Gran Adritto
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Gran Adritto
Ieri alec, Andrea67 ed io siamo stati protagonisti di una intensa gita in una valle bellissima e selvaggia… no, stavolta non è la Val Maira ma non ha nulla da invidiarle: si tratta della Valle Stretta, nelle Alpi Cozie settentrionali (raggiungibile da Bardonecchia).
Questa estate non abbiamo fatto molte gite, anzi… mi sono impigrita e impaurita per le notizie che quasi ogni fine settimana ci giungevano dai monti… e la mia voglia di montagna è calata vertiginosamente… ma mi sentivo in debito con alec per tutte le volte che ha rinunciato al suo amato alpinismo a causa mia. Infine con il rapido e inatteso avvicinarsi del freddo e dell’autunno credevo per quest’anno di averla scampata e invece ecco che tira fuori una proposta! Anzi più proposte, finché il meteo di sabato e le condizioni nevose dovute alle recenti leggere spolverate non ci hanno spinto in Valle Stretta per una gita in giornata. Così mi sono fatta coraggio per poter dare ad alec almeno una soddisfazione alpinistica! E ben contenta di avere come compagno di cordata anche Andrea, con la sua simpatia e la sua calma invidiabile.
Arriviamo alle Grange di Valle Stretta alle 8 e fuori ci sono –1,5 gradi . Ma dopo il primo impatto il freddo non si sente poi così tanto e ci aspetta una giornata bellissima e limpida!
Avendo deciso la meta all’ultimo momento, non eravamo muniti di una vera e propria relazione se non poche scarne righe prese qua e là da alcuni siti internet. Il Gran Adritto dovrebbe essere PD o PD+ ma andrò certamente a guardare la descrizione sulla guida CAI per capire meglio. Avevamo poi il libro di scialpinismo di alec con una cartina mooolto sommaria! L’esordio non è stato promettente, vedo una signora con due bimbe, la raggiungo e le dico “Scusi noi dovremmo andare sul Gran Adritto, che è quello vero?” indicando il bel monte roccioso di fronte. “No quello è il Serou!” e dopo averci confermato che la strada che stavamo imboccando era quella giusta ci chiede “avete una cartina?” e io “beh più o meno!!” (chissà cosa avrà pensato…).
Il foglietto in nostro possesso dice di seguire il sentiero per il monte Thabor fino a quota 2500 metri circa (pianoro dei Serou) e poi di voltare a sinistra e raggiungere la base del Gran Adritto, che svetta solitario di fronte al Serou. Ormai non ci si può sbagliare, il versante NE si mostra con i suoi canali e i tre arditi torrioni.
Vediamo che nel canalino c’è una spruzzata di neve e ancora una volta il mio coraggio da leone mi fa sperare che opteremo per un’altra meta… ma col granitico non si scherza “almeno andiamo a vedere”.
Usciamo dal sentiero e ci dirigiamo verso la montagna.
Risaliamo così il primo canalino di sfasciumi che passa in mezzo a due balze rocciose per portarci al ghiaione sovrastante. Io ho sempre paura dei ghiaioni e degli sfasciumi, ho il terrore di scivolare e non fermarmi più… per giunta il terreno è duro, gelato, e si scivola ancora meglio…
Ciò nonostante tra una lamentela e l’altra (mie e solo mie, alec e Andrea ovviamente impassibili e tranquilli) arriviamo all’imbocco del secondo canale, ombroso e sporco di neve. Saliamo fino al punto dove dobbiamo legarci. Nonostante la neve di pochi centimetri saliamo senza problemi (solo un bel gradino per il piede ci viene rubato da uno strato di ghiaccio vivo). Ancora detriti e di nuovo un salto di rocce da superare. Ed eccoci alla forcella. Alec non bada più alla relazione (che poi si rivelerà incomprensibile rispetto a quanto abbiamo fatto noi) e d’istinto si butta sulla parete alla nostra destra. Io e Andrea restiamo in attesa, domandandoci timidamente “ma non diceva a sinistra?”… da lì non possiamo vedere alec, siamo fermi alla forcella speranzosi, una domanda urlata “com’è?” e alec “sto guardando!” poi silenzio… silenzio… e… “Tin! Tin! Tin! Tin! Tin!”, Andrea e io ci guardiamo con uno sguardo mezzo divertito e mezzo preoccupato... il primo chiodo!
Dopo un po’ partiamo anche noi e la paretina si rivelerà più impegnativa di quello che immaginavamo… niente di trascendentale ma si parla già di III, non certo di II!
In breve (non come tempo generale visto che ci abbiamo messo un bel po’ dall’auto alla vetta) raggiungiamo la vetta, aerea, che si innalza sugli altri torrioni e ci offre un bellissimo panorama tutto intorno! La giornata è rimasta splendida, la tipica giornata di sole autunnale!
Non c’è tempo da perdere, dobbiamo scendere subito. La doppia di una trentina di metri mette un po’ di agitazione ad Andrea e crea qualche rimescolamento di stomaco a me. Ma lui scende benissimo nonostante sia solo la sua seconda doppia… non prima di aver estirpato la cuspide del blocco di pietra alla cui base si trovavano i due cordini per la doppia ; del resto questa montagna non ha una roccia particolarmente buona, anche le informazioni reperite su internet ne parlavano e non ci abbiamo messo molto ad accorgercene. Tutto sommato nell’ultima parte i licheni creavano una bella aderenza, ma bisogna stare attenti agli appigli, inoltre non ci ha dato l’idea di essere una via molto frequentata!
Poi tocca a me ma la discesa è emozionante e divertente, è la mia prima doppia in montagna, piuttosto aerea, la parete è bella diritta e non mi ha creato nessun problema!
Con altre due doppie per risparmiare tempo e non scivolare sulla neve (ma, neve o no, io le doppie le avrei fatte comunque!!) ci portiamo nuovamente alla base del canalino e scendiamo per il ghiaione fino a raggiungere il tanto sospirato pianoro dove batte ancora il sole tiepido, finalmente ci sediamo felici a fare uno spuntino!
E via di nuovo verso il ritorno, una bellissima camminata tra monti dall’aspetto severo, ruscelli abbondanti e antichi larici… davvero un posto affascinante, selvaggio, senza paline segnaletiche né tacche colorate a indicare i sentieri… mi ha colpito davvero molto.
Grazie ancora ad alec e Andrea per la meravigliosa giornata, che mi ha scaricato dalla stanchezza della settimana e mi ha riempito di emozioni, energia e immagini stupende. Alla fine ne è valsa la pena, il granitico ha vinto sulle mie paure e sulla pigrizia trascinandomi su questa bellissima e poco conosciuta vetta, e grazie all’ottima compagnia non sono mancate spensieratezza e risate. Scinty: “ah, come mi piacciono quegli anfiteatri verdi tra i monti, che a settembre si dipingono di giallo, con i sentierini che li solcano e con la luce bassa del pomeriggio in autunno che crea ombre suggestive…”, alec “ah, come mi piacciono le creste affilate di roccia marcia!!!” , Andrea: “meno male che nonostante le relazioni, l’istinto di alec ci ha portato sulla vetta più alta… altrimenti… credo che sarebbe sceso e risalito immediatamente sull’altro torrione!!” e non c’è mica tanto da scherzare!!!
Ecco le foto della giornata (grazie ad Andrea per le foto che inserisco tra le mie, in particolare quelle della salita che non sono riuscita a scattare)!
La partenza
La nostra affascinante meta
Da qui vediamo la nostra via di salita
Abbiamo risalito il canalino (si vede la neve) sulla sinistra e la vetta raggiunta è il primo torrione a destra
Alec precede...
Noi seguiamo...
io in uscita
Alec e scinty in vetta
Andrea di fronte a noi sull'altro spuntone roccioso
Panorama dalla vetta
Il torrione di fronte a noi
La calata vista da sopra... (scinty)
E da sotto! (alec)
E ora ci godiamo la natura e il relax...
Il ritorno...
Uno sguardo indietro alla vetta del Gran Adritto... io e Andrea non ci speravamo e invece...
Non solo le vette si fanno ammirare...
Luci e ombre ci accompagnano al punto di partenza, alle grange, dove la musica dei monti è scandita da centinaia di roudoun appesi al collo delle mucche, che continuano a pascolare anche al calare della sera. Non sentiamo quasi la stanchezza per la gioia che abbiamo dentro e per la bellezza della valle e dei boschi di larici profumati...
Spero di non avervi annoiato, la quantità industriale di foto indica l'apprezzamento per la gita e per i luoghi!!!
Questa estate non abbiamo fatto molte gite, anzi… mi sono impigrita e impaurita per le notizie che quasi ogni fine settimana ci giungevano dai monti… e la mia voglia di montagna è calata vertiginosamente… ma mi sentivo in debito con alec per tutte le volte che ha rinunciato al suo amato alpinismo a causa mia. Infine con il rapido e inatteso avvicinarsi del freddo e dell’autunno credevo per quest’anno di averla scampata e invece ecco che tira fuori una proposta! Anzi più proposte, finché il meteo di sabato e le condizioni nevose dovute alle recenti leggere spolverate non ci hanno spinto in Valle Stretta per una gita in giornata. Così mi sono fatta coraggio per poter dare ad alec almeno una soddisfazione alpinistica! E ben contenta di avere come compagno di cordata anche Andrea, con la sua simpatia e la sua calma invidiabile.
Arriviamo alle Grange di Valle Stretta alle 8 e fuori ci sono –1,5 gradi . Ma dopo il primo impatto il freddo non si sente poi così tanto e ci aspetta una giornata bellissima e limpida!
Avendo deciso la meta all’ultimo momento, non eravamo muniti di una vera e propria relazione se non poche scarne righe prese qua e là da alcuni siti internet. Il Gran Adritto dovrebbe essere PD o PD+ ma andrò certamente a guardare la descrizione sulla guida CAI per capire meglio. Avevamo poi il libro di scialpinismo di alec con una cartina mooolto sommaria! L’esordio non è stato promettente, vedo una signora con due bimbe, la raggiungo e le dico “Scusi noi dovremmo andare sul Gran Adritto, che è quello vero?” indicando il bel monte roccioso di fronte. “No quello è il Serou!” e dopo averci confermato che la strada che stavamo imboccando era quella giusta ci chiede “avete una cartina?” e io “beh più o meno!!” (chissà cosa avrà pensato…).
Il foglietto in nostro possesso dice di seguire il sentiero per il monte Thabor fino a quota 2500 metri circa (pianoro dei Serou) e poi di voltare a sinistra e raggiungere la base del Gran Adritto, che svetta solitario di fronte al Serou. Ormai non ci si può sbagliare, il versante NE si mostra con i suoi canali e i tre arditi torrioni.
Vediamo che nel canalino c’è una spruzzata di neve e ancora una volta il mio coraggio da leone mi fa sperare che opteremo per un’altra meta… ma col granitico non si scherza “almeno andiamo a vedere”.
Usciamo dal sentiero e ci dirigiamo verso la montagna.
Risaliamo così il primo canalino di sfasciumi che passa in mezzo a due balze rocciose per portarci al ghiaione sovrastante. Io ho sempre paura dei ghiaioni e degli sfasciumi, ho il terrore di scivolare e non fermarmi più… per giunta il terreno è duro, gelato, e si scivola ancora meglio…
Ciò nonostante tra una lamentela e l’altra (mie e solo mie, alec e Andrea ovviamente impassibili e tranquilli) arriviamo all’imbocco del secondo canale, ombroso e sporco di neve. Saliamo fino al punto dove dobbiamo legarci. Nonostante la neve di pochi centimetri saliamo senza problemi (solo un bel gradino per il piede ci viene rubato da uno strato di ghiaccio vivo). Ancora detriti e di nuovo un salto di rocce da superare. Ed eccoci alla forcella. Alec non bada più alla relazione (che poi si rivelerà incomprensibile rispetto a quanto abbiamo fatto noi) e d’istinto si butta sulla parete alla nostra destra. Io e Andrea restiamo in attesa, domandandoci timidamente “ma non diceva a sinistra?”… da lì non possiamo vedere alec, siamo fermi alla forcella speranzosi, una domanda urlata “com’è?” e alec “sto guardando!” poi silenzio… silenzio… e… “Tin! Tin! Tin! Tin! Tin!”, Andrea e io ci guardiamo con uno sguardo mezzo divertito e mezzo preoccupato... il primo chiodo!
Dopo un po’ partiamo anche noi e la paretina si rivelerà più impegnativa di quello che immaginavamo… niente di trascendentale ma si parla già di III, non certo di II!
In breve (non come tempo generale visto che ci abbiamo messo un bel po’ dall’auto alla vetta) raggiungiamo la vetta, aerea, che si innalza sugli altri torrioni e ci offre un bellissimo panorama tutto intorno! La giornata è rimasta splendida, la tipica giornata di sole autunnale!
Non c’è tempo da perdere, dobbiamo scendere subito. La doppia di una trentina di metri mette un po’ di agitazione ad Andrea e crea qualche rimescolamento di stomaco a me. Ma lui scende benissimo nonostante sia solo la sua seconda doppia… non prima di aver estirpato la cuspide del blocco di pietra alla cui base si trovavano i due cordini per la doppia ; del resto questa montagna non ha una roccia particolarmente buona, anche le informazioni reperite su internet ne parlavano e non ci abbiamo messo molto ad accorgercene. Tutto sommato nell’ultima parte i licheni creavano una bella aderenza, ma bisogna stare attenti agli appigli, inoltre non ci ha dato l’idea di essere una via molto frequentata!
Poi tocca a me ma la discesa è emozionante e divertente, è la mia prima doppia in montagna, piuttosto aerea, la parete è bella diritta e non mi ha creato nessun problema!
Con altre due doppie per risparmiare tempo e non scivolare sulla neve (ma, neve o no, io le doppie le avrei fatte comunque!!) ci portiamo nuovamente alla base del canalino e scendiamo per il ghiaione fino a raggiungere il tanto sospirato pianoro dove batte ancora il sole tiepido, finalmente ci sediamo felici a fare uno spuntino!
E via di nuovo verso il ritorno, una bellissima camminata tra monti dall’aspetto severo, ruscelli abbondanti e antichi larici… davvero un posto affascinante, selvaggio, senza paline segnaletiche né tacche colorate a indicare i sentieri… mi ha colpito davvero molto.
Grazie ancora ad alec e Andrea per la meravigliosa giornata, che mi ha scaricato dalla stanchezza della settimana e mi ha riempito di emozioni, energia e immagini stupende. Alla fine ne è valsa la pena, il granitico ha vinto sulle mie paure e sulla pigrizia trascinandomi su questa bellissima e poco conosciuta vetta, e grazie all’ottima compagnia non sono mancate spensieratezza e risate. Scinty: “ah, come mi piacciono quegli anfiteatri verdi tra i monti, che a settembre si dipingono di giallo, con i sentierini che li solcano e con la luce bassa del pomeriggio in autunno che crea ombre suggestive…”, alec “ah, come mi piacciono le creste affilate di roccia marcia!!!” , Andrea: “meno male che nonostante le relazioni, l’istinto di alec ci ha portato sulla vetta più alta… altrimenti… credo che sarebbe sceso e risalito immediatamente sull’altro torrione!!” e non c’è mica tanto da scherzare!!!
Ecco le foto della giornata (grazie ad Andrea per le foto che inserisco tra le mie, in particolare quelle della salita che non sono riuscita a scattare)!
La partenza
La nostra affascinante meta
Da qui vediamo la nostra via di salita
Abbiamo risalito il canalino (si vede la neve) sulla sinistra e la vetta raggiunta è il primo torrione a destra
Alec precede...
Noi seguiamo...
io in uscita
Alec e scinty in vetta
Andrea di fronte a noi sull'altro spuntone roccioso
Panorama dalla vetta
Il torrione di fronte a noi
La calata vista da sopra... (scinty)
E da sotto! (alec)
E ora ci godiamo la natura e il relax...
Il ritorno...
Uno sguardo indietro alla vetta del Gran Adritto... io e Andrea non ci speravamo e invece...
Non solo le vette si fanno ammirare...
Luci e ombre ci accompagnano al punto di partenza, alle grange, dove la musica dei monti è scandita da centinaia di roudoun appesi al collo delle mucche, che continuano a pascolare anche al calare della sera. Non sentiamo quasi la stanchezza per la gioia che abbiamo dentro e per la bellezza della valle e dei boschi di larici profumati...
Spero di non avervi annoiato, la quantità industriale di foto indica l'apprezzamento per la gita e per i luoghi!!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Complimenti per la gita.
Belle foto Scinty
Alla fine quante ore avete camminato?
Belle foto Scinty
Alla fine quante ore avete camminato?
Video e foto panoramiche a 360° in Montagna e non solo --> Colsub.it
Colsub TV in onda 24 ore su 24
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Do you speak English?
Belandi!
(by Origone)
le rocce finali, dal colletto in poi, erano pulite. Invece il canalino per arrivare al colletto, esposto a NE, aveva i salti rocciosi piuttosto sporchi, infatti abbiamo preferito scenderli in doppia.Erne wrote:,,,,Quindi non c'era troppo ghiaccio sulle rocce ??
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Bello! Bellissimo! e bravi tutti e tre!!!
tra l'altro adoro la Valle stretta... quasi come la Val Gesso!!! un quadretto in estate dove tra l'altro si arrampica un sacco, e suggestiva in inverno, come quando ho salito il Tabor in scialpinistica questa primavera... e mi è rimasta proprio nel cuore...
spero di tornarci presto!
tra l'altro adoro la Valle stretta... quasi come la Val Gesso!!! un quadretto in estate dove tra l'altro si arrampica un sacco, e suggestiva in inverno, come quando ho salito il Tabor in scialpinistica questa primavera... e mi è rimasta proprio nel cuore...
spero di tornarci presto!
«Voglio gridare che la vita è indistruttibile, nonostante la morte; che l'altro è un fratello prima d'essere un nemico; che le forze che sono in noi possono sollevarci e sono inesauribili; che la vita comincia oggi e ogni giorno, e che è speranza.»
...poco da aggiungere al fedelissimo racconto di scinty che alla cronaca aggiunge sempre una piacevolissima dose di emozioni, il contrario di me che quando faccio relazioni sono più cronachistico di una nota ANSA . Solo grazie per la bellissima giornata, per la spomtaneità di laura, la determinazione di alec e la simpatia di entrambi (non ho mai dubitato che sarebbe arrivato in cima....piuttosto ci avrebbe issati come salami ).
un arrivederci a prestissimo!!!!
un arrivederci a prestissimo!!!!
Eh, siamo partiti alle 8 dalla macchina e siamo tornati per le 18 e anche un po' dopo...Colsub wrote:Alla fine quante ore avete camminato?
Tutto sommato abbiamo camminato a passo regolare sia all'andata che al ritorno (anche perchè io in salita non ingrano proprio la quarta ).
Però era una splendida giornata e non c'era ansia per il meteo...
Una cosa che aggiungo è che è una gita per pochi intimi poichè volavano pietre a ogni passo... bisogna stare molto vicini e nascondersi bene quando quello sopra di te si muove
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Gran belle zone, complimenti. Anche se mi lascia perplesso il camallarsi per ore corda e ferro per salire magari 50 mt.
Cmq complimenti.
A proposito Alec, bello il "polpo" che avevi in fondo alla corda! con quello con corri il rischio di farti sfuggire le corde nel discensore !!
Cmq complimenti.
A proposito Alec, bello il "polpo" che avevi in fondo alla corda! con quello con corri il rischio di farti sfuggire le corde nel discensore !!
E poi la neve bianca, gli alberi gli abeti, l'abbraccio del silenzio, colmarmi tutti i sensi
sentirsi solo e vivo, tra le montagne grandi, e i grandi spazi immensi. (R.Cocciante)
sentirsi solo e vivo, tra le montagne grandi, e i grandi spazi immensi. (R.Cocciante)
Ahi ahi ahi, non ci sono più gli allievi di una voltabrookite wrote: A proposito Alec, bello il "polpo" che avevi in fondo alla corda! con quello con corri il rischio di farti sfuggire le corde nel discensore !!
A parte gli scherzi, è veramente un bell'ambiente; complimenti per la scelta della meta.
Lì intorno , anzi un po' prima, c'è la torre Germana, con una bella e fattibile via di Boccalatte.
Provare per credere!
anche facendola su con cura, se la parete non è perfettamente verticale la corda rischia di impigliarsi, aggrovigliarsi, ecc..mazzysan wrote:Ahi ahi ahi, non ci sono più gli allievi di una voltabrookite wrote: A proposito Alec, bello il "polpo" che avevi in fondo alla corda! con quello con corri il rischio di farti sfuggire le corde nel discensore !!
si l'avevo già addocchiata...prima o poi...mazzysan wrote:A parte gli scherzi, è veramente un bell'ambiente; complimenti per la scelta della meta.
Lì intorno , anzi un po' prima, c'è la torre Germana, con una bella e fattibile via di Boccalatte.
Provare per credere!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
beh la vetta è molto bella, merita sicuramente. Comunque alla fine abbiamo fatto 4 tiri.brookite wrote:Gran belle zone, complimenti. Anche se mi lascia perplesso il camallarsi per ore corda e ferro per salire magari 50 mt.
Se la vetta è bella, estetica, di soddisfazione, mi interessa e sono contento di andarci, anche se c'è poco da arrampicare e la roccia è così così.
E poi camallare corda e ferraglia varia è tutto allenamento
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
soprattutto se a "camallarsela" è il povero granitico che la corda non la molla peggio che la coperta di linusalec wrote:beh la vetta è molto bella, merita sicuramente. Comunque alla fine abbiamo fatto 4 tiri.brookite wrote:Gran belle zone, complimenti. Anche se mi lascia perplesso il camallarsi per ore corda e ferro per salire magari 50 mt.
Se la vetta è bella, estetica, di soddisfazione, mi interessa e sono contento di andarci, anche se c'è poco da arrampicare e la roccia è così così.
E poi camallare corda e ferraglia varia è tutto allenamento
10 ore di gita, non malescinty wrote:Eh, siamo partiti alle 8 dalla macchina e siamo tornati per le 18 e anche un po' dopo...Colsub wrote:Alla fine quante ore avete camminato?
Tutto sommato abbiamo camminato a passo regolare sia all'andata che al ritorno (anche perchè io in salita non ingrano proprio la quarta ).
Però era una splendida giornata e non c'era ansia per il meteo...
Una cosa che aggiungo è che è una gita per pochi intimi poichè volavano pietre a ogni passo... bisogna stare molto vicini e nascondersi bene quando quello sopra di te si muove
Qui http://www.quotazero.com/gallery/catego ... cat_id=614 trovate la cartella con tutte le foto della gita
Video e foto panoramiche a 360° in Montagna e non solo --> Colsub.it
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(by Origone)