Pelvo d'Elva - Via Moby Dick e cresta
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Pelvo d'Elva - Via Moby Dick e cresta
Allora, in un'altra discussione Brun ha parlato di una via molto bella su per il Pelvo d'Elva. Io appena l'ho sentito ho rizzato le antenne visto che è una zona a cui sono molto attaccato e che ho frequentato spesso.
Mi piacerebbe sapere qualcosa di più su questa via.
Su Gulliver.it ho trovato una relazione su una certa via Moby Dick e mi son chiesto se è la stessa di cui parlava BR.
metto il link e apro l'eventuale discussione...
http://www.gulliver.it/modules.php?name ... _gita=6448
Mi piacerebbe sapere qualcosa di più su questa via.
Su Gulliver.it ho trovato una relazione su una certa via Moby Dick e mi son chiesto se è la stessa di cui parlava BR.
metto il link e apro l'eventuale discussione...
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Last edited by bade on Thu Mar 22, 2007 23:14, edited 1 time in total.
- Brun Rusan
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Scusa Bade....
non avevo risposto, perchè non sapevo cosa dirti...
Leggendo la descrizione dell'avvicinamento:
Avvicinamento: dal colle della Bicocca si segue la normale fino alla base della cresta nord-est (1ora).
sembra che la via sia quella,
ma dalla descrizione dell'attacco e dei tiri:
Attacco: in corrispondenza di un grande diedro posto a destra della cresta nord-est (chiodo rosso).
L1: 3° 45m (1fix, 2 chiodi)
L2/L3: 3°- 40 e 45 m
L4: senza percorso obbligato portarsi alla base di una fessura a Y sotto le placche della parete nord
L5: 4+ 20m (2 chiodi)
L6: 3° 30m (1 chiodo)
L7: 3° 40m (1 chiodo)
L8: 3° 45m (1 chiodo)
L9: 2°+ 60m (1 chiodo)
L10: 4°, 3° 45m (1 chiodo)
15m di camminata fino alla vetta
Discesa: lungo la normale est
sembra non corrispondere!
Io l'ho sempre fatta senza legarmi e, soprattutto, senza trovare lunghezze di IV°.
Potrebbe ancora essere che io abbia sempre percorso la via evitando i primi 3 tiri, ma anche in quel caso appare la lunghezza 10 di IV°.... che non mi torna.
Eppure, dalla alla base della cresta nord-est non ci sono altre vie...
Mistero!
non avevo risposto, perchè non sapevo cosa dirti...
Leggendo la descrizione dell'avvicinamento:
Avvicinamento: dal colle della Bicocca si segue la normale fino alla base della cresta nord-est (1ora).
sembra che la via sia quella,
ma dalla descrizione dell'attacco e dei tiri:
Attacco: in corrispondenza di un grande diedro posto a destra della cresta nord-est (chiodo rosso).
L1: 3° 45m (1fix, 2 chiodi)
L2/L3: 3°- 40 e 45 m
L4: senza percorso obbligato portarsi alla base di una fessura a Y sotto le placche della parete nord
L5: 4+ 20m (2 chiodi)
L6: 3° 30m (1 chiodo)
L7: 3° 40m (1 chiodo)
L8: 3° 45m (1 chiodo)
L9: 2°+ 60m (1 chiodo)
L10: 4°, 3° 45m (1 chiodo)
15m di camminata fino alla vetta
Discesa: lungo la normale est
sembra non corrispondere!
Io l'ho sempre fatta senza legarmi e, soprattutto, senza trovare lunghezze di IV°.
Potrebbe ancora essere che io abbia sempre percorso la via evitando i primi 3 tiri, ma anche in quel caso appare la lunghezza 10 di IV°.... che non mi torna.
Eppure, dalla alla base della cresta nord-est non ci sono altre vie...
Mistero!
- Brun Rusan
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Per fare la cresta da me indicata, sono sufficienti questi riferimenti:
Dal colle della Bicocca, dopo 100 mentri abbandonare il sentiero per il lago Camoscere e sulla destra seguire integralmente il sentiero per la via normale al Pelvo che percorre abbastanza fedelmente il crestone, fin sotto la cresta affilatissima che appare inconfondibile fin dall'inizio.
Avendo ormai abbandonato il sentiero per la normale, evitare sulla sinistra il primissimo risalto e poi tornare nuovamente sul filo della cresta.
Seguire ormai piuttosto fedelmente il filo della cresta, ora sul lato nord (impressionante lo scivolo di rocce sulla Val Varaita) ora tornando per pochi metri sul lato est, fino ad un ultimo salto finale che si vince comunque facilmente.
Infine con un brevissimo tratto finale quasi pianeggiante si raggiunge la croce.
Come dicevo questo percorso è molto simile alla normale della Provenzale, rispetto al quale è molto meno frequentato.
La corda serve solo per motivi di sicurezza (a meno che ci si assicuri anche, per esempio, sulla normale della Provenzale).
Direi che si può fare da metà giugno in poi (per non incontrare delle placche di neve nei brevi tratti sul lato nord).
Dal colle della Bicocca, dopo 100 mentri abbandonare il sentiero per il lago Camoscere e sulla destra seguire integralmente il sentiero per la via normale al Pelvo che percorre abbastanza fedelmente il crestone, fin sotto la cresta affilatissima che appare inconfondibile fin dall'inizio.
Avendo ormai abbandonato il sentiero per la normale, evitare sulla sinistra il primissimo risalto e poi tornare nuovamente sul filo della cresta.
Seguire ormai piuttosto fedelmente il filo della cresta, ora sul lato nord (impressionante lo scivolo di rocce sulla Val Varaita) ora tornando per pochi metri sul lato est, fino ad un ultimo salto finale che si vince comunque facilmente.
Infine con un brevissimo tratto finale quasi pianeggiante si raggiunge la croce.
Come dicevo questo percorso è molto simile alla normale della Provenzale, rispetto al quale è molto meno frequentato.
La corda serve solo per motivi di sicurezza (a meno che ci si assicuri anche, per esempio, sulla normale della Provenzale).
Direi che si può fare da metà giugno in poi (per non incontrare delle placche di neve nei brevi tratti sul lato nord).
- Brun Rusan
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Vi rispondo un pò in ritardo ma se può essere utile...
La via Moby Dick è in piena parete nord-ovest del Pelvo d'Elva, non l'ho mai salita ma incrociata con una via quasi parallela più recente che ho salito un paio d'anni fà: quoziente intellettivo 0, bellissima via di 650 metri di sviluppo difficoltà 5c max, spittatura molto essenziale; esce a pochi passi dalla croce.
La via Moby Dick è in piena parete nord-ovest del Pelvo d'Elva, non l'ho mai salita ma incrociata con una via quasi parallela più recente che ho salito un paio d'anni fà: quoziente intellettivo 0, bellissima via di 650 metri di sviluppo difficoltà 5c max, spittatura molto essenziale; esce a pochi passi dalla croce.
bè, la tua via è decisamente più impegnativa...
Senti, riguardo al discorso che si faceva con Brun .... tu dici che la cresta fatta da lui (non più di un II) e la moby dick differiscono solo per via del fatto che la seconda attacca più direttamente dei punti che lui invece ha aggirato? Effettivamente sembra l'unica spiegazione...visto che la cresta è quella...
Senti, riguardo al discorso che si faceva con Brun .... tu dici che la cresta fatta da lui (non più di un II) e la moby dick differiscono solo per via del fatto che la seconda attacca più direttamente dei punti che lui invece ha aggirato? Effettivamente sembra l'unica spiegazione...visto che la cresta è quella...
Attenzione, la via Moby Dick non corre in cresta, per attaccarla bisogna doppiare tutta la cresta e portarsi sul lato nord (Val Varaita per intenderci). La via percorre le placche più facili di quel versante e dovrebbe attaccare 10-15 metri prima di quella che ho descritto prima il cui attacco è molto ben visibile con ometto, cordino e primo spit.
...ah, ok...e invece la cresta più facile suppongo non resti sul lato della Val Varaita ma più sul filo...no?
Comunque io personalmente vorrei fare la cresta facile, e poi magari un'altra volta la Moby Dick, se i gradi sono quelli descritti.
Certo ci fosse da qualche parte una relazione oltre a quella su gulliver... ... ma non si puà chiedere troppo ...
Comunque io personalmente vorrei fare la cresta facile, e poi magari un'altra volta la Moby Dick, se i gradi sono quelli descritti.
Certo ci fosse da qualche parte una relazione oltre a quella su gulliver... ... ma non si puà chiedere troppo ...
- Brun Rusan
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Le difficoltà sono molto simili alla normale della Provenzale (direi non oltre il II).
Da tenere però conto che la cresta è molto aerea e che,
essendo in certi tratti a stretto contatto con la parete nord,
in questo periodi ci potrebbero essere brevi passaggi su misto
(da qui l'esigenza di picca e ramponi, di per sè non necessari in una via di cresta)
Iniziata la cresta, non ci sono più vie di fuga, se non ravanando per improbabili canali
e occorre per forza sbucare in vetta, per ridiscendere dalla normale
(oppure facendo il giro dal Lago Camoscere, nel caso non se ne avesse abbastanza)
Da tenere però conto che la cresta è molto aerea e che,
essendo in certi tratti a stretto contatto con la parete nord,
in questo periodi ci potrebbero essere brevi passaggi su misto
(da qui l'esigenza di picca e ramponi, di per sè non necessari in una via di cresta)
Iniziata la cresta, non ci sono più vie di fuga, se non ravanando per improbabili canali
e occorre per forza sbucare in vetta, per ridiscendere dalla normale
(oppure facendo il giro dal Lago Camoscere, nel caso non se ne avesse abbastanza)
m'intrometto solo per segnalare che a mio parere si tratta della "classica" cresta N-E del pelvobade wrote:Ok Brun, quello che potevi dire lo hai detto, grazie!
Per l'attacco mi attengo alla tua descrizione fatta mesi fa e scritta qui sopra.
L'importante è che si possa arrivare fino al colle sampeyre in auto.. .
tempo di salita: 2-2,30 h
difficoltà : II e III
attrezzatura : corde , fettucce, alcuni blocchetti e moschettoni
il Pelvo dirama verso N-E una cresta rocciosa, che dopo un tratto ripido sotto la cima, continua a media inclinazione
separando la ValMaira dalla Valle di Bellino. Ascensione consigliabile xchè offre un'arrampicata interessante e continua su rccia buona; dovendo seguire fedelmente il filo di cresta l'esposizione è notevolespecialmente sul versante Nord.
Fino ad oltre metà del suo sviluppo c'è la possibilità di abbandonare la cresta seguendo senza particolari difficoltà delle cenge sul versante Est. Tutto il percorso è segnalato da tacche di vernice rossa.
M'ispira parecchio.....Brun Rusan wrote:Scusa Bade....
non avevo risposto, perchè non sapevo cosa dirti...
Leggendo la descrizione dell'avvicinamento:
Avvicinamento: dal colle della Bicocca si segue la normale fino alla base della cresta nord-est (1ora).
sembra che la via sia quella,
ma dalla descrizione dell'attacco e dei tiri:
Attacco: in corrispondenza di un grande diedro posto a destra della cresta nord-est (chiodo rosso).
L1: 3° 45m (1fix, 2 chiodi)
L2/L3: 3°- 40 e 45 m
L4: senza percorso obbligato portarsi alla base di una fessura a Y sotto le placche della parete nord
L5: 4+ 20m (2 chiodi)
L6: 3° 30m (1 chiodo)
L7: 3° 40m (1 chiodo)
L8: 3° 45m (1 chiodo)
L9: 2°+ 60m (1 chiodo)
L10: 4°, 3° 45m (1 chiodo)
15m di camminata fino alla vetta
Discesa: lungo la normale est
sembra non corrispondere!
Io l'ho sempre fatta senza legarmi e, soprattutto, senza trovare lunghezze di IV°.
Potrebbe ancora essere che io abbia sempre percorso la via evitando i primi 3 tiri, ma anche in quel caso appare la lunghezza 10 di IV°.... che non mi torna.
Eppure, dalla alla base della cresta nord-est non ci sono altre vie...
Mistero!
Cervoz!
confermo le dfficoltà della relazione a patto che sull'ultimo salto si scelgabade wrote:tacche di vernice? potrevbbero far comodo...
ma da dove si trovano? già dalla normale o bisogna andarle a cercare?
comunque anche tu confermi brun sul fatto che il grado è contenuto, no?
la linea piu' semplice ( comunque abbastanza evidente )
l'ho percorsa anni fa in cordata piazzando le soste d alcune protezioni lungo i tiri
pur essendo abbordabile e dai gradi contenuti, aggiungerei pero' che le"normali" sono
altra cosa
Ciao ragazzi, io la Moby Dick l'ho fatta la scorsa estate.cervoz wrote:M'ispira parecchio.....Brun Rusan wrote:Scusa Bade....
non avevo risposto, perchè non sapevo cosa dirti...
Leggendo la descrizione dell'avvicinamento:
Avvicinamento: dal colle della Bicocca si segue la normale fino alla base della cresta nord-est (1ora).
sembra che la via sia quella,
ma dalla descrizione dell'attacco e dei tiri:
Attacco: in corrispondenza di un grande diedro posto a destra della cresta nord-est (chiodo rosso).
L1: 3° 45m (1fix, 2 chiodi)
L2/L3: 3°- 40 e 45 m
L4: senza percorso obbligato portarsi alla base di una fessura a Y sotto le placche della parete nord
L5: 4+ 20m (2 chiodi)
L6: 3° 30m (1 chiodo)
L7: 3° 40m (1 chiodo)
L8: 3° 45m (1 chiodo)
L9: 2°+ 60m (1 chiodo)
L10: 4°, 3° 45m (1 chiodo)
15m di camminata fino alla vetta
Discesa: lungo la normale est
sembra non corrispondere!
Io l'ho sempre fatta senza legarmi e, soprattutto, senza trovare lunghezze di IV°.
Potrebbe ancora essere che io abbia sempre percorso la via evitando i primi 3 tiri, ma anche in quel caso appare la lunghezza 10 di IV°.... che non mi torna.
Eppure, dalla alla base della cresta nord-est non ci sono altre vie...
Mistero!
Devo dire che le difficoltà sono descritte correttamente.
Non è assolutamente la via di cresta, anzi è quasi tutta in parete nord.
Io l'ho trovata molro bella, in ambiente solitario e selvaggio.
Siamo saliti in macchina al Colle di Sampeyre, poi abbiamo proseguito fino al Colle della Bicocca, dove abbiamo parcheggiato: era un venerdì sera, dopo il lavoro e la cena...
Montiamo la tenda verso mezzanotte, a due metri dalla macchina (io e mio fratello); la mattina smontiamo la tenda, buttiamo tutto in macchina e scaliamo.
Due giorni da favola
Se vi servono ragguagli, chiedetemi pure
Re: ...
difficoltà : D+ ( 5c max )Alexander wrote:... comunque anche la via citata quoziente intellettivo 0 non mi sembrava miaca male dalla minima impressione!
sviluppo : 565 m ( di cui 100 m di trasferimento dalla prima alla seconda parte della via )
roccia : quarzite
materiale in posto : 34 fix + 7 chiodi, soste attrezzate con maillon e catene
utili nut, friend e martello per ribattere i chiodi
la via percorre le placche sulla destra del torrione nord-est e raggiunta una selletta
( dove giunge anche Moby Dick ) prosegue lungo le placche compatte della parete nord-ovest
giungendo non lontano dalla vetta
L1 : 45m 5c/4c
L2 : 40m 4c
L3 : 40m 4c/5a
L4 : 30m 4c
L5 : traversata facile
L6 : 50m 5a/5c
L7 : 50m 4c
L8 : 40m 3b
L9 : 45m 3c
L10: 50m 5c/5b
L11: 25m 5b/4a
( fonte Alpidoc )
..... sembra interessante, anche se piu' impegnativa di M.D.
..... quest'estate verrebbe bene farci un giro ....
Fatta sabato
Venerdì sera siamo arrivati alle 23,30 al Colle della Bicocca: tenda e nanna.
Sabato mattina abbiamo fatto la via, in piena parete nord, dove si stava benissimo.
Bella via, non indimenticabile, ma bella, vale la pena sicuramente di andarla a fare.
Metto giù report e foto qui:
http://dani-climb.blogspot.com/2007/07/ ... iente.html
Venerdì sera siamo arrivati alle 23,30 al Colle della Bicocca: tenda e nanna.
Sabato mattina abbiamo fatto la via, in piena parete nord, dove si stava benissimo.
Bella via, non indimenticabile, ma bella, vale la pena sicuramente di andarla a fare.
Metto giù report e foto qui:
http://dani-climb.blogspot.com/2007/07/ ... iente.html
Le immagini della cresta nordest percorsa sabato 11 agosto...
http://www.paolosnow.it/cozie/pelvo/index.htm
http://www.paolosnow.it/cozie/pelvo/index.htm
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
Interessante! Mi dai qualche indicazione in più: itinerario, tempi, difficoltà ecc... (io dalla Bicocca ho fatto la normale)paolo59 wrote:Le immagini della cresta nordest percorsa sabato 11 agosto...
http://www.paolosnow.it/cozie/pelvo/index.htm
Grazie
- Fed7
- Titano di Quotazero
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Roger wrote:Interessante! Mi dai qualche indicazione in più: itinerario, tempi, difficoltà ecc... (io dalla Bicocca ho fatto la normale)paolo59 wrote:Le immagini della cresta nordest percorsa sabato 11 agosto...
http://www.paolosnow.it/cozie/pelvo/index.htm
Grazie
Itinerario: segui per la normale fino a quando sei alla stessa altezza della cresta. Per erba e roccette portati alla base della stessa. Ovviamente .. seguire la cresta. Sul filo (a volte un po' "esposto") la roccia è buona!!
Tempi: boh? dipende da come viaggi ... legato? slegato? Io direi un'ora slegato ... se vai legato e a tiri .. boh? 2 .. forse di +
Difficoltà: forse un paio di punti di II°
«They call me the breeze, I keep blowing down the road - I ain't got me nobody, .......»
Proprio bella, divertente, facile. Io da un certo punto in avanti ho preferito legarmi per essere bella tranquilla ma si può fare slegati, aveste visto Topo che era indeciso come andava!
Che belle placche, anzi, placcone, sotto la cresta, impressionanti!
Che belle placche, anzi, placcone, sotto la cresta, impressionanti!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- Fed7
- Titano di Quotazero
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Roger wrote:Bellissima, mi piace un sacco.... quindi come difficoltà siamo a livello di una Provenzale.
con la differenza che è molto più corta, più continua e divertente e la discesa la puoi fare per la normale.
«They call me the breeze, I keep blowing down the road - I ain't got me nobody, .......»