Chiesa di Canarie
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- Matricola
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Chiesa di Canarie
La grande chiesa abbandonata di Canarie...ecco come si presenta oggi. Gli affreschi interni si conservano ancora nonostante il cedimento del tetto e il campanile corpo esterno al complesso della chiesa non presenta ancora segni di cedimento.
"Un paese si dice fantasma quando non ha più morti da ricordare".
Re: Chiesa di Canarie
Ne avevo gia` sentito parlare. Dovrebbe essere nella frazione Cerendero di Mongiardino Ligure.
Re: Chiesa di Canarie
Non esattamente. Fa parte del Comune di Mongiardino Ligure, ma per raggiungerla in auto occorre passare dal Comune di Cabella Ligure. La chiesa si trova nella Frazione di Canarie. Raggiungibile per la strada comunale Cabella Ligure-Dova Superiore. Esiste anche un sentiero che svalica nel comune di Mongiardino ma non ricordo esattamente dove attacchi.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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- Matricola
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Re: Chiesa di Canarie
Esatto è nel comune di Mongiardino Ligure. Il paese è collocato dopo Gordena e prima di Cerendero. Ci si arriva così:
1. Procedi in direzione sudest da Via Teo verso Località Selvagnassi
2. Prendi la 1º a destra in corrispondenza di Località Selvagnassi
3. Svolta a sinistra per rimanere su Località Selvagnassi
4. Svolta leggermente a sinistra e imbocca Strada Provinciale per Serravalle/SP140
5. Svolta leggermente a destra verso Frazione Rosano
6. Svolta leggermente a sinistra e imbocca Frazione Rosano
7. Svolta a destra verso Strada Comunale della Gordenella
8. Svolta leggermente a sinistra e imbocca Strada Comunale della Gordenella
9. Svolta a destra e imbocca Frazione Gordena
Una volta arrivato a Gordena vi è una strada a destra che porta a Canarie. Questo percorso lo si deve compiere partendo da Cabella Ligure.
Oppure come ha detto qui sopra Ramingo passando appunto da Dova Superiore e scendendo verso Casalbusone
1. Procedi in direzione sudest da Via Teo verso Località Selvagnassi
2. Prendi la 1º a destra in corrispondenza di Località Selvagnassi
3. Svolta a sinistra per rimanere su Località Selvagnassi
4. Svolta leggermente a sinistra e imbocca Strada Provinciale per Serravalle/SP140
5. Svolta leggermente a destra verso Frazione Rosano
6. Svolta leggermente a sinistra e imbocca Frazione Rosano
7. Svolta a destra verso Strada Comunale della Gordenella
8. Svolta leggermente a sinistra e imbocca Strada Comunale della Gordenella
9. Svolta a destra e imbocca Frazione Gordena
Una volta arrivato a Gordena vi è una strada a destra che porta a Canarie. Questo percorso lo si deve compiere partendo da Cabella Ligure.
Oppure come ha detto qui sopra Ramingo passando appunto da Dova Superiore e scendendo verso Casalbusone
"Un paese si dice fantasma quando non ha più morti da ricordare".
Re: Chiesa di Canarie
La parte asfaltata è percorribile in macchina ?
grazie mille
grazie mille
Re: Chiesa di Canarie
Se passi da Gordena, per raggiungere Canarie sei costretto ad attraversare una stretta e ripida strada in cemento (a misura esatta d'auto) oggetto di caduta sassi e molto esposta su un scosceso dirupo. A questa segue una sterrata che ti conduce a Canarie. Conviene passare da sotto anzichè salire sino a Gordena. Quindi da Cabella Ligure, seguire per Rosano, poi (se non ricordo male) anzichè seguire le indicazioni per Gordena proseguire diritti sulla comunale finchè non si trovano quelle per Canarie e Cerendero.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Chiesa di Canarie
Ciao! La chiesa nella foto è la vecchia chiesa parrocchiale di Ceréndero intitolata a San Ruffino, che si trova sotto il cimitero, nei pressi della località di Canarie. Ho trovato che esiste una voce su Wikipedia, che ripercorre la storia di questo edificio (http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Ruffino" onclick="window.open(this.href);return false;).
La vecchia chiesa fu abbattuta nel 1890 per costruirne una nuova nello stesso luogo. L'ingegnere incaricato, però, scriveva nell'anno 1900 che il terreno in questione "apparteneva ad una frana, che in tempi certamente remoti si venne a staccare dalla montagna”. Il peso della chiesa, senza neppure i muri a secco a sostenere la spianata, e l'acqua che scorre tra la roccia e il terreno della frana determinavano uno slittamento a valle.
Il cardinal Minoretti in visita pastorale ebbe parole di apprezzamento per la nuova chiesa. Il cardinal Siri nel 1946 visitò la valle e con essa la parrocchia di San Ruffino, ed esortò a vigilare su "alcune crepe che si sono verificate nei nuovi edifici". Nel 1947 un altro ingegnere a cui fu affidata una perizia sulle condizioni della struttura suggeriva il modo per rimuovere l'acqua dalla fondamenta, ma precisava che "attualmente non vi è pericolo di rovina".
Nel 1955 fu ancora Siri a visitare la zona, e a ribadire l'urgenza di un intervento “per assicurare l’integrità materiale della chiesa”; le crepe in canonica e in chiesa "nel futuro potrebbero essere fatali", chiosava Paolo Molinari, parroco dal 1947 al 1958. Come si legge al link di Wiki, la chiesa fu chiusa nel 1979.
Per 56 anni, dal 1891 al 26 marzo 1947, parroco di San Ruffino fu Agostino Tambutto, che alla sua morte, nel corso dell'85° anno d'età, si fece seppellire in chiesa. Tre anni prima, nel 1944, fu nominato suo coadiutore Paolo Molinari, il quale scrisse tra il 1953 e il 1955 una "Storia della Parrocchia di S.Ruffino – Cerendero”. Un capitolo riguarda gli appena trascorsi anni della guerra, che vide quindi l'autore in qualità di testimone diretto. Con l'esercito tedesco erano arruolati soldati di origine caucasica, detti "mongoli" per i tratti orientali del viso. “Ai mongoli diedero per tre ore diritti di saccheggio, i quali, quali bestie inferocite e sitibonde di vendette, occupati i centri si abbandonarono agli atti più incivili. A Rosano, a Cabella, a Rocchetta e altrove, oltre alle rapine di viveri e di oggetti, violentarono non poche donne ed ovunque furono momenti di grave trepidazione. Qui a Cerendero non fecero azioni cattive, essendosi già sfogati altrove, soltanto si accontentarono di andare nudi con un freddo rigidissimo a fare il bagno negli ‘arbii’ di Cerendero e di fare il ‘repulisti’ nei pollai. Prendevano le galline, strappavano loro la testa gettandola lontano, perché secondo la loro religione conteneva l’anima”.
Molinari scrive anche dell'ospitalità di Agostino Tambutto: “La casa del prete vide avvicendarsi partigiani, tedeschi, fascisti, mongoli ed ebrei e per tutti ci fu sempre un pezzo di pane o di polenta, un bicchiere di vino ed una buona parola”.
E' curioso scoprire come, al volgere della guerra, il 15 aprile del 1945, la fabbriceria della parrocchia si occupi di "procedere all’ordinazione per la costruzione del pulpito” della chiesa, che evidentemente ne era sprovvista.
Altra curiosità, legata al ballo. Nell'agosto del 1926 don Agostino applicava le direttive della curia (per il "bene spirituale delle popolazioni" non è "conciliabile" il ballo con le festività) e stabiliva così: "Allo scopo di impedire che la festa di San Bernardo in Gòrdena sia profanata col ballo è stato concluso tra il Parroco e i Massari della Capella che nel caso che in questo anno vi fosse il ballo, la pena correzionale della sospensione delle solennità della stessa festa sia, secondo la regola già data dalla Reverendissima Curia, applicata inesorabilmente nell’anno seguente”.
L'ultimo esodo post-bellico spopola definitivamente le valli. In seguito alla visita pastorale di Siri, il 3 luglio 1955, sappiamo che ancora nel 1949 a Cerendero abitavano 197 persone (a fronte dei 400 abitanti del 1901). Il tenore di vita? Si tratta di “povera gente che cerca di emigrare o all’estero o in altre zone”. La pubblica moralità? “Abbastanza stimato il buon costume: raramente si notano scandali. Pochissimi si sposano”. Le stalle, definite "antiigieniche", ospitano 200 capi bovini, 8 caprini, 1 ovino ed 1 equino. L'acqua è poca, e "mancano i mezzi per fare gli acquedotti: Comune, Provincia e Governo ci dormono sopra”.
(tutte queste notizie sono tratte dalla relazione di ricerca nell'archivio parrocchiale di Cerendero da parte di Arrigo Boccioni, del quale i lavori di riordino e classificazione degli archivi parrocchiali della zona sono davvero utilissimi)
Da Mongiardino si raggiunge Cerendero attraverso la strada asfaltata che sale a Prato e, da qui, attraverso la sterrata che sale al crinale di monte Bossola e svalica in val Gordenella; la strada è ripida a tratti. Posti magnifici. Ciao!
La vecchia chiesa fu abbattuta nel 1890 per costruirne una nuova nello stesso luogo. L'ingegnere incaricato, però, scriveva nell'anno 1900 che il terreno in questione "apparteneva ad una frana, che in tempi certamente remoti si venne a staccare dalla montagna”. Il peso della chiesa, senza neppure i muri a secco a sostenere la spianata, e l'acqua che scorre tra la roccia e il terreno della frana determinavano uno slittamento a valle.
Il cardinal Minoretti in visita pastorale ebbe parole di apprezzamento per la nuova chiesa. Il cardinal Siri nel 1946 visitò la valle e con essa la parrocchia di San Ruffino, ed esortò a vigilare su "alcune crepe che si sono verificate nei nuovi edifici". Nel 1947 un altro ingegnere a cui fu affidata una perizia sulle condizioni della struttura suggeriva il modo per rimuovere l'acqua dalla fondamenta, ma precisava che "attualmente non vi è pericolo di rovina".
Nel 1955 fu ancora Siri a visitare la zona, e a ribadire l'urgenza di un intervento “per assicurare l’integrità materiale della chiesa”; le crepe in canonica e in chiesa "nel futuro potrebbero essere fatali", chiosava Paolo Molinari, parroco dal 1947 al 1958. Come si legge al link di Wiki, la chiesa fu chiusa nel 1979.
Per 56 anni, dal 1891 al 26 marzo 1947, parroco di San Ruffino fu Agostino Tambutto, che alla sua morte, nel corso dell'85° anno d'età, si fece seppellire in chiesa. Tre anni prima, nel 1944, fu nominato suo coadiutore Paolo Molinari, il quale scrisse tra il 1953 e il 1955 una "Storia della Parrocchia di S.Ruffino – Cerendero”. Un capitolo riguarda gli appena trascorsi anni della guerra, che vide quindi l'autore in qualità di testimone diretto. Con l'esercito tedesco erano arruolati soldati di origine caucasica, detti "mongoli" per i tratti orientali del viso. “Ai mongoli diedero per tre ore diritti di saccheggio, i quali, quali bestie inferocite e sitibonde di vendette, occupati i centri si abbandonarono agli atti più incivili. A Rosano, a Cabella, a Rocchetta e altrove, oltre alle rapine di viveri e di oggetti, violentarono non poche donne ed ovunque furono momenti di grave trepidazione. Qui a Cerendero non fecero azioni cattive, essendosi già sfogati altrove, soltanto si accontentarono di andare nudi con un freddo rigidissimo a fare il bagno negli ‘arbii’ di Cerendero e di fare il ‘repulisti’ nei pollai. Prendevano le galline, strappavano loro la testa gettandola lontano, perché secondo la loro religione conteneva l’anima”.
Molinari scrive anche dell'ospitalità di Agostino Tambutto: “La casa del prete vide avvicendarsi partigiani, tedeschi, fascisti, mongoli ed ebrei e per tutti ci fu sempre un pezzo di pane o di polenta, un bicchiere di vino ed una buona parola”.
E' curioso scoprire come, al volgere della guerra, il 15 aprile del 1945, la fabbriceria della parrocchia si occupi di "procedere all’ordinazione per la costruzione del pulpito” della chiesa, che evidentemente ne era sprovvista.
Altra curiosità, legata al ballo. Nell'agosto del 1926 don Agostino applicava le direttive della curia (per il "bene spirituale delle popolazioni" non è "conciliabile" il ballo con le festività) e stabiliva così: "Allo scopo di impedire che la festa di San Bernardo in Gòrdena sia profanata col ballo è stato concluso tra il Parroco e i Massari della Capella che nel caso che in questo anno vi fosse il ballo, la pena correzionale della sospensione delle solennità della stessa festa sia, secondo la regola già data dalla Reverendissima Curia, applicata inesorabilmente nell’anno seguente”.
L'ultimo esodo post-bellico spopola definitivamente le valli. In seguito alla visita pastorale di Siri, il 3 luglio 1955, sappiamo che ancora nel 1949 a Cerendero abitavano 197 persone (a fronte dei 400 abitanti del 1901). Il tenore di vita? Si tratta di “povera gente che cerca di emigrare o all’estero o in altre zone”. La pubblica moralità? “Abbastanza stimato il buon costume: raramente si notano scandali. Pochissimi si sposano”. Le stalle, definite "antiigieniche", ospitano 200 capi bovini, 8 caprini, 1 ovino ed 1 equino. L'acqua è poca, e "mancano i mezzi per fare gli acquedotti: Comune, Provincia e Governo ci dormono sopra”.
(tutte queste notizie sono tratte dalla relazione di ricerca nell'archivio parrocchiale di Cerendero da parte di Arrigo Boccioni, del quale i lavori di riordino e classificazione degli archivi parrocchiali della zona sono davvero utilissimi)
Da Mongiardino si raggiunge Cerendero attraverso la strada asfaltata che sale a Prato e, da qui, attraverso la sterrata che sale al crinale di monte Bossola e svalica in val Gordenella; la strada è ripida a tratti. Posti magnifici. Ciao!
Re: Chiesa di Canarie
Sempre interessanti queste note storiche!
L'Alpe si scala. L'Appennino si viaggia, dall'Alpe si vede l'universo, e forse anche Dio, ma dall'Appennino si vedono gli uomini, e si vede il mare. (Maurizio Maggiani)
Re: Chiesa di Canarie
Un po di foto:
http://paolodelorenzi.blogspot.it/2012/ ... ndero.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Ciao a tutti
http://paolodelorenzi.blogspot.it/2012/ ... ndero.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Ciao a tutti
Re: Chiesa di Canarie
Complimenti Delo, hai reso un ottimo servizio, foto bellissime!
Grazie a te e a Lorenzo avete riportato alla luce frammenti di vita di questa Chiesa e dei suoi parrocchiani.
Grazie a te e a Lorenzo avete riportato alla luce frammenti di vita di questa Chiesa e dei suoi parrocchiani.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Chiesa di Canarie
Che foto, che dipinti! Ma che devastazione
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Chiesa di Canarie
Una delle purtroppo tante meraviglie perdute.
Negli Stati Uniti sarebbe un monumento nazionale.
Delo, foto da paura come sempre
Negli Stati Uniti sarebbe un monumento nazionale.
Delo, foto da paura come sempre
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Re: Chiesa di Canarie
quotoantolino wrote: Delo, foto da paura come sempre
nel senso che un paio sono da film triller
Re: Chiesa di Canarie
http://www.operazionesanrufino.org/it/" onclick="window.open(this.href);return false;
Mi è stato segnalato il sito sopra indicato che mi sembra molto interessante sopratutto per la parte storica che racconta le vicissitudini del complesso di San Ruffino.
Mi è stato segnalato il sito sopra indicato che mi sembra molto interessante sopratutto per la parte storica che racconta le vicissitudini del complesso di San Ruffino.