Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Ligure
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Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Ligure
Introduco la gita con questo breve mio topic aspettando fiduciosa l'integrazione del sempre dettagliato ramingo per la descrizione e del foto-reporter Paolo per quanto riguarda il percorso da noi effettuato!
Si tratta del sentiero che da Pertuso porta a Roccaforte Ligure, dedicato ai due alpinisti Serena e Alessandro del CAI di Novi Ligure, ragazzi come noi ma... sfortunati
Stasera sono un po' stanchina e sarò sommaria, approfitto quindi dei futuri interventi dei miei compagni di gita.
ramingo, alec, paolo59, Aldo51, Agata e scinty i partecipanti.
Abbiamo usato due macchine (perchè eravate in 6 direte voi ) per lasciarne una a Roccaforte Ligure in modo da poter effettuare la traversata da Pertuso a Roccaforte. La distanza da coprire in auto non è molta, una mezz'oretta tra andare e tornare, sempre che durante il tragitto il benzinaio non vi salti addosso abbracciandovi e iniziando a parlare vero ramingo?
Partiti quindi da Pertuso attraversiamo il torrente Borbera
E risaliamo il sentiero di cresta, molto molto ripido (penso a chi lo fa di corsa alle Porte di Pietra )
Si alternano roccette facili di puddinga a tratti su terra ripida, sempre con un bel panorama sotto di noi (non ho mai visto tanto timo come in questa gita... i crinali attraversati ne erano interamente cosparsi!!!
ramingo in cresta
una foto del tratto percorso, ciò che non è verde su quel monte è tutto timo
mentre Aldo e alec hanno già raggiunto una cima..
ci avviciamo anche noi per arrivare alla Croce degli Alpini e fare una piccola pausa nonchè rifocillarci.
A scendere, divertente la variante non voluta per aggirare la spalla rocciosa sulla quale è posta la croce; una volta sotto dalla madonnina (in una nicchia nella roccia) abbiamo scoperto che il sentiero scendeva dalla parte opposta!
Ramingo dovrebbe avere testimonianze fotografiche...
Nel frattempo Agata avrà pensato "la prossima volta che mi propone una passeggiata tranquilla per rilassarsi ci penso tre volte"
Ci dirigiamo dunque verso la potente vetta del Monte Cravasana, 815 m
Dopo la cima, scendendo, si incontra una selletta dalla quale si diparte il sentiero per Avi, un piccolo borgo abbandonato. Decidiamo di andare a vederlo e di ricongiungerci nuovamente alla carrareccia presso la Sella di Avi.
Il paese si divide in due piccoli nuclei, uno doveva avere anche una cappelletta (ci è parso di capire da quel che è rimasto). Entrambi i gruppi di case possiedono un pozzo per la raccolta dell'acqua piovana. Su un cartello posto alla Sella di Avi ho letto che il paese si divideva in Ovi de chei e Ovi de là
Dopo il secondo gruppo di case un attimo di smarrimento dovuto alla vegetazione che nasconde il sentiero ma poco dopo Aldo scorge la traccia che, un po' ingombra di piante e qualche rovo e un po' franata nel primo tratto, ma presto su comoda mulattiera in salita ci riporta alla Sella di Avi.
Da lì, ancora in salita, percorreremo la larga sterrata per arrivare a Roccaforte Ligure.
Da Roccaforte affolleremo un pochino la macchina per scendere, ma io e alec verremo presto abbandonati su una panchina ad aspettare che gli altri vadano a recuperare l'auto a Pertuso...
Lì trovo una cartina con il nostro percorso! Si vede la deviazione per Avi, sentiero n. 256
Per compensare la lunga camminata optiamo per una frugale merenda...
Aldo in love
Lo sapevate che si può adottare a distanza una pecora da Montèbore? E' un ottimo formaggio di pecora e mucca!
Grazie a tutti per la bella giornata, a presto!!!
Si tratta del sentiero che da Pertuso porta a Roccaforte Ligure, dedicato ai due alpinisti Serena e Alessandro del CAI di Novi Ligure, ragazzi come noi ma... sfortunati
Stasera sono un po' stanchina e sarò sommaria, approfitto quindi dei futuri interventi dei miei compagni di gita.
ramingo, alec, paolo59, Aldo51, Agata e scinty i partecipanti.
Abbiamo usato due macchine (perchè eravate in 6 direte voi ) per lasciarne una a Roccaforte Ligure in modo da poter effettuare la traversata da Pertuso a Roccaforte. La distanza da coprire in auto non è molta, una mezz'oretta tra andare e tornare, sempre che durante il tragitto il benzinaio non vi salti addosso abbracciandovi e iniziando a parlare vero ramingo?
Partiti quindi da Pertuso attraversiamo il torrente Borbera
E risaliamo il sentiero di cresta, molto molto ripido (penso a chi lo fa di corsa alle Porte di Pietra )
Si alternano roccette facili di puddinga a tratti su terra ripida, sempre con un bel panorama sotto di noi (non ho mai visto tanto timo come in questa gita... i crinali attraversati ne erano interamente cosparsi!!!
ramingo in cresta
una foto del tratto percorso, ciò che non è verde su quel monte è tutto timo
mentre Aldo e alec hanno già raggiunto una cima..
ci avviciamo anche noi per arrivare alla Croce degli Alpini e fare una piccola pausa nonchè rifocillarci.
A scendere, divertente la variante non voluta per aggirare la spalla rocciosa sulla quale è posta la croce; una volta sotto dalla madonnina (in una nicchia nella roccia) abbiamo scoperto che il sentiero scendeva dalla parte opposta!
Ramingo dovrebbe avere testimonianze fotografiche...
Nel frattempo Agata avrà pensato "la prossima volta che mi propone una passeggiata tranquilla per rilassarsi ci penso tre volte"
Ci dirigiamo dunque verso la potente vetta del Monte Cravasana, 815 m
Dopo la cima, scendendo, si incontra una selletta dalla quale si diparte il sentiero per Avi, un piccolo borgo abbandonato. Decidiamo di andare a vederlo e di ricongiungerci nuovamente alla carrareccia presso la Sella di Avi.
Il paese si divide in due piccoli nuclei, uno doveva avere anche una cappelletta (ci è parso di capire da quel che è rimasto). Entrambi i gruppi di case possiedono un pozzo per la raccolta dell'acqua piovana. Su un cartello posto alla Sella di Avi ho letto che il paese si divideva in Ovi de chei e Ovi de là
Dopo il secondo gruppo di case un attimo di smarrimento dovuto alla vegetazione che nasconde il sentiero ma poco dopo Aldo scorge la traccia che, un po' ingombra di piante e qualche rovo e un po' franata nel primo tratto, ma presto su comoda mulattiera in salita ci riporta alla Sella di Avi.
Da lì, ancora in salita, percorreremo la larga sterrata per arrivare a Roccaforte Ligure.
Da Roccaforte affolleremo un pochino la macchina per scendere, ma io e alec verremo presto abbandonati su una panchina ad aspettare che gli altri vadano a recuperare l'auto a Pertuso...
Lì trovo una cartina con il nostro percorso! Si vede la deviazione per Avi, sentiero n. 256
Per compensare la lunga camminata optiamo per una frugale merenda...
Aldo in love
Lo sapevate che si può adottare a distanza una pecora da Montèbore? E' un ottimo formaggio di pecora e mucca!
Grazie a tutti per la bella giornata, a presto!!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Bella giornata, molto panoramico il sentiero in cresta, purtroppo oggi era molto caldo.
Mi è piaciuto il paese abbandonato di Avi, pieno di particolari interessanti, purtroppo tutte le case sono in rovina.
Per quanto riguarda la merenda, a chiamarla così mi viene da ridere...praticamente ha fatto da pranzo e cena!
Alla prossima!
Mi è piaciuto il paese abbandonato di Avi, pieno di particolari interessanti, purtroppo tutte le case sono in rovina.
Per quanto riguarda la merenda, a chiamarla così mi viene da ridere...praticamente ha fatto da pranzo e cena!
Alla prossima!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Bellissima e appagante passeggiata che ho organizzato con sentimento e partecipazione.
Da tempo che desideravo percorrere questo sentiero, in memoria di Serena (che conoscevo) e di Alessandro e attraverso la Valle che mi ha ospitato per otto anni.
Sono rimasto molto soddisfatto da questa giornata e dal gruppo di compagni al quale sono molto affezionato.
Il sentiero parte ripido nella prima parte fino a raggiungere la Croce degli Alpini, da li in poi diventa una rilassante traversata nel bosco.
Affascinante la visita al Borgo sperduto di Avi, ove antiche e vetuste abitazioni mostrano i segni del loro non facile passato.
Ecco una piccola rassegna di foto anche dal mio punto di vista:
particolare nel borgo di Avi
I sentieri della Libertà
Il traverso "variante" Aldo balla coi clasti....
rustico di Avi
Lady Butterfly
segnavia 256
rudere del Borgo di Avi
La partenza
Il "mio" gruppo
altre foto qui:
http://www.quotazero.com/album/thumbnails.php?album=460
Da tempo che desideravo percorrere questo sentiero, in memoria di Serena (che conoscevo) e di Alessandro e attraverso la Valle che mi ha ospitato per otto anni.
Sono rimasto molto soddisfatto da questa giornata e dal gruppo di compagni al quale sono molto affezionato.
Il sentiero parte ripido nella prima parte fino a raggiungere la Croce degli Alpini, da li in poi diventa una rilassante traversata nel bosco.
Affascinante la visita al Borgo sperduto di Avi, ove antiche e vetuste abitazioni mostrano i segni del loro non facile passato.
Ecco una piccola rassegna di foto anche dal mio punto di vista:
particolare nel borgo di Avi
I sentieri della Libertà
Il traverso "variante" Aldo balla coi clasti....
rustico di Avi
Lady Butterfly
segnavia 256
rudere del Borgo di Avi
La partenza
Il "mio" gruppo
altre foto qui:
http://www.quotazero.com/album/thumbnails.php?album=460
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
... Anche!!!!mazzysan wrote:Ago wrote:E ditelo che il giro serviva a giustificare la frugale merenda
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
E' un bel giro..........
L'ho sempre fatto di corsa Ma prima o poi ci torno con calma per visitare Avi e per scendere ancora più giù verso il torrente. Secondo me potrebbe rivelarsi interessante........
Eppoi devo sempre scendere le strette del Borbera con le camere d'aria....... Lo farò, lo farò..........
L'ho sempre fatto di corsa Ma prima o poi ci torno con calma per visitare Avi e per scendere ancora più giù verso il torrente. Secondo me potrebbe rivelarsi interessante........
Eppoi devo sempre scendere le strette del Borbera con le camere d'aria....... Lo farò, lo farò..........
Belin !
Grande organizzatore! Non hai dimenticato nulla, persino la frugale merenda finale! Un bell'itinerario che era da un po' nei miei pensieri. E mi ha fatto anche molto piacere vedere come, in otto anni di convivenza, tante persone della valle non ti hanno dimenticato e ne conservano un bellissimo ricordo. Il benzinaio poi......ramingo wrote:Bellissima e appagante passeggiata che ho organizzato con sentimento e partecipazione.
Se riesco in settimana metto anche io due foto.
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
Grazie a tutti!
[font=Arial Black] @Paolo[/font]: Grazie, sono molto contento dello svolgimento della giornata. I gestori della cooperativa sono davvero in gamba, magari in futuro possiamo studiare un altro bel giro. La stima e l'affetto di quelle persone sono state per me, la gratifica migliore che potessi mai ricevere... Sergio in particolare mi ha proprio commosso...
[font=Arial Black]@granpasso:[/font] il Borbera sulle camere d'aria???? Guarda se organizzi una cosa del genere..... dimmelo perchè ti anticipo l'iscrizione da adesso!!! E chi arriva ultimo paga da bere!
[font=Arial Black] @Paolo[/font]: Grazie, sono molto contento dello svolgimento della giornata. I gestori della cooperativa sono davvero in gamba, magari in futuro possiamo studiare un altro bel giro. La stima e l'affetto di quelle persone sono state per me, la gratifica migliore che potessi mai ricevere... Sergio in particolare mi ha proprio commosso...
[font=Arial Black]@granpasso:[/font] il Borbera sulle camere d'aria???? Guarda se organizzi una cosa del genere..... dimmelo perchè ti anticipo l'iscrizione da adesso!!! E chi arriva ultimo paga da bere!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
- giorgio.mazzarello
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ramingo wrote:Grazie a tutti!
[font=Arial Black]@granpasso:[/font] il Borbera sulle camere d'aria???? Guarda se organizzi una cosa del genere..... dimmelo perchè ti anticipo l'iscrizione da adesso!!! E chi arriva ultimo paga da bere!
Non mancherò..........A guardarle bene le "strette" del Borbera sono un piccolo Verdon nostrano. Meritano di sicuro una visita in randonee acquatica
Ciao.
Belin !
Verissimo! C'è chi le ha già scese in canoa ed il paesaggio in mezzo al canyon è molto scenografico. Però bisogna sfruttare uno di quei momenti in cui il torrente è rigoglioso e piuttosto agitato, per far si che la corrente abbia la forza giusta per assicurare il divertimento. Il Borbera ha una capacità d'acqua impressionante per essere un semplice torrente. L'alveo, da sopra Cabella Ligure sino ad arrivare a Pertuso è molto esteso, poi si infila in mezzo al Canyon per aprirsi nuovamente all'ingresso di Borghetto di Borbera. Ho osservato alcune piene alluvionali di quel torrente e garantisco che erano spaventose. Ho visto cedere argini e la corrente impetuosa scavare sotto le strade limitrofe e mangiare terra, detriti e alberi con una voracità degna di un grande fiume...granpasso wrote:ramingo wrote:Grazie a tutti!
[font=Arial Black]@granpasso:[/font] il Borbera sulle camere d'aria???? Guarda se organizzi una cosa del genere..... dimmelo perchè ti anticipo l'iscrizione da adesso!!! E chi arriva ultimo paga da bere!
Non mancherò..........A guardarle bene le "strette" del Borbera sono un piccolo Verdon nostrano. Meritano di sicuro una visita in randonee acquatica
Ciao.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Primavera ma lontano dalle pioggie...........ramingo wrote:Verissimo! C'è chi le ha già scese in canoa ed il paesaggio in mezzo al canyon è molto scenografico. Però bisogna sfruttare uno di quei momenti in cui il torrente è rigoglioso e piuttosto agitato, per far si che la corrente abbia la forza giusta per assicurare il divertimento. Il Borbera ha una capacità d'acqua impressionante per essere un semplice torrente. L'alveo, da sopra Cabella Ligure sino ad arrivare a Pertuso è molto esteso, poi si infila in mezzo al Canyon per aprirsi nuovamente all'ingresso di Borghetto di Borbera. Ho osservato alcune piene alluvionali di quel torrente e garantisco che erano spaventose. Ho visto cedere argini e la corrente impetuosa scavare sotto le strade limitrofe e mangiare terra, detriti e alberi con una voracità degna di un grande fiume...granpasso wrote:ramingo wrote:Grazie a tutti!
[font=Arial Black]@granpasso:[/font] il Borbera sulle camere d'aria???? Guarda se organizzi una cosa del genere..... dimmelo perchè ti anticipo l'iscrizione da adesso!!! E chi arriva ultimo paga da bere!
Non mancherò..........A guardarle bene le "strette" del Borbera sono un piccolo Verdon nostrano. Meritano di sicuro una visita in randonee acquatica
Ciao.
Belin !
- soundofsilence
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Non siete saliti alla Rocca di Roccaforte Ligure?????!!!!!
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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- soundofsilence
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La merenda bisogna guadagnarsela , dovevi dare l'esempio a costo di andare da solo....ramingo wrote: Ehm... no! Io l'ho proposto ma il team reclamava la merenda ... e così siamo scesi...
Quest'inverno ci passerò anch'io e vorrei salire anche al Monte Barillaro sull'altro versante del Borbera, magari in un'altra gita.
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soundofsilence wrote:La merenda bisogna guadagnarsela , dovevi dare l'esempio a costo di andare da solo....ramingo wrote: Ehm... no! Io l'ho proposto ma il team reclamava la merenda ... e così siamo scesi...
Quest'inverno ci passerò anch'io e vorrei salire anche al Monte Barillaro sull'altro versante del Borbera, magari in un'altra gita.
Hai ragione... ... ma tutto sommato visto il caldo che faceva e che con noi c'era anche un'amica poco abituata alle camminate ci siamo contenuti ed accontentati e poi.... il richiamo della merenda tentava anche me...
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Ero molto amico di Alessandro, a cui (oltre che alla fidanzata) il sentiero è stato meritoriamente dedicato.
E' stata una bella iniziativa perché Alessandro era un grande appassionato e conoscitore dell'Appennino, specie di quello Ligure a ridosso del Piemonte.
Sono stati molto sfortunati, precipitati sul Lyskam sulla normale dopo essere stati colpiti da un fulmine durante la terribile estate del 2003. Nessuna via estrema, nessuna imprudenza, tempo bello e previsioni eccellenti; solo un imponderabile e nefasto temporale estivo.
Il sentiero gli sarebbe piaciuto molto.
E' stata una bella iniziativa perché Alessandro era un grande appassionato e conoscitore dell'Appennino, specie di quello Ligure a ridosso del Piemonte.
Sono stati molto sfortunati, precipitati sul Lyskam sulla normale dopo essere stati colpiti da un fulmine durante la terribile estate del 2003. Nessuna via estrema, nessuna imprudenza, tempo bello e previsioni eccellenti; solo un imponderabile e nefasto temporale estivo.
Il sentiero gli sarebbe piaciuto molto.
Ciao murighiol grazie per il tuo messaggio, fa sempre un certo effetto sentir dire "io lo conoscevo" perchè si resta lì sospesi senza sapere cosa dire per non sembrare anche solo involontariamente indelicati o scontati...
Solo grazie per aver portato in un certo senso la loro voce e il loro amore per la montagna in questo topic...
Solo grazie per aver portato in un certo senso la loro voce e il loro amore per la montagna in questo topic...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
murighiol wrote:Ero molto amico di Alessandro, a cui (oltre che alla fidanzata) il sentiero è stato meritoriamente dedicato.
E' stata una bella iniziativa perché Alessandro era un grande appassionato e conoscitore dell'Appennino, specie di quello Ligure a ridosso del Piemonte.
Sono stati molto sfortunati, precipitati sul Lyskam sulla normale dopo essere stati colpiti da un fulmine durante la terribile estate del 2003. Nessuna via estrema, nessuna imprudenza, tempo bello e previsioni eccellenti; solo un imponderabile e nefasto temporale estivo.
Il sentiero gli sarebbe piaciuto molto.
Quoto e ti ringrazio a mia volta!scinty wrote:Ciao murighiol grazie per il tuo messaggio, fa sempre un certo effetto sentir dire "io lo conoscevo" perchè si resta lì sospesi senza sapere cosa dire per non sembrare anche solo involontariamente indelicati o scontati...
Solo grazie per aver portato in un certo senso la loro voce e il loro amore per la montagna in questo topic...
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
Domenica 18 aprile 2010: Stele Pertuso – Roccaforte – Castello Spinola – Monteggio - Persi.
Partecipanti: Lusciandro e Soundofsilence.
Lunghezza: 21 Km.; 7,7 Km l’andata da Pertuso a Roccaforte percorsi in 3 ore, effettivamente decisamente più di quanto credevamo fosse necessario (il tempo indicato è comunque 4 ore), forse i tratti attrezzati ci hanno rallentato più di quanto ci è sembrato. 10 Km da Roccaforte al bivio per Costa Jamue percorsi in 2 ore circa contro le 3,25 previste, più 30 minuti per la discesa a Persi (2 Km) e altrettanti per l’andata e ritorno al Castello Malaspina; in tutto 6 ore circa soste comprese. Per completare l’anello (6 Km. di asfalto tra Persi e Pertuso) abbiamo lasciato una bicicletta a Persi con la quale, in un quarto d’ora, sono tornato a Pertuso.
Dislivello: 960 metri circa, la maggior parte nel primo ripido tratto, poi molti saliscendi.
Difficoltà: EE la prima parte fino alla Croce degli Alpini; niente di difficile, ma sicuramente alcuni passaggi delicati in presenza di bagnato o di fango (proprio la situazione che abbiamo dovuto affrontare noi…) da affrontare con attenzione, soprattutto in discesa. Tutto il resto non presenta alcuna difficoltà e la segnaletica è buona, solo manca, in qualche bivio, l’indicazione di dove porta il, pur segnato e numerato sentiero, cosa che, unita alla cartina in nostro possesso (stampata dall’ottimo sito della provincia di Alessandria) che non li riporta tutti, può provocare qualche dubbio.
Percorso in macchina: Da genova in autostrada fino all’uscita Arquata/Vignole della A7. Dall’uscita si prende subito a destra e si percorre la Val Borbera per la Sp140 fino a Persi dove si può lasciare una macchina o una bicicletta (presso il bivio con Via Grondona, cartello indicatore del sentiero) per abbreviare il ritorno oppure si prosegue direttamente fino a Pertuso dove si lascia la macchina nell’ampio parcheggio sotto la Stele.
Percorso a piedi: Dalla Stele si prende la strada in discesa che porta in breve al ponte sul Borbera da dove inizia il sentiero Serena e Alessandro (cartelli indicatori, n° 260) che si segue fino a Roccaforte. Primo tratto in ripida (e scivolosa salita) fino a giungere in cresta. Il sentiero è segnato sia 260 con bandiera biancorossa sia 3 palle gialle che triangolo giallo. Le 3 palle scendono poi a Pagliaro, mentre non ho capito bene che fine faccia il triangolo, forse continua fino a Roccaforte ed era la vecchia segnalazione del sentiero, prima che venisse adottata quella numerica. La cresta porta a toccare varie cime (Croce Alpini, Cravasana, Poggio) e quindi a passare nei pressi di un bivacco (il sentiero gira verso destra una ventina di metri prima di raggiungerlo). Giunti su sterrata nei pressi del campanile di Roccaforte si trova il bivio per il ritorno, segnato 275. Di qui si può fare una breve digressione ai ruderi del Castello Spinola. Per il ritorno si segue il sentiero 275 fino all’incrocio con il 273 (non il 273A che si incrocia poco prima) e quindi si segue questo verso destra fino a Cerreto Ratti e poco dopo a Persi sulla Sp140.
Racconto: 8,30 di domenica a Pertuso già ci aspetta il Soccorso Alpino, non dobbiamo avere una buona fama…
Lasciato il sole a Genova iniziamo invece con nubi incombenti e terreno umido, ma siamo più che tranquilli e ottimisti, tanto c’è il soccorso alpino…
All’uopo mi spalmo anche gli scarponi di fango a raso, non vorrei mai che fossero venuti per niente…
Il sentiero offre nella prima parte belle vedute sulle gole del Borbera, anche se occorre voltarsi indietro sprezzanti del ‘precipizio’ che abbiamo alle spalle, purtroppo la scarsa luminosità non consente altrettanto belle foto.
Arrivati in cresta la vista si apre sulla valle del Borbera: verdissimi prati e le anse del fiume sormontate dalle invisibili cime della catena dell’Antola non sono una vista disprezzabile, anche se non molto diversa da quella che si gode dal sentiero dirimpetto della Costa Camisola. Le cime di puddinga non sono svettanti e aguzze come quelle del Reopasso, ma la cresta è aerea e offre un’impresisonante vista sui costoloni di puddinga che precipitano verso Rocchetta Ligure. Lungo il percorso incontriamo varie deviazioni, segnalate e non, la maggior parte delle quali paiono portare al paese abbandonato di Avi (è quindi possibile compiere un anello per visitarlo), così chiamato perché evidentemente abitato al tempo dei nostri avi… A posteriori scopriamo che tale deviazione avrebbe comportato solo ½ ora in più e che quindi sarebbe valsa la pena di farla…
Un pò di delusione poi per il Castello Spinola che, da questo lato, non offre il suo lato migliore: avvicinandosi infatti a Roccaforte in macchina il picco sui cui si trova si presenta ben più arcigno, tanto da giustificare il nome del paese…. Dalla Rocca comunque bella vista precipite su Roccaforte e le colline circostanti.
Poco interessante il ritorno, praticamente sempre nel bosco e senza mai una vista ‘pulita’, attraverso il sentiero 275, a rompere la ‘noia’ solo l’attraversamento del piccolo borgo di Monteggio. Per rendere più interessante questa seconda parte dell’itinerario avevamo in effetti progettato una digressione a Grondona (6 Km andata e ritorno) e al suo bel castello, ma per non far preoccupare famiglie e parentela (visto che i cellulari non ‘prendono’ lungo tutto il percorso) e non certo perché eravamo stanchi ci è toccato, a malincuore, rinunciare…
In conclusione devo dire che o apprezzato di più la gita al Monte Barilaro attraverso la Costa Camisola e il ritorno per Rivarossa, rispetto a questo che presenta gli stessi panorami, ma è meno roccioso e spettacolare del precedente, ma non disdegno neppure questo itinerario, che, forse potrebbe essere reso più interessante con un ritorno alternativo attraverso Pagliaro o Rocchetta Ligure (non abbiamo visto la deviazione, ma alcune cartine la riportano).
Link ad alcune foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... Serena.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Partecipanti: Lusciandro e Soundofsilence.
Lunghezza: 21 Km.; 7,7 Km l’andata da Pertuso a Roccaforte percorsi in 3 ore, effettivamente decisamente più di quanto credevamo fosse necessario (il tempo indicato è comunque 4 ore), forse i tratti attrezzati ci hanno rallentato più di quanto ci è sembrato. 10 Km da Roccaforte al bivio per Costa Jamue percorsi in 2 ore circa contro le 3,25 previste, più 30 minuti per la discesa a Persi (2 Km) e altrettanti per l’andata e ritorno al Castello Malaspina; in tutto 6 ore circa soste comprese. Per completare l’anello (6 Km. di asfalto tra Persi e Pertuso) abbiamo lasciato una bicicletta a Persi con la quale, in un quarto d’ora, sono tornato a Pertuso.
Dislivello: 960 metri circa, la maggior parte nel primo ripido tratto, poi molti saliscendi.
Difficoltà: EE la prima parte fino alla Croce degli Alpini; niente di difficile, ma sicuramente alcuni passaggi delicati in presenza di bagnato o di fango (proprio la situazione che abbiamo dovuto affrontare noi…) da affrontare con attenzione, soprattutto in discesa. Tutto il resto non presenta alcuna difficoltà e la segnaletica è buona, solo manca, in qualche bivio, l’indicazione di dove porta il, pur segnato e numerato sentiero, cosa che, unita alla cartina in nostro possesso (stampata dall’ottimo sito della provincia di Alessandria) che non li riporta tutti, può provocare qualche dubbio.
Percorso in macchina: Da genova in autostrada fino all’uscita Arquata/Vignole della A7. Dall’uscita si prende subito a destra e si percorre la Val Borbera per la Sp140 fino a Persi dove si può lasciare una macchina o una bicicletta (presso il bivio con Via Grondona, cartello indicatore del sentiero) per abbreviare il ritorno oppure si prosegue direttamente fino a Pertuso dove si lascia la macchina nell’ampio parcheggio sotto la Stele.
Percorso a piedi: Dalla Stele si prende la strada in discesa che porta in breve al ponte sul Borbera da dove inizia il sentiero Serena e Alessandro (cartelli indicatori, n° 260) che si segue fino a Roccaforte. Primo tratto in ripida (e scivolosa salita) fino a giungere in cresta. Il sentiero è segnato sia 260 con bandiera biancorossa sia 3 palle gialle che triangolo giallo. Le 3 palle scendono poi a Pagliaro, mentre non ho capito bene che fine faccia il triangolo, forse continua fino a Roccaforte ed era la vecchia segnalazione del sentiero, prima che venisse adottata quella numerica. La cresta porta a toccare varie cime (Croce Alpini, Cravasana, Poggio) e quindi a passare nei pressi di un bivacco (il sentiero gira verso destra una ventina di metri prima di raggiungerlo). Giunti su sterrata nei pressi del campanile di Roccaforte si trova il bivio per il ritorno, segnato 275. Di qui si può fare una breve digressione ai ruderi del Castello Spinola. Per il ritorno si segue il sentiero 275 fino all’incrocio con il 273 (non il 273A che si incrocia poco prima) e quindi si segue questo verso destra fino a Cerreto Ratti e poco dopo a Persi sulla Sp140.
Racconto: 8,30 di domenica a Pertuso già ci aspetta il Soccorso Alpino, non dobbiamo avere una buona fama…
Lasciato il sole a Genova iniziamo invece con nubi incombenti e terreno umido, ma siamo più che tranquilli e ottimisti, tanto c’è il soccorso alpino…
All’uopo mi spalmo anche gli scarponi di fango a raso, non vorrei mai che fossero venuti per niente…
Il sentiero offre nella prima parte belle vedute sulle gole del Borbera, anche se occorre voltarsi indietro sprezzanti del ‘precipizio’ che abbiamo alle spalle, purtroppo la scarsa luminosità non consente altrettanto belle foto.
Arrivati in cresta la vista si apre sulla valle del Borbera: verdissimi prati e le anse del fiume sormontate dalle invisibili cime della catena dell’Antola non sono una vista disprezzabile, anche se non molto diversa da quella che si gode dal sentiero dirimpetto della Costa Camisola. Le cime di puddinga non sono svettanti e aguzze come quelle del Reopasso, ma la cresta è aerea e offre un’impresisonante vista sui costoloni di puddinga che precipitano verso Rocchetta Ligure. Lungo il percorso incontriamo varie deviazioni, segnalate e non, la maggior parte delle quali paiono portare al paese abbandonato di Avi (è quindi possibile compiere un anello per visitarlo), così chiamato perché evidentemente abitato al tempo dei nostri avi… A posteriori scopriamo che tale deviazione avrebbe comportato solo ½ ora in più e che quindi sarebbe valsa la pena di farla…
Un pò di delusione poi per il Castello Spinola che, da questo lato, non offre il suo lato migliore: avvicinandosi infatti a Roccaforte in macchina il picco sui cui si trova si presenta ben più arcigno, tanto da giustificare il nome del paese…. Dalla Rocca comunque bella vista precipite su Roccaforte e le colline circostanti.
Poco interessante il ritorno, praticamente sempre nel bosco e senza mai una vista ‘pulita’, attraverso il sentiero 275, a rompere la ‘noia’ solo l’attraversamento del piccolo borgo di Monteggio. Per rendere più interessante questa seconda parte dell’itinerario avevamo in effetti progettato una digressione a Grondona (6 Km andata e ritorno) e al suo bel castello, ma per non far preoccupare famiglie e parentela (visto che i cellulari non ‘prendono’ lungo tutto il percorso) e non certo perché eravamo stanchi ci è toccato, a malincuore, rinunciare…
In conclusione devo dire che o apprezzato di più la gita al Monte Barilaro attraverso la Costa Camisola e il ritorno per Rivarossa, rispetto a questo che presenta gli stessi panorami, ma è meno roccioso e spettacolare del precedente, ma non disdegno neppure questo itinerario, che, forse potrebbe essere reso più interessante con un ritorno alternativo attraverso Pagliaro o Rocchetta Ligure (non abbiamo visto la deviazione, ma alcune cartine la riportano).
Link ad alcune foto:
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Last edited by soundofsilence on Wed Apr 21, 2010 16:03, edited 1 time in total.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
Belle foto! Nonostante le nuvole!
Io il giro lo ricordo piacevole soprattutto per la compagnia e per il piacevole finale
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
Non è valido fare metà della gita a tavola!!!scinty wrote:Io il giro lo ricordo piacevole soprattutto per la compagnia e per il piacevole finale
Noi da Roccaforte ci siamo sorbiti altri 13 Km a piedi e 6 in bicicletta .....
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
13 km a piedisoundofsilence wrote:Non è valido fare metà della gita a tavola!!!scinty wrote:Io il giro lo ricordo piacevole soprattutto per la compagnia e per il piacevole finale
Noi da Roccaforte ci siamo sorbiti altri 13 Km a piedi e 6 in bicicletta .....
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
Beh dai non essere così drammatica, per arrivare a Campegli tu ne hai fatti anche di più....scinty wrote:13 km a piedi
Non sarà perchè non c'era il ristorante???
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
Che poche foto ....deluso?
Belle quelle sul Borbera
Belle quelle sul Borbera
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
Hai ragione, siamo andati troppo in fretta per fare tante foto, ci sarebbe tanto servito qualcuno che, con la scusa del ginocchio, rallentasse un pò l'andatura....MAURY76 wrote:Che poche foto ....deluso?
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
soundofsilence wrote:Hai ragione, siamo andati troppo in fretta per fare tante foto, ci sarebbe tanto servito qualcuno che, con la scusa del ginocchio, rallentasse un pò l'andatura....MAURY76 wrote:Che poche foto ....deluso?
Tanto non vi avrei rallentato perche' il ginocchio mi fa' male dopo l'escursione e non durante
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
Bel giro Sound e bella cavalcata. Era un pò che non sentivamo anche Lusciandro. Un bel rientro si può dire!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
Veramente ho usato una bicicletta...ramingo wrote:Bel giro Sound e bella cavalcata.
E quando l'hai sentito? in questo topic deve ancora intervenire...ramingo wrote:Era un pò che non sentivamo anche Lusciandro. Un bel rientro si può dire!
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Re: Serena e Alessandro: traversata Pertuso - Roccaforte Lig
Prendi sempre tutto alla lettera..
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”