Spiagge di Tramonti.
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Re: Spiagge di Tramonti.
Bello comunque. Anzi prossimamente potrei fare un salto a fare qualcosa di simile. In effetti vorrei quantomeno fare la via der predao che non ho mai fatto.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Spiagge di Tramonti.
Domenica 9 aprile 2017: Campiglia (380) – Fontana di Nozzano (330) – Monesteroli (100) – Spiaggia dei Nacchè (0) – Monesteroli (100) – Fontana di Nozzano (330) – Campiglia (380).
Partecipanti: Piera, Stefs e soundofsilence.
Lunghezza: 8,9 Km circa.
Dislivello: 400 m. circa.
Difficoltà: Al limite dell’EE la scalinata di Monesteroli, che non presenta particolari difficoltà, ma può spaventare per la ripidità chi non vi sia abituato, EE la discesa allo Scalo di Monesteroli, su sentiero ripido e franoso. F la scogliera verso i Nacchè, con vari passaggi su roccia, di I e II grado e infine PD la salita della paretina di 6 metri per accedere alla spiaggia dei Nacchè, che è un’arrampicata continua di almeno secondo grado, secondo più diciamo, data la notevolissima esposizione. Conviene attrezzarsi quindi, quantomeno per la discesa, con una corda di una sessantina di metri, da usare in doppia sull’impalcatura di una casa soprastante la paretina in questione, nonché imbragatura e discensore e\o cordini. Infine EE, F se si esplora un po’ di più, la visita allo scoglio Montonao, consigliabile solo con mare calmo, data l’estrema scivolosità dei guadi con l’acqua alta. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova a La Spezia coll’autostrada, quindi si attraversa la città seguendo i cartelli per Portovenere e Riomaggiore. Al bivio tra le 2 località si imbocca la strada per Portovenere e la si segue per 1,5 Km, dove si svolta a destra per Campiglia e ivi si arriva in circa 10 Km. Qui si può parcheggiare presso l’ex il campo di calcio poco prima del paese, visto anche che trovare posto più aventi non sempre è facilissimo e i posti, inoltre, dovrebbero essere riservati ai residenti.
Percorso a a piedi: dalla spianata dell’ex campo di calcio, ormai invaso dalla vegetazione, si prende il sentiero segnato sulla sinistra e lo si segue (possibile breve deviazione per punto panoramico tirando dritti alla prima svolta a destra del sentiero appena raggiunto il crinale) fino a giungere alla piazza della Chiesa di Campiglia, qui ci lasciamo a sinistra via Tramonti e continuiamo ancora qualche metro sulla strada principale, per imboccare quindi a sinistra Vico Codemin, l’ex sentiero 4B (che ora riporta una nuova numerazione che non ricordo). Al primo bivio, dopo qualche centinaio di metri in leggera discesa, lasciamo il sentiero segnato e prendiamo a sinistra un sentiero incavato e stretto tra due muri. Dopo 120 metri il sentiero piega decisamente a sinistra con una curva a 90 gradi, qui invece noi prendiamo una traccetta in direzione opposta (destra), seguiamo quindi il nuovo sentierino, stretto ma pulito, e dopo 460 metri giungiamo ad un bivio, dove continuiamo dritti, lasciando a sinistra una traccia in discesa verso Schiara. Altri 200 metri e ci ricolleghiamo al sentiero segnato (ex 4b) che imbocchiamo verso sinistra. In breve giungiamo ad una fonte (Fontana di Nozzano), dove prendiamo a sinistra, lasciando a destra il sentiero per Sant’Antonio. In poco più di 400 metri raggiungiamo la scalinata in discesa da Sant’Antonio verso Monesteroli e la imbocchiamo in discesa sulla sinistra. Scendiamo quindi per 260 metri e ci congiungiamo al sentiero proveniente dalla Fossola, per continuare la discesa verso Monesteroli, che in breve raggiungiamo. Scendiamo quindi, sempre assai ripidamente in mezzo alle case, e, al termine delle stesse, lungo il sentierino martoriato dalle frane che ci porta fino di fronte alla scoglio Montonao, sul quale possiamo salire, se il mare e calmo, compiendo una serie di guadi in successione saltando da una roccia all’altra. Allo Scoglio Montonao poi possiamo andare in cima con prudenza ed esplorarle la vetta. Esplorato il Montonao torniamo sulla scogliera e prendiamo verso ovest, affrontando subito alcuni passaggi in cui usare le mani. Superate 2-3 paretine con prudenza, facendo attenzione alle eventuali rocce scivolose, giungiamo ad un guado non affrontabile con mare mosso. Superato il guado, ormai a poche decine di metri dalla Spiaggia dei Nacchè, ci troviamo la strada sbarrata da una parete insormontabile. Qui o si prosegue per pochi metri nell’acqua, cosa indubbiamente non difficile d’estate col mare calmo, o scaliamo la paretina sopra di noi con estrema prudenza, data l’esposizione. Noi abbiamo scalato la parete e quindi siamo giungi facilmente in spiaggia. Esplorata la spiaggia si torna quindi sui propri passi fino a Monesteroli e quindi si risale fino perlomento al bivio per la Fontana di Nozzano. Da qui si può decidere se ritornare alla macchina sui propri passi o seguire qualche strada alternativa, ci sono in effetti varie possibilità: una è quella di seguire per intero l’ex 4b, di cui all’andata abbiamo saltato un pezzo, passando così un poco più in alto che all’andata, l’altra è di passare più bassi attraversando il paesino di Schiara; impossibile comunque descrivere precisamente tutte le varianti possibili, dato il dedalo di crose, scalinate e viuzze che percorrono le fasce di questa splendida terra, basta comunque dirigersi verso est e, prima o poi, si arriva a Campiglia, magari risalendo da Via Tramonti, l’unica controindicazione, oltre a quella di fare maggior dislivello, è quella di finire in sentieri infrascati, tipo alcuni tratti della vecchia via provinciale, che traversava in orizzontale a 100 m. di quota, tutta, o quasi, la terra di Tramonti.
Conclusioni: ennesima gita nelle splendide terre di Tramonti, che abbina la gettonatissima discesa a Monesteroli, alla “conquista” della selvaggia spiaggia dei Nacchè, dove si è senz’altro da soli, a meno che non attracchi qualche barca. Monesteroli è indubbiamente sempre affascinante con la sua spettacolare scalinata quasi sospesa tra il cielo e il mare e con bellissime viste sulla magnifica costa est (con le Isole di Portovenere) e ovest (con Punta Mesco, Capo Montenero, Punta Pineda e Punta Merlino), nonché l’impressionate vista a picco sullo Scoglio Montonao, mentre la spiaggia dei Nacchè aggiunge quel pizzico di selvaggio caratteristico di tutte le terre di tramonti, eccetto, appunto, Monesteroli. Si tratta in ogni caso di una bella e grande spiaggia, impreziosita dalla strana casa a foggia di “palafitta” su cemento, dalle finestre della quale si gode di una magnifica vista.
Mare nella nebbia da punto panoramico Campiglia
Torretta nei pressi di Campiglia
Schiara e Ferale andando a Monesteroli
Schiara e Ferale andando a Monesteroli più da vicino
Vigne e vista verso Isole Portovenere andando a Monesteroli
Vigne e mare sopra la Schiara andando verso Monesteroli
Isole Portovenere andando verso Monesteroli
Fontana in pietra presso Fontana di Nozzano
Primo piano Scoglio Ferale andando verso Monesteroli
Punta Merlino e Pineda scendendo verso Monesteroli
Fiori gialli e Scoglio Ferale scendendo a Monesteroli
Scalinata e Monesteroli
Capo Montenero Punta Pineda e Punta Merlino scendendo a Monesteroli
Punta Mesco Capo Montenero Punta Pineda e Merlino scendendo a Monesteroli
Scoglio Montonao da sopra
Fico d'India e mare scendendo a Monesteroli
Scoglio Montonao scendendovi più da vicino
Scoglio Montonao con sullo sfondo Capo Montenero Punta Pineda e Punta Merlino
Scoglio Montonao scendendovi
Salendo lo Scoglio Montonao
Punta Monesteroli dallo Scoglio Montonao
Spiaggia dei Nacchè dallo Scoglio Montonao
Scoglio in mare da Montonao
Sommità Scoglio Montonao e mare
Sommità Montonao con Capo Montenero Punta Pineda e Merlino sullo sfondo
Pendio Montonao e spiaggia Nacchè sullo sfondo
Mare da Scoglio Montonao
Sommità Scoglio Montonao con Capo Montenero Punta Pineda e Merlino sullo sfondo
Sommità Scoglio Montonao con Capo Montenero Punta Pineda e Merlino sullo sfondo
Punta Monesteroli da Scoglio Montonao
Pomodoro di mare in Scoglio Montonao
Scoglio Montonao dal guado
Spiaggia dei Nacchè andandovi
Spiaggia dei Nacchè andandovi più da vicino
Parete scalata per Nacchè e scoglio Montonao
Scoglio Montonao dai Nacchè
Interno prima baracca ai Nacchè
Interno prima baracca ai Nacchè più da vicino
Spiaggia dei Nacchè e Punta Merlino dall'arenile
Prima baracca in Spiaggia dei Nacchè con Montonao sullo sfondo
'Palafitta' in spiaggia dei Nacchè
'Palafitta' in spiaggia dei Nacchè
Spiaggia dei Nacchè e Punta Merlino dall'arenile
Interno 'Palafitta' in spiaggia dei Nacchè
Scoglio Montonao da finestra 'Palafitta' in spiaggia del Nacchè
Scoglio Montonao da finestra 'Palafitta' in spiaggia del Nacchè
Mare da finestra 'Palafitta' in spiaggia del Nacchè
Mare da finestra 'Palafitta' in spiaggia del Nacchè col flash
Interno 'Palafitta' in spiaggia dei Nacchè col flash
Interno piano superiore 'Palafitta' in spiaggia dei Nacchè
Spiaggia dei Nacchè e Punta Merlino dall'arenile
Scoglio in mare alla Spiaggia dei Nacchè e Punta Merlino sullo sfondo
Spiaggia dei Nacchè con Montonao sullo sfondo
Massi spiaggia Nacchè e Punta Merlino sullo sfondo
Angolo ovest Spiaggia Nacchè e Punta Merlino sullo sfondo
Spiaggia dei Nacchè con Montonao sullo sfondo
Primo piano 'Palafitta' in spiaggia Nacchè
Ciotoli Nacchè e Montonao sullo sfondo
Prima baracca in Spiaggia dei Nacchè da sotto
Spiaggia dei Nacchè da sopra
Spiaggia dei Nacchè da sopra
Scoglio Montonao risalendo a Monesteroli
Montonao e sullo sfondo Capo Montenero Punta Pineda e Merlino risalendo a Monesteroli
Partecipanti: Piera, Stefs e soundofsilence.
Lunghezza: 8,9 Km circa.
Dislivello: 400 m. circa.
Difficoltà: Al limite dell’EE la scalinata di Monesteroli, che non presenta particolari difficoltà, ma può spaventare per la ripidità chi non vi sia abituato, EE la discesa allo Scalo di Monesteroli, su sentiero ripido e franoso. F la scogliera verso i Nacchè, con vari passaggi su roccia, di I e II grado e infine PD la salita della paretina di 6 metri per accedere alla spiaggia dei Nacchè, che è un’arrampicata continua di almeno secondo grado, secondo più diciamo, data la notevolissima esposizione. Conviene attrezzarsi quindi, quantomeno per la discesa, con una corda di una sessantina di metri, da usare in doppia sull’impalcatura di una casa soprastante la paretina in questione, nonché imbragatura e discensore e\o cordini. Infine EE, F se si esplora un po’ di più, la visita allo scoglio Montonao, consigliabile solo con mare calmo, data l’estrema scivolosità dei guadi con l’acqua alta. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova a La Spezia coll’autostrada, quindi si attraversa la città seguendo i cartelli per Portovenere e Riomaggiore. Al bivio tra le 2 località si imbocca la strada per Portovenere e la si segue per 1,5 Km, dove si svolta a destra per Campiglia e ivi si arriva in circa 10 Km. Qui si può parcheggiare presso l’ex il campo di calcio poco prima del paese, visto anche che trovare posto più aventi non sempre è facilissimo e i posti, inoltre, dovrebbero essere riservati ai residenti.
Percorso a a piedi: dalla spianata dell’ex campo di calcio, ormai invaso dalla vegetazione, si prende il sentiero segnato sulla sinistra e lo si segue (possibile breve deviazione per punto panoramico tirando dritti alla prima svolta a destra del sentiero appena raggiunto il crinale) fino a giungere alla piazza della Chiesa di Campiglia, qui ci lasciamo a sinistra via Tramonti e continuiamo ancora qualche metro sulla strada principale, per imboccare quindi a sinistra Vico Codemin, l’ex sentiero 4B (che ora riporta una nuova numerazione che non ricordo). Al primo bivio, dopo qualche centinaio di metri in leggera discesa, lasciamo il sentiero segnato e prendiamo a sinistra un sentiero incavato e stretto tra due muri. Dopo 120 metri il sentiero piega decisamente a sinistra con una curva a 90 gradi, qui invece noi prendiamo una traccetta in direzione opposta (destra), seguiamo quindi il nuovo sentierino, stretto ma pulito, e dopo 460 metri giungiamo ad un bivio, dove continuiamo dritti, lasciando a sinistra una traccia in discesa verso Schiara. Altri 200 metri e ci ricolleghiamo al sentiero segnato (ex 4b) che imbocchiamo verso sinistra. In breve giungiamo ad una fonte (Fontana di Nozzano), dove prendiamo a sinistra, lasciando a destra il sentiero per Sant’Antonio. In poco più di 400 metri raggiungiamo la scalinata in discesa da Sant’Antonio verso Monesteroli e la imbocchiamo in discesa sulla sinistra. Scendiamo quindi per 260 metri e ci congiungiamo al sentiero proveniente dalla Fossola, per continuare la discesa verso Monesteroli, che in breve raggiungiamo. Scendiamo quindi, sempre assai ripidamente in mezzo alle case, e, al termine delle stesse, lungo il sentierino martoriato dalle frane che ci porta fino di fronte alla scoglio Montonao, sul quale possiamo salire, se il mare e calmo, compiendo una serie di guadi in successione saltando da una roccia all’altra. Allo Scoglio Montonao poi possiamo andare in cima con prudenza ed esplorarle la vetta. Esplorato il Montonao torniamo sulla scogliera e prendiamo verso ovest, affrontando subito alcuni passaggi in cui usare le mani. Superate 2-3 paretine con prudenza, facendo attenzione alle eventuali rocce scivolose, giungiamo ad un guado non affrontabile con mare mosso. Superato il guado, ormai a poche decine di metri dalla Spiaggia dei Nacchè, ci troviamo la strada sbarrata da una parete insormontabile. Qui o si prosegue per pochi metri nell’acqua, cosa indubbiamente non difficile d’estate col mare calmo, o scaliamo la paretina sopra di noi con estrema prudenza, data l’esposizione. Noi abbiamo scalato la parete e quindi siamo giungi facilmente in spiaggia. Esplorata la spiaggia si torna quindi sui propri passi fino a Monesteroli e quindi si risale fino perlomento al bivio per la Fontana di Nozzano. Da qui si può decidere se ritornare alla macchina sui propri passi o seguire qualche strada alternativa, ci sono in effetti varie possibilità: una è quella di seguire per intero l’ex 4b, di cui all’andata abbiamo saltato un pezzo, passando così un poco più in alto che all’andata, l’altra è di passare più bassi attraversando il paesino di Schiara; impossibile comunque descrivere precisamente tutte le varianti possibili, dato il dedalo di crose, scalinate e viuzze che percorrono le fasce di questa splendida terra, basta comunque dirigersi verso est e, prima o poi, si arriva a Campiglia, magari risalendo da Via Tramonti, l’unica controindicazione, oltre a quella di fare maggior dislivello, è quella di finire in sentieri infrascati, tipo alcuni tratti della vecchia via provinciale, che traversava in orizzontale a 100 m. di quota, tutta, o quasi, la terra di Tramonti.
Conclusioni: ennesima gita nelle splendide terre di Tramonti, che abbina la gettonatissima discesa a Monesteroli, alla “conquista” della selvaggia spiaggia dei Nacchè, dove si è senz’altro da soli, a meno che non attracchi qualche barca. Monesteroli è indubbiamente sempre affascinante con la sua spettacolare scalinata quasi sospesa tra il cielo e il mare e con bellissime viste sulla magnifica costa est (con le Isole di Portovenere) e ovest (con Punta Mesco, Capo Montenero, Punta Pineda e Punta Merlino), nonché l’impressionate vista a picco sullo Scoglio Montonao, mentre la spiaggia dei Nacchè aggiunge quel pizzico di selvaggio caratteristico di tutte le terre di tramonti, eccetto, appunto, Monesteroli. Si tratta in ogni caso di una bella e grande spiaggia, impreziosita dalla strana casa a foggia di “palafitta” su cemento, dalle finestre della quale si gode di una magnifica vista.
Mare nella nebbia da punto panoramico Campiglia
Torretta nei pressi di Campiglia
Schiara e Ferale andando a Monesteroli
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Vigne e vista verso Isole Portovenere andando a Monesteroli
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Fontana in pietra presso Fontana di Nozzano
Primo piano Scoglio Ferale andando verso Monesteroli
Punta Merlino e Pineda scendendo verso Monesteroli
Fiori gialli e Scoglio Ferale scendendo a Monesteroli
Scalinata e Monesteroli
Capo Montenero Punta Pineda e Punta Merlino scendendo a Monesteroli
Punta Mesco Capo Montenero Punta Pineda e Merlino scendendo a Monesteroli
Scoglio Montonao da sopra
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Punta Monesteroli dallo Scoglio Montonao
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Scoglio in mare da Montonao
Sommità Scoglio Montonao e mare
Sommità Montonao con Capo Montenero Punta Pineda e Merlino sullo sfondo
Pendio Montonao e spiaggia Nacchè sullo sfondo
Mare da Scoglio Montonao
Sommità Scoglio Montonao con Capo Montenero Punta Pineda e Merlino sullo sfondo
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Punta Monesteroli da Scoglio Montonao
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Scoglio in mare alla Spiaggia dei Nacchè e Punta Merlino sullo sfondo
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Massi spiaggia Nacchè e Punta Merlino sullo sfondo
Angolo ovest Spiaggia Nacchè e Punta Merlino sullo sfondo
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Primo piano 'Palafitta' in spiaggia Nacchè
Ciotoli Nacchè e Montonao sullo sfondo
Prima baracca in Spiaggia dei Nacchè da sotto
Spiaggia dei Nacchè da sopra
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Montonao e sullo sfondo Capo Montenero Punta Pineda e Merlino risalendo a Monesteroli
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Re: Spiagge di Tramonti.
che dire Sound... un applauso per questa nuova esplorazione Complimenti per esser andati oltre Monesteroli, l'ambiente finale è molto selvaggio, e forse l'accesso difficoltoso lo ha reso proprio così (peccato per il disordine delle baracche...)
Bravi per l'escursione , che non sempre è fattibile, dipende dal meteo...
P.S. certo che quelle acque cristalline portano già all'estate!
Bravi per l'escursione , che non sempre è fattibile, dipende dal meteo...
P.S. certo che quelle acque cristalline portano già all'estate!
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
Re: Spiagge di Tramonti.
Io non amo molto le escursioni "marine" , però questa è davvero uno spettacolo ! E che acqua
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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Re: Spiagge di Tramonti.
A mio parere, altre escursioni in Tramonti sono anche più belle, Albana su tutte, il mare calmo però stavolta ha fatto risaltare di più le acque cristalline, che ci sono altrettanto in tutte le altre località di Tramonti.daniele64 wrote:Io non amo molto le escursioni "marine" , però questa è davvero uno spettacolo ! E che acqua
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Re: Spiagge di Tramonti.
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... Predao.htm
Sabato 11 Novembre 2017: Campiglia (385) – Via Provinciale (270-250) – Via der Predao (150) – Albana (0) – Casa Boccardo (190) – Campiglia (385) – Bocca dei Cavalin (343) – Cava Muzzerone (220) – Vetta cava Muzzerone (308) – Cava Muzzerone (220) – Bocca dei Cavalin (343) – Campiglia (385).
Partecipanti: Stefy, Gheroppa, Kay, Matteo e soundofsilence.
Lunghezza: 13 Km. circa.
Dislivello: 700 m. circa.
Difficoltà: E fino a quando si lascia Via Tramonti. EE il sentierino che porta alla via provinciale, EE lo scavalcamento del recinto per accedere alla via provinciale (occorre appendenrsi ad un albero), EE la via provinciale, stretta, sconnessa e a tratti infrascata, come, più o meno, anche il sentierino precedente. E il successivo tratto fino alle case del Persico, compresa la Via der Predao, EE la successiva discesa ad Albana, ma più facile dei sentieri precedenti. E la risalita sulla sterrata, ma EE lo scavalcamento del cancello per uscire dall’Agriturismo (questa volta reso più difficile da del filo spinato aggiunto nel varco nella recinzione a sinistra che avevo sempre sfruttato in precedenza); attualmente occore infatti scavalcare il cancello centralmente, dove non ci sono punte, ma la cosa è resa complicata dal fatto che il cancello è mobile e si inclina un po’ strapiombando. EE il sentiero dalla Bocca dei Cavalin fino al Muzzerone, per la presenza di alcuni tratti rocciosi, ma comunque semplici e decisamente meno problematici di quanto fatto in precedenza. EE anche la risalita del sentiero dentro la cava, ma comunque semplice, ed infine F la decina di metri per raggiungere la vetta, con un primo passo di II grado e decisamente esposto, ma facile, dopo.
Percorso in macchina: Da Genova a La Spezia coll’autostrada, quindi si attraversa la città seguendo i cartelli per Portovenere e Riomaggiore. Al bivio tra le 2 località si imbocca la strada per Portovenere e la si segue per 1,5 Km, dove si svolta a destra per Campiglia e ivi si arriva in circa 10 Km. Qui si può parcheggiare presso l’ex il campo di calcio poco prima del paese, visto anche che trovare posto più aventi non sempre è facilissimo e i posti, inoltre, dovrebbero essere riservati ai residenti.
Percorso a piedi: dal parcheggio si continua su asfalto fino alla piazzetta di Campiglia, dove si prende a sinistra e si inizia a scendere la scalinata di Via Tramonti. Dopo circa 170 metri, a quota 355 circa, si lascia via Tramonti per scendere dritti su un sentierino sconnesso e ripido sulla destra. Dopo circa 170 metri e a quota 295 circa, troviamo uno sbarramento, da aprire e richiudere (un po’ difficile a dire il vero) e, quindi, 50 metri dopo un recinto, per superare il quale occorre attaccarsi agli alberi e quindi saltare oltre. Non è comunque necessario seguire questo “percorso ad ostacoli”, qui lo riporto perché è quello che abbiamo fatto, ma va benissimo ed è anzi molto più facile e panoramico continuare per Via Tramonti fino alle prime case del Persico, poco prima delle quali ci si ricongiunge al percorso fatto da noi. Continuando invece nella descrizione di quello che abbiamo fatto, superata la recinzione si prende immediatamente a sinistra un’incerta e stretta traccia che, pressochè in orizzontale, dopo circa 700 metri, porta sul sentiero per il Navone, che imbocchiamo verso destra, in discesa. Scendiamo quindi per circa 200 metri le scalinate del Navone, fino a quota 150 circa, dove imbocchiamo sulla sinistra l’evidente sentiero denominato “Via der predao”. Il sentiero, recentemente restaurato, procede in orizzontale per circa 335 metri, per raggiungere quindi il sentiero per il Persico (Via Tramonti), abbandonato all’inizio per provare i nuovi sentieri testè descritti. Riprendiamo quindi a scendere la scalinata di Via Tramonti e 85 metri dopo (quota 120) esservicisi immessi, si può prendere a sinistra una traccia che sembra portare in casa di qualcuno, ma in realtà passa soltanto vicino alle proprietà senza entrarvi. Dopo 50 metri in orizzontale si piega decisamente a destra, davanti al cancello di una casa, e, in altri 75 metri ci si immette su un sentierino (proveniente dall’ultima casa del Persico) che imbocchiamo verso sinistra. Altri 40 metri e troviamo un bivio: a destra, dritto davanti a noi, una scaletta porta alla scogliera del Persico, mentre noi continuiamo a sinistra, raggiungendo ben presto le case di Albana. Passate le case arriviamo ad un piccolo prato, che dà accesso ad una pietraia sulla destra. Il sentiero scende lungo la pietraia, quindi passiamo sotto un canneto, dove notiamo sulla sinistra il bivio per il sedicente agriturismo “Le Rosse”, mentre noi proseguiamo dritti scendendo allo scoglio dello scalo e alla spiaggetta di Albana. Al ritorno si prende il bivio nel canneto per l’Agriturismo; subito troviamo un cancelletto fissato con un fil di ferro che apriamo e richiudiamo quindi giungiamo davanti al cancello dell’agriturismo, che aggiriamo verso destra per giungere alla strada sterrata che iniziamo a risalire. A quota 140 circa la sterrata è sbarrata da un cancello che, fino all’anno scorso, si superava abbastanza facilmente tramite un punto debole della recinzione sulla sinistra dello stesso, ma, attualmente, tale punto è stato richiuso con filo spinato e occorre scavalcare il cancello centralmente. Per chi non volesse scavalcare tale cancello l’unica alternativa è di ritornare a Campiglia per il sentiero dell’andata e quindi ricongiungersi al successivo itinerario effettuato seguendo la strada asfaltata in discesa verso la Bocca dei Cavalin. Noi invece abbiamo scavalcato il cancello e, non contenti, ne abbiamo superato un altro (attraverso un varco nel filo spinato della recinzione), per un rapida visita alla Casa Boccardo, che si effettua imboccando un’altra sterrata sulla destra (a quota 215 circa, 180 metri di deviazione). Visitata Casa Boccardo si continua a salire sulla sterrata fino a giungere, attraverso un cancello con varco pedonale aperto, all’asfalto della strada per Campiglia, dove, poco a sinistra, vi è l’ex campo sportivo dove abbiamo parcheggiato. Giunti sull’asfalto prendiamo quindi a destra e camminiamo sulla strada per circa 175 metri, per imboccare quindi un sentiero sulla destra che passa parallelo alla strada. Dopo 350 metri circa torniamo sull’asfalto in corrispondenza di un tornante, in località Bocca dei Cavalin, ma lo lasciamo subito per imboccare, continuando dritti, il sentiero 1 per Portovenere. Dopo 900 metri circa in cui attraversiamo varie zone rocciose, giungiamo allo splendido punto panoramico di Punta Pitone, rocce bianche a picco sul mare dalle quali possiamo avere una vista a volo d’uccello sul sottostante rosso Scoglio Galera. Poco più di 300 metri, quasi nascosto dalla vegetazione, troviamo sulla sinistra il bivio per AVG (Raccordo AVG – altavia del Golfo) che ignoriamo, per continuare dritti sul sentiero 1. Altri 300 metri e giungiamo sull’asfalto in corrispondenza di un tornante ed alcune panchine, qui dobbiamo continuare dritti su sentiero lasciando a sinistra l’asfalto, ancora più a sinistra la strada, nell’altra direzione, si trasforma in sterrata e va verso la Sella di Derbi. Dopo circa 170 metri di sentiero torniamo nuovamente su asfalto, che stavolta percorriamo per 275 metri, fino al primo tornante, dove prendiamo una scorciatoia (segnata in biancorosso come il resto del sentiero), che ci porta in breve alla strada soprastante. Percorriamo quindi la strada asfaltata e giungiamo in circa 100 metri al cancello della cava del Muzzerone, chiuso e posto davanti ad un grande scavo; da qui proseguiamo altri 100 metri sulla strada e quindi prendiamo a destra una sterrata che in pochi metri porta ad un cancello aperto dal quale entriamo nella cava. La sterrata sale sopra il grande scavo e quindi prosegue oltre su scale di legno, trasformandosi in sentiero. Dopo un traverso orizzontale il sentiero piega a sinistra in ripida salita raggiungendo la strada di cava, che percorriamo per alcuni metri verso destra, per poi lasciarla subito prendendo a sinistra la prosecuzione del sentiero (addirittura segnata con = rossi). Giungiamo così sul ciglio superiore dello scavo (a sinistra), mentre noi continuiamo sul sentiero segnato a destra, che, in breve, ci porta ad una piazzola panoramica con balaustra, sulla destra. Qui siamo pochi metri sotto una vetta (a sinistra) che, facendo attenzione e con un breve passo di scalata, possiamo raggiungere. Ridiscesi dalla vetta possiamo accedere ad una seconda piazzola panoramica che rimane leggermente a sinistra (scendendo) della stessa. Terminata così la visita alla cava torniamo sui nostri passi fino al punto in cui ci siamo immessi sulla strada di cava, qui, invece di riprendere il sentierino, possiamo seguire la strada di cava a destra che, con un giro più lungo e attraverso un cancello giallo-blu aperto prima, ci porta a raggiungere la strada asfaltata, che imbocchiamo verso sinistra in discesa.e seguiamo fino a ritrovarci sul percorso dell’andata in corrispondenza del cancello di cava superato all’andata. Da qui in poi torniamo sui nostri passi fino al parcheggio di Campiglia.
Conclusioni: splendido giro che coniuga la visita ad Albana, secondo me la più bella caletta di tutta la liguria, con uno dei più bei sentieri costieri (Campiglia-Portovenere), difficile fare di meglio. Peccato per i vari cancelli da superare, tutti comunque evitabili, come descritto nel percorso a piedi, senza che, peraltro, il giro ne risulti impoverito.
Collegamento Persico - Provinciale
Scoglio Ferale e Scalo Schiara dalla Via Provinciale più da vicino
Scoglio Ferale e Scalo Schiara dalla Via Provinciale
Mare del Persico più da lontano
Passaggio tra le case al Navone
Scalinata del Navone
Ferale e Schiara dal Navone
Ferale dal Navone
Scalinata e casa al Navone
Scritta su roccia al Navone
Masso con coppelle al bivio per il Predao
Giardino e Scoglio Ferale dal Predao
Muretto e Scoglio Ferale dal Predao
Casa sulla via der Predao
Persico dall'alto
Vigneti e scalinata andando ad Albana
Palmaria Tino e Tinetto andando ad Albana
Muzzerone Palmaria Tino e Tinetto andando ad Albana più da vicino
Muzzerone Palmaria Tino e Tinetto andando ad Albana ancora più da vicino
Scogliere Rosse e Scoglio Galera andando ad Albana
Scogliere rosse Muzzerone e Isole Portovenere andando ad Albana
Scogliere Rosse e Scoglio Galera andando ad Albana primo piano
Scogliere rosse Muzzerone e Isole Portovenere andando ad Albana
Scogliere Rosse e Scoglio Galera andando ad Albana più da vicino
Scogliere rosse Muzzerone e Isole Portovenere andando ad Albana
Spiaggetta Albana dallo Scalo
Spiaggetta Albana dallo Scalo
Scogliere Rosse Scoglio Galera e Muzzerone
Scalo Albana di fronte a Scogliere Rosse Muzzerone e Isole Portovenere
Spiaggetta Albana dallo Scalo
Scogliere rosse Muzzerone e Isole Portovenere da Scalo Albana
Scogliera a ovest Albana
Scalo Albana di fronte a Scogliere Rosse Muzzerone e Isole Portovenere
Spiaggetta Albana dallo Scalo
Spiaggetta Albana dallo Scalo più da vicino
Spiaggetta Albana scogliere Rosse Muzzerone e Isole Portovenere
Spiaggetta Albana scogliere Rosse Muzzerone e Isole Portovenere
Spiaggetta Albana scogliere Rosse Muzzerone e Isole Portovenere più da vicino
Spigolo rosso spiaggetta Albana
Scogliere multicolori ad Albana
Spiaggetta Albana scogliere Rosse Muzzerone e Isole Portovenere
Strati di Diaspro contorti ad Albana
Spiaggetta Albana Muzzerone e Isole Portovenere
Spiaggetta Albana dallo Scalo
Palme e mare d'oro da sterrata agriturismo
Casa Boccarda da sterrata agriturismo
Barca in scia di luce da sterrata agriturismo più da vicino
Muzzerone e Isole Portovenere da Sentiero 1
Sentiero 1 e vista su Muzzerone e Isole Portovenere
Muzzerone e Isole Portovenere tra due mari da Sentiero 1
Muzzerone e Isole Portovenere tra due mari da Sentiero 1
Sentiero 1 tra gli alberi e vista su Muzzerone e Isole Portovenere
Cava Muzzerone da dentro
Penisole Le Grazie dalla cava
Albana da punto panoramico cava Muzzerone
Gheroppa su vetta cava
Corda e Isole Portovenere da punto panoramico cava
Vette Cava Muzzerone da altra vetta
Isole Portovenere da vetta cava Muzzerone
Punto panoramico cava Muzzerone da vetta
Tramonto da punto panoramico Cava Muzzerone ancora più da vicino
Gorgona e Capraia da punto panoramico Cava Muzzerone
Tramonto da punto panoramico Cava Muzzerone ancora più da vicino
Tramonto da punto panoramico Cava Muzzerone più da vicino
Via di salita a vetta cava Muzzerone
Tramonto da punto panoramico Cava Muzzerone più da vicino
Tramonto da punto panoramico Cava Muzzerone più da vicino
Tramonto dal sentiero 1
Tramonto dal sentiero 1
Tramonto dal sentiero 1
Tramonto dal sentiero 1 più da vicino
Tramonto da sentiero 1 più da lontano
Tramonto da sentiero 1 più da lontano
Sabato 11 Novembre 2017: Campiglia (385) – Via Provinciale (270-250) – Via der Predao (150) – Albana (0) – Casa Boccardo (190) – Campiglia (385) – Bocca dei Cavalin (343) – Cava Muzzerone (220) – Vetta cava Muzzerone (308) – Cava Muzzerone (220) – Bocca dei Cavalin (343) – Campiglia (385).
Partecipanti: Stefy, Gheroppa, Kay, Matteo e soundofsilence.
Lunghezza: 13 Km. circa.
Dislivello: 700 m. circa.
Difficoltà: E fino a quando si lascia Via Tramonti. EE il sentierino che porta alla via provinciale, EE lo scavalcamento del recinto per accedere alla via provinciale (occorre appendenrsi ad un albero), EE la via provinciale, stretta, sconnessa e a tratti infrascata, come, più o meno, anche il sentierino precedente. E il successivo tratto fino alle case del Persico, compresa la Via der Predao, EE la successiva discesa ad Albana, ma più facile dei sentieri precedenti. E la risalita sulla sterrata, ma EE lo scavalcamento del cancello per uscire dall’Agriturismo (questa volta reso più difficile da del filo spinato aggiunto nel varco nella recinzione a sinistra che avevo sempre sfruttato in precedenza); attualmente occore infatti scavalcare il cancello centralmente, dove non ci sono punte, ma la cosa è resa complicata dal fatto che il cancello è mobile e si inclina un po’ strapiombando. EE il sentiero dalla Bocca dei Cavalin fino al Muzzerone, per la presenza di alcuni tratti rocciosi, ma comunque semplici e decisamente meno problematici di quanto fatto in precedenza. EE anche la risalita del sentiero dentro la cava, ma comunque semplice, ed infine F la decina di metri per raggiungere la vetta, con un primo passo di II grado e decisamente esposto, ma facile, dopo.
Percorso in macchina: Da Genova a La Spezia coll’autostrada, quindi si attraversa la città seguendo i cartelli per Portovenere e Riomaggiore. Al bivio tra le 2 località si imbocca la strada per Portovenere e la si segue per 1,5 Km, dove si svolta a destra per Campiglia e ivi si arriva in circa 10 Km. Qui si può parcheggiare presso l’ex il campo di calcio poco prima del paese, visto anche che trovare posto più aventi non sempre è facilissimo e i posti, inoltre, dovrebbero essere riservati ai residenti.
Percorso a piedi: dal parcheggio si continua su asfalto fino alla piazzetta di Campiglia, dove si prende a sinistra e si inizia a scendere la scalinata di Via Tramonti. Dopo circa 170 metri, a quota 355 circa, si lascia via Tramonti per scendere dritti su un sentierino sconnesso e ripido sulla destra. Dopo circa 170 metri e a quota 295 circa, troviamo uno sbarramento, da aprire e richiudere (un po’ difficile a dire il vero) e, quindi, 50 metri dopo un recinto, per superare il quale occorre attaccarsi agli alberi e quindi saltare oltre. Non è comunque necessario seguire questo “percorso ad ostacoli”, qui lo riporto perché è quello che abbiamo fatto, ma va benissimo ed è anzi molto più facile e panoramico continuare per Via Tramonti fino alle prime case del Persico, poco prima delle quali ci si ricongiunge al percorso fatto da noi. Continuando invece nella descrizione di quello che abbiamo fatto, superata la recinzione si prende immediatamente a sinistra un’incerta e stretta traccia che, pressochè in orizzontale, dopo circa 700 metri, porta sul sentiero per il Navone, che imbocchiamo verso destra, in discesa. Scendiamo quindi per circa 200 metri le scalinate del Navone, fino a quota 150 circa, dove imbocchiamo sulla sinistra l’evidente sentiero denominato “Via der predao”. Il sentiero, recentemente restaurato, procede in orizzontale per circa 335 metri, per raggiungere quindi il sentiero per il Persico (Via Tramonti), abbandonato all’inizio per provare i nuovi sentieri testè descritti. Riprendiamo quindi a scendere la scalinata di Via Tramonti e 85 metri dopo (quota 120) esservicisi immessi, si può prendere a sinistra una traccia che sembra portare in casa di qualcuno, ma in realtà passa soltanto vicino alle proprietà senza entrarvi. Dopo 50 metri in orizzontale si piega decisamente a destra, davanti al cancello di una casa, e, in altri 75 metri ci si immette su un sentierino (proveniente dall’ultima casa del Persico) che imbocchiamo verso sinistra. Altri 40 metri e troviamo un bivio: a destra, dritto davanti a noi, una scaletta porta alla scogliera del Persico, mentre noi continuiamo a sinistra, raggiungendo ben presto le case di Albana. Passate le case arriviamo ad un piccolo prato, che dà accesso ad una pietraia sulla destra. Il sentiero scende lungo la pietraia, quindi passiamo sotto un canneto, dove notiamo sulla sinistra il bivio per il sedicente agriturismo “Le Rosse”, mentre noi proseguiamo dritti scendendo allo scoglio dello scalo e alla spiaggetta di Albana. Al ritorno si prende il bivio nel canneto per l’Agriturismo; subito troviamo un cancelletto fissato con un fil di ferro che apriamo e richiudiamo quindi giungiamo davanti al cancello dell’agriturismo, che aggiriamo verso destra per giungere alla strada sterrata che iniziamo a risalire. A quota 140 circa la sterrata è sbarrata da un cancello che, fino all’anno scorso, si superava abbastanza facilmente tramite un punto debole della recinzione sulla sinistra dello stesso, ma, attualmente, tale punto è stato richiuso con filo spinato e occorre scavalcare il cancello centralmente. Per chi non volesse scavalcare tale cancello l’unica alternativa è di ritornare a Campiglia per il sentiero dell’andata e quindi ricongiungersi al successivo itinerario effettuato seguendo la strada asfaltata in discesa verso la Bocca dei Cavalin. Noi invece abbiamo scavalcato il cancello e, non contenti, ne abbiamo superato un altro (attraverso un varco nel filo spinato della recinzione), per un rapida visita alla Casa Boccardo, che si effettua imboccando un’altra sterrata sulla destra (a quota 215 circa, 180 metri di deviazione). Visitata Casa Boccardo si continua a salire sulla sterrata fino a giungere, attraverso un cancello con varco pedonale aperto, all’asfalto della strada per Campiglia, dove, poco a sinistra, vi è l’ex campo sportivo dove abbiamo parcheggiato. Giunti sull’asfalto prendiamo quindi a destra e camminiamo sulla strada per circa 175 metri, per imboccare quindi un sentiero sulla destra che passa parallelo alla strada. Dopo 350 metri circa torniamo sull’asfalto in corrispondenza di un tornante, in località Bocca dei Cavalin, ma lo lasciamo subito per imboccare, continuando dritti, il sentiero 1 per Portovenere. Dopo 900 metri circa in cui attraversiamo varie zone rocciose, giungiamo allo splendido punto panoramico di Punta Pitone, rocce bianche a picco sul mare dalle quali possiamo avere una vista a volo d’uccello sul sottostante rosso Scoglio Galera. Poco più di 300 metri, quasi nascosto dalla vegetazione, troviamo sulla sinistra il bivio per AVG (Raccordo AVG – altavia del Golfo) che ignoriamo, per continuare dritti sul sentiero 1. Altri 300 metri e giungiamo sull’asfalto in corrispondenza di un tornante ed alcune panchine, qui dobbiamo continuare dritti su sentiero lasciando a sinistra l’asfalto, ancora più a sinistra la strada, nell’altra direzione, si trasforma in sterrata e va verso la Sella di Derbi. Dopo circa 170 metri di sentiero torniamo nuovamente su asfalto, che stavolta percorriamo per 275 metri, fino al primo tornante, dove prendiamo una scorciatoia (segnata in biancorosso come il resto del sentiero), che ci porta in breve alla strada soprastante. Percorriamo quindi la strada asfaltata e giungiamo in circa 100 metri al cancello della cava del Muzzerone, chiuso e posto davanti ad un grande scavo; da qui proseguiamo altri 100 metri sulla strada e quindi prendiamo a destra una sterrata che in pochi metri porta ad un cancello aperto dal quale entriamo nella cava. La sterrata sale sopra il grande scavo e quindi prosegue oltre su scale di legno, trasformandosi in sentiero. Dopo un traverso orizzontale il sentiero piega a sinistra in ripida salita raggiungendo la strada di cava, che percorriamo per alcuni metri verso destra, per poi lasciarla subito prendendo a sinistra la prosecuzione del sentiero (addirittura segnata con = rossi). Giungiamo così sul ciglio superiore dello scavo (a sinistra), mentre noi continuiamo sul sentiero segnato a destra, che, in breve, ci porta ad una piazzola panoramica con balaustra, sulla destra. Qui siamo pochi metri sotto una vetta (a sinistra) che, facendo attenzione e con un breve passo di scalata, possiamo raggiungere. Ridiscesi dalla vetta possiamo accedere ad una seconda piazzola panoramica che rimane leggermente a sinistra (scendendo) della stessa. Terminata così la visita alla cava torniamo sui nostri passi fino al punto in cui ci siamo immessi sulla strada di cava, qui, invece di riprendere il sentierino, possiamo seguire la strada di cava a destra che, con un giro più lungo e attraverso un cancello giallo-blu aperto prima, ci porta a raggiungere la strada asfaltata, che imbocchiamo verso sinistra in discesa.e seguiamo fino a ritrovarci sul percorso dell’andata in corrispondenza del cancello di cava superato all’andata. Da qui in poi torniamo sui nostri passi fino al parcheggio di Campiglia.
Conclusioni: splendido giro che coniuga la visita ad Albana, secondo me la più bella caletta di tutta la liguria, con uno dei più bei sentieri costieri (Campiglia-Portovenere), difficile fare di meglio. Peccato per i vari cancelli da superare, tutti comunque evitabili, come descritto nel percorso a piedi, senza che, peraltro, il giro ne risulti impoverito.
Collegamento Persico - Provinciale
Scoglio Ferale e Scalo Schiara dalla Via Provinciale più da vicino
Scoglio Ferale e Scalo Schiara dalla Via Provinciale
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Scalinata del Navone
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Ferale dal Navone
Scalinata e casa al Navone
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Vigneti e scalinata andando ad Albana
Palmaria Tino e Tinetto andando ad Albana
Muzzerone Palmaria Tino e Tinetto andando ad Albana più da vicino
Muzzerone Palmaria Tino e Tinetto andando ad Albana ancora più da vicino
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Scogliere rosse Muzzerone e Isole Portovenere andando ad Albana
Spiaggetta Albana dallo Scalo
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Scogliere Rosse Scoglio Galera e Muzzerone
Scalo Albana di fronte a Scogliere Rosse Muzzerone e Isole Portovenere
Spiaggetta Albana dallo Scalo
Scogliere rosse Muzzerone e Isole Portovenere da Scalo Albana
Scogliera a ovest Albana
Scalo Albana di fronte a Scogliere Rosse Muzzerone e Isole Portovenere
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Spiaggetta Albana scogliere Rosse Muzzerone e Isole Portovenere
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Spiaggetta Albana Muzzerone e Isole Portovenere
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Muzzerone e Isole Portovenere tra due mari da Sentiero 1
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Cava Muzzerone da dentro
Penisole Le Grazie dalla cava
Albana da punto panoramico cava Muzzerone
Gheroppa su vetta cava
Corda e Isole Portovenere da punto panoramico cava
Vette Cava Muzzerone da altra vetta
Isole Portovenere da vetta cava Muzzerone
Punto panoramico cava Muzzerone da vetta
Tramonto da punto panoramico Cava Muzzerone ancora più da vicino
Gorgona e Capraia da punto panoramico Cava Muzzerone
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Via di salita a vetta cava Muzzerone
Tramonto da punto panoramico Cava Muzzerone più da vicino
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Spiagge di Tramonti.
E' proprio il caso di dire . " Che bei Tramonti !! "
Albana è davvero bella , ma la spiaggetta è più piccola di un fazzoletto piegato ...
Naturalmente Gheroppa non poteva esimersi dal salire in cima a quel roccione alla cava , eh ...
Comunque , bel giro , bravi !!
Albana è davvero bella , ma la spiaggetta è più piccola di un fazzoletto piegato ...
Naturalmente Gheroppa non poteva esimersi dal salire in cima a quel roccione alla cava , eh ...
Comunque , bel giro , bravi !!
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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Re: Spiagge di Tramonti.
E' un difetto? Mica ci vuoi impiantare uno stabilimento? In ogni caso è meno piccola di quel che sembra e, comunque, raggiungibile a nuoto, c'è una successiva spiaggia "rossa" molto più grande, anche se, nell'occasione, il mare se l'era porta via, ma penso che prima o poi la riporterà...daniele64 wrote:Albana è davvero bella , ma la spiaggetta è più piccola di un fazzoletto piegato ...
In realtà ci siamo saliti tutti.daniele64 wrote:Naturalmente Gheroppa non poteva esimersi dal salire in cima a quel roccione alla cava , eh ...
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Re: Spiagge di Tramonti.
Bell'accoppiata Sound Albana rimane sempre molto caratteristica e suggestiva con quelle rocce... "diabolici" invece i vari cancelli ma c'è proprietà privata, quindi ci stanno; potevano però capire che il passaggio pedonale perlomeno sarebbe da consentire...
Invece la cava fa un po' impressione mi sembra un po' lugubre, incassata in quel punto, oppure è soltanto la foto...
Invece la cava fa un po' impressione mi sembra un po' lugubre, incassata in quel punto, oppure è soltanto la foto...
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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Re: Spiagge di Tramonti.
Oddio, sulla proprietà privata ci sarebbe da dire, perlomeno per quanto riguarda i cancelli del sedicente agriturismo, che in realtà è solo la casa al mare di alcuni milanesi che si sono intascati il contributo regionale e non hanno mai aperto, mentre invece hanno chiuso il sentiero 11a che portava ad Albana. E' inconcepibile come si possa costruire una casa in un simile zona che dovrebbe essere salvaguardata, e ancora di più, che si possa chiudere un accesso al mare, che è un bene di tutti, come tra l'altro riconosciuto dalla legge, che però se ne lava le mani e non rende effettivo il diritto. Chiunque si fa una casa al mare non dovrebbe potersi appropriare della spiaggia, ma dovrebbe lasciare una servitù di passaggio per permettere a tutti di accedere. Purtroppo non è quasi mai così, nè in Italia, nè in Francia, a parte due casi "virtuosi", uno sulla Palmaria e uno a Fiascherino.teo-85 wrote:Bell'accoppiata Sound Albana rimane sempre molto caratteristica e suggestiva con quelle rocce... "diabolici" invece i vari cancelli ma c'è proprietà privata, quindi ci stanno; potevano però capire che il passaggio pedonale perlomeno sarebbe da consentire...
Invece la cava fa un po' impressione mi sembra un po' lugubre, incassata in quel punto, oppure è soltanto la foto...
Può darsi la cava sia lugubre, ma è che era anche piuttosto buio, sicuramente però c'è un bel panorama e merita di entrarvi, tanto più che ci hanno messo un sentiero segnato all'interno....
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Spiagge di Tramonti.
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... i/Cavo.htm
Sabato 18 Novembre 2017: Via Litoranea (260) – Punta del Cavo (0) – Canneto (0) – Via Litoranea (260)
Partecipanti: Matteo e soundofsilence.
Lunghezza: 4,5 Km. circa, 4,9 quelli percorsi da noi per qualche incertezza nel percorso.
Dislivello: 380 m. circa, 400 circa quelli percorsi da noi.
Difficoltà: EE, la discesa a Punta del Cavo, con qualche problema di orientamento, stretta, sconnessa e con l’ultimo tratto attrezzato, ma niente di particolarmente difficile, diciamo lo standard per Tramonti. La discesa al Canneto è poi ancora più difficile, con un impegno paragonabile ad un F, pur essendo più propria la valutazione EE non essendovi tratti di arrampicata, presentando l’attraversamento di una decina di metri di frana, piuttosti esposti e sdrucciolevoli (meglio usare una corda per un minimo di assicurazione per quanto possibile essendo il tratto in orizzontale) e per l’ultimo tratto per arrivarare alla spiaggia su pietraia instabile e ripida e solo parzialmente attrezzata con corde.
Percorso in macchina: Da Genova a La Spezia in autostrada A12, quindi bisogna attraversare la città seguendo le indicazioni per Cinque Terre e Portovenere.
Passiamo quindi per via Carducci, quindi Viale Italia, Via Amendola e infine Viale Fieschi, dove abbandoniamo le segnalazioni per Portovenere e giriamo a destra al semaforo seguendo invece quelle per le Cinque Terre e Riomaggiore.
Seguiamo quindi fino al decimo Km. la strada delle 5 Terre e qui, subito dopo l’ultima galleria prima del bivio per Riomaggiore, parcheggiamo in un ampio slargo sulla sinistra.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo per poco meno di 200 metri in direzione Riomaggiore, fino a trovare una stretta scalinata sulla sinistra, che costituisce la partenza del sentiero. Scesi alcuni gradini il sentiero piega a sinistra e corre lungamente pressochè in piano in direzione est, con belle viste panoramiche fino alle Isole di Portovenere. Si giunge quindi ad un ponticello, che attraversiamo, per continuare sul sentiero a destra (ve n’è anche uno a sinistra in salita, maè infrascato e poco visibile) che prosegue ancora in piano. Dopo neanche 50 metri dal ponticello dobbiamo individuare una non evidente deviazione a sinistra, in salita, lasciando il più chiaro sentiero in piano che però si esaurisce davanti ad un cancelletto di una casa. Il muovo sentiero, un po’ infrascato nella parte iniziale, piega subito a destra e procede parallelo e molto vicino al sottostante che conduce, come detto, al cancelletto di una casa; passiamo quindi sopra la casa dopo la quale il sentiero piega a destra e continua in piano per circa 125 metri, per poi iniziare a scendere le fasce compiendo un angolo retto verso destra. Da qui in poi non è detto sia facilissimo individuare il percorso giusto, ma possiamo aiutarci prendendo come riferimento l’unica casa sottostante (100 m. di quota circa), alla quale dobbiamo arrivare. Poco prima della casa troviamo un cancelletto che apriamo e richiudiamo. Arrivati quindi alla casa occorre scendere pochi metri e quindi spostarsi ancora per pochi metri a sinistra per ritrovare il sentiero e continuare a scendere verso il mare. Il sentiero da qui in poi è chiaro e non si può sbagliare, arriviamo quindi fino al mare attraverso un ultimo tratto attrezzato con cavi d’acciaio. Visitata Punta del Cavo risaliamo fino alla casa e qui prendiamo a destra, aprendo e chiudendo due cancelletti e quindi trovandoci sul vecchio sentiero per il Canneto. Il nuovo sentiero è chiaro, ma ci troviamo ad attraversare una prima frana, piuttosto ben sistemata, e, poco dopo, una seconda, più piccola, ma assai meno sistemata. Qui si può usare una corda assicurandola a due grossi tubi di plastica, onde rendere per quanto possibile sicuro l’attraversamento. Superata la seconda frana il sentiero procede senza grossi problemi fino a giungere alla pietraia che da accesso alla spiaggia del Canneto. I primi metri sono assicurati con due corde, ma occorre poi arrangiarsi per scendere i successivi, per fortuna pochi, che conducono all’arenile. Per il ritorno sarebbe possibile compiere un anello tornando su dal nuovo sentiero del Canneto (come descritto qui: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... nneto1.htm" onclick="window.open(this.href);return false;), ma, avendo lasciato la corda presso la succitata frana, ci tocca tornare per la stessa prima fino alla casa e, quindi, fino al parcheggio.
Conclusioni: ancora un nuovo accesso al mare a Tramonti, non credevo ce ne fossero altri (un grazie a Matteo per avermelo indicato), non il più bello sicuramente, ma neanche il più brutto, ammesso che in queste zone esista qualcosa di brutto. Interessante poi l’aver recuperato, perlomeno in parte, il vecchio sentiero per il Canneto e la sua bella spiaggia, con annessa piscinetta e cascata d’acqua dolce.
Inzio sentiero e vista da Punta Castagna a Isole Portovenere
Rudere infrascato su sentiero per Punta del Cavo
Casa sotto sentiero per Punta del Cavo
Recinto casa sotto sentiero per Punta del Cavo
Matteo in sentiero per Punta del Cavo
Vista da Punta Castagna a Tinetto da sentiero per Punta del Cavo
Vigneti con Punta Castagna e Pineda sullo sfondo
Scalinata per Punta del Cavo
Vigneti con Punta Castagna e Pineda sullo sfondo
Primo Piano Punta Castagna e Pineda scendendo a Punta del Cavo
Casa al bivio tra Punta del Cavo e Canneto
Fasce e Campo Montenero da casa al bivio tra Punta del Cavo e Canneto
Capo Montenero da casa al bivio tra Punta del Cavo e Canneto
Punte rocciose a est di Capo Montenero da casa al bivio tra Punta del Cavo e Canneto
Capo Montenero scendendo a Punta del Cavo
Punta del Cavo scendendovi
Primo piano Punta del Cavo scendendovi
Fasce con sullo sfondo Punta Castagna e Pineda scendendo a Punta del Cavo
Vigneti Canneto Punta Castagna e Punta Pineda
Primo piano Punta Castagna e Pineda scendendo a Punta del Cavo
Canneto scendendo a Punta del Cavo
Vista fino a Capo Montenero scendendo a Punta del Cavo
Punta del Cavo da sopra
Ruderi scendendo a Punta del Cavo
Punta del Cavo da sopra più a vicino
Capo Montenero scendendo a Punta del Cavo
Scalinate e rudere scendendo a Punta del Cavo
Scoglio a Est di Punta del Cavo da sopra
Scoglio a Est di Punta del Cavo da sopra più da lontano
Terrazza alberata sopra Punta del Cavo
Terrazza panoramica sopra Punta del Cavo
Capo Montenero da terrazza panoramica sopra Punta del Cavo
Punta del Cavo da terrazza panoramica
Barca in mare scendendo a Punta del Cavo
Scoglio a est Punta del Cavo e Canneto
Scoglio a Est di Punta del Cavo da sopra più da lontano
Scoglio a est Punta del Cavo Canneto Punta Castagna e Pineda
Punta del Cavo e Scoglio a est
Punta del Cavo e Scoglio a est più da vicino
Ultimi scalini per Punta del Cavo
Punta del Cavo e Scoglio a est
Scoglio a est avvicinandosi a Punta del Cavo
Terrazza rocciosa sopra Punta del Cavo con sullo sfondo Punta Castagna e Pineda
Possibile discesa da terrazza rocciosa sopra Punta del Cavo
Terrazza rocciosa sopra Punta del Cavo
Vista su Punta Castagna e Pineda da sotto terrazza rocciosa
Vista ovest da sotto terrazza rocciosa
Punta del Cavo scoglio a est Punta Castagna e Pineda
Roccia bucherellata a Punta del Cavo
Terrazza rocciosa sopra Punta del Cavo da sotto
Matteo e cancelletto su sentiero Per Canneto
Casa al bivio con Punta del Cavo da sentiero per Canneto
Freccia nera e cancelletto su sentiero per Canneto
Cancelletto su sentiero per Canneto
Spiaggia Canneto dal sentiero più da vicino
Spiaggia Canneto Punta Castagna e Pineda andandovi
Sentiero su frana sistemato andando al Canneto
Matteo su sentiero e spiaggia Canneto
Punte rocciose andando al Canneto
Paletti sentiero spiaggia Canneto e Punta Castagna
Frana su sentiero Canneto una volta superata
Ultimo tratto sentiero e Spiaggia Canneto più da vicino
Punte rocciose andando al Canneto più da lontano
Piscinette su scogli andando al Canneto primo piano
Frana scendendo al Canneto
Canneto a sinistra e spiaggia omonima
Tratto attrezzato per discesa a spiaggia Canneto
Cascata con arcobaleno al Canneto
Primo piano particolare cascata Canneto
Primo piano arcobaleno in cascata Canneto
Arcobaleno in cascata Canneto
Cascata con arcobaleno al Canneto vista verticale
Granchio al Canneto
Piscinetta luccicante al Canneto
Piscinetta al Canneto con Punta Castagna sullo sfondo
Piscinetta al Canneto con Punta Castagna sullo sfondo
Piscinetta al Canneto e vista verso spiaggia
Piscinetta al Canneto con Punta Castagna sullo sfondo
Piscinetta al Canneto con Punta Castagna sullo sfondo più da vicino
Spiaggia Canneto e Punta Castagna risalendo
Spiaggia Canneto risalendo
Spiaggia Canneto risalendo più da vicino
Scalinata risalendo sentiero per il Canneto
Sentiero spiaggia Canneto e Punta Castagna
Ponticello ad inizio sentiero Canneto presso casa al bivio per Punta Cavo
Terrazza presso casa al bivio per Punta del Cavo
Cancelletto sopra casa al bivio per Punta del Cavo
Punta Castagna Pineda e Tino risalendo da Punta del Cavo
Casa ad inizio sentiero Punta del Cavo da sopra
Vigneti Punta Pineda Scoglio Ferale e Tino
Sentiero tornando alla litoranea
Punta Castagna Pineda Scoglio Ferale e Isole Portovenere tornando alla litoranea
Punta Castagna Pineda Scoglio Ferale e Isole Portovenere tornando alla litoranea
Punta del Cavo Pineda Castagna Scoglio Ferale e Isole Portovenere
Punta del Cavo Pineda Castagna Scoglio Ferale e Isole Portovenere
Punta Castagna Pineda Scoglio Ferale e Isole Portovenere primo piano
Punta Castagna Pineda Scoglio Ferale e Isole Portovenere primo piano
Punta Pineda Scoglio Ferale e Isole Portovenere primo piano
Vigneti e vista fino a Isole Portovenere tornando alla litoranea
Sabato 18 Novembre 2017: Via Litoranea (260) – Punta del Cavo (0) – Canneto (0) – Via Litoranea (260)
Partecipanti: Matteo e soundofsilence.
Lunghezza: 4,5 Km. circa, 4,9 quelli percorsi da noi per qualche incertezza nel percorso.
Dislivello: 380 m. circa, 400 circa quelli percorsi da noi.
Difficoltà: EE, la discesa a Punta del Cavo, con qualche problema di orientamento, stretta, sconnessa e con l’ultimo tratto attrezzato, ma niente di particolarmente difficile, diciamo lo standard per Tramonti. La discesa al Canneto è poi ancora più difficile, con un impegno paragonabile ad un F, pur essendo più propria la valutazione EE non essendovi tratti di arrampicata, presentando l’attraversamento di una decina di metri di frana, piuttosti esposti e sdrucciolevoli (meglio usare una corda per un minimo di assicurazione per quanto possibile essendo il tratto in orizzontale) e per l’ultimo tratto per arrivarare alla spiaggia su pietraia instabile e ripida e solo parzialmente attrezzata con corde.
Percorso in macchina: Da Genova a La Spezia in autostrada A12, quindi bisogna attraversare la città seguendo le indicazioni per Cinque Terre e Portovenere.
Passiamo quindi per via Carducci, quindi Viale Italia, Via Amendola e infine Viale Fieschi, dove abbandoniamo le segnalazioni per Portovenere e giriamo a destra al semaforo seguendo invece quelle per le Cinque Terre e Riomaggiore.
Seguiamo quindi fino al decimo Km. la strada delle 5 Terre e qui, subito dopo l’ultima galleria prima del bivio per Riomaggiore, parcheggiamo in un ampio slargo sulla sinistra.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo per poco meno di 200 metri in direzione Riomaggiore, fino a trovare una stretta scalinata sulla sinistra, che costituisce la partenza del sentiero. Scesi alcuni gradini il sentiero piega a sinistra e corre lungamente pressochè in piano in direzione est, con belle viste panoramiche fino alle Isole di Portovenere. Si giunge quindi ad un ponticello, che attraversiamo, per continuare sul sentiero a destra (ve n’è anche uno a sinistra in salita, maè infrascato e poco visibile) che prosegue ancora in piano. Dopo neanche 50 metri dal ponticello dobbiamo individuare una non evidente deviazione a sinistra, in salita, lasciando il più chiaro sentiero in piano che però si esaurisce davanti ad un cancelletto di una casa. Il muovo sentiero, un po’ infrascato nella parte iniziale, piega subito a destra e procede parallelo e molto vicino al sottostante che conduce, come detto, al cancelletto di una casa; passiamo quindi sopra la casa dopo la quale il sentiero piega a destra e continua in piano per circa 125 metri, per poi iniziare a scendere le fasce compiendo un angolo retto verso destra. Da qui in poi non è detto sia facilissimo individuare il percorso giusto, ma possiamo aiutarci prendendo come riferimento l’unica casa sottostante (100 m. di quota circa), alla quale dobbiamo arrivare. Poco prima della casa troviamo un cancelletto che apriamo e richiudiamo. Arrivati quindi alla casa occorre scendere pochi metri e quindi spostarsi ancora per pochi metri a sinistra per ritrovare il sentiero e continuare a scendere verso il mare. Il sentiero da qui in poi è chiaro e non si può sbagliare, arriviamo quindi fino al mare attraverso un ultimo tratto attrezzato con cavi d’acciaio. Visitata Punta del Cavo risaliamo fino alla casa e qui prendiamo a destra, aprendo e chiudendo due cancelletti e quindi trovandoci sul vecchio sentiero per il Canneto. Il nuovo sentiero è chiaro, ma ci troviamo ad attraversare una prima frana, piuttosto ben sistemata, e, poco dopo, una seconda, più piccola, ma assai meno sistemata. Qui si può usare una corda assicurandola a due grossi tubi di plastica, onde rendere per quanto possibile sicuro l’attraversamento. Superata la seconda frana il sentiero procede senza grossi problemi fino a giungere alla pietraia che da accesso alla spiaggia del Canneto. I primi metri sono assicurati con due corde, ma occorre poi arrangiarsi per scendere i successivi, per fortuna pochi, che conducono all’arenile. Per il ritorno sarebbe possibile compiere un anello tornando su dal nuovo sentiero del Canneto (come descritto qui: http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... nneto1.htm" onclick="window.open(this.href);return false;), ma, avendo lasciato la corda presso la succitata frana, ci tocca tornare per la stessa prima fino alla casa e, quindi, fino al parcheggio.
Conclusioni: ancora un nuovo accesso al mare a Tramonti, non credevo ce ne fossero altri (un grazie a Matteo per avermelo indicato), non il più bello sicuramente, ma neanche il più brutto, ammesso che in queste zone esista qualcosa di brutto. Interessante poi l’aver recuperato, perlomeno in parte, il vecchio sentiero per il Canneto e la sua bella spiaggia, con annessa piscinetta e cascata d’acqua dolce.
Inzio sentiero e vista da Punta Castagna a Isole Portovenere
Rudere infrascato su sentiero per Punta del Cavo
Casa sotto sentiero per Punta del Cavo
Recinto casa sotto sentiero per Punta del Cavo
Matteo in sentiero per Punta del Cavo
Vista da Punta Castagna a Tinetto da sentiero per Punta del Cavo
Vigneti con Punta Castagna e Pineda sullo sfondo
Scalinata per Punta del Cavo
Vigneti con Punta Castagna e Pineda sullo sfondo
Primo Piano Punta Castagna e Pineda scendendo a Punta del Cavo
Casa al bivio tra Punta del Cavo e Canneto
Fasce e Campo Montenero da casa al bivio tra Punta del Cavo e Canneto
Capo Montenero da casa al bivio tra Punta del Cavo e Canneto
Punte rocciose a est di Capo Montenero da casa al bivio tra Punta del Cavo e Canneto
Capo Montenero scendendo a Punta del Cavo
Punta del Cavo scendendovi
Primo piano Punta del Cavo scendendovi
Fasce con sullo sfondo Punta Castagna e Pineda scendendo a Punta del Cavo
Vigneti Canneto Punta Castagna e Punta Pineda
Primo piano Punta Castagna e Pineda scendendo a Punta del Cavo
Canneto scendendo a Punta del Cavo
Vista fino a Capo Montenero scendendo a Punta del Cavo
Punta del Cavo da sopra
Ruderi scendendo a Punta del Cavo
Punta del Cavo da sopra più a vicino
Capo Montenero scendendo a Punta del Cavo
Scalinate e rudere scendendo a Punta del Cavo
Scoglio a Est di Punta del Cavo da sopra
Scoglio a Est di Punta del Cavo da sopra più da lontano
Terrazza alberata sopra Punta del Cavo
Terrazza panoramica sopra Punta del Cavo
Capo Montenero da terrazza panoramica sopra Punta del Cavo
Punta del Cavo da terrazza panoramica
Barca in mare scendendo a Punta del Cavo
Scoglio a est Punta del Cavo e Canneto
Scoglio a Est di Punta del Cavo da sopra più da lontano
Scoglio a est Punta del Cavo Canneto Punta Castagna e Pineda
Punta del Cavo e Scoglio a est
Punta del Cavo e Scoglio a est più da vicino
Ultimi scalini per Punta del Cavo
Punta del Cavo e Scoglio a est
Scoglio a est avvicinandosi a Punta del Cavo
Terrazza rocciosa sopra Punta del Cavo con sullo sfondo Punta Castagna e Pineda
Possibile discesa da terrazza rocciosa sopra Punta del Cavo
Terrazza rocciosa sopra Punta del Cavo
Vista su Punta Castagna e Pineda da sotto terrazza rocciosa
Vista ovest da sotto terrazza rocciosa
Punta del Cavo scoglio a est Punta Castagna e Pineda
Roccia bucherellata a Punta del Cavo
Terrazza rocciosa sopra Punta del Cavo da sotto
Matteo e cancelletto su sentiero Per Canneto
Casa al bivio con Punta del Cavo da sentiero per Canneto
Freccia nera e cancelletto su sentiero per Canneto
Cancelletto su sentiero per Canneto
Spiaggia Canneto dal sentiero più da vicino
Spiaggia Canneto Punta Castagna e Pineda andandovi
Sentiero su frana sistemato andando al Canneto
Matteo su sentiero e spiaggia Canneto
Punte rocciose andando al Canneto
Paletti sentiero spiaggia Canneto e Punta Castagna
Frana su sentiero Canneto una volta superata
Ultimo tratto sentiero e Spiaggia Canneto più da vicino
Punte rocciose andando al Canneto più da lontano
Piscinette su scogli andando al Canneto primo piano
Frana scendendo al Canneto
Canneto a sinistra e spiaggia omonima
Tratto attrezzato per discesa a spiaggia Canneto
Cascata con arcobaleno al Canneto
Primo piano particolare cascata Canneto
Primo piano arcobaleno in cascata Canneto
Arcobaleno in cascata Canneto
Cascata con arcobaleno al Canneto vista verticale
Granchio al Canneto
Piscinetta luccicante al Canneto
Piscinetta al Canneto con Punta Castagna sullo sfondo
Piscinetta al Canneto con Punta Castagna sullo sfondo
Piscinetta al Canneto e vista verso spiaggia
Piscinetta al Canneto con Punta Castagna sullo sfondo
Piscinetta al Canneto con Punta Castagna sullo sfondo più da vicino
Spiaggia Canneto e Punta Castagna risalendo
Spiaggia Canneto risalendo
Spiaggia Canneto risalendo più da vicino
Scalinata risalendo sentiero per il Canneto
Sentiero spiaggia Canneto e Punta Castagna
Ponticello ad inizio sentiero Canneto presso casa al bivio per Punta Cavo
Terrazza presso casa al bivio per Punta del Cavo
Cancelletto sopra casa al bivio per Punta del Cavo
Punta Castagna Pineda e Tino risalendo da Punta del Cavo
Casa ad inizio sentiero Punta del Cavo da sopra
Vigneti Punta Pineda Scoglio Ferale e Tino
Sentiero tornando alla litoranea
Punta Castagna Pineda Scoglio Ferale e Isole Portovenere tornando alla litoranea
Punta Castagna Pineda Scoglio Ferale e Isole Portovenere tornando alla litoranea
Punta del Cavo Pineda Castagna Scoglio Ferale e Isole Portovenere
Punta del Cavo Pineda Castagna Scoglio Ferale e Isole Portovenere
Punta Castagna Pineda Scoglio Ferale e Isole Portovenere primo piano
Punta Castagna Pineda Scoglio Ferale e Isole Portovenere primo piano
Punta Pineda Scoglio Ferale e Isole Portovenere primo piano
Vigneti e vista fino a Isole Portovenere tornando alla litoranea
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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- soundofsilence
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Re: Spiagge di Tramonti.
Qualche nuova foto di Punta Merlino, qua trovate descrizione percorso e traccia gps:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... imaldo.htm
Chiesa Angeli Custodi alla Fossola
Inizio discesa per Punta Merlino
Monesteroli scendendo a Punta Merlino
Punta Pineda scendendo a Punta Merlino
Monesteroli scendendo a Punta Merlino più da vicino
Casa del Merlino
Fiore d'Agave e Punta Pineda scendendo a Punta Merlino
Fossola Nacchè e Monesteroli scendendo a Punta Merlino
Scalo Fossola e Nacchè scendendo a Punta Merlino
Scoglio Grimaldo scendendo a Punta Merlino
Scoglio Grimaldo scendendo a Punta Merlino
Scoglio Grimaldo scendendo a Punta Merlino più da vicino
Scogliera stratificata e Punta Pineda scendendo a Punta Merlino
Scoglio Grimaldo primo piano scendendo a Punta Merlino
Parte sinistra Scoglio Grimaldo e Monesteroli
Scogliera stratificata e Punta Pineda da Punta Merlino
Primo piano stratificazioni Scoglio Grimaldo
Scoglio Grimaldo da Punta Merlino più da lontano
Scoglio Grimaldo da Punta Merlino più da lontano
Scogliera stratificata e Punta Pineda da Punta Merlino
Casa del Merlino spunta appena da Punta Merlino
Scoglio Grimaldo da Punta Merlino
Scoglio Grimaldo da Punta Merlino
Scoglio Grimaldo salendo da Punta Merlino
Matteo in salita da Punta Merlino
Casa del Merlino risalendo
Casa del Merlino e Punta Pineda
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino più da vicino
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino più da vicino
Scia di luce con barca e tramonto risalendo da Punta Merlino
Scia di luce e tramonto primo piano risalendo da Punta Merlino
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino
Monesteroli e Montonao risalendo da Punta Merlino
Momento esatto del tramonto risalendo da Punta Merlino
http://luoghidasogno.altervista.org/Mar ... imaldo.htm
Chiesa Angeli Custodi alla Fossola
Inizio discesa per Punta Merlino
Monesteroli scendendo a Punta Merlino
Punta Pineda scendendo a Punta Merlino
Monesteroli scendendo a Punta Merlino più da vicino
Casa del Merlino
Fiore d'Agave e Punta Pineda scendendo a Punta Merlino
Fossola Nacchè e Monesteroli scendendo a Punta Merlino
Scalo Fossola e Nacchè scendendo a Punta Merlino
Scoglio Grimaldo scendendo a Punta Merlino
Scoglio Grimaldo scendendo a Punta Merlino
Scoglio Grimaldo scendendo a Punta Merlino più da vicino
Scogliera stratificata e Punta Pineda scendendo a Punta Merlino
Scoglio Grimaldo primo piano scendendo a Punta Merlino
Parte sinistra Scoglio Grimaldo e Monesteroli
Scogliera stratificata e Punta Pineda da Punta Merlino
Primo piano stratificazioni Scoglio Grimaldo
Scoglio Grimaldo da Punta Merlino più da lontano
Scoglio Grimaldo da Punta Merlino più da lontano
Scogliera stratificata e Punta Pineda da Punta Merlino
Casa del Merlino spunta appena da Punta Merlino
Scoglio Grimaldo da Punta Merlino
Scoglio Grimaldo da Punta Merlino
Scoglio Grimaldo salendo da Punta Merlino
Matteo in salita da Punta Merlino
Casa del Merlino risalendo
Casa del Merlino e Punta Pineda
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino più da vicino
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino più da vicino
Scia di luce con barca e tramonto risalendo da Punta Merlino
Scia di luce e tramonto primo piano risalendo da Punta Merlino
Scia di luce e tramonto risalendo da Punta Merlino
Monesteroli e Montonao risalendo da Punta Merlino
Momento esatto del tramonto risalendo da Punta Merlino
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Spiagge di Tramonti.
Ciao, oggi per la prima volta sono stato a campiglia e poi al persico andata e ritorno, ho visto dopo che c'era la possibilità di fare anello con navone e volendo albana, comunque posto magnifico ho fatto il bagno e in spiaggia si stava benissimo, volevo chiedervi, questa zona è parco 5 terre o parco di portovenere?
-
- Quotazerino
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Re: Spiagge di Tramonti.
«Fratell', il piano originale era in tre punti. Primo punto: rovinare le nuove generazioni, rincoglionirle con la televisione, facendoli puntare soltanto sui suord' e a fess' e il calcio finché non sono belli bolliti. Primo punto: acquisito!»
Re: Spiagge di Tramonti.
Ciao, ti ringrazio per la risposta e hai ragione, ho chiesto anche all'ente parco e mi hanno detto che è proprio zona di confine del parco.
Re: Spiagge di Tramonti.
Ciao a tutti, domani volevo fare un'escursione in zona e vi chiedo qualche info e consiglio, l'anno scorso ho fatto la discesa e il bagno alla spiaggia del Persico ma non sono andato ad Albana, Navone ecc, ora vorrei vedere qualche altro posto e magari anche più di uno se si riesce. Monesteroli e Schiara non hanno spiaggia per fare il bagno? Da Navone cè un collegamento senza risalire molto per Schiara?
Re: Spiagge di Tramonti.
'ah qui su q0 c'era un topic di foto al tramonto?'
no
anche se in effetti ci sono i tramonti
bellissimo posto e complimenti per le foto!
xmas, mi spiace, mai stata, quindi devi aspettare la risposta di qualcun altro
no
anche se in effetti ci sono i tramonti
bellissimo posto e complimenti per le foto!
xmas, mi spiace, mai stata, quindi devi aspettare la risposta di qualcun altro
- soundofsilence
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Re: Spiagge di Tramonti.
Monesteroli è una scogliera, forse un pò scomoda per fare il bagno, ma io non me ne intendo in effetti, che quello dei bagni al mare non è un mondo che conosco...xmas43 wrote:Ciao a tutti, domani volevo fare un'escursione in zona e vi chiedo qualche info e consiglio, l'anno scorso ho fatto la discesa e il bagno alla spiaggia del Persico ma non sono andato ad Albana, Navone ecc, ora vorrei vedere qualche altro posto e magari anche più di uno se si riesce. Monesteroli e Schiara non hanno spiaggia per fare il bagno? Da Navone cè un collegamento senza risalire molto per Schiara?
Schiara forse è un poco meglio.
Molto meglio decisamente Albana e Navone.
Dal Navone per andare alla Schiara si deve risalire fino a 250 metri di quota.
Se hai bisogno di altre informazioni guarda sul mio sito o chiedi, magari su facebook, di cui trovi il link sull'home page del mio sito appunto.
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Re: Spiagge di Tramonti.
Ciao a tutti,
segnalo che purtroppo l'accesso alla Gambassa è franato e la spiaggia stessa è ormai semi-sepolta dai detriti.
Suggerisco di evitare questo percorso a causa dell'instabilità del terreno.
Buone camminate a tutti.
segnalo che purtroppo l'accesso alla Gambassa è franato e la spiaggia stessa è ormai semi-sepolta dai detriti.
Suggerisco di evitare questo percorso a causa dell'instabilità del terreno.
Buone camminate a tutti.
«Fratell', il piano originale era in tre punti. Primo punto: rovinare le nuove generazioni, rincoglionirle con la televisione, facendoli puntare soltanto sui suord' e a fess' e il calcio finché non sono belli bolliti. Primo punto: acquisito!»