Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Moderators: Moderatori, Moderatori di sezione (Scialpinismo)
Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
MONTE BARET 2306 m
Partenza: Preit di Canosio
Dislivello: 765 m
Difficoltà: BS
[...continua]
Rinfrancati da una fantastica doccia calda e da una lauta cena dagli amici del Grich a San Michele di Prazzo, il giorno dopo ripartiamo per un’altra gita breve e davvero carina! La mattina si presenta con nuvole e foschia che lasceranno presto spazio a un bel cielo azzurro. La temperatura è più bassa del giorno prima.
Torniamo obbligatoriamente alla ricerca di neve nell’altro versante della valle, questa volta al Preit, 1541 m, dove al parcheggio un discreto numero di scialpinisti, tavolari e ciaspolatori si sta già preparando, tra battute, risate e culate sul ghiaccio: almeno una cinquantina di persone! Ci sentiamo un po’ spaesati, il giorno prima eravamo soli, ma veniamo presto confortati dal fatto che il grosso gruppo del CAI di Savigliano si appresta a partire per un corso intorno a Rocca dell’Aquila. Al loro seguito un meraviglioso cane lupo più lupo che cane! Cosa darei per avere un amico a quattro zampe così! Più avanti, tre simpatici signori vanno verso il Giobert e un ragazzo solitario chiede lumi per l’ascesa al Bert.
Nessuno va al Baret, una vetta forse meno rinomata ma ugualmente molto bella!
La strada per il vallone della Valletta
il Baret
Procediamo dunque in direzione delle grange Colombero Sottano, 1705 m, per continuare sulla carrozzabile del vallone della Valletta dove a un certo punto dopo due tornanti bisogna piegare sulla destra per arrivare alla grangia Chiacarloso. Il paesaggio è meraviglioso, non avevo mai avuto l’occasione di visitare questi posti con la neve! Con mio grande sollievo vedo che in cima al Baret la neve è quasi scomparsa, si allenta la tensione per la “cresta sottile, aerea” , penso che in assenza di neve arriverò in vetta senza problemi. Anzi mi sento proprio carica! Alec mi aveva esortato a caricarmi per l'ascesa... io mi carico constatando la poca presenza di neve!
Grangia Chiacarloso e sullo sfondo il monte La Bianca, salito da Alec poco tempo fa.
Un pendio un po’ ripido (per me) mi spinge a un certo punto verso la parte di pendio rimasta senza neve, mi levo le ciaspole e proseguo arrampicandomi su per scivolosi ciuffi d’erba e rododendri (questi, resistenti, aiutano sempre). Il pendio non era pericoloso ma con le ciaspole affrontare quei traversi su quella pendenza stava diventando un po’ antipatico (scivolavo sempre verso il basso, vista la poca neve e l’assenza di una bella traccia larga) e ho scelto un’alternativa non certo più comoda!
Ci ritroviamo con Alec un po’ sopra il colle dove il pendio appena percorso si congiunge al canale che sale dalla parte opposta e ci dirigiamo verso la vetta. Lasciamo ciaspole e sci e saliamo per roccette, io naturalmente convinta che ormai la vetta fosse proprio lì a portata di mano! Noto però della neve e avviso Alec che per me quello è lo stop. Dal primo mucchio di neve c’è ancora un tratto di cresta esposto per la “vera” vetta che io ovviamente mi rifiuto di percorrere. Alec va avanti pregandomi un poco, ma resto lì a guardare lui che cautamente si muove al di sopra della parete precipite. Sono pochi metri. La mia vetta rimane qualche metro indietro!
Alec sugli ultimi metri di cresta
Torniamo giù insieme e mangiamo il nostro lardo pancettato e la Toma d’Elva, oggi accompagnati da un’arietta più fredda. Sono un po’ perplessa per la discesa nel canale nord-ovest, che sono sicura divertirà molto alec, ma non me. Lo osservo dall’alto, vedo poco ma vedo quanto basta. Mi sembra un po’ ripido.
Ci avviciniamo e in un primo tempo non sembra così terribile, la neve farinosa mi fa sprofondare e procedo lenta e diritta, tagliando le curve di Alec. A metà canale la neve si fa dura e patisco un bel po’ iniziando la solita crociata contro il fidanzato “non mi devo mai fidare di te, basta, è l’ultima volta, etc etc etc etc”…
La discesa verso Casa Corte, nel vallone di Piebrun
L’unico vantaggio per me è che scendendo da questo canale, sul vallone di Piebrun, planiamo dritti dritti su Preit!
Questo canale va fatto solo in condizioni nevose molto sicure! In questa giornata non c'era nulla da temere.
Quando il canale si addolcisce mi addolcisco anche io e puntiamo verso la casa Corte, bellissima anche se dall’alto mi sembra messa peggio ancora dell’ultima volta che l’ho vista.
La gita è stata molto appagante e non faticosa (a parte alcuni punti del canale dove ho messo a dura prova i quadricipiti!) e concludiamo con un ottimo caffè alla locanda Mascha Parpaja. Tanto buono che sembra fatto con la moka. Purtroppo per decenza oggi rinuncio agli ottimi dolci della locanda, sarà per un’altra volta. Però… come si sta bene! Che pace… se penso che ultimamente la pigrizia mi aveva vinto a tal punto da non aver più voglia di muovermi da casa, mi rendo conto di quanto mi mancassero queste cose. La Val Maira mi regala sempre delle belle e profonde sensazioni!
Tornando ci fermiamo a Canosio per visitare l’Ubac. Ci sono passata davanti tante volte ma non mi sono mai fermata per attraversare il ponte e addentrarmi in uno dei più spettacolari esempi di architettura alpina che abbia mai visto! Per chi è appassionato, è di una bellezza commovente! Per l’emozione finisco anche lunga in terra su un lastrone di ghiaccio! Stesa come un salame!
Dedico quest'ultimo spazio a qualche foto di questa casa-villaggio, il cui nome significa scuro, posto a Nord. Un grosso tetto accoglie diverse abitazioni, stalle e fienili, tutti raggiungibili da un percorso coperto tipico di questi agglomerati di case.
A presto, nei luoghi del mio cuore.
Partenza: Preit di Canosio
Dislivello: 765 m
Difficoltà: BS
[...continua]
Rinfrancati da una fantastica doccia calda e da una lauta cena dagli amici del Grich a San Michele di Prazzo, il giorno dopo ripartiamo per un’altra gita breve e davvero carina! La mattina si presenta con nuvole e foschia che lasceranno presto spazio a un bel cielo azzurro. La temperatura è più bassa del giorno prima.
Torniamo obbligatoriamente alla ricerca di neve nell’altro versante della valle, questa volta al Preit, 1541 m, dove al parcheggio un discreto numero di scialpinisti, tavolari e ciaspolatori si sta già preparando, tra battute, risate e culate sul ghiaccio: almeno una cinquantina di persone! Ci sentiamo un po’ spaesati, il giorno prima eravamo soli, ma veniamo presto confortati dal fatto che il grosso gruppo del CAI di Savigliano si appresta a partire per un corso intorno a Rocca dell’Aquila. Al loro seguito un meraviglioso cane lupo più lupo che cane! Cosa darei per avere un amico a quattro zampe così! Più avanti, tre simpatici signori vanno verso il Giobert e un ragazzo solitario chiede lumi per l’ascesa al Bert.
Nessuno va al Baret, una vetta forse meno rinomata ma ugualmente molto bella!
La strada per il vallone della Valletta
il Baret
Procediamo dunque in direzione delle grange Colombero Sottano, 1705 m, per continuare sulla carrozzabile del vallone della Valletta dove a un certo punto dopo due tornanti bisogna piegare sulla destra per arrivare alla grangia Chiacarloso. Il paesaggio è meraviglioso, non avevo mai avuto l’occasione di visitare questi posti con la neve! Con mio grande sollievo vedo che in cima al Baret la neve è quasi scomparsa, si allenta la tensione per la “cresta sottile, aerea” , penso che in assenza di neve arriverò in vetta senza problemi. Anzi mi sento proprio carica! Alec mi aveva esortato a caricarmi per l'ascesa... io mi carico constatando la poca presenza di neve!
Grangia Chiacarloso e sullo sfondo il monte La Bianca, salito da Alec poco tempo fa.
Un pendio un po’ ripido (per me) mi spinge a un certo punto verso la parte di pendio rimasta senza neve, mi levo le ciaspole e proseguo arrampicandomi su per scivolosi ciuffi d’erba e rododendri (questi, resistenti, aiutano sempre). Il pendio non era pericoloso ma con le ciaspole affrontare quei traversi su quella pendenza stava diventando un po’ antipatico (scivolavo sempre verso il basso, vista la poca neve e l’assenza di una bella traccia larga) e ho scelto un’alternativa non certo più comoda!
Ci ritroviamo con Alec un po’ sopra il colle dove il pendio appena percorso si congiunge al canale che sale dalla parte opposta e ci dirigiamo verso la vetta. Lasciamo ciaspole e sci e saliamo per roccette, io naturalmente convinta che ormai la vetta fosse proprio lì a portata di mano! Noto però della neve e avviso Alec che per me quello è lo stop. Dal primo mucchio di neve c’è ancora un tratto di cresta esposto per la “vera” vetta che io ovviamente mi rifiuto di percorrere. Alec va avanti pregandomi un poco, ma resto lì a guardare lui che cautamente si muove al di sopra della parete precipite. Sono pochi metri. La mia vetta rimane qualche metro indietro!
Alec sugli ultimi metri di cresta
Torniamo giù insieme e mangiamo il nostro lardo pancettato e la Toma d’Elva, oggi accompagnati da un’arietta più fredda. Sono un po’ perplessa per la discesa nel canale nord-ovest, che sono sicura divertirà molto alec, ma non me. Lo osservo dall’alto, vedo poco ma vedo quanto basta. Mi sembra un po’ ripido.
Ci avviciniamo e in un primo tempo non sembra così terribile, la neve farinosa mi fa sprofondare e procedo lenta e diritta, tagliando le curve di Alec. A metà canale la neve si fa dura e patisco un bel po’ iniziando la solita crociata contro il fidanzato “non mi devo mai fidare di te, basta, è l’ultima volta, etc etc etc etc”…
La discesa verso Casa Corte, nel vallone di Piebrun
L’unico vantaggio per me è che scendendo da questo canale, sul vallone di Piebrun, planiamo dritti dritti su Preit!
Questo canale va fatto solo in condizioni nevose molto sicure! In questa giornata non c'era nulla da temere.
Quando il canale si addolcisce mi addolcisco anche io e puntiamo verso la casa Corte, bellissima anche se dall’alto mi sembra messa peggio ancora dell’ultima volta che l’ho vista.
La gita è stata molto appagante e non faticosa (a parte alcuni punti del canale dove ho messo a dura prova i quadricipiti!) e concludiamo con un ottimo caffè alla locanda Mascha Parpaja. Tanto buono che sembra fatto con la moka. Purtroppo per decenza oggi rinuncio agli ottimi dolci della locanda, sarà per un’altra volta. Però… come si sta bene! Che pace… se penso che ultimamente la pigrizia mi aveva vinto a tal punto da non aver più voglia di muovermi da casa, mi rendo conto di quanto mi mancassero queste cose. La Val Maira mi regala sempre delle belle e profonde sensazioni!
Tornando ci fermiamo a Canosio per visitare l’Ubac. Ci sono passata davanti tante volte ma non mi sono mai fermata per attraversare il ponte e addentrarmi in uno dei più spettacolari esempi di architettura alpina che abbia mai visto! Per chi è appassionato, è di una bellezza commovente! Per l’emozione finisco anche lunga in terra su un lastrone di ghiaccio! Stesa come un salame!
Dedico quest'ultimo spazio a qualche foto di questa casa-villaggio, il cui nome significa scuro, posto a Nord. Un grosso tetto accoglie diverse abitazioni, stalle e fienili, tutti raggiungibili da un percorso coperto tipico di questi agglomerati di case.
A presto, nei luoghi del mio cuore.
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Che spettacolo, anche la faccia goduta del micione la dice lunga sulla meraviglia di quei posti
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Grazie gecko! Era la stessa mia faccia in quei due giorni (avventure granitiche a parte )gecko wrote:Che spettacolo, anche la faccia goduta del micione la dice lunga sulla meraviglia di quei posti
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Molto carino il Baret, gita breve ma interessante e completa, con un avvicinamento facile seguito da un ripido pendio e da un'aerea crestina. Molto divertente la discesa nel canalone con neve ancora farinosa a parte un tratto intermedio con neve dura.
Due bellissimi giorni molto rilassanti
Due bellissimi giorni molto rilassanti
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Bella gita, belle foto e racconto avvincente.
Complimenti ragazzi!
Certo che scendere con le ciaspole da quei dirupi...
Complimenti ragazzi!
Certo che scendere con le ciaspole da quei dirupi...
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
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- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
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Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Bel week-end, ottime mete! Bravi... come mi piacerebbe poterli fare ogni tanto! Ma il sabato per noi è sempre off-limits
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Bravi, ve la siete goduta. Avete fatto bene ! Quando si può.......
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Proverbio Tuareg
Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Grazie a tutti.
E' sempre tutto abbastanza soggettivo
Ma non era pericoloso, era un canalone innevato senza salti e senza rocce pericolose (sennò non mi ci vedevi di certo ). Chiunque lo avrebbe fatto tranquillamente, c'è gente che con le ciastre fa cose da paura!ghibli wrote:Certo che scendere con le ciaspole da quei dirupi...
E' sempre tutto abbastanza soggettivo
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
bello, complimenti .
molto belle anche le foto in particolare quella della Grangia Chiacarloso.
molto belle anche le foto in particolare quella della Grangia Chiacarloso.
- Maury76
- Fotomodello delle vette
- Posts: 4778
- Joined: Tue Sep 16, 2008 17:51
- Location: genova marassi
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Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Interessante sto Baret....chissa' che magari il prossimo anno riesca a trascinarci un certo "gondone" di nostra conoscenza con le ciaspole
Bravi ,due belle gite tranquille ma piacevoli e complimenti alla scinty che ha sopraffatto la pigrizia
Bravi ,due belle gite tranquille ma piacevoli e complimenti alla scinty che ha sopraffatto la pigrizia
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Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Complimenti, bel giro e splendide foto.
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
Amedeo Modigliani
Re: Monte Baret 2306 m (sci e ciaspole)
Mi ero dimenticata di mettere una foto in particolare, che oltre a mostrarvi l'Ubac da fuori mostra una cosa molto divertente... guardate la neve sulla cascina di lamiera in primo piano
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa