M.Orsiera - Cresta Dumontel
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M.Orsiera - Cresta Dumontel
Giovedi con Alec abbiamo salito questa bella cresta della Val Chisone.
Il Monte Orsiera è inquadrato nel gruppo delle Cozie Centrali o Alpi del Monginevro.
I larici dorati ci danno il buongiorno all’ingresso della lunga sterrata che conduce al rifugio Sellieres. Questa vetta fa parte del gruppo M.Orsiera - Rocciavrè da cui l’omonimo ente parco nato una ventina d’anni fa per proteggere quest’area naturale dalla modernizzazione e dagli attacchi dell’edificazione selvaggia. Quest’ambiente davvero meraviglioso è attraversato da bellissimi sentieri di elevato interesse escursionistico ove è frequente ammirare stambecchi, cervi e camosci pascolare liberi sugli altopiani.
La zona, si divide su due vallate: la Val Chisone e la Val Sangone. Tra le vette d’interesse alpinistico spiccano la Cristalliera ed il M.Orsiera, quest’ultima, con i suoi 2890m. è la vetta più elevata del parco Orsiera Rocciavrè e costituisce così un ottimo punto panoramico.
Dal punto di vista geologico, l'intera zona appartiene al gruppo delle pietre verdi di Gastaldi risalenti al triassico-giurassico.
La montagna si presenta come una cresta allungata, dai fianchi rocciosi dirupati da entrambi i lati; dalla vetta, oltre alla cresta spartiacque principale tra la Val di Susa e la Val Chisone (posizionata NE-SO), si dirama una cresta secondaria orientata verso Sud. La vetta presenta due punte distinte: cima nord (2890 m) e cima sud (2878 m) le quali sono però separate da un colle.
Si può accedere alla vetta attraverso la via normale, quasi interamente su sentiero, la difficoltà è valutata EE ma secondo noi, avendola percorsa in discesa, potrebbe presentare (per lo meno sull’ultimo tratto che dal colle sale in vetta) difficoltà di tipo alpinistico F.
Una variante di difficoltà F, si profila sulla cresta Sud. Si parte dalla località Saret del Campo, seguendo il sentiero per il Lago del Chardonnet. Arrivati ai piedi del canalone SSE, si risale la cresta Sud, che si segue fino al Colletto dell'Orsiera, dove ci si riaggancia alla via normale.
La parete Nord invece, per la scarsa qualità della roccia, è senza dubbio la via alpinistica più impegnativa di questa bella montagna. Non è una via molto frequentata, e non sono note le difficoltà complessive.
Infine eccoci alla bella Cresta Dumontel (ENE) itinerario alpinistico, con difficoltà AD quella da noi percorsa.
L'avvicinamento avviene dal Rifugio Selleries, seguendo il sentiero che si dirama sulla destra orografica del vallone, si segue la via normale fino al Lago del Chardonnet; da qui ci si sposta verso il Colle Chardonnet, tra il Monte Orsiera e la Punta Rocca Nera, dove ha inizio l'itinerario.
La salita contempla passaggi di difficoltà tra il II e il III grado e due passaggi di IV- oltre ad una placca liscia, inclinata e attrezzata con una fune metallica. Di questa placca (si dice) al momento non si conosce nessuno che l’abbia percorsa in libera, per lo meno sulle descrizioni di altri siti non è riportata alcuna testimonianza. Noi, non ci siamo andati per il sottile ed abbiamo adottato la tecnica del ciapa e tia.. In circa 2.30 h si arriva dal Colle Chardonnet alla cima.
Durante la salita abbiamo incontrato alcune chiazze di neve già sul sentiero del versante sud e questo ci ha fatto pensare che avremmo trovato la stessa materia anche in cresta e così è stato, ma era una cosa che avevamo messo in conto.
Eccoci mentre ci chiediamo: "mmmm.... ci sarà il verglas?"
Giunti all’attacco della cresta non senza l’aver ammirato gli splendidi panorami autunnali e fotografato camosci e stambecchi pascolare sereni tra i prati, ci leghiamo e procediamo di conserva, sebbene il primo tratto, privo di esposizione, non lo richiedesse. Tuttavia, per la presenza di neve sulle rocce abbiamo preferito così, almeno potevamo render più sicura la salita facendo passare la corda tra una roccia e l’altra. Alternandoci abbiamo percorso questa affascinante ed avventurosa cresta, sempre all’altezza della situazione, anche se non sono mancati due o tre passaggi che hanno impensierito leggermente e portato via una decina di minuti ciascuno. Si è trattato dei due passaggi di IV- sul gendarme prima della vetta. In loco sul primo passaggio c’era un chiodo, nel secondo nulla.. di fronte a questi passaggi, vedendo Alec che borbottava sulla difficoltà: “qui non c’è niente per le mani… il piede dove lo metto ecc.ecc.” lo prendevo un po’ in giro per incitarlo “forza ragazzo, è solo IV, dai su che facciamo notte… “ poi eccolo in due-tre movimenti salire su e superare la difficoltà, apparentemente banale. Arrivato il mio turno… op.. oplà … i movimenti e lo studio per superarlo diventano quattro-cinque-sei… penso a quant’è differente la falesia dall’uscire in montagna, dove l’ambiente è nudo e crudo, senza maniglie ricavate, senza smagnesate…. sette…. otto… ancora nulla, lo tento ma non me la sento di buttarmi su… eppure lo devo superare, non posso azzerare perché il rinvio l’ho già levato e cmq non mi sarebbe servito ad un granchè dato che il chiodo era piantato prima del punto da superare, andare di paranco non è possibile… non mi restano che le mie forze… allora chiudo gli occhi e mi concentro per qualche istante, in silenzio…. Poi li apro di colpo e con un soffio per buttar fuori l’ansia vado via convinto e... alè… supero il passaggio in un attimo. Ora risalgo rincuorato un tratto facile di roccette, e penso che in fondo non era poi così difficile, e mi convinco di quanto siano determinanti in certi momenti la forza di volontà, la convinzione e le perfette condizioni psico-fisiche, nel mentre raggiungo Alec poco sopra che, udito il mio avviso sul passaggio superato si era comodamente seduto al sole ad aspettarmi e quando mi vede mi osserva sornione salutandomi con un divertito “buongiorno”… sorrido anch’io guardandolo negli occhi e facendogli i complimenti con il cuore per aver superato il passaggio che a me aveva fatto sudare.
Ripartiamo assieme e dopo aver superato ancora un tratto esposto su traverso, la presenza di neve ghiacciata sulla roccia obliqua ha imposto ancora un alto livello di concentrazione, ed un altro passaggio ostico (l’ultimo) in breve raggiungiamo la sommità di questa bella cima. Il panorama era incantevole come al solito…. Ed il sole ci ha fatto godere il pranzo da una posizione meravigliosa con lo sguardo che si perdeva all’orizzonte dal delfinato alle nostre alpi. Il ritorno, effettuato lungo la normale, ha richiesto l’uso dei ramponi durante la discesa lungo il canale tra la cima sud e la Nord, completamente innevato. Rilassanti e piacevoli i 700 metri di discesa verso il rifugio Sellieres ove ci attendeva l’auto e una fontanella di buona acqua fresca. Anche questa bella vetta è andata a segno!
L'attacco alla ENE Dumontel: Ale apre sul misto
La Dumontel
Un passaggio sulla Dumontel
passaggini sul misto
uniti nella salita
la famigerata placca
Vertigine
sul Gendarme: occhio e croce la via salita
di fronte al gendarme
Alè... si sale!
scorcio sullo strapiombo
Il lago Ciardonnet
ancora pochi passi...
eccoci in vetta
In lontananza gli Ecrins e il massiccio del Vanoise
da sx a dx: Pelvoux, la Barre des Ecrìns e la Meije
La punta nera della Pierre Menue spunta dietro gli altri rilievi
Alec contempla il panorama dalla vetta
Cristalliera e Rocciavrè
Le belle linee sui rilievi del parco Orsiera-Rocciavrè
il canale della normale
Val Chisone in autunno
altre foto qui:
http://www.quotazero.com/album/displayi ... at=0&pos=0
Il Monte Orsiera è inquadrato nel gruppo delle Cozie Centrali o Alpi del Monginevro.
I larici dorati ci danno il buongiorno all’ingresso della lunga sterrata che conduce al rifugio Sellieres. Questa vetta fa parte del gruppo M.Orsiera - Rocciavrè da cui l’omonimo ente parco nato una ventina d’anni fa per proteggere quest’area naturale dalla modernizzazione e dagli attacchi dell’edificazione selvaggia. Quest’ambiente davvero meraviglioso è attraversato da bellissimi sentieri di elevato interesse escursionistico ove è frequente ammirare stambecchi, cervi e camosci pascolare liberi sugli altopiani.
La zona, si divide su due vallate: la Val Chisone e la Val Sangone. Tra le vette d’interesse alpinistico spiccano la Cristalliera ed il M.Orsiera, quest’ultima, con i suoi 2890m. è la vetta più elevata del parco Orsiera Rocciavrè e costituisce così un ottimo punto panoramico.
Dal punto di vista geologico, l'intera zona appartiene al gruppo delle pietre verdi di Gastaldi risalenti al triassico-giurassico.
La montagna si presenta come una cresta allungata, dai fianchi rocciosi dirupati da entrambi i lati; dalla vetta, oltre alla cresta spartiacque principale tra la Val di Susa e la Val Chisone (posizionata NE-SO), si dirama una cresta secondaria orientata verso Sud. La vetta presenta due punte distinte: cima nord (2890 m) e cima sud (2878 m) le quali sono però separate da un colle.
Si può accedere alla vetta attraverso la via normale, quasi interamente su sentiero, la difficoltà è valutata EE ma secondo noi, avendola percorsa in discesa, potrebbe presentare (per lo meno sull’ultimo tratto che dal colle sale in vetta) difficoltà di tipo alpinistico F.
Una variante di difficoltà F, si profila sulla cresta Sud. Si parte dalla località Saret del Campo, seguendo il sentiero per il Lago del Chardonnet. Arrivati ai piedi del canalone SSE, si risale la cresta Sud, che si segue fino al Colletto dell'Orsiera, dove ci si riaggancia alla via normale.
La parete Nord invece, per la scarsa qualità della roccia, è senza dubbio la via alpinistica più impegnativa di questa bella montagna. Non è una via molto frequentata, e non sono note le difficoltà complessive.
Infine eccoci alla bella Cresta Dumontel (ENE) itinerario alpinistico, con difficoltà AD quella da noi percorsa.
L'avvicinamento avviene dal Rifugio Selleries, seguendo il sentiero che si dirama sulla destra orografica del vallone, si segue la via normale fino al Lago del Chardonnet; da qui ci si sposta verso il Colle Chardonnet, tra il Monte Orsiera e la Punta Rocca Nera, dove ha inizio l'itinerario.
La salita contempla passaggi di difficoltà tra il II e il III grado e due passaggi di IV- oltre ad una placca liscia, inclinata e attrezzata con una fune metallica. Di questa placca (si dice) al momento non si conosce nessuno che l’abbia percorsa in libera, per lo meno sulle descrizioni di altri siti non è riportata alcuna testimonianza. Noi, non ci siamo andati per il sottile ed abbiamo adottato la tecnica del ciapa e tia.. In circa 2.30 h si arriva dal Colle Chardonnet alla cima.
Durante la salita abbiamo incontrato alcune chiazze di neve già sul sentiero del versante sud e questo ci ha fatto pensare che avremmo trovato la stessa materia anche in cresta e così è stato, ma era una cosa che avevamo messo in conto.
Eccoci mentre ci chiediamo: "mmmm.... ci sarà il verglas?"
Giunti all’attacco della cresta non senza l’aver ammirato gli splendidi panorami autunnali e fotografato camosci e stambecchi pascolare sereni tra i prati, ci leghiamo e procediamo di conserva, sebbene il primo tratto, privo di esposizione, non lo richiedesse. Tuttavia, per la presenza di neve sulle rocce abbiamo preferito così, almeno potevamo render più sicura la salita facendo passare la corda tra una roccia e l’altra. Alternandoci abbiamo percorso questa affascinante ed avventurosa cresta, sempre all’altezza della situazione, anche se non sono mancati due o tre passaggi che hanno impensierito leggermente e portato via una decina di minuti ciascuno. Si è trattato dei due passaggi di IV- sul gendarme prima della vetta. In loco sul primo passaggio c’era un chiodo, nel secondo nulla.. di fronte a questi passaggi, vedendo Alec che borbottava sulla difficoltà: “qui non c’è niente per le mani… il piede dove lo metto ecc.ecc.” lo prendevo un po’ in giro per incitarlo “forza ragazzo, è solo IV, dai su che facciamo notte… “ poi eccolo in due-tre movimenti salire su e superare la difficoltà, apparentemente banale. Arrivato il mio turno… op.. oplà … i movimenti e lo studio per superarlo diventano quattro-cinque-sei… penso a quant’è differente la falesia dall’uscire in montagna, dove l’ambiente è nudo e crudo, senza maniglie ricavate, senza smagnesate…. sette…. otto… ancora nulla, lo tento ma non me la sento di buttarmi su… eppure lo devo superare, non posso azzerare perché il rinvio l’ho già levato e cmq non mi sarebbe servito ad un granchè dato che il chiodo era piantato prima del punto da superare, andare di paranco non è possibile… non mi restano che le mie forze… allora chiudo gli occhi e mi concentro per qualche istante, in silenzio…. Poi li apro di colpo e con un soffio per buttar fuori l’ansia vado via convinto e... alè… supero il passaggio in un attimo. Ora risalgo rincuorato un tratto facile di roccette, e penso che in fondo non era poi così difficile, e mi convinco di quanto siano determinanti in certi momenti la forza di volontà, la convinzione e le perfette condizioni psico-fisiche, nel mentre raggiungo Alec poco sopra che, udito il mio avviso sul passaggio superato si era comodamente seduto al sole ad aspettarmi e quando mi vede mi osserva sornione salutandomi con un divertito “buongiorno”… sorrido anch’io guardandolo negli occhi e facendogli i complimenti con il cuore per aver superato il passaggio che a me aveva fatto sudare.
Ripartiamo assieme e dopo aver superato ancora un tratto esposto su traverso, la presenza di neve ghiacciata sulla roccia obliqua ha imposto ancora un alto livello di concentrazione, ed un altro passaggio ostico (l’ultimo) in breve raggiungiamo la sommità di questa bella cima. Il panorama era incantevole come al solito…. Ed il sole ci ha fatto godere il pranzo da una posizione meravigliosa con lo sguardo che si perdeva all’orizzonte dal delfinato alle nostre alpi. Il ritorno, effettuato lungo la normale, ha richiesto l’uso dei ramponi durante la discesa lungo il canale tra la cima sud e la Nord, completamente innevato. Rilassanti e piacevoli i 700 metri di discesa verso il rifugio Sellieres ove ci attendeva l’auto e una fontanella di buona acqua fresca. Anche questa bella vetta è andata a segno!
L'attacco alla ENE Dumontel: Ale apre sul misto
La Dumontel
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uniti nella salita
la famigerata placca
Vertigine
sul Gendarme: occhio e croce la via salita
di fronte al gendarme
Alè... si sale!
scorcio sullo strapiombo
Il lago Ciardonnet
ancora pochi passi...
eccoci in vetta
In lontananza gli Ecrins e il massiccio del Vanoise
da sx a dx: Pelvoux, la Barre des Ecrìns e la Meije
La punta nera della Pierre Menue spunta dietro gli altri rilievi
Alec contempla il panorama dalla vetta
Cristalliera e Rocciavrè
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Val Chisone in autunno
altre foto qui:
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Last edited by Ramingo on Sat Oct 31, 2009 17:24, edited 2 times in total.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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- Joined: Sun Mar 09, 2008 0:05
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Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
Bravissimi!!!!!!
Siete un ottima cordata, stupite sempre per realizzazioni fuori dal comune!!!
questo era l'unico chiodo? Il passaggio di IV- senza protezioni si vede dalle foto?
Siete un ottima cordata, stupite sempre per realizzazioni fuori dal comune!!!
Non banale, poi con quell'esposizione...ramingo wrote: di fronte al gendarme
ramingo wrote: Alè... si sale!
questo era l'unico chiodo? Il passaggio di IV- senza protezioni si vede dalle foto?
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
Sub-Comandante wrote:Bravissimi!!!!!!
Siete un ottima cordata, stupite sempre per realizzazioni fuori dal comune!!!
Non banale, poi con quell'esposizione...ramingo wrote: di fronte al gendarme
ramingo wrote: Alè... si sale!
questo era l'unico chiodo? Il passaggio di IV- senza protezioni si vede dalle foto?
Grazie Andre. Si quello era l'unico chiodo, è stato posizionato per proteggere il passaggio nel punto più difficoltoso, superato questo abbiamo dovuto effettuare un traverso (anch'esso sprotetto) e poi superare un'altro passaggio di IV senza il chiodo (ma non ho foto di quel passaggio... ) il traverso invece è visibile dalla foto... ora se riesco te lo evidenzio...
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
ah non c'è bisogno... si tratta dell'unico punto sul gendarme dove è presente la neve. La foto non rende l'esposizione che avevi alle spalle quando ti trovavi in piedi sul traverso, sul quale era impossibile passare senza tenersi saldamente alle rocce, poichè i piedi poggiavano su una placca inclinata e sporca di neve ghiacciata... non è stato bellissimo!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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- Joined: Sun Mar 09, 2008 0:05
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La foto dove hai evidenziato il percorso in rosso rende l'idea, si intravede che sotto c'è il vuoto assoluto...ramingo wrote: ah non c'è bisogno... si tratta dell'unico punto sul gendarme dove è presente la neve. La foto non rende l'esposizione che avevi alle spalle quando ti trovavi in piedi sul traverso, sul quale era impossibile passare senza tenersi saldamente alle rocce, poichè i piedi poggiavano su una placca inclinata e sporca di neve ghiacciata... non è stato bellissimo!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
Bene! Bel racconto e bellissime foto come al solito, molto rappresentative.
Gita completa, dall'avvicinamento non lungo ma faticoso con l'ultimo tratto su ripidi sfasciumi e canali erbosi, passaggi in roccia non banali e alcuni tratti con neve/verglas che hanno innalzato un po' la difficoltà.
Complimenti a Ramingo
Gita completa, dall'avvicinamento non lungo ma faticoso con l'ultimo tratto su ripidi sfasciumi e canali erbosi, passaggi in roccia non banali e alcuni tratti con neve/verglas che hanno innalzato un po' la difficoltà.
Complimenti a Ramingo
non esageriamo ...Sub-Comandante wrote:Bravissimi!!!!!!
Siete un ottima cordata, stupite sempre per realizzazioni fuori dal comune!!!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
E bravi, come sempre belle foto e resoconto dettagliato, devo ammettere che quelle zone sono veramente belle!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re:
... ed una nota di demerito per il NON utilizzo del casco .GiPa wrote:Bravi a tutti e due con una nota di merito considerata la presenza di neve.
Eppure, lo avevate imparato al corso alp...
Ji ta kyo ei
Amicizia e mutua prosperità
Amicizia e mutua prosperità
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
Vero! Chi non lo aveva per lo meno è stato coerente... io mi sono comportato peggio... lo avevo e l'ho portato in vetta appeso allo zaino....mi cospargo il capo di cenere!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
non avevo letto!!! Ma complimenti siete irriducibili!!!!! Molto belle le foto soprattutto quella della corda in primo piano e la prima dove vi chiedete se ci sarà del varglass
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
Perchè non vedo più le foto?
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
ramingo wrote:Vero! Chi non lo aveva per lo meno è stato coerente... io mi sono comportato peggio... lo avevo e l'ho portato in vetta appeso allo zaino....mi cospargo il capo di cenere!
eppure sembrava promettere così bene...
Ji ta kyo ei
Amicizia e mutua prosperità
Amicizia e mutua prosperità
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
Chi va con lo zoppo...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
Forse la testa è più dura del casco...scinty wrote:Chi va con lo zoppo...
Ji ta kyo ei
Amicizia e mutua prosperità
Amicizia e mutua prosperità
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
Vedo ora...complimenti! La foto di alec seduto sul nulla...eccezionale..
E poi ho particolarmente apprezzato il ramingo col cappellino di QZ ..
E poi ho particolarmente apprezzato il ramingo col cappellino di QZ ..
-
- Matricola
- Posts: 1
- Joined: Mon Aug 10, 2015 18:23
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
Sono salito sulla cresta Dumontel 4 anni fa, con mio figlio e alcuni amici ; mi è piaciuta moltissimo, e sono contento di aver trovato queste belle foto della salita, perchè a suo tempo io non avevo portato dietro la macchia fotografica.
Riguardo la famigerata placca, quando siamo andati noi non abbiamo trovato la corda fissa, e sinceramente quel passaggio non me la sarei sentita di farlo, saremmo sicuramente tornati indietro; per fortuna è andato su mio figlio, senza nessun problema, in libera e con gli scarponcini da escursione
Riguardo la famigerata placca, quando siamo andati noi non abbiamo trovato la corda fissa, e sinceramente quel passaggio non me la sarei sentita di farlo, saremmo sicuramente tornati indietro; per fortuna è andato su mio figlio, senza nessun problema, in libera e con gli scarponcini da escursione
Re: M.Orsiera - Cresta Dumontel
Grazie Michele, lieto che ti siano piaciute. La cresta è divertente e l'ambiente è suggestivo, complimenti a tuo figlio per aver superato la placca in libera
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”