro è stato davvero bellissimo e , ti dirò , nemmeno tanto faticoso .
Di neve neanche l'ombra . Come si vede dalle foto , solo qualche chiazzetta sul Reixa e sulla Vaccaria . Faceva caldo come a maggio e , soprattutto , non c'era vento
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- fabio.rapallo
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Re: Monte Tardia di Ponente
Bel giro, complimenti!
Ne avevo fatto uno io simile l'anno scorso, ma con partenza e arrivo da Arenzano salendo sui due bolli rossi e scendendo sul magnifico V bianca che, dal passo Gavetta, arriva direttamente al Santuario del Bambin di Praga. Purtroppo per me, si trattava di una di quelle giornate balorde in cui le nubi basse mi avevano avvolto dai 700 metri in su, per cui dal Bric Gavetta avevo avuto ben poca visuale: ecco il panorama che potevo osservare...
Ne avevo fatto uno io simile l'anno scorso, ma con partenza e arrivo da Arenzano salendo sui due bolli rossi e scendendo sul magnifico V bianca che, dal passo Gavetta, arriva direttamente al Santuario del Bambin di Praga. Purtroppo per me, si trattava di una di quelle giornate balorde in cui le nubi basse mi avevano avvolto dai 700 metri in su, per cui dal Bric Gavetta avevo avuto ben poca visuale: ecco il panorama che potevo osservare...
L'esperienza della marcia decentra da sé e ripristina il mondo,
inscrivendo l'uomo nei limiti che lo richiamano alla sua fragilità e alla sua forza. (DLB)
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Re: Monte Tardia di Ponente
Questo é sicuramente un bel modo per scendere ( o salire) sul Tardia.fabio.rapallo wrote: ... e scendendo sul magnifico V bianca che, dal passo Gavetta, arriva direttamente al Santuario del Bambin di Praga.
Un poco off-topic ma suggerisco questo lunga galoppata: stazione FS parcheggio, Santuario, salita integrale della V bianca alla Rocca Vaccaria con ritorno per crinale al Reixa, discesa al Fajallo, rientro alla Gava per il Malanotte, crinale Tardia Rocca dell'Erxo, discesa per i 2 bolli rossi (o variante Scarpeggin) Curlo e poi ancora i 2 bolli rossi che scendono dritti e ripidi di nuovo alla Stazione FS.
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Re: Monte Tardia di Ponente
Littletino wrote:Questo é sicuramente un bel modo per scendere ( o salire) sul Tardia.fabio.rapallo wrote: ... e scendendo sul magnifico V bianca che, dal passo Gavetta, arriva direttamente al Santuario del Bambin di Praga.
Un poco off-topic ma suggerisco questo lunga galoppata: stazione FS parcheggio, Santuario, salita integrale della V bianca alla Rocca Vaccaria con ritorno per crinale al Reixa, discesa al Fajallo, rientro alla Gava per il Malanotte, crinale Tardia Rocca dell'Erxo, discesa per i 2 bolli rossi (o variante Scarpeggin) Curlo e poi ancora i 2 bolli rossi che scendono dritti e ripidi di nuovo alla Stazione FS.
Accidenti , tinin , tu mi stimoli a nuove imprese Tra l'altro stavo giusto studiando un percorso del genere , che partendo dalla costa mi portasse sul Reixa e ritorno ... Certo questo tuo "suggerimento " è lunghetto e con assai dislivello , ma chissà ...
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Re: Monte Tardia di Ponente
, fabio . In effetti io con il meteo sono stato decisamente più fortunato ....fabio.rapallo wrote:Bel giro, complimenti!
Ne avevo fatto uno io simile l'anno scorso, ma con partenza e arrivo da Arenzano salendo sui due bolli rossi e scendendo sul magnifico V bianca che, dal passo Gavetta, arriva direttamente al Santuario del Bambin di Praga. Purtroppo per me, si trattava di una di quelle giornate balorde in cui le nubi basse mi avevano avvolto dai 700 metri in su, per cui dal Bric Gavetta avevo avuto ben poca visuale: ecco il panorama che potevo osservare...
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Re: Monte Tardia di Ponente
Lo puoi accorciare saltando il Tardia al ritorno, dalla Gava scendi sul sentiero A fino al Vaccá. Oppure , più panoramico, segui i due bolli rossi integrale Fajallo Arenzano.daniele64 wrote:Littletino wrote:Questo é sicuramente un bel modo per scendere ( o salire) sul Tardia.fabio.rapallo wrote: ... e scendendo sul magnifico V bianca che, dal passo Gavetta, arriva direttamente al Santuario del Bambin di Praga.
Un poco off-topic ma suggerisco questo lunga galoppata: stazione FS parcheggio, Santuario, salita integrale della V bianca alla Rocca Vaccaria con ritorno per crinale al Reixa, discesa al Fajallo, rientro alla Gava per il Malanotte, crinale Tardia Rocca dell'Erxo, discesa per i 2 bolli rossi (o variante Scarpeggin) Curlo e poi ancora i 2 bolli rossi che scendono dritti e ripidi di nuovo alla Stazione FS.
Accidenti , tinin , tu mi stimoli a nuove imprese Tra l'altro stavo giusto studiando un percorso del genere , che partendo dalla costa mi portasse sul Reixa e ritorno ... Certo questo tuo "suggerimento " è lunghetto e con assai dislivello , ma chissà ...
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Re: Monte Tardia di Ponente
...molto bene mi fa piacere che il giro ti sia piaciuto ; come dice Tino,chiudendo l'anello a piedi sul lungomare hai aggiunto quel tocco che lo rende ancora più vario ,peccato per aver mancato lo Scarpeggin ma mi sa che ti rifarai prima o poi ..
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
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Re: Monte Tardia di Ponente
Grazie dei consigli , lupo . Per lo Scarpeggin , ci puoi scommettere !lupo della steppa wrote:...molto bene mi fa piacere che il giro ti sia piaciuto ; come dice Tino,chiudendo l'anello a piedi sul lungomare hai aggiunto quel tocco che lo rende ancora più vario ,peccato per aver mancato lo Scarpeggin ma mi sa che ti rifarai prima o poi ..
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Re: Monte Tardia di Ponente
A un anno esatto dall'ultimo messaggio in questa discussione, riesumo il topic.
Oggi escursione sul Tardia Ponente partendo dal Curlo. Per non ripetere giri già fatti molte volte, ho organizzato un anello che mi ha permesso di evitare completamente il sentiero standard "due bolli rossi", che non mi è mai andato particolarmente a genio.
Proprio dal parcheggio presso l'area picnic del Curlo parte un sentiero in direzione est indicato con una freccia ("Cian di Mu - Pruxa" recita il cartello), che praticamente in piano va a raggiungere il sentiero "V bianca" in corrispondenza di una piccola fonte. Ho quindi seguito il "V bianca" fino al passo Gavetta, indi ho affrontato la salita "tre pallini rossi" in direzione Rocca dell'Erxo e quindi Tardia Ponente.
Dal Tardia Ponente per il ritorno ho proseguito sui "tre pallini rossi" fino al passo Tardie, indi sono sceso al passo della Gava sul classico "X rossa". Una volta al passo della Gava, sono sceso alla Ca' da Gava e da li' ho preso un sentierino di collegamento in discesa che va a raggiungere il sottostante sentiero "A rossa in campo bianco" in corrispondenza del Riparo Levee. Tale collegamento è segnato con qualche M bianche, comunque è un sentiero elementare. Un po' meno elementare ne è l'imbocco: bisogna seguire a Est la recinzione della vasca antincendio e dopo pochi metri, il sentiero inizia sulla destra. Lungo il sentiero "A rossa in campo bianco" si arriva senza altri bivi al "Gruppo", un'evidente sporgenza rocciosa che ci si presenta lato valle. Qui si hanno due opzioni: seguendo ancora l'A rossa si sbuca in breve sulla sterrata e si chiude l'anello sui "due bolli rossi"; volendo evitare completamente la sterrata (e io ho fatto così), si puo' prendere il sentiero in discesa che arriva al passo Gua e va a sbucare sulla strada asfaltata in prossimita' del Ristorante Agueta, circa 200 metri prima del parcheggio del Curlo.
Tempo di percorrenza con passo tranquillo: 4 ore piu' le soste (brouter dice circa 11.1 km per 700 m di dislivello)
I due pezzi di salita alla Gavetta e di discesa dalla Gava possono anche essere usati per raggiungere altre vette della zona.
Aggiungo qui sotto due foto, un classicissimo scatto dalla vetta del Tardia Ponente e una foto del Riparo Levee (menzione speciale per chi ne ha curato i recenti lavori, davvero un gioiello nei nostri monti).
Ciao,
F.
Oggi escursione sul Tardia Ponente partendo dal Curlo. Per non ripetere giri già fatti molte volte, ho organizzato un anello che mi ha permesso di evitare completamente il sentiero standard "due bolli rossi", che non mi è mai andato particolarmente a genio.
Proprio dal parcheggio presso l'area picnic del Curlo parte un sentiero in direzione est indicato con una freccia ("Cian di Mu - Pruxa" recita il cartello), che praticamente in piano va a raggiungere il sentiero "V bianca" in corrispondenza di una piccola fonte. Ho quindi seguito il "V bianca" fino al passo Gavetta, indi ho affrontato la salita "tre pallini rossi" in direzione Rocca dell'Erxo e quindi Tardia Ponente.
Dal Tardia Ponente per il ritorno ho proseguito sui "tre pallini rossi" fino al passo Tardie, indi sono sceso al passo della Gava sul classico "X rossa". Una volta al passo della Gava, sono sceso alla Ca' da Gava e da li' ho preso un sentierino di collegamento in discesa che va a raggiungere il sottostante sentiero "A rossa in campo bianco" in corrispondenza del Riparo Levee. Tale collegamento è segnato con qualche M bianche, comunque è un sentiero elementare. Un po' meno elementare ne è l'imbocco: bisogna seguire a Est la recinzione della vasca antincendio e dopo pochi metri, il sentiero inizia sulla destra. Lungo il sentiero "A rossa in campo bianco" si arriva senza altri bivi al "Gruppo", un'evidente sporgenza rocciosa che ci si presenta lato valle. Qui si hanno due opzioni: seguendo ancora l'A rossa si sbuca in breve sulla sterrata e si chiude l'anello sui "due bolli rossi"; volendo evitare completamente la sterrata (e io ho fatto così), si puo' prendere il sentiero in discesa che arriva al passo Gua e va a sbucare sulla strada asfaltata in prossimita' del Ristorante Agueta, circa 200 metri prima del parcheggio del Curlo.
Tempo di percorrenza con passo tranquillo: 4 ore piu' le soste (brouter dice circa 11.1 km per 700 m di dislivello)
I due pezzi di salita alla Gavetta e di discesa dalla Gava possono anche essere usati per raggiungere altre vette della zona.
Aggiungo qui sotto due foto, un classicissimo scatto dalla vetta del Tardia Ponente e una foto del Riparo Levee (menzione speciale per chi ne ha curato i recenti lavori, davvero un gioiello nei nostri monti).
Ciao,
F.
L'esperienza della marcia decentra da sé e ripristina il mondo,
inscrivendo l'uomo nei limiti che lo richiamano alla sua fragilità e alla sua forza. (DLB)
inscrivendo l'uomo nei limiti che lo richiamano alla sua fragilità e alla sua forza. (DLB)
Re: Monte Tardia di Ponente
Bel giretto , fabio .
Prima o poi devo tornare da quelle parti .... , magari cambiando strada !
Prima o poi devo tornare da quelle parti .... , magari cambiando strada !
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Tardia di Ponente
interessanti alternative non tutte note in posti noti, bene!
e grazie
e grazie
- soundofsilence
- Riesploratore
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Re: Monte Tardia di Ponente
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... e/Tina.htm
Sabato 19 maggio 2018: Curlo (290) – Riparo Pianella (395) – Laghi della Tina (340) – Rocca Spaccà (495) – Passo Gava (730) – Monte Tardia di Ponente (910) – Monte Tardia (850) – Passo Tardia (845) - Monte Tardia di Levante (870) – Cima di Mezzo (580) – Fonte Brassetto (535) – Curlo (290).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km.
Dislivello: 1050 circa.
Difficoltà: EE la risalita del Lerone oltre il Lago della Tina, infrascato, senza traccia e con alcuni passi di I grado, comunque non difficile ed intuitivo. Tutto il resto E, con un minimo di attenzione nella discesa dal Tardia di Levante, senza traccia e su terreno un po’ accidentato, ma non ripido, con necessità soprattutto di senso dell’orientamento. Senso dell’orientamento che comunque è necessario per tutto il giro, data la miriade di sentierini tra cui districarsi….
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino ad Arenzano, quindi prendiamo a destra in salita e, dopo pochi metri, quasi in cima alla salita, prendiamo a destra (indicazioni per Carabinieri e Parco del Beigua tra le altre).
Quindi, dopo una svolta a destra della strada ignoriamo subito la prima deviazione a sinistra, per prendere, poco dopo, la seconda in ripida salita (Via Pecorara, indicazioni per il ristorante “L’Agueta du Sciria” e per il centro ornitologico Vaccà.). Giungiamo quindi ad una biforcazione della strada, dove prendiamo a destra, ne incontriamo quindi una successiva, dove prendiamo nuovamente a destra e, subito dopo, una terza, dove ancora prendiamo a destra seguendo anche il cartello per il centro ornitologico, arrivando infine al termine della strada, dove parcheggiamo negli spazi a disposizione.
Percorso a piedi: prendendo a riferimento la sbarra che chiude la continuazione della strada da cui siamo venuti torniamo indietro una settantina di metri e quindi imbocchiamo sulla destra un piccolo sentierino nell’erba che corre sulla destra di un recinto. In poco più di 150 metri scendiamo ad una sterrata, che imbocchiamo verso destra. Percorriamo quindi la sterrata per circa altri 150 metri, per prendere quindi a destra un sentiero in salita (Cartello x centro ornitologico Vaccà). Giungiamo quindi ad una radura con una casa gialla e subito ci immettiamo su una sterrata che imbocchiamo verso sinistra (presenti segnavia M bianca). Giungiamo quindi sulla sinistra di una piccola elevazione (Bric Cravo), verso il quale si dirige un sentierino e, pochi metri dopo, ci troviamo ad un incrocio segnalato da alcuni cartelli; qui prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per il Riparo Pianella. Dopo poco più di 350 metri, passiamo sulla sinistra del predetto riparo, costituito da una casa in pietra, e, pochi metri dopo, ci immettiamo su una nuova sterrata, che imbocchiamo verso destra, ma solo per poco, perché prendiamo subito a sinistra un sentierino in discesa, con indicazioni per il Lago della Tina. Dopo trecento metri ci immettiamo su un nuovo sentiero, che seguiamo verso destra, per poi trovare poco dopo un nuovo bivio, dove seguiamo a sinistra il cartello per il Lago della Tina (a destra indicazioni per la località Ruggi). In breve arriviamo presso il torrente (in località Passu du Figu, come segnalato da un cartello) e qui prendiamo a destra, lungo il torrente, seguendo il cartello per il Lago della Tina. Passando quindi sulle sponde di alcune cascatelle e laghetti giungiamo al Lago della Tina, dove il sentierino finisce. Ammirato il profondo lago torniamo sui nostri passi per una sessantina di metri e, quindi, dove ci sembra più opportuno, risaliamo la sponda sinistra per alcuni metri e, quindi, procediamo paralleli al torrente verso sinistra, seguendo una quasi invisibile traccia nella fitta vegetazione. Dopo poco comunque arriviamo sopra il Lago della Tina, qui possiamo scendere facilmente al torrente soprastante, per ammirarlo anche dall’alto. Continuiamo poi la risalita del torrente per vedere altri interessanti laghetti. Dopo una prima parte facile giungiamo ad un bel laghetto circolare, a monte del quale il torrente forma un piccolo canyon. Per proseguire qui occorre risalire sopra alla sponda sinistra (destra idrografica), e quindi ridiscendere presso il successivo lungo laghetto, al di sopra dell’incassata cascata in cui termina il canyon. Da qui non ho proseguito oltre, pur essendo possibile facilmente, ma sarebbe interessante provare a proseguire e quindi raggiungere il soprastante sentiero senza tornare indietro, sarà per un’altra volta. Visitati quindi i laghetti, torniamo al Passu du Figu e guadiamo il torrente continuando a seguire il sentiero sull’altra sponda. Giungiamo quindi al bivio per il Rifugio Sambugo a sinistra, mentro noi continuiamo a destra seguendo il cartello per Ruggi. Dopo 780 metri da tale bivio giungiamo ad un successivo, decisamente meno evidente, ma comunque segnalato da un cartello che indica Rocca Spaccà a sinistra su un ripido e stretto sentierino. Io in effetti non l’ho visto al primo passaggio e sono sceso fino al successivo e non lontano ponte, anche per cercare di raggiungere la bella cascata che avevo intravisto alle spalle dello stesso, ma ho sbagliato probabilmente, cercando di percorrere il sentierino a sinistra subito prima del ponte (che è interrotto), invece di quello successivo. Sono quindi tornato indietro fino al bivio per la Rocca Spaccà e l’ho imboccato sulla destra. Il nuovo sentiero è stretto, abbastanza ripido e non sempre evidente, ma pulito e segnalato, quindi non vi sono problemi. Passati dopo 200 metri attraverso la caratteristica Rocca Spaccà, ne percorriamo altri 350 per raggiungere il sentiero A, che imbocchiamo verso destra, giungendo subito ad un guado. 350 Metri dopo il guado, lasciamo il sentiero A che scende a destra, per continuare sull’M bianca che continua verso il passo della Gava. Giungiamo quindi presso un’invaso artificiale sulla sinistra (ad uso aerei antincendio) e quivi ci immettiamo su una sterrata, che seguiamo in salita verso sinistra. Seguiamo quindi la sterrata fino al Passo della Gava, scorciandone un tornante con una scorciatoia segnata. Alla Gava imbocchiamo il sentiero più a destra, quello che risale verso il crinale erboso dell’evidente Monte Tardia di Ponente correndo, nei primi metri, parallelo al sottostante diretto al Passo Tardia. Giungiamo quindi in vetta al Tardia di Ponente, per poi proseguire, su chiara traccia (almeno all’inizio), sul crinale verso Est, fino a giungere sulla vetta del Monte Tardia, segnata da un ometto di pietra. Pochi passi dopo il monte, in verità un’elevazione appena percettibile, si giunge al più evidente invece Passo Tardia. Dal passo proseguiamo dritti lungo il crinale, ignorando il sentiero X rossa, per giungere in breve anche al Monte Tardia di Levante. Qui sembra terminare ogni tipo di traccia e dobbiamo quindi scendere in direzione sud-est, puntando verso l’evidente Monte Pigheuggiu, o meglio alla sua immediata destra. In ogni caso io ho sceso il versante tenendomi quasi sul ciglio delle rocce a sinistra per poi intercettare un chiaro sentiero che ho imboccato verso sinistra. Detto sentiero porta fino sotto il Monte Pigheuggiu, dove poi bisogna voltare a sinistra, per raggiungere in breve il sentiero segnato X rossa, che imbocchiamo verso sinistra. Seguiamo quindi la X rossa fino alla casa dell’Ex Dazio, dove prendiamo a destra il sentiero segnato M bianca. Dopo un po’ che percorriamo l’M bianca vi si aggiungono anche dei segnavia gialli, probabilmente indicanti l’elettrodotto, elettrodotto sul quale troviamo anche scritta l’indicazione di una vetta (Cima di Mezzo 565), difficilmente distinguibile in un pendio piuttosto omogeneo…
In ogni caso 200 metri dopo la Cima di Mezzo, occorre lasciare il sentiero che stiamo percorrendo, per prendere a destra il sentiero segnato A rossa. Questo nuovo sentiero va seguito lungamente, percorrendo un lungo traverso che ci porta ad attraversare numerose vallette, e obbligandoci anche a qualche risalita (la più lunga di 100 metri), fino a congiungersi con il sentiero V bianca, pochi metri prima della Fonte Brassetto. Passata la Fonte, incontriamo subito il bivio a destra per il Rifugio Scarpeggin, mentre noi continuiamo a sinistra, lasciando la A rossa e cominciando di nuovo a seguire segnavia bianchi. Giungiamo infine all’ultimo bivio, dove cartelli indicano dritti per Pruxa e Santuario Santo Bambino, mentre occorre prendere a destra, un sentierino un poco infrascato che in 850 metri circa ci riporta al parcheggio del Curlo.
Conclusioni: giro indubbiamente un po’ complicato dai tanti cambi di sentiero, ma, indubbiamente meritevole, anche più di quello che avrei creduto. Il ritorno al Lago della Tina mi ha consentito in effetti di scoprire anche i soprastanti e altrettanto bei laghetti (vale probabilmente la pena di proseguire oltre cercando di riallacciarsi a monte al sentiero, senza invece tornare indietro come ho fatto io) e visitare poi la caratteristica Rocca Spaccà. Panoramico e rilassante poi il dolce crinale prativo sommitale. Volendo si può ampliare il giro salendo anche altre cime, come il Pigheuggiu e il roccioso Pennone, ma il temporale incombente me lo ha sconsigliato.
Inizio sentiero al Curlo
Bric Camulà Rama e Argentea dal Curlo
Immissione in sterrata
Bivio per Centro Vaccà
Torrioni sopra il sentiero andando Riparo Pianella
Mare andando verso Riparo Pianella
Casa gialla andando verso Riparo Pianella
Sterrata M verso Riparo Pianella
Bivio per Riparo Pianella
Primo bivio Tina
Secondo bivio Tina
Frassinella andando al Lago della Tina
Frassinella andando al Lago della Tina
Laghetto basso e largo al Passo du Figu
Cartelli al Passo du Figu
Acqua verde ai Laghi della Tina
Primo Laghetto della Tina da sopra
Primo Laghetto della Tina da sopra più da lontano
Secondo Laghetto della Tina con cascatella
Secondo Laghetto della Tina con cascatella più da vicino
Cascata e secondo Laghetto della Tina da sopra
Cascata e secondo Laghetto della Tina da sopra più da lontano
Tratto roccioso tra i Laghetti della Tina
Terzo Laghetto della Tina
Terzo Laghetto della Tina da sopra
Lago della Tina
Lago della Tina più da vicino
Lago della Tina più da vicino
Lago della Tina
Lago della Tina più da vicino
Lago della Tina più da lontano vista verticale
Lago della Tina più da vicino
Lago della Tina e cascata salendovi sopra
Cascata e Lago della Tina da sopra a sinistra
Cascata e Lago della Tina da sopra
Cascata e Lago della Tina da sopra
Laghetto sopra la Tina più da lontano
Cascata e Lago della Tina da sopra più da vicino
Cascata e Lago della Tina da sopra più da vicino
Terzo laghetto sopra la Tina con cascatella
Due laghetti sopra la Tina
Cascatella e terzo laghetto sopra la Tina da sopra
Quarto laghetto sopra la Tina
Quinto laghetto sopra la Tina
Quinto laghetto sopra la Tina più da lontano
Quinto laghetto sopra la Tina e sponda destra
Quinto laghetto sopra la Tina e canyon soprastante
Quinto laghetto sopra la Tina e sponda destra
Quinto laghetto sopra la Tina e canyon soprastante
Quinto laghetto sopra la Tina dall'alto
Quinto laghetto sopra la Tina dall'alto più da lontano
Frassinelle e quinto lago sopra la Tina
Frassinelle e quinto lago sopra la Tina più da lontano
Quinto laghetto sopra la Tina dall'alto più da lontano
Quinto laghetto sopra la Tina da canyon
Canyon sopra la Tina dall'inizio
Laghetto ad inizio cayon sopra la Tina
Cascata e canyon da sopra
Canyon da sopra
Cascata e canyon da sopra
Lago lungo sopra canyon
Canyon da sopra
Roccione sopra canyon
Uscita canyon e quinto laghetto sopra la Tina dall'alto
Quinto laghetto sopra la Tina dall'alto più da lontano
Laghetto e canyon sopra la Tina
Laghetto e canyon sopra la Tina
Torrente Lerone da uscita canyon
Torrente Lerone da uscita canyon
Canyon da sotto
Quinto laghetto sopra la Tina dall'alto
Lerone e riva sinistra dove salire sopra alla Tina
Cascata sotto il sentiero andando verso bivio Rocca Spaccà
Primo piano Frassinella andando verso bivio Rocca Spaccà
Ponte sul Lerone
Cartello Rocca Spaccà
Cascate in Lerone da sentiero Rocca Spaccà
Canyon Rocca Spaccà sotto
Canyon Rocca Spaccà
Canyon Rocca Spaccà vista verticale
Canyon Rocca Spaccà vista verticale
Canyon Rocca Spaccà
Laghetto in guado Lerone
Bric Gavetta andando verso Passo della Gava
Cascata andando al Passo della Gava
Sentiero e Bric Gavetta
Sterrata verso Passo della Gava
Casa della Gava
Cartello e Tardia di Ponente dalla Gava
Crinale verso Tardia di Ponente
Tardia di Levante e Pennone avvicinandosi al Tardia di Ponente
Monte Pennone avvicinandosi al Tardia Ponente
Croce di vetta Tardia Ponente
Tardia di Levante e Pennone dal Tardia di Ponente
Vista fino a Capo Noli dal Tardia di Ponente
Sentiero scendendo dal Tardia di Ponente con Tardia di Levante e Pennone sullo sfondo
Tardia di Ponente avvicinandosi al Tardia
Tardia di Ponente dal Tardia
Pigheuggiu e Pennone scendendo dal dal Tardia di Levante
Pennone scendendo dal Tardia di Levante
Ex Casa del dazio con Pennone sullo sfondo
Pendio digradante verso Arenzano
Cima di Mezzo
Fonte Brassetto
Bivio Rifugio Scarpeggin
Pini sul crinale e mare sullo sfondo scendendo al Curlo
Cartello al bivio non segnalato per il Curlo
Inizio sentiero per il Curlo
Sabato 19 maggio 2018: Curlo (290) – Riparo Pianella (395) – Laghi della Tina (340) – Rocca Spaccà (495) – Passo Gava (730) – Monte Tardia di Ponente (910) – Monte Tardia (850) – Passo Tardia (845) - Monte Tardia di Levante (870) – Cima di Mezzo (580) – Fonte Brassetto (535) – Curlo (290).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km.
Dislivello: 1050 circa.
Difficoltà: EE la risalita del Lerone oltre il Lago della Tina, infrascato, senza traccia e con alcuni passi di I grado, comunque non difficile ed intuitivo. Tutto il resto E, con un minimo di attenzione nella discesa dal Tardia di Levante, senza traccia e su terreno un po’ accidentato, ma non ripido, con necessità soprattutto di senso dell’orientamento. Senso dell’orientamento che comunque è necessario per tutto il giro, data la miriade di sentierini tra cui districarsi….
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino ad Arenzano, quindi prendiamo a destra in salita e, dopo pochi metri, quasi in cima alla salita, prendiamo a destra (indicazioni per Carabinieri e Parco del Beigua tra le altre).
Quindi, dopo una svolta a destra della strada ignoriamo subito la prima deviazione a sinistra, per prendere, poco dopo, la seconda in ripida salita (Via Pecorara, indicazioni per il ristorante “L’Agueta du Sciria” e per il centro ornitologico Vaccà.). Giungiamo quindi ad una biforcazione della strada, dove prendiamo a destra, ne incontriamo quindi una successiva, dove prendiamo nuovamente a destra e, subito dopo, una terza, dove ancora prendiamo a destra seguendo anche il cartello per il centro ornitologico, arrivando infine al termine della strada, dove parcheggiamo negli spazi a disposizione.
Percorso a piedi: prendendo a riferimento la sbarra che chiude la continuazione della strada da cui siamo venuti torniamo indietro una settantina di metri e quindi imbocchiamo sulla destra un piccolo sentierino nell’erba che corre sulla destra di un recinto. In poco più di 150 metri scendiamo ad una sterrata, che imbocchiamo verso destra. Percorriamo quindi la sterrata per circa altri 150 metri, per prendere quindi a destra un sentiero in salita (Cartello x centro ornitologico Vaccà). Giungiamo quindi ad una radura con una casa gialla e subito ci immettiamo su una sterrata che imbocchiamo verso sinistra (presenti segnavia M bianca). Giungiamo quindi sulla sinistra di una piccola elevazione (Bric Cravo), verso il quale si dirige un sentierino e, pochi metri dopo, ci troviamo ad un incrocio segnalato da alcuni cartelli; qui prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per il Riparo Pianella. Dopo poco più di 350 metri, passiamo sulla sinistra del predetto riparo, costituito da una casa in pietra, e, pochi metri dopo, ci immettiamo su una nuova sterrata, che imbocchiamo verso destra, ma solo per poco, perché prendiamo subito a sinistra un sentierino in discesa, con indicazioni per il Lago della Tina. Dopo trecento metri ci immettiamo su un nuovo sentiero, che seguiamo verso destra, per poi trovare poco dopo un nuovo bivio, dove seguiamo a sinistra il cartello per il Lago della Tina (a destra indicazioni per la località Ruggi). In breve arriviamo presso il torrente (in località Passu du Figu, come segnalato da un cartello) e qui prendiamo a destra, lungo il torrente, seguendo il cartello per il Lago della Tina. Passando quindi sulle sponde di alcune cascatelle e laghetti giungiamo al Lago della Tina, dove il sentierino finisce. Ammirato il profondo lago torniamo sui nostri passi per una sessantina di metri e, quindi, dove ci sembra più opportuno, risaliamo la sponda sinistra per alcuni metri e, quindi, procediamo paralleli al torrente verso sinistra, seguendo una quasi invisibile traccia nella fitta vegetazione. Dopo poco comunque arriviamo sopra il Lago della Tina, qui possiamo scendere facilmente al torrente soprastante, per ammirarlo anche dall’alto. Continuiamo poi la risalita del torrente per vedere altri interessanti laghetti. Dopo una prima parte facile giungiamo ad un bel laghetto circolare, a monte del quale il torrente forma un piccolo canyon. Per proseguire qui occorre risalire sopra alla sponda sinistra (destra idrografica), e quindi ridiscendere presso il successivo lungo laghetto, al di sopra dell’incassata cascata in cui termina il canyon. Da qui non ho proseguito oltre, pur essendo possibile facilmente, ma sarebbe interessante provare a proseguire e quindi raggiungere il soprastante sentiero senza tornare indietro, sarà per un’altra volta. Visitati quindi i laghetti, torniamo al Passu du Figu e guadiamo il torrente continuando a seguire il sentiero sull’altra sponda. Giungiamo quindi al bivio per il Rifugio Sambugo a sinistra, mentro noi continuiamo a destra seguendo il cartello per Ruggi. Dopo 780 metri da tale bivio giungiamo ad un successivo, decisamente meno evidente, ma comunque segnalato da un cartello che indica Rocca Spaccà a sinistra su un ripido e stretto sentierino. Io in effetti non l’ho visto al primo passaggio e sono sceso fino al successivo e non lontano ponte, anche per cercare di raggiungere la bella cascata che avevo intravisto alle spalle dello stesso, ma ho sbagliato probabilmente, cercando di percorrere il sentierino a sinistra subito prima del ponte (che è interrotto), invece di quello successivo. Sono quindi tornato indietro fino al bivio per la Rocca Spaccà e l’ho imboccato sulla destra. Il nuovo sentiero è stretto, abbastanza ripido e non sempre evidente, ma pulito e segnalato, quindi non vi sono problemi. Passati dopo 200 metri attraverso la caratteristica Rocca Spaccà, ne percorriamo altri 350 per raggiungere il sentiero A, che imbocchiamo verso destra, giungendo subito ad un guado. 350 Metri dopo il guado, lasciamo il sentiero A che scende a destra, per continuare sull’M bianca che continua verso il passo della Gava. Giungiamo quindi presso un’invaso artificiale sulla sinistra (ad uso aerei antincendio) e quivi ci immettiamo su una sterrata, che seguiamo in salita verso sinistra. Seguiamo quindi la sterrata fino al Passo della Gava, scorciandone un tornante con una scorciatoia segnata. Alla Gava imbocchiamo il sentiero più a destra, quello che risale verso il crinale erboso dell’evidente Monte Tardia di Ponente correndo, nei primi metri, parallelo al sottostante diretto al Passo Tardia. Giungiamo quindi in vetta al Tardia di Ponente, per poi proseguire, su chiara traccia (almeno all’inizio), sul crinale verso Est, fino a giungere sulla vetta del Monte Tardia, segnata da un ometto di pietra. Pochi passi dopo il monte, in verità un’elevazione appena percettibile, si giunge al più evidente invece Passo Tardia. Dal passo proseguiamo dritti lungo il crinale, ignorando il sentiero X rossa, per giungere in breve anche al Monte Tardia di Levante. Qui sembra terminare ogni tipo di traccia e dobbiamo quindi scendere in direzione sud-est, puntando verso l’evidente Monte Pigheuggiu, o meglio alla sua immediata destra. In ogni caso io ho sceso il versante tenendomi quasi sul ciglio delle rocce a sinistra per poi intercettare un chiaro sentiero che ho imboccato verso sinistra. Detto sentiero porta fino sotto il Monte Pigheuggiu, dove poi bisogna voltare a sinistra, per raggiungere in breve il sentiero segnato X rossa, che imbocchiamo verso sinistra. Seguiamo quindi la X rossa fino alla casa dell’Ex Dazio, dove prendiamo a destra il sentiero segnato M bianca. Dopo un po’ che percorriamo l’M bianca vi si aggiungono anche dei segnavia gialli, probabilmente indicanti l’elettrodotto, elettrodotto sul quale troviamo anche scritta l’indicazione di una vetta (Cima di Mezzo 565), difficilmente distinguibile in un pendio piuttosto omogeneo…
In ogni caso 200 metri dopo la Cima di Mezzo, occorre lasciare il sentiero che stiamo percorrendo, per prendere a destra il sentiero segnato A rossa. Questo nuovo sentiero va seguito lungamente, percorrendo un lungo traverso che ci porta ad attraversare numerose vallette, e obbligandoci anche a qualche risalita (la più lunga di 100 metri), fino a congiungersi con il sentiero V bianca, pochi metri prima della Fonte Brassetto. Passata la Fonte, incontriamo subito il bivio a destra per il Rifugio Scarpeggin, mentre noi continuiamo a sinistra, lasciando la A rossa e cominciando di nuovo a seguire segnavia bianchi. Giungiamo infine all’ultimo bivio, dove cartelli indicano dritti per Pruxa e Santuario Santo Bambino, mentre occorre prendere a destra, un sentierino un poco infrascato che in 850 metri circa ci riporta al parcheggio del Curlo.
Conclusioni: giro indubbiamente un po’ complicato dai tanti cambi di sentiero, ma, indubbiamente meritevole, anche più di quello che avrei creduto. Il ritorno al Lago della Tina mi ha consentito in effetti di scoprire anche i soprastanti e altrettanto bei laghetti (vale probabilmente la pena di proseguire oltre cercando di riallacciarsi a monte al sentiero, senza invece tornare indietro come ho fatto io) e visitare poi la caratteristica Rocca Spaccà. Panoramico e rilassante poi il dolce crinale prativo sommitale. Volendo si può ampliare il giro salendo anche altre cime, come il Pigheuggiu e il roccioso Pennone, ma il temporale incombente me lo ha sconsigliato.
Inizio sentiero al Curlo
Bric Camulà Rama e Argentea dal Curlo
Immissione in sterrata
Bivio per Centro Vaccà
Torrioni sopra il sentiero andando Riparo Pianella
Mare andando verso Riparo Pianella
Casa gialla andando verso Riparo Pianella
Sterrata M verso Riparo Pianella
Bivio per Riparo Pianella
Primo bivio Tina
Secondo bivio Tina
Frassinella andando al Lago della Tina
Frassinella andando al Lago della Tina
Laghetto basso e largo al Passo du Figu
Cartelli al Passo du Figu
Acqua verde ai Laghi della Tina
Primo Laghetto della Tina da sopra
Primo Laghetto della Tina da sopra più da lontano
Secondo Laghetto della Tina con cascatella
Secondo Laghetto della Tina con cascatella più da vicino
Cascata e secondo Laghetto della Tina da sopra
Cascata e secondo Laghetto della Tina da sopra più da lontano
Tratto roccioso tra i Laghetti della Tina
Terzo Laghetto della Tina
Terzo Laghetto della Tina da sopra
Lago della Tina
Lago della Tina più da vicino
Lago della Tina più da vicino
Lago della Tina
Lago della Tina più da vicino
Lago della Tina più da lontano vista verticale
Lago della Tina più da vicino
Lago della Tina e cascata salendovi sopra
Cascata e Lago della Tina da sopra a sinistra
Cascata e Lago della Tina da sopra
Cascata e Lago della Tina da sopra
Laghetto sopra la Tina più da lontano
Cascata e Lago della Tina da sopra più da vicino
Cascata e Lago della Tina da sopra più da vicino
Terzo laghetto sopra la Tina con cascatella
Due laghetti sopra la Tina
Cascatella e terzo laghetto sopra la Tina da sopra
Quarto laghetto sopra la Tina
Quinto laghetto sopra la Tina
Quinto laghetto sopra la Tina più da lontano
Quinto laghetto sopra la Tina e sponda destra
Quinto laghetto sopra la Tina e canyon soprastante
Quinto laghetto sopra la Tina e sponda destra
Quinto laghetto sopra la Tina e canyon soprastante
Quinto laghetto sopra la Tina dall'alto
Quinto laghetto sopra la Tina dall'alto più da lontano
Frassinelle e quinto lago sopra la Tina
Frassinelle e quinto lago sopra la Tina più da lontano
Quinto laghetto sopra la Tina dall'alto più da lontano
Quinto laghetto sopra la Tina da canyon
Canyon sopra la Tina dall'inizio
Laghetto ad inizio cayon sopra la Tina
Cascata e canyon da sopra
Canyon da sopra
Cascata e canyon da sopra
Lago lungo sopra canyon
Canyon da sopra
Roccione sopra canyon
Uscita canyon e quinto laghetto sopra la Tina dall'alto
Quinto laghetto sopra la Tina dall'alto più da lontano
Laghetto e canyon sopra la Tina
Laghetto e canyon sopra la Tina
Torrente Lerone da uscita canyon
Torrente Lerone da uscita canyon
Canyon da sotto
Quinto laghetto sopra la Tina dall'alto
Lerone e riva sinistra dove salire sopra alla Tina
Cascata sotto il sentiero andando verso bivio Rocca Spaccà
Primo piano Frassinella andando verso bivio Rocca Spaccà
Ponte sul Lerone
Cartello Rocca Spaccà
Cascate in Lerone da sentiero Rocca Spaccà
Canyon Rocca Spaccà sotto
Canyon Rocca Spaccà
Canyon Rocca Spaccà vista verticale
Canyon Rocca Spaccà vista verticale
Canyon Rocca Spaccà
Laghetto in guado Lerone
Bric Gavetta andando verso Passo della Gava
Cascata andando al Passo della Gava
Sentiero e Bric Gavetta
Sterrata verso Passo della Gava
Casa della Gava
Cartello e Tardia di Ponente dalla Gava
Crinale verso Tardia di Ponente
Tardia di Levante e Pennone avvicinandosi al Tardia di Ponente
Monte Pennone avvicinandosi al Tardia Ponente
Croce di vetta Tardia Ponente
Tardia di Levante e Pennone dal Tardia di Ponente
Vista fino a Capo Noli dal Tardia di Ponente
Sentiero scendendo dal Tardia di Ponente con Tardia di Levante e Pennone sullo sfondo
Tardia di Ponente avvicinandosi al Tardia
Tardia di Ponente dal Tardia
Pigheuggiu e Pennone scendendo dal dal Tardia di Levante
Pennone scendendo dal Tardia di Levante
Ex Casa del dazio con Pennone sullo sfondo
Pendio digradante verso Arenzano
Cima di Mezzo
Fonte Brassetto
Bivio Rifugio Scarpeggin
Pini sul crinale e mare sullo sfondo scendendo al Curlo
Cartello al bivio non segnalato per il Curlo
Inizio sentiero per il Curlo
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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- psiconauta
- Quotazerino doc
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Re: Monte Tardia di Ponente
splendido giro !
incredibile la varietà di ambienti che traspare dalle foto !
grazie della traccia, sicuramente la percorrerò, fine estate o autunno, ma pensandoci, forse meglio farlo in tempo utile per pucciarsi in quei laghetti....
incredibile la varietà di ambienti che traspare dalle foto !
grazie della traccia, sicuramente la percorrerò, fine estate o autunno, ma pensandoci, forse meglio farlo in tempo utile per pucciarsi in quei laghetti....
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !