Via del Sale in MTB (2012)

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Mancio61
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Via del Sale in MTB (2012)

Post by Mancio61 »

Ciao agli amici di QuotaZero, come ogni anno ecco un breve resoconto dell'ormai tradizionale minitour estivo in MTB che ci consente di "viaggiare liberi" per le nostre meravigliose montagne.
Questa volta la scelta è caduta sulla nota Via del Sale, a cavallo fra Alpi Marittime e Alpi Liguri (almeno credo...), il nostro "gruppetto" l'aveva già fatta parzialmente 5 anni fa, ma questa volta abbiamo deciso di darci da fare e di effettuare un giro di tre giorni invece dei tradizionali due.
Ci sono state alcune defezioni per motivi di lavoro e di famiglia, e alla fine siamo rimasti in 6.


Giovedi 12 Saint Dalmas de Tende - Casterino

Appuntamento alle 08.00 dal garage di Mauro (l’organisatèur…) per caricare i mezzi e dopo mezzoretta partenza in direzione XXMiglia per salire la magnifica Val Roya ed arrivare a Saint Dalmas de Tende.
La giornata si preannuncia calda e soleggiata, e arrivati in Val Roya non una nuvola in cielo. Saliamo la valle fed arriviamo al punto di partenza, che sarebbe la gigantesca stazione ferroviaria di Saint Dalmas. La storia ha dell’incredibile, quando è stata costruita aveva 15 binari (!!!) e pare essere non più piccola della Stazione Brignole. Tutto perché era la stazione di confine, e il treno era il mezzo più importante per far transitare le merci e le persone.
Bene, ci prepariamo e subito un primo intoppo, il cambio posteriore della mia MTB non va proprio, il cavetto “non prende”, e allora facciamo una corsa a Tende, dove per fortuna c’e un posto dove affittano (e soprattutto riparano) MTB. In mezzoretta tutto è a posto, e il gentilissimo meccanico non voleva addirittura nulla come compenso. Ovviamente lo pago e torniamo alla partenza dove ci attendevano gli amici. Ore 13, orario perfetto per scoppiarsi i 13.5 Km di asfalto e sole che ci porteranno ai circa 1550 m. di Casterino, in Valmasque.
La salita non sarebbe impegnativa, ma fa un caldo infernale, il sole è a picco e l’ombra bisogna cercarla col lanternino. Ed infatti salendo è tutto un zig-zag a cercare l’ombra lungo la strada. Saliamo i tornanti infuocati e dopo circa 2h e mezza, comprese le dovute soste, arriviamo a Casterino .
Il posto è molto bello, pochissima gente, poche case, per fortuna niente casermoni o villette a schiera. Ci ristoriamo in un albergo ristorante tenuto da una coppia di piemontesi, e ne approfittiamo per vederci la tappa del Tour (questi sì che vanno…..). Ancora un po di cazzeggio e poi ci appropinquiamo all’”hotel” Maria Magdaleine dove dovremo pernottare. Diciamo “rustico”, come solo i francesi sanno fare (beh, anche nel cuneese “ho visto cose che voi umani…”). Una struttura così penso che in Italia non la lascerebbero aperta, tutto un non so che di stantio, vecchi arredi, moquette (!!) credo “original” anni ’70, struttura dell’hotel ampliata in fasi successive con verande e verandine, pannelli, tettoie, un impianto elettrico da manicomio... insomma, credo di aver dato l’idea. Comunque le camere sono decenti e per le 19.30 andiamo a mangiare (non le solite schifezze tipiche dei rifugi francesi, direi che ce la siamo cavata egregiamente).


Venerdi 13 Casterino – Rifugio Don Barbera

L’indomani sveglia presto e alle 8.20 siamo pronti a partire, alla volta della Baisse de Peyrafique. Si risale su un sottile nastro di asfalto la Valmasque, poi dopo un tratto di breve discesa che ci fa perdere qualche decina di metri, risaliamo su un misto di sterrato e asfalto alla Baisse, a quota 2028. Siamo proprio sotto il versante francese della Rocca dell’Abisso, che da questa parte ha tutta un'altra fisionomia. Il panorama spazia su tutte le cime verso Ovest, con Clapier, Maledia e Gelas a farla da padroni.
Breve sosta e imbocchiamo la strada militare che non ci abbandonerà più fin quasi a Monesi. Con saliscendi continui in breve arriviamo al Forte Centrale del Col di Tenda, non senza aver ammirato la strada con un numero infinito di tornanti che risale il Colle omonimo sul versante francese.
Vista sempre fantastica, ma caldo assolutamente infernale, che ci fa prosciugare le riserve d’acqua. Qualche foto e si riparte, per risalire il Bric Campanino, passando per la stazione a monte della Seggiovia Cabanaira. La strada non è bellissima, forse complici i troppi passaggi di moto e fuoristrada (grrrrrrr!!!!, ti piace vincere facile eh?), e lungo la salita alcuni di noi (compreso il sottoscritto), scendono dalla sella e per alcuni tratti spingono. Manca il respiro, ci sono sicuramente più di 32 gradi, non una bava di vento, sassi, sassi, sassi… L’ascesa è una sofferenza, e colmare i 250m fra il Forte Central e il colle comincia a intaccare lo spirito.
In più ci si mettono, nonostante i divieti, alcuni 4x4 che ci obbligano spesso a fermarci. Personalmente li giudico una sciagura, per la strada, per l’ambiente, per la bellezza dei posti.
Comunque dopo un paio di tornanti si scollina, e si riesce a percorrere un bel tratto scorrevole in leggera discesa. Poi la strada comincia a risalire un lungo traverso verso Nord, dove si riesce a pedalare abbastanza bene, fino all’inizio della discesa verso il Colle della Perla e poi quello della Boaria (2102). La discesa, che inizia con un tornante verso destra strettissimo, è bruttina, sassi sassi e ancora sassi, e io per alcuni pezzi scendo di sella. Sosta al Colle della Boaria, e poi via verso l’ultimo tratto che ci separa dal Rifugio Barbera. Sono 7.5 km che non finiscono MAI, con strada in molti tratti impercorribile in sella (ovviamente mi riferisco a persone in possesso di tecnica medio-bassa..), che sale e sale e sale, e poi scende e scende. Siamo ormai in piena zona Marguareis, la cui croce di vetta splendente vediamo davanti a noi come un miraggio. Gli ultimi tornanti di salita prima della ultima lunga discesa verso il Colle del Lago dei Signori sono veramente un sofferenza. Dolori diffusi (la “seduta”, ma anche le braccia e un fastidioso dolore al quadricipite sinistro che mi impedisce di pedalare bene in salita e di stare in piedi sui pedali in discesa). Il gruppetto si divide in due, e alla fine arriviamo con fatica notevole al Don Barbera (gli ultimi due Km di falsopiano verso il Colle ho gli ho contati sul fidato navigatore, e non finivano mai). Alle 17.30 l’ultimo di noi arriva al Rifugio. E’ stata faticosissima, sicuramente per il caldo infernale, e poi per il poco allenamento (almeno per me) che quest’anno abbiamo potuto effettuare.
I nuovi gestori sono tre simpatici ragazzi che prontamente mettiamo all’opera per fornirci i dovuti beveraggi e anche qualcosa da mangiare. Poi un oretta di relax fino alla cena delle 19.30. Come nella stragrande maggioranza dei rifugi italiani (almeno nella zona Liguria-Piemonte) si mangia benissimo, e facciamo onore a risotto rosso e arrosto con patate arrostite e saltate. Due chiacchiere da rifugio (sono come sanno tutti i momenti più belli !!!) fra di noi ma anche con altri ospiti. In particolare con un ragazzo che la mattina era partito da Caraglio (!!!!) alle 3 del mattino per venire di corsa al Don Barbera, passando da Entraque, Col Frisson, Col di Tenda….. e sembrava avesse corso un 1500…( l’indomani ci ha detto che avrebbe fatto Don Barbera- SanRemo, tanto per gradire)
Alle 21.30 siamo grosso modo tutti in branda, la giornata è stata durissima e bisogna riposare (anche se qualcuno spacca i marroni russando come un mantice :-))


Sabato 14 – Rifugio Don Barbera – Saint Dalmas de Tende

Partiamo alle 8.30, risalendo la militare dal Colle del Lago dei Signori fino ad un tornante secco verso destra, dopo il quale inizia la discesa. Anche qui la strada è purtroppo rovinatissima ma si scende tutto sommato abbastanza bene e si entra nel bosco delle Navette. Si scende per almeno 10 km di bosco, con tratti molto scorrevoli e leggeri, ed altri molto faticosi per braccia e gambe. Arriviamo sopra Monesi, che vediamo in basso sulla sinistra, e iniziamo l’ultima ascesa del tour, verso il Passo Tanarello (circa 2040 slm). Sono 5-6 tornanti, abbastanza pedalabili anche se in qualche pezzetto scendo (più che altro per fatica, e per il persistente dolore al quadricipite che non mi permette di pedalare bene), ma in circa 30 min siamo in cima. Da qui comincia una carrareccia che scende con alcuni tornanti verso La Brigue, al solito molto rovinata, e al solito incontriamo 4x4 e motociclisti che salgono e scendono (che gusto ci sarà, bah…). La discesa è tosta e lunga lunga e mette a dura prova le nostra braccia e la nostra schiena. Facciamo una breve sosta per mangiucchiare qualcosa dopo aver incrociato l’Alta Via, e poi ci infiliamo in un bel tratto in falsopiano nel bosco, che termina purtroppo dopo un paio di km. Inizia quindi una infinita ed estenuante discesa su un assolatissima sterrata, molto larga e molto bianca che ci porta alla fine al magnifico Santuario della Sette Fontane. Una meraviglia per gli occhi, con le pareti coperte di affreschi del 1400 mai restaurati e dai colori inimmaginabili. Ovviamente approfittiamo delle fontane sorgive e ci rinfreschiamo a dovere, prima di percorrere gli ultimi 7 km che ci separano dalle auto a Saint Dalmas, passando per La Brigue.
Alle 15.30 siamo alle macchine, ci si cambia, saluti e partiamo per il viaggio di rientro a Genova.


Commento finale

Giro bellissimo. Da effettuare però col dovuto allenamento e sicuramente in periodo diverso (fine Maggio-inizio Giugno se non c’e neve, oppure fine Settembre). Credo che prima del 30 Giugno ci sia il divieto di percorrenza per moto e auto, il che è sicuramente un bene.
Panorami.. che dire? Le Alpi Marittime-Liguri non finiscono mai di stupire..


Riepilogo

Lunghezza totale: 95.8 km
Tempo in sella: 12:32
Salita Totale: 2654 m

Allego per ora profilo altimetrico e screenshot di BaseCamp con il tracciato. Ho il GPX ma è circa 4 MB, chi lo volesse lo faccio avere per e-mail.
Seguiranno le fotografie

Ciao e alla prossima
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Screenshot da BaseCamp con tracciato gpx
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Profilo altimetrico
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