CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cresta
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CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cresta
Salita sabato con mio fratello.
Che dire? Una salita COMPLETA, dalla neve alla roccia, dai tiri di corda alla conserva protetta, dal caldo al freddo, dalla freschezza alla stanchezza
Foto e report:
http://dani-climb2.blogspot.com/2010/07 ... berto.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Nessuno in giro...
Che dire? Una salita COMPLETA, dalla neve alla roccia, dai tiri di corda alla conserva protetta, dal caldo al freddo, dalla freschezza alla stanchezza
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- Pazzaura
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Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Letto... bellissima salita! C'è ancora parecchia neve
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Eh sì... sto ancora finendo di scrivere
Infatti non c'è anima viva... non credevo, ma il Remondino sabato era vuoto e per la sera arrivava sì e no una decina di persone...
Infatti non c'è anima viva... non credevo, ma il Remondino sabato era vuoto e per la sera arrivava sì e no una decina di persone...
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Incredibile davvero, sia per la desolazione, che per la presenza ancora ingente di neve...
Complimenti anche per questa bella salita.
Complimenti anche per questa bella salita.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Che salitona complimenti
Come sono fatti i micro-ramponcini di cui parli??
P.S. per la discesa c'è una via più facile, segnata in rosso, che porta al colle della forchetta
Come sono fatti i micro-ramponcini di cui parli??
P.S. per la discesa c'è una via più facile, segnata in rosso, che porta al colle della forchetta
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Sì sì, ora so tutto, grazie
I ramponcini sono Salewa, mi pare siano questi:
http://www.salewa.it/it/product/ramponi ... ep-crampon" onclick="window.open(this.href);return false;
Tipo 32 € , peso quasi zero, li infili in 2 secondi e qualcosa fanno
I ramponcini sono Salewa, mi pare siano questi:
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Tipo 32 € , peso quasi zero, li infili in 2 secondi e qualcosa fanno
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
scusa l'ot, ma le punte poi dove rimangono sotto gli scarponi?Andreino wrote:Sì sì, ora so tutto, grazie
I ramponcini sono Salewa, mi pare siano questi:
http://www.salewa.it/it/product/ramponi ... ep-crampon" onclick="window.open(this.href);return false;
Tipo 32 € , peso quasi zero, li infili in 2 secondi e qualcosa fanno
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Domanda pertinente, in quanto altri modelli hanno l'inconveniente di essere solo in punta (problemi in discesa) o solo sul tallone.
No, questi rimangono praticamente a metà del piede, come lunghezza; come dire? più o meno sotto il nodo dei lacci
Ovvio che non ci fai cascate di ghiaccio, ma a volte si è in dubbio se averli o meno e allora mi porto dietro questi, che pesano pochissimo e tengono poco spazio
No, questi rimangono praticamente a metà del piede, come lunghezza; come dire? più o meno sotto il nodo dei lacci
Ovvio che non ci fai cascate di ghiaccio, ma a volte si è in dubbio se averli o meno e allora mi porto dietro questi, che pesano pochissimo e tengono poco spazio
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
GrazieAndreino wrote:Domanda pertinente, in quanto altri modelli hanno l'inconveniente di essere solo in punta (problemi in discesa) o solo sul tallone.
No, questi rimangono praticamente a metà del piede, come lunghezza; come dire? più o meno sotto il nodo dei lacci
Ovvio che non ci fai cascate di ghiaccio, ma a volte si è in dubbio se averli o meno e allora mi porto dietro questi, che pesano pochissimo e tengono poco spazio
interessanti...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
...da lì mai proseguito verso la cima, bravi.Andreino wrote:Salita sabato con mio fratello.
Che dire? Una salita COMPLETA, dalla neve alla roccia, dai tiri di corda alla conserva protetta, dal caldo al freddo, dalla freschezza alla stanchezza
Foto e report:
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Nessuno in giro...
nei giorni scorsi ero al Remondino per una due giorni
intensa di scalate in zona.... una ventina o poco più di persone
più altre di passaggio; solo tre italiani ( noi due compresi ! )
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Cosa avete salito di bello?
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Andreino wrote:Cosa avete salito di bello?
viewtopic.php?f=2&t=7680" onclick="window.open(this.href);return false;
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
"Brau tì"
E' ancora tutta a chiodi ?
E' ancora tutta a chiodi ?
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Lungo i tiri sì, solo chiodi (pochini, ma ci sta ); le soste sono:bonsai wrote:"Brau tì"
E' ancora tutta a chiodi ?
5 o 6 con 1 spit+1 chiodo
1 o 2 con 2 spit
1 con 3 chiodi
Tutte collegate con cordini abbastanza decenti
- Pazzaura
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Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
ANTEFATTO
Martedì pomeriggio mi arriva una telefonata di Erne....
"Mercoledì pomeriggio sei libero?" e io "noooo impossibile, lavoro..." (pensavo volesse fare qualche vietta in zona)
- Infatti al Giovedì sono in festa, ma al mercoledì pomeriggio no (in teoria ) -
e lui "Eh, perchè ci sarebbe l'occasione di salire al Remondino con altri due miei amici, e fare una via io e te..."
A quel punto ... mi sono liberato!! Era un'occasione davvero da non perdere....
Per farla breve, due vecchie beline (Biro e Rebba) salivano a fare una via, ed Erne pensava di salire anche lui con me su la stessa via o una vicina.
Si pensava, per noi, alla via in oggetto "Lupo Alberto". Erne con la sua solita flemma mi dice "dai è un IV+"... ma visto che l'ultima volta che me l'ha detto, era un 5c, mi sono andato a guardare la relazione.
In effetti sembrava aggirarsi sul IV+, ma sembrava davvero molto continua e con qualche passo di V. Ma il "problema" è che è montagna vera, non siamo a Perti...
Sono stato un po' indeciso, anche la caviglia dolorante ha fatto il suo, però alla fine ho pensato "se me lo chiede, vuol dire che ce la posso fare, e la caviglia resisterà" ... e allora ho accettato!
RACCONTO
E così, mercoledì sera alle 18,30 siamo al Pian del Re, noi due, belli carichi come muli, e risaliamo al Remondino. Una luce spettacolare, a quell'ora essere in giro su sentieri è meraviglioso. Saliamo svelti, chiaccherando, e raggiungiamo gli altri due che erano già al rifugio.
Il rifugio è pieno, devo adattarmi a dormire sul pavimento con un materrasino, nella sala ristorante. Ma non importa. C'è anche un francese a dormire di sotto con me.
Arriva la notte, e cala il silenzio. A farmi compagnia il forte vento che tira spesso di notte in zona. Alcune ventate sferzano il rifugio e passano sotto la porta di servizio del rifugio, investendomi... così mi alzo, e sposto il mio giaciglio in mezzo alla sala.
Si dormicchia, ma i pensieri mi avvolgono... alla fine di ogni pensiero però c'è sempre il fatto di essere con Erne, che mi da una sicurezza incredibile, a farlo finire positivamente.
Arriva la mattina, la giornata è stupenda, il vento è calato, mi godo l'alba e poi si fa colazione.
Ed arriva il momento: si parte. Siamo in 4, diretti alla stessa parete ovest di Nasta, Biro e Rebba faranno la via "Mai dire io" che corre a fianco alla nostra.
Risalendo sfasciumi e nevaietti arriviamo alla base della parete, dalla quale ci separa un nevaio abbastanza ripido (sui 45 gradi). Erne calza i ramponcini di "emergenza", e con l'aiuto della mia piccozza raggiunge l'attacco, risale qualche metro ed arriva ad una sosta. A questo punto con una bella manovra stile "teleferica" mi manda giù i ramponcini che indosso anche io, ed in sicurezza risalgo legato fino a lui.
Ed eccoci qui, alla base della mia prima vera parete alpina. E' bella ripida, l'ambiente è grandioso, si sentono pietre cadere in lontananza... la nostre voci fanno eco... i versi dei gracchi risuonano... siamo all'ombra e fa freddo... Una sensazione di leggero disagio mi coglie.
Il primo tiro è già bello verticale, il IV grado c'è tutto e subito capiamo di che pasta è fatta questa via. La chiodatura è praticamente inesistente, si parla di 2 o 3 chiodi per tiro solo nei tratti più tosti. Erne deve tirare dei lunghi sprotetti anche da 15/20 metri. Si può integrare poco.
Nonostante il grado sia per lui alla portata, lo vedo molto concentrato. Di sicuro è attento a quello che fa date le poche protezioni, inoltre trovare il giusto andamento della via non è banale e non vuole sbagliare per non mettermi in difficoltà.
Salgo il primo tiro, e vado bene. Tecnicamente non ho problemi, ma non riesco a scrollarmi di dosso quella sensazione che non so nemmeno descrivere. Non ho paura, non sono agitato... forse un po' d'ansia, non so.
Il secondo tiro, uno dei più tosti, è lungo ed Erne scompare dalla mia vista. Inoltre vedo le corde fermarsi, procede molto lento. Starà cercando la via? sarà difficile? Non riesco a tranquillizzarmi come vorrei.
Parto, ed anche qui vado bene, mi impegno, cerco di muovermi con calma e costante, tecnicamente sono davvero OK.
La via prosegue, i tiri sono lunghi, lo sviluppo della via è di 400 metri. I tiri centrali sono più tranquilli, ci si vede fra le soste, riesco a sentirmi un po' meglio ma l'esposizione aumenta e l'ambiente si irrigidisce. Che strano mi dico, non soffro l'esposizione, sto scalando bene, siamo già oltre metà, eppure non trovo la pace.
Ne parlo col mio capocordata che riesce a darmi una mano, con qualche parola giusta, nonostante anche lui fosse ben attento a quello che stesse facendo. La sua presenza e le sue parole mi fanno subito stare meglio, inoltre si vede qualche raggio di sole, e mangiamo qualcosa. Va meglio.
Si riparte, comincio a divertirmi di più. L'ultimo tiro, il più duro, è stupendo. 50 metri di placca verticale ben appigliata, ed uscita su spaccatura da superare in Dulfer. Questo passo in uscita è dato 5b su alcune relazioni... Secondo Erne arriva a malapena al V, comunque nel dubbio mi lascia una bella fettucciona "psicologica" da tirare in caso di emergenza. Ma passo bene, dopo 3 ore e passa ho "capito" la roccia, sono caldo, e vinco il passaggio senza problemi, credo anche con la giusta tecnica grazie all'aiuto di Erne che dall'alto mi dava le dritte.
Siamo in cima! appesi ad una sosta abbastanza esposta... autoscatto di rito. Erne mi mostra l'ambiente rigido, ed il panorama dietro di noi... io gli dico "si si bello" ma non è che guardo granchè
Non è finita. bisogna calarsi i doppia, su una parete alta centinaia di metri... trovare le soste, ecc ecc
Abbiamo deciso di calarci in doppia perchè almeno abbiamo potuto salire leggeri lasciando ramponi ecc alla base. Inoltre il giro passando dalla vetta prevedeva altri tiri e si sarebbe allungato molto.
Erne parte, mi ritorna un po' la sensazione d'ansia... vedo che trovare le soste non è facile anche se ci siamo passati da poco, la parete si assomiglia molto da un punto all'altro. Inoltre lo vedo andare giù, dietro di lui il nevaio 400 metri più in basso... In più i cordoni delle soste non sono bellissimi.. Ma Erne li analizza uno ad uno e li ritieni sicuri.
Parto anche io, la corda doppia è sempre molto più difficile a "pensarla" che a farla. Quando parti, poi si scende senza problemi. Scendo anche abbastanza veloce. Lo raggiungo alla sosta, recuperiamo le corde e via si riparte. Solo in un tiro Erne ha dei problemi a reperire la sosta, ma dopo un po di ricerca, spunta fuori.
Il nevaio si avvicina. all'ultima sosta ci fermiamo a rimetterci gli scarponi, e poi proseguiamo la doppia fino alla base del conoide innevato, in modo da non avere problemi. Siamo fuori, dopo 5 ore e passa!
Un abbraccio al mio carissimo amico, capocordata e maestro di montagna. Quasi tutto quello che so di arrampicata lo devo a lui. Per me è una figura incredibilmente importante, me lo abbraccio, e non trattengo gli occhi lucidi. Eh già, sono grande e grosso, ma lo "scarico" dell'adrenalina accumulata per ore mi fa questo scherzo...
Erne è stato grandioso, non ha mai sbagliato un metro di via, non ha mai avuto un'esitazione, mi ha sempre trasmesso tranquillità. La via era un grado umano ma non era per niente banale da primo... la chiodatura lunghissima avrebbe dato del filo da torcere a tanti arrampicatori.
Questa via mi ha dato una bella lezione. Nonostante io mi sia sentito sempre tranquillo in varie occasioni, stavolta la montagna mi ha trasmesso qualcosa... mi ha inculcato una sensazione di leggero disagio, dall'inizio alla fine... come se mi avesse voluto dire "qui non si scherza più, quindi cautela ed attenzione".
E' stata un'esperienza fantastica.
Recuperiamo i materiali e torniamo verso il rifugio... la caviglia era andata bene per tutta l'arrampicata, ma ora sugli infidi e ripidi sfasciumi di discesa comincia a far male. Scendiamo lenti.
Raggiungiamo gli altri due che nel frattempo erano già scesi al rifugio.
Una telefonata a casa,si prepara lo zaino e via, si riscende fra un discorso e l'altro.
Alle nostre spalle la Nasta ci guarda, ci saluta, e forse ci ringrazia. Già ci ringrazia, perchè come pochi abbiamo affrontato la salita con un rispetto ed una attenzione particolare, abbiamo cercato di carpire ogni sensazione, ogni momento. E la montagna è questo che vuole.
Non sto a dilungarmi coi ringraziamenti, credo che si sia capito quanto è importante per me la persona che mi ha accompagnato in questa avventura. GRAZIE.
Mercoledì sera, si sale al rifugio. Luce stupenda
Remondino e Nasta
I padroni di casa ci danno il benvenuto
Arrivati al rifugio, uno sguardo alla catena del Cai
Alla Nasta
E all'Argentera
Gli ultimi raggi di sole sul rifugio..
E' mattina, si parte
Dietro di noi, l'ombra della Nasta avvolge ancora il Remondino
Erne legge le poche righe a disposizione sulla via
La risalita del nevaio alla base della parete
Il primo tiro, una bella spaccatura
la via prosegue su placche, di chiodi nemmeno l'ombra
Dietro di noi, un panorama fantastico
Ed eccoci a fine via! (il cerottino per respirare meglio lo uso di notte... me lo sono dimenticato )
da 2900 metri il panorama è fantastico sui monti circostanti. l'Argentera
La madre di Dio ed il Matto
Si scende! Doppie in ambiente grandioso. Ai nostri piedi l'Uia di nasta
Ed ecco l'Uia vista dal lato, durante la discesa
Eccomi alla base della parete!
Alla prossima...
Martedì pomeriggio mi arriva una telefonata di Erne....
"Mercoledì pomeriggio sei libero?" e io "noooo impossibile, lavoro..." (pensavo volesse fare qualche vietta in zona)
- Infatti al Giovedì sono in festa, ma al mercoledì pomeriggio no (in teoria ) -
e lui "Eh, perchè ci sarebbe l'occasione di salire al Remondino con altri due miei amici, e fare una via io e te..."
A quel punto ... mi sono liberato!! Era un'occasione davvero da non perdere....
Per farla breve, due vecchie beline (Biro e Rebba) salivano a fare una via, ed Erne pensava di salire anche lui con me su la stessa via o una vicina.
Si pensava, per noi, alla via in oggetto "Lupo Alberto". Erne con la sua solita flemma mi dice "dai è un IV+"... ma visto che l'ultima volta che me l'ha detto, era un 5c, mi sono andato a guardare la relazione.
In effetti sembrava aggirarsi sul IV+, ma sembrava davvero molto continua e con qualche passo di V. Ma il "problema" è che è montagna vera, non siamo a Perti...
Sono stato un po' indeciso, anche la caviglia dolorante ha fatto il suo, però alla fine ho pensato "se me lo chiede, vuol dire che ce la posso fare, e la caviglia resisterà" ... e allora ho accettato!
RACCONTO
E così, mercoledì sera alle 18,30 siamo al Pian del Re, noi due, belli carichi come muli, e risaliamo al Remondino. Una luce spettacolare, a quell'ora essere in giro su sentieri è meraviglioso. Saliamo svelti, chiaccherando, e raggiungiamo gli altri due che erano già al rifugio.
Il rifugio è pieno, devo adattarmi a dormire sul pavimento con un materrasino, nella sala ristorante. Ma non importa. C'è anche un francese a dormire di sotto con me.
Arriva la notte, e cala il silenzio. A farmi compagnia il forte vento che tira spesso di notte in zona. Alcune ventate sferzano il rifugio e passano sotto la porta di servizio del rifugio, investendomi... così mi alzo, e sposto il mio giaciglio in mezzo alla sala.
Si dormicchia, ma i pensieri mi avvolgono... alla fine di ogni pensiero però c'è sempre il fatto di essere con Erne, che mi da una sicurezza incredibile, a farlo finire positivamente.
Arriva la mattina, la giornata è stupenda, il vento è calato, mi godo l'alba e poi si fa colazione.
Ed arriva il momento: si parte. Siamo in 4, diretti alla stessa parete ovest di Nasta, Biro e Rebba faranno la via "Mai dire io" che corre a fianco alla nostra.
Risalendo sfasciumi e nevaietti arriviamo alla base della parete, dalla quale ci separa un nevaio abbastanza ripido (sui 45 gradi). Erne calza i ramponcini di "emergenza", e con l'aiuto della mia piccozza raggiunge l'attacco, risale qualche metro ed arriva ad una sosta. A questo punto con una bella manovra stile "teleferica" mi manda giù i ramponcini che indosso anche io, ed in sicurezza risalgo legato fino a lui.
Ed eccoci qui, alla base della mia prima vera parete alpina. E' bella ripida, l'ambiente è grandioso, si sentono pietre cadere in lontananza... la nostre voci fanno eco... i versi dei gracchi risuonano... siamo all'ombra e fa freddo... Una sensazione di leggero disagio mi coglie.
Il primo tiro è già bello verticale, il IV grado c'è tutto e subito capiamo di che pasta è fatta questa via. La chiodatura è praticamente inesistente, si parla di 2 o 3 chiodi per tiro solo nei tratti più tosti. Erne deve tirare dei lunghi sprotetti anche da 15/20 metri. Si può integrare poco.
Nonostante il grado sia per lui alla portata, lo vedo molto concentrato. Di sicuro è attento a quello che fa date le poche protezioni, inoltre trovare il giusto andamento della via non è banale e non vuole sbagliare per non mettermi in difficoltà.
Salgo il primo tiro, e vado bene. Tecnicamente non ho problemi, ma non riesco a scrollarmi di dosso quella sensazione che non so nemmeno descrivere. Non ho paura, non sono agitato... forse un po' d'ansia, non so.
Il secondo tiro, uno dei più tosti, è lungo ed Erne scompare dalla mia vista. Inoltre vedo le corde fermarsi, procede molto lento. Starà cercando la via? sarà difficile? Non riesco a tranquillizzarmi come vorrei.
Parto, ed anche qui vado bene, mi impegno, cerco di muovermi con calma e costante, tecnicamente sono davvero OK.
La via prosegue, i tiri sono lunghi, lo sviluppo della via è di 400 metri. I tiri centrali sono più tranquilli, ci si vede fra le soste, riesco a sentirmi un po' meglio ma l'esposizione aumenta e l'ambiente si irrigidisce. Che strano mi dico, non soffro l'esposizione, sto scalando bene, siamo già oltre metà, eppure non trovo la pace.
Ne parlo col mio capocordata che riesce a darmi una mano, con qualche parola giusta, nonostante anche lui fosse ben attento a quello che stesse facendo. La sua presenza e le sue parole mi fanno subito stare meglio, inoltre si vede qualche raggio di sole, e mangiamo qualcosa. Va meglio.
Si riparte, comincio a divertirmi di più. L'ultimo tiro, il più duro, è stupendo. 50 metri di placca verticale ben appigliata, ed uscita su spaccatura da superare in Dulfer. Questo passo in uscita è dato 5b su alcune relazioni... Secondo Erne arriva a malapena al V, comunque nel dubbio mi lascia una bella fettucciona "psicologica" da tirare in caso di emergenza. Ma passo bene, dopo 3 ore e passa ho "capito" la roccia, sono caldo, e vinco il passaggio senza problemi, credo anche con la giusta tecnica grazie all'aiuto di Erne che dall'alto mi dava le dritte.
Siamo in cima! appesi ad una sosta abbastanza esposta... autoscatto di rito. Erne mi mostra l'ambiente rigido, ed il panorama dietro di noi... io gli dico "si si bello" ma non è che guardo granchè
Non è finita. bisogna calarsi i doppia, su una parete alta centinaia di metri... trovare le soste, ecc ecc
Abbiamo deciso di calarci in doppia perchè almeno abbiamo potuto salire leggeri lasciando ramponi ecc alla base. Inoltre il giro passando dalla vetta prevedeva altri tiri e si sarebbe allungato molto.
Erne parte, mi ritorna un po' la sensazione d'ansia... vedo che trovare le soste non è facile anche se ci siamo passati da poco, la parete si assomiglia molto da un punto all'altro. Inoltre lo vedo andare giù, dietro di lui il nevaio 400 metri più in basso... In più i cordoni delle soste non sono bellissimi.. Ma Erne li analizza uno ad uno e li ritieni sicuri.
Parto anche io, la corda doppia è sempre molto più difficile a "pensarla" che a farla. Quando parti, poi si scende senza problemi. Scendo anche abbastanza veloce. Lo raggiungo alla sosta, recuperiamo le corde e via si riparte. Solo in un tiro Erne ha dei problemi a reperire la sosta, ma dopo un po di ricerca, spunta fuori.
Il nevaio si avvicina. all'ultima sosta ci fermiamo a rimetterci gli scarponi, e poi proseguiamo la doppia fino alla base del conoide innevato, in modo da non avere problemi. Siamo fuori, dopo 5 ore e passa!
Un abbraccio al mio carissimo amico, capocordata e maestro di montagna. Quasi tutto quello che so di arrampicata lo devo a lui. Per me è una figura incredibilmente importante, me lo abbraccio, e non trattengo gli occhi lucidi. Eh già, sono grande e grosso, ma lo "scarico" dell'adrenalina accumulata per ore mi fa questo scherzo...
Erne è stato grandioso, non ha mai sbagliato un metro di via, non ha mai avuto un'esitazione, mi ha sempre trasmesso tranquillità. La via era un grado umano ma non era per niente banale da primo... la chiodatura lunghissima avrebbe dato del filo da torcere a tanti arrampicatori.
Questa via mi ha dato una bella lezione. Nonostante io mi sia sentito sempre tranquillo in varie occasioni, stavolta la montagna mi ha trasmesso qualcosa... mi ha inculcato una sensazione di leggero disagio, dall'inizio alla fine... come se mi avesse voluto dire "qui non si scherza più, quindi cautela ed attenzione".
E' stata un'esperienza fantastica.
Recuperiamo i materiali e torniamo verso il rifugio... la caviglia era andata bene per tutta l'arrampicata, ma ora sugli infidi e ripidi sfasciumi di discesa comincia a far male. Scendiamo lenti.
Raggiungiamo gli altri due che nel frattempo erano già scesi al rifugio.
Una telefonata a casa,si prepara lo zaino e via, si riscende fra un discorso e l'altro.
Alle nostre spalle la Nasta ci guarda, ci saluta, e forse ci ringrazia. Già ci ringrazia, perchè come pochi abbiamo affrontato la salita con un rispetto ed una attenzione particolare, abbiamo cercato di carpire ogni sensazione, ogni momento. E la montagna è questo che vuole.
Non sto a dilungarmi coi ringraziamenti, credo che si sia capito quanto è importante per me la persona che mi ha accompagnato in questa avventura. GRAZIE.
Mercoledì sera, si sale al rifugio. Luce stupenda
Remondino e Nasta
I padroni di casa ci danno il benvenuto
Arrivati al rifugio, uno sguardo alla catena del Cai
Alla Nasta
E all'Argentera
Gli ultimi raggi di sole sul rifugio..
E' mattina, si parte
Dietro di noi, l'ombra della Nasta avvolge ancora il Remondino
Erne legge le poche righe a disposizione sulla via
La risalita del nevaio alla base della parete
Il primo tiro, una bella spaccatura
la via prosegue su placche, di chiodi nemmeno l'ombra
Dietro di noi, un panorama fantastico
Ed eccoci a fine via! (il cerottino per respirare meglio lo uso di notte... me lo sono dimenticato )
da 2900 metri il panorama è fantastico sui monti circostanti. l'Argentera
La madre di Dio ed il Matto
Si scende! Doppie in ambiente grandioso. Ai nostri piedi l'Uia di nasta
Ed ecco l'Uia vista dal lato, durante la discesa
Eccomi alla base della parete!
Alla prossima...
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Complimenti di cuore Paz!!!
E' un tipo di alpinismo che ammiro ed apprezzo. Salire una via sprotetta in ambiente di montagna non è più un gioco.. ci vogliono testa e preparazione. Bel racconto Matte, hai interpretato alla grande la salita, con impegno e sentimento!!!
Bravissimi ad entrambi
E' un tipo di alpinismo che ammiro ed apprezzo. Salire una via sprotetta in ambiente di montagna non è più un gioco.. ci vogliono testa e preparazione. Bel racconto Matte, hai interpretato alla grande la salita, con impegno e sentimento!!!
Bravissimi ad entrambi
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Molto bello! Bravo Pazz e grande Erne!
Conosco perfettamente "quella" sensazione... uuhh... come la conosco
I posti sono meravigliosi, un'esperienza che rimarrà indelebile
Conosco perfettamente "quella" sensazione... uuhh... come la conosco
I posti sono meravigliosi, un'esperienza che rimarrà indelebile
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
E bravo Pazz..., al battesimo su una bella parete alpina
Così come i pensieri che si accavallano la sera/notte che precede la scalata....
Però Matteo ha vinto. Ha vinto la sfida con se stesso ed il "confronto" con la parete,
affrontata con il giusto rispetto e la giusta consapevolezza. Bravo.
...ed io che gli dicevo:
"ma guarda che panorama, si vede la Francia, i laghi, anche quello del Questa direi......"
....
Aggiungo qualche nota, "di colore" e non;
siamo saliti tranquilli (...vero pazz?) la sera prima, dopo aver mangiato un panetto al Pian della Casa
(e risulterà l'ultimo nostro pasto fino a casa il giorno dopo, a parte la colazione fatta poi al mattino successivo).
Luce ottima, un pò di vento, ma soprattutto tempo asciutto..
Alla sera pazz ha voluto dormire, da solo con un francese, nella sala da pranzo.... mah
Il conoide di neve alla base è ancora consistente, indispensabili i ramponi.
Al secondo tiro non riuscivo bene a capire dove mi trovavo, dato che col nevaio
siamo saliti parecchio. Dopodichè ho compreso ed abbiamo proseguito bene, sia pure
con attenzione dato che in alcuni tiri non ci sono chiodi, o uno al max.
Pazz era sì un pò pallido e tirato..... ,,,ma ha cmq scalato bene, salendo un IV+ obbligato!
La salita è su roccia sempre buona; molta attenzione però nel superare lo strapiombetto di L4,
ci sono grosse scaglie mobili (...forse preferibile la placchetta a sin prima dello stesso).
I cordoni e cordini alle soste non dureranno più molto...... eventuale coltello
per rimuoverli e materiale per cambiarli.
Splendida giornata
Ci stà tutta questo "disagio" che coglie alla base delle pareti.... e chi non ce l'ha mai avuto!?Ed eccoci qui, alla base della mia prima vera parete alpina. E' bella ripida, l'ambiente è grandioso, si sentono pietre cadere in lontananza... la nostre voci fanno eco... i versi dei gracchi risuonano... siamo all'ombra e fa freddo... Una sensazione di leggero disagio mi coglie.
Così come i pensieri che si accavallano la sera/notte che precede la scalata....
Però Matteo ha vinto. Ha vinto la sfida con se stesso ed il "confronto" con la parete,
affrontata con il giusto rispetto e la giusta consapevolezza. Bravo.
Siamo in cima! appesi ad una sosta abbastanza esposta... autoscatto di rito. Erne mi mostra l'ambiente rigido, ed il panorama dietro di noi... io gli dico "si si bello" ma non è che guardo granchè
...ed io che gli dicevo:
"ma guarda che panorama, si vede la Francia, i laghi, anche quello del Questa direi......"
....
Aggiungo qualche nota, "di colore" e non;
siamo saliti tranquilli (...vero pazz?) la sera prima, dopo aver mangiato un panetto al Pian della Casa
(e risulterà l'ultimo nostro pasto fino a casa il giorno dopo, a parte la colazione fatta poi al mattino successivo).
Luce ottima, un pò di vento, ma soprattutto tempo asciutto..
Alla sera pazz ha voluto dormire, da solo con un francese, nella sala da pranzo.... mah
Il conoide di neve alla base è ancora consistente, indispensabili i ramponi.
Al secondo tiro non riuscivo bene a capire dove mi trovavo, dato che col nevaio
siamo saliti parecchio. Dopodichè ho compreso ed abbiamo proseguito bene, sia pure
con attenzione dato che in alcuni tiri non ci sono chiodi, o uno al max.
Pazz era sì un pò pallido e tirato..... ,,,ma ha cmq scalato bene, salendo un IV+ obbligato!
La salita è su roccia sempre buona; molta attenzione però nel superare lo strapiombetto di L4,
ci sono grosse scaglie mobili (...forse preferibile la placchetta a sin prima dello stesso).
I cordoni e cordini alle soste non dureranno più molto...... eventuale coltello
per rimuoverli e materiale per cambiarli.
Splendida giornata
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Bravissimi!!!!!
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Pazzaura wrote:Questa via mi ha dato una bella lezione. Nonostante io mi sia sentito sempre tranquillo in varie occasioni, stavolta la montagna mi ha trasmesso qualcosa... mi ha inculcato una sensazione di leggero disagio, dall'inizio alla fine... come se mi avesse voluto dire "qui non si scherza più, quindi cautela ed attenzione".
Io questa sensazione la conosco molto bene e ce l'ho molto molto molto spesso ....quasi sempre .....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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- Alexander
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Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
...bravissimi!!!! Da paura ragazzi!!! grande Obi One Que Erne ed il giovane padawan Pazzaura!!!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Grande Matte
Anche Erne ovviamente , ma per lui non era il battesimo dell'alpe (rocciosa s'intende)
Anche Erne ovviamente , ma per lui non era il battesimo dell'alpe (rocciosa s'intende)
Ciao
Alberto
Alberto
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Belin che quartetto!!!! Complimenti!!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Bella Paz!
Bella Erne...
Avevo visto le foto.... ma non avevo ancora letto e ora mi piace ancora di più quello che avete fatto
Bella Erne...
Avevo visto le foto.... ma non avevo ancora letto e ora mi piace ancora di più quello che avete fatto
- Tittimorde
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Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Ho letto il tuo racconto/relazione, e....
.....mi ha un pò commosso, con tanto di lacrimuccia.
Non sò dire il perchè, ma così è stato.
Forse con le tue parole hai saputo trasmettere un insieme di sensazioni forti.
Ciao!
.....mi ha un pò commosso, con tanto di lacrimuccia.
Non sò dire il perchè, ma così è stato.
Forse con le tue parole hai saputo trasmettere un insieme di sensazioni forti.
Ciao!
Andai nei boschi per vivere con saggezza... per vivere a fondo e succhiare il midollo della vita... distruggere ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte, di non aver vissuto!
- Pazzaura
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Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Grazie a tutti... è stata un'esperienza bellissima, spero di ripetere. Uno dei miei "sogni" è li in zona, e qualche progettino lo abbiamo. Sono ottimista!
Onorato del commento di Titti, mi fa piacere che tu abbia letto.
Onorato del commento di Titti, mi fa piacere che tu abbia letto.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Per la cronaca: diff. D (IV+) (da "All'ombra della Nasta", ma poi si legge di 4c,,,,e allora c'è un pò di incongruenze)
400m. i chiodi sono 1 o 2 a tiro, solo nel 5 tiro, mi pare, 3 chiodi;
nell'8 tiro c'è il max dei chiodi in via, 4 sui 50m. di tiro...
Rebba e Biro invece hanno salito a fianco una via a spit, "Mai dire Io", con i primi due tiri dati sul 6a
(in questi gli spit sono 4 in L1 e 7 nel L2), gli altri sul 5+ e 4 (con 3, 4 o 5 spit a tiro)...
Alla base i due sono giunti poco prima (noi avevamo ancora una calata) e sono scesi prima
al rif. (dopo averci chiamato per rassicurazioni...).
Dopodichè, essendo scesi noi un poco più lenti, ci siamo trovati Marco "Rebba" Rebagliati che saliva per
venirci incontro sul sentiero a vedere come andava........... Grande Rebba
400m. i chiodi sono 1 o 2 a tiro, solo nel 5 tiro, mi pare, 3 chiodi;
nell'8 tiro c'è il max dei chiodi in via, 4 sui 50m. di tiro...
Rebba e Biro invece hanno salito a fianco una via a spit, "Mai dire Io", con i primi due tiri dati sul 6a
(in questi gli spit sono 4 in L1 e 7 nel L2), gli altri sul 5+ e 4 (con 3, 4 o 5 spit a tiro)...
Alla base i due sono giunti poco prima (noi avevamo ancora una calata) e sono scesi prima
al rif. (dopo averci chiamato per rassicurazioni...).
Dopodichè, essendo scesi noi un poco più lenti, ci siamo trovati Marco "Rebba" Rebagliati che saliva per
venirci incontro sul sentiero a vedere come andava........... Grande Rebba
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Complimenti vivissimi per i salitori ...Primo in testa Matteo........ ...il Duca non fa testo....Erne wrote:Per la cronaca: diff. D (IV+) (da "All'ombra della Nasta", ma poi si legge di 4c,,,,e allora c'è un pò di incongruenze)
400m. i chiodi sono 1 o 2 a tiro, solo nel 5 tiro, mi pare, 3 chiodi;
nell'8 tiro c'è il max dei chiodi in via, 4 sui 50m. di tiro...
Rebba e Biro invece hanno salito a fianco una via a spit, "Mai dire Io", con i primi due tiri dati sul 6a
(in questi gli spit sono 4 in L1 e 7 nel L2), gli altri sul 5+ e 4 (con 3, 4 o 5 spit a tiro)...
Alla base i due sono giunti poco prima (noi avevamo ancora una calata) e sono scesi prima
al rif. (dopo averci chiamato per rassicurazioni...).
Dopodichè, essendo scesi noi un poco più lenti, ci siamo trovati Marco "Rebba" Rebagliati che saliva per
venirci incontro sul sentiero a vedere come andava........... Grande Rebba
Domanda: Quand'è che venite su in Vallèè...a fare una delle mie vie????.... ....e se mi volete...dovete attrezzarvi di paranco....
- Pazzaura
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Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Anche secondo me i gradi sono quelli... stranamente Andreino nella sua relazione ad inizio topic, riporta la fessura finale addirittura come 5b. Che sia "cambiato" qualcosa?Erne wrote:Per la cronaca: diff. D (IV+) (da "All'ombra della Nasta", ma poi si legge di 4c,,,,e allora c'è un pò di incongruenze)
400m. i chiodi sono 1 o 2 a tiro, solo nel 5 tiro, mi pare, 3 chiodi;
nell'8 tiro c'è il max dei chiodi in via, 4 sui 50m. di tiro...
Rebba e Biro invece hanno salito a fianco una via a spit, "Mai dire Io", con i primi due tiri dati sul 6a
(in questi gli spit sono 4 in L1 e 7 nel L2), gli altri sul 5+ e 4 (con 3, 4 o 5 spit a tiro)...
Alla base i due sono giunti poco prima (noi avevamo ancora una calata) e sono scesi prima
al rif. (dopo averci chiamato per rassicurazioni...).
Dopodichè, essendo scesi noi un poco più lenti, ci siamo trovati Marco "Rebba" Rebagliati che saliva per
venirci incontro sul sentiero a vedere come andava........... Grande Rebba
Quoto Erne, davvero un bel gesto da parte di Rebba che dopo esserci venuto incontro, appena ha saputo del mio dolore alla caviglia, si è offerto di portarmi lo zaino. Io ho rifiutato perchè preferisco arrangiarmi se posso, ma è stato molto gentile.
@pancho: Eh si, mi piacerebbe molto! Capiterà, promesso.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Pazzaura wrote:Grazie a tutti... è stata un'esperienza bellissima, spero di ripetere. Uno dei miei "sogni" è li in zona, e qualche progettino lo abbiamo. Sono ottimista!
Onorato del commento di Titti, mi fa piacere che tu abbia letto.
Ji ta kyo ei
Amicizia e mutua prosperità
Amicizia e mutua prosperità
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Un racconto ti prende quando ti pare di sentire gli stessi suoni, vedere le stesse luci, provare le medesime emozioni anche dietro ad uno schermo...
per è stato proprio così..ho provato emozioni nel leggere il tuo report...
grazie per averlo condiviso in maniera così speciale..
per è stato proprio così..ho provato emozioni nel leggere il tuo report...
grazie per averlo condiviso in maniera così speciale..
La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti. Per questo il suo breve tempo le basta..
Profilo Instagram: keiji76
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
...... e belandi.... vado via per un po' e che ti ritrovo? Erne con finalmente un casco .... nuovo!
Why, why can we never be sure till we die
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Avrà messo la testa a posto...... ......si diventa più saggi invecchiandomahler wrote:...... e belandi.... vado via per un po' e che ti ritrovo? Erne con finalmente un casco .... nuovo!
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
Complimenti!!!
Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
- Sub-Comandante
- Sub-Titano Valdostano
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Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: CIMA di NASTA (m 3.108): Lupo Alberto e traversata in cr
.......finalmente ,,, vorresti mica velatamente insinuare un paio di cosette:Pancho Villa wrote:Avrà messo la testa a posto...... ......si diventa più saggi invecchiandomahler wrote:...... e belandi.... vado via per un po' e che ti ritrovo? Erne con finalmente un casco .... nuovo!
una che avevo il casco , e due che ho atteso anche troppo
........più che testa a posto, mi stava un pò alto sulla "cocuzza",
forse per colpa della fascia o del mio cervello sovradimensionato
Certo mi è "costato" non poco lasciare a casa il mio fido caschetto color "violetta del pensiero"
ma dietro "pressioni esterne" e con la probabilità, data l'età, che una qualsiasi scaglietta
l' avrebbe ridotto in polvere...... ho dovuto cedere
...tristezza
ps
...bella la nuova fotina Pancho !!!
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.