Punta Roccati da San Giacomo di Entracque 31/07/2013
Sviluppo totale: circa 21km
Dislivello: circa 1450m
Difficoltà PD
Inutile introduzione che potete tranquillamente saltare
A volte leggo della scelta della vetta: chi si documenta storicamente e cita a memoria i primi salitori, chi la vuole solo una volta per non tornarvi mai più. Io, spesso, più semplicemente o la vedo da lontano e mi piace al primo sguardo o cercando sulla carta mi incuriosisce per la sua posizione. Un terzo metodo di scelta è quando leggo il nome di una cima poco nominata.
Questa volta ho scelto basandomi sulla scarsa notorietà della vetta.
Informata sulla scelta la compagna di merende Arietina, dopo averle spiegato sommariamente la gita ella si mostra subito d'accordo. Abbiamo ormai appurato che ci accomuna un lieve masochismo e le vette facili e panoramiche le lasciamo alle uscite di gruppo preferendo i percorsi lunghi, possibilmente ravanosi e con probabilità di rientro dopo il tramonto.
Qui inizia la relazza vera e propria
Dopo un vano tentativo, complice un cantiere di lavoro, di farci sbagliare strada ecco il bolide azzurro sfrecciare verso Entracque e poi su sino a San Giacomo.
Partenza alle 8,20 di buon passo; parlando del più e del meno ci troviamo a sorpassare prima una coppia, poi poco dopo una signora con buon passo. Questi saranno gli unici incontri della giornata (a parte dei francesi che ci hanno salutato – o almeno spero quelli fossero saluti – sotto al Gelas).
La giornata si annunciava tersa e così è stata per tutto il giorno; sin dall'inizio della sterrata il verde ancora acceso della valle si lasciava abbracciare dal blu intenso di un cielo sgombro da nubi.
Percorrendo qualche scorciatoia entriamo nel Piano del Praiet, sotto al Rifugio Soria Ellena (lì accanto l'unica fonte del percorso) dopo 1h45'. Qui le indicazioni non sono eccellenti e noi saliamo prima al rifugio per poi ridiscendere al centro della valle.
Proseguiamo sul percorso che nel frattempo da sterrata è diventato sentiero sino a trovare il bivio con indicazioni per il Lago della Maura e svoltiamo (quota 1900m) a sinistra sul sentiero M18.
Da qui s'inizia a salire zigzagando e da lì a poco incontreremo i primi rododendri. A quota 2200m attraverseremo un piccolo guado e da qui il profilo della Punta Roccati inizia a delinearsi meglio. Ci sentiamo bene ma saliamo con passo normale per tenerci le energie in caso di difficoltà (che non troveremo).
Giunti verso i 2430m troviamo il bivio per il Lago della Maura: ecco, siamo quasi al bivio. Percorsi altri 150m il sentiero piega verso sinistra per poi scollinare poco dopo verso il Passo dei Ghiacciai e i Laghi del Gelas, noi invece poco dopo una targa-memoria prendiamo per una traccia accennata in mezzo alle pietre: tale traccia che conduce alla Forcella Roccati non è sempre visibilissima ma è segnalata da molti bolli rossi.
Punta Roccati
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Punta Roccati
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Re: Punta Roccati
In circa 20m durante i quali la traccia da normali pietre si trasforma in sfasciume da 2 passi avanti e uno indietro eccoci arrivare alla Forcella Roccati per entrare nella valletta innevata a NW del Gelas.
Raggiunto il sentiero inizia il taglio selvaggio del sentiero per arrivare a San Giacomo ad un'ora decente (le manovre di corda e quelle lascive di Arietina sono durate molto più del previsto) che raggiungeremo alle 18. Gita da 4 stelle su 5: la parte iniziale non è indimenticabile ma dai 2200m in poi il panorama si apre (soprattutto con tempo bello). Dalla vetta bella vista sui nevai e laghetti in zona. Purtroppo non abbiamo avuto tempo per scollinare verso la Maledia né per visitare il Lago della Maura. La parte alpinistica leggendo le relazioni ci era parsa più lunga ma è comunque divertente.
Qui il percorso fatto (mappa Openstreetmap con schermata da MyTourBook) e altimetria della gita Lusciandro
Da qui seguendo la relazione perdiamo una decina di metri, ci spostiamo di alcune decine di metri a W sino a scorgere una cengia erbosa raggiunta la quale inizia il percorso alpinistico che in circa 40 – 50m di dislivello ci condurrà sulla bifida vetta.
Dalla cengia si vede il chiodo con cordini e moschettone ad una quindicina di metri e si continua a muoversi in diagonale a sinistra sino alla cresta; trattasi di placconata abbattuta e con molte fessure e appigli che le relazioni indicano come III-. Si scende ora di pochi metri per risalire di qualcuno in più e raggiungere la vera vetta. Tra le due vette distanti una quindicina di metri si passa su una crestina affilata (roccia buona) che potrebbe creare qualche problema a chi soffre l'esposizione. Qui Arietina ha un moto d'affetto verso le rocce e ci si struscia ripetutamente riportando diversi graffi alle gambe (classico esempio di feticismo montano) . Lasciata a malincuore la roccia (almeno per il momento visto che al ritorno ripeterà la manovra) ci spostiamo sulla vetta per un velocissimo pasto.
Alle 15 si riparte. Discesa in doppia, riconquistiamo la Forcella e poi giù di corsa sugli sfasciumi in un modo che mi ricordava un passo di un libro di Kerouac (La Strada?).Raggiunto il sentiero inizia il taglio selvaggio del sentiero per arrivare a San Giacomo ad un'ora decente (le manovre di corda e quelle lascive di Arietina sono durate molto più del previsto) che raggiungeremo alle 18. Gita da 4 stelle su 5: la parte iniziale non è indimenticabile ma dai 2200m in poi il panorama si apre (soprattutto con tempo bello). Dalla vetta bella vista sui nevai e laghetti in zona. Purtroppo non abbiamo avuto tempo per scollinare verso la Maledia né per visitare il Lago della Maura. La parte alpinistica leggendo le relazioni ci era parsa più lunga ma è comunque divertente.
Qui il percorso fatto (mappa Openstreetmap con schermata da MyTourBook) e altimetria della gita Lusciandro
Re: Punta Roccati
anche la scinty ed io la pensiamo proprio così!!Lusciandro wrote:A volte leggo della scelta della vetta: chi si documenta storicamente e cita a memoria i primi salitori, chi la vuole solo una volta per non tornarvi mai più. Io, spesso, più semplicemente o la vedo da lontano e mi piace al primo sguardo o cercando sulla carta mi incuriosisce per la sua posizione. Un terzo metodo di scelta è quando leggo il nome di una cima poco nominata.
Questa volta ho scelto basandomi sulla scarsa notorietà della vetta.
Informata sulla scelta la compagna di merende Arietina, dopo averle spiegato sommariamente la gita ella si mostra subito d'accordo. Abbiamo ormai appurato che ci accomuna un lieve masochismo e le vette facili e panoramiche le lasciamo alle uscite di gruppo preferendo i percorsi lunghi, possibilmente ravanosi e con probabilità di rientro dopo il tramonto.
Bella gita, bravi.
Ricordo una discesa dalla forcella Roccati col buio incombente, con Colsub, dopo la traversata degli italiani...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Punta Roccati
Alec wrote:anche la scinty ed io la pensiamo proprio così!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Punta Roccati
dovrebbe essere "I vagabondi del dharma"Lusciandro wrote:
... e poi giù di corsa sugli sfasciumi in un modo che mi ricordava un passo di un libro di Kerouac...
It's only through changes that we grow
Re: Punta Roccati
Bella ...mi piace....
Le difficoltà tra l'altro sono concentrate in 40-50 metri di dislivello......potrei anche riuscire a gestirle.....
Probabilmente mi procurerebbe qualche ansia il passaggio da una vetta all'altra però ....non sarebbe disdicevole nemmeno raggiungere soltanto la prima delle due
Le difficoltà tra l'altro sono concentrate in 40-50 metri di dislivello......potrei anche riuscire a gestirle.....
Probabilmente mi procurerebbe qualche ansia il passaggio da una vetta all'altra però ....non sarebbe disdicevole nemmeno raggiungere soltanto la prima delle due
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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- Lusciandro
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Re: Punta Roccati
Ricordo che inizialmente erano terrorizzati al pensiero di rotolare giù, poi hanno iniziato a correre giù dal monte.same wrote:dovrebbe essere "I vagabondi del dharma"Lusciandro wrote: ... e poi giù di corsa sugli sfasciumi in un modo che mi ricordava un passo di un libro di Kerouac...
Ecco un'altra pronta a fare lap-dance contro una roccia taglienteserena wrote:Probabilmente mi procurerebbe qualche ansia il passaggio da una vetta all'altra però ....
- arietina
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Re: Punta Roccati
Per due graffetti che mi sono fatta..
Comunque una gita con cielo azzurrissimo così è da segnare..meraviglioso!!
Comunque una gita con cielo azzurrissimo così è da segnare..meraviglioso!!