Monte Tagliarè (1654 m) e Tamone omaggio! - sci e ciaspole
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Monte Tagliarè (1654 m) e Tamone omaggio! - sci e ciaspole
Che la mimosa è effimera lo sanno tutti, che una gita possa essere effimera forse no. Ma lo sa bene Alec, abile sponsorizzatore di vette che cerca di convincere o con promesse di glorie e onori per scalate su monti sconosciuti o ti prende per sfinimento. In questo caso vale la seconda opzione. “Il Tagliarè è una bella gita a bassa quota, questa occasione potrebbe ricapitare fra 10 anni!!”, come poter deludere il buon vecchio granitico con un secco no?
Come spesso accade, la proposta è invitante solo per lui, visto che l'offerta per me prevede pendii a 30 gradi da salire con le ciaspole! I primi giorni vaneggia un canale di 700 metri, ma di fronte ai miei imperterriti scrollamenti di testa ridimensiona il tutto parlando di ampio pendio un po' ripido e di una gita che non supererà i 600 m di dislivello totali (e così, per fortuna, è stato). Mi suggerisce anche la possibilità di indossare i ramponi, promettendo di portarli anche lui e battermi la traccia nel caso mi trovassi in difficoltà. A questo punto non posso più rifiutare, anzi per convincermi maggiormente, da buon mercante qual è, sbandiera pure l'allettante promozione “accumulando 600 metri di dislivello, te ne regaliamo altri 300”.
Ovviamente ci casco, ma si sa che di gratis, per noi scimuniti e ciaspolescursionisti, non c'è nulla: paghiamo caro, con fatica e sudore, ogni centinaio di metri salito!
Alla fine accetto con un po' di stizza, poiché il bivio da imboccare per arrivare alla partenza è ubicato molto prima di Demonte e quindi della ben nota pasticceria Agnello, ci consoleremo tuttavia con un buon cappuccino e una cioccolatosa brioche in un anonimo ma accogliente bar di Borgo San Dalmazzo.
C'è sempre qualche inghippo dietro tutte le offertone...
Quindi dopo Gaiola, giriamo per Valloriate e poi verso le borgate di Caricatore e Piantacotta. Tra le due borgate la strada è interrotta dalla neve, quindi parcheggiamo e ci attrezziamo per iniziare la gita: io ho con me ciaspole, bastoncini, ramponi e piccozza! E userò tutto quanto!
In breve raggiungiamo la bella borgata (abbandonata, tranne una casa) di Piantacotta e da lì proseguiamo per un tratto su una mulattiera in piano. Poco dopo vediamo i pendii da risalire davanti a noi, sulla destra (a sinistra si andrebbe sull'Alpe), attraversiamo un ruscello per portarci sul versante giusto e saliamo, Alec a zig zag, io più diretta. La neve, compatta, non è molta ma il fondo è tutto coperto, salvo qualche arbusto, rovo e ciuffo d'erba che spuntano qui e là.
In alto scorgo due camosci che corrono poco sotto la cresta.
Poco dopo un cane bianco.. ci sarà già qualcuno lassù?
Fino a metà gita e anche un po' di più, riesco a proseguire con le ciaspole, ma a un tratto non mi sento più a mio agio soprattutto se mi guardo indietro. I pendii sono un po' ripidi per me e spero di riuscire a procedere meglio con i ramponi. Li infilo ma ahimè... sprofondo un po'... questa non ci voleva, una di quelle situazioni dove né l'uno né l'altro strumento mi agevolano nella progressione!!!
Alec mette anche lui i ramponi per aiutarmi ma comincia a imprecare per la qualità della neve e per il mio goffo modo di camminare ramponata (io l'ho sempre detto di essere imbranata!): in fondo si sprofonda solo fino poco sopra alla caviglia, potevo anche arrangiarmi da sola! Iniziano i battibecchi, gli ricordo che lui mi aveva promesso l'utilizzo dei ramponi dove adesso vorrebbe che io usassi le ciaspole a rischio di ruzzolare a valle dentro una grossa palla di neve, come quelle dei cartoni animati!
Gira che ti rigira in vetta ci arriviamo, molto rallentati in quest'ultima parte. Il granitico è proprio de coccio! Non ha voluto saperne di rimettersi gli sci!
Non troppo distante vediamo molti puntini che salgono sull'Alpe, gita di un paio di anni fa.
La discesa andrà un po' meglio, per primo parte il tappo della mia macchina fotografica, con grande leggerezza e stile devo dire, peccato che non potrà raccontarmi se la discesa gli è piaciuta!!
Poi Alec e a seguire io, sempre sui ramponi (giù di lì con le ciaspe non ci penso nemmeno), un poco sprofondando ma non è male: in questi casi preferisco sprofondare, almeno ho la certezza che in caso di caduta la mia zavorra mi terrebbe ancorata alla neve invece di farmi scivolare rovinosamente!
Torniamo alla macchina alle 12:40, il tempo di mangiare due panini e ripartiamo per un giretto defaticante sul monte Tamone (1393 m), raggiungendo in auto Gorrè di Rittana. Con l'auto riusciamo a salire un poco sopra ma dobbiamo parcheggiare su una curva a causa della strada sporca. Tagliamo un tornante e percorriamo un po' di strada sfruttando la neve ai lati (per Alec è motivo d'onore non toccare asfalto dalla macchina alla vetta e e dalla vetta alla macchina... io potrei anche farne a meno ) e arriviamo al Chiot Rosa, baita dedicata ai ricordi sulla Resistenza. Da lì inizia il percorso dolce ma di discreto sviluppo per arrivare sul Tamone. Sì tratta di una tranquilla passeggiata nei boschi su una larga strada sterrata. Sul tragitto incontriamo una graziosa baita molto curata nei particolari e più avanti un'altra in ristrutturazione, apprezziamo la volontà di conservazione e l'utilizzo di tecniche e materiali adatti. Verrà fuori un bel lavoro! Ci mettiamo circa un'ora e mezza ad arrivare alla grande croce. Firmiamo il libro di vetta, peccato solo per la foschia perchè il panorama abbraccia tutta la pianura ancora imbiancata!
Al ritorno, Alec scivola via, io mi levo le ciaspole e cammino solo con gli scarponi, la pista è ben battuta e non faccio molta fatica; tuttavia in alcuni tratti il granitico si offre di darmi un passaggio e sperimentiamo con successo il koala style, peccato non funzioni anche in salita!
Arriviamo così nuovamente nei pressi del Chiot Rosa dove l'imbarazzo di essere osservati da due signori che passeggiano poco lontano sulla strada mi fa sprofondare nella neve!
Termina così il divertimento e ritorniamo sorridenti alla macchina, dimentichi dei tafferugli sotto la vetta del Tagliarè.
salendo al Tagliarè
Dalla vetta, davanti a noi c'è il Tamone
Sul sentiero per il Tamone
fungo fuori stagione
Sul Tamone
Come spesso accade, la proposta è invitante solo per lui, visto che l'offerta per me prevede pendii a 30 gradi da salire con le ciaspole! I primi giorni vaneggia un canale di 700 metri, ma di fronte ai miei imperterriti scrollamenti di testa ridimensiona il tutto parlando di ampio pendio un po' ripido e di una gita che non supererà i 600 m di dislivello totali (e così, per fortuna, è stato). Mi suggerisce anche la possibilità di indossare i ramponi, promettendo di portarli anche lui e battermi la traccia nel caso mi trovassi in difficoltà. A questo punto non posso più rifiutare, anzi per convincermi maggiormente, da buon mercante qual è, sbandiera pure l'allettante promozione “accumulando 600 metri di dislivello, te ne regaliamo altri 300”.
Ovviamente ci casco, ma si sa che di gratis, per noi scimuniti e ciaspolescursionisti, non c'è nulla: paghiamo caro, con fatica e sudore, ogni centinaio di metri salito!
Alla fine accetto con un po' di stizza, poiché il bivio da imboccare per arrivare alla partenza è ubicato molto prima di Demonte e quindi della ben nota pasticceria Agnello, ci consoleremo tuttavia con un buon cappuccino e una cioccolatosa brioche in un anonimo ma accogliente bar di Borgo San Dalmazzo.
C'è sempre qualche inghippo dietro tutte le offertone...
Quindi dopo Gaiola, giriamo per Valloriate e poi verso le borgate di Caricatore e Piantacotta. Tra le due borgate la strada è interrotta dalla neve, quindi parcheggiamo e ci attrezziamo per iniziare la gita: io ho con me ciaspole, bastoncini, ramponi e piccozza! E userò tutto quanto!
In breve raggiungiamo la bella borgata (abbandonata, tranne una casa) di Piantacotta e da lì proseguiamo per un tratto su una mulattiera in piano. Poco dopo vediamo i pendii da risalire davanti a noi, sulla destra (a sinistra si andrebbe sull'Alpe), attraversiamo un ruscello per portarci sul versante giusto e saliamo, Alec a zig zag, io più diretta. La neve, compatta, non è molta ma il fondo è tutto coperto, salvo qualche arbusto, rovo e ciuffo d'erba che spuntano qui e là.
In alto scorgo due camosci che corrono poco sotto la cresta.
Poco dopo un cane bianco.. ci sarà già qualcuno lassù?
Fino a metà gita e anche un po' di più, riesco a proseguire con le ciaspole, ma a un tratto non mi sento più a mio agio soprattutto se mi guardo indietro. I pendii sono un po' ripidi per me e spero di riuscire a procedere meglio con i ramponi. Li infilo ma ahimè... sprofondo un po'... questa non ci voleva, una di quelle situazioni dove né l'uno né l'altro strumento mi agevolano nella progressione!!!
Alec mette anche lui i ramponi per aiutarmi ma comincia a imprecare per la qualità della neve e per il mio goffo modo di camminare ramponata (io l'ho sempre detto di essere imbranata!): in fondo si sprofonda solo fino poco sopra alla caviglia, potevo anche arrangiarmi da sola! Iniziano i battibecchi, gli ricordo che lui mi aveva promesso l'utilizzo dei ramponi dove adesso vorrebbe che io usassi le ciaspole a rischio di ruzzolare a valle dentro una grossa palla di neve, come quelle dei cartoni animati!
Gira che ti rigira in vetta ci arriviamo, molto rallentati in quest'ultima parte. Il granitico è proprio de coccio! Non ha voluto saperne di rimettersi gli sci!
Non troppo distante vediamo molti puntini che salgono sull'Alpe, gita di un paio di anni fa.
La discesa andrà un po' meglio, per primo parte il tappo della mia macchina fotografica, con grande leggerezza e stile devo dire, peccato che non potrà raccontarmi se la discesa gli è piaciuta!!
Poi Alec e a seguire io, sempre sui ramponi (giù di lì con le ciaspe non ci penso nemmeno), un poco sprofondando ma non è male: in questi casi preferisco sprofondare, almeno ho la certezza che in caso di caduta la mia zavorra mi terrebbe ancorata alla neve invece di farmi scivolare rovinosamente!
Torniamo alla macchina alle 12:40, il tempo di mangiare due panini e ripartiamo per un giretto defaticante sul monte Tamone (1393 m), raggiungendo in auto Gorrè di Rittana. Con l'auto riusciamo a salire un poco sopra ma dobbiamo parcheggiare su una curva a causa della strada sporca. Tagliamo un tornante e percorriamo un po' di strada sfruttando la neve ai lati (per Alec è motivo d'onore non toccare asfalto dalla macchina alla vetta e e dalla vetta alla macchina... io potrei anche farne a meno ) e arriviamo al Chiot Rosa, baita dedicata ai ricordi sulla Resistenza. Da lì inizia il percorso dolce ma di discreto sviluppo per arrivare sul Tamone. Sì tratta di una tranquilla passeggiata nei boschi su una larga strada sterrata. Sul tragitto incontriamo una graziosa baita molto curata nei particolari e più avanti un'altra in ristrutturazione, apprezziamo la volontà di conservazione e l'utilizzo di tecniche e materiali adatti. Verrà fuori un bel lavoro! Ci mettiamo circa un'ora e mezza ad arrivare alla grande croce. Firmiamo il libro di vetta, peccato solo per la foschia perchè il panorama abbraccia tutta la pianura ancora imbiancata!
Al ritorno, Alec scivola via, io mi levo le ciaspole e cammino solo con gli scarponi, la pista è ben battuta e non faccio molta fatica; tuttavia in alcuni tratti il granitico si offre di darmi un passaggio e sperimentiamo con successo il koala style, peccato non funzioni anche in salita!
Arriviamo così nuovamente nei pressi del Chiot Rosa dove l'imbarazzo di essere osservati da due signori che passeggiano poco lontano sulla strada mi fa sprofondare nella neve!
Termina così il divertimento e ritorniamo sorridenti alla macchina, dimentichi dei tafferugli sotto la vetta del Tagliarè.
salendo al Tagliarè
Dalla vetta, davanti a noi c'è il Tamone
Sul sentiero per il Tamone
fungo fuori stagione
Sul Tamone
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- arietina
- Quotazerino doc
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Re: Monte Tagliarè (1654 m) e Tamone omaggio! - sci e ciaspo
Bravi! Bella gita...
Simpatico il racconto
Simpatico il racconto
Re: Monte Tagliarè (1654 m) e Tamone omaggio! - sci e ciaspo
Il granitico è granitico per definizionescinty wrote:Il granitico è proprio de coccio!
Re: Monte Tagliarè (1654 m) e Tamone omaggio! - sci e ciaspo
E' stata una belllissima giornata con due gite al prezzo di una
Il Tagliarè è davvero una gita effimera! Su pendii ripidi, a bassa quota e in pieno sud in genere la neve si scioglie prima di trasformarsi...quest'anno invece le nevicate a bassa quota seguite da gran freddo hanno mantenuto uno strato compatto che seppur sottile permette un'ottima sciata. Solo in basso ogni tanto curvando usciva l'erba.
Il Tamone è l'ultima vetta sulla costiera tra Grana e Stura e offre una simpatica passeggiata ideale per passare mezza giornata. Miglioriamo a vista d'occhio nella sciata in due, proveremo anche sui pendii
Il Tagliarè è davvero una gita effimera! Su pendii ripidi, a bassa quota e in pieno sud in genere la neve si scioglie prima di trasformarsi...quest'anno invece le nevicate a bassa quota seguite da gran freddo hanno mantenuto uno strato compatto che seppur sottile permette un'ottima sciata. Solo in basso ogni tanto curvando usciva l'erba.
Il Tamone è l'ultima vetta sulla costiera tra Grana e Stura e offre una simpatica passeggiata ideale per passare mezza giornata. Miglioriamo a vista d'occhio nella sciata in due, proveremo anche sui pendii
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
- Maury76
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Re: Monte Tagliarè (1654 m) e Tamone omaggio! - sci e ciaspo
Bravi
Che le gite possono essere effimere lo sostengo da anni.....per me esiste un solo giorno l'anno adatto ad ogni vetta
Lo stile Koala l'ha provato anche sound con Gromit l'altro giorno...beh forse era un pochino diverso....
Che le gite possono essere effimere lo sostengo da anni.....per me esiste un solo giorno l'anno adatto ad ogni vetta
Lo stile Koala l'ha provato anche sound con Gromit l'altro giorno...beh forse era un pochino diverso....
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- Littletino
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Re: Monte Tagliarè (1654 m) e Tamone omaggio! - sci e ciaspo
Bel racconto, che descrive molto bene ed in modo simpatico ( è lo stile Scinty) la difficile convivenza tra ciaspole e scialp.
Fino ad oggi era mio parere personale, per esperienza diretta, che le due discipline non fossero compatibili e praticabili con soddisfazione nella medesima gita:
ma il Koala Ski non l'avevo considerato......
mette tutti d'accordo!!
Bravi.
Fino ad oggi era mio parere personale, per esperienza diretta, che le due discipline non fossero compatibili e praticabili con soddisfazione nella medesima gita:
ma il Koala Ski non l'avevo considerato......
mette tutti d'accordo!!
Bravi.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Monte Tagliarè (1654 m) e Tamone omaggio! - sci e ciaspo
Maury76 wrote:Bravi
Che le gite possono essere effimere lo sostengo da anni.....per me esiste un solo giorno l'anno adatto ad ogni vetta
Lo stile Koala l'ha provato anche sound con Gromit l'altro giorno...beh forse era un pochino diverso....
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Monte Tagliarè (1654 m) e Tamone omaggio! - sci e ciaspo
Dipende dall'affiatamento dei due...Littletino wrote:Bel racconto, che descrive molto bene ed in modo simpatico ( è lo stile Scinty) la difficile convivenza tra ciaspole e scialp.
Fino ad oggi era mio parere personale, per esperienza diretta, che le due discipline non fossero compatibili e praticabili con soddisfazione nella medesima gita:
ma il Koala Ski non l'avevo considerato......
mette tutti d'accordo!!
Bravi.
Ji ta kyo ei
Amicizia e mutua prosperità
Amicizia e mutua prosperità
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
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- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
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Re: Monte Tagliarè (1654 m) e Tamone omaggio! - sci e ciaspo
Evvai di Koala ski
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota