Col Sommelier

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Mancio61
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Col Sommelier

Post by Mancio61 »

Come ormai tradizione anche quest’anno abbiamo deciso di concludere la stagione con una due giorni sulle Alpi. Quest’anno la scelta è caduta sul Col Sommelier, la più alta strada carrozzabile d’Europa (forse).

Venerdì 19 Luglio
Partiamo in sette Venerdì mattina da Genova abbastanza presto (con la pioggia)e arriviamo all’appuntamento con i due amici che completano la comitiva a Salbertrand. Da Salbertrand saliamo per circa 3-4 km fino a Moncellier (m 1332) tanto per toglierci un po’ di salita, visto che ne dovremo fare molta nel corso del giro. Lasciamo le macchine, procediamo alla vestizione e partiamo in direzione di Frenèe e del Fort Pramand. Lo sterrato è in buone condizioni ma la pendenza costante del 10% non aiuta. Per fortuna non è una giornata soleggiata, anzi avremo la pioggia “appesa” sopra le nostre teste per tutta la giornata, e quindi non si soffre troppo per la temperatura. Tralasciato il bivio per Frénèe, attraversiamo un fitto bosco. La carrozzabile militare entra quindi nel vallone del Rio Secco per transitare poi sotto le pendici del Monte Seguret (m 2910). Giungiamo ad un colletto (m 2087) dove a sinistra si diparte la stradina per il forte Pramand. Proseguiamo dritti e dopo un traverso, con una corta galleria, arriviamo all’imbocco della galleria dei Saraceni (m 2180). E' una galleria militare costruita all'inizio dell '900 per raggiungere il forte Jafferau, è lunga circa 800 metri e stretta abbastanza da permettere il passaggio di una sola macchina. Per percorrerla ci vogliono assolutamente le pile, altrimenti dovete farla a tentoni toccando con la mano le pareti laterali. A complicare le cose ci si mette il fatto che è umida, anzi umidissima, c’e acqua sul fondo e in molti punti gocciola abbondantemente dalla volta. Circa 150m prima dell’uscita l’acqua è abbastanza alta e qualcuno riesce a mettersi in sella per provare a non bagnarsi troppo (la luce si intravvede alla fine quindi la cosa è fattibile). Usciamo dalla galleria intirizziti dal freddo (all’ingresso c’erano 17 gradi, dentro siamo scesi a 8…) e ricominciamo a salire fino ai 2303 m che saranno il punto più alto della giornata.
Qui ci fermiamo a mangiare (le solite schifezze energetiche, barrette, gel…ma anche un sano panetto al prosciutto…) e poi proseguiamo verso Ovest, tralasciando il bivio per il Forte Jaffreau ed arrivando dopo un po di discesa niente male al Forte del Foens (m 2186). Da qui la strada comincia a scendere nel bosco con alcuni traversi ma anche molti divertenti tornanti, alternando tratti dal fondo molto morbido a tratti un pò più “saltellanti”.
In breve arriviamo nella località Bacini (m 1908), dove comincia la lunga traversata nel bosco della vecchia “decauville”, che era stata utilizzata per la costruzione della diga di Rochemolles. La strada è molto bella, praticamente in piano anche se il fondo molto morbido fa si che addirittura si faccia fatica in alcuni tratti a pedalare. Dopo circa 5 km arriviamo ad incrociare lo sterrato che sale da Rochemolles e porta su verso la diga e poi al Rifugio Scarfiotti. Giriamo verso valle e a malincuore scendiamo su sterrato fino a Rochemolles (pensando che purtroppo il giorno dopo ci toccherà risalire per la stessa strada), dove è previsto il pernottamento presso lo “Chalet della Guida”. Arriviamo verso le 16.30, sistemazione, doccia e poi piccolo giro nel borgo. Ci consigliano di andare a vedere la chiesa di S.Pietro, ed in effetti è un piccolo gioiello come solo in Italia abbiamo. La chiesa (ex parrocchiale) dedicata a san Pietro Apostolo risale alla fine del XIV secolo (fu consacrata nel 1456 ) ed è monumento nazionale. All’interno affreschi e un bellissimo soffitto a cassettoni in legno. Dopo la visita ci fiondiamo al Ristorante (stessa gestione dello Chalet della Guida) per quattro chiacchiere e una birra, nell’attesa della cena che anticipiamo alle 19.15, data la fame mostruosa che avanza (hanno un bel dire “mangia solo barrette, prugne secche ecc.ecc…..).
Dopo la cena a nanna presto in vista di quello che ci attenderà l’indomani.
In totale abbiamo percorso circa 28 km per 1100 metri di dislivello.


Sabato 20 Luglio
Sveglia alle 6.30, colazione alle 7 e poco prima delle 8 si parte. Ci aspettano teoricamente 1400 metri di dislivello, che sommati ai 1100 della giornata precedente sono una discreta cifra. Infatti non si è molto convinti di riuscire ad arrivare in cima al Col Sommelier. Cominciamo a risalire lo sterrato verso il Lago di Rochemolles situato a circa 1950 m di altitudine. Ci supera un carovana di giganteschi fuoristrada tedeschi, che (purtroppo) ha la nostra stessa meta (ci domandiamo che gusto ci sia, piace vincere facile eh?). Arriviamo in breve al bivio dove la sera prima abbiamo abbandonato il tracciato della decauville. Lo sterrato sale ancora un poco, poi spiana e si arriva al lago. Si costeggia tutta la sponda sinistra del lago stesso con un lungo traverso in assoluta mancanza di dislivello, fino ad arrivare ad un ponte dove si passa sulla sponda destra della vallata, che “gira” verso Est. Si comincia a salire con alcuni tornanti e alcuni lunghi traversi fino ad arrivare alla conca dove si trova il Rifugio Scarfiotti (m 2165).
La strada che stiamo ora percorrendo venne realizzata dalla VARO (Societa' per l'incremento turistico del Vallone di Rochemolles) all'inizio degli anni '60 per raggiungere gli impianti per la pratica dello sci estivo sul ghiacciaio Sommellier (furono gli unici nelle Alpi Cozie), da decenni abbandonati a seguito del ritiro del medesimo. Lasciata sulla sinistra la deviazione per il vicino rifugio, affrontiamo la impegnativa salita a tornanti (alcuni molto ripidi) che ci permette di arrivare ai 2450 m del Pian dei Morti (cui alcuni di noi ormai somigliano molto….). Un breve tratto in cui si respira e la strada ricomincia ad inerpicarsi fino al Colletto. Da qui, dopo una brevissima discesa, ci portiamo al Pian dei Frati, , l'ultimo tratto pianeggiante, dove attraversiamo su ponte il rio di Fond. Qui c’e un assembramento di altri fuoristrada, che sono in sosta dopo una presumibile discesa dal Sommelier. Al termine del pianoro, la strada comincia a risalire con ampi tornanti, con qualche imprevisto tratto asfaltato e con il fondo che è peggiora parecchio. La fatica si fa sentire, complice anche l’altitudine (ormai siamo sui 2650 m) e il sole ormai alto nel cielo. A complicare le cose un’altra decina di fuoristrada sta scendendo dall’alto lungo i tornanti. Bisogna per forza scendere di sella e far passare. Ci prendiamo anche gli insulti di qualche genio alla guida, probabilmente davamo fastidio nel non permettere la agevole discesa e nell’obbligarli a rallentare….fra l’altro in teoria la strada nei weekend dovrebbe essere chiusa al traffico da Luglio a Settembre…
Dopo ancora un po’ di tornanti finalmente la strada spiana. Siamo ormai a 2850 m e vediamo la strada che si inerpica con gli ultimi 4 tornanti, ma è chiaro che sono interamente coperti dalla neve. Dopo una breve sosta decidiamo di lasciare le bici e salire a piedi al Colle. Qualche altro biker ci passa e prova ad andare su, ma poi vediamo che spinge fino in cima o addirittura va con la bici in spalla. Meglio così, in circa 30 minuti saliamo per sfasciumi al colle, completamente coperto di neve. Foto di rito, anche al navigatore che segna esattamente la quota di 3000 metri, e un dislivello totale percorso di 1450 m !!!
Scendiamo e iniziamo la lunga discesa verso Bardonecchia. La prima parte è quella un po’ più complicata visto lo stato della strada (per forza, con tutte le moto e i fuoristrada è un miracolo che sia ancora percorribile in bici), poi da Pian dei Frati in poi è molto bella anche se la fatica su braccia, spalle e gambe ormai si fa sentire sempre di più.
Il pezzo più faticoso è poi paradossalmente il falso piano lungo il lago, dove bisogna pedalare per forza altrimenti non ci si muove.
Arriviamo a Bardonecchia verso le 16.30, con 42 km percorsi dal mattino alla partenza da Rochemolles.
Per fortuna tramite un amico che porta gli autisti a recuperare le auto dal punto di partenza, ci evitiamo la lunga discesa su asfalto e sole a picco da Bardonecchia a Salbertrand, che ci avrebbe dato letteralmente la mazzata finale..
Giro bellissimo, panorami mozzafiato e strade quasi sempre ottime sia per la salita che per la discesa.

Alla prossima

(Poi metterò qualche foto in più)
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lupo della steppa
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Re: Col Sommelier

Post by lupo della steppa »

belin :!: : Thumbup : bravi,con la bici a quota 3000 :!:
p.s. son sicuro che i mangiarane saranno convinti che la strada carrozzabile più alta d'Europa invece è in Francia
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)

"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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