Corno Stella - l'arrivo degli spit sulla Via Campia

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maqroll
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Post by maqroll »

Andreino wrote:Sul Corno ho salito anche il Pilastro di Oscar (5c), una delle vie dello zoccolo (come saprai, la parete sud-ovest del Corno è praticamente divisa in due parti dalla grande cengia obliqua che la percorre).
Il primo tiro (5c) l'abbiamo percorso al freddo e mezzo bagnato: non ti dico gli sproloqui... :lol:
E ti è piaciuta come via? L'hai trovata ben protetta? :D
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Andreino
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Post by Andreino »

Beh, sì, ma qui il discorso è diverso: si tratta di una via più recente, aperta completamente a spit, in stile più sportivo.
Andreino

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maqroll
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Post by maqroll »

Andreino wrote:Beh, sì, ma qui il discorso è diverso: si tratta di una via più recente, aperta completamente a spit, in stile più sportivo.
Si senza dubbio, l'hanno aperta Grillo e Oddone nel Luglio 1998. :wink:
:wink:
Paolo s4
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Post by Paolo s4 »

Senza scendere nello specifico (non conosco e non giudico la questione del Corno)... quoto Erne, Giusefinto.
La storia della "messa in sicurezza" è una scusa per banalizzare e rendere alla portata di qualunque arrampicatore improvvissato vie di un certo impegno.
Portare questa gente su quel tipo di vie è il modo migliore per creare i presupposti a situazioni pericolose.
Molte vie che vorrei ripetere non sono ancora alla mia portata, magari anche solo per la chiodatura (mi vengono in mente alcune vie del gruppo castello provenzale, ad esempio)... ma non pretendo certo che vengano modificate a mia misura!
Le salirò se e quando sarò pronto!
Questa della "messa in sicurezza" è la logica che ha portato, ad esempio, allo scempio della mitica Rocca Sbarua...
Ci vogliono umiltà e rispetto, bisogna rendersi conto dei propri limiti: non sta scritto da nessuna parte che *tutti devono arrivare ovunque*!

Piuttosto che ripetere una via trasformata in ferrata, umiliando il coraggio e l'abilità dell'apritore, preferisco farmi una bella escursione...

Viva gli spit... al posto giusto!
Last edited by Paolo s4 on Wed Mar 14, 2007 9:41, edited 1 time in total.
Paolo s4
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Post by Paolo s4 »

...e rimango per gli spits in montagna,anche perchè a me farebbero comodo :oops: !
(Premetto che ho quotato solo per invitare alla riflesione, non per polemizzare o criticare nessuno. :wink: )

Anche a me, tante volte, farebbe comodo... ma se togliamo ogni incertezza, togliamo l'avventura. Ti pare?
Avrebbe lo stesso gusto, *quella* salita?
Ti pare giusto che chi arriverà tra 20 anni su quelle rocce e magari sarà molto più preparato di me e te, non potrà più godere di quei momenti perchè noi abbiamo deciso che tutto andava adattato alle nostre esigenze!?

Rifletti, Prova a risponderti. :wink:
bonsai
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Post by bonsai »

Conte Ugolino wrote: Spit in montagna significa più o meno posizionare una protezione dove si vuole e non dove si può come nel caso dei chiodi.
Beh perlomeno alle soste e su qualche passaggio metterne qualcuno mantenendo un certo carattere alla via appunto tipo la Decessole.
sono d'accordo, poche parole che esprimono bene il concetto che riguarda la questione
..... questo è quanto è stato fatto sulle vie discusse
bonsai
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Post by bonsai »

la lettera dei francesi che hanno realizzato l'intervento sulla via


- I chiodi sulle soste della Campia sono per la maggior parte molto vecchi.
Se si volesse salire la via come l'ha fatta M.Campia bisognerebbe mettere chiodi nuovi alle soste.
Per fare questo occorrerebbe togliere i vecchi chiodi, con la conseguenza di spaccare la roccia e non poter piu' chiodare!
E' il problema di tutte le vie classiche, ove i chiodi in loco diventano marci e dove il lavoro per rimpiazzarli massacra la roccia.
Di qui l'interesse di una riattrezzatura parziale con spit inox : sono eterni.

- Gli spit inox che abbiamo piantato sono volutamente scarsi e infissi sopratutto alle soste ( otto alle soste e solo cinque sulla via ).
La Campia rimane in tal modo una via di grande impegnosulla quale si puo' tutt'ora ammirare l'audacia dei primi salitori
anche con la presenza degli spit - è evidente che non sono stati messi da Campia! Anche con uno spit posto sul muretto di inizio - dove c'era per altro un vecchio chiodo
ora scomparso : la fessura è rovinata - e lo spit posizionato sulla traversata - se si utilizza questo non si puo' piu' moschettonare il chiodo
successivo piazzato troppo in basso, ed è qui che si trova il passaggio piu' difficile - gli spit non rendono la via piu' facile.

- Abbiamo lasciato tutti i vecchi chiodi in posto. E' sempre possibile, ma nettamente piu' pericoloso, percorrere la via senza toccare gli spit, utilizzando
esclusivamente i chiodi tradizionali. Noi non abbiamo riattrezzato completamente la Campia con spit, cosa che sarebbe stata possibile, ma che l'avrebbe sicuramente snaturata
l'attrezzatura effettuata molto parziale, non è he un compromesso tra l'utilizzo del materiale di assicurazione d'oggigiorno e la testimonianza degli exploit di ieri.

- Sulla via c'è un numero di chiodi certamente superiore a quello utilizzato da Campia nel corso della prima salita. Se cio' non costituisce un problema per gli alpinisti
perchè allora sono un problema gli spit ? Lasciando gli spit e togliendo la metà dei chiodi in posto la via assomiglierebbe
ben di piu' a quella tracciata da Campia ....

- Se una cordata salisse la via dopo che gli spit fossero stati tolti da parte di alpinisti o a cura del Cai di Cuneo, e quella
cordata subisse un tragico incidente sradicando una sosta su chiodi marci, sarebbe da ascrivere a costoro la responsabilità della morte dei componenti
di quella cordata. Questo non pone loro un problema morale o giuridico ? La montagna è bella, ma questo significa che si deve per forza ammazzare ?
In nome del rispetto che si deve alla vita si lascino almeno in posto gli spit di sosta!

- Io ammiro enormemente M.Campia. La via da lui tracciata è veramente audace e magnific, un vero exploit per l'epocain cui
è stata realizzata. Ma non ritengo che si manchi di riguardo agli scalatori del '45 se si arrampica con il materiale d'oggigiorno :
corde in nylon, scarpettein gomma resinata, imbragature, friend .... e spit. Se gli alpinisti di Cuneo togliessero gli spit,
allora dovrebbero riniunciare ai friend e legarsi con una corda di canapa come faceva Campia.
Allo stesso modo, questi alpinisti non dovrebbero utilizzare per la discesa la linea di doppie a lato della Campia,
visto che sono attrezzate su spit!
giusefinto
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Post by giusefinto »

bonsai wrote:la lettera dei francesi che hanno realizzato l'intervento sulla via


- I chiodi sulle soste della Campia sono per la maggior parte molto vecchi.
Se si volesse salire la via come l'ha fatta M.Campia bisognerebbe mettere chiodi nuovi alle soste.
Per fare questo occorrerebbe togliere i vecchi chiodi, con la conseguenza di spaccare la roccia e non poter piu' chiodare!
E' il problema di tutte le vie classiche, ove i chiodi in loco diventano marci e dove il lavoro per rimpiazzarli massacra la roccia.
Di qui l'interesse di una riattrezzatura parziale con spit inox : sono eterni.

- Gli spit inox che abbiamo piantato sono volutamente scarsi e infissi sopratutto alle soste ( otto alle soste e solo cinque sulla via ).
La Campia rimane in tal modo una via di grande impegnosulla quale si puo' tutt'ora ammirare l'audacia dei primi salitori
anche con la presenza degli spit - è evidente che non sono stati messi da Campia! Anche con uno spit posto sul muretto di inizio - dove c'era per altro un vecchio chiodo
ora scomparso : la fessura è rovinata - e lo spit posizionato sulla traversata - se si utilizza questo non si puo' piu' moschettonare il chiodo
successivo piazzato troppo in basso, ed è qui che si trova il passaggio piu' difficile - gli spit non rendono la via piu' facile.

- Abbiamo lasciato tutti i vecchi chiodi in posto. E' sempre possibile, ma nettamente piu' pericoloso, percorrere la via senza toccare gli spit, utilizzando
esclusivamente i chiodi tradizionali. Noi non abbiamo riattrezzato completamente la Campia con spit, cosa che sarebbe stata possibile, ma che l'avrebbe sicuramente snaturata
l'attrezzatura effettuata molto parziale, non è he un compromesso tra l'utilizzo del materiale di assicurazione d'oggigiorno e la testimonianza degli exploit di ieri.

- Sulla via c'è un numero di chiodi certamente superiore a quello utilizzato da Campia nel corso della prima salita. Se cio' non costituisce un problema per gli alpinisti
perchè allora sono un problema gli spit ? Lasciando gli spit e togliendo la metà dei chiodi in posto la via assomiglierebbe
ben di piu' a quella tracciata da Campia ....

- Se una cordata salisse la via dopo che gli spit fossero stati tolti da parte di alpinisti o a cura del Cai di Cuneo, e quella
cordata subisse un tragico incidente sradicando una sosta su chiodi marci, sarebbe da ascrivere a costoro la responsabilità della morte dei componenti
di quella cordata. Questo non pone loro un problema morale o giuridico ? La montagna è bella, ma questo significa che si deve per forza ammazzare ?
In nome del rispetto che si deve alla vita si lascino almeno in posto gli spit di sosta!

- Io ammiro enormemente M.Campia. La via da lui tracciata è veramente audace e magnific, un vero exploit per l'epocain cui
è stata realizzata. Ma non ritengo che si manchi di riguardo agli scalatori del '45 se si arrampica con il materiale d'oggigiorno :
corde in nylon, scarpettein gomma resinata, imbragature, friend .... e spit. Se gli alpinisti di Cuneo togliessero gli spit,
allora dovrebbero riniunciare ai friend e legarsi con una corda di canapa come faceva Campia.
Allo stesso modo, questi alpinisti non dovrebbero utilizzare per la discesa la linea di doppie a lato della Campia,
visto che sono attrezzate su spit!
Vorrei dire due parole riguardo alla lettera di questi francesi che si sono presi la briga di richiodare la suddetta via, con fix inox “eterni”, perché a mio parere ciò che affermano è molto opinabile.
Loro dicono che la Campia rimane una via di grande impegno comunque. Io credo proprio di no. A parte il fatto che non è poi così estrema (VI- max un 5b francese ma questo è relativo)solo il fatto che ci siano spit di passaggio diminuisce l’impegno, comunque anche se uno non vuole moschettonarli ,visto che hanno lasciato anche i vecchi chiodi, arricchendo ancor più di ferraglia la parete.
Non so se Campia abbia utilizzato cosi tanti chiodi ( ricordatevi che una volta si chiodava e si rischiodava molto in apertura), visto che comunque ce ne sono molti di più e proprio perché noi abbiamo mescole spagnole, camalot e tecniche evolute non dovremmo aver bisogno di spit che tengono carri armati e soprattutto tengono la nostra psiche. . L’evoluzione passa nel lasciare meno traccia possibile del nostro passaggio non chiodando sistematicamente.Ma questo forse è un altro discorso.
Ma la cavolata più grossa mio parere l’hanno detta tirando in causa una eventuale responsabilità, sia morale che giuridica in caso di eventuale incidente sulla via da parte di eventuali schiodatori.
Innanzi tutto non è che chi richioda le vie può essere considerato un benefattore dell’umanità e chi le schioda trattato alla stregua di un assassino . Resta il fatto che comunque chi si avventura su certe vie deve essere preparato ad affrontarle, essere consapevole di ciò che fa e soprattutto assumersene in prima persona le conseguenze. Non è che 5 spit di passaggio su una via di 200 mt possono salvare da un grave incidente. Possono invece richiamare cordate anche non all’altezza della situazione. Questo si che possono farlo.Che si fa allora se una cordata poco esperta si fa male?Si iscrivono i francesi nel registro degli indagati perché hanno messo pochi spit?Ma non facciamo ridere per favore.
Piuttosto andiamo a ripetere certe vie quando siamo preparati e consapevoli, invece che ridurle in ferrate.
bonsai
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Post by bonsai »

giusefinto wrote:
bonsai wrote:.


Loro dicono che la Campia rimane una via di grande impegno comunque. Io credo proprio di no. A parte il fatto che non è poi così estrema (VI- max un 5b francese ma questo è relativo)........
..... fatta nel '45 in nuova apertura, salita in arrampicata libera, con il materiale e le protezioni di allora ?
..... mah :roll:
giusefinto
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Post by giusefinto »

bonsai wrote:
giusefinto wrote:
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Loro dicono che la Campia rimane una via di grande impegno comunque. Io credo proprio di no. A parte il fatto che non è poi così estrema (VI- max un 5b francese ma questo è relativo)........
..... fatta nel '45 in nuova apertura, salita in arrampicata libera, con il materiale e le protezioni di allora ?
..... mah :roll:
Non capisco cosa tu voglia dire. Sicuramente per quei tempi fu una bell'impresa, ma ad oggi non mi pare una via così impossibile. Sullo stesso Corno ci sono vie molto più difficili e impegnative, sia sulla stessa parete che a maggior ragione su quella opposta. :D
bonsai
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Post by bonsai »

giusefinto wrote:
bonsai wrote:
giusefinto wrote:
bonsai wrote:.


Loro dicono che la Campia rimane una via di grande impegno comunque. Io credo proprio di no. A parte il fatto che non è poi così estrema (VI- max un 5b francese ma questo è relativo)........
..... fatta nel '45 in nuova apertura, salita in arrampicata libera, con il materiale e le protezioni di allora ?
..... mah :roll:
Non capisco cosa tu voglia dire. Sicuramente per quei tempi fu una bell'impresa, ma ad oggi non mi pare una via così impossibile. Sullo stesso Corno ci sono vie molto più difficili e impegnative, sia sulla stessa parete che a maggior ragione su quella opposta. :D
... difatti si dice che ancora oggi è una via d'impegno, non una via estrema od impossibile, o che sia il top sul Corno Stella attualmente, si potrebbe tradurre che nonostante gli anni passati e tutti i miglioramenti tecnici, nei materiali, ecc sia rimasta una "gran classica d'impegno" ( e per l'arrampicatore tipo a cui si riferiscono i francesi "non banale" ) :wink:
bonsai
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Post by bonsai »

alcuni considerazioni relative al dibattito :

" .... tra le vie classiche farei una distinzione tra le vie di roccia di medio sviluppo e di difficoltà non estrema e
( è il caso delle vie classiche del Corno Stella ) e le grandi vie di elevatissimo impegno come ad esempio lo sperone Walker
alle Grand Jorasses o la Solleder al Civetta. Per queste ultime che continuano ad essere a vario titolo un banco di prova per bravi alpinisti,
sono contrario ad ogni forma di attrezzatura fissa e auspico anche un limite alla chiodatura tradizionale lasciata in parete da parte dei ripetitori.
Per Per le prime invece ritengo utile intervenire asportando il materiale improprio che si è accumulato negli anni e sostituendolo con opportune
protezioni fisse cercando di rispettare il piu' possibile il numero di ancoraggi usato dai primi salitori.
Le vie diventerebbero piu' pulite, piu' sicure e spesso piu' severe di come lo sono diventate grazie ai residui
lasciati dagli innumerevoli ripetitori. Le vie classiche cui ho fatto riferimento offrono tante cose : bella arrampicata, divertimento,
piacere per l'ambiente, e tant'altro ma non ti possono offrire la grande avventura. Per chi ama questa componente ci sono innumerevoli vie,
molte delle quali mai ripetute , basta aver voglia di uscire dal gregge. Inutile cercarla sulle vie come la Campia al Corno :
li' l'avventura non c'è piu'. "
U.Manera ( CAAI )



" Mi sembra che una definitiva attrezzatura delle soste di queste vie, intervento che non va ad incidere sull'impegno
richiesto dal superamento richiesto nei singoli passaggi di un itinerario ( pero' tranquilizza lo scalatore circa il
fatto che un suo volo non strapperà via tutto, compagno compreso ), ma permette per contro di preservare , con un buon margine,
la sicurezza della vita della persona, sia cosa lecita. Chi di noi non ha avuto delle perdite tra gli amici alpinisti ? Io
sicuramente ne ho persi troppi .... In conclusione , sulle vie piu' frequentate, cioè quelle considerate classiche, sono favorevole
ad una messa insicurezza delle soste con solidi ancoraggi fissi ed una periodica accurata manutenzione della stessa ... "
F.Scotto ( CAAI GISM )



" ..... la celebrazione di una sorta di processo per lesa maestà nei confronti di due tipi brillanti che
laicamente e con spirito repubblicano hanno pensato bene di mettere in sicurezza una via di arrampicata sul Corno stella
aperta in epoca classica con metodi classici da un grande dell'alpinismo di allora. E sembrava di essere tornati ai tempi in cui
proprio il nobile scoglio fu per la prima volta trafitto dai primi spit e al processo che ne segui'.
Processo che non solo non produsse la condanna dei reprobi ma servi' ad incrementare ulteriormente il mito, con la conseguenza che
le vie spittate dilagarono a dismisura sui fianchi del Corno.
E non potè, lo scettico presente, non considerare come sia un vezzo invalso nell'alpinismo in generale, ma in quello cuneese in
particolare, la mitizzazione di certi personaggie di certi siti, la venerazione di certi "templi", il distinguere tra montagne nobili ed
altre ignobili, tra siti da proteggere ed altri da vituperare, l'assumere atteggiamenti di rispettoin certe situazioni
e di disprezzo in altre affatto analoghe. Tutto cio' genera una travolgente necessità di parlarsi addosso,
di ricercare forsennatamente il sesso degli angeli, di crogiolarsi in una sorta di sacralità falsa ed effimera.
..... fortunatamente anche questa volta finirà tutto a tarallucci e vino. "
Giulian Ghibaudo
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Andreino
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Post by Andreino »

Visto che si sta aprendo la "stagione calda" sul Corno Stella, ci sono novità riguardo all'intenzione dichiarata di eliminare gli spit dalla Campia?

L'hanno fatto?

Lo faranno?

Mi piacerebbe sapere cosa troverò... :lol:
Andreino

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giusefinto
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Post by giusefinto »

Andreino wrote:Visto che si sta aprendo la "stagione calda" sul Corno Stella, ci sono novità riguardo all'intenzione dichiarata di eliminare gli spit dalla Campia?

L'hanno fatto?

Lo faranno?

Mi piacerebbe sapere cosa troverò... :lol:
Eventualmente ti porti martello e chiodi e se non ci sono le soste te le fai, se i chiodi ci stavano prima sicuramente ci stanno anche adesso e poi così sei sicuro che sono nuovi :wink:
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Post by spiderman »

A mio modestissimo parere le vie aperte a chiodi devono essere lasciate così,chi vuole gli spit li trova su vie nuove,certo un conto è arrampicare su chiodi e uno su spit,ma il bello è proprio quello.
Infatti è diverso guidare la ferrari di Nuvolari e quella di Shumy,vi immaginate mettere l'elettronica della vettura moderna su quella storica?sarebbe assurdo!!!
Sono due tipologie di scalata differenti che secondo me non devono essere mescolate insieme.
In fatto di sicurezza non vedo il problema in quanto chi va su chiodi sa bne cosa sta facendo e di conseguenza si protegge da solo integrando e comunque se è lì è consapevole delle protezioni in posto.
Vi saluto e buona montagna.
Marco
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Post by fabiodronero »

Volevo informare che gli spit sono stati tolti recentemente....anche quelli alle soste.
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Post by Ago »

fabiodronero wrote:Volevo informare che gli spit sono stati tolti recentemente....anche quelli alle soste.
... questo mi sconcerta. Ho la mia opinione ma la diatriba spit/chiodo ecc. ecc. non mi infervora più di tanto. Questo metti e togli invece si. Cosa significa? Quale motivo ha prevalso? E se ne prevalesse poi un altro, si rimetterebbero gli spit? Oppure come funziona: uno li mette, l'altro li toglie? Boh! :shock: :shock:
Sento il tuo passo sincrono col mio

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Post by Erne »

fabiodronero wrote:Volevo informare che gli spit sono stati tolti recentemente....anche quelli alle soste.

.............grazie della giusta info; ...il discorso era partito da me.

,,sono solo un poco perplesso sulle soste......ma comprendo.

Ps.
già che sei una matricola(.. :P ), ti puoi presentare nella sezione giusta, ..se vuoi, ciao :wink:
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Post by Roger »

Ago wrote: ... questo mi sconcerta. come funziona: uno li mette, l'altro li toglie? Boh! :shock: :shock:
... e pensa che spreco di energia inutile!!! ](*,)
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Post by Andreino »

Anch'io sono perplesso riguardo all'eliminazione degli spit alle soste... già che c'erano...
Andreino

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Post by maqroll »

Andreino wrote:Anch'io sono perplesso riguardo all'eliminazione degli spit alle soste... già che c'erano...
Si tutto sommato gia che c'erano........
devo comunque dire che le soste (quelle a chiodi) della Campia sono tutte buone con due o tre chiodi ben messi...
Anche i tiri sono peraltro ben protetti, salvo a mia modestissima opinione il tratto iniziale del tiro che porta all'inizio del traverso.
Altra considerazione: già c'è la coda con la via cosi'... ...se fosse spittata bisognerebbe prendere il biglietto come dal salumiere...

Ciao
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Roger
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Post by Roger »

maqroll wrote: Altra considerazione: già c'è la coda con la via cosi'... ...se fosse spittata bisognerebbe prendere il biglietto come dal salumiere...
Ciao
Maqroll
Non voglio neanche pensare che sia quella la principale ragione che ha spinto a togliere gli spit dei francesi.... altrimenti sarebbe veramente triste! :cry:
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maqroll
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Post by maqroll »

Roger wrote:
maqroll wrote: Altra considerazione: già c'è la coda con la via cosi'... ...se fosse spittata bisognerebbe prendere il biglietto come dal salumiere...
Ciao
Maqroll
Non voglio neanche pensare che sia quella la principale ragione che ha spinto a togliere gli spit dei francesi.... altrimenti sarebbe veramente triste! :cry:
No, :) non penso che sia assolutamente quella la considerazione fatta.. ..penso che ci fosse più che altro un richiamo all'etica ed al rispetto di una via storica divenuta oramai una classicissima...
La mia era solamente una considerazione en passant, sul fatto che su quella via già senza spit è una coda pressocche' continua, mentre vicino ci sono decine di vie deserte..

Penso che sia comunque da tenere presente il fatto che la via anche senza spit risulta ben chidata, io non sono assolutamente uno coraggioso e non sono assolutamente contrario agli spit in montagna, anzi.. ..ce ne fossero di piu'... :roll: però devo dire che l'ho fatta senza che fossero tati piantati spit e la via mi è parsa ben protetta e con soste buone (penso di aver integrato solamente nell'ultimo tiro quando diventa III e non c'è piu' nulla).
Ciao
bonsai
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Post by bonsai »

visto che avevo già riportato l'opinione e le repliche di diverse parti della "contesa" riporto anche questa
che è la replica alle polemiche da parte di uno dei francesi che posizionato in loco le protezioni fisse :

" Nel Settembre 2006, Yves Ghesquiers ed io abbiamo posizionato 13 spit inox nella parte superiore della Via Campia al Corno Stella, e precisamente 8 spit di sosta e 5 nelle varie lunghezze. Tutto cio' ha provocato una polemica nell'ambiente alpinistico di Cuneo. Noi siamo venuti a conoscenza di questa polemica soltanto nel febbraio 2007. In questa sede voglio innazitutto rispondere ad accuse che ritengo false, indi trattare del problema dell'attrezzatura delle vie classiche.
Ci hanno accusato i aver piazzato questi spit a scopo commerciale. Nulla di piu' falso. Le mie motivazioni sono assolutamente personali, e posso assicurare che non sono affatto commerciali. D'altronde, se lo fossero state avremmo piazzato 50 spit sulla via e non solo 5. Le guide che io scrivo, relazionano sopratutto vie tracciate a spit, ma propongono anche altre vie attrezzate prevalentemente con chiodi tradizionali, o attrezzate soltanto con chiodi tradizionali, o non attrezzate affatto.
Io auspico che i nuovi scalatori che iniziano la loro attività in palestra- e sono sempre piu' numerosi - percorrano anche le grandi vie e conoscano in tal modo anche l'alpinismo tradizionale, per poter avere le basi culturali per poter scegliere cio' che è loro maggiormente congeniale. Nel settembre del 2006, al Bozano abbiamo portato spit ed anche chiodi tradizionali , visto che avevamo in animo di tracciare una variante a Sinfonia d'Autunno, con uscita sulle placche a sinistra del canalone terminale di questa via. Non avevamo previsto di mettere spit sulla Campia. Avevamo invece programmato di salire la Campia utilizzando esclusivamente i chiodi e di descriverla cosi' sul mio libro. Tuttavia , altri arrampicatori al rifugio ci hanno segnalato che le soste della Campia erano pericolose e che c'erano pure dei blocchi instabili.
Siamo quindi andati alla Campia muniti di spit e abbiamo effettivamente valutato pericolose le soste sui chiodi, cosi' abbiamo piazzato degli spit, , oltre a rimuovere i blocchi instabili. Se le soste non fossero state cosi' pericolose, con vecchi chiodi arruginiti, che ingombravano le poche fessure disponibili, noi non avremmo certo messo gli spit.
Yves Ghesquiers ed io abbiamo salito centinaia di vie senza spit. Yves è una guida ed io sono un ingegnere laureato in resistenza dei materiali : quando entrambi diciamo che una sosta è pericolosa, intendiamo 2 o 3 morti - anzichè uno solo - in caso di caduta del capo-cordata.
Per terminare con le motivazioni commerciali, preciso che sono un ingegnere che ha già scritto, da solo o in collaborazione con altri, qualcosa come 6 libri, i quali rappresentano ciascuno circa 450 giorni di lavoro. In totale sono piu' di 2000 giorni di lavoro solo per me, e questi libri mi fruttano in totale 300 euro al mese, pari a 50 euro per libro : se volete arricchirvi scegliete un'altra attività.
Detto tra parentesi, io non dico e non penso che il CAI gestisca i rifugi per delle ragioni commerciali.
D'altra parte non esiste nessuna ragione commerciale per inserire o non inserire la via Campia nel mio libro. Ci sono già 160 vie, una in piu' o una in meno non fa alcuna differenza. Avrei potuto descrivere la Superellena al posto della Campia, sarebbe stato meno stressante, meno pericoloso e piu' economico. Avrei anche potuto non inserire nessuna via al Corno, invece di 4 : non avrebbe avuto, e non ha, nessuna importanza per la vendita del mio libro.
In definitiva : io e Ives abbiamo esclusivamente messo gli spit per evitare incidentisu una via la cui attrezzatura non è assolutamente curata dagli arrampicatori locali, è divenuta precaria ed arrugginita e tutto cio' non è leale nei confronti dei ripetitori di oggi.
Questo è il problema fondamentale dell'attrezzatura , delle vie classiche ben aldilà di una (sterile ) polemica sottoforma di un brutto processo.
La vera questione non è : "Si devono ri-attrezzare le vie classiche ?", ma piuttosto : "Come si devono riattrezzare queste vie?". E tutto questo per diverse ragioni.
Mi spiace, io non sono italiano, ma nizzardo d'origini, per cui conosco bene le Alpi Marittime, fino al 1985 circa, gli scalatori salivano con martello e chiodi sulle vie e puntualmente verificavano e rimpiazzavano l'attrezzatura in posto. La maggior parte delle vie era attrezzata, la presenza regolare degli scalatori garantiva una sorta di manutenzione dell'attrezzatura.
Oggigiorno quasi piu' nessuno arrampica con chiodi e martello, e i chiodi delle vie classiche sono diventati troppo vecchi, precari e arrugginiti. E i nut non bastano.
Quindi il restauro che i 2 scalatori italiani hanno recentemente efettuato allo Sperone Vernet alla Nasta con la sostituzione dei vecchi chiodiè un ' ottima iniziativa. Cose simili dovrebbero essere fatte piu' sovente sulle altre vie classiche, quando la roccia è particolarmente ricca di fessure da permettere di piantare togliere e ripiantare dei buoni chiodi. E questo dovrà ripetersi per il futuro.
Su altre vie la roccia è compattissima e la sostituzione dei vecchi chiodi si rivela difficile quando non impossibile, perchè questi occupano le poche fessure disponibili. Inoltre la schiodatura frantuma la roccia , quindi molto meglio mettere degli spit inox, specie quando la via è sovente bagnata.
E' questo il caso della De Cessole al Corno Stella, spittata da 2 scalatori italiani.
A nostro parere la locale commissione preposta all'attrezzatura dovrebbe redigere una lista delle vie storiche classiche e . per ciascuna di esse, decidere se l'operazione di restauro debba essere fatta con l'infissione di nuovi chiodi di tipo tradizionale o con spit inox, a seconda della natura della roccia, della presenza di umiditào di problemi di chiodatura.
E in seguito impegnarsi a far realizzare questo lavoro di restauro e ri-attrezzatura, realizzando un ragionevole compromesso tra l'ingaggio dei primi salitori ( corde di canapa, ecc ) e la necessità di sicurezza delle cordate di oggi.
Altrimenti , se si lascia che chiodi delle vie storiche marciscano, piu' nessuno verrà a salirle e saranno dimenticate a favore di altre vie moderne tracciate a spit magari apochi metri da esse. E' una ben brutta maniera di onorare i grandi uomini il permettere che le loro opere cadano in oblio ed in rovina.
Per concludere, io non ammetto che si parli di "degenerazione" dell'alpinismo quando si ha a che fare con gli spit. Cosa vuol dire cio' ? Che coloro i quali arrampicano su vie a spit sono dei degenerati ? In realtà, da quando il concetto di "scalata in libera"ha rimpiazzato il vecchio concetto, meno coerente, di uscire a qualunque costo in cima, chiodi e spit ono uguali, solo che i chiodi invecchiano male. Gli spit costituiscono un progresso per la bellezza della scalata e per la scalata nella sua essenza : Hotel Supramonte, in Sardegna, non avrebbe potuto essere aperta senza gli spit.
E non è solo perchè invecchiano - io pure avro' presto 50 anni - che gli alpinisti tradizionali possono sentirsi autorizzati a trattare gli altri da "degenerati". L'avventura, con tutto il resto, esiste ugualmente, anche con gli spit. Questa polemica era già cominciata nel 1910 tra Paul Preuss e Tita Piaz, entrambi italiani ( e amici ) e avrebbe dovuto terminare nel 1913 dopo la morte di Preuss, caduto in parete. I chiodi non sono nè piu' puliti nè meno degenrati degli spit.

Hervè Galley.
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trigi
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Post by trigi »

bonsai wrote:visto che avevo già riportato l'opinione e le repliche di diverse parti della "contesa" riporto anche questa
che è la replica alle polemiche da parte di uno dei francesi che posizionato in loco le protezioni fisse :

" Nel Settembre 2006, Yves Ghesquiers ed io abbiamo posizionato 13 spit inox nella parte superiore della Via Campia al Corno Stella, e precisamente 8 spit di sosta e 5 nelle varie lunghezze. Tutto cio' ha provocato una polemica nell'ambiente alpinistico di Cuneo. Noi siamo venuti a conoscenza di questa polemica soltanto nel febbraio 2007. In questa sede voglio innazitutto rispondere ad accuse che ritengo false, indi trattare del problema dell'attrezzatura delle vie classiche.
Ci hanno accusato i aver piazzato questi spit a scopo commerciale. Nulla di piu' falso. Le mie motivazioni sono assolutamente personali, e posso assicurare che non sono affatto commerciali. D'altronde, se lo fossero state avremmo piazzato 50 spit sulla via e non solo 5. Le guide che io scrivo, relazionano sopratutto vie tracciate a spit, ma propongono anche altre vie attrezzate prevalentemente con chiodi tradizionali, o attrezzate soltanto con chiodi tradizionali, o non attrezzate affatto.
Io auspico che i nuovi scalatori che iniziano la loro attività in palestra- e sono sempre piu' numerosi - percorrano anche le grandi vie e conoscano in tal modo anche l'alpinismo tradizionale, per poter avere le basi culturali per poter scegliere cio' che è loro maggiormente congeniale. Nel settembre del 2006, al Bozano abbiamo portato spit ed anche chiodi tradizionali , visto che avevamo in animo di tracciare una variante a Sinfonia d'Autunno, con uscita sulle placche a sinistra del canalone terminale di questa via. Non avevamo previsto di mettere spit sulla Campia. Avevamo invece programmato di salire la Campia utilizzando esclusivamente i chiodi e di descriverla cosi' sul mio libro. Tuttavia , altri arrampicatori al rifugio ci hanno segnalato che le soste della Campia erano pericolose e che c'erano pure dei blocchi instabili.
Siamo quindi andati alla Campia muniti di spit e abbiamo effettivamente valutato pericolose le soste sui chiodi, cosi' abbiamo piazzato degli spit, , oltre a rimuovere i blocchi instabili. Se le soste non fossero state cosi' pericolose, con vecchi chiodi arruginiti, che ingombravano le poche fessure disponibili, noi non avremmo certo messo gli spit.
Yves Ghesquiers ed io abbiamo salito centinaia di vie senza spit. Yves è una guida ed io sono un ingegnere laureato in resistenza dei materiali : quando entrambi diciamo che una sosta è pericolosa, intendiamo 2 o 3 morti - anzichè uno solo - in caso di caduta del capo-cordata.
Per terminare con le motivazioni commerciali, preciso che sono un ingegnere che ha già scritto, da solo o in collaborazione con altri, qualcosa come 6 libri, i quali rappresentano ciascuno circa 450 giorni di lavoro. In totale sono piu' di 2000 giorni di lavoro solo per me, e questi libri mi fruttano in totale 300 euro al mese, pari a 50 euro per libro : se volete arricchirvi scegliete un'altra attività.
Detto tra parentesi, io non dico e non penso che il CAI gestisca i rifugi per delle ragioni commerciali.
D'altra parte non esiste nessuna ragione commerciale per inserire o non inserire la via Campia nel mio libro. Ci sono già 160 vie, una in piu' o una in meno non fa alcuna differenza. Avrei potuto descrivere la Superellena al posto della Campia, sarebbe stato meno stressante, meno pericoloso e piu' economico. Avrei anche potuto non inserire nessuna via al Corno, invece di 4 : non avrebbe avuto, e non ha, nessuna importanza per la vendita del mio libro.
In definitiva : io e Ives abbiamo esclusivamente messo gli spit per evitare incidentisu una via la cui attrezzatura non è assolutamente curata dagli arrampicatori locali, è divenuta precaria ed arrugginita e tutto cio' non è leale nei confronti dei ripetitori di oggi.
Questo è il problema fondamentale dell'attrezzatura , delle vie classiche ben aldilà di una (sterile ) polemica sottoforma di un brutto processo.
La vera questione non è : "Si devono ri-attrezzare le vie classiche ?", ma piuttosto : "Come si devono riattrezzare queste vie?". E tutto questo per diverse ragioni.
Mi spiace, io non sono italiano, ma nizzardo d'origini, per cui conosco bene le Alpi Marittime, fino al 1985 circa, gli scalatori salivano con martello e chiodi sulle vie e puntualmente verificavano e rimpiazzavano l'attrezzatura in posto. La maggior parte delle vie era attrezzata, la presenza regolare degli scalatori garantiva una sorta di manutenzione dell'attrezzatura.
Oggigiorno quasi piu' nessuno arrampica con chiodi e martello, e i chiodi delle vie classiche sono diventati troppo vecchi, precari e arrugginiti. E i nut non bastano.
Quindi il restauro che i 2 scalatori italiani hanno recentemente efettuato allo Sperone Vernet alla Nasta con la sostituzione dei vecchi chiodiè un ' ottima iniziativa. Cose simili dovrebbero essere fatte piu' sovente sulle altre vie classiche, quando la roccia è particolarmente ricca di fessure da permettere di piantare togliere e ripiantare dei buoni chiodi. E questo dovrà ripetersi per il futuro.
Su altre vie la roccia è compattissima e la sostituzione dei vecchi chiodi si rivela difficile quando non impossibile, perchè questi occupano le poche fessure disponibili. Inoltre la schiodatura frantuma la roccia , quindi molto meglio mettere degli spit inox, specie quando la via è sovente bagnata.
E' questo il caso della De Cessole al Corno Stella, spittata da 2 scalatori italiani.
A nostro parere la locale commissione preposta all'attrezzatura dovrebbe redigere una lista delle vie storiche classiche e . per ciascuna di esse, decidere se l'operazione di restauro debba essere fatta con l'infissione di nuovi chiodi di tipo tradizionale o con spit inox, a seconda della natura della roccia, della presenza di umiditào di problemi di chiodatura.
E in seguito impegnarsi a far realizzare questo lavoro di restauro e ri-attrezzatura, realizzando un ragionevole compromesso tra l'ingaggio dei primi salitori ( corde di canapa, ecc ) e la necessità di sicurezza delle cordate di oggi.
Altrimenti , se si lascia che chiodi delle vie storiche marciscano, piu' nessuno verrà a salirle e saranno dimenticate a favore di altre vie moderne tracciate a spit magari apochi metri da esse. E' una ben brutta maniera di onorare i grandi uomini il permettere che le loro opere cadano in oblio ed in rovina.
Per concludere, io non ammetto che si parli di "degenerazione" dell'alpinismo quando si ha a che fare con gli spit. Cosa vuol dire cio' ? Che coloro i quali arrampicano su vie a spit sono dei degenerati ? In realtà, da quando il concetto di "scalata in libera"ha rimpiazzato il vecchio concetto, meno coerente, di uscire a qualunque costo in cima, chiodi e spit ono uguali, solo che i chiodi invecchiano male. Gli spit costituiscono un progresso per la bellezza della scalata e per la scalata nella sua essenza : Hotel Supramonte, in Sardegna, non avrebbe potuto essere aperta senza gli spit.
E non è solo perchè invecchiano - io pure avro' presto 50 anni - che gli alpinisti tradizionali possono sentirsi autorizzati a trattare gli altri da "degenerati". L'avventura, con tutto il resto, esiste ugualmente, anche con gli spit. Questa polemica era già cominciata nel 1910 tra Paul Preuss e Tita Piaz, entrambi italiani ( e amici ) e avrebbe dovuto terminare nel 1913 dopo la morte di Preuss, caduto in parete. I chiodi non sono nè piu' puliti nè meno degenrati degli spit.

Hervè Galley.
Mi sembra una replica del tutto ragionevole.......che personalmente condivido in pieno. :wink:
Al mondo ci sono solo DUE cose "infinite":
- l'universo
- la stupidità umana
Solo che sulla prima non sono sicuro.

Albert Einstein.
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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

maqroll wrote: la via mi è parsa ben protetta e con soste buone
a dir dei francesi non sembrerebbe ...... :wink:
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;

Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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Alberto
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Post by Alberto »

Paul Preuss non era italiano. :wink:
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Roger
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Post by Roger »

bonsai wrote:visto che avevo già riportato l'opinione e le repliche di diverse parti della "contesa" riporto anche questa
che è la replica alle polemiche da parte di uno dei francesi che posizionato in loco le protezioni fisse :
mah caro bonsai, l'argomento è delicato e per evitare di suscitare polemiche mi limito ad analizzare i fatti:
15 anni fa, quando iniziai ad arrampicare trovare una via a spit era molto raro, almeno nelle poche zone che frequentavo io. Così come trovare una ferrata (escludendo le dolomiti) era veramente una rarità. Ora ci sono vie a spit e ferrate ovunque, non c'è che l'imbarazzo della scelta, e le vie a chiodi vengono sempre più abbandonate.
Giusto o sbagliato? E' inutile stare qui a discutere, ci sarà sempre chi è favorevole e chi è contrario ed è veramente difficile dire chi può avere ragione. In fondo si tratterebbe solo di raggiungere un compromesso ed evitare sterili quanto inutili polemiche che ci sono sempre state ma che lasciano sempre il tempo che trovano.
Per cui mi astengo dal commentare ma realisticamente è lecito pensare che tra altri 15 anni il chiodo verrà probabilmente completamente abbandonato e si viaggerà soltanto su vie protette a spit e con la frequentazione sempre maggiore il problema della sicurezza sarà sempre più sentito anche in montagna. Non credo si possa tornare indietro... e sinceramente la cosa non mi tocca più di tanto... il mio pensiero non è certo come saranno le vie tra 15 anni ma se allora sarò ancora in grado di arrampicare.... :lol: :wink:
bonsai
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Post by bonsai »

Roger wrote:
bonsai wrote:visto che avevo già riportato l'opinione e le repliche di diverse parti della "contesa" riporto anche questa
che è la replica alle polemiche da parte di uno dei francesi che posizionato in loco le protezioni fisse :
mah caro bonsai, l'argomento è delicato e per evitare di suscitare polemiche mi limito ad analizzare i fatti:
15 anni fa, quando iniziai ad arrampicare trovare una via a spit era molto raro, almeno nelle poche zone che frequentavo io. Così come trovare una ferrata (escludendo le dolomiti) era veramente una rarità. Ora ci sono vie a spit e ferrate ovunque, non c'è che l'imbarazzo della scelta, e le vie a chiodi vengono sempre più abbandonate.
Giusto o sbagliato? E' inutile stare qui a discutere, ci sarà sempre chi è favorevole e chi è contrario ed è veramente difficile dire chi può avere ragione. In fondo si tratterebbe solo di raggiungere un compromesso ed evitare sterili quanto inutili polemiche che ci sono sempre state ma che lasciano sempre il tempo che trovano.
Per cui mi astengo dal commentare ma realisticamente è lecito pensare che tra altri 15 anni il chiodo verrà probabilmente completamente abbandonato e si viaggerà soltanto su vie protette a spit e con la frequentazione sempre maggiore il problema della sicurezza sarà sempre più sentito anche in montagna. Non credo si possa tornare indietro... e sinceramente la cosa non mi tocca più di tanto... il mio pensiero non è certo come saranno le vie tra 15 anni ma se allora sarò ancora in grado di arrampicare.... :lol: :wink:
beh ... per quanto mi riguarda il pensiero ( se sono ancora in grado di arrampicare ) comincio già a farmelo adesso :oops: :lol:

ma guarda che condivido buona parte delle cose che dici, della polemica spit-chiodi mi interesso ben poco ( e ben poco mi interessa ... )

pero' visto che è stato aperto un topic sulla questione, nel quale ho inserito il parere di alcune delle parti in causa
( principalmente tratte dalla rivista locale Alpidoc ), ho inserito anche questo intervento, sempre tratto dalla stessa rivista, a beneficio di chi questi articoli non li ha potuti visionare, non certo per fare polemica, credo che ognuno possa liberamente leggere, farsi una propria opinione e magari esprimerla ( come ha fatto chi dopo di me ha commentato la risposta del francese )

15 anni fa .... beh, nelle poche zone che frequentavo io ( purtroppo ben piu' assiduamente e con migliori risultati di adesso )
la situazione cominciava a essere simile a quella di oggi, la polemica sugli spit al Corno era quasi decennale, il fatto di portarsi appresso il martello ed i chiodi era già considerato obsoleto e nell'arco di pochi anni sono sorte numerose vie attrezzate ( o semi - attrezzate ) su cui cimentarsi, le stesse su cui si va ancora adesso ( oltre a quelle piu' recenti ovviamente )
anche le polemiche, vere o presunte, sulle ri-attrezzature, sugli spit, sulle vie classiche e compagnia bella c'erano già allora
come oggi, forse ancora piu' aspre ed esasperate, in realtà da questo punto di vista è cambiato .... ben poco :wink:
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Roger
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Post by Roger »

bonsai wrote: beh ... per quanto mi riguarda il pensiero ( se sono ancora in grado di arrampicare ) comincio già a farmelo adesso :oops: :lol:
sisi... non fare il modesto!! :lol:
bonsai wrote: pero' visto che è stato aperto un topic sulla questione, nel quale ho inserito il parere di alcune delle parti in causa
( principalmente tratte dalla rivista locale Alpidoc ), ho inserito anche questo intervento, sempre tratto dalla stessa rivista, a beneficio di chi questi articoli non li ha potuti visionare, non certo per fare polemica,
Questo l'avevo capito perfettamente, sono io l'intruso in questo topic, e parlando di polemiche volevo solo giustificare il fatto per cui evitavo io di prendere posizioni, sebbene volessi introdurmi anch'io nel discorso ma facendo solo una riflessione. Non volevo certo accusarti di innescare polemiche (scusa se mi sono espresso male).
E poi entrando nel merito ho già letto qualche tuo intervento su altri forum... e ti posso dire che la pensiamo esattamente nello stesso modo. :wink:
Cmq a me vicende come quella dei francesi fanno solo tristezza e dimostrano solo che l'uomo se invece di farsi le "guerre" imparasse a collaborare cercando dei compromessi ed evitando fondamentalismi assurdi si eviterebbe di sprecare energie inutili, utilizzandole in scopi molto più utili!
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Post by bonsai »

Roger wrote:
bonsai wrote: beh ... per quanto mi riguarda il pensiero ( se sono ancora in grado di arrampicare ) comincio già a farmelo adesso :oops: :lol:
sisi... non fare il modesto!! :lol:
bonsai wrote: pero' visto che è stato aperto un topic sulla questione, nel quale ho inserito il parere di alcune delle parti in causa
( principalmente tratte dalla rivista locale Alpidoc ), ho inserito anche questo intervento, sempre tratto dalla stessa rivista, a beneficio di chi questi articoli non li ha potuti visionare, non certo per fare polemica,
Questo l'avevo capito perfettamente, sono io l'intruso in questo topic, e parlando di polemiche volevo solo giustificare il fatto per cui evitavo io di prendere posizioni, sebbene volessi introdurmi anch'io nel discorso ma facendo solo una riflessione. Non volevo certo accusarti di innescare polemiche (scusa se mi sono espresso male).
E poi entrando nel merito ho già letto qualche tuo intervento su altri forum... e ti posso dire che la pensiamo esattamente nello stesso modo. :wink:
Cmq a me vicende come quella dei francesi fanno solo tristezza e dimostrano solo che l'uomo se invece di farsi le "guerre" imparasse a collaborare cercando dei compromessi ed evitando fondamentalismi assurdi si eviterebbe di sprecare energie inutili, utilizzandole in scopi molto più utili!
no-problem :wink:

cmq almeno considerando le opinioni di chi si è espresso mi sembra che il fatto di salire e togliere protezioni dalla via non sia stato accolto entusiasticamente, e questo lo riporto solo come dato di fatto :wink:
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Post by Roger »

bonsai wrote: cmq almeno considerando le opinioni di chi si è espresso mi sembra che il fatto di salire e togliere protezioni dalla via non sia stato accolto entusiasticamente, e questo lo riporto solo come dato di fatto :wink:
Si pare anche a me... un compromesso poteva essere quello di lasciare le soste. In questo modo almeno avrebbe rischiato solo il primo di cordata e non la cordata al completo! :wink:
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Post by voodstock »

ieri giornatona al corno (tempo per pensare)

poi abbiamo fatto due parole con il gestore sugli spit della campia
lui diceva che a cuneo organizzarono una serata sull'argomento, invitando nientemeno che il mitico campia, ancora vivacissimo
e campia, forse un po' stufo di tanta polemica e stupidaggini, disse:
io toglierei tutto; quando sono salito non c'era nulla sulla via

mi sembra una buona idea :wink:
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Post by Roger »

voodstock wrote:ieri giornatona al corno (tempo per pensare)
poi abbiamo fatto due parole con il gestore sugli spit della campia
lui diceva che a cuneo organizzarono una serata sull'argomento, invitando nientemeno che il mitico campia, ancora vivacissimo
e campia, forse un po' stufo di tanta polemica e stupidaggini, disse:
io toglierei tutto; quando sono salito non c'era nulla sulla via

mi sembra una buona idea :wink:
mah non so, a me non tanto. Anche quando sono salito sulla via dei diedri alla Querzola non c'era nulla e la via era abbandonata da 40 anni. L'ho attrezzata con chiodi tradizionali e adesso non dico che ci sia la folla ma qualcuno ci va.
Mi rendo conto che parliamo del più nobile scoglio delle marittime e non voglio certo paragonarlo a quel misero dirupo della querzola ma anche se il contesto è agli antipodi, temo che sulla Campia succederebbe la stessa cosa: se uno è abbastanza bravo da salirla senza alcuna protezione molto probabilmente andrà su vie più dure protette a spit. In caso contrario va sulla de cessole (o sulla querzola :lol: ) e sulla campia non ci andrebbe più nessuno col risultato di rovinarsi sempre più.
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Post by voodstock »

concordo con te, roger

per me il problema sta nel proteggere o nel non proteggere una via
una fila continua di chiodi o una fila di spit... il principio è il medesimo
e se la via è protetta, meglio le soste più sicure possibile
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Post by bonsai »

voodstock wrote:ieri giornatona al corno (tempo per pensare)

poi abbiamo fatto due parole con il gestore sugli spit della campia
lui diceva che a cuneo organizzarono una serata sull'argomento, invitando nientemeno che il mitico campia, ancora vivacissimo
e campia, forse un po' stufo di tanta polemica e stupidaggini, disse:
io toglierei tutto; quando sono salito non c'era nulla sulla via

mi sembra una buona idea :wink:
ciao voodstock, la prima lettera dei francesi che trovi in questa stessa pagina è stata inviata dagli autori e letta da una guida
la sera del dibattito ( da S.Bassignano ), i commenti successivi sono quelli di personaggi presenti alla serata ( pubblicati su alpidoc ), l'ultima lettera dei francesi sempre presente in questa pagina è stata sempre pubblicatasu alpidoc ( un numero successivo ) ed è la risposta alla serata dibattito/processo, al manifesto/ultimatum pubblicato dal Cai Cuneo ed all'intenzione ( poi divenuta realtà ) di salire e togliere gli spit

considera che con l'operazione erano state attrezzate ( spittate ) le soste e piazzati 5 ( cinque ) spit lungo la via ( di 300 mt. ) :wink:
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Post by voodstock »

ho letto alpidoc
non sarei riuscito a dire meglio dei francesi quanto secondo me c'è da dire al riguardo

mi sembrano discussioni con poco senso quelle su spit o chiodi
o si attrezza una via o non la si attrezza
se lo si fa con chiodi o con spit o con resinati... non c'è alcuna differenza di principio, cambiano semplicemente i materiali
e se si attrezza, è bene attrezzare nel modo migliore e più sicuro

perchè gli alpinisti del cai di cuneo rifiutano gli spit e non i chiodi? se sono coerenti, dovrebbero togliere anche quelli
e se non ricordo male, poichè sono passati alcuni anni, qualche chiodo era superfluo sulla campia, usando i nuts (allora non potevo ancora permettermi i friends)
inoltre: se i francesi avessero tolto i chiodi in eccesso (il gestore mi diceva che hanno iniziato, poi hanno rinunciato), gli spit sarebbero stati tolti ugualmente? i chiodi sarebbero stati rimpiazzati? (scusatemi la divagazione, poichè la storia non si fa con i "se")

:wink:
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