Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
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Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Rieccomi, dopo un periodo di letargo alpino, tornare ad indossare le vesti in cui più mi sento a mio agio. Le Apuane sono un ricordo, ora è tempo di Cozie, di Marittime per arrivare preparati ed allenati alle più epiche uscite in quota.
Rocca la Meja ha sempre suscitato su di me un fascino particolare. La prima ascensione documentata di questa bellissima montagna la si deve a Giovanni Bobba alpinista e scrittore che ne raggiunse la cima nel 1895, per la cresta Sud Est assieme a due ufficiali degli Alpini e scendendola per la normale. Da tempo avevo nelle mire questo canale, finalmente mi si è presentata l’occasione per salirlo e così decido di partire alla volta della Val Maira.
In rete non c’è molto a riguardo, eppure merita davvero, per l’ambiente selvaggio in cui è situato, per la splendida vetta alla quale è legato e per la sua conformazione geomorfologica; ad ogni modo su Gulliver c’era una sommaria relazione di questo percorso ed è quella su cui mi sono basato.
Dovete sapere che la storia di quest’ascensione si divide in due parti:
La prima è riferita ad un tentativo affrontato il 30 maggio con Aldo51 e Federico (un ragazzo della Val Grana) che si concluse tra un misto d’ilarità e di magone sulla spalla Ovest di un contrafforte roccioso che fa parte del massiccio di Rocca la Meja, ma questa storia la tratterò in un topic a parte.
La seconda invece si riferisce a Giovedi 3 Giugno, in cui con Federico abbiamo guadagnato la vetta dopo una bella e panoramica salita di misto!
Aldo51 per problemi lavorativi non è potuto essere della partita, pertanto gli dedico questa vetta come se fosse stato con noi e la dedico anche a Silvia, grande appassionata di montagna, la quale avrebbe dovuto far parte della cordata il 30 maggio (fortuna ha voluto che fosse impegnata per lavoro … non si è persa comunque la vetta, dal momento che non l’avevamo raggiunta..)
Ma non mi dilungo oltre… Per me questo è stato un gran bel ritorno, due anni fa l’avevo salita per la via normale, ed ora con Fede non vedevamo l’ora di raggiungerla nuovamente, affrontandone la salita anche in veste invernale, perché entrambi nutriamo un debole per questa bellissima montagna. Sono salito già molte volte da primo e mi sono alternato in varie salite con il mio compagno di cordata, ma questa era la prima volta che andavo in montagna con qualcuno meno bravo di me pertanto, nonostante la mia sicurezza, sapevo di essere responsabile per Federico.
alle spalle di Federico il Monte Cassorso in primo piano e a partire da sx l'Oserot e la R.Brancia
panoramica sull'Aiguille de Chambeyron
Confortati dal fatto che la relazione descrivesse il tratto dalla forcella sulla cresta NO alla vetta con un semplice “da qui per roccette alla cima, pendenza media sui 40°” non abbiamo immaginato difficoltà particolari per questa ascensione, valutata come PD+.
Partimmo dal colle del Preit la mattina presto, camminammo lungo il Vallone della Valletta, diretti al Lago Nero. L’aria era fresca, una temperatura più bassa della volta precedente, ci fece ben sperare per le condizioni di rigelo della neve. Montammo quasi subito i ramponi e attraversammo quindi diversi nevai, passando sotto le pareti dei contrafforti rocciosi innominati che fanno parte di questa cima così pittoresca, mentre alcuni gracchi ci sorvolavano incuriositi. Giunti nei pressi del Lago Nero (ci tenemmo più alti come da relazione) eccola Rocca la Meja, apparire bella e severa sulla sua parete Nord, signora incontrastata degli altipiani della Margherina e della Valletta e dei pascoli della Bandia e della Gardetta.
Il cono di deiezione del canale N-NO
In salita sul canale
I nostri occhi luccicavano alla sua vista e sebbene essa sia un rilievo che non raggiunge i 3000 metri il suo aspetto è quanto mai elegante e unico da ogni versante la si osservi, di forma piramidale se vista da meridione (Colle d’Ancoccia) e da Nord o dal profilo slanciato se osservata dagli altri due punti cardinali. Ci dirigemmo di buona lena verso il cono di deiezione, all'attacco del canale e lo trovammo in ottime condizioni, la crosta era portante per cui lo risalimmo decisi per i primi 200 metri, fino ad una diramazione laterale sulla sinistra. Qui tolsi la seconda piccozza dallo zaino e la affidai a Federico, questa diramazione apparteneva ad un canale secondario, molto incassato e stretto tra le rocce, non visibile dal basso, che noi salimmo sulle punte dei ramponi poiché il manto di neve era molto duro, a tratti ghiacciato.
Il ripido canale secondario
Molto bello questo tratto con punti di pendenza anche sin oltre i 50°. Fin qui affrontammo la salita slegati, poiché non vi erano pericoli oggettivi, e comunque salendo gradinavo a calci e colpi di piccozza per agevolare la salita a Federico. Usciti su un comodo ripiano al cospetto di un pendio innevato sulla parete NO, ci legammo.
all'uscita del canale sulla parete a NO
Federico risale il ripido pendio della parete NNO
Preferii proseguire a tiri data l’esposizione di questo tratto. In due lunghezze, che parevano non finire, ne fummo fuori e sostammo su di un comodo ballatoio di neve sulla forcella della cresta NO, ammirando ora il nevato percorso, ora la cresta che avevamo da percorrere, ponendoci qualche interrogativo su quelle che nella relazione erano state definite “roccette”!!!
l'attacco della cresta dalla forcella
Federico, bianco come la neve, mi chiedeva se stessimo salendo davvero un PD... Non sapevo che rispondergli, ma lo rassicurai! Non avendo chiodi al seguito per attrezzare una sosta come si deve, mi sono dovuto arrangiare sfruttando uno spuntone roccioso e l’ausilio di una fettuccia, dopodiché, istruito Fede su cosa fare, inizio l’arrampicata. I primi passaggi non creano particolari problemi, la linea di cresta fa da filo conduttore e scelto il punto migliore per la progressione salii senza difficoltà.
Spettacolare panoramica della Cresta e della parete NNO
Federico impegnato in un bel passaggio su cresta
[/img]http://www.quotazero.com/album/albums/u ... 090316.JPG[/img]
Poi le cose si fecero un pochino più complicate. La cresta non era pulita, ammassi di neve ricoprivano alcuni dei passaggi, in alcuni tratti c’era addirittura presenza di vetrato e questo ha fatto si che la lenta progressione di Fede subisse un ulteriore rallentamento.
In cresta tra passaggi di misto
Se fino alla forcella tenemmo dei tempi assai discreti, sulla cresta li abbattemmo assieme ad ogni record di lentezza e non faccio commenti sullo stato di Federico, il quale però, nonostante la paura per l’esposizione continuava a chiedermi di scattare foto, e fu in quegli attimi che rividi com’ero esattamente agli inizi della mia carriera alpinistica…. così, anche se ogni tanto lo incitavo a sbrigarsi, nel contempo, scattavo foto della salita..
La caratteristica stratificazione dei calcari dolomitici
Man mano che salivamo si aprivano alla nostra vista spettacolari scorci sulle pareti di calcari dolomitici a stratificazione quasi verticale e, raggiunto il filo superiore, non senza penare per il povero Federico, in breve guadagnammo l’agognata croce di vetta!
Ultimo tratto di cresta .. a pochi passi dalla croce di vetta
In vetta con Federico
Da lassù il panorama era dei più belli, Cozie e Marittime tra le nuvole, ho fatto un video panoramico a 360°.
I bellissimi lineamenti del Viso
Gli altipiani della Margherina e della Gardetta
Zoom su Matto e Argentera (si intravede un tratto del canale di Lourousa, la vetta del Monte Stella, il Gelas di Lourousa, la Cima N dell'Argentera, la Sud è coperta dalla nuvola).
Fede era letteralmente commosso… non so se per aver raggiunto la sospirata vetta o per il fatto che dentro di se si ripetesse “ma chi me l’ha fatto fare?” .. Foto di rito, firma sul libro di vetta, un po’ di breve ma meritato riposo e poi giù lungo la via normale. Scendendo trovammo l’ormai noto canalino completamente innevato ed anch’esso, per la sua ripidità, ci ha costretto la discesa faccia a monte. Il primo tratto di canale, lo scendemmo in doppia, sfruttando uno spit sul bordo sinistro della parete, ma il canale scendeva per oltre 30 metri, così l’ultima parte la ultimammo faccia a monte (non fare la doppia ci avrebbe sicuramente fatto risparmiare tempo, ma a quel punto minuto più o minuto meno non facevano la differenza, senza contare che alla fine del primo tratto di canale, sulla destra vi era un’apertura su uno strapiombo…. Non sarebbe stato bello per una scivolata fare un goal proprio in quel punto) così preferii la doppia per accorciare la discesa. Al termine di questa, superato un mini traverso sopra la citata apertura sul vuoto, scendemmo nuovamente faccia a monte per la seconda parte del canale, il salto roccioso a metà era coperto di neve. Raggiunta la fine del lungo ed incassato canalino, abbiamo coperto le ultime fatiche sino ai rilassanti altipiani della Margherina.
Un ultimo sguardo ai contrafforti rocciosi di questa bella vetta
Devo spendere poche ma dovute e sentite parole di encomio per Federico, il quale, nonostante reminiscenze del Corso di Alpinismo del Cai di Asti, da cinque anni non toccava una corda, e mi confessò non aver mai effettuato una salita di questa difficoltà ma che, timori a parte, ha dato grande prova di carattere e si è dimostrato un grande compagno di cordata.
Questa via è stata di grande soddisfazione, una tra le più belle che abbia mai fatto (forse anche perché il luogo mi è particolarmente caro), la salita si è svolta con divertente arrampicata su cresta aerea e panoramica. A mio giudizio, nelle condizioni che abbiamo trovato noi, forse il PD+ ci stava un po’ strettino, comunque, tolto qualche passaggio su neve e vetrato in cresta, sono d’accordo con la valutazione attribuitale.
Altre foto qui: http://www.quotazero.com/album/thumbnails.php?album=782" onclick="window.open(this.href);return false;
Rocca la Meja ha sempre suscitato su di me un fascino particolare. La prima ascensione documentata di questa bellissima montagna la si deve a Giovanni Bobba alpinista e scrittore che ne raggiunse la cima nel 1895, per la cresta Sud Est assieme a due ufficiali degli Alpini e scendendola per la normale. Da tempo avevo nelle mire questo canale, finalmente mi si è presentata l’occasione per salirlo e così decido di partire alla volta della Val Maira.
In rete non c’è molto a riguardo, eppure merita davvero, per l’ambiente selvaggio in cui è situato, per la splendida vetta alla quale è legato e per la sua conformazione geomorfologica; ad ogni modo su Gulliver c’era una sommaria relazione di questo percorso ed è quella su cui mi sono basato.
Dovete sapere che la storia di quest’ascensione si divide in due parti:
La prima è riferita ad un tentativo affrontato il 30 maggio con Aldo51 e Federico (un ragazzo della Val Grana) che si concluse tra un misto d’ilarità e di magone sulla spalla Ovest di un contrafforte roccioso che fa parte del massiccio di Rocca la Meja, ma questa storia la tratterò in un topic a parte.
La seconda invece si riferisce a Giovedi 3 Giugno, in cui con Federico abbiamo guadagnato la vetta dopo una bella e panoramica salita di misto!
Aldo51 per problemi lavorativi non è potuto essere della partita, pertanto gli dedico questa vetta come se fosse stato con noi e la dedico anche a Silvia, grande appassionata di montagna, la quale avrebbe dovuto far parte della cordata il 30 maggio (fortuna ha voluto che fosse impegnata per lavoro … non si è persa comunque la vetta, dal momento che non l’avevamo raggiunta..)
Ma non mi dilungo oltre… Per me questo è stato un gran bel ritorno, due anni fa l’avevo salita per la via normale, ed ora con Fede non vedevamo l’ora di raggiungerla nuovamente, affrontandone la salita anche in veste invernale, perché entrambi nutriamo un debole per questa bellissima montagna. Sono salito già molte volte da primo e mi sono alternato in varie salite con il mio compagno di cordata, ma questa era la prima volta che andavo in montagna con qualcuno meno bravo di me pertanto, nonostante la mia sicurezza, sapevo di essere responsabile per Federico.
alle spalle di Federico il Monte Cassorso in primo piano e a partire da sx l'Oserot e la R.Brancia
panoramica sull'Aiguille de Chambeyron
Confortati dal fatto che la relazione descrivesse il tratto dalla forcella sulla cresta NO alla vetta con un semplice “da qui per roccette alla cima, pendenza media sui 40°” non abbiamo immaginato difficoltà particolari per questa ascensione, valutata come PD+.
Partimmo dal colle del Preit la mattina presto, camminammo lungo il Vallone della Valletta, diretti al Lago Nero. L’aria era fresca, una temperatura più bassa della volta precedente, ci fece ben sperare per le condizioni di rigelo della neve. Montammo quasi subito i ramponi e attraversammo quindi diversi nevai, passando sotto le pareti dei contrafforti rocciosi innominati che fanno parte di questa cima così pittoresca, mentre alcuni gracchi ci sorvolavano incuriositi. Giunti nei pressi del Lago Nero (ci tenemmo più alti come da relazione) eccola Rocca la Meja, apparire bella e severa sulla sua parete Nord, signora incontrastata degli altipiani della Margherina e della Valletta e dei pascoli della Bandia e della Gardetta.
Il cono di deiezione del canale N-NO
In salita sul canale
I nostri occhi luccicavano alla sua vista e sebbene essa sia un rilievo che non raggiunge i 3000 metri il suo aspetto è quanto mai elegante e unico da ogni versante la si osservi, di forma piramidale se vista da meridione (Colle d’Ancoccia) e da Nord o dal profilo slanciato se osservata dagli altri due punti cardinali. Ci dirigemmo di buona lena verso il cono di deiezione, all'attacco del canale e lo trovammo in ottime condizioni, la crosta era portante per cui lo risalimmo decisi per i primi 200 metri, fino ad una diramazione laterale sulla sinistra. Qui tolsi la seconda piccozza dallo zaino e la affidai a Federico, questa diramazione apparteneva ad un canale secondario, molto incassato e stretto tra le rocce, non visibile dal basso, che noi salimmo sulle punte dei ramponi poiché il manto di neve era molto duro, a tratti ghiacciato.
Il ripido canale secondario
Molto bello questo tratto con punti di pendenza anche sin oltre i 50°. Fin qui affrontammo la salita slegati, poiché non vi erano pericoli oggettivi, e comunque salendo gradinavo a calci e colpi di piccozza per agevolare la salita a Federico. Usciti su un comodo ripiano al cospetto di un pendio innevato sulla parete NO, ci legammo.
all'uscita del canale sulla parete a NO
Federico risale il ripido pendio della parete NNO
Preferii proseguire a tiri data l’esposizione di questo tratto. In due lunghezze, che parevano non finire, ne fummo fuori e sostammo su di un comodo ballatoio di neve sulla forcella della cresta NO, ammirando ora il nevato percorso, ora la cresta che avevamo da percorrere, ponendoci qualche interrogativo su quelle che nella relazione erano state definite “roccette”!!!
l'attacco della cresta dalla forcella
Federico, bianco come la neve, mi chiedeva se stessimo salendo davvero un PD... Non sapevo che rispondergli, ma lo rassicurai! Non avendo chiodi al seguito per attrezzare una sosta come si deve, mi sono dovuto arrangiare sfruttando uno spuntone roccioso e l’ausilio di una fettuccia, dopodiché, istruito Fede su cosa fare, inizio l’arrampicata. I primi passaggi non creano particolari problemi, la linea di cresta fa da filo conduttore e scelto il punto migliore per la progressione salii senza difficoltà.
Spettacolare panoramica della Cresta e della parete NNO
Federico impegnato in un bel passaggio su cresta
[/img]http://www.quotazero.com/album/albums/u ... 090316.JPG[/img]
Poi le cose si fecero un pochino più complicate. La cresta non era pulita, ammassi di neve ricoprivano alcuni dei passaggi, in alcuni tratti c’era addirittura presenza di vetrato e questo ha fatto si che la lenta progressione di Fede subisse un ulteriore rallentamento.
In cresta tra passaggi di misto
Se fino alla forcella tenemmo dei tempi assai discreti, sulla cresta li abbattemmo assieme ad ogni record di lentezza e non faccio commenti sullo stato di Federico, il quale però, nonostante la paura per l’esposizione continuava a chiedermi di scattare foto, e fu in quegli attimi che rividi com’ero esattamente agli inizi della mia carriera alpinistica…. così, anche se ogni tanto lo incitavo a sbrigarsi, nel contempo, scattavo foto della salita..
La caratteristica stratificazione dei calcari dolomitici
Man mano che salivamo si aprivano alla nostra vista spettacolari scorci sulle pareti di calcari dolomitici a stratificazione quasi verticale e, raggiunto il filo superiore, non senza penare per il povero Federico, in breve guadagnammo l’agognata croce di vetta!
Ultimo tratto di cresta .. a pochi passi dalla croce di vetta
In vetta con Federico
Da lassù il panorama era dei più belli, Cozie e Marittime tra le nuvole, ho fatto un video panoramico a 360°.
I bellissimi lineamenti del Viso
Gli altipiani della Margherina e della Gardetta
Zoom su Matto e Argentera (si intravede un tratto del canale di Lourousa, la vetta del Monte Stella, il Gelas di Lourousa, la Cima N dell'Argentera, la Sud è coperta dalla nuvola).
Fede era letteralmente commosso… non so se per aver raggiunto la sospirata vetta o per il fatto che dentro di se si ripetesse “ma chi me l’ha fatto fare?” .. Foto di rito, firma sul libro di vetta, un po’ di breve ma meritato riposo e poi giù lungo la via normale. Scendendo trovammo l’ormai noto canalino completamente innevato ed anch’esso, per la sua ripidità, ci ha costretto la discesa faccia a monte. Il primo tratto di canale, lo scendemmo in doppia, sfruttando uno spit sul bordo sinistro della parete, ma il canale scendeva per oltre 30 metri, così l’ultima parte la ultimammo faccia a monte (non fare la doppia ci avrebbe sicuramente fatto risparmiare tempo, ma a quel punto minuto più o minuto meno non facevano la differenza, senza contare che alla fine del primo tratto di canale, sulla destra vi era un’apertura su uno strapiombo…. Non sarebbe stato bello per una scivolata fare un goal proprio in quel punto) così preferii la doppia per accorciare la discesa. Al termine di questa, superato un mini traverso sopra la citata apertura sul vuoto, scendemmo nuovamente faccia a monte per la seconda parte del canale, il salto roccioso a metà era coperto di neve. Raggiunta la fine del lungo ed incassato canalino, abbiamo coperto le ultime fatiche sino ai rilassanti altipiani della Margherina.
Un ultimo sguardo ai contrafforti rocciosi di questa bella vetta
Devo spendere poche ma dovute e sentite parole di encomio per Federico, il quale, nonostante reminiscenze del Corso di Alpinismo del Cai di Asti, da cinque anni non toccava una corda, e mi confessò non aver mai effettuato una salita di questa difficoltà ma che, timori a parte, ha dato grande prova di carattere e si è dimostrato un grande compagno di cordata.
Questa via è stata di grande soddisfazione, una tra le più belle che abbia mai fatto (forse anche perché il luogo mi è particolarmente caro), la salita si è svolta con divertente arrampicata su cresta aerea e panoramica. A mio giudizio, nelle condizioni che abbiamo trovato noi, forse il PD+ ci stava un po’ strettino, comunque, tolto qualche passaggio su neve e vetrato in cresta, sono d’accordo con la valutazione attribuitale.
Altre foto qui: http://www.quotazero.com/album/thumbnails.php?album=782" onclick="window.open(this.href);return false;
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Dato che il forum non mi ha più permesso di modificare il messaggio, inserisco ancora queste due foto che per errore non sono state rimaste registrate nel racconto qui sopra:
Spettacolare panoramica della Cresta e della parete NNO
Federico impegnato in un bel passaggio su cresta
Spettacolare panoramica della Cresta e della parete NNO
Federico impegnato in un bel passaggio su cresta
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15183
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Molto bello!
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
- Sub-Comandante
- Sub-Titano Valdostano
- Posts: 5346
- Joined: Sun Mar 09, 2008 0:05
- Location: Alta Valle Scrivia / bassa val di Vara
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
il termine "roccette" è sempre da tradurre in funzione di chi scrive!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Bello il tuo racconto, quasi epico. Bravi bella salita !
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Proverbio Tuareg
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Wow spettacolo! Il povero Federico mi sembrava un po provato. Mi dispiace per Aldo da un lato ma dall'altro...comunque domani mi faccio raccontare tutta l'avventura!
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Grazie ragazzi, la via è bellissima e merita da matti.
In pratica l'itinerario compie un bell'anello attorno ad una delle montagne più belle e caratteristiche d'Occitania, impegnando più per la lunghezza che per le difficoltà oggettive, le quali non sono però da sottovalutare e, se in condizioni, la salita è veramente appagante per l'alpinista che si ritrova ad affrontare una scalata classica di ampia soddisfazione, circondato da un'ambiente meraviglioso: Il filo di cresta è un balcone eccezionale sulle Valli Occitane e sulla Catena delle Marittime.
Io non posso che ringraziare Federico che mi ha accompagnato e che si è davvero distinto per mazzo e forza di volontà, Bruno Rosano per la sempre pronta e gentile collaborazione sulle info logistiche circa meteo e condizioni e per lo stesso motivo anche Andrea67.
Per Aldo davvero mi spiace non abbia potuto essere con noi in vetta.. però.. senza nulla togliere alla sua formidabile tempra... se è a digiuno d'allenamento.. questa salita forse l'avrebbe provato un bel pò..
In pratica l'itinerario compie un bell'anello attorno ad una delle montagne più belle e caratteristiche d'Occitania, impegnando più per la lunghezza che per le difficoltà oggettive, le quali non sono però da sottovalutare e, se in condizioni, la salita è veramente appagante per l'alpinista che si ritrova ad affrontare una scalata classica di ampia soddisfazione, circondato da un'ambiente meraviglioso: Il filo di cresta è un balcone eccezionale sulle Valli Occitane e sulla Catena delle Marittime.
Io non posso che ringraziare Federico che mi ha accompagnato e che si è davvero distinto per mazzo e forza di volontà, Bruno Rosano per la sempre pronta e gentile collaborazione sulle info logistiche circa meteo e condizioni e per lo stesso motivo anche Andrea67.
Per Aldo davvero mi spiace non abbia potuto essere con noi in vetta.. però.. senza nulla togliere alla sua formidabile tempra... se è a digiuno d'allenamento.. questa salita forse l'avrebbe provato un bel pò..
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Bravi complimenti!!! gasp quanta neve ancora!!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Bravi tutti e due! Ah, che posti, Val Maira aspettami...
Splendida Meja!
Splendida Meja!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Complimenti!
Soprattutto per la scelta dell'itinerario, poco frequentato (il che è un valore aggiunto)
Soprattutto per la scelta dell'itinerario, poco frequentato (il che è un valore aggiunto)
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Grazie,
Infatti avevamo la montagna e le valli tutte per noi.... è stato splendido! Le prime persone le abbiamo incontrate al ritorno in paese.
Infatti avevamo la montagna e le valli tutte per noi.... è stato splendido! Le prime persone le abbiamo incontrate al ritorno in paese.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
CHE SPETTACOLO!!!!!
L'ambiente già di per se straordinario, in questo contesto è davvero da mozzare il fiato e voi siete da togliersi il cappello!!!!
Davvero i miei complimenti, una di quelle salite che si sogna di riuscire a compiere!!
L'ambiente già di per se straordinario, in questo contesto è davvero da mozzare il fiato e voi siete da togliersi il cappello!!!!
Davvero i miei complimenti, una di quelle salite che si sogna di riuscire a compiere!!
La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti. Per questo il suo breve tempo le basta..
Profilo Instagram: keiji76
- Maury76
- Fotomodello delle vette
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- Joined: Tue Sep 16, 2008 17:51
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Complimenti Ramingo, anche al tuo compagno di cordata!
Bel racconto e belle foto
Rocca la Meja e' proprio una bella montagna prima o poi vorrei andarci.....ma dalla via normale
Bel racconto e belle foto
Rocca la Meja e' proprio una bella montagna prima o poi vorrei andarci.....ma dalla via normale
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
SPETTACOLO
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
veramente una gran salita
ma che belle montagne!
ma che belle montagne!
- Alexander
- Trentesimo quotazerino
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- Joined: Fri Feb 10, 2006 23:44
- Location: Genova-Aosta
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
alec wrote:Complimenti!
Soprattutto per la scelta dell'itinerario, poco frequentato (il che è un valore aggiunto)
Mi associo al commento di Alec!
Davvero un bel giro, ed anche molto gradevole il modo in cui l'hai raccontato!
Gran coppia. Bravi davvero!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
bravi!!! mi avete fatta sognare!!!!
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Grazie ragazzi, ma più che a me i complimenti vanno a Federico, per il grande impegno e le energie spese!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
wow
Ero anche io in val maira e il giorno seguente sarei proprio passato in zona
[quote]Partimmo dal colle del Preit la mattina presto, camminammo lungo il Vallone della Valletta, diretti al Lago Nero. L’aria era fresca, una temperatura più bassa della volta precedente, ci fece ben sperare per le condizioni di rigelo della neve[quote]
Non ho ben capito questo...siete partiti dal colle del preit e poi siete andati al lago nero? Non siete partiti da grange selvest per salire al lago nero?
Secondo te ramingo per quanto ancora sarà a posto il canale?
Ero anche io in val maira e il giorno seguente sarei proprio passato in zona
[quote]Partimmo dal colle del Preit la mattina presto, camminammo lungo il Vallone della Valletta, diretti al Lago Nero. L’aria era fresca, una temperatura più bassa della volta precedente, ci fece ben sperare per le condizioni di rigelo della neve[quote]
Non ho ben capito questo...siete partiti dal colle del preit e poi siete andati al lago nero? Non siete partiti da grange selvest per salire al lago nero?
Secondo te ramingo per quanto ancora sarà a posto il canale?
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
bade wrote:wow
Ero anche io in val maira e il giorno seguente sarei proprio passato in zona
Partimmo dal colle del Preit la mattina presto, camminammo lungo il Vallone della Valletta, diretti al Lago Nero. L’aria era fresca, una temperatura più bassa della volta precedente, ci fece ben sperare per le condizioni di rigelo della neve
Non ho ben capito questo...siete partiti dal colle del preit e poi siete andati al lago nero? Non siete partiti da grange selvest per salire al lago nero?
Secondo te ramingo per quanto ancora sarà a posto il canale?
Esatto! Se avessi pubblicato anche l'altro racconto (ovvero il tentativo della domenica precedente) avresti capito il perchè... La prima volta partimmo da Grange Selvest, ma dopo pochi passi una valanga di grosse dimensioni ha arrestato il nostro cammino... c'era di tutto sul sentiero, tronchi d'albero con le radici di fuori, ammassi enormi di terra e pietre, neve.... faceva davvero impressione.... la cosa ridicola è che era ancora buio e noi eravamo senza frontale perchè Aldo51 la sua l'aveva persa nel trasloco (e me l'ha detto quando eravamo a Grange Selvest ) Federico pensava di averla lasciata a casa.. (invece l'aveva con se nello zaino.. ma l'ha scoperto solo al termine della gita ).... restava la mia (la quale dotata di pile di recupero infilate all'ultimo minuto, si spense proprio in mezzo allo smottamento... ) ... non riuscendo a trovare la direzione giusta optammo per salire con l'auto sino all'azienda agrituristica della Meja al Colle del Preit e da li raggiungere il Lago Nero... ma al Lago Nero non ci arrivammo... sbagliammo strada molto prima perchè, chiacchierando come tre suocere, ci dimenticammo di consultare la relazione e così imboccammo il primo canale che vedemmo sul nostro cammino... un canale a caso! Fu uno sbaglio ridicolo ed assurdo (anche perchè io avendo letto la relazione ero conscio che saremmo dovuti arrivare in vista del Lago Nero.. ma parlando me lo dimenticai ... ) e da quello sbaglio, salimmo comunque circa 300 metri di canale e poi, giunti di fronte ad una crestina, arrampicammo nella malsana convinzione di aver sì sbagliato strada ma di poter rientrare su quella giusta una volta giunti in cima alla cresta... ed invece.. arrivati in cima ci siamo trovati su di una spalla ad Ovest dell'attacco vero e proprio e tra noi e la Meja si aprivano baratri enormi tra le guglie impossibili da valicare. Non ci è restato che ammirare l'imponenza della vetta da quella spalla e guadagnare l'altipiano del Lago Nero scendendo da quel punto per facili pendii ..
L'unica consolazione è stata aver comunque fatto una salita tutto sommato piacevole (con i 300 mt di canale + l'arrampicata in cresta) e l'aver scoperto e calcato una parte di Meja altrimenti sconosciuta!
La volta successiva con Federico, anche se stavolta muniti di frontali, abbiamo preferito evitare l'enorme frana e ripartire facilmente dal Colle del Preit. T'è capì? .... la prima è stata una salita davvero fantozziana...
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
...capito
Avete quindi percorso in discesa parte dell'anello Gino Gertosio (anello della Meja) fino a ricollegarvi alla salita del lago nero
E' da anni che penso a questa salita su neve... complimenti ancora
Avete quindi percorso in discesa parte dell'anello Gino Gertosio (anello della Meja) fino a ricollegarvi alla salita del lago nero
E' da anni che penso a questa salita su neve... complimenti ancora
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Si Bade, in parte. Salendo dal Preit al Lago Nero, stando più alti, abbiamo però tagliato il tratto con la lapide degli Alpini, poi, giunti presso il lago siamo saliti in vetta. Ridiscesi per la normale abbiamo attraversato l'altipiano della Margherina verso Gr.Ciampasso e l'Azienda Agrituristica, omonima della bella vetta salita!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Questa potrebbe essere definita come la gita sulle tracce di Ramingo!!!!!!
Come non rimanere affascinato dalle immagini della sua salita.
Personalmente sono poche le montagne che non mi piacciano...
Ad esse è sicuramente associato qualche brutto ricordo, legato magari alle difficoltà riscontrate nel raggiungere la cima, a condizioni meteo avverse, a malesseri personali che nemmeno la gioia di essere tra i monti è stata in grado di dissolvere...
Molte, per fortuna, sono invece quelle che hanno lasciato il loro segno dentro ...il cui solo nominarle ti riporterà sempre, su quella roccia, ad un passo da quella croce, nell'attimo stesso in cui stai stringendo la mano al tuo socio o mentre stai sorridendo per la foto di rito...
Tra queste sicuramente, Rocca la Meja occupa uno tra i posti d'onore...
Come non innamorarsi della sua linea...come non rimanere estasiati la prima volta che ne percorri con lo sguardo i suoi bordi frastagliati a sud est, così come a nord ovest...come non rimanere a bocca aperta nello scoprirla a poco a poco, una volta superato il colle d'Ancoccia...
Inoltre, un po' come solo certe grandi Montagne, anch'essa permette, dalla sua cima, una visuale a 360°...niente di più alto nei dintorni e sguardo che può correre lontano...
Guardo e riguardo con passione le immagini e giudico troppo impegnativo il percorso...ma oramai qualcosa è scattato in me ... leggo meglio la relazione, quasi mi immedesimo nella fatica e nell’immensa soddisfazione di Federico...cerco anche su Gulliver qualche notizia in più e vedo che sabato 19 è stata ripetuta...condizioni ottime!!!!
Sento Teo, nostra guida d’eccezione, ed optiamo per la salita su questa meravigliosa cima ma dal versante nord..anche lui non c’è mai stato, da questo versante, e l’idea lo stuzzica oltre ogni modo...
Andrea, Kevin e Fabrizio che addirittura non hanno mai avuto la fortuna di salirci nemmeno dalla via normale, sono elettrizzati...Diego che come me l’ha già salita dalla via normale vuole capire com’è dal versante opposto, mentre io ho ancora un po’ di amaro in bocca per quando, a novembre, ero solo riuscito ad arrivare sino al colle d’Ancoccia..
Mando un MP a Ramingo chiedendo maggiori dettagli tecnici e riscontrato che non c’è nulla di impossibile siamo pronti...
Non mi dilungherò nei dettagli della salita dal punto di vista tecnico, perché già la relazione di chi mi precede è più che esaustiva...noi abbiamo trovato condizioni un po’ differenti, la neve rimasta è poca, ma ci ha ancora permesso un’ottima salita sino alla forcella da dove parte la cresta Nord-Ovest.
La prima parte del canale è davvero spettacolare, in un ambiente severo e davvero selvaggio...giunti poi in prossimità della deviazione da prendere a sinistra rimaniamo davvero tutti affascinati dallo stretto ed incassato canalino da seguire...sembra quello della via normale, ma molto più piccolo e forse, anzi, sicuramente più ripido...
Ma è da lì a poco che la Meja ci offre uno dei suoi lati migliori...arriviamo infatti al traverso in parete, piuttosto esposto e piuttosto ripido, ma che ci permette una vista davvero mozzafiato.
Sino qui le difficoltà sono piuttosto basse, ma non va assolutamente banalizzato nulla, la neve regge bene, ma in alcuni tratti affiorano già parecchie rocce...
Giunti alla forcella ed alla fine dello stretto canale è ora di togliere i ramponi e proseguire su roccia...come scritto da Ramingo non è che siano propriamente le classiche “facili e divertenti roccette”...non hai molta possibilità di proteggerti ed alcuni passi sono piuttosto esposti...i passi più impegnativi sono sicuramente di II, II+ max...forse solo in un punto all’inizio, come Teo ha confermato, c’è da superare un passo che potrebbe anche essere un III...
L’ambiente è però straordinario...
Vedere precipitare verso il basso le pareti sud stratificate, il contrasto di colore tra il giallo ocra della roccia ed il verde smeraldo dei prati sottostanti, del bianco delle lingue di neve ed il blu del cielo che ci accoglie finalmente in cima..
Quante volte arrivi sulla cima di un montagna e non vorresti scendere più giù...lo sguardo che vola a 360°, verso nuove mete, verso cime già viste, si perde all’orizzonte...l’aria che ti ritempra i muscoli affaticati... pacche sulle spalle, strette di mano, sorrisi pieni di soddisfazione...e la consapevolezza di essere con grandi amici...
Purtroppo però non bisogna dilungarsi troppo, la strada per arrivare all’auto è ancora lunga...classica foto di rito, tentativo di scrivere sul libro di vetta (ma la biro si rifiuta di scrivere ) e poi giù, verso la via normale...
Come non rimanere affascinato dalle immagini della sua salita.
Personalmente sono poche le montagne che non mi piacciano...
Ad esse è sicuramente associato qualche brutto ricordo, legato magari alle difficoltà riscontrate nel raggiungere la cima, a condizioni meteo avverse, a malesseri personali che nemmeno la gioia di essere tra i monti è stata in grado di dissolvere...
Molte, per fortuna, sono invece quelle che hanno lasciato il loro segno dentro ...il cui solo nominarle ti riporterà sempre, su quella roccia, ad un passo da quella croce, nell'attimo stesso in cui stai stringendo la mano al tuo socio o mentre stai sorridendo per la foto di rito...
Tra queste sicuramente, Rocca la Meja occupa uno tra i posti d'onore...
Come non innamorarsi della sua linea...come non rimanere estasiati la prima volta che ne percorri con lo sguardo i suoi bordi frastagliati a sud est, così come a nord ovest...come non rimanere a bocca aperta nello scoprirla a poco a poco, una volta superato il colle d'Ancoccia...
Inoltre, un po' come solo certe grandi Montagne, anch'essa permette, dalla sua cima, una visuale a 360°...niente di più alto nei dintorni e sguardo che può correre lontano...
Guardo e riguardo con passione le immagini e giudico troppo impegnativo il percorso...ma oramai qualcosa è scattato in me ... leggo meglio la relazione, quasi mi immedesimo nella fatica e nell’immensa soddisfazione di Federico...cerco anche su Gulliver qualche notizia in più e vedo che sabato 19 è stata ripetuta...condizioni ottime!!!!
Sento Teo, nostra guida d’eccezione, ed optiamo per la salita su questa meravigliosa cima ma dal versante nord..anche lui non c’è mai stato, da questo versante, e l’idea lo stuzzica oltre ogni modo...
Andrea, Kevin e Fabrizio che addirittura non hanno mai avuto la fortuna di salirci nemmeno dalla via normale, sono elettrizzati...Diego che come me l’ha già salita dalla via normale vuole capire com’è dal versante opposto, mentre io ho ancora un po’ di amaro in bocca per quando, a novembre, ero solo riuscito ad arrivare sino al colle d’Ancoccia..
Mando un MP a Ramingo chiedendo maggiori dettagli tecnici e riscontrato che non c’è nulla di impossibile siamo pronti...
Non mi dilungherò nei dettagli della salita dal punto di vista tecnico, perché già la relazione di chi mi precede è più che esaustiva...noi abbiamo trovato condizioni un po’ differenti, la neve rimasta è poca, ma ci ha ancora permesso un’ottima salita sino alla forcella da dove parte la cresta Nord-Ovest.
La prima parte del canale è davvero spettacolare, in un ambiente severo e davvero selvaggio...giunti poi in prossimità della deviazione da prendere a sinistra rimaniamo davvero tutti affascinati dallo stretto ed incassato canalino da seguire...sembra quello della via normale, ma molto più piccolo e forse, anzi, sicuramente più ripido...
Ma è da lì a poco che la Meja ci offre uno dei suoi lati migliori...arriviamo infatti al traverso in parete, piuttosto esposto e piuttosto ripido, ma che ci permette una vista davvero mozzafiato.
Sino qui le difficoltà sono piuttosto basse, ma non va assolutamente banalizzato nulla, la neve regge bene, ma in alcuni tratti affiorano già parecchie rocce...
Giunti alla forcella ed alla fine dello stretto canale è ora di togliere i ramponi e proseguire su roccia...come scritto da Ramingo non è che siano propriamente le classiche “facili e divertenti roccette”...non hai molta possibilità di proteggerti ed alcuni passi sono piuttosto esposti...i passi più impegnativi sono sicuramente di II, II+ max...forse solo in un punto all’inizio, come Teo ha confermato, c’è da superare un passo che potrebbe anche essere un III...
L’ambiente è però straordinario...
Vedere precipitare verso il basso le pareti sud stratificate, il contrasto di colore tra il giallo ocra della roccia ed il verde smeraldo dei prati sottostanti, del bianco delle lingue di neve ed il blu del cielo che ci accoglie finalmente in cima..
Quante volte arrivi sulla cima di un montagna e non vorresti scendere più giù...lo sguardo che vola a 360°, verso nuove mete, verso cime già viste, si perde all’orizzonte...l’aria che ti ritempra i muscoli affaticati... pacche sulle spalle, strette di mano, sorrisi pieni di soddisfazione...e la consapevolezza di essere con grandi amici...
Purtroppo però non bisogna dilungarsi troppo, la strada per arrivare all’auto è ancora lunga...classica foto di rito, tentativo di scrivere sul libro di vetta (ma la biro si rifiuta di scrivere ) e poi giù, verso la via normale...
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La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti. Per questo il suo breve tempo le basta..
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Aggiungo ancora qualche foto...
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
complimenti! che meraviglia... la Meja è stata la mia prima vetta nelle Alpi... che emozione e soddisfazione arrivare in vetta... e che panico all'avvicinarsi delle nuvole, vedere il cerchio che si sta stringendo, il buttar nello stomaco i panini il più velocemente possibile, la preoccupazione per la discesa... il temporale con grandine e fulmini scoppiato a pochi minuti dalla macchina!!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Molto, MOLTO, bello.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
scinty wrote:complimenti! che meraviglia... la Meja è stata la mia prima vetta nelle Alpi... che emozione e soddisfazione arrivare in vetta... e che panico all'avvicinarsi delle nuvole, vedere il cerchio che si sta stringendo, il buttar nello stomaco i panini il più velocemente possibile, la preoccupazione per la discesa... il temporale con grandine e fulmini scoppiato a pochi minuti dalla macchina!!!
Una cima meravigliosa...che ti lascia un qualcosa dentro di indissolubile...
Già, purtroppo il fatto che sia isolata è un vantaggio per il paesaggio che ti regala, ma il maltempo giuge sempre improvviso e piuttosto violento...se guardi dalle foto sino alle 10 il cielo era sereno, poi in un attimo è diventato tutto nero...
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Bisognerebbe essere un bravo fotografo come te per poter rendere giustizia al tutto..Pazzaura wrote:Molto, MOLTO, bello.
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Bravi, bravi
Il grande Ale sarà contento che abbiate seguito i suoi passi
Il grande Ale sarà contento che abbiate seguito i suoi passi
salendo la cresta SE avevo beccato una tormenta di neve in pieno lugliokeiji1976 wrote:scinty wrote:complimenti! che meraviglia... la Meja è stata la mia prima vetta nelle Alpi... che emozione e soddisfazione arrivare in vetta... e che panico all'avvicinarsi delle nuvole, vedere il cerchio che si sta stringendo, il buttar nello stomaco i panini il più velocemente possibile, la preoccupazione per la discesa... il temporale con grandine e fulmini scoppiato a pochi minuti dalla macchina!!!
Una cima meravigliosa...che ti lascia un qualcosa dentro di indissolubile...
Già, purtroppo il fatto che sia isolata è un vantaggio per il paesaggio che ti regala, ma il maltempo giuge sempre improvviso e piuttosto violento...se guardi dalle foto sino alle 10 il cielo era sereno, poi in un attimo è diventato tutto nero...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
alec wrote:Bravi, bravi
Il grande Ale sarà contento che abbiate seguito i suoi passi
salendo la cresta SE avevo beccato una tormenta di neve in pieno lugliokeiji1976 wrote:scinty wrote:complimenti! che meraviglia... la Meja è stata la mia prima vetta nelle Alpi... che emozione e soddisfazione arrivare in vetta... e che panico all'avvicinarsi delle nuvole, vedere il cerchio che si sta stringendo, il buttar nello stomaco i panini il più velocemente possibile, la preoccupazione per la discesa... il temporale con grandine e fulmini scoppiato a pochi minuti dalla macchina!!!
Una cima meravigliosa...che ti lascia un qualcosa dentro di indissolubile...
Già, purtroppo il fatto che sia isolata è un vantaggio per il paesaggio che ti regala, ma il maltempo giuge sempre improvviso e piuttosto violento...se guardi dalle foto sino alle 10 il cielo era sereno, poi in un attimo è diventato tutto nero...
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Grazie, troppo buono.keiji1976 wrote:Questa potrebbe essere definita come la gita sulle tracce di Ramingo!!!!!!
Come non rimanere affascinato dalle immagini della sua salita.
Complimenti per il bellissimo ed emozionante racconto. Anche tu hai reso un'ottima relazione di quello che avete vissuto e condiviso, le sensazioni che hai trasmesso sono toccanti. Sono davvero felice della vostra salita. Complimenti anche per le belle foto, che hanno arricchito il topic con altre prospettive sui vari passaggi.
Ho notato con piacere che anche il tuo amico Teo ha confermato la gradazione che avevo stimato sulla via di cresta, passo di III compreso.
Per il resto hai visto che spettacolo?
... molte vie di cresta seguono una linea retta, la cresta Nord Nord-Ovest della Meja si presenta invece sinuosa e serpeggiante e ciò attribuisce all'arrampicata, bella e divertente di per sè, quel tocco di unicità in più.
Attaccandola dalla forcella e portandosi sulla sinistra della parete, risalendola poi verso destra per riprenderne il filo, che verrà seguito fedelmente curvando dapprima verso Nord e poi gradualmente verso Sud ove esso ritorna con un bel giro in direzione della vetta, alternandosi in divertentissimi saliscendi, con spettacolari scorci tra le pareti di roccia stratificata e allunghi di vista sulle Valli Maira e Varaita... la rende, a mio personale giudizio, una delle salite tra le più affascinanti delle Alpi Cozie.
Bravo Massimo, una stretta di mano a te e ai tuoi compagni.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Bhè Ale, che dire, una parte del merito va sicuramente a te, è proprio grazie al tuo report che abbiamo optato per questa salita...e, viste le sensazioni provate, bhè mi sarei realmente perso una gran bella via...come segnalato da te, in rete non si trovano molte notizie, poi leggendo sul libro di vetta ho scoperto che è molto battuta...
Noi l'abbiamo trovata al limite, credo che viste le temperature non so quanto sarà ancora percorribile in sicurezza (non oso immaginare di salire il canale senza neve!!!)
La speranza è sempre quella di poter contraccambiare..
Prima o poi magari ci si beccarà pure su qualche cima...
Noi l'abbiamo trovata al limite, credo che viste le temperature non so quanto sarà ancora percorribile in sicurezza (non oso immaginare di salire il canale senza neve!!!)
La speranza è sempre quella di poter contraccambiare..
Prima o poi magari ci si beccarà pure su qualche cima...
La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti. Per questo il suo breve tempo le basta..
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
keiji1976 wrote:... poi leggendo sul libro di vetta ho scoperto che è molto battuta...
Noi l'abbiamo trovata al limite, credo che viste le temperature non so quanto sarà ancora percorribile in sicurezza (non oso immaginare di salire il canale senza neve!!!)
Penso che il top sia farla con la neve... è decisamente molto più affascinante.
Se uno volesse provare una salita interamente su roccia, allora sarebbero sicuramente più interessanti le vie di arrampicata del lato Sud oppure, per gli amanti delle vie dimenticate, sarebbe da azzardare direttamente la parete Nord..... ma qui, significa alzare il tiro.
Delle vie sulla Nord si sa ben poco....almeno io non ho trovato nulla se non addirittura pochi cenni sulla Guida Monti d'Italia.
Perchè no? Sarebbe solo che un piacere. Non sapevo che scrivessi anche sulla FiocaVenMola...keiji1976 wrote:La speranza è sempre quella di poter contraccambiare..
Prima o poi magari ci si beccarà pure su qualche cima...
Il livello della neve si è davvero abbassato, nel canalino incassato quando eravamo passati noi affiorava solo la cima delle rocce al centro... e la via di cresta, non pulita, abbiamo dovuto percorrerla tutta con i ramponi.... se ripenso al povero Federico....
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Finalmente vedo affiorare la roccia e forse si può mettere in programma una vietta
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
E' davvero una bella salita, il prossimo anno spero di riuscire ad andarci anche io
Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Già, con una quantità di neve maggiore (in condizione!) deve essere uno spettacolo...adoro la montagna nella sua veste invernale...purtruppo non essendo uno skialp sovente non mi posso permettere molte cime per via di lunghi, eterni avvicinamenti...ramingo wrote: Penso che il top sia farla con la neve... è decisamente molto più affascinante.
Se uno volesse provare una salita interamente su roccia, allora sarebbero sicuramente più interessanti le vie di arrampicata del lato Sud oppure, per gli amanti delle vie dimenticate, sarebbe da azzardare direttamente la parete Nord..... ma qui, significa alzare il tiro.
Delle vie sulla Nord si sa ben poco....almeno io non ho trovato nulla se non addirittura pochi cenni sulla Guida Monti d'Italia.
credo che la terrò presente per il prossimo anno, è una di quelle vie di misto che tanto mi affascinano...certo che poi un conto è salirla come l'abbiamo fatta noi su roccia pulita ed asciutta, un conto è fare scintille ad ogni passo su roccia...
Si, scrivo anche su lafioca...ed anche lì mi sono permesso di citarti ...ramingo wrote: Perchè no? Sarebbe solo che un piacere. Non sapevo che scrivessi anche sulla FiocaVenMola...
Il livello della neve si è davvero abbassato, nel canalino incassato quando eravamo passati noi affiorava solo la cima delle rocce al centro... e la via di cresta, non pulita, abbiamo dovuto percorrerla tutta con i ramponi.... se ripenso al povero Federico....
Bhè, povero Federico, ma comunque bravo...perchè anche da secondo devi pur salire..è vero che poteva contare su di te, ma poteva anche inchiodarsi a metà!
Bhè, alla prossima allora e buone gite
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
Già, credo che con le condizioni ideali (e nel nostro piccolo erano ancora tali) sia davver odi gran soddisfazione...come diceva giustamente Ale la presenza di neve può anche alzare leggermente la difficolta...quando l'ha percorsa lui credo che un PD+ ci stesse stretto...nel nostro caso credo che la valutazione rfosse corretta...bade wrote:E' davvero una bella salita, il prossimo anno spero di riuscire ad andarci anche io
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Re: Rocca la Meja - Canale e cresta N-NO
HIHIHI ho avuto relazione di salita dalla viva voce di Fede...
vi siete divertiti eh...
vi siete divertiti eh...
Il coraggio non è mai stato non avere paura,gli uomini coraggiosi affrontano le loro incertezze e le ribaltano a loro vantaggio per diventare ancora più forti