Anello di Traso e dintorni
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- Martìn(inzeneizegrassie)
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Anello di Traso e dintorni
Traso alto – Barego - Colle della Speranza - crinale Monte Costa Lione - Trapena alta - Traso alto
Ciau a tutti
con l’associazione Antica Traso ci stiamo occupando di riaprire, mantenere percorribili e ripulire dai rifiuti i principali itinerari escursionistici intorno a Traso nel comune di Bargagli, in alta Val Bisagno, a 25 Km circa dal centro di Genova.
Zona poco conosciuta, custodisce nei boschi di castagno antichi borghi, e sa regalare nella parte alta panorami dall’arcipelago toscano, alla Corsica, al Monviso, ai massicci valdostani, al monte Maggiorasca e alla Rocca del Prete, oltrechè ai grossi della Val Bisagno, l’Alpesisa e il Candelozzo.
Un giorno durante un sopralluogo con Igor Birsa della proloco di Bargagli e del gruppo escursionistico “I Montagnin”, si è pensato di realizzare questo itinerario ad anello e di fare un segnavia che attraversa boschi, borghi, prati della nostra zona. Abbiamo finito di dipingere il segnavia (quadrato rosso) e il percorso è stato liberato dai rovi, “buschi e legabuschi,” ed è completamente percorribile.
I castagneti erano la base della “cultura” che ha permesso di sopravvivere negli ultimi millenni su questi monti: la civiltà del castagno.
Traso
Abbiamo pensato di far partire ed arrivare il giro dalla chiesa di Traso: non ci si può sbagliare e c’è parcheggio. Qui si può giungere anche a piedi da Traso basso, seguendo il segnavia triangolo rosso salendo per la creuza che parte affianco la bottega del macellaio.
Dalla chiesa di Traso si sale attraversando la carrozzabile e quando si sbuca su quella che mena alla località Ciappa, la si segue lasciando sulla sinistra la creuza col segnavia triangolo rosso. Dopo trecento metri circa la strada asfaltata si interrompe e ci si infila, per uno stradino cementato, tra le vecchie case facendo attenzione perché qui, per qualche metro è presente anche il segnavia “= rosso” che scende a destra verso La Presa. Arrivati da “u treuggiu” (trogolo), si lascia a destra il segnavia “quadrato rosso“ di ritorno (il punto di congiunzione dell’anello) e continuiamo dritti. Si sale ripidi sino ad un bivio dove si prende a destra la mulattiera con fondo in pietra. Poi, già immersi nel bosco incontreremo un tratturo che seguiremo a destra e dopo poco a sinistra. Passeremo vicino ad una recinzione e a una stalla in pietra, inerpicandoci a fianco al fossato sino a raggiungere Barego, un antico borgo in disuso da decenni che ha mantenuto il suo fascino misterioso.
Questo è un luogo molto particolare perché sebbene non sia mai stato abitato, almeno secondo memoria degli anziani nativi di Traso, reca particolari archittettonici raffinati rispetto l’uso che se ne faceva (seccatoi e fienili). Tenendoci a distanza perché pericolanti, possiamo osservare achitravi ed archi in pietra, angoli delle case squadrati. Mancano, a conferma del fatto che sia mai stato abitato, canne fumarie, focolai e forni e le poche finestre sono molto piccole.
Barego
Barego
Usciti dalla parte alta di Barego si attraversa una zona che era invasa dai rovi ed il bosco che avanza lascia ancora spazio a quelli che una volta erano seminativi con alberi da frutta…
Oltrepassando case Castelletto si lascia sulla destra un ramo della mulattiera che si infratta tra i rovi in direzione “cian da speunsa”. Da qui il fondo della mulattiera non è più acciottolato, si attraversano un paio di fossati e si rimonta a sinistra, facendo attenzione a non proseguire dritti come fanno i cinghiali per non trovarci in casa loro in un roveto.
Attraversiamo una zona arida con vegetazione diversa da quella che abbiamo trovato sin qui: elicriso, erica calluna, timo, ginepri, per poi riportarci verso destra in direzione “Colle della
Speranza”, dove arriviamo in breve, dopo essere passati affianco ad un coltivo recintato.
Questo punto è molto panoramico ma lo è ancora di più il monte di Traso con le sue anticime al contrario (perché più alte), una ad est ed una ad ovest, ed il monte Croce dei Fò, che da qui si può raggiungere seguendo il segnavia bollo rosso (quando attraversate la recinzione fate attenzione a non calpestare l’erba, se alta, perché viene falciata. RICORDIAMOCI DI RISPETTARE IL LAVORO DI CHI MANTIENE QUESTI LUOGHI COSì BELLI ).
Giunti sull’asfalto tenete i vostri cani al guinzaglio perché zona di nidificazione e ripopolamento della starna e pernice rossa.
Da qui l’anello di Traso prosegue seguendo, a destra, la carrozzabile verso il monte Costa Lione verso ovest, su strada asfalta per qualche centinaio di metri percorrendo a ritroso il sentiero Alinovi. Arrivati al termine della strada asfaltata si costeggia la recinzione del radio-faro che viene chiamato anche (chissà perché) “osservatorio”. Si segue il crinale in discesa per quello che i bikers chiamano superG sino ad incontrare un piccolo cartello di legno che vi indica a destra Trapena alta, Traso – Ciappa.
bivio Anello/Alinovi
Quindi si abbandona crinale e sentiero Alinovi per reimmergerci nel castagneto, martoriato ora anche dal Cinipide Galligeno, appena arrivato nelle nostre valli.
Un largo sentierone ci porta a Trapena Alta incontrando qualche rudere di “sechersu” (secchereccio). Trapena è molto differente da Barego perché mostra i segni di una presenza stabile di abitanti: il lavatoio, le finestre, le stufe.
treuggiu di Trapena Alta
Trapena Alta
Trapena Alta - ciappa sospesa
So di una anziana signora che vi ha abitato sino al ’60, eppure gli spigoli delle case non sono così curati come nel borgo vicino. Attenzione anche qui alla stabilità precaria delle case: non entrateci.
Trapena Alta - crollo in blocco di un intero muro
Usciti da Trapena si incontrano alcuni cartelli che indicano i nomi delle località che si attraversano sino a raggiungere il bivio che mena a Traso basso, (bollo rosso su fondo bianco) passando da Ca’ du Traccio, così chiamata perché ci abitava un artigiano spacializzato nel tracciare le linee di spacco nelle grosse ciappe appena estratte dalla sottostante cava: la Ciappea).
Noi continueremo a seguire il quadrato rosso, diritti per loc. Ciappa-Traso Chiesa.
Si deve ancora attraversare tutto il vallone di Traso ed i fossati con i caratteristici attraversamenti di pietre poste di “coltello”.
Questo è il fossato da noi chiamato “dei carpini amanti”…
i carpini amanti
Dopo essere passati vicino all’ennesimo secherso,
alla “Patacca di Munch” (da noi battezzata)
e dopo aver attraversato un ponte di putrelle e tavole su un fossato piuttosto profondo ci si ritova infine in località Ciappa, da “u treuggiu”, dove si chiude l’anello.
un sentito GRAZIE a tutti quelli che hanno partecipato a questo progetto, anche inconsapevolmente, ed a quelli che ancora si ostinano a tagliare rovi, raccattare rumenta, falciare fieno, coltivare, impilare ciappe, allevare bestie su questi monti, mantenendoli vivi…
Collegamenti con altri sentieri:
Traso – Sant’Alberto – Cian da Speunsa - m. Croce dei Fò
Segnavia: triangolo rosso
Si stacca all’inizio dell’Anello. Dal Cian da Speunsa (PIAN della Speranza, non confondetevi!) si può scendere alla strada asfaltata e salire, in breve, al Colle della Speranza. Oppure attraversare il recinto per il crinale e seguendo da lì il bollo rosso sino a giungere al Colle della Speranza (prima del taglio dell’erba rimanete sulle tracce di sentiero in modo da non calpestarla). Seguendo il segnavia triangolo rosso si può tornare a Traso via S. Alberto (tratto ripulito da rovi , felci, alberi abbattuti e un tir di rumenta nella primavera 2010 da Antica Traso)
Sentiero Vittorio Alinovi: Viganego - Colle della Speranza
Segnavia: tre pallini rossi a triangolo
in ottime condizioni
La Presa – Viganego – M. Costa Lione - Colle della Speranza – Cian da Speunsa - m. Croce dei Fò
Segnavia: bollo rosso
Infrascato pendici M. Costa Lione
Cian da Speunsa - Cisiano.
Senza segnavia.
A detta dell’amico Ermanno della val di Lentro è stata ripulita
La Presa – Traso – Sant’Alberto – Bragalla – Croce di Bragalla
Segnavia: = rosso
Traso basso – Cava Ciappea – Ca’ du Tracciu – incrocio Anello di Traso
Segnavia: bollo rosso su fondo bianco
Sempre dal Cian da Speunsa c’è anche la possibilità di raggiungere la colla del Bado,e da li Pannesi - Cornua – Sori, oppure Case Becco e da li Pieve, o Bogliasco, o Nervi
La Colla del Bado è raggiungibile anche da Sant’Alberto girando per le pendici est del
m. Croce dei Fò (segnavia X rossa)
Da Colle della Speranza si può scendere a Terusso ma non so essere più preciso
Dal crinale Costa Lione, sentiero Alinovi, ad un chilometro e mezzo dal radiofaro sulla sinistra si stacca un evidente sentierone che attraversa tutta la val Lentro sino a Cisiano (riporto da Ermanno, ripulito dal suo gruppo, segnavia: fetuccia bianco-rossa stagionata)
Ciau a tutti
con l’associazione Antica Traso ci stiamo occupando di riaprire, mantenere percorribili e ripulire dai rifiuti i principali itinerari escursionistici intorno a Traso nel comune di Bargagli, in alta Val Bisagno, a 25 Km circa dal centro di Genova.
Zona poco conosciuta, custodisce nei boschi di castagno antichi borghi, e sa regalare nella parte alta panorami dall’arcipelago toscano, alla Corsica, al Monviso, ai massicci valdostani, al monte Maggiorasca e alla Rocca del Prete, oltrechè ai grossi della Val Bisagno, l’Alpesisa e il Candelozzo.
Un giorno durante un sopralluogo con Igor Birsa della proloco di Bargagli e del gruppo escursionistico “I Montagnin”, si è pensato di realizzare questo itinerario ad anello e di fare un segnavia che attraversa boschi, borghi, prati della nostra zona. Abbiamo finito di dipingere il segnavia (quadrato rosso) e il percorso è stato liberato dai rovi, “buschi e legabuschi,” ed è completamente percorribile.
I castagneti erano la base della “cultura” che ha permesso di sopravvivere negli ultimi millenni su questi monti: la civiltà del castagno.
Traso
Abbiamo pensato di far partire ed arrivare il giro dalla chiesa di Traso: non ci si può sbagliare e c’è parcheggio. Qui si può giungere anche a piedi da Traso basso, seguendo il segnavia triangolo rosso salendo per la creuza che parte affianco la bottega del macellaio.
Dalla chiesa di Traso si sale attraversando la carrozzabile e quando si sbuca su quella che mena alla località Ciappa, la si segue lasciando sulla sinistra la creuza col segnavia triangolo rosso. Dopo trecento metri circa la strada asfaltata si interrompe e ci si infila, per uno stradino cementato, tra le vecchie case facendo attenzione perché qui, per qualche metro è presente anche il segnavia “= rosso” che scende a destra verso La Presa. Arrivati da “u treuggiu” (trogolo), si lascia a destra il segnavia “quadrato rosso“ di ritorno (il punto di congiunzione dell’anello) e continuiamo dritti. Si sale ripidi sino ad un bivio dove si prende a destra la mulattiera con fondo in pietra. Poi, già immersi nel bosco incontreremo un tratturo che seguiremo a destra e dopo poco a sinistra. Passeremo vicino ad una recinzione e a una stalla in pietra, inerpicandoci a fianco al fossato sino a raggiungere Barego, un antico borgo in disuso da decenni che ha mantenuto il suo fascino misterioso.
Questo è un luogo molto particolare perché sebbene non sia mai stato abitato, almeno secondo memoria degli anziani nativi di Traso, reca particolari archittettonici raffinati rispetto l’uso che se ne faceva (seccatoi e fienili). Tenendoci a distanza perché pericolanti, possiamo osservare achitravi ed archi in pietra, angoli delle case squadrati. Mancano, a conferma del fatto che sia mai stato abitato, canne fumarie, focolai e forni e le poche finestre sono molto piccole.
Barego
Barego
Usciti dalla parte alta di Barego si attraversa una zona che era invasa dai rovi ed il bosco che avanza lascia ancora spazio a quelli che una volta erano seminativi con alberi da frutta…
Oltrepassando case Castelletto si lascia sulla destra un ramo della mulattiera che si infratta tra i rovi in direzione “cian da speunsa”. Da qui il fondo della mulattiera non è più acciottolato, si attraversano un paio di fossati e si rimonta a sinistra, facendo attenzione a non proseguire dritti come fanno i cinghiali per non trovarci in casa loro in un roveto.
Attraversiamo una zona arida con vegetazione diversa da quella che abbiamo trovato sin qui: elicriso, erica calluna, timo, ginepri, per poi riportarci verso destra in direzione “Colle della
Speranza”, dove arriviamo in breve, dopo essere passati affianco ad un coltivo recintato.
Questo punto è molto panoramico ma lo è ancora di più il monte di Traso con le sue anticime al contrario (perché più alte), una ad est ed una ad ovest, ed il monte Croce dei Fò, che da qui si può raggiungere seguendo il segnavia bollo rosso (quando attraversate la recinzione fate attenzione a non calpestare l’erba, se alta, perché viene falciata. RICORDIAMOCI DI RISPETTARE IL LAVORO DI CHI MANTIENE QUESTI LUOGHI COSì BELLI ).
Giunti sull’asfalto tenete i vostri cani al guinzaglio perché zona di nidificazione e ripopolamento della starna e pernice rossa.
Da qui l’anello di Traso prosegue seguendo, a destra, la carrozzabile verso il monte Costa Lione verso ovest, su strada asfalta per qualche centinaio di metri percorrendo a ritroso il sentiero Alinovi. Arrivati al termine della strada asfaltata si costeggia la recinzione del radio-faro che viene chiamato anche (chissà perché) “osservatorio”. Si segue il crinale in discesa per quello che i bikers chiamano superG sino ad incontrare un piccolo cartello di legno che vi indica a destra Trapena alta, Traso – Ciappa.
bivio Anello/Alinovi
Quindi si abbandona crinale e sentiero Alinovi per reimmergerci nel castagneto, martoriato ora anche dal Cinipide Galligeno, appena arrivato nelle nostre valli.
Un largo sentierone ci porta a Trapena Alta incontrando qualche rudere di “sechersu” (secchereccio). Trapena è molto differente da Barego perché mostra i segni di una presenza stabile di abitanti: il lavatoio, le finestre, le stufe.
treuggiu di Trapena Alta
Trapena Alta
Trapena Alta - ciappa sospesa
So di una anziana signora che vi ha abitato sino al ’60, eppure gli spigoli delle case non sono così curati come nel borgo vicino. Attenzione anche qui alla stabilità precaria delle case: non entrateci.
Trapena Alta - crollo in blocco di un intero muro
Usciti da Trapena si incontrano alcuni cartelli che indicano i nomi delle località che si attraversano sino a raggiungere il bivio che mena a Traso basso, (bollo rosso su fondo bianco) passando da Ca’ du Traccio, così chiamata perché ci abitava un artigiano spacializzato nel tracciare le linee di spacco nelle grosse ciappe appena estratte dalla sottostante cava: la Ciappea).
Noi continueremo a seguire il quadrato rosso, diritti per loc. Ciappa-Traso Chiesa.
Si deve ancora attraversare tutto il vallone di Traso ed i fossati con i caratteristici attraversamenti di pietre poste di “coltello”.
Questo è il fossato da noi chiamato “dei carpini amanti”…
i carpini amanti
Dopo essere passati vicino all’ennesimo secherso,
alla “Patacca di Munch” (da noi battezzata)
e dopo aver attraversato un ponte di putrelle e tavole su un fossato piuttosto profondo ci si ritova infine in località Ciappa, da “u treuggiu”, dove si chiude l’anello.
un sentito GRAZIE a tutti quelli che hanno partecipato a questo progetto, anche inconsapevolmente, ed a quelli che ancora si ostinano a tagliare rovi, raccattare rumenta, falciare fieno, coltivare, impilare ciappe, allevare bestie su questi monti, mantenendoli vivi…
Collegamenti con altri sentieri:
Traso – Sant’Alberto – Cian da Speunsa - m. Croce dei Fò
Segnavia: triangolo rosso
Si stacca all’inizio dell’Anello. Dal Cian da Speunsa (PIAN della Speranza, non confondetevi!) si può scendere alla strada asfaltata e salire, in breve, al Colle della Speranza. Oppure attraversare il recinto per il crinale e seguendo da lì il bollo rosso sino a giungere al Colle della Speranza (prima del taglio dell’erba rimanete sulle tracce di sentiero in modo da non calpestarla). Seguendo il segnavia triangolo rosso si può tornare a Traso via S. Alberto (tratto ripulito da rovi , felci, alberi abbattuti e un tir di rumenta nella primavera 2010 da Antica Traso)
Sentiero Vittorio Alinovi: Viganego - Colle della Speranza
Segnavia: tre pallini rossi a triangolo
in ottime condizioni
La Presa – Viganego – M. Costa Lione - Colle della Speranza – Cian da Speunsa - m. Croce dei Fò
Segnavia: bollo rosso
Infrascato pendici M. Costa Lione
Cian da Speunsa - Cisiano.
Senza segnavia.
A detta dell’amico Ermanno della val di Lentro è stata ripulita
La Presa – Traso – Sant’Alberto – Bragalla – Croce di Bragalla
Segnavia: = rosso
Traso basso – Cava Ciappea – Ca’ du Tracciu – incrocio Anello di Traso
Segnavia: bollo rosso su fondo bianco
Sempre dal Cian da Speunsa c’è anche la possibilità di raggiungere la colla del Bado,e da li Pannesi - Cornua – Sori, oppure Case Becco e da li Pieve, o Bogliasco, o Nervi
La Colla del Bado è raggiungibile anche da Sant’Alberto girando per le pendici est del
m. Croce dei Fò (segnavia X rossa)
Da Colle della Speranza si può scendere a Terusso ma non so essere più preciso
Dal crinale Costa Lione, sentiero Alinovi, ad un chilometro e mezzo dal radiofaro sulla sinistra si stacca un evidente sentierone che attraversa tutta la val Lentro sino a Cisiano (riporto da Ermanno, ripulito dal suo gruppo, segnavia: fetuccia bianco-rossa stagionata)
"al mio paese c'era uno che si soffiava il naso con una mattonella: tutti i gusti son gusti." (mia nonna)
Re: Anello di Traso e dintorni
Un altro angolo sconosciuto ed affascinante del nostro entroterra.
Bravi!
Bravi!
Re: Anello di Traso e dintorni
già, che belle costruzioni... ex-costruzioni ..mazzysan wrote:Un altro angolo sconosciuto ed affascinante del nostro entroterra.
Bravi!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Anello di Traso e dintorni
Complimenti e grazie per il vostro lavoro. Mi è bastato, qualche tempo fa, risalire il sentiero dalla Presa per capire quant'è bella questa zona e quanta memoria storica conservi.
pace e bene
Re: Anello di Traso e dintorni
non mi stancherò mai di complimentarmi!!! Spero di trovare quanto prima un pò di tempo libero per tornare su questi magnifici sentieri. E' prevista la realizzazione di cartine che raccolgano tutti questi itinerari?
@Martin: in occasione del convegno su Barego mi hai parlato di un sentiero/anello in zona percorso da un tuo conoscente in MTB come allenamento per le Superenduro... E' tra quelli descritti in questo topic? saresti così gentile da darmi qualche riferimento? (dove inizia, eventuale segnavia , ecc ecc) Fra pochi giorni dovrei tornare in sella e mi piacerebbe "girare" in questa zona...
@Martin: in occasione del convegno su Barego mi hai parlato di un sentiero/anello in zona percorso da un tuo conoscente in MTB come allenamento per le Superenduro... E' tra quelli descritti in questo topic? saresti così gentile da darmi qualche riferimento? (dove inizia, eventuale segnavia , ecc ecc) Fra pochi giorni dovrei tornare in sella e mi piacerebbe "girare" in questa zona...
- giorgio.mazzarello
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Re: Anello di Traso e dintorni
Bel lavoro, complimenti all'associazione e bella descrizione.Martìn(inzeneizegrassie) wrote:Traso alto – Barego - Colle della Speranza - crinale Monte Costa Lione - Trapena alta - Traso alto
Ciau a tutti
con l’associazione Antica......
Ho percorso parte dell'anello poco tempo fa, (tutto il tracciato non era ancora completato)
viewtopic.php?f=5&t=7511
http://www.webalice.it/giorgio.mazzarel ... (TREK).pdf
e devo dire che tutta la zona, pur conoscendola, riserva sempre novità significative come i tanti seccherecci che si incontrano e il vecchio trogolo di trapena alta!!!
Giorgio
Re: Anello di Traso e dintorni
Bravi bel lavoro!!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Anello di Traso e dintorni
Che spettacolo!
- Conte Ugolino
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Re: Anello di Traso e dintorni
la butto li per i conoscitori.
sarebbe possibile una 8 con partenza da Viganego poi sentiero alinovi sino a Costa spenusa poi il tre tondi Rossi salendo al Croce dei Fo per ritornare alla colla delle Moggie da dove con un sentieroi a mezzacosta ci si riporta presso il crinale poco prima del Monte Becco. si swale sul Becco e si scende per tracce a Case Becco. Da qui per ISC sino al parcheggio del Possuolo, crinale del Monte Riondo e poi sino a case Cordona ( ae Pree), da dove si scende a Cisiano. Si risale sino al Colle Speunsa e da qui sino a Barego Traso, poi si risale sino a Trapena alta arrivando sul crinale per riscendere a Viganego?
ciau ciau
sarebbe possibile una 8 con partenza da Viganego poi sentiero alinovi sino a Costa spenusa poi il tre tondi Rossi salendo al Croce dei Fo per ritornare alla colla delle Moggie da dove con un sentieroi a mezzacosta ci si riporta presso il crinale poco prima del Monte Becco. si swale sul Becco e si scende per tracce a Case Becco. Da qui per ISC sino al parcheggio del Possuolo, crinale del Monte Riondo e poi sino a case Cordona ( ae Pree), da dove si scende a Cisiano. Si risale sino al Colle Speunsa e da qui sino a Barego Traso, poi si risale sino a Trapena alta arrivando sul crinale per riscendere a Viganego?
ciau ciau
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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Re: Anello di Traso e dintorni
I tempi di percorrenza
- Conte Ugolino
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Re: Anello di Traso e dintorni
e mo dovrei farlo per rispondertiAgo wrote: I tempi di percorrenza
all'incirca sono circa 1400 metri di dislivello positivo.
Appena son a posto con il ginocchio vado.
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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Re: Anello di Traso e dintorni
Conte Ugolino wrote:e mo dovrei farlo per rispondertiAgo wrote: I tempi di percorrenza
all'incirca sono circa 1400 metri di dislivello positivo.
Appena son a posto con il ginocchio vado.
Grazie! Se lo facessi prima io, scrivo!
P.s.:
Io ho il ginocchio dx andato; se servisse il sx ...
-
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Re: Anello di Traso e dintorni
tostino in più c'è pure la salita sul Becco? cmq belle zone complimenti ai pulitori dei sentieriConte Ugolino wrote:la butto li per i conoscitori.
sarebbe possibile una 8 con partenza da Viganego poi sentiero alinovi sino a Costa spenusa poi il tre tondi Rossi salendo al Croce dei Fo per ritornare alla colla delle Moggie da dove con un sentieroi a mezzacosta ci si riporta presso il crinale poco prima del Monte Becco. si swale sul Becco e si scende per tracce a Case Becco. Da qui per ISC sino al parcheggio del Possuolo, crinale del Monte Riondo e poi sino a case Cordona ( ae Pree), da dove si scende a Cisiano. Si risale sino al Colle Speunsa e da qui sino a Barego Traso, poi si risale sino a Trapena alta arrivando sul crinale per riscendere a Viganego?
ciau ciau
- Martìn(inzeneizegrassie)
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Re: Anello di Traso e dintorni
grassie a tutti!
Sia da una parte che dall’altra si sbuca in località Ciappa, sullo stradino cementato (qui si va PIANO) e da li sull’asfalto (quota 500 s.l.m.)
Rispetto al SuperG sono più lenti, pietrosi e occhio ai burroni. Però se uno è in zona e ne ha ancora per risalire al Colle della Speranza, ha la possibilità di pedalare su una strada poco trafficata e di fare tre discese differenti.
Secondo me, per quelli che amano pedalare, quado avremo ripulito dai numerosi tronchi che la ostruiscono, il collegamento con la “= rosso” ne farà un percorso eccezionale per chi vuole allenarsi per le gare di superenduro mettendoci una buona base di polmoni e gamba o per chi ama l’escursionismo (10 km, zero asfalto)
@cunte: devo andare, uno sciame mi aspetta, appena posso ti risp. Che ghe n’è
a abbrettiu
alua: l'anello di traso è percorribile in mtb, per quelli buoni, partendo o dal Colle della Speranza o dal radiofaro (SuperG). dalla parte del Colle della Speranza, scendendo per Barego, è tutta discesa; dalla parte del radiofaro, (M. Costa Lione) ci sono un paio di strappi in salita nel vallone di Traso, da prendere da fermi perchè ci sono i "pontini" con pietre a coltello.zedy44 wrote:@Martin: in occasione del convegno su Barego mi hai parlato di un sentiero/anello in zona percorso da un tuo conoscente in MTB come allenamento per le Superenduro... E' tra quelli descritti in questo topic? saresti così gentile da darmi qualche riferimento? (dove inizia, eventuale segnavia , ecc ecc) Fra pochi giorni dovrei tornare in sella e mi piacerebbe "girare" in questa zona...
Sia da una parte che dall’altra si sbuca in località Ciappa, sullo stradino cementato (qui si va PIANO) e da li sull’asfalto (quota 500 s.l.m.)
Rispetto al SuperG sono più lenti, pietrosi e occhio ai burroni. Però se uno è in zona e ne ha ancora per risalire al Colle della Speranza, ha la possibilità di pedalare su una strada poco trafficata e di fare tre discese differenti.
Secondo me, per quelli che amano pedalare, quado avremo ripulito dai numerosi tronchi che la ostruiscono, il collegamento con la “= rosso” ne farà un percorso eccezionale per chi vuole allenarsi per le gare di superenduro mettendoci una buona base di polmoni e gamba o per chi ama l’escursionismo (10 km, zero asfalto)
@cunte: devo andare, uno sciame mi aspetta, appena posso ti risp. Che ghe n’è
a abbrettiu
"al mio paese c'era uno che si soffiava il naso con una mattonella: tutti i gusti son gusti." (mia nonna)
Re: Anello di Traso e dintorni
Scusa Martìn, ma il "treuggiu di Trapena Alta" è quello in località "le jone"? (non so se si scrive così).
Bellissimo lavoro e bellissimo giro, però un collegamento con Viganego lo farei!
Bravi
Bellissimo lavoro e bellissimo giro, però un collegamento con Viganego lo farei!
Bravi
superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti (confucio)
- Conte Ugolino
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Re: Anello di Traso e dintorni
Con Viganego dovresti salire e scendere è quello il problema.donald wrote:Scusa Martìn, ma il "treuggiu di Trapena Alta" è quello in località "le jone"? (non so se si scrive così).
Bellissimo lavoro e bellissimo giro, però un collegamento con Viganego lo farei!
Bravi
Volendo ci si può inserire nell'anello partendo da Viganego con il sentiero Alinovi
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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Re: Anello di Traso e dintorni
Per Martìn, scusa se insisto.
Ma se quei trogoli e quella casa della foro sono proprio quello che intendo io per trapena alta, ossia "le jone" (leggasi 2
"le gione") quella "anziana signora che vi ha abitato sino al ’60" in effetti vi ha abitato almeno fino agli anni 80, io ci sono andato fino agli anni 83-85 e la signora che si chiamava Linda (credo) c'era ancora!
Che ricordi...quanti bagni in quel trogolo, quanti salti sugli alberi, quanta amarene e quanti funghi!!!
Scusate l'O.T.
Ma se quei trogoli e quella casa della foro sono proprio quello che intendo io per trapena alta, ossia "le jone" (leggasi 2
"le gione") quella "anziana signora che vi ha abitato sino al ’60" in effetti vi ha abitato almeno fino agli anni 80, io ci sono andato fino agli anni 83-85 e la signora che si chiamava Linda (credo) c'era ancora!
Che ricordi...quanti bagni in quel trogolo, quanti salti sugli alberi, quanta amarene e quanti funghi!!!
Scusate l'O.T.
superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti (confucio)
- Martìn(inzeneizegrassie)
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Re: Anello di Traso e dintorni
per i sentieri che conosco posso dirti di si e mi permetto di correggerti toponimi e segnavia (ke sekkia!!! ) da Viganego, sentiero Alinovi , crinale M. Costa Lione sino a Colle della Speranza (tre bolli rossi disposti a triangolo); poi bollo rosso, sino a Cian da Speunsa, da qui attraversata la recinzione (tracce poi tratturo) direzione Sant'Alberto (Nord), si svolta a destra, fiancheggiando la recinzione; si prosegue per massima pendenza per il crinale ovest del m. Croce dei Fò. raggiuntane l'anticima (ciassa de crave), e poi la cima (croce) si procede per il teorico (o forse sono io che non lo ho mai visto) "tre bolli rossi (in fila)" scendendo per il crinale sud sino ad incontrare il sentiero che proviene da Cian da Speunsa. Da qui non so più seguirti: colla delle Mogge? proseguiamo a sinistra verso la Sella del Bado? dove è la colla delle Mogge?Conte Ugolino wrote:la butto li per i conoscitori.
sarebbe possibile una 8 con partenza da Viganego poi sentiero alinovi sino a Costa spenusa poi il tre tondi Rossi salendo al Croce dei Fo per ritornare alla colla delle Moggie da dove con un sentieroi a mezzacosta ci si riporta presso il crinale poco prima del Monte Becco. si swale sul Becco e si scende per tracce a Case Becco. Da qui per ISC sino al parcheggio del Possuolo, crinale del Monte Riondo e poi sino a case Cordona ( ae Pree), da dove si scende a Cisiano. Si risale sino al Colle Speunsa e da qui sino a Barego Traso, poi si risale sino a Trapena alta arrivando sul crinale per riscendere a Viganego?
ciau ciau
poi da Case Cordona a Cisiano è ok, descritta da Giorgio Mazzarello nella sezione bici; da Cisiano a Cian da Speunsa secondo il nostro amico Ermanno della Val di Lentro è percorribile.
per la parte nell' Anello di Traso (quadrato rosso), sia la mulattiera che sale da Barego che quella da Trapena Alta sono larghe mediamente 1 mertro e mezzo, decespugliata a spago una settimana fa...
Direi di no. sto chiedendo ai traxi se qualcuno conosce questo posto. sino ad ora nulla. Ma dovrebbe essere in Val di Lentro o nella valle del Bargaglino?donald wrote:Scusa Martìn, ma il "treuggiu di Trapena Alta" è quello in località "le jone"? (non so se si scrive così).
@Zedy44: mi sono dimenticato di segnalare che in località Cian da Lunga, scendendo a Traso dalla parte di Trapena Alta è presente un cavo di teleferica che attraversa il sentiero a 30 cm da terra. è pitturato di rosso e di bianco ed è ben visibile ma se dovesse crescere erba... occhio
"al mio paese c'era uno che si soffiava il naso con una mattonella: tutti i gusti son gusti." (mia nonna)
Re: Anello di Traso e dintorni
Direi di no. sto chiedendo ai traxi se qualcuno conosce questo posto. sino ad ora nulla. Ma dovrebbe essere in Val di Lentro o nella valle del Bargaglino?donald wrote:Scusa Martìn, ma il "treuggiu di Trapena Alta" è quello in località "le jone"? (non so se si scrive così).
eppure!!!!
comunque si, noi salivamo da Viganego, direzione Trapena, oppure si poteva anche passare dalla ciappea (è la vecchia cava di ardesia chiusa che si trova sulla strada salendo verso Viganego prima di Fisi)
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- Martìn(inzeneizegrassie)
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Re: Anello di Traso e dintorni
belin! continuo le indagini, se scopro qualcosa ti faccio sapere. questa vecchia cava di cui parli si vede ancora dalla carrozzabile? salendo si trova sulla sinistra della strada?donald wrote:eppure!!!!
comunque si, noi salivamo da Viganego, direzione Trapena, oppure si poteva anche passare dalla ciappea (è la vecchia cava di ardesia chiusa che si trova sulla strada salendo verso Viganego prima di Fisi)
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Re: Anello di Traso e dintorni
si, salendo per la strada, passato lo sfasciacarrozze Pinelli (impossibile da non vedere lo SCHIFO CHE HA FATTO), subito dopo la curva a gomito verso destra, sulla sinistra parte il sentiero che va verso Traso, continuando dopo circa 800 metri circa a sinistra trovi la cava, con un sentiero che ti porta nella località "Pesse".Martìn(inzeneizegrassie) wrote:belin! continuo le indagini, se scopro qualcosa ti faccio sapere. questa vecchia cava di cui parli si vede ancora dalla carrozzabile? salendo si trova sulla sinistra della strada?donald wrote:eppure!!!!
comunque si, noi salivamo da Viganego, direzione Trapena, oppure si poteva anche passare dalla ciappea (è la vecchia cava di ardesia chiusa che si trova sulla strada salendo verso Viganego prima di Fisi)
La cava io l'ho sempre vista chiusa perché pericolante!
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Re: Anello di Traso e dintorni
Per Martin
scusami, probabilmente mi è sfuggito, ma non mi pare sia evidenziata la durata media del percorso (a livello puramente escursionistico), il dislivello totale in salita (e magari, pure, lo sviluppo chilometrico…) dell’anello con il segnavia quadrato rosso (la difficoltà è classificabile come T ?).
Grazie, ciao. Maurizio
scusami, probabilmente mi è sfuggito, ma non mi pare sia evidenziata la durata media del percorso (a livello puramente escursionistico), il dislivello totale in salita (e magari, pure, lo sviluppo chilometrico…) dell’anello con il segnavia quadrato rosso (la difficoltà è classificabile come T ?).
Grazie, ciao. Maurizio
- Martìn(inzeneizegrassie)
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Re: Anello di Traso e dintorni
io la stimo sulle tre ore comode, altri dell'Antica Traso mi dicono 4 (ma non siamo mica dei baggi...)locontim wrote: non mi pare sia evidenziata la durata media del percorso (a livello puramente escursionistico)
locontim wrote:il dislivello totale in salita
dalla chiesa di Traso, quota 460, passando per Barego è tutta salita sino al m. Costa Lione (radiofaro) quota 870 fa 410m; più un paio di strappi nel vallone di Traso, scendendo dalla parte di Trapena Alta, non dovremmo superare i 450
qui non so essere preciso credo sugli 8 kmlocontim wrote:lo sviluppo chilometrico…)
difficoltà E e con l'umido occhio nel vallone di Traso, fossati profondi (marnazza nostra beddissima, umida, si sa, è lepega....)locontim wrote:dell’anello con il segnavia quadrato rosso (la difficoltà è classificabile come T ?)
se si collega Igor di sicuro saprà essere più preciso
@Donald:
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Re: Anello di Traso e dintorni
Lunghezza anello Traso
a dire di Igor
ecco qua
http://bargagli.altervista.org/escursioni.html" onclick="window.open(this.href);return false;
quanto a Martin
si dove ho indicate Meugge il Colle est del Bado, mi era sfuggito.
Sull'Alinovi... è un collegamento indi tre pallini rossi a triangolo che portano sul tondo rosso pieno
a dire di Igor
ecco qua
http://bargagli.altervista.org/escursioni.html" onclick="window.open(this.href);return false;
quanto a Martin
si dove ho indicate Meugge il Colle est del Bado, mi era sfuggito.
Sull'Alinovi... è un collegamento indi tre pallini rossi a triangolo che portano sul tondo rosso pieno
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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Re: Anello di Traso e dintorni
exactly!donald wrote:si, salendo per la strada, passato lo sfasciacarrozze Pinelli (impossibile da non vedere lo SCHIFO CHE HA FATTO), subito dopo la curva a gomito verso destra, sulla sinistra parte il sentiero che va verso Traso, continuando dopo circa 800 metri circa a sinistra trovi la cava, con un sentiero che ti porta nella località "Pesse".Martìn(inzeneizegrassie) wrote:belin! continuo le indagini, se scopro qualcosa ti faccio sapere. questa vecchia cava di cui parli si vede ancora dalla carrozzabile? salendo si trova sulla sinistra della strada?donald wrote:eppure!!!!
comunque si, noi salivamo da Viganego, direzione Trapena, oppure si poteva anche passare dalla ciappea (è la vecchia cava di ardesia chiusa che si trova sulla strada salendo verso Viganego prima di Fisi)
La cava io l'ho sempre vista chiusa perché pericolante!
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Re: Anello di Traso e dintorni
Ah ecco mi sovviene il tutto.
Ma da Cisiano al Colle da Speunsa dove passa il percorso?
Punto Bdal colle credo si possa arrivare al Colle del Bado evitando direttamente il croice dei Fo, ma magari ne vale anche la pena,
è da pò che non oltrepasso il Bado
Dal Colle del Bado se non ricordo male o si segue il sent Fie sino a Case Becco che passa amezzacosta oppure si risale ad un colle innominato poco prima del Monte Becco, da dove volendo scendi per evidente mulattiera a Case Cornua
Ma da Cisiano al Colle da Speunsa dove passa il percorso?
Punto Bdal colle credo si possa arrivare al Colle del Bado evitando direttamente il croice dei Fo, ma magari ne vale anche la pena,
è da pò che non oltrepasso il Bado
Dal Colle del Bado se non ricordo male o si segue il sent Fie sino a Case Becco che passa amezzacosta oppure si risale ad un colle innominato poco prima del Monte Becco, da dove volendo scendi per evidente mulattiera a Case Cornua
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Re: Anello di Traso e dintorni
Martìn(inzeneizegrassie) wrote:io la stimo sulle tre ore comode, altri dell'Antica Traso mi dicono 4 (ma non siamo mica dei baggi...)locontim wrote: non mi pare sia evidenziata la durata media del percorso (a livello puramente escursionistico)
locontim wrote:il dislivello totale in salita
dalla chiesa di Traso, quota 460, passando per Barego è tutta salita sino al m. Costa Lione (radiofaro) quota 870 fa 410m; più un paio di strappi nel vallone di Traso, scendendo dalla parte di Trapena Alta, non dovremmo superare i 450
qui non so essere preciso credo sugli 8 kmlocontim wrote:lo sviluppo chilometrico…)
difficoltà E e con l'umido occhio nel vallone di Traso, fossati profondi (marnazza nostra beddissima, umida, si sa, è lepega....)locontim wrote:dell’anello con il segnavia quadrato rosso (la difficoltà è classificabile come T ?)
se si collega Igor di sicuro saprà essere più preciso
tutto chiaro!
Re: Anello di Traso e dintorni
Ciao Martin,
come promesso mi sono letto il tuo resoconto
Ancora complimenti per il lavoro svolto, e anche per la descrizione molto dettagliata.
A presto
come promesso mi sono letto il tuo resoconto
Ancora complimenti per il lavoro svolto, e anche per la descrizione molto dettagliata.
A presto
Ciao
Alberto
Alberto
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Re: Anello di Traso e dintorni
Ciao a tutti,
Visto il post di Martin che confermava il completamento del percorso, qualche giorno fa ho deciso di camminare lungo questo nuovo anello.
Parto dalla chiesa di Traso dedicata a S.Ambrogio, dove lasco l’auto (quota 456m). Durante il periodo natalizio nell’Oratorio presente vicino alla chiesa viene allestito un bel presepe tutto in ardesia. Procedo lungo l’asfalto in salita per poche decine di metri, e subito dopo il tornante a SX devio a DX su mulattiera (segnavia quadrato rosso pieno). Procedo sul sentiero, lascio a DX una casa dove ben evidenti spiccano i segnavia del mio percorso, il quadrato rosso pieno, che procede a DX, ed il segnavia triangolo rosso pieno del percorso Traso-Monte Croce di Fò, che sale dritto.
Seguo il quadrato rosso che poco dopo si immette sulla strada asfaltata che imbocco a DX. Seguo l’asfalto fino a quando la strada termina (quota 500m circa). Prendo a SX una mulattiera che sale e si insinua nelle vecchie case di Traso. In questo tratto, oltre al quadrato rosso pieno si incontra anche il segnavia due linee verticali rosse del percorso che da La Presa di Bargagli raggiunge il Monte Croce di Bragalla, che però si segue per pochi metri.
La mulattiera attraversa qualche casa ristrutturata e qualche rudere uno dei quali presenta una bella edicola votiva ancora dipinta con un bel colore blu. Oltrepasso un voltino in cemento e raggiungo un bel trogolo con l’acqua che scorre (quota 510m circa). Fa parecchio caldo e Tom sale sul bordo per bere avidamente la fresca e limpida acqua della vasca.
Fino a qui il percorso ad anello è comune sia per l’andata che per il ritorno, infatti, dal trogolo l’itinerario si biforca. Decido di effettuare il percorso in senso orario, quindi prendo il ramo di SX.
Procedo su mulattiera in salita che ancora per poco lambisce le case abitate, e poi devia a SX con pendenza maggiore nel bosco. La mulattiera presenta ancora l’antico lastricato in pietre a coltello, ed alterna tratti a gradoni a parti non scalinate.
Mi immetto su di un ampio sentiero erboso che seguo verso DX. Il sentiero procede inizialmente in piano e poi, stringendosi si inoltra nell’ombrosa valletta del Fosso della Luega. Guado il rio (quota 650m) e raggiungo il primo grande casone della piccola frazione abbandonata di Barego.
Qui incontro un gruppetto di persone che con mimetica e viso pitturato giocano alla guerra. Ognuno è matto per il proprio verso penso, io con questo caldo soffocante mi diverto a camminare per boschi sudando fatica ad ogni metro guadagnato, mentre loro, bardati con pesanti “armature” e costosi “giocattoli” che sparano pallini, si dilettano con una delle attività più odiate e più antiche del mondo, la guerra.
Comunque sono educati, appena mi vedono comunicano al gruppo antagonista di sospendere ogni attività, e passo tranquillamente.
Mi aggiro nel paese fantasma, tra i muri crollati e qualche porta in legno socchiusa, curiosando con circospezione all’interno delle case. E’ incredibile da quante case fosse costituita questa frazione, e pensare che dall’alto si vede solo un fitto bosco, ed un ignaro osservatore non potrebbe mai pensare che il rigoglioso verde celi tante costruzioni.
Comunque oltrepasso l’ultima casa e continuo seguendo il segnavia. Supero un tratto dove la mulattiera si presenta parecchio rovinata dallo scorrere dell’acqua, e poco più avanti noto il grande lavoro fatto da chi ha ripulito e riaperto questo tracciato, date le notevoli dimensioni dei tanti arbusti tagliati.
Esco dal bosco e raggiungo un tratto di sentiero che offre un bel panorama su Traso. Procedo tra arbusti ed in breve sono al Colle della Speranza (851m), dove mi immetto sulla strada asfaltata che da S.Alberto di Bargagli porta all’”Osservatorio” dell’aeronautica. Sopra di me svetta la piccola croce dell’anticima del Monte di Traso.
Sosto un poco sulla comoda panchina in cemento, faccio bere Tom, e riprendo la via. Procedo su asfalto in salita per qualche centinaio di metri, fino alla stazione radar (Osservatorio Aeronautica - quota 882m), dove poco prima, oltre al quadrato rosso pieno, incontro anche il segnavia tre bolli rossi a triangolo del sentiero “V.Alinovi” che da Viganego raggiunge il Colle della Speranza, e qualche rado e scolorito bollo rosso del sentiero che da La Presa di Bargagli raggiunge il Monte Croce di Fò. Oltrepasso il grosso cancello di ingresso, e costeggio i fitti pali verdi della parte di recinzione che da verso la Val Lentro. Procedo inizialmente in piano tra alte felci e raggiungo il Monte Costa Lione (819m - antenna), dove inizio la lunga discesa del costone che scende verso la Val Bisagno. Il panorama è davvero notevole, davanti a me monti noti come il Prati di Capenardo, l’Alpesisa, più in là spicca inconfondibile il forte Diamante. Il caldo è veramente notevole, non vedo l’ora di entrare nuovamente nel bosco. In brave raggiungo il bivio dove il sentiero “Alinovi” procede dritto mentre il segnavia quadrato pieno rosso devia a DX (quota 680m circa - su di un albero è presente un cartello con indicazioni). Cammino ora in piano finalmente all’ombra dei castagni, oltrepasso diversi ruderi fino ad incontrare un albero dove sono appese due padelle per fare le caldarroste. In breve raggiungo il secondo borgo abbandonato del giro, Trapena Alta (623m). Altre case diroccate, altre storie di vite difficili, aggrappate al monte ed ai pochi frutti della terra e del bosco, una civiltà ormai andata.
Poco dopo Trapena Alta raggiungo un bivio (quota 620m circa – località Ciappa - cartello con indicazioni). Andando a SX si scende sul sentiero due linee orizzontali rosse, mentre io procedo a DX (sempre segnavia quadrato pieno rosso). Procedo in discesa, oltrepasso la località “Cian da Luga” (cartello) e raggiungo il guado sul Torrente Traso (quota 555m). Seguo sempre la mulattiera in discesa che si insinua nella piccola e profonda gola scavata dal Fosso Burego, che guado (quota 540m) risalgo la costa seguente e mi trovo in Località “Duige”, dove noto, a SX sul sentiero, un grande castagno con una enorme spaccatura nel tronco (quota 544m). Continuo a camminare in discesa fino ad attraversare nuovamente il Fosso della Luega su di un ponticello (quota 500m circa) ed in breve raggiungo nuovamente il trogolo di Traso dove si biforca il percorso ad anello. In pochi minuti, ripercorrendo la strada dell’andata, torno alla chiesa di Traso dove ho lasciato l’auto.
DATI SINTETICI DEL PERCORSO:
Distanza: 8 km
Dislivello: 550 m
Tempo: 2:30-3 h
Altre informazioni qui
http://www.webalice.it/giorgio.mazzarel ... (TREK).pdf
QUALCHE FOTO:
Edicola incatonata nei resti di una casa all’interno di Traso Vecchia
Il trogolo dove il sentiero si biforca
Lungo il sentiero che sale a Barego
Barego
Panorama sulla chiesa di Traso
Giglio di S. Giovanni
Colle della Speranza
Monte Costa Lione
Trapena Alta
Grosso castagno spaccato
Ponticello sul Fosso della Luega
LA CARTINA DEL PERCORSO
E qui il link alla carta in alta definizione:
http://www.quotazero.com/album/albums/u ... rta%29.jpg
Giorgio
Visto il post di Martin che confermava il completamento del percorso, qualche giorno fa ho deciso di camminare lungo questo nuovo anello.
Parto dalla chiesa di Traso dedicata a S.Ambrogio, dove lasco l’auto (quota 456m). Durante il periodo natalizio nell’Oratorio presente vicino alla chiesa viene allestito un bel presepe tutto in ardesia. Procedo lungo l’asfalto in salita per poche decine di metri, e subito dopo il tornante a SX devio a DX su mulattiera (segnavia quadrato rosso pieno). Procedo sul sentiero, lascio a DX una casa dove ben evidenti spiccano i segnavia del mio percorso, il quadrato rosso pieno, che procede a DX, ed il segnavia triangolo rosso pieno del percorso Traso-Monte Croce di Fò, che sale dritto.
Seguo il quadrato rosso che poco dopo si immette sulla strada asfaltata che imbocco a DX. Seguo l’asfalto fino a quando la strada termina (quota 500m circa). Prendo a SX una mulattiera che sale e si insinua nelle vecchie case di Traso. In questo tratto, oltre al quadrato rosso pieno si incontra anche il segnavia due linee verticali rosse del percorso che da La Presa di Bargagli raggiunge il Monte Croce di Bragalla, che però si segue per pochi metri.
La mulattiera attraversa qualche casa ristrutturata e qualche rudere uno dei quali presenta una bella edicola votiva ancora dipinta con un bel colore blu. Oltrepasso un voltino in cemento e raggiungo un bel trogolo con l’acqua che scorre (quota 510m circa). Fa parecchio caldo e Tom sale sul bordo per bere avidamente la fresca e limpida acqua della vasca.
Fino a qui il percorso ad anello è comune sia per l’andata che per il ritorno, infatti, dal trogolo l’itinerario si biforca. Decido di effettuare il percorso in senso orario, quindi prendo il ramo di SX.
Procedo su mulattiera in salita che ancora per poco lambisce le case abitate, e poi devia a SX con pendenza maggiore nel bosco. La mulattiera presenta ancora l’antico lastricato in pietre a coltello, ed alterna tratti a gradoni a parti non scalinate.
Mi immetto su di un ampio sentiero erboso che seguo verso DX. Il sentiero procede inizialmente in piano e poi, stringendosi si inoltra nell’ombrosa valletta del Fosso della Luega. Guado il rio (quota 650m) e raggiungo il primo grande casone della piccola frazione abbandonata di Barego.
Qui incontro un gruppetto di persone che con mimetica e viso pitturato giocano alla guerra. Ognuno è matto per il proprio verso penso, io con questo caldo soffocante mi diverto a camminare per boschi sudando fatica ad ogni metro guadagnato, mentre loro, bardati con pesanti “armature” e costosi “giocattoli” che sparano pallini, si dilettano con una delle attività più odiate e più antiche del mondo, la guerra.
Comunque sono educati, appena mi vedono comunicano al gruppo antagonista di sospendere ogni attività, e passo tranquillamente.
Mi aggiro nel paese fantasma, tra i muri crollati e qualche porta in legno socchiusa, curiosando con circospezione all’interno delle case. E’ incredibile da quante case fosse costituita questa frazione, e pensare che dall’alto si vede solo un fitto bosco, ed un ignaro osservatore non potrebbe mai pensare che il rigoglioso verde celi tante costruzioni.
Comunque oltrepasso l’ultima casa e continuo seguendo il segnavia. Supero un tratto dove la mulattiera si presenta parecchio rovinata dallo scorrere dell’acqua, e poco più avanti noto il grande lavoro fatto da chi ha ripulito e riaperto questo tracciato, date le notevoli dimensioni dei tanti arbusti tagliati.
Esco dal bosco e raggiungo un tratto di sentiero che offre un bel panorama su Traso. Procedo tra arbusti ed in breve sono al Colle della Speranza (851m), dove mi immetto sulla strada asfaltata che da S.Alberto di Bargagli porta all’”Osservatorio” dell’aeronautica. Sopra di me svetta la piccola croce dell’anticima del Monte di Traso.
Sosto un poco sulla comoda panchina in cemento, faccio bere Tom, e riprendo la via. Procedo su asfalto in salita per qualche centinaio di metri, fino alla stazione radar (Osservatorio Aeronautica - quota 882m), dove poco prima, oltre al quadrato rosso pieno, incontro anche il segnavia tre bolli rossi a triangolo del sentiero “V.Alinovi” che da Viganego raggiunge il Colle della Speranza, e qualche rado e scolorito bollo rosso del sentiero che da La Presa di Bargagli raggiunge il Monte Croce di Fò. Oltrepasso il grosso cancello di ingresso, e costeggio i fitti pali verdi della parte di recinzione che da verso la Val Lentro. Procedo inizialmente in piano tra alte felci e raggiungo il Monte Costa Lione (819m - antenna), dove inizio la lunga discesa del costone che scende verso la Val Bisagno. Il panorama è davvero notevole, davanti a me monti noti come il Prati di Capenardo, l’Alpesisa, più in là spicca inconfondibile il forte Diamante. Il caldo è veramente notevole, non vedo l’ora di entrare nuovamente nel bosco. In brave raggiungo il bivio dove il sentiero “Alinovi” procede dritto mentre il segnavia quadrato pieno rosso devia a DX (quota 680m circa - su di un albero è presente un cartello con indicazioni). Cammino ora in piano finalmente all’ombra dei castagni, oltrepasso diversi ruderi fino ad incontrare un albero dove sono appese due padelle per fare le caldarroste. In breve raggiungo il secondo borgo abbandonato del giro, Trapena Alta (623m). Altre case diroccate, altre storie di vite difficili, aggrappate al monte ed ai pochi frutti della terra e del bosco, una civiltà ormai andata.
Poco dopo Trapena Alta raggiungo un bivio (quota 620m circa – località Ciappa - cartello con indicazioni). Andando a SX si scende sul sentiero due linee orizzontali rosse, mentre io procedo a DX (sempre segnavia quadrato pieno rosso). Procedo in discesa, oltrepasso la località “Cian da Luga” (cartello) e raggiungo il guado sul Torrente Traso (quota 555m). Seguo sempre la mulattiera in discesa che si insinua nella piccola e profonda gola scavata dal Fosso Burego, che guado (quota 540m) risalgo la costa seguente e mi trovo in Località “Duige”, dove noto, a SX sul sentiero, un grande castagno con una enorme spaccatura nel tronco (quota 544m). Continuo a camminare in discesa fino ad attraversare nuovamente il Fosso della Luega su di un ponticello (quota 500m circa) ed in breve raggiungo nuovamente il trogolo di Traso dove si biforca il percorso ad anello. In pochi minuti, ripercorrendo la strada dell’andata, torno alla chiesa di Traso dove ho lasciato l’auto.
DATI SINTETICI DEL PERCORSO:
Distanza: 8 km
Dislivello: 550 m
Tempo: 2:30-3 h
Altre informazioni qui
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QUALCHE FOTO:
Edicola incatonata nei resti di una casa all’interno di Traso Vecchia
Il trogolo dove il sentiero si biforca
Lungo il sentiero che sale a Barego
Barego
Panorama sulla chiesa di Traso
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Re: Anello di Traso e dintorni
Belin Giorgio! Spettacolo! Relazione dettagliatissima, cartina ottima! (la hai più pubblicata?)
Mi permetto di farti notare solo una piccola imprecisione che penso sia dovuta a questo cartello
Ciappa, è dove c’è la casa con la nicchietta e u treuggiu con l’acqua. Il cartello vorrebe dare le località raggiungibili in quella direzione. Forse sarebbe meglio che togliessimo il “loc.”, che induce in errore, dal cartello.
@Donald,
ho chiesto ad una anziana signora di Traso e mi ha confermato che Linda è stata l’ultima abitante di Trapena Alta, quindi quello della foto è il tuo treuggiu.
Rimane il mistero de Le Jone. Tu da chi sentivi questo nome? Da anziani? La mia fonte chiama “Pe-e Ione” (lo scrivo come lo pronuncia), la zona sotto l’Aeronautica (radio-faro). Però dice che Trapena A. è fuori “confine” (non è pe-e Ione)… a conferma del toponimo (One) c’è anche la cartina di Giorgio. Guarda caso il monte poco sopra si chiama Costa LiONE (one in genovese significa ontani)… mi viene da pensare che sia l’ennesimo caso di storpiatura del toponimo originale in genovese dovuto alle sbrigative traduzioni in corso di redazione delle mappe ai tempi dell’italianizzazione.
@ Cunte
Settimana scorsa ho fatto Ruta – Traso, passando per Còrnua – m. Bado. Purtroppo il crinale che porta da in Còrnua al Colletto Innominato tra m. Bado e m. Becco è parecchio infrascato. La traccia di mulattiera è percorribile solo in alto. Il crinale tra m.Becco e m.Bado e giù sino al Colle del Bado è percorribile. Il sentiro di costa che gira per le pendici sud e ovest del m. Croce dei Fò, dal Colle del Bado a Pian Speranza (Cian Speunsa) ha un paio di felceti penetrabili con poco ravaxo
Ora essendo il m. dei Fò imprescindibile tra i tre di testa alla Val di Lentro beccati ‘sta variante al tuo giro: Viganego – Sentiero Alinovi – Colle Speranza - Pian speranza – Casoni – S.Alberto – Colle Bado – salita pendici est M. Croce dei Fò discesa pendici sud – Colle Bado – M. Bado – M. Becco – Case Becco – Case Cordona – Cisiano – (credo che la mulattiera sia sulla destra orografica del Fosso Posso) - Cian Speranza – Colle Speranza – Barego – Ciappa – Trapena Alta - Viganego. Secondo te è fattibile? Troppo lungo? Il dislivello positivo sarà a occhio sui 1500m.
ciauuu
Mi permetto di farti notare solo una piccola imprecisione che penso sia dovuta a questo cartello
Ciappa, è dove c’è la casa con la nicchietta e u treuggiu con l’acqua. Il cartello vorrebe dare le località raggiungibili in quella direzione. Forse sarebbe meglio che togliessimo il “loc.”, che induce in errore, dal cartello.
@Donald,
ho chiesto ad una anziana signora di Traso e mi ha confermato che Linda è stata l’ultima abitante di Trapena Alta, quindi quello della foto è il tuo treuggiu.
Rimane il mistero de Le Jone. Tu da chi sentivi questo nome? Da anziani? La mia fonte chiama “Pe-e Ione” (lo scrivo come lo pronuncia), la zona sotto l’Aeronautica (radio-faro). Però dice che Trapena A. è fuori “confine” (non è pe-e Ione)… a conferma del toponimo (One) c’è anche la cartina di Giorgio. Guarda caso il monte poco sopra si chiama Costa LiONE (one in genovese significa ontani)… mi viene da pensare che sia l’ennesimo caso di storpiatura del toponimo originale in genovese dovuto alle sbrigative traduzioni in corso di redazione delle mappe ai tempi dell’italianizzazione.
@ Cunte
Settimana scorsa ho fatto Ruta – Traso, passando per Còrnua – m. Bado. Purtroppo il crinale che porta da in Còrnua al Colletto Innominato tra m. Bado e m. Becco è parecchio infrascato. La traccia di mulattiera è percorribile solo in alto. Il crinale tra m.Becco e m.Bado e giù sino al Colle del Bado è percorribile. Il sentiro di costa che gira per le pendici sud e ovest del m. Croce dei Fò, dal Colle del Bado a Pian Speranza (Cian Speunsa) ha un paio di felceti penetrabili con poco ravaxo
Ora essendo il m. dei Fò imprescindibile tra i tre di testa alla Val di Lentro beccati ‘sta variante al tuo giro: Viganego – Sentiero Alinovi – Colle Speranza - Pian speranza – Casoni – S.Alberto – Colle Bado – salita pendici est M. Croce dei Fò discesa pendici sud – Colle Bado – M. Bado – M. Becco – Case Becco – Case Cordona – Cisiano – (credo che la mulattiera sia sulla destra orografica del Fosso Posso) - Cian Speranza – Colle Speranza – Barego – Ciappa – Trapena Alta - Viganego. Secondo te è fattibile? Troppo lungo? Il dislivello positivo sarà a occhio sui 1500m.
ciauuu
"al mio paese c'era uno che si soffiava il naso con una mattonella: tutti i gusti son gusti." (mia nonna)
Re: Anello di Traso e dintorni
Ri-bello! Le foto di Giorgio mi confermano che merita e quest'inverno spero proprio diventi obiettivo di una passeggiata con alec!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Anello di Traso e dintorni
scinty wrote:Ri-bello! Le foto di Giorgio mi confermano che merita e quest'inverno spero proprio diventi obiettivo di una passeggiata con alec!
Bello
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Anello di Traso e dintorni
Ciao! domani vado a camminare su questi sentieri; per tirare le fila del discorso, quindi Trapena Alta dovrebbe essere stata conosciuta anche come "Le Gione" - toponimo (secondo la plausibile ipotesi di Martìn) collegato alla "storpiatura" del nome del monte soprastante (Costa di Lione), che cioè sarebbe stato "monte Costa delle Gione" (?) - e abitata sino alla metà degli anni '80.
Per quanto riguardo la particolarità architettonica di Barego (architravi, archi) e parallelamente la trascuratezza di Trapena Alta (caratteristica curiosa se si pensa che Barego non fu mai abitato stabilmente bensì usato come alpeggio, mentre Trapena Alta fu abitata), ho trovato una chiave di lettura a questo indirizzo http://www.comune.rezzoaglio.ge.it/detail.php?ID=70" onclick="window.open(this.href);return false;:
"Alcune recano incise sui portali ("Sureporta" vengon chiamati dai Valligiani)1601, 1623 che son i millesimi più antichi che io abbia riscontrato in Alta valle dell’Aveto, se si tien conto che a Ventarola il più vetusto é del 1631, ciò non vuol dire che l’insediamento sia più datato, ma almeno é un metro per riconoscere agli abitanti di quel sito un certo grado di civiltà, che associato alle croci incise sempre sui portali suddetti a salvaguardia delle bestie che venivano ricoverate nelle stalle ai piani inferiori della case menzionate, danno altresì il "senso" della "Cultura contadina dei nostri monti" (invero, per i nostri avi avevan più importanza le "bestie" quali portatrici di benessere e vita che gli "uomini" che vivevan nella casa al piano superiore, infatti solo sui portali delle stalle si trovan incise le croci dal potere magico-cristiano)."
butto lì qualche nome (per i pratici dei posti): dove sono i "casoni di Traso"? sono altra località rispetto a Barego? e Case Castelletto?
e Pian Sereto (località che dovrebbe essere vicina a Sant'Alberto)?
e il bosco di Boa (tra Traso e Bargagli?)?
Per quanto riguardo la particolarità architettonica di Barego (architravi, archi) e parallelamente la trascuratezza di Trapena Alta (caratteristica curiosa se si pensa che Barego non fu mai abitato stabilmente bensì usato come alpeggio, mentre Trapena Alta fu abitata), ho trovato una chiave di lettura a questo indirizzo http://www.comune.rezzoaglio.ge.it/detail.php?ID=70" onclick="window.open(this.href);return false;:
"Alcune recano incise sui portali ("Sureporta" vengon chiamati dai Valligiani)1601, 1623 che son i millesimi più antichi che io abbia riscontrato in Alta valle dell’Aveto, se si tien conto che a Ventarola il più vetusto é del 1631, ciò non vuol dire che l’insediamento sia più datato, ma almeno é un metro per riconoscere agli abitanti di quel sito un certo grado di civiltà, che associato alle croci incise sempre sui portali suddetti a salvaguardia delle bestie che venivano ricoverate nelle stalle ai piani inferiori della case menzionate, danno altresì il "senso" della "Cultura contadina dei nostri monti" (invero, per i nostri avi avevan più importanza le "bestie" quali portatrici di benessere e vita che gli "uomini" che vivevan nella casa al piano superiore, infatti solo sui portali delle stalle si trovan incise le croci dal potere magico-cristiano)."
butto lì qualche nome (per i pratici dei posti): dove sono i "casoni di Traso"? sono altra località rispetto a Barego? e Case Castelletto?
e Pian Sereto (località che dovrebbe essere vicina a Sant'Alberto)?
e il bosco di Boa (tra Traso e Bargagli?)?
Re: Anello di Traso e dintorni
Ciao , i posti sono bellissimi, grandi complimenti a chi ha lavorato! oggi ho fatto questo giro: triangolo rosso Traso basso, Traso chiesa, Ciappa, due linee rosse fino "in to ronco" (bivio traso basso/la presa), pallino rosso su quadrato bianco attraverso Cà du tracciou (?) fino in loc. "sereo", quadrato rosso fino di nuovo a Ciappa, quindi Barego, colle Speranza e costa Lione, tre pallini rossi fino alla svolta per la val Lentro: qui ho preso la buona mulattiera che si allontana in direzione Trapena Alta (grosso modo), si mantiene a mezza costa complessivamente pianeggiante, quindi in vista del quarto rudere di seccatoio, la via principale è ostruita da tronchi (oltre prosegue sporca ma chiaramente: andrà a Trapena Alta?), scende a sinistra un viottolo (segni: lista bianca, freccia gialla, G gialla su lista bianca) evidentemente per mtb che raggiunge ripidamente/rapidamente la via per la Presa (due linee rosse); ho seguito a sinistra verso valle e ho raggiunto lo sfasciacarrozze e quindi La Presa.
a occhio e croce, con calma ci vuole 1.30 h per il giro breve (da Traso via Ciappa, cava e ritorno) e 3 h per il giro lungo (quello di cui si parla in questa discussione, l'anello di Traso per capirsi - voto 10+!)
a occhio e croce, con calma ci vuole 1.30 h per il giro breve (da Traso via Ciappa, cava e ritorno) e 3 h per il giro lungo (quello di cui si parla in questa discussione, l'anello di Traso per capirsi - voto 10+!)
Re: Anello di Traso e dintorni
allego qualche foto
approfitto ancora per chiedere (agli indigeni): dov'è il mattogrillo? fra cavassolo e la presa? e il ponte di vezzano presso traso? è mica il primo ponte della vecchia statale (lato bargagli)? e il mulino detto della luigia? ho finito
approfitto ancora per chiedere (agli indigeni): dov'è il mattogrillo? fra cavassolo e la presa? e il ponte di vezzano presso traso? è mica il primo ponte della vecchia statale (lato bargagli)? e il mulino detto della luigia? ho finito
Re: Anello di Traso e dintorni
morale della favola: andate a fare il cosidetto "anello di traso"!
Re: Anello di Traso e dintorni
Refresh per questo topic. Sono andato l'altro ieri a fare l'anello completo, che, confermo, si copre tranquillamente in tre ore. Appena posso riporterò l'itinerario nella sezione apposita del nostro forum.
Chiedo a Martìn: siete ripassati recentemente per il mantenimento? Tutto l'itinerario è perfettamente percorribile.
Bisognerebbe, però, risistemare i segnavia all'inizio, poichè uno smottamento sopra la chiesa di Traso ha interessato il sentiero dove passa anche il triangolo rosso; si potrebbe risegnare sulla breve scalinata a sinistra.
Forse sarebbe opportuno mettere qualche quadratino rosso in più sugli alberi prima di Trapena alta, scendendo, perchè lì la traccia è meno chiara. Comunque, minuzie.
Rispetto alla descrizione di Giorgio Mazzarello, ho notato che anche il bollo rosso è ben visibile su tutto il percorso comune al Sentiero Alinovi. Qualcuno sa se è stato rinnovato nel tratto fra Viganego e il crinale e l'infrascatura tolta? L'avevo percorso qualche anno fa e in effetti era una situazione problematica.
Chiedo a Martìn: siete ripassati recentemente per il mantenimento? Tutto l'itinerario è perfettamente percorribile.
Bisognerebbe, però, risistemare i segnavia all'inizio, poichè uno smottamento sopra la chiesa di Traso ha interessato il sentiero dove passa anche il triangolo rosso; si potrebbe risegnare sulla breve scalinata a sinistra.
Forse sarebbe opportuno mettere qualche quadratino rosso in più sugli alberi prima di Trapena alta, scendendo, perchè lì la traccia è meno chiara. Comunque, minuzie.
Rispetto alla descrizione di Giorgio Mazzarello, ho notato che anche il bollo rosso è ben visibile su tutto il percorso comune al Sentiero Alinovi. Qualcuno sa se è stato rinnovato nel tratto fra Viganego e il crinale e l'infrascatura tolta? L'avevo percorso qualche anno fa e in effetti era una situazione problematica.
pace e bene
- Conte Ugolino
- Titano di Quotazero
- Posts: 5466
- Joined: Wed Jan 11, 2006 22:00
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Re: Anello di Traso e dintorni
Spiace dire ste cose in diretta , ma visto che dopo ricerca non riesco a trovare gli autori, vorrei segnalare che la segnaletica Case Cordona, Cisiano (X rossa) è uno schifo inverecondo, da mozzare le mani a chi lo ha fatto. Non è quello il modo di segnalare i sentieri, anzi di imbrattare, malamente, in modo indecoroso ed incomprensibile, nonchè di scortecciare gli alberi, usare vernice inappropriata, fare colature abbondanti, segnare a caso.
Mi astengo da altro. Spero che chi abbia compiuto lo scempio legga e ripristini decorosamente il tutto! Non vorremmo fosse purtroppo un esempio dello spontaneismo ora tanto in voga.
Mi astengo da altro. Spero che chi abbia compiuto lo scempio legga e ripristini decorosamente il tutto! Non vorremmo fosse purtroppo un esempio dello spontaneismo ora tanto in voga.
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Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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