Sabato 8 luglio , sfumate per meteo avverso le ipotizzate gite sulle Alpi , ho deciso di sperimentare questa zona a me quasi ignota per l'antipatia che mi suscita l'arrivarci in auto da Genova
. Infatti tutte le strade per Santo Stefano sono brutte e tortuose ed in più al mattino si fanno con il sole negli occhi ...
Ma sono passato sopra a questo aspetto negativo pensando che gran parte dell'escursione si sarebbe svolta tra le fresche frasche delle foreste avetane invece che sotto il sole cocente
. E la scelta stavolta è stata azzeccata !! Il viaggio da Genova , passando per Montebruno e per il Passo del Fregarolo , per giungere alla partenza della seggiovia di Rocca d'Aveto ha richiesto 100 minuti . Da lì ho iniziato un curioso percorso ad anello che mi ero studiato sulle cartine OSM
per raggiungere un bel mucchio di cime attorno al Maggiorasca
.
Passando per una strada privata con villette , ho intercettato il sentiero che da Roncolongo sale alla Valle Tribolata , lasciandolo poco dopo per dirigermi alla sommità del Groppo Rosso .
Dalla bifida cima rocciosa , bella vista anche su Santo Stefano d' Aveto ,
prima di salire facilmente sulla vicina cima erbosa del Monte Roncalla , con panorama sulla sottostante Valle Tribolata
e sulla parete occidentale del monte Ciapa Liscia , che esplicita così la sua etimologia ...
Dopo non mi faccio mancare nemmeno un salto su questa piatta vetta decisamente anonima , da cui appaiono ancora distanti il Bue ed il Maggiorasca .
Il sentiero mi fa scendere dolcemente all'ombra della bella boscaglia sino al Passo Roncalla ed al Prato della Cipolla , con il noto rifugio omonimo .
Qui incontro un buon numero di persone , probabilmente salite con la seggiovia . Per raggiungere il Monte Bue utilizzo una ripida ed assolata pista da sci che passa nei pressi del Dente della Cipolla e così noto che il precario ponte tibetano , visto in tante foto , non esiste più . Raggiungo la croce di vetta del Bue
e mi godo il bel panorama sulla dorsale Groppo Rosso - Roncalla - Ciapa Liscia e sul Prato della Cipolla .
Il Maggiorasca ora appare vicino , troppo vicino per l'ora che è ... sono solo le 11 !
Finisce che termino troppo presto il mio giro e spreco mezza giornata di sole ...
Così mi nasce un'ideuzza
nella mente malata
: alle mie spalle c'è il Monte Nero : perchè non raggiungerlo ? Detto , fatto !
Passando accanto al bel Prato Grande
imbocco l'evidente sentiero che segue tutto il crinale roccioso ( anche quando magari sarebbe stato meglio poter evitare qualche saliscendi ) , scarsamente protetto dalla bassa vegetazione
, e con una bella faticata ( c'è pure un tratto con cavi d'acciaio per superare una paretina ! ) giungo quasi a mezzogiorno alla croce di vetta
ed al bel panorama sul caratteristico Lago Nero , circondato da fitte foreste di conifere
.
A questo punto esagero e mi lascio ingolosire ancora di più ...
Decido di raggiungere le sponde del lago , ma non tornando indietro sino al bivio che avevo visto , no ! Molto meglio proseguire sul crinale per poi scendere fino ad un altro bivio che conduce al lago ... Peccato che tale bivio sia praticamente al Passo dello Zovallo
Meno male che almeno il bel sentiero è all'ombra della faggeta
e così con una ( molto ) lunga scarpinata raggiungo lo specchio d'acqua , dove c'è parecchia gente a fare picnic .
Ormai sono piuttosto affaticato , ma devo risalire 200 metri di dislivello per tornare sul Monte Bue e poi altri 100 per arrivare finalmente sul Monte Maggiorasca , il Re dell'Appennino Ligure
.
La giornata è ancora bella e calda e mi godo un po' i panorami tutt'attorno
. Ma mi mancano ancora 3 cime da cancellare dal mio carnet , anche se ormai le salite sono quasi finite ... Mi dirigo quindi verso il Monte Croce Martincano , con la sua curiosa croce di legno .
Seguendo sempre il pianeggiante sentiero nel bosco arrivo poi alla strapiombante parete rocciosa della Rocca del Prete
da cui c'è una bella prospettiva sul Maggiorasca
e sul sottostante capoluogo della Val d'Aveto.
Rimane solo l'ultima vetta da raggiungere , il celeberrimo Monte Picchetto , per il quale non riesco a trovare uno straccio di sentiero . Salgo così ad occhio nel bosco , raggiungendo la radura sommitale con il suo ometto di pietre ed un'insolita visuale ( guarda un po' ! ) sull'immancabile Maggiorasca ...
Adesso ho davvero finito , non mi rimane che scendere al Passo della Lepre , dove incoccio la sterrata che , passando sotto alle spettacolari bastionate rocciose ,
mi riconduce a Rocca d'Aveto , non prima di una rigenerante sosta ad una bella fontana freschissima
.
Prima di affrontare il tortuoso viaggio per rientrare a casa , c'è ancora il tempo di una foto al Groppo Rosso , finalmente in piena luce !
Decisamente stanco ma soddisfatto , me ne torno a Genova dopo questo bel giro ( molto arzigogolato , lo ammetto
) di quasi 23 chilometri per 1250 metri di dislivello .
Una lode al Parco dell'Aveto per l'efficace segnaletica sempre presente e visibile .
Scusate la mia prolissità !
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]