risitemazione via NiPa
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- Alexander
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...
...ragazzi... siete dei grandi... davvero...
avete fatto benissimo a indicare la dedica... davvero
siete dei grandi per il lavoro...
spero di poter venire la prossima volta. ora terro d'occhio questo topic per venire!
avete fatto benissimo a indicare la dedica... davvero
siete dei grandi per il lavoro...
spero di poter venire la prossima volta. ora terro d'occhio questo topic per venire!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
- skeno
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Ah come mi sono divertito Ah come mi sono divertito!
Ottima compagnia, ottimo vino, ottima focaccia, ottima nebbia (col sole avremmo schiattato dopo 2 ore).
Effettivamente la nebbia ci ha annebbiato, e giunti al terzo (?) tiro (in realtà il primo un po' consistente della via) la placca del duca erne ci ha catturato l'occhio e si è deciso per la nuova variante, ingenualmente pensando che fosse cosa da mezz'oretta.
Questa "scellerata" decisione ha scatenato una serie di eventi
a) ci ha impedito di portare a termine l'obiettivo 1, cioè la sistemazione della NI.PA. "Storica" con le sole soste e poco altro in più dell'esistente.
b) ha di fatto portato alla nascita dell'obiettivo 2, vale a dire la creazione di una sorta di "NIPA XXI SECOLO" costituita da varianti di grado un po' più sostenuto (ma sempre di roba per scarsi stiamo parlando) ed iper protette, conte ugolino style (la prodigalità del conte mi ha stupito vieppiù...)
c) la fuga dei due zueni che, avendo capito che avevano a che fare con degli invasati, hanno addotto scuse per abbandonarci alla nostra follia
c) la definitiva constatazione della malattia mentale ben diffusa in Quotazero ("belin, bisognrebbe abrogare la legge Basaglia", Conte Ugolino, ore 17.14)
L'Obiettivo 1 (che poi era quello originario) è stato comunque definito prioritario a furor di popolo, davanti alla birra serale, per la prossima giornata di lavoro.
Grassie a tutti.
Ciao
Skeno
p.s. per la cronaca, bade ha assaggiato la focaccia, se la nebbia non mi ha ingannato
Ottima compagnia, ottimo vino, ottima focaccia, ottima nebbia (col sole avremmo schiattato dopo 2 ore).
Effettivamente la nebbia ci ha annebbiato, e giunti al terzo (?) tiro (in realtà il primo un po' consistente della via) la placca del duca erne ci ha catturato l'occhio e si è deciso per la nuova variante, ingenualmente pensando che fosse cosa da mezz'oretta.
Questa "scellerata" decisione ha scatenato una serie di eventi
a) ci ha impedito di portare a termine l'obiettivo 1, cioè la sistemazione della NI.PA. "Storica" con le sole soste e poco altro in più dell'esistente.
b) ha di fatto portato alla nascita dell'obiettivo 2, vale a dire la creazione di una sorta di "NIPA XXI SECOLO" costituita da varianti di grado un po' più sostenuto (ma sempre di roba per scarsi stiamo parlando) ed iper protette, conte ugolino style (la prodigalità del conte mi ha stupito vieppiù...)
c) la fuga dei due zueni che, avendo capito che avevano a che fare con degli invasati, hanno addotto scuse per abbandonarci alla nostra follia
c) la definitiva constatazione della malattia mentale ben diffusa in Quotazero ("belin, bisognrebbe abrogare la legge Basaglia", Conte Ugolino, ore 17.14)
L'Obiettivo 1 (che poi era quello originario) è stato comunque definito prioritario a furor di popolo, davanti alla birra serale, per la prossima giornata di lavoro.
Grassie a tutti.
Ciao
Skeno
p.s. per la cronaca, bade ha assaggiato la focaccia, se la nebbia non mi ha ingannato
- Conte Ugolino
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ah comunque mi è rimasta l'abitudine di mettere il primo rinvio alto, poi mi cheto.soprattutto se si supera il Famigerato IV UIIA.
Comunque visto che si usa il trapano e i fix mi sa che raddrizzeremo qualcosa
Ah, per Bade, non ha preso il sopravvento il trapano quello è stato l'ultimo a muoversi, prima la pulitura e disgaggio.
E' dura è segare e tagliare? io l'ho fatto per un anno e mezzo 9 ore al giorno , e al fine settimana chiodavo al Pennone, poi purtroppo ho avuto qualche conseguenza
Comunque visto che si usa il trapano e i fix mi sa che raddrizzeremo qualcosa
Ah, per Bade, non ha preso il sopravvento il trapano quello è stato l'ultimo a muoversi, prima la pulitura e disgaggio.
E' dura è segare e tagliare? io l'ho fatto per un anno e mezzo 9 ore al giorno , e al fine settimana chiodavo al Pennone, poi purtroppo ho avuto qualche conseguenza
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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- rikkytikkytavi
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dicevo a bade mentre stavamo scendendo:"speriamo che non vadano troppo in alto così la prossima volta gli dico se mi coinvolgono nel piantare gli spit" , vagheggiando calate e risalite di corda coi jumar...skeno wrote:...c) la fuga dei due zueni che, avendo capito che avevano a che fare con degli invasati, hanno addotto scuse per abbandonarci alla nostra follia
Io se fosse possibile imparerei volentieri mettere uno spit,chissà che non diventi un invasato anch'io !!
Tanto lavoro e niente spasso il morale scende in basso!
- skeno
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Il trapano, sempre che mi torni indietro in tempo, è a disposizione di volonterosi aspiranti trapanatori.
...piantare un fix è una vera idiozia e si impara in 5 minuti.
Poi non è che sia particolarmente invasato, per anni il trapano è rimasto quatto quatto in garage...
Diro di più, era la prima volta che lo usavo al di fuori di un torrente.
Ciao
Skeno
...piantare un fix è una vera idiozia e si impara in 5 minuti.
Poi non è che sia particolarmente invasato, per anni il trapano è rimasto quatto quatto in garage...
Diro di più, era la prima volta che lo usavo al di fuori di un torrente.
Ciao
Skeno
...E LO HAI FATTO SULLA :::"MIA PLACCA" !!! ....................skeno wrote: per anni il trapano è rimasto quatto quatto in garage......
...... era la prima volta che lo usavo al di fuori di un torrente.
.....cmq, Conte , ...se c'è da raddrizzare....... interviene il Duca..
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
- skeno
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Io ci posso essere domenica prossima, il 20 (ma solo fino alle 13) e poi non ci sono più per x weekend (a fine maggio ho un raduno AIC e poi i weekend dopo sono in ferie fino a metà giugno).
Sono però disponibile per dei venerdì pomeriggio dalle 14 in poi o per delle puntate serali, del tipo che ci si vede alle 17.30 al Curlo e si resta su finchè fa buio.
Ovviamente non mi offendo se si va avanti anche senza di me, quello che conta è il risultato finale.
Ciao
Skeno
Sono però disponibile per dei venerdì pomeriggio dalle 14 in poi o per delle puntate serali, del tipo che ci si vede alle 17.30 al Curlo e si resta su finchè fa buio.
Ovviamente non mi offendo se si va avanti anche senza di me, quello che conta è il risultato finale.
Ciao
Skeno
- Conte Ugolino
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calma calma!
a proposito della chiodatura
è una cosa difficile e spiego il perchè.
Uno devi segnare dove potrai moschettonare indipendentente che sia facile o difficile, devi trovare il punto in cui riesci a bloccarti e a sollevare la corda, percui non deve essere nel passaggio più difficile, ma a mio avviso prima, anche se devi rendere obbligatorio.
Ovvero anche se vicino no devi fare A0. Il moschettonagio presume un punto in cui tiri su la corda e la passi nel rinvio, quando farlo? E' il momento in cui se voli hai della corda in mano. Deve esere posizionato a mio modesto avviso prima del passo duro, dopo beh...
Che ci si debba, su certi gradi, alzare un pochino è giusto.
Su strapiombi è più difficile, uno spit va messo o prima o poco dopo il movimento, non a metà.
I fix non vanno messi a meno di 15 cm da una fessura e tantomeno vicino al bordo.
Per individuare il punto devi martelare per capire come suona la roccia e similare il movimento di moschettonaggio, capendo bene su che braccio farlo, non sempre è sul dex.
Il foro... prima devi spianare per la placchetta, poi devi fare un foro che sia all'incirca sui 90° gradi rispetto alla roccia. Per il tutto devi: 1) spianare con scalpello, 2) forare a due mani facendo il foro il più possibile a 90° rispetto alla roccia, altrimenti quando serri il fix puoi avere la piastrina che non tocca in più punti o una sollecitazione irregolare, eventualmewnte , lavori di scalpellocreando un'altra superficie.
Io impiego molto tempo per farlo.
Molta ttehnzione nel serarevil fix soprattutto con gli inox. Visto che non usiamo una chiave dianamometrica evitare di serrare troppo.
Il fix va posizionato con un tiro (metterndo il rinvio in modo da controllare che non vi siano ostacoli che creino aperture dei moschettoni) lungo la linea di caduta , ma se possibile complanare alla roccia. Capita talvolta diversamente, a quel punto lo posizioni sempre sull'angolo di caduta e non girato di vari gradi anche se complanare.
Ecco il tutto io sab non ho chiodato ma questo anche sull'insegnamento di altri, è il modo di procedere.
dal basso ovviamente è tutto diverso, fori come riesce e poi vai avanti.
Spero che Skeno abbia rispettato il tutto
Ovvero in sintesi, chiodare è bello, ma lungo e faticoso
a proposito della chiodatura
è una cosa difficile e spiego il perchè.
Uno devi segnare dove potrai moschettonare indipendentente che sia facile o difficile, devi trovare il punto in cui riesci a bloccarti e a sollevare la corda, percui non deve essere nel passaggio più difficile, ma a mio avviso prima, anche se devi rendere obbligatorio.
Ovvero anche se vicino no devi fare A0. Il moschettonagio presume un punto in cui tiri su la corda e la passi nel rinvio, quando farlo? E' il momento in cui se voli hai della corda in mano. Deve esere posizionato a mio modesto avviso prima del passo duro, dopo beh...
Che ci si debba, su certi gradi, alzare un pochino è giusto.
Su strapiombi è più difficile, uno spit va messo o prima o poco dopo il movimento, non a metà.
I fix non vanno messi a meno di 15 cm da una fessura e tantomeno vicino al bordo.
Per individuare il punto devi martelare per capire come suona la roccia e similare il movimento di moschettonaggio, capendo bene su che braccio farlo, non sempre è sul dex.
Il foro... prima devi spianare per la placchetta, poi devi fare un foro che sia all'incirca sui 90° gradi rispetto alla roccia. Per il tutto devi: 1) spianare con scalpello, 2) forare a due mani facendo il foro il più possibile a 90° rispetto alla roccia, altrimenti quando serri il fix puoi avere la piastrina che non tocca in più punti o una sollecitazione irregolare, eventualmewnte , lavori di scalpellocreando un'altra superficie.
Io impiego molto tempo per farlo.
Molta ttehnzione nel serarevil fix soprattutto con gli inox. Visto che non usiamo una chiave dianamometrica evitare di serrare troppo.
Il fix va posizionato con un tiro (metterndo il rinvio in modo da controllare che non vi siano ostacoli che creino aperture dei moschettoni) lungo la linea di caduta , ma se possibile complanare alla roccia. Capita talvolta diversamente, a quel punto lo posizioni sempre sull'angolo di caduta e non girato di vari gradi anche se complanare.
Ecco il tutto io sab non ho chiodato ma questo anche sull'insegnamento di altri, è il modo di procedere.
dal basso ovviamente è tutto diverso, fori come riesce e poi vai avanti.
Spero che Skeno abbia rispettato il tutto
Ovvero in sintesi, chiodare è bello, ma lungo e faticoso
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- Conte Ugolino
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calma Skeno!skeno wrote:
...piantare un fix è una vera idiozia e si impara in 5 minuti.
Ciao
Skeno
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In effetti nella foto è riportata una sintesi:delorenzi wrote:Nella sua interezza mi manca ma c'è questa:Ago wrote:Delorenzi spero Tu abbia una foto della placca nella sua interezza.
- forza lavoro
- focaccia
- attrezzatura da giardinaggio
- attrezzatura da arrampicata
Se non dovessimo tornare su presto, vedrò di fare un salto giusto per fotografare la placca.
Per Alexander: credo che alla fine ti toccheràè aggiornare la guida a pagina 129
Re: ...
Che tempismo!!!!!!Alexander wrote:... detto, fatto...
Sono andato a leggerlo; esaustiva sintesi.
Complimenti
La ripulitura della via Ni.Pa. – 1° parte
Il giorno 12 maggio 2007, come da dettagliato programma inviato a tutti i partecipanti, sono iniziati i lavori di ripulitura della via Ni.Pa. (originale via tracciata da Nino Parodi) alle rocche dell’ Erxo.
I lavori saranno eseguiti con il benestare dell’ autore della via, che preventivamente contattato dal Conte Ugolino, ha avallato gli anzidetti lavori di ripristino.
Appuntamento alle ore 7 in via Dino Col, come da “ordine di servizio” diramato dal Conte Ugolino ed alle ore 7:30 al parcheggio dell’ Agueta per i non genovesi. Parto insieme al Conte con la sua macchina, in quanto mi dice: “ho un pò di roba nel bagagliaio”.
In breve arriviamo al parcheggio dell’ Agueta dove ci stanno aspettando, ansiosi di iniziare il lavoro, Ago, Bade, Rikkytikkytavi e Skeno (in rigoroso ordine alfabetico). Dopo i saluti di rito continuiamo fino alla località Curlo, dove posteggiamo le macchine (eravamo in 6 con 4 auto ed uno scooter: non male).
Iniziamo i preparativi. Dalla macchina del Conte esce di tutto: uno spettacolo. Non oso pensare avesse una station wagon.
Ammucchiamo il materiale per decidere cosa portare: il Bade che ha uno zainetto da gita fuori porta di mezza giornata, chiede se può portare qualcosa. Detto fatto: Skeno gli consegna amorevolmente………. la batteria del trapano. Il Bade incassa da vero signore, ma probabilmente, come minimo si morde la lingua.
Materiale franco cantiere:
- n° 2 trapani con relativi accessori e batterie (quella pesante ce l’ ha il Bade);
- n° 2 corde statiche;
- n° 1 corda da 60 metri (che non verrà utilizzata, ma era giusto farle cambiare un pò l’aria);
- n° 4 roncole o pennacchi;
- cesoie per il taglio dei rovi;
- martelli vari, tra cui il famoso martello da geologo tanto caro a Tozzi (quello di Gaia, non quello che canta).
Tra il materiale considerato necessario ed indispensabile una bottiglia di Cabernet ed un vassoio di focaccia di Priano (Voltri) che ha portato Ago.
Il tempo non è dei migliori, ma tutto sommato meglio che il solleone. C’ è una bella nebbia che si alza e si abbassa, consentendo di tanto in tanto di vedere la costa sotto di noi.
Si parte. Zaini in spalla, e materiale vario, ci si incammina lungo il sentiero che in breve ci porta al Riparo Scarpeggin, dove facciamo sosta. Visto che la focaccia ed il vino pesano……... è meglio farli fuori. Ago apre il vassoio e tira il collo alla bottiglia.
Non ci si fa mancare nulla: focaccia normale ed alla cipolla. In pochi minuti finisce sia una che l’ altra. Persino il Bade che notoriamente vive d’ amore mangia con gusto. Sarà l’ unico pasto fino a sera.
Proseguiamo nella nebbia fino ad arrivare a passare sotto un traliccio dell’ alta tensione. Da questo punto, il buon Alexander nel suo libro “L’ Altimetro segna Zero” indica 150 metri all’ attacco della via. Ora io non ho la rotella metrica dietro, ma i metri mi sono sembrati decisamente di più. Comunque, a parte che ad Alexander saranno fischiate le orecchie, arriviamo, sempre immersi nella nebbia, all’ attacco della via.
Il Conte assegna i compiti: lui e Skeno saranno gli addetti all’ apposizione delle soste, diciamo gli operai specializzati, mentre i manovali De Lorenzi, il Bade, Ago e Rikkytikkytavi, andranno avanti lungo la via a tagliare rovi ed arbusti vari.
Skeno inizia a piazzare la prima sosta in corrispondenza del grosso masso subito all’ attacco della via, mentre gli altri iniziano il lavoro di taglio delle piante infestanti. Si vede subito che il Bade e Rikkytikkytavi non hanno grossa dimestichezza con tali attrezzi, comunque il lavoro procede.
Subito dopo il primo risalto, la via passa all’ interno di un grosso masso spaccato a metà, alla cui sommità viene posizionata una seconda sosta. Dopo un tratto privo di particolari difficoltà, arriviamo davanti ad un ulteriore risalto. Il Conte ci fa notare che sulla sinistra della via “normale”, il Nino Parodi aveva tracciato una variante. Ci portiamo alla base della variante aprendoci un varco tra i rovi.
Dopo avere faticato e contribuito ad avere la meglio sui rovi, il Bade e Rikkytikkytavi ci salutano e ritornano alla base…………avevano probabilmente subodorato quello che sarebbe successo da li a poco.
Dopo i saluti, aggiriamo il risalto e ci portiamo sulla sua sommità, dove viene piazzata una terza sosta; Da questo punto di osservazione notiamo, sotto di noi, una bella placca posta tra la via normale e la variante.
Belin ma è proprio bella questa placca………………. esclama qualcuno raccogliendo subito il consenso unanime degli altri.
Da questo momento in poi, forse a causa della mente poco lucida e annebbiata dalla fatica, decidiamo che vale la pena attrezzarla.
Si inizia così un lungo lavoro di disgaggio, taglio di erba e arbusti vari. Successivamente Skeno ed il Conte fissano i punti dove piazzare gli spit, nove in tutto, e nonostante il trapano recalcitrante terminiamo il lavoro alle 17:30 passate.
Skeno ed il Conte provano la via seppur con la corda statica e le scarpe non adatte all’ uopo. Il Conte indica in un 5/5+ la relativa difficoltà.
A questo punto decidiamo di darle un nome: all’ unanimità si decide di chiamarla “Placca del Duca Ernesto”, dedicandola ad Ernesto Dotta, Moderatore dei moderatori del sito di quotazero e membro del gruppo Vecchie Beline.
In effetti la chiodatura non è nello stile dell’ Erne, che il primo spit lo mette almeno a 10 metri da terra, ma lui chioda così ………………….per risparmiare.
A questo punto, vista l’ ora e la variante non autorizzata dal progetto originario, decidiamo di chiudere la giornata lavorativa. Riempiamo nuovamente gli zaini e ritorniamo alla base, che complice la stanchezza e la mancanza di nebbia sembra non arrivare mai.
La giornata si conclude al bar della frazione di Terralba davanti ad una birra (coca cola per Skeno), ripromettendosi d’ ora in avanti di lasciare perdere le varianti e di dedicarsi alla via normale, come da progetto approvato. Ma sarà davvero così……….si vedrà………
Continua………….
Il giorno 12 maggio 2007, come da dettagliato programma inviato a tutti i partecipanti, sono iniziati i lavori di ripulitura della via Ni.Pa. (originale via tracciata da Nino Parodi) alle rocche dell’ Erxo.
I lavori saranno eseguiti con il benestare dell’ autore della via, che preventivamente contattato dal Conte Ugolino, ha avallato gli anzidetti lavori di ripristino.
Appuntamento alle ore 7 in via Dino Col, come da “ordine di servizio” diramato dal Conte Ugolino ed alle ore 7:30 al parcheggio dell’ Agueta per i non genovesi. Parto insieme al Conte con la sua macchina, in quanto mi dice: “ho un pò di roba nel bagagliaio”.
In breve arriviamo al parcheggio dell’ Agueta dove ci stanno aspettando, ansiosi di iniziare il lavoro, Ago, Bade, Rikkytikkytavi e Skeno (in rigoroso ordine alfabetico). Dopo i saluti di rito continuiamo fino alla località Curlo, dove posteggiamo le macchine (eravamo in 6 con 4 auto ed uno scooter: non male).
Iniziamo i preparativi. Dalla macchina del Conte esce di tutto: uno spettacolo. Non oso pensare avesse una station wagon.
Ammucchiamo il materiale per decidere cosa portare: il Bade che ha uno zainetto da gita fuori porta di mezza giornata, chiede se può portare qualcosa. Detto fatto: Skeno gli consegna amorevolmente………. la batteria del trapano. Il Bade incassa da vero signore, ma probabilmente, come minimo si morde la lingua.
Materiale franco cantiere:
- n° 2 trapani con relativi accessori e batterie (quella pesante ce l’ ha il Bade);
- n° 2 corde statiche;
- n° 1 corda da 60 metri (che non verrà utilizzata, ma era giusto farle cambiare un pò l’aria);
- n° 4 roncole o pennacchi;
- cesoie per il taglio dei rovi;
- martelli vari, tra cui il famoso martello da geologo tanto caro a Tozzi (quello di Gaia, non quello che canta).
Tra il materiale considerato necessario ed indispensabile una bottiglia di Cabernet ed un vassoio di focaccia di Priano (Voltri) che ha portato Ago.
Il tempo non è dei migliori, ma tutto sommato meglio che il solleone. C’ è una bella nebbia che si alza e si abbassa, consentendo di tanto in tanto di vedere la costa sotto di noi.
Si parte. Zaini in spalla, e materiale vario, ci si incammina lungo il sentiero che in breve ci porta al Riparo Scarpeggin, dove facciamo sosta. Visto che la focaccia ed il vino pesano……... è meglio farli fuori. Ago apre il vassoio e tira il collo alla bottiglia.
Non ci si fa mancare nulla: focaccia normale ed alla cipolla. In pochi minuti finisce sia una che l’ altra. Persino il Bade che notoriamente vive d’ amore mangia con gusto. Sarà l’ unico pasto fino a sera.
Proseguiamo nella nebbia fino ad arrivare a passare sotto un traliccio dell’ alta tensione. Da questo punto, il buon Alexander nel suo libro “L’ Altimetro segna Zero” indica 150 metri all’ attacco della via. Ora io non ho la rotella metrica dietro, ma i metri mi sono sembrati decisamente di più. Comunque, a parte che ad Alexander saranno fischiate le orecchie, arriviamo, sempre immersi nella nebbia, all’ attacco della via.
Il Conte assegna i compiti: lui e Skeno saranno gli addetti all’ apposizione delle soste, diciamo gli operai specializzati, mentre i manovali De Lorenzi, il Bade, Ago e Rikkytikkytavi, andranno avanti lungo la via a tagliare rovi ed arbusti vari.
Skeno inizia a piazzare la prima sosta in corrispondenza del grosso masso subito all’ attacco della via, mentre gli altri iniziano il lavoro di taglio delle piante infestanti. Si vede subito che il Bade e Rikkytikkytavi non hanno grossa dimestichezza con tali attrezzi, comunque il lavoro procede.
Subito dopo il primo risalto, la via passa all’ interno di un grosso masso spaccato a metà, alla cui sommità viene posizionata una seconda sosta. Dopo un tratto privo di particolari difficoltà, arriviamo davanti ad un ulteriore risalto. Il Conte ci fa notare che sulla sinistra della via “normale”, il Nino Parodi aveva tracciato una variante. Ci portiamo alla base della variante aprendoci un varco tra i rovi.
Dopo avere faticato e contribuito ad avere la meglio sui rovi, il Bade e Rikkytikkytavi ci salutano e ritornano alla base…………avevano probabilmente subodorato quello che sarebbe successo da li a poco.
Dopo i saluti, aggiriamo il risalto e ci portiamo sulla sua sommità, dove viene piazzata una terza sosta; Da questo punto di osservazione notiamo, sotto di noi, una bella placca posta tra la via normale e la variante.
Belin ma è proprio bella questa placca………………. esclama qualcuno raccogliendo subito il consenso unanime degli altri.
Da questo momento in poi, forse a causa della mente poco lucida e annebbiata dalla fatica, decidiamo che vale la pena attrezzarla.
Si inizia così un lungo lavoro di disgaggio, taglio di erba e arbusti vari. Successivamente Skeno ed il Conte fissano i punti dove piazzare gli spit, nove in tutto, e nonostante il trapano recalcitrante terminiamo il lavoro alle 17:30 passate.
Skeno ed il Conte provano la via seppur con la corda statica e le scarpe non adatte all’ uopo. Il Conte indica in un 5/5+ la relativa difficoltà.
A questo punto decidiamo di darle un nome: all’ unanimità si decide di chiamarla “Placca del Duca Ernesto”, dedicandola ad Ernesto Dotta, Moderatore dei moderatori del sito di quotazero e membro del gruppo Vecchie Beline.
In effetti la chiodatura non è nello stile dell’ Erne, che il primo spit lo mette almeno a 10 metri da terra, ma lui chioda così ………………….per risparmiare.
A questo punto, vista l’ ora e la variante non autorizzata dal progetto originario, decidiamo di chiudere la giornata lavorativa. Riempiamo nuovamente gli zaini e ritorniamo alla base, che complice la stanchezza e la mancanza di nebbia sembra non arrivare mai.
La giornata si conclude al bar della frazione di Terralba davanti ad una birra (coca cola per Skeno), ripromettendosi d’ ora in avanti di lasciare perdere le varianti e di dedicarsi alla via normale, come da progetto approvato. Ma sarà davvero così……….si vedrà………
Continua………….
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per tutto propongo il gruppo Ribotta team per la prossima volta
sapete tutti cos'è la ribotta
Anaa a fa ribotta se dixe
per tutto propongo il gruppo Ribotta team per la prossima volta
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esatto, alla fine sei uno di noi!federico67 wrote:Deduco che la mia traduzione di ribotta era giusta......
E poi "foresto" è vero, ma bazzico la Liguria da 40 anni (compiuti l'altro ieri), ho una moglie genovese DOC che conosco da 18 anni e ho più amici e conoscenti a Genova che a Milano e tutti parlano più o meno bene il genovese
Così è facile
comunque non sono ancora dott. ing. ...anche se il cammino da fare pare adesso senza più alcun passaggio di IV ... ma solo una crestina sul 2 da fare senza corda veloce veloce..
... e allora sarà una gran ribotta!!!!bade wrote:. ...anche se il cammino da fare pare adesso senza più alcun passaggio di IV ... ma solo una crestina sul 2 da fare senza corda veloce veloce..
Come regalo, la prossima volta, la batteria del trapano la porto io.
Al di là delle battute, comunque, complimenti.